domenica 9 dicembre 2012

Inter-Napoli 2-1


Napoli: De Sanctis, Gamberini (46' Pandev), Cannavaro, Britos, Maggio, Inler (59' Dzemaili), Behrami, Hamsik (84' Mesto), Zuniga, Insigne, Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Campagnaro, Aronica, Grava, Fernandez, Donadel, Dossena, Varga. All.Walter Mazzarri
Inter: Handanovic, Ranocchia, Cambiasso, Juan Jesus, Nagatomo, Zanetti, Gargano, Guarin, Pereira, Cassano (60' Palacio), Milito (74' Coutinho). All. Andrea Stramaccioni
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatori: 8' Guarin, 39' Milito, 54' Cavani
Note: ammoniti Handanovic, Gamberini, Gargano, Pandev, Behrami

Un bel Napoli si inchina ad una più cinica Inter, che fa sua l'intera posta in palio, sorpassa gli azzurri ed ora è di nuovo seconda.

Il Napoli paga cari gli errori sotto porta, a fronte di un'Inter che, invece, ha capitalizzato al massimo le occasioni.

Resta il rammarico di non aver agguantato almeno il pareggio, considerata la bella mole di gioco espressa e i numerosi tiri in porta che purtroppo non hanno avuto esito. LInter ha fatto valere l'esperienza dei suoi campioni.

Nulla, comunque, è compromesso. Gli azzurri hanno dimostrato ancora una volta di essere una buona squadra. se ritroveranno la continuità dei risultati, soprattutto negli scontri diretti, ci sarà ancora da divertirsi.

domenica 2 dicembre 2012

Le pagelle di Napoli-Pescara



De Sanctis 6: guarda la partita e il gol che gli riceve incolpevolmente nella sua porta.

Gamberini 6: partita pulita e precisa, forse fuori posizione in occasione del gol pescarese.

dal 69' s.t. Dzemaili 6: partecipa alle ultime azioni del Napoli alla ricerca di una goleada poi trovata.

Cannavaro 5,5: fallo da rigore netto fortunatamente non sanzionato. Per il resto normale amministrazione.
dal 81' El Kaddouri s.v. Positivo esordio in campionato.

Britos 6: buon senso di posizione e precisione nelle chiusure.

Mesto 6: sostituisce degnamente Maggio, anche se in occasione del gol del Pescara sulla diagonale avrebbe potuto saltare un po' di più.

Inler 7,5: due gol che sono due perle a contorno di una partita autoritaria e di grande spessore a centrocampo.

Behrami 6,5: bravo a trasformare la fase difensiva in offensiva e viceversa. Ha spazio e si improvvisa suggertore, ma non sempre preciso nelle aperture.

Hamsik 7: un bel gol con complice la difesa pescarese, passa per i suoi i pedi il secondo di Cavani. Imprendibile per i modesti abbruzzesi.

Zuniga 6: produce tanto sulla fascia, ma più quantità che qualità.

Insigne 6,5: sfiora il gol dell'ex ma non lo trova. Partita comunque molto positiva.

dal 76' vargas 6: vivace, dinamico, ma poco cattivo sotto porta.

Cavani 7,5: al rientro dopo la qualifica trova una bella doppietta, grazie anche ad il rigore. ne sbaglia altri tre facili. Da lui ci si aspetta sempre tanto, perchè tanto, anzi, tantissimo è quello che può fare, ma va bene anche così, per carità.

All.: Mazzarri 6,5: la squadra ha saputo interpretare la partita in maniera autoritaria, seppur rispetto ad una squadra modesta, quasi allo sbando. Nella rirpesa ha saputo correggere gli errori che stavano portando la squadra a subire gli avversari a fine primo tempo, permettendo così agli azzurri di giocare come sanno, esprimendo tutto il proprio potenziale.

Napoli-Pescara 5-1


Napoli: De Sanctis, Gamberini (69' Dzemaili), Cannavaro (81' El Kaddouri), Britos, Mesto, Inler, Behrami, Hamsik, Zuniga, Insigne (76' Vargas), Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Campagnaro, Fernandez, Grava, Donadel, Dossena. All.Walter Mazzarri
Pescara: Perin, Romagnoli, Terlizzi, Bocchetti, Zanon, Bjarnason, Togni (75' Nielsen), Cascione, Modesto, Weiss (65' Capuano), Vukusic (67' Abbruscato). All. Cristiano Bergodi
Arbitro: Peruzzo di Schio
Marcatori: 9' Inler, 15' Hamsik, 18' Bjarnason, 58' Cavani rig, 63' Cavani, 79' Inler
Note: ammoniti Behrami, Zanon, Zuniga

Cinque a uno, niente otto a due, ma va bene così. Il Napoli batte il Pescara, tiene il passo della Juve, e porta a casa una vittoria tranquilla. La gara importante, però, è la prossima di campionato, con gli azzurri che dovranno affrontare l’Inter, prima inseguitrice, per cercare di distanziarla. Certo, a san Siro, non sarà facile vincere, ma è meglio che il Napoli, archiviata già la qualificazione, giovedì faccia un bel turn over contro il Psv per mettere anima e corpo nella partita contro i nerazzurri.

Un bel Napoli contro il Pescara che è veramente poca cosa, festeggia per la doppietta di Inler, autore di due belle conclusioni dalla distanza, dai due gol del solito Cavani, che tiene il passo di El Sharaawy nella classifica dei cannonieri, e per la bella conclusione di Hamsik.

Manca all’appello il gol dell’ex di Insigne, solo sfiorato, e di Vargas, che ancora non è riuscito a trovare il guizzo giusto nei venti minuti avuto a disposizione.
Unico nel della giornata un gol subito che si poteva evitare, ma alla fine il passivo rifilato al Pescara fa passare inosservato il resto.

Occhi puntati, ora, sull’Inter. Visto che la Juve è ancora là, adesso che il gioco si fa bello, diventa anche più brutto sbagliare


giovedì 29 novembre 2012

E adesso guai a chi sottovaluta il Pescara



Guai a sottovalutare il Pescara adesso, guai a rendere indigesto quello che potrebbe sembrare uno spuntino di mezzogiorno in programma domenica al san Paolo. Sarebbe da polli avere negli occhi quell'8-2 che è l'ultimo risultato rifilato agli abbruzzesi, dal Napoli che aveva sul petto lo scudetto, o di quel 6-0 dell'anno prima.

Bisogna trattare il Pescara con rispetto, e fare il possibile per avere la meglio sugli abbruzzesi, che di certo sono in difficoltà in classifica e non verranno a Napoli a fare l'agnello sacrificale.

Con la maglia azzurra ci sarà l'ex Insigne che sulla sponda adriatica ha fatto faville lo scorso anno, e che ancora non ha dimostrato tutto il suo valore all'ombra del Vesuvio, a casa sua.

Approfittando che la Juve gioca il derby di Torino, che può offrire mille sorprese, e l'Inter se la vedrà con il Palermo che pare attraversare un nuovo stato di forma, il Napoli vincendo può "rischiare" il colpaccio.
Guai a fare i soliti errori, guai a sottvalutare gli abbruzzesi, guai a non dre il 101% per vincere!

lunedì 26 novembre 2012

Le pagelle di Cagliari-Napoli


De Sanctis 6: un paio di parate non difficili, e il rischio beffa a fine primo tempo sul suo stesso rinvio.

Gamberini 6,5: cerca spesso l'anticipo, e spesso gli riesce. Dubbio il suo intervento in area su Conti nel primo tempo.

Cannavaro 6: qualche bella chiusura in diagonale, qualche altro disimpegno non impeccabile.

Britos 6,5: in crescita sotto il profilo atletico, e si vede dalla sicurezza con cui stacca di testa.

dal 65' Mesto 6: qualche interssante giocata sulla destra, è lui il titolare in pectore, ora che MAggio non è al top.

Behrami 7:  Un muro, una roccia, un lottatore. Ci ha già abituato a gare del genere, in cui non sbaglia nulla e non si passa mai, ma è sempre un nuovo piacere vederlo giocare così. Gargano è un lontano ricordo.

Inler 6,5: in crescita. Pensa, ma quando c'è da picchiare duro c'è, eccome.

Dzemaili 5,5: cerca principalmente la giocata offensiva e l'inserimento, ben protetto da Behrami e Inler, ma spesso si perde.

68' Vargas 5,5: vivace, ma non mordace.

Zuniga 5,5: continua a sbagliare tanto in attacco, forza spesso il tiro e il dribbling.

Hamsik 6,5: nel primo tempo si nasconde un po', poi nella ripresa esce come sa far lui, e regala al Napoli e ai tifosi una perla da tre punti.

Insigne 5,5: un palo e altre due occasioni gettate alle ortiche per la eccessiva ricerca del bel gol in luogo dell'efficacia sono veramente troppo. Un peccato, perchè è un talento e si vede, ma deve essere più umile sotto porta. Qui si è in serie A.
84' s.t. Dossena s.v.

All.: Mazzarri 6,5: ha allestito un modulo solido, con il centrocampo che ha protetto bene la difesa e saputo far ripartire l'attacco. Da ripetere, magari in trasferta o quando si deciderà di far riposare Cavani.

Cagliari-Napoli 0-1


Napoli: De Sanctis, Gamberini, Cannavaro, Britos, Maggio (65' Mesto), Behrami, Inler, Dzemaili (68' Vargas), Zuniga, Hamsik, Insigne (84' Dossena). A disp.: Rosati, Colombo, Aronica, Fernandez, Grava, Uvini, Donadel, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

Cagliari: Agazzi, Pisano, Rossettini, Ariaudo, Avelar, Ekdal (80' Ibarbo), Conti, Nainggolan, Thiago Ribeiro (84' Cepellini), Nenè (87' Dessena), Sau. All. Pulga - Lopez

Arbitro: Giannoccaro di Lecce
Marcatori: 73' Hamsik
Note: ammoniti Dzemaili, Rossettini, Avelar

Il cuore Napoli è tornato, e entusiasma a più non posso. Anche senza Cavani, con un centrocampo reattivo, emozionante, vince soffrendo e da grande squadra porta a casa tre punti ceh riaprono il proprio campionato sotto tutti i punti di vista.

Non è bellissima la partita, ciononostante il Napoli ha tre occasioni nitide con Insigne, fermato veramente solo dalla sfortuna. Ma poi il gol arriva, meritato, con una perla di Hamsik,  che finalizza una bella azione corale di tutta la squadra.

Il Cagliari è tonico, non molla, mette paura agli azzurri, che stavolta, nonostante qualche solita sbavatura, hanno retto la pressione, e meritato il successo voluto dall'inizio alla fine.

