giovedì 26 febbraio 2009

Napoli, contro la Juve sarà rivoluzione?

Nel ritiro – castigo di Castelvolturno, in occasione della consueta partitella in famiglia che caratterizza gli allenamenti del giovedì, vengono fuori notizie, impressioni e situazioni che farebbero pensare ad una piccola rivoluzione tecnico tattica di Reja, che si servirebbe di questo stratagemma come ultimo tentativo per riprendere la corsa trionfale di inizio stagione.

Reja prova finalmente Russotto, e questa già è una notizia: lo schiera con Lavezzi, addirittura prima punta, quindi molto probabilmente nei pressi della porta e non costretto a fare il regista come gli ultimi tempi. Due attaccanti rapidi potrebbero rappresentare la giusta scelta contro i due fortissimi centrali bianconeri Chiellini e Legrottaglie, tra i più forti del campionato italiano. Per una volta Russotto rischia di andare oltre il quarto d’ora di gioco, ed a questo punto deve impegnarsi affinchè il fiato gli regga.


Fuori, invece, Denis: la buona volontà non gli manca, ma in questo periodo non prende un pallone né di piede né di testa, e se gli rimbalza addosso finisce fuori.


L’oggetto misterioso Datolo? Almeno nella partitella c’è spazio anche per lui. Contro la Juve dei centrocampisti rocciosi c’è bisogno di quantità e qualità, e l’argentino potrebbe sfruttare una “defezione” di Gargano, che fino ad ora è stato tra i più presenti, e guardare i compagni dalla panchina o dalla tribuna lo aiuterebbe a riflettere sui suoi errori, che non lo rendono più indispensabile alla causa.

In difesa, probabilmente, Reja potrebbe dar spazio agli stessi di domenica, aiutandosi con un più difensivo Aronica al posto di Vitale, che ultimamente non difende né offende.

Il tecnico sta iniziando a riflettere, seppur con la lentezza probabilmente dovuta all’età, che la squadra va fatta giocare in modo diverso a seconda dell’avversario, pur non venendo meno in tutto e per tutto ad uno schema caro a tecnico e squadra stessa. Magari, di qui a domenica, potrebbe anche prendere un’altra saggia decisione: rinunciare a Cannavaro.

Gli uomini ci sono, ritrovando la compattezza, magari anche attraverso una coesistenza forzata come il ritiro, può far bene a mente e corpo. La Juve, un po’ stanca per la Champions, ha dalla sua la rabbia giusta per mettere nei guai il Napoli.

Il Napoli dovrà faticare il doppio per far bene. Torino e la Juve sembrano scogli insormontabili, ma non si sa mai….

domenica 22 febbraio 2009

Napoli in crisi: di chi è la colpa?

Cosa c’è dietro questo momento del Napoli? Sicuramente una condizione fisica che va pian piano scemando, considerato l’inizio prematuro della stagione, Dall’altro si mette una condizione mentale che incide maggiormente sui giovani.

Un altro problema è riconducibile ad eventuali attriti all’interno della società. Reja boccia Datolo, acquisto di Marino, e tra i due cade il gelo. Il direttore sparisce dalle emittenti televisive, e manda Reja a dire che il momento no del Napoli è colpa sua. Non esiste mai un solo colpevole: è per questo che qualcosa, che ancora non è dato sapere, sta accadendo in società, e si tratta di un qualcosa di poco piacevole per la formazione azzurra.

Le prossime settimane potrebbero portare a sorprese clamorose: l’addio di Reja o quello di Marino, o di entrambi. Qualcosa sicuramente di forte va fatto per scuotere una squadra che da inizio 2009 gira con un ritmo da retrocessione dopo che aveva chiuso il girone d’andata con risultati da Champions.

E’ un vero peccato, piange il cuore ad assistere a partire come quelle del Genoa, dove i tre reparti sbagliano di tutto, anche l’impensabile. I giocatori non sono dei brocchi e l’hanno dimostrato, ma la società e lo staff tecnico devono fare qualcosa affinchè tornino quelli di prima. Che sia il blocco degli stipendi, che sia il cambio della guida tecnica, che sia un ritiro punitivo, o, meglio, una eventuale riappacificazione tra il trittico presidente, direttore, allenatore, se c’è stato litigio.

Il Napoli è un patrimonio della città, ed i tifosi sono un patrimonio della squadra. Si è fatto tanto per portare questa squadra nuovamente in auge, ora bisogna impegnarsi tutti per evitare di perdere quanto fin qui fatto di buono.

lanciamo un sondaggio, per chiedereai lettori del blog a chi, secondo loro, sianoda ricondurre le rincipali responsabilità di questa crisi nera del Napoli, questo barato che i tifosi non meritano, ma che purtroppo sono abituati a vivere da ormai qualche decennio.

Le pagelle di Napoli-Genoa

Navarro 6: sul “rigore” di Jankovic può ben poco. Due belle parate, ma non basta a ridare il sorriso la Napoli.

Santacroce 6,5: partita precisa, pulita, sui suoi livelli migliori, a testimonianza che il mese di panchina gli ha fatto davvero bene. Esce vittima dei crampi.

Dal 43’ s.t. Montervino s.v.

Cannavaro 5: era partito bene, con qualche buon disimpegno, poi nella circostanza del gol è un birillo. Ci mette il solito colpo proibito mostrando le terga all’avversario, ma è un gioco da ragazzi, per Jankovic, superarlo. Ormai è inutile nasconderlo: il centro della difesa azzurra, con lui titolare, è troppo vulnerabile, il posto giusto per lui è la panchina.

Contini 6: dalle sue parti succede poco, ma trova il tempo per i rilanci, non sempre precisi, e per qualche colpo proibito agli avversari.



Maggio 5: parte bene, poi scompare.


Dal 29’ s.t. Russotto 6: si dà da fare come un ossesso, ma il solito quarto d'ora che gli raziona Reja, come al solito, non basta. Avesse un altro allenatore ora il calciatore romano sarebbe uno dei gioielli di questo campionato italiano.



Blasi 6: tra i più agguerriti, e tra gli ultimi a mollare. E’ tornato quello di prima dopo aver tirato un po’ il fiato.


Gargano 5: impreciso, inconcludente, perde ogni contrasto.

