lunedì 24 maggio 2010

Cannavaro: ami il Napoli? Tornaci da dirigente!

“Voglio il Napoli, ma il Napoli non mi vuole: la società e il presidente pensano ad altre cose”. Firmato Fabio Cannavaro. Lui, l’icona che quattro anni fa ha alzato la coppa del Mondo, dopo essere partito da Napoli che era un ragazzino quasi sconosciuto, fino a diventare un campione vero, bandiera della nazionale, con il record di presenze che può ancora migliorare, pallone d’oro e asso del Real Madrid.
L’apice della sua carriera è ormai alle spalle, e Cannavaro, quasi trentasette anni, è reduce da una stagione mediocre, tanto che dal 30 giugno sarà incredibilmente un calciatore disoccupato. Ed ecco che Fabio, che non ha mai rinnegato le sue origini, con molti atti di beneficienza, si mette a ripensare al suo Napoli.

Come l’anno scorso, però, il Napoli, ed in particolare il presidente De Laurentiis, ha fatto capire sogno, che il calciatore non rientra nei suoi programmi, vuoi per il discorso dell’età, vuoi per l’ingaggio, vuoi perché non è nemmeno poi tanto giusto ricordarsi delle proprie origini nel momento del bisogno, quando peraltro si è a fine carriera, e non si può più dare quell’apporto di cui il Napoli potrebbe aver bisogno. Questo nonostante, lo si deve dire, Cannavaro andò via da Napoli per ripianare i debiti della società azzurra, che a quei tempi aveva iniziato la sua parabola discendente che ha poi portato al fallimento del 2003.

Cannavaro, insomma, nonostante il valore indiscusso, finirebbe per divenire quasi un problema per il Napoli. Per non parlare dello spogliatoio dove, seppur ritroverebbe il fratello Paolo, sarebbe una difficile gatta da pelare per Mazzarri, che già l’anno prossimo avrà qualche problema in più da gestire, figuriamoci con un ex campione come Cannavaro, di sicuro poco propenso a fare il panchinaro.

Cannavaro, se veramente ama il Napoli, potrebbe tornarvi da dirigente, magari l’anno prossimo, quando, come dice lui, avrà smesso di giocare a calcio, al termine di una carriera che sicuramente è stata strepitosa. Da dirigente Cannavaro potrebbe portare la sua esperienza di uomo di calcio, oltre che, se volesse, anche un contributo in termini economici per il presidente De Laurentiis, che ormai capitalizza la società da solo da ben sei anni. In questo modo Fabio può rispolverare il bel ricordo che i tifosi del Napoli hanno di lui, senza rischiare di incrinare il rapporto, anzi, contribuendo in positivo al miglioramento della squadra della sua città.

Il Napoli può puntare al quarto posto

Con la vittoria dell’Inter in Champions League in Italia, per la prossima stagione, avremo ancora la possibilità di accedere alla Champions League con il quarto posto. Una notizia molto positiva per il Napoli, al quale quest’anno è mancata la conquista del quarto posto, ma che per la prossima stagione è chiamato a fare del suo meglio per riuscire in un obiettivo che manca veramente da troppo tempo, e che farebbe andare in visibilio i propri tifosi.

Il Napoli si nasconde, parla di graduale crescita della società, ma è chiaro che, conquistato ormai il sesto posto, per crescere bisogna fare meglio. Qualora dovesse fare gli acquisti giusti, il Napoli può aspirare senza problemi alla quarta piazza. Questo indipendentemente dal suo organico che, non dimentichiamolo, dovrà assolutamente avere un attaccante forte, con l’obiettivo delle venti reti. L’assalto alla quarta piazza potrebbe dipendere anche dal fallimento, totale o parziale, che una delle quattro grandi potrebbe avere anche quest’anno, come è successo, ad esempio alla Juve quest’anno, liberando lo spazio per la Sampdoria di Del neri ora, guarda caso, nuovo allenatore della Juve.

A cominciare dall’Inter, che quest’anno ha vinto tutto, non è escluso che possa finire fuori dalle prima quattro piazze. Perderà Mourinho, allenatore artefice del triplo trionfo nerazzurro. I giocatori sono appagati, e alcuni potrebbero prendere anche altre destinazioni.

Il Milan, invece, è una squadra con l’età media alta, che difficilmente sarà rinverdita interamente quest’anno, visto che la società non intende fare chissà quali investimenti, e come tecnico si punterà probabilmente sulla promozione di un tecnico del settore giovanile (probabilmente Galli) con la speranza che si riveli un nuovo Fabio Capello.

La Juve, invece, si è interamente costruita, dopo il totale fallimento di quest’anno. Nuova società, nuovo tecnico e nuova squadra, avranno di sicuro bisogno di un rodaggio per poter girare al meglio.
E’ per questo che il Napoli ce la può fare. Per riuscirci bisogna cominciare dal mercato, poi la parola passerà al campo.

sabato 22 maggio 2010

E se a Napoli arrivasse Balotelli?

Non è tra i nomi che sono circolati subito e con maggiore insistenza, non lo abbiamo incluso nemmeno nel nostro sondaggio, ma il nome di Mario Balotelli come futuro attaccante del Napoli si sta facendo sempre più spesso nell’ambiente, e sono varie le fonti, più o meno attendibili, che parlano di sondaggi, interessamenti e trattative per portare il talento interista all’ombra del Vesuvio.

Di Balotelli si parla di continuo, del suo talento, del suo essere fuori dalle righe, del suo provocare ai limiti della decenza ambiente, compagni, stampa e tifosi avversari, mettendo in luce una immaturità caratteriale che è direttamente proporzionale al talento cristallino ed ai margini di miglioramento che sono ancora più evidenti.

Si tratta pur sempre di un ragazzo ventenne, che ne ha già passate tante, e che è italiano, ma con la pelle nera, e nel 2010 siamo talmente arretrati che diventa ancora un motivo di denigrazione, ma forse è solo invidia per chi riesce a fare col pallone praticamente tutto ciò che vuole.

Il talento, appunto, non si discute, e tra le varie squadra che lo inseguono, magari approfittando del suo rapporto di amore – odio con l’Inter, ora c’è anche il Napoli. Ne ha parlato Bigon, che ha ammesso un interessamento, quasi una trattativa, ne ha parlato il presidente De Laurentiis, che già lo vedrebbe, giovane, talentuoso, divo quale è, come uomo simbolo del suo Napoli che vuole essere giovane e vincente.