Adesso ci sarà il Pescara, ma lo diciamo con ampio anticipo: attenti a sottovalutare gli abbruzzesi, attenti, soprattutto, ai cali di tensione proprio adesso!

domenica 25 novembre 2012

Mazzarri, bisogna far riposare Maggio!


Contro il Cagliari, nell'insolita gara del lunedì alle 19, Mazzarri avrà qualche problema relativo alla formazione da mandare in campo. Mancheranno Cavani per squalifica, e sia Campagnaro che Pandev per infortunio.

Se Insgne è ancora acciaccato, ma ce la farà, e Vargas non dà tantissime garanzie visto il rendimento non ottimale, è difficile poter rinunciare ai titolari disponibili. Ciononostante, Mazzarri farebbe bene a non mandare in campo Christian Maggio.

Il numero undici azzurro già da un bel po' di giornate sta dimostrando di non essere in forma, e sta sbagliando occasioni da gol, passaggi, chiusure difensive, rientri. Insomma, a tratti è un disastro, non è il solito Maggio, ed è fisiologico.

Ma proprio perchè capita a tutti i giocatori un momento di forma negativo durante la stagione, è necessario che il tecnico lo metta a riposo.

Non sarebbe uno scandalo far riposare Maggio, soprattutto adesso che Mesto si sta finalmente ambientando, e Zuniga ha recuperato.

Contro il Cagliari non occorre giocare necessariamento con due punte, ma potrebbe andar bene anche un solo attaccante, magari supportato da Hamsik. Il Napoli può far leva sull'imprevedibilità del suo gioco da sviluppare sulle fasce, emagari sfruttare gli scambi corti negli spazi stretti.

giovedì 22 novembre 2012

Le pagelle di Aik-Napoli


Rosati 6: sorpreso dal gol, ma per il resto è normale amministrazione.

Gamberini 5,5: cerca troppo spesso l'anticipo senza fortuna, rischiando di mettere in pericolo la propria difesa.

Aronica 4: ancora una brutta partita, resa ancora più brutta da un'espulsione evitabile.

Britos 5: spesso in ritardo, troppo falloso e sporco negli interventi.

Mesto 5,5: subisce il campo non impeccabile forse più di tutti. Limitata la sua spinta in avanti.

dal 64' Zuniga 5,5: mai pericoloso, sbaglia un po' troppo.

Dzemaili 6,5: bel gol del momentaneo vantaggio. Partita all'altezza della situazione nel ruolo alle spalle delle punte.

dal 73' Hamsik 5,5: non tocca mai palloni. Ininfluente il suo ingresso.

Donadel 5: non tiene il passo degli avversari, cerca troppo il gioco falloso.

dal 62' Inler 6: mette un po' d'ordine al centrocampo.

Behrami 6: qualche errore anche per lui, ma nel complesso se la cava.

Dossena 6: tanta buona volontà.

Vargas 5: ancora non all'altezza.

Cavani 7: un assist e il gol decisivo, lo smalto del solito campione, anche incide anche quando le occasioni non sono tantissime.

Mazzarri 6,5: il turn over regge in termini di risultato, ma non di gioco. E' complice anche il campo, ma non è una scusa.

Aik-Napoli 1-2


Napoli: Rosati, Gamberini, Aronica, Britos, Mesto (64' Mesto), Dzemaili (73' Hamsik) , Donadel (62' Inler), Behrami, Dossena, Vargas, Cavani. A disp.De Sanctis, Cannavaro, Maggio, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

AIK Solna: Turina, Lorentzson, Karlsson, Backman, Johansson, Lundberg, Danielsson, Moro, Quaison (76' Karikari), Bangura, Borges. All. Andreas Alm

Arbitro: Ovidiu Alin Hategan (romania)
Marcatori: 20' Dzemaili, 35' Danielsson, 93' Cavani rig.
Note: espulso Aronica. Ammoniti Moro, Cavani, Backman, Behrami

Ci pensa Cavani. Il Matador segna l'ultimo gol nello stadio dell'Aik in via di demolizione e spegne le speranze di qualificazione degli svedesi. E' una vigilia di violenza, faida nei confronti dei napoletani, altrettanto violenti all'andata.

In campo è un brutto vedere. A centrocampo il gioco è spezzettato, fatto di lanci lunghi, rimpalli, e coperture non sempre ottimali da entrambe le parti. Il Napoli non gioca bene,  ancora una volta infarcito di riserve, ma c'è Cavani, il faro che conduce questa squadra, che ricama un assist al bacio per Dzemaili, complice il portiere avversario, portando in vantaggio il Napoli.

Ma in difesa si soffre, magari per cose da poco, ma si subisce, e il pareggio arriva con il più assurdo dei colpi di testa, che sorprende Rosati.

La ripresa è una fuffa di interruzioni, palloni calciati a volte fuori misura, l'espulsione assurda, evitabile, ma meritata di Aronica, e il gol del Matador, che proprio all'ultimo secondo mette a segno quel rigore che è un match ball, in maniera impeccabile, come sanno fare i campioni, e stavolta non sbaglia.

Gol e qualificazione, si passa al turno successivo: il Napoli c'è, ed ora contro il Psv in ballo sarà solo l'orgoglio di rivincita.

domenica 18 novembre 2012

Napoli-Milan 2-2


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Maggio (89' Vargas), Dzemaili, Inler, Hamsik, Zuniga (87' Dossena), Insigne (66' Mesto), Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Britos, Grava, Fernandez, Aronica, Donadel, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

Milan: Abbiati, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, De Jong, Montolivo (76' Pazzini), Nocerino, Bojan (85' Niang), El Shaarawy, Boateng (80' Robinho). All. M.Allegri

Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatori: 4' Inler, 30' Insigne, 44' El Shaarawy, 82' El Shaarawy
Note: ammoniti Cavani, Cannavaro, Bojan, El Shaarawy

Un vero peccato per quel pari, che era stato vittoria fino a dieci dalla fine. Ma gli errori si pagano, il Napoli lo sa, ma continua a farli. Basta concedere spazio ad un attaccante di serie A, seppur giovane, e puoi subire un gol anche se non dall'area di rigore.

Serve a poco aver fortuna se il portiere avversario non è in giornata, se poi si subisce in contropiede un gol da polli, si sbaglia ancora troppo sotto porta e insomma non si riesce ad avere quella cattiveria che condiziona una grande squadra.

Nonostnte tutto ci è andata bene. Sia Inter e Juve hanno pareggiato, mantenendo inalterate le distanze. Ma la Fiorentina ha vinto, e ci ha raggiunti. Il messaggio è chiaro: non bisogna sottovalutare mai nessuno, e giocare sempre alla morte contro tutti.

domenica 11 novembre 2012

Le pagelle di Genoa-Napoli


De Sanctis 6: solo una parata re due gol subiti senza colpe.

Campagnaro 6: un po' più in difficoltà rispetto al solito su Immobile.

dal 65' Mesto 7: gran gol del pareggio e assist per il gol vttorai di Hamsik. Prova molto convincente, che lo candidata ad una maglia da titolare anche in campionato considerata il periodo no di Maggio.

Cannavaro 6: nel primo tempo soffre un po' la marcatura di Immobile quando transita dalle sue parti, nella ripresa invece gli prende le misure, e spesso lo fa cadere in fuorigioco.

Gamberini 6: interventi precisi e puliti, ma qualche sbavatura sulle palle inattive.

Maggio 4,5: a tratti disastroso, non è in condizione e forse il bimbo lo costringe a notti insonni. Sbaglia sia in attacco che in difesa.

Behrami 6,5: una diga, ma anche troppo, visto che il suo calcio aggressivo ed efficace gli costa ancora un giallo.

dal 73' s.t. Inler s.v.

Dzemaili 5,5: non trova la quadratura del cerchio e le misure al centrocampo di Marassi.

Hamsik 6,5: il Genoa è una delle squadre contro le quali segna più spesso, e neanche stavolta si è fatto pregare. Poteva fare anche di più in fase offensiva, come ha fatto nel finale di gara.

Dossena 6: meglio rispetto alle precedenti uscit: Tonico e volitivo in fase offensiva, un po' meno in fase difensiva, ma per sua fortuna con il genoa ad una sola punta c'è poco da lavorare.

Cavani 7: ancora una partita di grande generosità, due gol mancati ed uno fatto, con una semplicità e diinvoltura che sconvolgono.

Pandev 5,5: si ferma quasi subito, ma si era già intuito che neanche questa sarebbe stata una delle sue migliori gare.

dal 38' s.t. Insigne 7: il suo ingresso porta grande vivacità e imprevedibilità. Il gol è meritato, perchè lo ha cercato, stavolta senza maniacale insistenza, e perchè è stato bravo a giocare per la squadra.

All.: Mazzarri 6,5: indovinati i cambi, ma a questo punto viene consequenziale dire che un po' meno indovinato è stato l'undici di partenza. E' vero che crede fermamente nei titolarissimi, ma è pur vero che non bisogna forzare in campo chi non sta benissimo, vedi Maggio e Pandev. In compenso questa squadra ha ritrovato il cuore che lo contraddistingue.

Genoa-Napoli 2-4


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Maggio, Behrami (73' Inler), Dzemaili, Hamsik, Dossena, Cavani, Pandev (38' Insigne). A disp.Rosati, Colombo, Aronica, Britos, Fernandez, Grava, Donadel, Vargas. All.Walter Mazzarri

Genoa: Frey, Sampirisi, Granqvist, Canini, Moretti, Jankovic, Kucka, Tozser (62' Seymour), Bertolacci (70' Merkel), Antonelli (82' Piscitella), Immobile. All. Luigi Delneri

Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatori: 23' Immobile, 54' Mesto, 56' Bertolacci, 79' Cavani, 90' Hamsik, 90'+4' Insigne
Note: ammoniti Dzemaili, Behrami, Merkel.

E' tornato quel pazzo Napoli che ci piace, e che speriamo rimanga a lungo così. Come contro il Dnipro, rimonta a risultato fotocopia, e anche prestazione, stavolta del NApoli 1 che ritrova ciò che è suo: gol, vittoria e avanzamento in classifica. E adesso continuiamo così, senza ffermarci, per tenere il passo di chi ci sta davanti, Juve e Inter, speriamo che come noi anche loro ogni tanto incappino in qualche passo falso.
Parte subendo ancora una volta il Napoli,  che subisce una rete assurda dal core 'ngrato Immobile, e qualcuno già pensava al peggio. Nella ripresa pareggia col gol dell'ex di Mesto, ma è solo un'illusione, perchè il Genoa pareggia nello spazio di un pronti via.