Hamsik 5,5: solo nella ripresa prende un po’ per mano la squadra come dovrebbe fare, ma fa ben poco.

Vitale 5,5: nel primo tempo un black – out che per poco non spiana a Milito la strada del gol. Partita piuttosto giudiziosa, anche se sul piano della spinta offensiva dovrebbe proporsi molto di più, anziché lasciarsi frenare dai raddoppi avversari.

Denis 5: nel primo tempo sbaglia un gol fatto con un colpo di testa in solitudine che finisce nettamente fuori misura. Per il resto non vede più la porta, non fa da torre, è troppo lontano da Lavezzi. Esce tra bordate di fischi impietosi, ma non immeritati.

Dal 29’ s.t. Pia’ s.v.


Lavezzi 6: in parte appannato anche lui. Grande buona volontà e generosità come sempre, ma gioca ancora una volta troppo lontano dalla porta, dove anche uno come lui è pericoloso molto meno che in area di rigore.


Reja 4,5: la squadra è composta di giovani, che avrebbero bisogno di un saggio che faccia da guida, in particolare nei momenti difficili, e possa badare alla loro crescita. Reja sta venendo meno a questi impegni e aspettative. Sta bruciando giocatori come Russotto, che inserisce solo negli ultimi scampoli di partita, seppur l’attaccante romano mostra di meritare più spazio. Il tecnico se ne sta mesto in panchina, non si fa sentire, non cambia in corsa, se non nel finale per tentare assalti disperati quanto improduttivi. Non è giusto considerare il tecnico un capro espiatorio di una squadra che non gira, ma è palese che il tecnico ha le sue gravi responsabilità.

Napoli-Genoa 0-1

Napoli: Navarro, Santacroce (43' st Montevino), Cannavaro, Contini, Maggio (29' st Russotto), Blasi, Gargano, Hamsik, Vitale, Denis (29' st Pià), Lavezzi. A disp. Bucci, Aronica, Pazienza, Datolo. All. Reja
Genoa: Rubinho, Papastathopoulos, Ferrari, Bocchetti, Rossi, Milanetto, Motta, Criscito, Mesto (10' st Sculli), Milito (46' st Olivera), Palladino (10' st Jankovic ). A disp. Scarpi, Terigi, Modesto, Vanden Borre. All. Gasperini
Arbitro: Orsato di Schio
Marcatore: 24' st Jankovic
Note: ammoniti Cannavaro, Palladino, Pià, Contini

Il Napoli perde ancora, ancora in casa, ed ora è crisi nera, anzi, nerissima, come ai tempi della squadra prima del fallimento.

A poco è servito il ritiro cui la società ha deciso di sottoporre la formazione azzurra, che si è fatta superare per l’ennesima ingenuità, imprecisione, che ha spianato al Genoa la strada verso i vertici della classifica.

La formazione azzurra ha avuto il maggior possesso palla, ma si è trovata di fronte un Genoa bravissimo a chiudersi a riccio, a fare quadrato, a presidiare le fasce con raddoppi efficaci, rendendo innocua la spinta del Napoli.

Se si esclude un colpo di testa a botta sicura di Denis incredibilmente fuori misura, il Napoli non ha creato grosse occasioni da gol, ma è stato troppe volte protagonista di imprecisioni e giocate che mettono in luce quanto la squadra sia in difficoltà sotto vari punti di vista. Le azioni del Genoa, due, sono passate entrambe per due ingenuità azzurre. Sulla prima, di Vitale, Milito ha calciato su Navarro. In occasione della seconda, Cannavaro si è fatto superare a mo’ di birillo dal nuovo entrato Jankovic, che davanti a Navarro ha dovuto tirare solo un calcio di rigore.

Per la formazione di Reja solo appannamento, imprecisione, delusione dei tifosi che ora iniziano a contestare, seppur pacificamente, e chiedono la testa di Reja, che tra l’altro, dopo sole due settimane dall’arrivo, ha già bocciato Datolo, in panchina e non schierato nemmeno a gara in corso, nonostante lo si preannunciasse come titolare.

giovedì 19 febbraio 2009

"Gargano al centro del mercato" di assenzio_1982

Ebbene si, dopo le lunghe lusinghe dei grandi club europei per Lavezzi, Santacroce ed Hamsik (puntualmente rispedite al mittente),ecco giungere a Castelvolturno anche un sondaggio per il furetto uruguagio.

Pare che le società interessate al giocatore corrispondano all'identikit di Roma ed Inter. non so quanto ci sia di vero in questa storia, ma di certo si tratta di un ennesimo fattore di disturbo e di destabilizzazione nei delicati giorni che separano il Napoli dalla sfida col Genoa. in questo momento serve solo tanta concentrazione. il mercato di riparazione si è chiuso il 2 febbraio e per quello di giugno c'è ancora tanto tempo davanti. lancio, tuttavia, una provocazione: e se la cessione di Gargano alla Roma fosse un modo per arrivare a Pizarro? io resto convinto della bontà dell'operazione, e del fatto che Marino si sia da tempo attivato per portare in azzurro alcuni dei suoi ex-pupilli...cileno compreso!

"... e domenica arriva il Genoa" di assenzio_1982

Ci siamo. Martedi è cominciato il ritiro del Napoli in vista del match casalingo contro il Genoa. chi abbia deciso questo ritiro non si sa: in conferenza stampa, dopo il brutto ed inutile pareggio in casa con il Bologna, abbiamo ascoltato le versioni discordanti di Contini e del dg Marino. ritiro deciso dalla squadra? difficile. ritiro ordinato dalla società? più verosimile. l'importante è che il Napoli si dia una svegliata a cominciare da domenica.

Una vittoria contro la squadra di Gasperini potrebbe rilanciare gli azzurri verso una posizione Uefa che, allo stato attuale, sembra essere un lontano ricordo.