Ma Balotelli è veramente da Napoli? Certo, il Napoli sta cercando una punta da venti gol e Balotelli, se farà una stagione nel modo giusto, evitando colpi di testa fuori dal campo, venti reti le può fare senza problemi. E’ giovane, e questo può significare anche un punto interrogativo legato la suo rendimento, ai suoi limiti caratteriali. Napoli è una piazza difficile, che può esaltare e al tempo stesso deprimere qualsiasi giocatore, figuriamoci un ragazzo dal carattere piuttosto fragile.

Tutto un punto interrogativo, insomma. Ma d’altro canto, Balotelli a Napoli troverebbe un pubblico pronto a farne un beniamino, ma anche un allenatore, Mazzarri, che sa trattare i talenti (Cassano, Lavezzi, tanto per citarne due) e riesce a cavar da loro il meglio. Perché non dovrebbe riuscire anche con Balotelli?
In attesa di chiarire i nostri punti interrogativi, Balotelli in queste ore si giocherà il trofeo più importante della sua carriera, la Champions League, e non si esclude che proprio da questa partita possa passare un processo di maturazione tecnica e caratteriale, che per la prossima stagione potrebbe regalarci un nuovo Mario Balotelli, magari con una nuova maglia, quella azzurra del Napoli.

giovedì 20 maggio 2010

IL PAGELLONE 2009-2010

A fine stagione il pagellone non poteva mancare, lo dovevamo a questa squadra che nonostante la partenza, i limiti e gli errori è arrivata al sesto posto, meritando di diritto la conquista della partecipazione all’Europa League, un sogno che dovrà far durare il più possibile.

Probabilmente per la prossima stagione gli attori cambieranno, e speriamo che siano all’altezza della situazione: dovranno esserlo, perchè i tifosi napoletani hanno il palato fino, e vogliono vedere il bel calcio, ma soprattutto rivedere i bei traguardi che il Napoli riusciva a raggiungere in passato.
Ecco quindi le pagelle generali di squadra (di chi ha giocato) e allenatore:



De Sanctis 6: ha saputo superare una parziale diffidenza nei suoi confronti, con prestazioni importanti e anche parate eccellenti. Da migliorare le uscite e la presa. Ai mondiali forse avrà poco spazio, ma potrebbe essere un’occasione per auto motivarsi in vista della prossima stagione.

Iezzo 6: apparizioni fugaci, ma ha saputo farsi trovare pronto.

Aronica 6,5: l’arrivo di Mazzarri lo ha rigenerato: ha dato un apporto tattico prezioso per le sue caratteristiche di esterno d’attacco con un occhio alla difesa.

Bogliacino 6: poco presente, e quest’anno verso l’addio, ma sempre prezioso, generoso e serio. Nel suo stile (rischiatutto) il gol del pari contro il Cagliari agguantato nel recupero del recupero…

Campagnaro 7: ha permesso alla difesa di fare il salto di qualità. Autoritario, grintoso in copertura, abile in fase di impostazione. Ha fatto valere i numeri tecnici mettendoli al servizio della squadra, come un vero leader sa fare. Se risolve i problemi fisici che ha avuto quest’anno, sarà tra i migliori del suo ruolo.

Cannavaro 6,5: dopo la scorsa stagione in cui ha toccato il fondo, ha saputo risalire durante la gestione Mazzarri. Alcune prove da incorniciare, in particolare quella con il Genoa, e quella con il Catania, che lo ha visto mettere a segno un gol pesantissimo. Da qui a volerlo a tutti i costi in nazionale ce ne passa. Ma i giornalisti amici suoi e del fratello gli vogliono veramente troppo bene…

Cigarini 5,5: la classe e il talento non sono in discussione, ma ha trovato veramente poco spazio in tutta la stagione. Un po’ per colpa sua, un po’ per i moduli adottati dai due allenatori che si sono avvicendati sulla panchina azzurra. Lo aspettiamo il prossimo anno, ammesso che resti.

Denis 5,5: cinque gol sono pochi, considerando l’elevata percentuale di errore che ha avuto durante le occasioni da titolare, che avrebbe potuto sfruttare meglio.

Dossena 5: la sua metà campionato si è ridotta a qualche fugace apparizione. Un po’ gli infortuni, un po’ la condizione fisica precaria non gli ha permesso di giocare. Lo aspettiamo per la prossima stagione, ma avremo meno pazienza rispetto a quest’anno.

Gargano 6: dovrà maturare tatticamente, solo così potrà fare il salto di qualità. Deve ridurre gli errori e le giocate inutili. Speriamo bene…

Grava 8: il giocatore rivelazione della stagione. Dalla tribuna a titolare inamovibile, ha svolto il suo compito con una precisione sconvolgente, riducendo il margine di errore al minimo. Un giocatore rigenerato, che merita la riconferma, e che va sponsorizzato, perché nel calcio paga la serietà, non il nome.

Hamsik 6,5: stagione da incorniciare perché conclusa da capocannoniere con dodici reti, tantissimo per un centrocampista. D’altro canto, però, da uno come lui che promette tanto, ci si aspetta qualcosa di più: meno discontinuità, maggiore leadership. I mondiali potrebbero consacrarlo a campioncino azzurro, oltre che slovacco…

Hoffer 4,5: a parte il gol nella prima uscita di coppa Italia, non si è messo praticamente mai in luce. Non si è inserito nel gruppo, e non ha sfruttato il poco spazio che ha avuto. Sicuramente si sarà giocato la Premier League, suo sogno nel cassetto. Probabilmente anche la serie A…

Lavezzi 8: dopo le bizze estive ha avuto la maturità di rimboccarsi le maniche, far girare le gambe ed essere decisivo per la squadra. Con Mazzarri ha mostrato anche una certa disciplina tattica, che gli ha fatto avere notevoli margini di miglioramento. Peccato per la mancata convocazione ai mondiali, l’avrebbe meritata, ma adesso potrà riposare per essere pronto per il Napoli.