Ma per questo Napoli ora basta perdere in maniera assurda, bisogna riprendere a vincere come sa fare: col cuore, nel finale, dimostrando ai suoi tifosi che ci tiene a vincere sempre e a non mollare fino al triplice fischio finale.

Cavani pareggia su assist di Hamsik a dieci dalla fine, con un gol che impressiona per facilità di esecuzione, dribbling a Frey e palla in rete di sinistro. Il bello deve ancora venire, perché Hamsik segna proprio ad un minuto dallo scadere quello che è il gol della vittoria. Colpo di testa, anzi, di cresta in tuffo e Napoli avanti. Poi Insigne mette la ciliegina sulla torta in contropiede su suggerimento di Cavani, che ha ricordato tanto quel gol che il Matador fece segnare a Lavezzi contro il Cagliari qualche anno fa.

Il Napoli è tornato, ma adesso deve stare attento a non andare via. Serve di nuovo la solidità difensiva la compattezza tra i reparti che si è vista solo in parte. Associare questo al cuore di tutti non può che farci volare.

giovedì 8 novembre 2012

Napoli-Dnipro 4-2


Napoli: Rosati, Fernandez, Aronica (73' Pandev), Britos, Mesto, Donadel (55' Hamsik), Inler, Dzemaili, Dossena, Cavani, Vargas (55' Insigne). A disp.De Sanctis, Campagnaro, Maggio, Hamsik, Behrami, Insigne, Pandev. All.Walter Mazzarri

FC Dnipro: Lastuvka, Mandziuk, Mazuch, Odibe, Denisov, Fedetskiy (86' Matheus), Rotan, Kankava, Konoplyanka (82' Cheberyachko), Aliev (56' Giuliano), Zozulya. All. Juande Ramos

Arbitro: Yefet (Israele)
Marcatori: 7' Cavani, 33' Fedetskiy, 52' Zozulya, 77' Cavani, 88' Cavani, 90'+3' Cavani
Note: ammoniti Konoplyanka, Aliev, Inler, Rotan, Mandziuk, Fernandez

Il solito Napoli, ma anche il solito Matador Cavani, che stavolta ne fa quattro, un record, e batte quasi da solo il Dnipro, ceh scende sulla terra. Nulla è compromesso, quindi, in Europa League nonostante in questa competizione giochi un Napoli di nani in cui l'unico gigante è l'uruguaiano.

Proprio il Matador è una delle poche eccezioni al turn over di Mazzarri, che alla fine ha ragione, e si rende conto ancora una volta che riesce ad ottenere i risultati quando in campo vanno i migliori.

La difesa balla, indipendentemente dagli attori, e in particolare sui calci piazzati, il centrocampo 2 è fuori posizione, è oltrepassabile come il burro, e solo l'attacco, anzi, solo Cavani si salva, perchè a vedere Vargas ci si dispera, e ci si dispiace. Spesso si trova proprio Cavani a mettere un mezza in due reparti che tendenzialmente non dovrebbero competergli.

Un po' di estro di Hamsik nel finale, ma tanto, tanto Matador, in corsa, di rapina, di opportunismo, e su punizione, regalano un poker assurdo, inimmaginabile, da marziano, che prende il Napoli per i capelli e riportarlo in corsa, oltre a dargli morale per un campionato e una stagione che sono ancora tutti da giocare.

domenica 4 novembre 2012

Napoli-Torino 1-1


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Maggio, Behrami, Dzemaili (77' Inler), Hamsik, Dossena (86' Aronica), Pandev (63' Insigne), Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Britos, Fernandez, Grava, Donadel, Mesto, Vargas. All.Walter Mazzarri

Torino: Gillet, Darmian, Glik, Rodriguez, D Ambrosio, Basha, Gazzi (46' Brighi), Cerci, Sgrigna (70' Sansone), Bianchi, Vives (74' Santana). All. G. Ventura

Arbitro: Valeri di Roma
Marcatori: 6' Cavani, 91' Sansone
Note: ammoniti Dzemaili, Basha, Cerci, Brighi, Behrami, Dossena, Sansone. Espulso Mazzarri al 90'.

La frittata è fatta, anzi, rifatta. Stavolta del finale, nell'ex zona Napoli che anni fa ci dava tante soddisfazioni. Ora ci pensa Aronica a regalare al Torino un pareggio insperato. Incredibile, da non credere.

Il Napoli ha avuto il merito di sbloccare il risultato con il solito Cavani, ma ha poi smesso di giocare, limitandosi a gestire la palla in difesa, aspettando le sortite del Torino.

Napoli svuotato nelle idee e nelle gambe, che ha lasciato giocare il Torino, non di certo granchè, e lo si sapeva, ma la squadra di Ventura è stata rimessa in gioco da quell'incredibile retropassaggio di Aronica, che sfrutta il terreno bagnato, diventa lento, diventa un assist per sansone, che dribbla De Sanctis, prende la mira, ed il pareggio è facile.

Primo treno perso per la testa della classifica, che vede Juve e Inter separate da un punto, e Napoli a inseguire a quattro dalla seconda, ora braccato anche dalla Fiorentina.

I campionato di vertice non si fanno solo a parole, ma tenendo la concentrazione sempre alta. Non voglio entrare nel merito della rosa, perchè questa rosa quando vince la si esalta, solo bisogna essere continui, concentrati e con una mentalità sempre vincente: insomma, in campo per poter puntare al vertice bisogna essere undici Cavani!

giovedì 1 novembre 2012

Atalanta-Napoli 1-0


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (69' Mesto), Maggio, Behrami (54' Dzemaili), Inler, Hamsik, Dossena (76' Vargas), Insigne, Pandev. A disp.Rosati, Colombo, Aronica, Grava, Fernandez, Donadel, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

Atalanta: Consigli, Bellini, Stendardo, Manfredini, Brivio, Schelotto (85' Raimondi), Carmona, Cazzola, Bonaventura, Moralez (82' De Luca), Denis. All.

Arbitro: Orsato di Schio
Marcatori: 19' Carmona
Note: ammoniti Cannavaro, Cazzola, Pandev, Carmona, De Sanctis

Il Napoli perde a Bergamo e perde il contatto con la vetta della classifica, ora in mano alla Juv e all'Inter, che si affronteranno nella prossima sfida. Una gara strana quella di fine ottobre, con la formazione azzurra che ha subito gol nell'unico tiro in porta dei padroni di casa, e non è riuscito a concretizzare nessuna occasione, pur avendone avute ben otto limpide. E' mancato ancora Cavani e si è visto, ma la di là dell'assenza dell'uruguaiano, capitno partite così, pazienza.

Brucia perdere in questo modo, ma si gioca tanto e ogni tanto un passo falso ci può anche stare. L'importante è non somatizzare, ma riprendersi presto in vista della prossima gara. Domenica a Napoli ci sarà il Torino.

domenica 28 ottobre 2012

Napoli-Chievo 1-0


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Maggio, Behrami, Inler, Hamsik, Zuniga (71' Dossena), Insigne (84' Dzemaili), Pandev (75' Vargas). A disp.Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Mesto, Donadel, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

Chievo: Sorrentino, Frey, Dainelli, Andreolli, Dramè, M.Rigoni (76' Moscardelli), L.Rigoni, Hetemaj (60' Pellissier), Luciano (56' Papp), Thereau, Vacek. All.

Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatori: 58' Hamsik
Note: ammoniti  Andreolli, L.Rigoni, Vargas. Espulso al 78' Vacek per doppia ammonizione

Dopo una settimana come quella che è appena trascorsa, per il Napol battere la bestia nera Chievo era veramente quella che ci voleva. Tra multe, deferimenti, l'assenza di Cavani e tutto ciò che ne consegue, il bel gol di Hamsik rimette al mondo la formazione azzurra, che tiene il passo della Juve, vittoriosa come spesso le accade per sviste arbitrali.

Mercoledì si rigioca, e il Napoli deve mettere alle spalle il brutto periodo, per cercare di riprendersi ciò che è suo: la stima dei tifosi, un campionato di vertice e tutto quello che ne consegue.

giovedì 25 ottobre 2012

Le pagelle di Dnipro-Napoli


Rosati 4: spaesato tra i pali, in alcuni casi pasticcione, come sul secondo gol.

Gamberini 6: poco impegnato, se la cava.

dal 34' s.t. Inler s.v.

Fernandez 4,5: troppi errori di posizione, di scelta di tempo. Spesso anticipato dagli avversari, che lo rendono inaspettatamente nervoso.

Aronica 5,5: non ha il passo dei tempi migliori, quando in Champions lasciava il suo marchio.

Mesto 5,5: è mancato il suo apporto sulla fascia.

Dzemaili 5: non pervenuto

Donadel 5,5: arranca ancora e possiamo anche giustificarlo, ma a volte oltre al passo gli mancano proprio le idee.

Zuniga 5: sacrificato nel primo tempo in un inedito ruolo dietro le punte, a dir poco disastroso, si riscatta in parte nella ripresa quando riprende i suoi panni consueti, ma forse è troppo tardi.

Dossena 4,5: si fa valere solo con il gioco pericoloso e scorretto.

dal 7' s.t. Pandev 5: mai in partita.

Insigne 5: qualche interessante sortita, un gol giustamente annullato nel primo tempo. La ripresa è anonimato.

Vargas 4,5: qualche passettino di danza dove non fa male, poi Mazzarri risparma a lui e a noi il resto.

dal 7' s.t. Cavani 6,5: l'unico a portare a termine una gara decente, con il gol, il palo e il quasi gol che il portere avversario gli nega.

Mazzarri 5: è facile ora scagliarsi su di lui se la squadra perde. Lui va avanti per la sua strada forte della fiducia della società. Dire che la squadra ha giocato bene è veramente troppo, ma provare il colpaccio non è impossibile. Se il turn over non è una scienza esatta, può diventare un alchimia se ben fatto, tenendo presente che gli eccessi quasi sempre sono sbagliati.

Dnipro-Napoli 3-1


Napoli: Rosati, Gamberini (34' st Inler), Fernandez, Aronica, Mesto, Dzemaili, Donadel, Zuniga, Dossena (7' st Pandev), Insigne, Vargas (7' st Cavani). A disp.De Sanctis, Uvini, Cannavaro, El Kaddouri. All.Walter Mazzarri

FC Dnipro: Lastuvka, Mandziuk, Mazuch, Cheberyachko, Strinic, Fedetskiy (37' st Denisov), Rotan, Giuliano, Matheus, Zozulya (37' pt Kankava), Seleznyov (14' st Kalinic). All. Juande Ramos

Arbitro: Gocek (Turchia)
Marcatori: 1' Fedetskiy, 42' Matheus, 64' Giuliano, 75' Cavani
Note: ammoniti Donadel, Dzemaili, Kankava

Altra figuraccia dl Napoli in Europa. Tre a uno in casa del Dnipro, e si complica seriamente il cammino nella competizione cenerentola, che il Napoli ha deciso di non onorare nemmeno con le riserve.