In classifica gli azzurri sono stati scavalcati da squadre come Atalanta, Cagliari e Palermo. forse, aldilà delle canoniche sparate e sbruffonate di Zamparini, solo i rosanero credono davvero di agguantare l'europa B...Atalanta e Cagliari stanno a guardare che succede, avendo già quasi conquistato l'obiettivo stagionale: la salvezza. e quand'anche la vittoria non servisse, restituirebbe almeno morale ad una squadra che attualmente non ha convinzione nei propri mezzi. gli errori grossolani di Rinaudo su Volpi, Contini su Esposito o di Aronica su Migliaccio, sono solo alcuni indizi...i tre punti possono galvanizzare un ambiente ormai col muso lungo. ma quali carte si giocherà Reja in questa gara tanto delicata quanto importante? che sia proprio Datolo l'asso nella manica del mister? personalmente credo che non ci si debba aspettare una grande prestazione dall'argentino...

In fondo è arrivato da un paio di settimane ed ha debuttato solo sabato scorso contro il Bologna. è ancora troppo presto per giudicare in modo corretto il suo apporto alla causa e, sicuramente, non è arrivato in un buon momento. magari, se fosse stato acquistato a giugno scorso, a quest'ora sarebbe davvero l'arma in più dello scacchiere.

Io credo che si debba cominciare dallo zoccolo duro della squadra: i senatori Gargano, Lavezzi, Hamsik e Blasi devono caricarsi la squadra sulle spalle e sopperire con la grinta laddove si è carenti di tecnica. serve una gara muscolare ed intelligente. bisogna cercare di gettare al vento il minor numero possibile di palloni per non concedere nulla ad avversari bravi con i piedi come Palladino, Milito, Thiago Motta e Jankovic...e speriamo che i difensori, chiunque di loro scenda in campo, non decidano di gigioneggiare davanti alla propria area di rigore. almeno per il momento è un lusso che non si possono permettere...

martedì 17 febbraio 2009

Napoli in ritiro: il silenzio dei colpevoli...

Il Napoli non vince, e la società ordina il silenzio stampa.

Nel chiuso di Castelvolturno la formazione azzurra sta provando la migliore formazione per la gara contro il Genoa, sperando che sia quella che porti nuovamente il successo in casa Napoli. In classifica la formazione di Reja è al minimo stagionale, e sta rischiando di compromettere anche il piazzamento Uefa.

Adesso serve la svolta, ed il successo si trova solo se si inizia a correre tutti insieme. Basta scazzottate vere o presunte, basta pensare ad altro al di fuori del pallone, basta fare le prime donne, basta fare i capricci per questo o quel modulo, ora occorre vincere e basta, anzi ora….basta vincere…

Non esiste una particolare nozione o metodo, basta mescolare tutte le caratteristiche che il Napoli ha, volerlo, e il successo tornerà.

Nel frattempo la società ha imposto il silenzio, per sedare le voci che nei momenti difficili si moltiplicano, facendo pur sempre affidamento su un fondo di verità…
Zalayeta contro Denis, Marino contro Reja, Pazienza contro Contini, Gargano contro Santacroce, adesso niente più tutti contro tutti…adesso tutti per la vittoria!

Con il successo e le cose che vanno bene si riprenderà a correre come ad inizio campionato, non siamo dei brocchi, non lo siamo mai stati, e il pubblico del Napoli, che merita il meglio, può tornare a gioire anziché fischiare e contestare come ha fatto sabato. Le contestazioni sono brutte da vedere, fanno tornare indietro con i pensieri ai tempi della B, della C, del fallimento. Questo è un nuovo Napoli, ma deve dimostrarlo sempre e comunque..gli intoppi lungo la strada possono capitare, ma continuando così rischiano di diventare la normalità.

E’ per questo che adesso bisogna tornare a vincere

domenica 15 febbraio 2009

Le pagelle di Napoli-Bologna

Navarro 5,5: parata imprecisa che spiana la strada al pareggio del Bologna. Nella ripresa si riscatta con una bella parata su Di Vaio. Ancora non dà piena sicurezza ad una retroguardia già troppo insicura.

Cannavaro 5,5: in un paio di occasioni si fa saltare dall’avversario di turno. Lento e impreciso, esce tra i fischi sostituito da Russotto.

Dal 26’ s.t. Russotto 6: qualche minuto in più di spazio concessogli da Reja rispetto al solito gli consente di rendersi pericoloso in qualche occasione. Avesse più spazio inizierebbe ad essere davvero utile alla causa azzurra.

Rinaudo 5: disastroso in occasione del pareggio del Bologna, per il resto se la cava, soprattutto perché il Bologna non si rende quasi mai pericoloso.

Contini 6: quasi nulla da segnalare, tranne qualche disimpegno in affanno.

Maggio 7: al di là del bel gol è risultato il migliore. Bravo nella copertura sulla linea dei difensori, a tratti devastante in fase offensiva ma gli manca la fortuna.

Pazienza 5,5: poco apporto in fase di copertura, dove gli avversari scavalcano facilmente il centrocampo. Poco ispirato nell’impostazione.
Gargano 5,5: soffre la creatività di Mudingayi, gli manca la lucidità e l’apporto atletico dei giorni migliori.

Datolo 5,5: inizia bene, volenteroso, ma cala alla distanza. Non è ancora pienamente inserito negli schemi del Napoli, ma è anche normale. Gli serve capire i tempi con i quali dettare il gioco. Anche se cambia fascia tra primo tempo e ripresa, pare dover essere destinato a giocare a sinistra.

Vitale 6: se la cava in copertura, anche se dovrebbe insistere un po’ di più in fase di spinta.

Denis 5,5: passa per i suoi piedi la rete di Maggio, ma non vede praticamente mai la porta.

Lavezzi 6: ad inizio partita aveva praticamente segnato, ma gli si è opposto il viso del portiere bolognese Antonioli. Anche se gli manca la brillantezza dei giorni migliori, ha sempre un grande entusiasmo.

All.: Reja 5,5: la squadra fa fatica, indipendentemente dal nuovo innesto. Il tecnico ha molti grattacapi, che gli crea la squadra, ma non pare essere in grado di risolverli. Deve fare appello a tutta la sua esperienza per concludere questa stagione indenne e con l’obiettivo minimo raggiunto. Dall’anno prossimo, poi, si vedrà.

Napoli-Bologna 1-1

Napoli: Navarro, Cannavaro (26' sh Russotto), Rinaudo, Contini, Maggio, Pazienza, Gargano, Datolo, Vitale, Denis, Lavezzi. A disp. Bucci, Santacroce, Montervino, Blasi, Bogliacino, Pià. Allenatore Reja.