Maggio 6,5: stagione positiva, che gli ha permesso di ottenere una serie di convocazioni, e probabilmente anche quella definitiva ai mondiali. Bravo sia in attacco, che in difesa, dove si sta specializzando in vista del Mondiale, avendo compreso che a Lippi piace che lui giochi in quella posizione, esterno destro difensivo.

Pazienza 7: due gol e una stagione da incorniciare. Da derelitto a giocatore su cui scommetter. Ha saputo togliere al Napoli molte castagne dal fuoco, non ha fatto rimpiangere Blasi, si è saputo rilanciare grazie all’impegno quotidiano ed alla grande serietà.

Quagliarella 6: ci si aspettava qualcosa di più da lui, soprattutto sotto il profilo caratteriale. Alla fine è arrivato a undici gol, una media buona, ma non da bomber. Peccato per le tante partite in cui non è stato in condizione, ma peccato anche per quelle in cui ha mostrato di non reggere la pressione.

Rinaudo 6: dopo le lacrime di inizio stagione è riuscito a ritrovare spazio, e si è fatto trovare pronto. Siccome è grande e grosso, la prossima volta la smetta di piangere.

Rullo s.v.: una sola presenza, fugace: troppo poco per poterlo valutare.

Santacroce 6: stagione condizionata dagli infortuni. Resta un talento, da sfruttare invece che mettere sul mercato. Chissà se la società farà così…

Zuniga 6,5: dopo l’inizio balbettante ha saputo conquistare tifosi e critica. La tecnica non gli manca, deve credere di più in se stesso e può diventare una risorsa.


Mazzarri 8,5: la sua mano ha rivoluzionato in positivo il Napoli, portandolo alla conquista dell’Europa League. Su di lui abbiamo già speso molte parole di elogio, tutte meritate, perché ha messo in gioco la carica giusta, gli accorgimenti tattici che mancavano, e la condizione atletica di cui questa squadra aveva bisogno. Ora lo aspettiamo ad una prova importante, la prossima stagione, in cui ci auguriamo che possa solo migliorare.

Niente Mondiali per Lavezzi

Una decisione choc che metterà contro due cuori di Napoli, uno passato e inimitabile, uno recente ed in crescita continua. Maradona, tecnico della nazionale argentina, ha deciso di lasciare a casa Ezequiel Lavezzi, asso azzurro, che non parteciperà ai mondiali del Sudafrica, perché preferito al trentottenne Martin Palermo.

Una decisione, quella di Maradona, che farà sicuramente discutere, in particolare a Napoli, dove Lavezzi sta prendendo, con le dovute proporzioni, il posto di Diego nei cuori dei tifosi. Niente mondiale, quindi, dopo che il Pocho Lavezzi aveva ben figurato alle olimpiadi di Pechino, tra l’altro vincendo la medaglia d’oro insieme alla sua nazionale. A Lavezzi va male rispetto ai compagni di squadra italiani Quagliarella, Maggio e De Sanctis, che per adesso fanno ancora parte della spedizione azzurra, ed hanno buone possibilità di arrivare fino alla lista definitiva.

E’ vero che l’argentina ha molti attaccanti, e che è difficile scegliere, ma preferire uno come Martin Palermo, alla soglia dei quarant’anni, che non è mai stato un fulmine, che è stato più volte operato ad entrambe le ginocchia, che dal dischetto sbaglia spesso (ed i rigori potrebbero capitare ai mondiali) lascia veramente perplessi.

Il Pocho potrà consolarsi con l’affetto dei tifosi del Napoli che non tarderà, e potrà finalmente riposare per un anno, e prepararsi per una stagione ad alti livelli con la maglia del Napoli, che potrebbe essere per lui della definitiva consacrazione

lunedì 17 maggio 2010

VOTA IL GOL PIU' BELLO DELLA STAGIONE 2009-2010

Decidere è difficile, soprattutto dopo una bella stagione vissuta intensamente come quella appena terminata. Abbiamo scelto sei reti che riteniamo le più belle della stagione, ora tocca a chi voterà nel sondaggio dirci se è d’accordo oppure no con noi. Brutti o belli che siano, l’importante è fare gol, almeno uno in più degli avversari........


De Laurentiis: prima compri, prima vinci

Con la chiusura del campionato, ed il sesto posto del Napoli, ora si parte con le trattative di mercato. Il Napoli giocherà su tre fronti, campionato, Tim Cup e Europa League, e per questo avrà bisogno di rinforzi dal punto di vista quantitativo, ma soprattutto sotto il profilo qualitativo. Se dai prestiti rientrerà una intera squadra, tutta da piazzare altrove (forse solo Datolo può fare eccezione) il Napoli ha bisogno di gente che gli permetta di fare il salto di qualità.

Proprio dall’ultima gara di campionato, persa per una rete a zero con la Sampdoria, che ha guadagnato la Champions League, ha messo in luce come i doriani non siano irresistibili, e il loro piazzamento tra le prime quattro si deve probabilmente ad una certa efficacia sotto porta, rappresentata da Pazzini, ora oggetto del desiderio del Napoli, seppur blindato dalla formazione ligure.

Un attaccante forte e concreto può fare la differenza, ma si sa che gli attaccanti vanno acquistati subito, prima che qualcun altro li prenda prima, o che la propria squadra li blindi. Il Napoli ha organizzato in queste ore un summit per decidere il da farsi, e pensare anche alla riconferma di Mazzarri. Che durino poco questi summit, e si proceda subito a mettere soldi sul tavolo per acquistare ciò che di meglio offre il mercato in termini di attaccanti. Poi si potrà pensare al contratto di Mazzarri, di chi deve restare, e di tutto il resto.

Ma l’attaccante deve avere priorità assoluta. Prima lo si compra, prima si vince. Speriamo che De Laurentiis, invece di pensare ad un nuovo staff, pensi prima ad una nuova squadra, forte all’altezza della situazione, lo capisca in tempo per attivare il suo staff.

domenica 16 maggio 2010

Le pagelle di Sampdoria-Napoli

De Sanctis 6: due belle parate dedicate a Lippi.

Grava 6: attento, in particolare su Cassano.

Cannavaro 6: rischia poco, anche se a volte Cassano prova a sfuggirgli.

Santacroce 5,5: se la cava, tranne in occasione del gol, quando salta a vuoto favorendo lo stacco vincente di Pazzini.

Maggio 6: partita giudiziosa, con un occhio al mondiale.