Un Napoli scollato nei reparti, chiaro segnale che le riserve non giocano insieme. E' una scelta della società, d'accordo, ma continuare a perdere così rischia di farci fare uno scivolone nel ranking Uefa, che abbiamo scalato con tanta fatica lo scorso anno. L'esperienza serve e deve servire, e se il turn over è una scelta, lo si può combinare ad, esempio, con almeno un titolare per reparto, come è successo nella ripresa, e le cose, almeno a tratti, sono andate meglio.

Difficile commentare questa partita in cui il Napoli si è risolto nel rigore di Cavani, nel palo sempre di Cavani, e nel bel colpo di testa ancora del Matador, parato dal portiere padrone di casa.

Il resto è una serie di errori difensivi, dal primo minuto alla fine, e una squadra completamente priva di identità, di gioco, e del mordente che nel finale, negli anni passati, ci ha regalato tanti recuperi e punti.
Speriamo adesso ceh questo Napoli scialbo d'Europa, non contagi anche quello in campionato.

martedì 23 ottobre 2012

Mazzarri lascia il Napoli: sarà vero?


La dichiarazione è abbastanza datata, ma è venuta alla ribalta proprio nel momento peggiore, quello immediatamente successivo alla sconfitta contro la Juve: Mazzarri a fine campionato potrebbe fermarsi, e lasciare il Napoli e il calcio per un po'.

Mazzarri lo ha ribadito: troppo stress, mai una pausa; per sua fortuna mai un esonero, e adesso, proprio nel momento in cui il Napoli ha più bisogno del suo allenatore, ed in una stagione forse strategica per il futuro di questo Napoli che pensa in grande.

Ma sarà vero? Perchè Mazzarri, uomo che sa comunicare con l'immagine e con le parole, ha detto questo, e lo ha poi ribadito?

Mazzarri in quest'ultimo tempo pare essere veramente stanco e stressato, e anche sabato a Torino ha mostrato di sentire particolarmente la gara, e ha trasmesso la cosa anche ai calciatori. Sul risultato ha in parte influito la sua scelta di non operare sostituzioni e non dopo aver subito l'uno due, nonostante avesse a che fare con una squadra stanca.

Da qui a dire di voler andar via, ritirarsi, ce ne passa, e se più volte ha sottolineato che deciderà a fine stagione, avendo anche il contratto in scadenza, è certo che le sue affermazioni non fanno bene nè alla squadra nè ad un ambiente facilmente suggestionabile come Napoli.
Già in città e nei vari media che straripano di Napoli si parla della notizia e in molti tremano, temono che la stagione possa compromettersi, adesso che si è appena persa una partita, ma non è certo finito il mondo. Occorre farsi forza e remare tutti dalla stessa direzione, a cominciare dal tecnico.
La speranza è  che Mazzarri ci ripensi, ovviamente, e che di qui alla fine del campionato, che ce ne passa, possa dare alla squadra la grinta che conosciamo, sperando che acquisisca al contempo maggiore coraggio a partita in corso, in modo da saper leggere meglio la gara quando attraversa i suoi momenti topici.

sabato 20 ottobre 2012

Le pagelle di Juventus-Napoli


De Sanctis 7: al di là dei due gol ha fatto tre parate da vero campione quale è.

Campagnaro 7: non ha sbagliato praticamente nulla, se non il rilancio poco fortunato che ha spianato la strada all'assurdo gol di Pogba.

Cannavaro 6: praticamente nessuna sbavatura, ma alla fine non è bastato.

Gamberini 6,5: è forse l'unico che riesce a contrastare Giovinco quando transita dalle sue parti.

dal 40' s.t. Insigne s.v.: Mazzarri colpevolmente lo getta nella mischia a cinque dalla fine. Sente la gara ma non ha il tempo di esprimersi, poi Pandev lo lancia male quando potrebbe segnare. Serata da dimenticare, ma lui non ha colpe.

Maggio 5: soffre per tutto il match Asamoah, poi quando questi esce facendo spazio a Caceres, se lo perde su calcio piazzato. Che si goda il periodo da neo papà, in modo da ritrovare lo smalto dei tempi migliori.

Behrami 5,5: nemmeno lui è quello solito. Si perde spesso Giovinco e non fa il filtro necessario. Giustamente sostituito, ma troppo tardi.

dal 42' s.t. Dzemaili s.v.

Inler 6,5: finalmente una gara autoritaria la sua. Non sente la vicinanza di un mostro sacro come Pirlo, e se la cava bene sia in impostazione che in fase interdittiva.

Hamsik 6: partita a due facce. Buon primo tempo, vivace, sul suo livello. Scialba ripresa, da quasi anonimato.

Zuniga 6: riesce a contenere Lichtsteiner e a presentarsi dalle parti dell'area avversaria, ma conclude poco.

Cavani 6: una traversa e la solita partita di sacrificio, impegno, dedizione totale. Per uno che ha fatto trentamila chilometri in poco più di una settimana è veramente tanto.

Pandev 5,5: ben contrastato dalla difesa avversaria, e anche poco ispirato, risulta poco concreto.

All.: Mazzarri 5: ha dalla sua la colpa di aver cambiato tardi. Per una squadra stanca per gli impegni nazionali, anche tre nuovi innesti, fatti un po' prima, avrebbero significato tanto. La Juve li ha fatti e proprio i nuovi entrati hanno segnato. Il piglio del Napoli che conosciamo si è visto solo a sprazzi, e si è regalato il centrocampo alla Juve per buona parte della gara. Bisogna ancora lavorare sui calci piazzati.

Juventus-Napoli 2-0


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (40' st Insigne), Maggio, Behrami (42' st Behrami), Inler, Hamsik, Zuniga, Cavani, Pandev. A disp.Rosati, Colombo, Aronica, Fernandez, Grava, Uvini, Donadel, Dossena, Mesto, Vargas. All.Walter Mazzarri

Juventus: Storari, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal (30' st Pogba), Pirlo, Marchisio, Asamoah (33' st Caceres), Giovinco, Quagliarella (16 st Matri). All. Alessio

Arbitro: Damato di Barletta
Marcatori: 80' Caceres, 82' Caceres
Note: ammoniti Cavani, Vidal, Chiellini, Campagnaro, Barzagli, Inler.

Il big match va alla Juve, favorita che rimane tale, e il Napoli esce battuto, ma non sconfitto.

E' stata una gara nervosa, condizionata da molte interruzioni del gioco, per le quali nessuna delle due squadre è riuscita a produrre appieno il proprio gioco, con un lieve predominio juventino.

Il Napoli recrimina per una traversa dell'incommensurabile Cavani, ma ha fatto veramente poco per vincere, un po' frenato dal nervosismo, un po' dalla stanchezza, un po' da una Juve che, come si sapeva, è ben quadrata soprattutto in difesa.

Decide il match un calcio piazzato, sul quale Caceres si è avventato di testa in tolale solitudine. I soliti errori, inimma, ma il rammarico è maggiore proprio perché il Napoli persevera sulle stesse cose, e continua a non fare quel salto di qualità di cui avremmo bisogno per sognare veramente, non solo sui giornali.

Il gol di Pogba è, invece, un gol che capita poche volte nella vita e sul quale c'è veramente poco da dire.
Da dire abbiamo però qualcosa al tecnico Mazzarri, che ha fatto i cambi troppo tardi, e ha messo un affamato come Insigne a solo dieci minuti dalla fine. Se la squadra è stanca, i nazionali sono stati in giro per il mondo, e non esistono più titolarissimi, contro la Juve non devi avere paura di rischiare i cambi. la Juve lo ha fatto ed ha avuto ragione, con due reti messe a segno da due nuovi entrati. Sono anche queste lezioni di calcio, caro Mazzarri. e speriamo che tu e il Napoli sappiate farne tesoro.

Juve-Napoli: manca poco!


L'attesa è cominciata, o forse si è fatta più trepidante. Qualcuno, che proprio non ce la fa più, conta le ore, e forse anche i minuti. Uno spettacolo nello spettacolo, quello della gente del Napoli che attende questo Juve-Napoli di inizio stagione come una gara già di per sè diversa dalle altre, ma quest'anno affrontata da primi in classifica a pari merito con la signora.

Novanta minuti o poco più, milioni di anime sintonizzate sulla stessa lunghezza d'onda, pronti a godersi uno spettacolo che fa parlare di sè già da dieci giorni, oscurando in parte anche la gara della nazionale. Che l'attesa fosse lunga c'era da aspettarselo, ma che la gara avesse tanta risonanza sinceramente era difficile da pronosticare.

Diciannove punti ha il Napoli, diciannove la Juve: l'obiettivo è farsi reciprocamente uno sgambetto, e evitare uno scialbo pareggio che spesso condiziona queste gare tanto attese.

La partita cade ad inizio campionato e sicuramente non sarà decisiva per la dirittura d'arrivo, ma sicuramente dirà di più sul prosieguo di questa stagione. In particolare per il Napoli, che deve mettere alla prova il suo potenziale e capire se è all'altezza del vertice, come sinora sta dimostrando.

La Juve avrà un paio di assenze importanti: Buffon e Vucinic, ma il Napoli dovrà verificare le condizioni dei nazionali, tra cui Cavani, rientrato addirittura giovedì sera.

Il Napoli di Mazzarri è una squadra che diverte, e che quest'anno sta trovando anche la giusta quadratura in difesa. La Juve invincibile è stata già battuta, in coppa Italia l'anno scorso, e l'obiettivo sarà di ripetere l'impresa, su un campo, quello di Torino, che è praticamente inviolato da quando è stato inaugurato.

Nulla è impossibile, quindi, per la formazione azzurra, che è abituata a stupire e che in più avrà dalla sua la spinta dei tifosi. Non importa se saranno solo in duemila: la squadra sa da tempo quando alla città importa vincere questa gara contro la principale rivale assoluta, e sicuramente si impegneranno il doppio rispetto al normale. Faranno forse ancora di più i napoletani, in particolare Cannavaro e Insigne. Se il capitano ha già mostrato in passato di sentire la partita particolarmente, il baby gioiello ha già detto che giocare questa  gara sarebbe per lui un sogno, quindi immaginiamo cosa potrebbe essere per lui segnare. E speriamo che Mazzarri possa coronare questo sogno del giovane frattese, magari approfittando anche per far rifiatare un po' Cavani.