Bologna: Antonioli, Zenoni, Britos (44' sh Terzi), Moras, Lanna, Valiani, Mudingayi, Volpi, Mingazzini, Bombardini, Di Vaio (46' sh Marazzina). A disp. Colombo, Belleri, Amoroso, Mutarelli, Coelho. Allenatore Mihajlovic

Arbitro: Banti di Livorno

Reti: 20' fh Maggio (N), 23' fh Di Vaio (B)

Note: ammoniti Pazienza, Zenoni, Valiani


Ancora niente vittoria per un Napoli sprecone, impreciso, a tratti pasticcione, e soprattutto privo del gioco di inizio stagione. Dopo essere passato in vantaggio con una bella azione corale finalizzata dall’ottimo Maggio, il Napoli ha resistito solo tre minuti, per poi regalare al Bologna la rete del pareggio, messa a segno da un falco come di Vaio, capocannoniere del campionato. L’azione del gol è stata viziata da un netto fallo di mano di Volpi, ma anche da un rinvio goffo e improponibile di Rinaudo, e da una parata imprecisa di Navarro, che ha spianato la strada alla deviazione vincente di Di Vaio. Al Napoli è mancato il gioco, e, pur avendo dominato, la lucidità per riuscire a pungere in maniera reale, concreta, tanto da ottenere il successo. Oltre ad una difesa davvero ai minimi storici, il centrocampo ha poche idee, e l’innesto di Datolo, sicuramente volenteroso, non è ancora avvenuto in maniera piena, ma necessita di qualche altra partita. In attacco con Zalayeta che pare solo un problema per lo spogliatoio, tanto che Reja lo ha mandato in tribuna pur avendolo convocato, Lavezzi è poco lucido, Denis non vede la porta, e bisognerebbe far giocare di più Russotto.

E’ tanto che il Napoli non riesce a ritrovare il successo, è praticamente dall’ inizio dell’ anno solare. La situazione non è delle più semplici per una squadra che sembrava quasi voler aspirare alla Champions League. Ora che gli obiettivi si stanno ridimensionando, bisogna almeno fare il possibile per ottenere quelli minimi. Il tecnico, la cui panchina inizia a traballare, deve prendere decisioni sul piano del gioco. Decidere a quale modulo affidarsi, e come far giocare giocatori vecchi e nuovi. Deve decidersi a far giocare i calciatori più in forma, senza preoccuparsi delle gerarchie: lo ha fatto con Zalayeta e Blasi, preferiti da Pazienza e Denis, deve continuare, cercando di trasferire al gruppo la carica necessaria per mettere in gioco tutte le loro qualità, che ci sono, come c’erano ad inizio stagione.

venerdì 13 febbraio 2009

Dove giocherà Datolo?

Apro il post su invito di assenzio_1982 che mi fa piacere stia trovando interessanti spunti di discussione su questo blog…..dove giocherà Datolo?

Domani probabilmente lo vedremo in azione nell’anticipo contro il Bologna, considerato anche l’infortunio di Hamsik rimediato nella gara contro la propria nazionale, peraltro caratterizzata da una pregevole doppietta.

Jesus Datolo è un “centrocampista esterno”, ma questo non è assolutamente da confondere con la definizione “centrocampista di fascia”. Datolo ha i piedi buoni, in particolare quello sinistro, ma non credo dovremo aspettarci sgroppate sulla fascia e cross al centro.

Datolo gioca anche a destra, e ama accentrarsi, per scambiare palla con qualche compagno che gli fa da sponda, o affidarsi a qualche verticalizzazione: sono caratteristiche che fanno pensare anche a quella di un trequartista. Sono doti che trovano la giusta collocazione all’interno di uno schema 4 – 4- 2. E’ per questo che Reja, contro il Palermo, ha provato questo schema, ma pare volerlo già ritirare per la gara di domani.

All’interno del 3 – 5 – 2 Datolo può avere giusta collocazione se ricopre la posizione che attualmente è di Lavezzi, con il Pocho che a questo punto dovrebbe finalmente avvicinarsi un po’ di più alla porta, per regalare i suoi numeri dove può risultare più pericoloso degli avversari.

Attenzione però: i due potrebbero pestarsi i piedi, o, peggio, la squadra potrebbe risentirne in termini di equilibrio, considerati anche i momenti poco felici di Blasi e Gargano, che non stanno assicurando la copertura solita a centrocampo.

martedì 10 febbraio 2009

"Errori arbitrali" di assenzio_1982

Approfitto dello spazio concessomi per sottoporre alla vostra cortese attenzione una delicata questione, ovvero quella relativa agli errori arbitrali. sono anni, ormai, che sentiamo dichiarazioni di allenatori o presidenti imbufaliti con i direttori di gara. al termine di ogni partita c'è sempre chi ha da recriminare qualcosa: un rigore, un mancato cartellino rosso, un fuorigioco inesistente...nelle ultime settimane, tuttavia, queste querelle televisive si sono notevolmente intensificate. 

Ogni società prepara o ha in lavorazione un dossier. vi invito a riflettere su uno strano dato, prendendo come esempio una società come il Torino: ogni qualvolta la squadra granata ha lamentato a gran voce un torto, puntualmente la domenica successiva ha goduto di un arbitraggio estremamente corretto se non, addirittura, favorevole. fa da letteratura, nel caso della squadra di Novellino, la famosa sparata in diretta tv del presidente Cairo ( "...i tifosi mi dicono che sono un coglione...") che, nel successivo incontro con il Milan, fruttò una mancata assegnazione della massima punizione in favore dei rossoneri nonchè l'assegnazione di un rigore inesistente poi trasformato da Rosina. 

L'andazzo delle altre gare e delle altre squadre è più o meno lo stesso. il Napoli, per sua politica, non commenta quasi mai l'operato del direttore di gara...a meno che non serva un alibi bello e pronto per giustificare un brutto risultato. a tal proposito faccio 2 riflessioni:

1) per quanto l'arbitro possa sbagliare, ciò non toglie che la partita la vedono tutti e che, di conseguenza, un errore anche grave non può certamente giustificare una brutta prestazione. la partita giocata a Verona contro il Chievo ne è un esempio...