Dal 19’ s.t. Hoffer 5,5: probabilmente saluta la maglia azzurra con una prestazione scialba.

Cigarini 5,5: Mazzarri aveva dichiarato di aspettarsi molto da lui in questa partita, ma sarà sicuramente rimasto deluso.

Dal 41’ s.t. Maiello s.v.: esordio in serie A per lui, che sia il primo di grandi successi per la sua carriera.

Pazienza 6,5: si inventa anche in veste di regista: non male.

Dossena 6: premiamo l’entusiasmo, non la condizione fisica, che quest’anno non c’è mai stata. Dalla prossima stagione dovrà mettersi d’impegno per tornare quello che ha giocato anche in nazionale.

Zuniga 6,5: ce la mette tutta, e crea anche seri pericoli agli avversari. Qualche apprezzabile giocata tecnica, purtroppo inefficace.

Dal 24’ s.t. Bogliacino s.v.

Denis 5,5. Ancora troppi errori, così non va.

Quagliarella 6: ha due ghiotte occasioni, ma trova uno Storari super.

All.: Mazzarri 6: ha dato spazio alle seconde linee, dalle quali ha avuto feedback negativi. La squadra non ha mostrato rilassamenti, anche se sotto porta ha fatto i soliti errori.

Sampdoria-Napoli 1-0

Sampdoria: Storari, Zauri, Lucchini, Gastaldello, Ziegler (41' st Cacciatore), Semioli (19' st Guberti), Palombo, Tissone, Mannini, Cassano (42' st Pozzi), Pazzini. A disp. M.Cassano, Padalino, Poli, Rossi. All. Del Neri
Napoli: De Sanctis, Grava , Cannavaro, Santacroce, Maggio (19' st Hoffer), Cigarini (41' st Maiello), Pazienza, Dossena, Zuniga (24' st Bogliacino), Denis, Quagliarella. A disp. Iezzo, Aronica, Rullo, Rinaudo. All. Mazzarri
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatore: 6' st Pazzini
Note: ammoniti Pazienza, Zuniga, Dossena, Mannini, Grava

Il Napoli saluta il campionato con una sconfitta, ma anche con la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere, di aver onorato una partita che non aveva spunti agonistici per gli azzurri, ma ne aveva per la Samp, che ha guadagnato la Champions League.

Una buona gara del Napoli, che conclude il campionato così come lo aveva iniziato: costruisce, sbaglia sotto porta e poi subisce, ma almeno per una volta non si fa male, perché il campionato ha già detto tutto, per fortuna quest’anno ha regalato un bel piazzamento europeo. Tra i non titolari che hanno giocato oggi, buona la prova di Zuniga, male invece Cigarini, che molto probabilmente lascerà Napoli.

Ora ci sarà da ricostruire la squadra ed a renderla forte per giocare in Europa e vincere, giocare in campionato e puntare ancora più in alto, e provare la conquista della coppa Italia, che non è un obiettivo da trascurare, considerando che il regolamento, visto il piazzamento, ci farà saltare molte partite e arrivare alla fase finale. Bel colpo di testa, non sarebbe certo male, ma a vedere questo Napoli, e per fare in modo che cresca lottando su tutti gli obiettivi, c’è bisogon di almeno un rinforzo serio per reparto.

Occorre acquistare da subito un attaccante forte, ed uno come Pazzini, che oggi ci ha segnato con un bel colpo di testa. Il presidente deve mettere mano al portafogli, ma la tempo stesso dare mandato al suo staff di operare con intelligenza anche nelle cessioni che, almeno per una volta, devono fruttare introiti.

sabato 15 maggio 2010

Napoli, la rivincita degli esclusi

Quella con la Samp per il Napoli sarà la gara dei grandi esclusi. Anche se, anche nell’ultima di campionato, è obbligatorio schierare la migliore formazione, il Napoli è costretto a fare i conti con una serie di assenze che, involontariamente, apriranno le porte alla prima squadra a chi ha giocato poco, ed è già con le valigie pronte. Dovrebbero mancare Campagnaro, Gargano, Grava, Hamsik e Lavezzi. Ma mai dire mai. Proprio una gara come quella con la Samp, che al Napoli serve poco, ma alla Samp sì, potrebbe far ricredere società e tecnico da scelte di cessione, optando per la riconferma.

Quella con la Samp potrebbe essere una gara estremamente importante, ad esempio, per Cigarini. Il giovane regista ha avuto veramente poco spazio, e nonostante la classe indiscussa non si è riuscito a inserire alla perfezione nel gioco prima di Donadoni (che lo ha voluto fortemente) poi di Mazzarri. Per lui due reti in campionato, tra l’altro entrambe belle, ma poche prestazioni al di sopra della sufficienza. Mazzarri nel prepartita lo ha spronato, ora tocca a lui decidere se farsi riconfermare o prendere altre destinazioni.

Quella con la Samp potrebbe essere una gara importante per German Denis, febbre permettendo. Cinque gol in stagione sono veramente poche per uno che fino tre anni fa in Argentina era riuscito a segnarne ventisette. Di lui si sta parlando con sempre maggiore insistenza come pedina di scambio per arrivare ad altri bomber, tra cui Matri, Gilardino e Pazzini, i nomi che più di frequente stanno circolando all’interno dell’ambiente in questo ultimo periodo. Se è probabile il suo addio, avrà ancora l’ultima giornata di campionato per convincere la società, ammesso che possa bastare.

Contro la samp domani potrebbe esserci spazio anche per Erwin Hoffer. L’austriaco non parla ancora una parola in italiano, si è inserito male, ha giocato spezzoni e messo a segno solo un gol nella prima uscita azzurra, in coppa Italia. Davvero molto poco per meritare la riconferma e scrollarsi di dosso l’etichetta di oggetto misterioso.

La gara di domani sarà per altri anche una vetrina per mettersi in mostra in attesa di altre destinazioni. Potrebbe essere questo il caso di Mariano Bogliacino, sempre un po’ ai margini della prima squadra, e che domani potrebbe sostituire Hamsik. Stesso discorso per Santacroce, che, dopo la stagione ricca di infortuni e i limiti caratteriali, non è più pedina inamovibile, e potrebbe rientrare in qualche scambio con altre squadre.