L'attesa è quasi finita, alle sei si gioca, e saranno novanta minuti: Napoli, adesso tocca a te!

mercoledì 10 ottobre 2012

Juve-Napoli: è già partitissima


Mancano ben dieci giorni alla partita più attesa di questo inizio di stagione. Juventus e Napoli sono le capoliste appaiate in testa alla graduatoria. Due squadre imbattute in campionato, solide, con due difese finora difficili da perforare. Una, la Juve, ha un'imbattibilità in campionato che dura addirittura da due stagioni, con il Napoli che vorrebbe tanto infrangere questo primato. La seconda, il Napoli appunto, fa del bel gioco il suo punto di forza, che diviene apoteosi quando vi sono associati i risultati.

Con l'occasione della pausa del campionato per la nazionale, l'attesa anzichè palacarsi ha già iniziato a crescere, e la sfida, se non sarà decisiva, di sicuro dirà molto sulle due squadre e su prosieguo della loro stagione, almeno per quanto riguarda il campionato.

Sono già iniziate anche le prime polemiche, le prime indiscrezioni, e i primi raffronti tra campioni dell'una e dell'altra squadra. La Juve anche stavolta parte favorita, ma il Napoli di sicuro venderà cara la pele. L'attesa è grande anche tra le tifoserie, visto che vige una rivalità, si spera sempre e solo sportiva, che dura da tempo e che si è molto accentuata a partire dai tempi di Maradona. Proprio per questo spiace appurare che, a fronte della richiesta di almeno 10000 biglietti, la Juve ne abbia riservati solo 2000 per il NApoli: una mossa tattica nascosta dietro ai problemi di sicurezza, che, almeno al momento, non hanno preoccupato chi di dovere, ossia gli organi di stato, ma solo la Juve, cosa che fa un po' riflettere.

Ancora dieci giorni per poter spingere il nostro Napoli a dare il meglio, senza proclami. Nel frattempo, faremo in modo di ingannare il tempo.

domenica 7 ottobre 2012

Le pagelle di Napoli-Udinese 2-1


De Sanctis 6,5: mette sicurezza in particolare nelle uscite. Quasi nessuna parata da segnalare.

Campagnaro 7: chiude con grinta, precisione e senso della posizione,  cercando il più possibile l'anticipo.

Fernandez 6: meglio rispetto al disastro di giovedì, anche se da un suo rilancio errato nasce il gol del momentaneo pareggio udinese.

Gamberini 6,5: se la cava con la grinta e l'esperienza.

Maggio 6: partita di contenimento su Pasquale, poche sfuriate, ma una porta al primo gol azzurro.

Behrami 7: insuperabile, ancora una volta, è un piacere vederlo giocare.

Inler 6: primo dampo da dimenticare, ripresa di grande riscatto.

Hamsik 7,5: trova un gran gol simbolo di una gara grintosa, da leader e oggi capitano. Prende per mano l'attacco azzurro e lo conduce ad una vittoria meritata.

dal 43' s.t. Dzemaili s.v.

Zuniga 6,5: bravo sia da terzino, sia da esterno offensivo. In un paio di occasioni decisivo nelle diagonali.

Pandev 6,5: raddrizza la sua giornata con un bel gol di destro, piede insolito per lui. esce forse stanco, ma difficilmente avrà la possibilità di riposare.

dal 11' s.t. Insigne 5,5: dà velocità, ma spesso insiste in un dribbling di troppo, e forza la conclusione, con poca fortuna.

Cavani 6: non tira mai in porta, ma gioca per la squadra, sia in difesa, sia in rifinitura.

All.: Mazzarri 7: la difesa è ben registrata nonostante le assenze, il centrocampo ha in Behrami una piacevole sorpresa, ora occorre recuperare Inler. Alla luce di questo risultato, il turn over di giovedì dà ragione a lui e alla società, e sicuramente si continuerà così.

Napoli-Udinese 2-1


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Fernandez, Gamberini, Maggio, Behrami, Inler, Hamsik (43' st Dzemaili), Zuniga, Pandev (11' st Insigne), Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Aronica, Grava, Uvini, Dossena, Dzemaili, Donadel, Mesto, El Kaddouri, Vargas, Insigne. All.Walter Mazzarri
Udinese: Brkic, Benatia, Danilo, Domizzi, Pereyra (41' st Faraoni), Allan, Pinzi (21' st Raneige), Lazzari, Pasquale, Maicosuel, Di Natale (34' st Barreto). All. Francesco Guidolin
Arbitro: Doveri di Roma
Marcatori: 30' Hamsik, 43' Pinzi, 46' Pandev
Note: ammoniti Hamsik, Danilo, Maicusouel, Benatia, Maggio. Espulso al 33'  st Guidolin per proteste

Il Napoli è forte, ormai è chiaro. Con l'Udinese la formazione azzurra ha dato l'ennesima prova di quanto può puntare ad un campionato di vertice ed a fare testa a testa con la Juve.

E in vista della sfida tra le due che ci sarà dopo la sosta, sarà difficile tenere calmo l'ambiente. Di sicuro si comincerà a fare voli con la mente, ma è meglio tenere i piedi per terra, e la consapevolezza che possiamo fare qualsiasi cosa: dipenderà solo da noi.

Il Napoli ha avuto di fronte una Udinese ben messa in campo, c'era da aspettarselo, ed ha creato non pochi problemi al Napoli, in particolare a centrocampo, dove riusciva a guadagnare metri sfruttando anche la giornata non brillante di Inler.

Ma il Napoli alla prima occasione può essere fulminante, come sempre, e si vede. Segna Hamsik, il migliore, con una combinazione stupenda partita da Fernandez, perfezionata da Cavani, e servita da Maggio a Hamsik, che porta i suoi in vantaggio.

Un buco di Inler spiana poi la strada al pareggio di Pinzi, ma giusto due minuti e Pandev si inventa una vera e propria perla, inimmaginabilmente di destro.

Il NApoli riesce a mantenere il vantaggio fino alla fine, nonostante qualche sofferenza dell'Udinese e qualche errore sotto porta, ma il centrocampo azzurro cresce ulteriormente, con Inler che si adegua al resto del gruppo, e il Napoli va. Ora sarà difficile tenerlo.

Napoli-Udinese: le probabili formazioni


Battere l'ostica nera Udinese, tenere il passo della Juve, dimenticare il passo falso in Europa League. questi tre gli obiettivi del Napoli di stasera, che scende in campo in uno dei due posticipi della settima giornata.
La Juve ha vinto a Siena, con complice qualche favore arbitrale, e in vista della sfida con la vecchia signora, in programma dopo la sosta, il Napoli deve vincere con l'Udinese per portarsi di nuovo a pari merito, e giocarsi così una super sfida che dopo solo otto giornate diverrebbe attesissima, oltre il normale.

L'Udinese non è squadra da sottovalutare, è sempre ben messa in campo, ha validi giocatori, e fuori casa sa difedersi e ripartire in maniera micidiale.

Il Napoli deve stare attento alle ripartenze, e provare a imporre il proprio gioco. Sarà data una nuova possibilità a Fernandez, dopo la brutta prova di giovedì, mentre in attacco oltre a Cavani, si punterà su Pandev, sperando  che abbia ripreso lo smalto delle primissime partite, precampionato compreso. Le ultime uscite del macedone, infatti, sono state piuttosto opache.

Questi i probabili ventidue di partenza:

NAPOLI (3-5-1-1) - De Sanctis; Campagnaro, Fernandez, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Hamsik, Zuniga; Pandev, Cavani. All. Mazzarri.

UDINESE (3-5-2) - Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Faraoni, Pereyra, Pinzi, Lazzari, Pasquale; Di Natale, Fabbrini. All. Guidolin.

giovedì 4 ottobre 2012

Psv-Napoli 3-0


Napoli: Rosati, Cannavaro, Fernandez, Aronica, Mesto, Dzemaili, Donadel, El Kaddouri (1' st Cavani), Dossena (27' st Zuniga), Insigne (17' st Pandev), Vargas. A disp.De Sanctis, Campagnaro, Inler, Behrami. All.Walter Mazzarri

PSV Eindhoven: Waterman, Hutchinson, Derijck, Marcelo, Bouma, van Bommel, Toivonen, Strootman, Narsingh, Lens, Mertens. All. Dick Advocaat

Arbitro: Tudor (Romania)
Marcatori: 19' Lens, 41' Mertens, 53' Marcelo
Note: ammoniti El Kaddouri, Bouma, Fernandez, Derijck, Cannavaro, Dossena, Mesto, Pandev, Aronica, Cavani. Recuperi 0 e 3'

Non prendiamocela con il turn over, ma con la bravura del Psv, che non è squara materasso, e con la nostra inconsistenza. La stessa squadra che ha piegato l'Aik ne prende tre dal Psv. Pasticciona in difesa, assente a centrocampo, sterile in attacco, la squadra di Mazzarri, il Napoli 2 dall'azzurro sbiadito, incorre in una sconfitta incredibile, inaspettata, ma meritata, e si blocca clamorosamente.

Nulla è compromesso per l'Europa League, con il girone molto equilibratom ma sicuramente, se si vuole andare avanti in questa competizione, che probabilmente sarà giocata dal Napoli 2, bisogna cambiare approccio alle gare.

martedì 2 ottobre 2012

Mazzarri: in coppa ancora turn over!


Il Napoli è primo in campionato insieme alla Juve. Il massimo torneo nazionale è l'obiettivo in cui il Napoli aspira a far maggiormente bene. Senza fare troppi proclami, chiaro, ma la formazione di Mazzarri deve profondere le maggiori energie in campionato.

Adesso  che c'è la coppa, bisogna dare spazio alle riserve. Guai a chiamarle tali, per carità, si tratta principalmente di un Napoli 2, considerando l'ottima prova offerta contro l'Aik. Ma adesso ci sarà il Psv, avversaria molto più forte, che sfida gli azzurri in casa propria e non sarà facile. Ma bisogna pensare al campionato, perchè servono energie per affrontare l'Udinese, e perchè tramite la coppa si può approfittare per far crescere i giovani.

Mazzarri ha convocato anche i migliori, ma probabilmente entreranno a partita in corso, in caso di necessità. Pazio quindi alle riserve, senza alcun ripensamento!

Speriamo non ce ne sia bisogno e i vari Vargas, insigne e El Kaddouri se la sappiano sbrigare da soli.

domenica 30 settembre 2012

Le pagelle di Sampdoria-Napoli


De Sanctis 6: porta inviolata, pochi pericoli, anche se la mole di gioco doriana è notevole.

Campagnaro 6,5: da ex fa sempre bella figura, come oggi. Non molla mai, è insuperabile.

Cannavaro 6,5: c' è sempre, anche quando bisogna picchiar duro.