2) il calendario del Napoli è abbastanza complesso. dopo il ciclo terribile ci saranno tutte squadre che lottano per il cosiddetto "posto al sole"...speriamo che il Napoli non paghi la pressione a cui sono sottoposti i direttori di gara a seguito di critiche e movioloni...

il prossimo match è contro il Bologna di Mihalovich, una squadra che sta sicuramente meglio rispetto alle prime giornate, ma che sente ancora il fiato sul collo di quelle che stanno dietro. auguriamoci un buon arbitraggio...per il resto deve pensarci la squadra! la gara col Bologna, inoltre, potrebbe segnare l'esordio di Datolo nella nostra massima serie...se Reja ha intenzione di insistere sul 4-3-1-2, Datolo farà il terzino o giocherà da trequartista? ai posteri l'ardua sentenza...:)

lunedì 9 febbraio 2009

Le pagelle di Palermo-Napoli

Navarro 5,5: grossa indecisione in occasione del secondo gol del Palermo, che si lascia letteralmente passare tra le gambe. Che senta anche un po’ la pressione del “nonno” Bucci, da poco acquistato e ora in panchina?

Cannavaro 5,5: sul cross di Miccoli che porta al secondo gol rosanero, di Simplicio, scivola un po’ per il terreno bagnato, un po’ per il cambio di direzione dell’attaccante, che lo sorprende. Per il resto non corre poi tanti rischi.

Contini 5,5: anche lui impreciso, e a volte si aiuta con colpi proibiti.

Aronica 4: su entrambi i gol è gravemente impreciso, e si fa anticipare sia da Migliaccio che da Simplicio. Una serata davvero disastrosa, peraltro nella sua Palermo. Forse pensava di vestire ancora la casacca rosanero?

Maggio 5: il nuovo schema lo confina alla linea dei difensori. Non copre come dovrebbe, mentre rinuncia totalmente a spingere in attacco.

Blasi 5: il nuovo schema lo costringe ad essere più propositivo, ma i suoi assist sono inefficaci ed imprecisi. In due occasioni i suoi assist sono per gli avversari

Gargano 5,5: si fa travolgere dalla scarsa brillantezza generale. La buona volontà che non gli manca mai finisce per diventare controproducente.

Bogliacino 5,5: a corrente alternata cerca di fare qualcosa per la spinta offensiva azzurra, ma cala alla distanza.

Dal 38’ s.t. Pia’ s.v.: non incide nel match

Hamsik 5,5: al di là del gran bel gol che regala alla platea azzurra, la sua partita è gravemente inconsistente. Gioca alle spalle delle punte, ma rallenta terribilmente il gioco. Se con le reti, nove, ha già eguagliato il totale dello scorso anno, a livello di prestazioni non ha ancora raggiunto nemmeno un terzo delle prestazioni ad alto livello hce ha regalato nel suo primo anno azzurro.

34’ s.t. Pazienza s.v.: niente da segnalare

Lavezzi 5,5: servito poco e male, subisce la triplice marcatura dalla quale solo alcune volte riesce a liberarsi, ma lontano dalla porta.

Denis 5.5: si dà da fare, ma non tira mai a rete.

domenica 8 febbraio 2009

Palermo-Napoli 2-1

Palermo: Amelia, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Bresciano (39' st Savini), Simplicio (34' st Guana), Cavani, Miccoli (35' st Succi). A disp. Ujkani, Cossentino, Tedesco, Misuraca. All. Ballardini

Napoli: Navarro, Maggio, Cannavaro, Contini, Aronica, Maggio, Blasi, Gargano, Bogliacino (38' st Pià), Hamsik (34' st Pazienza), Lavezzi, Denis (34' st Zalayeta). A disp. Bucci, Santacroce, Rinaudo, Montervino. All. Reja

Arbitro: Saccani di Mantova
Marcatore: 2' pt Migliaccio (P), 14' pt Simplicio (P), 42' pt Hamsik (N)
Note: ammoniti Bresciano, Contini, Lavezzi, Maggio, Miccoli, Nocerino




Disfatta. Ancora una, la quinta del 2009. Il Napoli perde anche a Palermo, e si fa scavalcare anche dal Palermo. Ora anche la zona Uefa è a rischio: inizia a vacillare la panchina di Reja, si inizia a respirare tensione in casa Napoli. Di momenti di tensione il Napoli se ne sono visti tanti, ma stavolta sembra più seria del solito. La notturna stavolta non porta bene agli azzurri, che collezionano l’ennesima disfatta in questo nuovo anno solare.

Nonostante la riconferma del 4-4-2 la formazione azzurra si è lasciata sorprendere con troppa semplicità in difesa in due occasioni ad inizio gara, che hanno portato a due reti del Palermo. Il Napoli ha provato a reagire, ma un po’ i movimenti del nuovo schema che non sono ancora assimilati, un po’ l’inconsistenza in fase di corsa, dovuta probabilmente ad una carenza più mentale che fisica, non hanno prodotto il risultato sperato. Il Napoli è ancora troppo inconsistente sotto porta.

Ci si gode la perla di Hamsik, per il momentaneo due a uno, ma lo slovacco non gira come dovrebbe. Il suo ruolo alle spalle delle punte potrebbe essere la svolta della gara, ma Hamsik è timoroso, rallenta il gioco, non corre. Adesso che la situazione inizia a farsi davvero preoccupante, si spera nel tocco di classe che può dare datolo, ma la squadra deve riaversi e fare quadrato.

Al di là dello schema, occorre ritrovare la fiducia nei propri mezzi per poter giocare come ad inizio campionato. Cambiare modulo non è stato un errore, anche se occorre un po’ di tempo per girare a pieno regime. La condizione fisica non sembra del tutto precaria, è quella mentale che preoccupa. Da questo dipendono gli errori in difesa, e la scarsa applicazione nell’impostazione del gioco.

giovedì 5 febbraio 2009

Le pagelle di Juventus-Napoli

Navarro 6,5: per buona parte della gara è inoperoso, se non fosse per qualche uscita in cui mostra comunque di dare sicurezza alla retroguardia. Riesce a parare un calcio di rigore a Nedved, ed altri due ne sfiora. Potrebbe approfittare degli infortuni di Iezzo e Gianello per non essere più una promessa, ma diventare finalmente una realtà. La società ha deciso di affiancargli Bucci, che ha iniziato ad allenarsi col Napoli. Si spera che più di un quarto portiere si tratti di un allenatore in campo: il Napoli ha bisogno di giovani e sui giovani ha sempre mostrato di voler puntare, da quando è capeggiata da De Laurentiis.