Insomma i motivi per questa partita ci sono: toccherà ora agli attori saperli cogliere e sfruttare. E’ nel loro interesse.

giovedì 13 maggio 2010

Napoli, onora la gara con la Samp

In casa Napoli, dopo la conquista matematica dell’Europa, la squadra pare rilassata. Mazzarri ha fatto partire gli allenamenti il mercoledì, mentre di solito già dal martedì, al massimo il pomeriggio, si riprende a correre e sudare per preparare la partita della domenica. Dopo “Oi vita oi vita mia” di domenica scorsa, e la cena con mogli al seguito ed il presidente De Laurentiis, è normale che il Napoli sia rilassato, ma l’ultima partita di campionato, in programma con la Sampdoria, va onorata a tutti i costi. Ecco perché.

Va onorata, perché per la Sampdoria è una gara che vale ancora qualcosa, ed il Napoli è chiamato a dare il massimo, anche per evitare di mettere dubbi sul regolare svolgimento del campionato, considerato che ce ne sono già alcuni.

La partita con la Samp va onorata perché Mazzarri, ex allenatore dei blucerchiati, deve dimostrare alla sua ex piazza che, se gli avessero dato la squadra che ora ha Del Neri, gli avrebbe regalato la Champions ben prima dell’ultima giornata, e che adesso a Napoli sta vivendo una nuova carriera, anche più avvincente di prima. Lo ha chiesto anche De Laurentiis, che non a caso è il presidente azzurro, quello che, tanto per capirci, paga gli stipendi.

La gara di domenica va onorata perché Fabio Quagliarella, figliol prodigo azzurro, deve fare il possibile per convincere Lippi a tenerlo anche nella lista definitiva, dopo che l’ha inserito nella prima lista di partecipanti ai Mondiali.

Il Napoli deve onorare la gara di domenica perché German Gustavo Denis, dopo una serie innumerevole di errori, è chiamato ad un tentativo disperato teso a dimostrare che merita la riconferma, anche se non si ripartirà da lui.

Il Napoli deve esserci, e deve dare il massimo, perché forse ci potrà essere spazio anche per Erwin Hoffer. Dovrà dare il massimo anche senza Lavezzi, e senza Campagnaro, che da ex forse si sarebbe tolto qualche sassolino, dopo una stagione ad alti livelli.

Il Napoli, insomma, deve scendere in campo come se non avesse ancora vinto niente, provare a vincere, e, anche se non dovesse riuscirci, saremo contenti lo stesso. Ma vogliamo la maglia sudata.

martedì 11 maggio 2010

Napoli, in Europa isolare i tifosi violenti

Il prossimo anno il Napoli giocherà l’Europa League. Indipendentemente da quanto possa durare la sua partecipazione, la formazione azzurra, ed il tifo azzurro, deono dimostrare di meritare questo palcoscenico internazionale anche sotto il profilo comportamentale.

Gli episodi accaduti domenica nel dopo gara di Napoli-Atalanta, in particolare contro le forze dell’ordine, dimostrano che su questo la piazza di Napoli è ancora immatura. Purtroppo gli scenari vissuti dalla Napoli intesa come metropoli, condizionano anche alcune frange della tifoseria, senza contare le numerose strumentalizzazioni cui sono sottoposti, senza contare i “travestimenti” da tifosi in cui incorrono delinquenti abituali, per gettare fango su chi dà solo fastidio.

Il Napoli targato europeo fa gioire i tifosi, ma ad alcuni non piace, e questo potrebbe portare ad ulteriori problemi, che potrebbero essere ingigantiti da una cassa di risonanza ben più ampia come può essere l’intera Europa. Il tifo azzurro deve autodisciplinarsi per portare in giro per l’Europa solo il buon nome del Napoli, ed isolare chi delinque, e vuole andare in giro a far danni e crimini. Il Napoli può pagare per tutti in termini di squalifiche, multe e radiazioni. Se in Italia vige il metodo dei due pesi e due misure (di cui spesso il Napoli fa le spese) in Europa non si scherza, e tutto viene applicato con maggiore severità, oltre che inflessibilità. Che si adeguino di conseguenza i tifosi azzurri, e facciano in modo di essere i migliori anche oltre i confini nazionali.

lunedì 10 maggio 2010

Napoli, l'Europa è merito di Mazzarri

Il sesto posto e l’Europa League diretta conquistata dal Napoli porta un nome su tutti: quello dell’allenatore Walter Mazzarri. Grazie al tecnico toscano, subentrato a Donadoni dopo sette giornate, il Napoli è riuscicot a fare del proprio meglio per eguagliare il traguardo che raggiunse sulla stessa panchina un certo Marcello Lippi, anche lui toscano, nel lontano 1994.

Quali sono i principali meriti di Mazzarri?

Sicuramente il tecnico ha saputo dare verve alla squadra sin dal primo allenamento. In pochi hanno dimenticato il piglio autoritario e grintoso che il tecnico ha messo in campo da subito, andando subito in forte contrasto con la flemma di Donadoni. A Castelvolturno con Mazzarri sono tornate le grida di incitamento alla squadra, per far loro dare il meglio prima in allenamento, poi in campo. I risultati sono arrivati subito: vittoria sul Bologna, quindici risultati utili consecutivi, e un Napoli che non molla mai, che vince spesso all’ultimo secondo, e che entusiasma il proprio pubblico perché ce la mette tutta.

Mazzarri dà un gioco alla squadra, valorizza le fasce, registra la difesa e rinforza il centrocampo: ecco il rispolvero di Pazienza come intenditore a far coppia con Gargano, in difesa ecco Grava, per sopperire all’assenza di Santacroce, alle prese con un serio infortunio, ed ecco Aronica a sinistra a dare spinta quando si attacca ed a ripiegare quando si subisce. Tre elementi che sono il simbolo del Napoli di Mazzarri che, seppur con la stessa identica rosa, ha cambiato completamente volto.

Le sconfitte ci sono state, ma sono state poche, così come i gol, tanto da rendere il Napoli non all’altezza della zona Champions, ma sarebbe stato veramente troppo. L’Europa League senza passare per i preliminari è il traguardo ideale che può dare al Napoli il giusto impulso per una crescita graduale, che dovrà portare questa squadra ai vertici.