Gamberini 6,5: ancora una volta una gara da ricordare per lui. Bravo nella scelta di tempo, preciso e pronto a non mollare mai.

Maggio 5,5: da lui a destra ci si aspettava qualcosa in più, ma è pur vero ceh gli avversari lo fermano principalmente con le cattive.

dal 47' s.t. Mesto s.v.

Behrami 6,5: un lottatore, anche con il turbante in testa per un duro colpo subito alla testa. Piano piano sta diventando insostituibile.

Inler 6: più tonico e ispirato delle uscite precedenti. In crescita.

Hamsik 6,5: sulla trequarti è devastante, imprendibile quando parte palla al piede. Grazie a lui il Napoli guadagna il rigore, anche se il fallo avviene al limite dell'area e il dubbio forse rimarrà.

dal 29' s.t. Dzemaili s.v.

Zuniga 6: ha la pecca di accentrarsi troppo, ma la voglia non gli manca, sia in attacco che in difesa.

Cavani 6,5: un tiro un gol. Questa volta il penalty va dentro nonostante Romero abbia intuito. Capocannoniere e uomo partita meritatamente.

Pandev 5: non brilla come nelle partite migliori, ed alla fine esce meritatamente.

dal 20' s.t. Insigne 6,5: regala vivacità all'attacco nelle battute finali che vedono il Napoli in vantaggio. Con PAndev che forse deve rifiatare non si esclude una sua promozione a titolare.

All.: Mazzarri 6,5: ingiusta la sua espulsione, sta finalmente trasformando questo Napoli in una grande squadra. LA difesa è solida, il centrocampo pure. Sa far giocare l'avversario, stancarlo, e colpire a morte al momento giusto. Se la Juve è la squadra da battere, il NApoli c'è.

Sampdoria-Napoli 0-1


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Maggio, Behrami, Inler, Hamsik, Zuniga, Cavani, Pandev. A disp.Rosati, Colombo, Aronica, Fernandez, Grava, Uvini, Donadel, Dossena, Dzemaili, El Kaddouri, Mesto, Insigne, Vargas. All.Walter Mazzarri

Sampdoria: Romero, Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa, Munari, Krsticic, Obiang, Estigarribia, Eder, Soriano. All. Ciro Ferrara

Arbitro: Tagliavento di Terni
Marcatori: 67' Cavani rig.
Note: ammoniti Berardi, Behrami, Obiang, Costa, Cannavaro, Insigne. Al 42' pt espulso Mazzarri per proteste. Al 21' st espulso Gastaldello per doppia ammonizione.

Anche questo è il Napoli che ci piace. Non gioca benissimo, subisce, quasi non merita, ma alla fine vince. Con un gol, un rigore, messo a segno da Cavani, che stavolta non sbaglia.

Un gol che vale tre punti e che mantiene il Napoli saldamente in testa alla classifica, a pari punti con la Juve. I bianconeri fanno paura, ma il Napoli c'è, non molla, e ora vinca il migliore. Ancora poche settimane e tra le due sarà sfida diretta, con l'attesa che cresce. Ma intanto c'è da fare, c'è l'Udinese, prima ancora l'Eurola League.

Partita dopo partita, il Napoli cresce, continua ad acquisire consapevolezza nei propri mezzi, e che riesce a soffrire, fa sfuriare l'avversario, ma gli impedisce di tirare, e poi colpisce con una sola occasione.

Bravo, Napoli: continua così!

giovedì 27 settembre 2012

Le pagelle di Napoli-Lazio


De Sanctis 6,5: come a Catania, una sola parata, ma che vale oro, su Klose.

Campagnaro 6,5: chiude tutto contro tutti, e non ce n'è per nessuno.

Cannavaro 6,5: forse il meno impegnato della retroguardia, ma si difende alla grande.

Gamberini 6,5: piacevole sorpresa, preciso, puntuale e grintoso.

dal 32' s.t. Aronica s.v.

Maggio 6,5: qualche bel guizzo mette nei guai gli avversari, anche se gli manca l'ultimo passo.

Behrami 7,5: una diga, un gigante, un muro. Dalle sue parti non si passa: raddoppia in difesa, chiude fino alla linea, disegna anchce un paio di godibili geometrie. Prezioso, davvero.

Inler 6: ancora un po' in ombra, ma alla fine se la cava con tanta voglia di non sfigurare.

Hamsik 6,5: difficile da contenere sulla trequarti, ispira e si propone.

dal 38' s.t. Vargas s.v.: da segnalare solo un tentativo di pallonetto a MArcheti finito male, ma dopo un apprezzabile scatto.

Zuniga 6,5: se non fosse per le finte, un po' troppe, sarebbe una spina nel fianco della Lazio. Ci prova più volte, ma non trova la porta.

Cavani 8,5: ancora una tripletta, questa ancora più importante, perchè lo rende il settimo marcatore di sempre del Napoli. Non si accontenta del gol, ma difende e gioca per la squadra, passa la palla, non si ferma mai, perchè è un vero atleta. Unica macchia, quel rigore spedito in curva, sarebbe stato poker, una vera e propria apoteosi di un fuoriclasse, un campione che è già nella storia.

Pandev 5,5: tanta fatica stasera per la squadra, ma viene ben contrastato dagli avversari, e prende anche molte botte. Giusto farlo rifiatare.

dal 24' s.t. Insigne 6,5: entra e subito si mette al servizio della squdra con la sua veloità, i suoi assist e i suoi guizzi, uno dei quali regala il rigore poi sbagliato da Cavani.

All.: Mazzarri 7: la squadra ha ritrovato se stessa dopo la brutta prova di Catania. Bravo a costruire un centrocampo solido contro quello altrettanto valido della Lazio, ma anche micidiale nelle ripartenze. Il resto l'ha fatto Cavani, con la sua immensa classe di bomber.

mercoledì 26 settembre 2012

Napoli-Lazio 3-0


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (32' st Aronica), Maggio, Behrami, Inler, Hamsik (38' st Vargas), Zuniga, Cavani, Pandev (24' st Insigne). A disp.Rosati, Fernandez, Grava, Uvini, Donadel, Dossena, Dzemaili, El Kaddouri, Mesto. All.Walter Mazzarri

Lazio: Marchetti, Konko, Ciani, Dias, Cavanda (12' st Floccari), Ledesma, Candreva, Hernanes, Lulic, Mauri (18' st Ederson), Klose. All. Vladimir Petkovic

Arbitro: Banti di Livorno
Marcatori: 19' Cavani, 31' Cavani, 64' Cavani
Note: ammoniti Cavanda, Cannavaro, Konko, Pandev, Vargas. Al 31' st Cavani ha sbagliato un rigore

Non perdona, è spietato, è un cecchino come sempre, ma un cecchino con un cuore, quello di non infierire, quello che lo distingue da una macchina da gol, alla quale si avvicina, ma è pur sempre un uomo.

Il MAtador Edinson Cavani regala una vittoria importante al Napoli con una fantastica tripletta. Gli azzurri battono la Lazio e la distaccano, aggancoando al contempo la Juve in testa alla classifica. Bastano tre giorni per ritornare in testa agli azzurri, autori di una prova maestosa. Peccato per Cavani, che ha l'occasione di segnare addirittura il poer, ma sbaglia clamorosamente un rigore.

peccato per quel primo quarto d'ora regalato alla Lazio, che poteva costarci caro, se Klose non avesse ammesso di aver toccato con la mano la palla che aveva regalato il vantaggio agli ospiti dopo soli due minuti, consentendo all'arbitro di annullarlo.

Il Matador è venuto fuori propri in quel momento, quando la Lazio dimostrava di voler farepaura. Prima un destr dal limite deviato, poi un diagonale micidiale che ha piegato le mani a Marchetti, poi un dribbling al portiere sul filo del fuorigioco, e infine, un peccato per quel rigore che sarebbe stata l'apoteosi di un fuoriclasse che, da grande attaccante, non smette mai di fare il terzino, perchè lo è nell'animo, umile, seppur campione.

Gli azzurri sono tornati la squadra che piace, lontana parente da quella brutta e svogliata che ha giocato a Catania, ed ha regalato ampi sprazzi di bel calcio, con difesa e centrocampo solidi, e attacco pronto a pungere mortalmente alla prima occasione.

E' un Napoli ceh sa soffrire e che ha talenti anche nei portatori d'acqua, vedi Behrami, una vera e propria diga.

Si va avanti, prossima gara con la Samp: il Napoli c'è.

domenica 23 settembre 2012

Le pagelle di Catania-Napoli


De Sanctis 6,5: una sola parata su Gomez vale un gol, oltre che un punto.

Campagnaro 6,5: non sbaglia niente, e, come gli piace, si inventa esterno aggiunto quando può.

Cannavaro 6,5: frena bene Bergessio, rendendolo quasi del tutto innocuo.

Aronica 6: pulito, preciso, di mestierere quando serve.

dal 20' s.t. Vargas 6: ce la mette tutta, ma il pomeriggio non è magico come lo è stata la serata di coppa.

Maggio 5,5: partita vivace nel primo tempo, di maggiore contenimento nella ripresa.

dal 38' s.t. Dossena s.v.

Dzemaili 5,5: c'è poco da interdire, e lui spesso si perde ugualmente la posizione. Prova la conclusione spesso, ma gli manca la mira.

Inler 5: spaesato, non trova ancora la sua dimensione nel centrocampo azzurro, e non è solo colpa sua.

dal 1' s.t. Insigne 6: regala un po' di vivacità all'attacco, dove sono in troppi a dividere poco spazio.

Hamsik 6: prova a illuminare il gioco, ma è una corrente alternata.

Zuniga 5,5: qualche fronzolo di troppo gli fa perdere la retta via.

Pandev 5,5: una o due illuinazioni ma gli manca lo smalto delle giornate migliori.

Cavani 5,5: una conclusione impegna il portiere avversario, il resto è semi anonimato.

All. Mazzarri 5,5. non ha ancora trovato a Inler la giusta posizione in campo. Ha provato a vincere mettendo tutti gli attaccanti in campo intasando gli spazi, invece di trovare soluzioni offensive per crearli.

Catania-Napoli 0-0


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (20' st Vargas), Maggio (38' st Dossena), Dzemaili, Inler (1' st Insigne), Hamsik, Zuniga, Pandev, Cavani. A disp.Rosati, Colombo, Grava, Gamberini, Fernandez, Donadel, Mesto, Behrami. All.Walter Mazzarri

Catania: Andujar, Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese, Biagianti (1' st Izco), Lodi, Almiron (29' st Castro), Gomez, Bergessio, Barrientos (22' pt Bellusci). All. Rolando Maran

Arbitro: Bergonzi di Genova
Note: al 2' espulso Alvarez per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Zuniga, Begessio, Inler, Legrottaglie, Almiron, Aronica

Niente clamroso al Cibali. Il Napoli non va oltre il pari senza reti, e perde l'occasione di mantenere il passo della Juve capolista.