Santacroce 6: prova piuttosto giudiziosa, anche se con qualche piccola imprecisione. Troppo impetuoso sugli interventi, spesso Giovinco gli ruba il tempo.

Cannavaro 6,5: finalmente all’altezza della situazione. Preciso, attento, in una occasione addirittura decisivo, ha mostrato di avere le idee chiare al centro della difesa, anche se per fermare Del Piero deve spesso ricorrere alle maniere forti.

Contini 6: ordinaro, preciso e concreto. Peccato per il rigore sbagliato nettamente.

Montervino 6,5: gioca una partita molto attenta tatticamente, come il tecnico gli ha chiesto. Limita al massimo Giovinco e tutti quelli che capitano a destra.

Dal 30’ s.t. Bogliacino 5,5: gli manca ancora il passo giusto, incide poco nella gara, pur avendo giocato quasi un’ora. Buono il suo rigore.

Pazienza 6,5: mostra una grinta che per molto tempo gli è mancata. Deciso negli interventi, dalla mezz’ora della ripresa suona la carica per le folate azzurre.

Gargano 6: gioca una gara tutta corsa e generosità. Sbaglia il rigore decisivo, e questo incide nell’economia della sua partita.

Hamsik 5,5: porta palla spesso, ma non verticalizza mai. Si fa chiudere facilmente dagli avversari, non mostra la creatività e la spinta per riuscire ad ubriacare gli avversari ed essere pericoloso come sa. Dal dischetto ritrova la precisione.

Aronica 6,5: non sbaglia praticamente niente. Tiene la posizione a sinistra in difesa e non commette alcuna sbavatura. La sostituzione con Vitale è esclusivamente tattica.

Dal 1’ pts Vitale 6: qualche sgroppata interessate, ma poteva fare di più sfruttando le proprie forze fresche.

Lavezzi 6,5: le solite giocate ubriacanti, imprendibili, frenate solo da qualche imprecisione, o dalle disattenzioni dei compagni. Il rigore sbagliato è un vero e proprio neo per una prestazione ancora una volta maiuscola.

Zalayeta 5: impreciso, sbaglia gli agganci, si propone poco, è troppo lento. Prima dell’inizio della gara si rende protagonista di un episodio spiacevole. Rifiuta l’incoraggiamento di Denis, che prima di andare in panchina saluta i compagni titolari. Che sia spesso un problema per lo spogliatoio è ormai risaputo, ma considerando come sta giocando, il panterone farebbe bene ad evitare certi atteggiamenti.

Dal 10’pts Denis 5,5: non riesce a incidere nel gioco, anche se si dà da fare. Rigore calciato di potenza, ma efficace.

Reja 6: ha messo la squadra piuttosto bene in campo, almeno dal punto di vista della quadratura. Forse poteva osare un po’ di più nella ripresa, cercando il successo con maggiore insistenza. I rigori, purtroppo, anche se conta la precisione, sono spesso una lotteria.

Coppa Italia: Juve-Napoli 5-4 d.c.r.

Juventus: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Mellberg, De Ceglie (23' pt Molinaro), Marchionni, Sissoko, Poulsen, Giovinco (24' st Nedved), Iaquinta (14' st Trezeguet), Del Piero. A disp. Chimenti, Ariaudo, Camoranesi, Amauri. All. Ranieri

Napoli: Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Montervino (30' st Bogliacino), Pazienza, Gargano, Hamsik, Aronica (1' pts Vitale), Lavezzi, Zalayeta (10' pts Denis). A disp. Sepe, Maggio, Russotto, Pià. All. Reja

Arbitro: Ayroldi di Molfetta
Note: Ammoniti Contini, Molinaro, Montervino, Mellberg, Santacroce, Bogliacino, Sissoko, Pazienza, Legrottaglie, Nedved. La sequenza dei rigori: Del Piero gol, Hamsik gol, Trezeguet gol, Bogliacino gol, Nedved parato, Denis gol, Marchionni gol, Lavezzi parato, Sissoko traversa, Contini alto, Legrottaglie gol, Gargano alto.



Il Napoli si ferma ad undici metri dalla semifinale, e cvede ai rigori ad una Juventus molto al di sotto delle aspettative. In campo a Torino si è visto un Napoli inaspettatamente quadrato, con gli esterni bloccati, il centrocampo a maglie strette e gli attaccanti un po’ isolati, ma quando ben supportati, pericolosi in più occasioni.

Il sistema di gioco schierato da Reja aveva tutte le sembianze del 4 – 4 – 2. Sugli esterni due difensivi come Aronica e Montervino, autori di prove molto convincenti, e Hamsik che doveva fare lo stantuffo offensivo, ma ci è riuscito solo in parte.

Lo schema Uno schema che ha favorito maggiormente l’estro di Lavezzi, autore di alcune azioni davvero da incorniciare, peccato per l’imprecisione sotto porta, che ancora una volta il Napoli ha pagato. La formazione azzurra, diversamente da quanto possa pensare, ha retto dal punto di vista fisico per tutti i tempi supplementari, facendo pensare, quindi, ad un fattore mentale che caratterizza le prove opache offerte nelle ultime settimane.

Brucia perdere dal dischetto, soprattutto perché tra i pali gli azzurri hanno scoperto un Navarro all’altezza della situazione. Oltre a neutralizzare il rigore di Nedved, ha intuito e sfiorato altri due calci di rigore, quelli di Trezeguet e Marchionni. Ora occorre provare un bel po’ i rigori, perché in partita possono capitarne, arbitri permettendo, e non bisogna sbagliare, ma capitalizzare ogni occasione. Lavorare sulla concretezza di una squadra cui l’entusiasmo non manca, ma ha bisogno un po’ di quel “fattore K” che la Juve ha mostrato di avere, segnando all’ultimo secondo con Trezeguet e vedendosi annullare, ingiustamente, un gol dall’arbitro Ayroldi.