Mazzarri, con il suo carattere e la sua preparazione, ci ha messo del suo, ed ha un ruolo predominante in questo processo. Si pensi anche alla maturazione tattica di Lavezzi, che da oggetto di arredamento da contemplare è diventato attaccante spietato sotto porta e ispiratore di manovra e ultimo passaggio, capace di stare in una posizione dove può far male davvero, invece che partire sempre da lontano. Lavezzi, con questa crescita caratteriale e calcistica, è stato decisivo per tutta la stagione, dimostrando id meritare la riconferma, ed evitando episodi che nel finale della scorsa stagione lo hanno messo in luce in negativo per capricci che poteva tranquillamente evitare.

Onore a Mazzarri, quindi, che ora è chiamato al salto di qualità anche personale. Il prossimo anno ci sarà l’Europa League a partire dal 19 agosto. Il Napoli è chiamato innanzitutto a superare le prime due partite, per poi giocarsi la fase a gironi, dove farà i conti con squadre blasonate. Con i rinforzi giusti (un attaccante su tutti) e seguendo il suo tecnico, il Napoli può arrivare lontano, sia in coppa sia in campionato.



domenica 9 maggio 2010

Le pagelle di Napoli-Atalanta

De Sanctis 6: quasi inoperoso, se si escludono un paio di parate su Tiribocchi.

Rinaudo 6: per lui oggi normale amministrazione.

Cannavaro 6: come sopra.

Aronica 6: schierato in difesa, soffre all’inizio la fisicità di Tiribocchi, ma poi prende bene le misure.

Maggio 6: in crescita sul piano fisico, ripiega e si propone anche in attacco.

Gargano 5,5: problemi fisici per lui, e si vede, tanto che nel secondo tempo esce quasi subito. Si consolerà con il figlioletto che gli è nato da poco.

Dal 2’ s.t. Pazienza 6: solito grande lavoro in interdizione.

Hamsik 6: gioca più arretrato per fare spazio al tridente Quagliarella, Denis, Lavezzi. Qualche bella giocata in avanti, senza perdere di vista la copertura.

Dossena 5,5: in ritardo di condizione, dalla prossima stagione avrà qualcosa da farsi perdonare.

Dal 29’ s.t. Rullo s.v.: esordio in campionato, poco o nulla da segnalare.

Lavezzi 6,5: mai domo, ispirato, imprendibile, decisivo. Gli manca solo il gol, che sfiora in un paio di occasioni. Peccato. Domenica prossima non ci sarà, ma ormai ha già dato quello che doveva, e non è poco.

Denis 5,5: sbaglia altre tre palle gol pulite, e purtroppo non è una novità.

Dal 18’s.t. Bogliacino 6: bello il suo assist, tra l’altro collaudato, per il secondo gol di Quagliarella.

Quagliarella 7: due bei gol, il resto è poca partecipazione al gioco. Avesse evitato l’espulsione sarebbe stato meglio per il Napoli e per lui. E’ riuscito, comunque, ad arrivare in doppia cifra, ma dal prossimo anno uno come lui dovrà dare sicuramente di più, indipendentemente dalla sua partecipazione o meno ai mondiali.

Mazzarri 7: si concretizza il suo piccolo capolavoro, su cui ha creduto e sul quale è riuscito a motivare la squadra dal primo giorno di panchina. Per lui meritata passerella a Genova, con l’obiettivo, nel prossimo anno, di fare ancora meglio su questa panchina.

Napoli-Atalanta 2-0

Napoli: De Sanctis, Rinaudo, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (2' st Pazienza), Hamsik, Dossena (29' st Rullo), Lavezzi, Denis (18' st Bogliacino), Quagliarella. A disp. Iezzo, Santacroce, Cigarini, Hoffer. All. Mazzarri
Atalanta: Consigli, Capelli (26' st Caserta), Manfredini, Bianco, Bellini, Ferreira Pinto (13' st Garics), Guarente, Padoin, Valdes (13' st Ceravolo), Tiribocchi, Amoruso. A disp. Coppola, Peluso, De Ascentis, Radovanovic. All. Mutti
Arbitro: Orsato di Schio
Marcatore: 43' pt Quagliarella, 38' st Quagliarella
Note: ammoniti Aronica, Maggio, Valdes, Lavezzi, Amoruso, Caserta

Vittoria per due a zero, doppietta di Quagliarella, sesto posto matematico, Europa League senza passare per i preliminari, Juventus sotto di noi. Una domenica di maggio perfetta, per un mese che torna a dare gioia al Napoli, con le dovute differenze, come quando regalava scudetti e coppe.

E’ festa azzurra, una festa composta, ma c’è veramente da gioire, perché il Napoli ha ritrovato l’Europa, passa finalmente per la porta principale, senza preliminari e coppette di qualificazione varie, e l’ultima volta accadde ad un certo Marcello Lippi, che in squadra aveva, giusto per citarne due, Ferrara e Cannavaro.

Il Napoli e Mazzarri sugli scudi, insomma, con il tecnico toscano che sicuramente ha la metà dei meriti di questo importante obiettivo, che durante la gestione Donadoni sembrava veramente impensabile, eppure la squadra era praticamente la stessa.

Per il prossimo anno ci sarà da rinforzare la squadra, soprattutto in attacco, per provare a giocare un ruolo da protagonista in Europa, e non fare solo la presenza come accadde due anni fa durante lo scorso anno durante la gestione Reja, che si fece sbattere fuori dal Benfica alla prima esperienza. Il Napoli deve giocarsela, facendo affidamento sul suo pubblico, e su una squadra finalmente all’altezza della situazione, che possa regalare al suo pubblico quello che veramente merita.