Peccato, perchè la formazione etnea era rimasta in dieci uomini praticamente da subito, a causa di un fall oda ultimo uomo di Alvarez. La diga siciliana, difficile da scardinare è rimasta intatta anche quando le punte in cntemporanea per il Napoli erano Cavani, Hamsik, Pandev, Insigne e Vargas, segnale che era la giornata in cui il gol non doveva arrivare
.
La formazione di Mazzarri ha attaccato con poca lucidità, senza la velocità delle giornate migliori, a causa del caldo ma anche di un Catania che, bisogna dirlo, si è difeso bene.

Mercoledì sarà già campionato, e il Napoli dovrà vedersela con la Lazio, altra formazione di vertice.

sabato 22 settembre 2012

Carnevale e la festa azzurra

Il nome già ricorda una festa, la più grassa, la più allegra, e per il Napoli il nome di Andrea Carnevale è legato a due scudetti, una coppa Italia e una coppa Uefa.

Attaccante dal piede sinistro e dall’ottimo colpo di testa, Carnevale lascia Napoli dopo aver segnato ben trentuno reti, una in particolare è datata 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto azzurro, ottenuto contro la Fiorentina. Finì uno a uno, e la rete azzurra porta la firma proprio di Andrea Cacrnevale.

Nel Napoli ha vissuto il meglio della sua carriera, incontrando, a fasi alterne, anche la nazionale. Mesto invece il suo viale del tramonto, condizionato da una lunga squalifica per doping quando era alla Roma, e una conclusione tra Pescara e Udinese, dove è rimasto a fare l’osservatore.

L'addio al Napoli fu un po' velenoso, perché i tifosi si sentirono traditi dal passaggio alla Roma, ma non possiamo che ammettere di quanto il suo apporto fu utile alla conquista della maggior parte dei trofei che la bacheca azzurra può vantare.





Catania-Napoli: contro ogni tabù


Clamoroso al Cibali è una frase pronunciata alla radio, nel programma “Tutto il calcio minuto per minuto” che allude ad una clamorosa vittoria del Catania su una fortissima Inter. Catania è da sempre un campo in cui è difficile riuscire a vincere. Il campo del Catania oggi si chiama Massimino, e vincere è sempre difficile. Il Napoli, ad esempio, in serie A non ha mai vinto a Catania.

Le ultime te uscite parlano di due pareggi e una sconfitta in terra sicula, con l’Etna che domina nettamente ai danni del Vesuvio la si vuole mettere sul piano dei vulcani. Le due tifoserie sono diventate amiche, grazie soprattutto alla presenza di Peppe Mascara negli ultimi due anni con la maglia del Napoli, ma in campo molto probabilmente sarà battaglia, con la formazione di Mazzarri che è chiamata a sfatare questo incredibile tabù.
Basti pensare che giovedì, in occasione della gara di Europa League, Mazzarri ha dato spazio interamente alle riserve. Per tenere i pezzi da novanta in panchina o in tribuna in vista di questa sfida. C’è da rincorrere la prima vittoria su quel campo, una vittoria che saprebbe di clamoroso, e che il Napoli deve cogliere per mantenere l’imbattibilità ed un cammino in campionato che è partito con discorsi di vertice.

In campo scenderà la migliore formazione del Napoli, e l’undici che sceglierà Mazzarri dovrà fare in modo da non fallire,  cosicché potremo nuovamente dire: “Clamoroso al Cibali!”

giovedì 20 settembre 2012

Le pagelle di Napoli-Aik


Rosati 6: una sola parata degna di nota dimostra che, nonostante sia il secondo di un grande come De Sanctis, è sempre un portiere da alti livelli

Gamberini 6: partita precisa e ordinata, ottimo senso della posizione, piacevole sorpresa, ma solo per chi non lo ha mai seguito.

Fernandez 6,5: giganteggia al centro della difesa, nonostante le inattese punte svedesi, veloci e difficili da contrastare.

Aronica 6: se la gioca con l’esperienza, c’è sempre quando si tratta di spazzar via qualchce pericolo, seppur a volte esagera in tranquillità.

Mesto 6,5: tanta buona volontà, tanta spinta sulla destra. Non è Maggio, ma si comporta bene alla sua prima uscita stagionale da titolare, e fornisce anche a Vargas l’assist per il primo gol.

Behrami 6,5: una roccia, non molla mai, e non perde nessun pallone. In questa squadra sembra già indispensabile.

Donadel 5,5: alla prima dopo tantissimo, troppo per poter essere lucido.

Dal 11’ s.t. Dzemaili 6,5: ormai è tra i titolarissimi, con il vizio del gol. Segna il suo secondo stagionale, con la complicità del portiere avversario.

El Kaddouri 5: non buona la prima, troppo avulso dal gioco. Rimandato, magari al campionato.

Dal 1’ s.t. Hamsik 6: prima illumina con due assist al bacio, entrambi per Vargas, che segna il secondo e il terzo gol. Poi si macchia di un incredibile fallo di reazione che gli costa l’espulsione.

Dossena 5,5: nonostante le promesse del suo procuratore, il passo non è ancora quello giusto.

Insigne 6: un po’ in ombra stasera, anche se regala qualche giocata degna di nota.

Vargas 8: è l’eroe di serata, finalmente. Tre tiri tre gol con la complicità del portiere svedese. Un cecchino d’Europa che speriamo si sia finalmente sbloccato, e che possa dare il suo decisivo apporto alla causa azzurra.

Dal 32’ s.t. Zuniga s.v.

Frustalupi (Mazzarri) 6,5: alla vigilia è stato bravo a tenere alta la tensione dei suoi definendo l’Aik una grande squadra. Invece è bastato il Napoli 2 per far male ad una squadra tanto volenterosa quanto modesta. Ennesimo turn over rivoluzionario, che stavolta gli dà ragione e che probabilmente sarà usato molto spesso quest’anno, speriamo il più possibile.

Napoli-Aik 4-0


Napoli: Rosati, Gamberini, Fernandez, Aronica, Mesto, Behrami, Donadel (11' st Dzemaili), El Kaddouri (1' st Hamsik), Dossena, Insigne, Vargas (32' st Zuniga). A disp. De Sanctis, Cannavaro, Uvini, Pandev. All.Walter Mazzarri

AIK Solna: Turina, Lorentzson, Karlsson, Majstrorovic, Johansson, Lalawele, Borges, Danielsson (35' st Lundberg), Mutumba, Bangura, Karikari. All. Andreas Alm

Arbitro: Turpin (Francia)
Marcatori: 6' Vargas, 46' Vargas, 68' Vargas, 90' Dzemaili
Note: al 26' st espulso Hamsik per fallo di reazione. Ammoniti Donadel, Johansson, Bangura

Il Napoli ne fa quattro all’Aik. E scusate se è… poker!

Nell’esordio di Europa League brilla, finalmente, la stella di Edu VArgas, che parte titolare e ne fa tre in una sola partita, sbloccandosi, finalmente, e approfittando della complicità del portiere svedese, che ha lasciato notevolmente a desiderare.

Squadra volenterosa l’Aik,  che ha fatto il possibile per impensierire il Napoli, e ha sfruttato la velocità delle sue punte, senza mai concludere in maniera veramente pericolosa dalle parti di Rosati, se non in una sola occasione, nella quale il secondo portiere azzurro si è ben difeso.

Il Napoli sceso in campo al san Paolo è totalmente inedito, con il solo Aronica della squadra titolare. Si vedono per la prima volta Donadel e El Kaddouri, entrambi rimandati ad altre occasioni. E’ un Napoli che non ha mai giocato insieme e si vede, per i buchi lasciati a centrocampo, e per i giochetti in difesa, ma che quando c’è da partire in velocità è il solito Napoli, ce l’ha nel dna, colpisce tre volte con Vargas, mentre ci pensa Dzemaili a chiudere con un bel destro deviato.

Unica nota stonata, l’evitabile espulsione di Hamsik per un fallo di reazione che gli è costato il rosso diretto. Un peccato, ma il Napoli c’è, anche in Europa League.

lunedì 17 settembre 2012

Napoli, un buon inizio... ma calma!


Un buon inizio, ma ora occorre coontinuare su questa strada. Tre vittorie in tre partite, punteggio pieno, e ovviamente giornali, siti internet e gente che esplode oltremodo di gioia.

Calma, ragazzi. Siamo ancora all'nizio, ci sono da giocare altre trentatrè partite in campionato, e da giocare il maggior numero di partite in coppa Italia in Europa, LEague. quest'ultima comincia giovedì contro l'AIK Stoccolma, al San Paolo.

Calma ragazzi. Occorre ancora correggere qualcosa in difesa, dove si continua a subire sui calci piazzati, nel gioco aereo, e si fa fatica a dare assetto alla retroguardia quando si cambia anche un solo elemento, come è successo domenica cn Aronica, cui è dovuto subentrare Gamberini.

Calma, ragazzi. Il centrocampo non ha ancora una sua identità. L'assenza di Gargano si sente ancora, perchè Inler e Dzemaili non hanno ancora chiaro il ruolo rispettivo, e nessuno dei due imposta, entrambi fanno interdizione, ma è palese che gli manca ancora il senso di posizione. Behrami, quando entra, fa quel che può ma deve anch'egli trovare una sistemazione.

Ancora tanto lavoro, quindi per Mazzarri, sia sul campo, con gli schemi, sia fuori, da pompiere, per spegnere i facili entusiasmi e guidare la squadra ad arrivare il più lontano possibile.

Insigne, il predestinato azzurro


Dipenderà da lui, certo, continuare nella strada che ha deciso di percorrere da qualche anno a questa parte: quella del predestinato.

Mazzarri lo lancia nella mischia nel massimo campionato, il più difficile del mondo, quando aveva quasi diciannove anni e Lorenzo Insigne passa subito alla Cavese, in C, a farsi le ossa. Brilla ma non troppo, e passa al Foggia di Zeman. Qui la sua vita cambia, perchè il boemo è il migliore in assoluto a lavorare coi giovani. Brilla a Foggia nel tridente di Zeman, e esplode l'anno dopo in quello del Pescara, sempre guidato dal boemo, chelo porta a vincere il campionato di serie B.

Insigne è promosso in prima squadra, dopo la corte che Zeman gli ha fatto per portarlo alla Roma, accede al Napoli e prende il numero ventiquattro. Il piccolo attaccante di Frattamaggiore incanta già in precampionato, gli osservatori intorno a lui aumentano, fino a quando vade su di lui l'occhio di Cesare Prandelli, tecnico della nazionale maggiore.