P.s. per chi desidera sapere cosa intendo per “fattore K” mi contatti pure in privato….

martedì 3 febbraio 2009

Reja e la gestione della rosa azzurra

Quasi per caso, discutendo del Napoli con l'utente assenzio_1982, è nato un dibattito piuttosto interessante che ben si riallaccia al discorso sul modulo che potrete seguire sotto: parliamo di Reja e della sua gestione dell'organico azzurro....

assenzio_1982 ha scritto:

E' da tempo immemore che, pur riconoscendo i meriti di questo allenatore, tendo ad attribuirgli tra i suoi difetti quello di non "sperperare" il patrimonio societario. oggi leggevo alcune cifre riportate dalla Gazzetta dello Sport...si parlava di Rafa Benitez che, durante la sua lunga permanenza alla guida del Liverpool, ha fatto spendere alla società circa 222 milioni di euro. molti giocatori sono stati letteralmente "bruciati" e, l'ultimo in ordine cronologico, è una vecchia conoscenza del nostro campionato: Robbie Keane...rispedito afli Spuers del Tottenham. ritornando ai fatti di casa nostra, mi sento di imputare a Reja il fatto di dilapidare il patrimonio societario, inteso chiaramente come parco giocatori. nella rosa attuale sono diversi i giocatori maltrattati dal mister:

1) Russotto: ha giocato solo qualche manciata di minuti in alcune gare...

2) Dalla Bona: non è ritenuto neanche degno di stare in panchina.il mister gli preferisce Montervino...

3) Navarro: è arrivato nella scorsa stagione per fargli fare esperienza dovendo, così pareva, dare l'addio a Iezzo. si ritrova sempre a scaldare la panchina salvo infortuni del titolare...

4)Aronica e Rinaudo: giunti in estate come i rinforzi di una difesa colabrodo, si alternano a seconda delle partite ed a seconda della testa del mister. il Napoli non ha un chiaro assetto difensivo e questi 2 pagano più degli altri...

5)Pazienza: giunto a gennaio della scorsa stagione in qualità di centrocampista metodista (quello che serve tutt'oggi al Napoli!), ormai è un giocatore finito. le troppe panchine lo hanno portato ad un livello di inutilizzabilità tale, che allo stato attuale non è proponibile neanche per la coppa Italia...

Se vogliamo fare un tuffo nel passato, voglio ricordare i vari Gatti (fondamentale nella conquista della serie A e messo fuori rosa all'inizio della scorsa stagione), Rullo ( gettato nella mischia a 3 giorni dall' acquisto contro il Genoa e finito nel dimenticatoio), Bucchi, De Zerbi, Calaiò, Lacrimini, Trotta, Cupi, Pià, Amodio, Maldonado, Giubilato, Romito...tutta gente arrivata a cifre folli per il loro reale valore, e liquidata in 2 secondi o, nella peggiore delle ipotesi, ancora in cerca di una sistemazione. sicuramente parliamo anche di alcuni FLOP o comunque di giocatori non adatti alla serie A, ma mi sembra che in ogni caso i numeri stiano contro Reja ed il suo modo di gestire i giocatori. ieri hanno abbandonato la causa Gatti e Rullo, oggi sono Savini e Dalla Bona, domani chissà...forse proprio quei giovani come Navarro e Russotto!!!

chiedo venia...all'inizio del commento, intendevo dire che Reja sperpera il patrimonio societario, inteso sempre come parco giocatori, e che non valorizza quanto Marino gli mette a disposizione....errata corrige!


antonio ha scritto:

no ma sicuramente hai ragine. Già io su sto blog ho tentato di difendere Dalla Bona, che sicuramente ha un valore tecnico di indubbia qualità e, seppur utilizzato alla grande ai tempi della B Oggi non è stato praticamente mai impegnato. E’ come se Reja non ritenesse lui e Grava all’altezza della serie A. i bene informati, però, parlano di uno screzio tra il canuto allenatore ed il biondo centrocampista. E’ quasi un controsenso che con il crescere degli obiettivi del Napoli, ad inizio stagione proiettato su tre obiettivi (Uefa, coppa Italia e campionato) la rosa di giocatori a cui si affida Reja si restringe. Da un lato la società investe ancora poco, assecondando la “crescita” programmata in quinquennio, dall’altro è il tecnico che dovrebbe dare più fiducia a chi ritiene solo un rincalzo.

lunedì 2 febbraio 2009

Mal di 3-5-2?

Le gare di questo inizio di 2009 hanno visto il Napoli scricchiolare, sul piano del gioco, della condizione e della lucidità mentale. Contro l’Udinese è venuta fuori una squadra che dà segni di reazione, ma ha sempre problemi che fanno pensare ad una crisi dello schema con il quale il Napoli gioca da ormai cinque anni: il 3-5-2.

La difesa a tre appare spesso in affanno, con i tre centrali, chiunque essi siano, non riescono a prendere la consegne degli attaccanti avversari. Gli esterni li supportano male, perché troppo concentrati nella fase offensiva, tanto da lasciare spesso le fasce scoperte, e costringendo la difesa ad allargare le proprie maglie. Il poco senso di posizione degli esterni induce i centrocampisti centrali a fare gli straordinari in fase di interdizione, ed a rinunciare quasi del tutto ad impostare il gioco. Solo Gargano, seppur in modo poco metodico, riesce a trasformare l’azione difensiva in offensiva. 

 Di qui l’attacco, che si affida alle sortite di Lavezzi, che oltre al dribbling cerca sempre la sponda, ma non sempre riesce a integrarsi con il compagno di reparto, che sia esso Denis o Zalayeta. Il primo è abituato a movimenti all’interno dell’area di rigore, e dà il meglio di sé quando dalle fasce gli vengono cross per la testa. Di contro l’attaccante uruguaiano, più bravo tecnicamente, risulta ancora poco brillante sotto porta.