Tornando alla gara di oggi, il Napoli ha dominato dall’inizio alla fine, facendo sua l’intera posta in palio, e mandando in B un’Atalanta veramente troppo impalpabile. Decide una bella doppietta di Quagliarella, che ritrova campo e gol, facendoci mangiare le mani per quella stupida espulsione, senza la quale avrebbe potuto dare il suo apporto per credere fino alla fine nel quarto posto. Se Quagliarella segna, è ancora il Pocho Lavezzi a essere il trascinatore di questa squadra. Il Pocho, domenica, nella passerella finale con la Samp, non ci sarà per squalifica, ma oggi, in un San Paolo stracolmo, il pubblico gli ha già fatto capire a chiare lettere che è lui il leader di questa squadra, e che non va ceduto per nessuna ragione, anzi da lui bisogna ripartire, e ci auguriamo per lui che Maradona se ne ricordi per portarlo ai meritati mondiali con la nazionale argentina.



sabato 8 maggio 2010

Napoli, con l'Atalanta senza pietà

I nerazzurri dell’Atalanta sono quasi spacciati, ma la matematica non li condanna. Ai ragazzi di Mutti serve un miracolo, ma non deve essere il Napoli a favorirlo. Contro l’Atalanta domani si dovrà andare senza pietà, pronti a vincere questa gara, e possibilmente a chiuderla fin dall’inizio.

Il san Paolo sarà pieno, per ringraziare squadra e società di aver centrato l’Europa League, ma il campionato non è finito: c’è da coronare la stagione piazzandosi sesti e evitando i preliminari di luglio, ma soprattutto, lasciare la Juve, rivale di sempre, sotto di noi, a macchiarsi dell’onta di una stagione fallimentare, dimostrazione che il tanto vantato stile Juve non è più quello di una volta, e forse era positivamente condizionato dai favori del Palazzo…

Il Napoli deve dare una dimostrazione importante, che merita questa posizione, e che ha birra in corpo anche a fine stagione, elemento che potrebbe essere favorevole anche per chi tra le fila azzurre aspira al Mondiale in Sudafrica…

E, soprattutto, allontanare i sospetti di combine che qualcuno ha avanzato, per la verità, a mente fredda, non in maniera esagerata, dopo Chievo-Napoli di domenica scorsa.

Quagliarella, che rientra in campo dopo tre settimane di vacanza forzata, deve dimostrare di essere un professionista, cosa che non ha saputo fare sempre, seppur ha mostrato grande attaccamento alla maglia. Per lui non è esclusa la cessione, quindi ha due giornate per convincere Mazzarri a tenerlo, dopo aver quasi convinto Lippi a portarlo ai mondiali. Il Napoli tutto, in verità, deve meritare la riconferma: in tempo di calciomercato tutti sono in bilico e tutti possono essere sostituiti. Lo stesso Hamsik, che sembrava incedibile, dovrà discutere il suo rinnovo, salvo ripensamenti, è il caso di specificarlo. Quale miglior gara per mettere in difficoltà tecnico e società, agguantando uno spicchio di sesto posto, tenendo sempre presente che tifosi, ambiente e addetti ai lavori ricordano il piazzamento finale più facilmente dell’ottimo andamento di metà campionato.

giovedì 6 maggio 2010

Cos'ha il Napoli in meno di Palermo e Samp? L'attaccante!

Ebbene sì: l’attaccante manca al Napoli per essere da Champions, e non all’altezza di Palermo e Sampdoria, che si giocheranno l’accesso alla coppa più prestigiosa in una gara di fine stagione che suona proprio come segno del destino, e che potrebbe esser la più spettacolare, oltre che una delle più attese, di questa pazza stagione che anticipa il Mondiale.

Miccoli diciotto, Pazzini diciassette reti: avesse avuto il Napoli uno dei due, sarebbe stato da tempo in Champions, anzi forse avrebbe attentato anche al terzo posto del Milan, che quest’anno ha avuto una serie di alti e bassi. Il Napoli invece no: non ha vinto molto, ma ha anche perso poco. Da qui si capisce che il Napoli deve migliorare nell’attacco. Cinque reti di Denis, nove di Quagliarella, otto di Lavezzi, dodici del centrocampista Hamsik, e tanti, tanti errori, bastano a stento ad andare in Europa League, e la squadra di Mazzarri dovrà lottare fino all’ultimo per evitare i preliminari di luglio.

Per il prossimo anno, se il Napoli vuole continuare nel processo di crescita, deve comprare un attaccante forte, uno che segna, uno che costa, che faccia reparto da solo. E non deve badare a spese. Visti i primi sondaggi di Bigon di questi giorni, l’andazzo sembra differente: si sta puntando su centrocampisti, magari per rimpiazzarne qualcuno di quelli attuali che ha deluso. Occorre puntare subito dopo su una punta di peso, l’acquisto che può dare la svolta a questa squadra, e condizionarne in positivo l’andamento sia in campionato che in coppa.

lunedì 3 maggio 2010

Napoli, la stagione non è finita

Il Napoli è matematicamente in Europa, grazie al successo sul Chievo, ottenuto grazie soprattutto all’estro di Ezequiel Lavezzi ,autore di una punizione vincente che ha sorpreso Sorrentino, ed ha sfruttato un furbesco movimento di Pazienza, abile, seppur ai limiti del regolamento, a sbilanciare la barriera del Chievo.

Sesto o settimo, il Napoli parteciperà all’Europa League. Aspetto importante, però, è che chi arriva sesto evita i preliminari che iniziano a luglio, e può partire già nella fase effettiva il cui inizio è previsto per agosto. Il Napoli ora è sesto, ed ha superato la Juve, ma l’obiettivo è ora quello di mantenere questa posizione vincendo le ultime due partite che restano da giocare. Contro l’Atalanta, ormai quasi retrocessa ma non doma, e contro la Samp a caccia di punti Champions, il Napoli è chiamato a conquistare l’intera posta in palio per mettersi al riparo da assalti della Juve, che anche se quest’anno ha disputato una stagione per lei fallimentare, non molla mai.

Il Napoli, nonostante sia sesto, preoccupa. Preoccupa perché domenica contro il Chievo in campo ha messo in luce i soliti problemi. Sbaglia troppo sotto porta, subisce ancora molto, e riesce a fatica a trovare il successo, e soprattutto a mantenerlo. Dopo il pareggio con il Chievo, propiziato da una grave ingenuità di De Sanctis, il Napoli è partito a rilento, spesso ha rallentato, e difficilmente ha trovato la via della porta. Quando l’ha trovata, ha poi sbagliato clamorosamente la conclusione, con Denis, Aronica, Hamsik. Fortuna che un colpo di LAvezzi, che lo rende sempre più decisivo e sempre più in corsa per un posto ai Mondiali, il Napoli è riuscito a far sua l’intera posta in palio.