L’acquisto di Datolo, esterno di centrocampo, pone un problema, che Reja, seppur affezionato al suo schema, potrebbe cogliere per il bene del Napoli: passare al 4 – 4 – 2. Il modulo più famoso del mondo garantirebbe maggiore solidità difensiva, con due centrali bloccati e due terzini che devono dedicarsi principalmente alla fase difensiva. Vitale e Aronica hanno queste caratteristiche. A centrocampo gli esterni possono dedicarsi principalmente alla fase offensiva, supportando a dovere le punte. In attacco, con questo modulo, Lavezzi può sfruttare più facilmente la propria fantasia e la spalla che gli capita all’occorrenza, vuoi che si tratti di Denis o di Zalayeta. A ciò può aggiungersi la variante di Hamsik per Datolo, con lo slovacco che può giocare addirittura alle spalle delle due punte, visto che ha nelle sue corde il gioco di sponda, il dribbling, ed il tiro al limite dell’area. Tra l’altro Datolo, stando a quanto visto di lui finora in tv o su web, è un giocatore che ama accentrarsi e questo può rappresentare un problema se si gioca con lo schema 3-5-2.

domenica 1 febbraio 2009

Le pagelle di Napoli-Udinese

Napoli: Navarro, Cannavaro, Rinaudo, Contini, Maggio (22' st Zalayeta), Blasi, Gargano, Hamsik, Vitale, Denis, Lavezzi. A disp. Sepe, Santacroce, Aronica, Pazienza, Bogliacino, Pià. All. Reja

Udinese: Handanovic, Ferronetti (28' st Pasquale), Zapata, Coda, Lukovic, Isla, D'Agostino, Inler, Asamoah, Quagliarella (39' st Floro Flores), Di Natale (21' st Sanchez). A disp. Belardi, Felipe, Obodo, Pepe. All. Marino.

Arbitro: Gervasoni di Mantova

Marcatori: 24' pt Lavezzi (N), 27' pt Hamsik (N), 31' pt Di Natale rig. (U), 45' pt Quagliarella (U)

Note: ammoniti Lukovic, Ferronetti, Quagliarella

Navarro 5,5: solo una bella parata nel finale in anticipo su Di Natale. In occasione del gol spettacolare di Quagliarella si fa cogliere di sorpresa e non accenna nemmeno al tuffo.

Cannavaro 5: spaesato in difesa, non riesce a tenere la posizione e frana sugli avversari, causando un rigore e spesso mettendo nei guai i compagni. Non è solo un momento – no, è piuttosto il momento di non affidargli più la regia della difesa.

Rinaudo 6: dei tre della retroguardia è forse l’unico a salvarsi. Modi spicci e concretezza sono segnali che, dopo la gara col Chievo, ha fatto un bagno d’umiltà.

Contini 5: riesce a sbagliare il più semplice dei rinvii, si complica spesso la vita nei disimpegni, e soffre la pressione degli attaccanti avversari. E’ un incubo, ma per i compagni, non per gli avversari.

Maggio 5,5: la volontà non gli manca, tutto il resto sì. Chiudere le sue sortite è un gioco da ragazzi per gli esterni dell’Udinese.

Dal 22’ s.t. Zalayeta 6: si batte come può, ma soffre il condominio con Denis, col quale finisce per pestarsi inevitabilmente i piedi.

Blasi 6: in leggera crescita rispetto alla gara di mercoledì, riesce ad assicurare un buon equilibrio al centrocampo.

Gargano 6,5: si batte con tanta energia sia in copertura che in fase di impostazione. Gli manca la giocata in verticale che il tecnico gli chiede.

Hamsik 6,5: in netta crescita. Al di là del bel gol di testa ha svolto finalmente una parte integrante all’interno della manovra offensiva azzurra, risultando più volte pericoloso non solo sotto porta. Speriamo non si tratti solo di un caso.

Vitale 6: partita giocata con giudizio tattico. Si nota anche in copertura, come un buon esterno di centrocampo dovrebbe sempre fare. Se nelle giovanili gli avessero insegnato anche a calciare la palla con il piede destro, ora il suo apporto alla causa sarebbe utile il doppio.

Denis 6: si batte come può, ma lontano dalla porta. Da una sua azione caparbia nasce il gol del vantaggio di Lavezzi.

Lavezzi 6,5: al di là del gol, nettamente deviato, regala giocate sopraffine che mandano in corto circuito la retroguardia dell’Udinese, che commette falli gravi, di cui uno anche da rigore, ma non sanzionato. Sotto porta spreca due occasioni molto ghiotte, che in altre occasioni avrebbe freddamente trasformato. Peccato.

All. Reja 6: stavolta cambia in corsa un po’ prima del tempo, ma non risulta tra i più felici il cambio di Maggio per Zalayeta, che fa restare in campo sia l’uruguaiano che Denis, i cui ruoli e movimenti, se non simili, finiscono talvolta per coincidere.

Napoli-Udinese 2-2

Con il pareggio per due reti a due con l’Udinese si è chiuso il mese di gennaio del Napoli, che ha portato solo quattro punti ed un bilancio di una vittoria, tre sconfitte ed un pareggio. 

Una media da zona retrocessione, che ha messo in luce una condizione mentale e fisica degli azzurri in netta flessione. Passati in vantaggio e riusciti a pervenire al raddoppio, gli azzurri si sono fatti rimontare da due reti dei napoletani Di Natale e Quagliarella, quest’ultimo autore di una vera e propria prodezza balistica, tra l’altro nel suo stile.

Se gli azzurri, rispetto alla gara contro la Fiorentina, hanno messo in luce una maggiore determinazione nel fare gioco e nel cercare il successo, d’altro canto si sono mostrati davvero pasticcioni in difesa, dove forse lo schema con i tre centrali inizia ad andare stretto.

In attacco, invece, la formazione azzurra è parsa un po’ troppo sprecona, con lo stesso Lavezzi capace di sprecare due occasioni ghiotte, dopo aver messo a segno la sua quarta rete all’Udinese, complice una deviazione. In compenso il centrocampo ha ripreso a girare, con Hamsik finalmente pimpante e concreto, al di là del gol. 

Certo la formazione di Reja ha fatto molto di più dell’Udinese, che invece ha avuto la bravura di capitalizzare le proprie occasioni. 

L’innesto di Datolo, in tribuna accanto al presidente De Laurentiis, può solo contribuire a dare pericolosità al centrocampo e rifornimenti ad un attacco che troppe volte deve ripiegare per procurarsi palle giocabili.