Ma il campionato non è finito, anzi, c’è in palio la posta più grande, quella che può salvare la stagione prossima. Partire troppo presto fa male, e l’abbiamo visto nel secondo anno di Reja in A, quando il friulano fu esonerato e sostituito dal triste Donadoni. Occorre conquistare il sesto posto per preparare a dovere la stagione sia in coppa che in campionato, essere tra i protagonisti, e evitare cali di forma nel finale quando, come stiamo vedendo anche ora, bisogna dare il tutto per tutto. Lo sa De Laurentiis, lo sa Mazzarri, lo sanno i tifosi azzurri, che ieri a Verona, correttissimi, erano in tremila. Ora deve convincersene anche la squadra, che avrà il supporto necessario già domenica prossima contro l’Atalanta. Il Napoli deve darle il colpo di grazia per la B, e regalare al suo pubblico un altro pezzettino di sesto posto.

domenica 2 maggio 2010

Le pagelle di Chievo-Napoli

De Sanctis 5: indeciso nelle uscite e nelle prese, causa il pareggio momentaneo del Chievo.

Campagnaro 7: una roccia in difesa, un punto di riferimento per il centrocampo, e per l’attacco, visto che da un suo cross nasce il gol del vantaggio di Denis.

Cannavaro 6: Pellissier gli dà problemi, ma riesce ad arginarlo fino a quando non scompare.

Grava 6: controlla sulla fascia Marcolini, ma appare in leggero affanno.

Dal 20’ s.t. Aronica 6: sostituisce un affaticato Grava, e sfiora il terzo gol azzurro.

Maggio 5: non spinge e crossa male. In grave ritardo di condizione.

Dal 38’ s.t. Bogliacino s.v.

Pazienza 5,5: forse soffre la maschera protettiva al naso, ma appare in difficoltà rispetto alle solite gare.

Gargano 4,5: sbaglia tutto quello che è possibile sbagliare, ma anche l’impossibile. Mazzarri deve considerare seriamente l’ipotesi di lasciarlo un po’ a riposo.

Zuniga 6,5: pericoloso soprattutto nel finale, ma fa il suo dovere nel primo tempo anche in copertura.

Hamsik 5,5: sbaglia un rigore in movimento, il resto è mediocrità.

Denis 6: menomale per lui che entra quel colpo di testa nel finale di primo tempo. Pesano sulla sua prestazione due ghiotte occasioni fallite.

Dal 47’ s.t. Rinaudo s.v.

Lavezzi 7: sempre più leader e goleador di questo Napoli. La sua punizione non è un capolavoro balistico, ma una rasoiata che sfrutta con intelligenza il terreno bagnato. Senza di lui questo Napoli non va da nessuna parte: questa è una constatazione amara, ma anche un autocompiacimento per avere in squadra un giocatore insostituibile.

All.: Mazzarri 6: ha poche soluzioni e questo Napoli di fine stagione fa molta fatica. Certo è che a volte dovrebbe dare ai suoi la carica che riusciva a dare nel girone d’andata.

Chievo-Napoli 1-2

Chievo: Sorrentino, Sardo, Morero, Mantovani, Jokic, Frey (23' st De Paula), Rigoni, Marcolini (28' st Bentivoglio), Pinzi (41' st Ariatti), Pellissier, Granoche. A disp. Squizzi, Scardina, Iori, Ariatti, Abbruscato. All. Di Carlo
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava (20' st Aronica), Maggio (38' st Bogliacino), Pazienza, Gargano, Zuniga, Hamsik, Denis (47' st Rinaudo), Lavezzi. A disp. Iezzo, Dossena, Cigarini, Hoffer. All. Mazzarri
Arbitro: De Marco di Chiavari
Marcatori: 46' pt Denis (N), 30' st Granoche (C), 41' st Lavezzi (N)
Note: ammoniti Pinzi, Morero, Campagnaro, Grava, Rigoni, Hamsik, Zuniga. Espulso al 45' st Morero (C) per doppia ammonizione.

Con la Forza del Pocho il Napoli è in Europa. E menomale che siamo riusciti a recuperarlo. Senza Lavezzi il Napoli non riesce ad avere il colpo vincente per essere tale, vincente, appunto, e se non cifosse stata una punizione di LAvezzi all’ultimo, ora staremmo a raccontare un pareggio inutile contro il Chievo, la Juve ancora sopra di noi ed il Genoa che, nonostante le ripetute sconfitte, sarebbe ancora in corsa.

Invece, grazie a Lavezzi, nulla di tutto ciò: il Napoli è sesto, con un punto di vantaggio sulla Juve, è sesto e se dovesse finire così il campionato eviterebbe i preliminari di Europa League, che ormai ha conquistato in maniera matematica. La sua punizione, messa a segno a quattro minuti dalla fine, ha regalato tre punti dopo una prestazione opaca, ma comunque meritati, considerando che il Chievo ha avuto solo una occasione, tra l’altro sfruttata da Granoche.

Il Napoli continua a sbagliare, ed oggi lo ha fatto due volte con Denis, una volta con Aronica ed una volta con Hamsik, ma è mancato anche il centrocampo, dove Gargano è parso ormai sfinito e meritevole di riposo, Pazienza limitato dalla maschera protettiva, Maggio ancora in ritardo di condizione.

Ci ha pensato il solito Campagnaro a dare supporto al centrocampo, e da uno dei suoi cross è scaturito il gol di Denis, il quinto in stagione, veramente troppo poco. Il pareggio è stato invece caratterizzato da un granve errore di De Sanctis, che ha ancora un brutto rapporto con le prese, e spesso si fa sfuggire la palla in maniera quanto meno banale. Considerando questo quadro generale, si necessitava di un episodio per vincere, e la punizione del Pocho, una rasoiata che ha sorpreso il portiere del Chievo Sorrentino, è stato l’episodio che ci voleva, per portare il Napoli alla vittoria.

Ora mancano due partite, la prima contro la quasi retrocessa Atalanta, la seconda contro la Sampdoria. Il Napoli sta iniziando a mollare dal punto di vista fisico e lo si è visto anche oggi. A noi non interessa: l’obiettivo è troppo importante, e i giocatori devono tirare fuori anche quello che non hanno, vincerle entrambe e mantenere questa posizione, che in fin dei conti il Napoli ha dimostrato di meritare, e sarebbe un peccato perderla di nuovo.