La svolta avviene la sera del 9 settembre quando Devis Mangia, tecnico dell'under 21, annuncia a Insigne che non lo convocherà, perchè andrà a giocare con la nazionale maggiore. Una ventina di minuti per l'attaccante azzurro contro Malta fanno capire che è prnto, è maturo, e presto, tra l'altro, diventerà anche papà.

I tempi sono maturi, ora gli serve solo l'occasione. E l'occasione arriva in Napoli-Parma, quandi Insigne entra a un quarto d'ora circa dalla fine al posto di Cavani. Nemmeno un giro di lancette ed è già in gol, da opportunista, liberando tutta l'esplosività del suo destro. La corsa sotto la tribuna, saluta la fidanzata che è in attesa di suo figlio.

Insigne è un predestinato, predestinato a cambiare il calcio italiano ed a fare la storia del NApoli. Dipenderà da lui, e da chi gli sta intorno. Noi, nel frattempo, sosteniamolo!

domenica 16 settembre 2012

Le pagelle di Napoli-Parma


De Sanctis 6: un paio di parate tranquille, ed un gol preso un po' a sorpresa.

Campagnaro 6,5: freddo e preciso sia a destra sia a sinistra, con qualche affondo in avanti come talvolta sa fare lui.

Cannavaro 6: soffre un po' la tecnica di Belfodil, ma alla fine se la cava.

Aronica 6: si difende come può, poi un colpo alla caviglia lo costringe ad uscire.

dal 1's.t. Gamberini 6: buon esordio, tutto esperienza e precisione.

Maggio 6: più vivace in avanti considerato anche che il Parma non spinge molto sulla sua fascia.

Inler 5,5: nervoso, poco ispirato, spesso in irtardo nel lavoro di copertura.

dal 24' s.t. Behrami 6: la sua presenza non incide più di tanto nella partita.

Dzemaili 5,5: troppo statico in fase di copertura, dove non sempre riesce a prendere le misure degli avversari. Apprezzabile palo colpito su calcio di punizione.

Hamsik 7: sicuramente uno tra i migliori in campo, prende attacco e centrocampo per mano, e con il suo piede felpato e gli assist illuminanti, porta il Napoli alla vittoria. Per lui passano i primi due gol, ma in generale prova da incorniciare, in una posizione dove gode di maggiore autonomia e poter così liberare tutto il suo estro.

Zuniga 6: l'esuberanza, ai limiti dell'arroganza di Rosi lo tengono quasi sempre basso e non gli consentono di partecipare sempre all'azione offensiva, dove quando può contribuisce regalando vivacità.

Pandev 7,5: il trascinatore azzurro libera tutta la sua rabbia in campo dopo le due giornate di squalifica ricevute immeritatamente nell'assurda gara di Pechino in Supercoppa. ben imbeccato da Hamsik si procura un rigore dopo soli due minuti, dando a Cavani la possibilità di portare il Napoli in vantaggio. Sempre servito da Hamsik regala agli azzurri il gol del raddoppio, poi permette a Insigne di segnare la sua prima rete in Acon un assist al bacio sul filo del fuorigioco. Quando sta bene fermarlo è veramente difficile e lo si è visto anche oggi.

Cavani 6: segna un rigore che Mirante intuisce, poi sbaglia clamorosamente due reti a tu per tu con il portiere. Capita anche a lui.

dal 31' s.t. Insigne 6,5: il tempo di entrare, posizionarsi e mette a segno un destro da cecchino, per poi correre sotto la tribuna per festeggiare il suo primo gol. I tempi erano maturi, e lo saranno sempre di più. Il ragazzo è un talento che illumina il san Paolo e regala alla partita gli ultimi sprazzi di vivacità.

All.: Mazzarri 6,5: la squadra in attacco è devastante, considerando la mole di gioco e le otto reti segnate in tre partite. Fa bene ad arrabbiarsi perchè si sbaglia troppo, ma le sue priorità devono essere la registrazione della difesa sui calci piazzati e nel gioco aereo, e nel dare un ruolo e una sistemazione definitivi agli uomini di centrocampo.

Napoli-Parma 3-1


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (1' st Gamberini), Maggio, Inler (2' st Behrami), Dzemaili, Hamsik, Zuniga, Pandev, Cavani (31' st Insigne). A disp.Rosati, Colombo, Fernandez, Grava, Donadel, Dossena, Mesto, El Kaddouri, Vargas. All.Walter Mazzarri
Parma: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rosi (35' st Palladino), Galloppa, Valdes, Parolo (23' st Acquah), Gobbi, Belfodil, Ninis (13' st Pabon). All. Roberto Donadoni
Arbitro: Gervasoni di Mantova
Marcatori: 3' Cavani, 39' Pandev, 44' Parolo, 77' Insigne
Note: ammoniti Galloppa, Rosi, Inler, Valdes

Il Napoli va, mantiene il passo della vetta della classifica e eguaglia il recordi della stagione 87-88 con tre vittorie nelle prime tre di campoionato.

E' un Napoli che vince ma che mostra margini di miglioramento in difesa e a centrocampo mentre in attacco è già stellare, ora gli manca solo un po' di precisione.

La formazione di Mazzarri ha avuto la bravura di sbloccare praticamente subito l'incontro,  grazie ad un rigore di Cavani che è riuscito a guadagnarsi l'ottimo Pandev, sicurament migliore in campo insieme ad Hamsik.

Lo stesso Pandev ha colto il raddoppio ben imbeccato da hamsik, e nel finale di secondo tempo ha chiuso i conti Insigne, alla prima rete in serie A, ottimo suggello per un momento fantastico del baby talento azzurro. Inutile, quanto evitabile, la rete del Parma con Parolo.

In attesa dell'esordio in Europa League, il campionato che riprende ci restituisce un Napoli forte, che vince anche quando non brilla, e che sa far male in contropiede. Resta da migliroare l'assetto difensivo, e dare una struttura definitva a centrocampo, dove Inleer e Dzemaili sono un po' in crisi d'identità e non hanno molto chiari i loro compiti. Steso discorso vale per Behrami, che MAzzarri concepisce come una sorta di jolly. Giocando si impara, e il Napoli dopo solo tre giorni di scuola è uno dei primi della classe.






sabato 1 settembre 2012

Napoli, adesso si fa sul serio


Si è chiuso il calciomercato del Napoli, e siamo giunti già alla seconda di campionato, dopo che, nella stessa settimana, c'è stato già anche il sorteggio di Europa League. Tutto in una settimana, quindi per entrare nel vivo della nuova stagione 2012-2013.

Il Napoli si è rinforzato, anche se ha seguito il trend dell'intero campionato italiano, che ha speso con un occhio alle casse e con nessun vero "top player", se si vuole utilizzare questo modo di dire che in realtà significa veramente poco.

Nell'ultima settimana di mercato sono arrivati El Kaddouri, Uvini e Mesto, oltre al mega rinnovo con clausola a reti unificate di Edinson Cavani, diciamolo, il più forte attaccante al mondo attualmente in circolazione.
La settimana ha visto anche il sorteggio dei gironi di Europa League, con il Napoli in procinto di affrontare Psv, Stoccolma e Dnipro, un girone sulla carta agevole, ma di certo da non sottovalutare. Il Napoli ha tuttel e carte in regola per puntare il boccone grosso, dopo aver ben figurato in Champions League, dove aspira a ritornare.

Ma adesso è di nuovo campionato: dopo la bella prova di Palermo occorre ripetersi sul campo amico, contro la Fiorentina che probabilmente è la reginetta del mercato, con acquisti importanti e per ogni ruolo, ed un allenatore, Montella, che saprà metterli in campo.

Si fa sul serio, e il Napoli deve dettare legge, per far capire sin dall'inizio come stanno le cose e che nella lotta per le prime posizioni il Napoli c'è. Il campionato è livellato e tutto è possibile, anche per il Napoli.

giovedì 30 agosto 2012

Careca, i gol a ritmo di samba

"Ue Care' Care' Care' tira la bomba tira la bomba". Era questo il coro dei tifosi che spesso lo spingeva in gol. E di bombe ne mise a segno quasi cento con la maglia azzurra: antonio De Oliveira Filho Careca è stato il più grande attaccante brasiliano a vestire finora la maglia del Napoli, ed ha lasciato di sè un ricordo ancora vivo nelle menti dei tifosi, secondo solo a quello di Maradona.

Classe sopraffina, grande senso della posizione, destro micidiale, Careca è stato forse uno dei primi brasiliani che riusciva a conciliare magistralmente la classe tipica dei verde oro ed una potenza nel tiro e nella corsa che lo rendevano quasi inarrestabile. Difficile non ricordarsi dei passi di samba che regalava dopo ogni gol per esultare. Una supercoppa, due scudetti e una coppa Uefa sono anche pochi per uno come lui, che è arrivato ad essere uno degli attaccanti più forti al mondo, ai tempi in cui c'era Marco Van Basten, antagonista non certo dei più facili con cui confrontarsi.

Careca è stato spesso la giusta finalizzazione brasiliana della classe argentina di Diego Armando Maradona, senza alimentare gli screzi tra argentini e brasiliani che proverbialmente si affrontavano spesso a muso duro.

Forse solo Cavani oggi può tenere il confronto, quanto a classe e senso del gol, ma Careca resterà sempre nei nostri cuori per quello che ha rappresentato, e per il suo grande attaccamento che ha dimostrato per la maglia azzurra.

mercoledì 29 agosto 2012

Uvini al Napoli: speriamo bene


A breve sarà data l'ufficialità del difensore brasiliano Uvini al Napoli. arriva un altro difensore, con la speranza, per gli azzurri, di andare a rinforzare il reparto che probabilmente l'anno scorso è stato più carente, subendo molti gol e alcuni dei quali assurdi ed evitabili.

L'unica preoccupazione, speriamo smentita presto, è che si sia fatto ricorso ad un difensore straniero e per giunta brasiliano. L'esempio di Cribari insegna che il Napoli finora con i difensori brasiliani non ha avuto molta fortuna, se si eccettua, per la storia recente, quell'Andre' Cruz che partì da libero e pian piano fu schierato a centrocampo, considerando anche la bravura nel tirare le punizioni.

Gli attaccanti vanno affrontati da chi ben conosce il nostro campionato, i movimenti degli attaccanti di nome e soprattutto conosce un calcio fatto di tattica, movimenti dentro e fuori dall'area, e contatti di mestiere per guadagnare spazi sgomitando con gli avversari. Ovviamente ci auguriamo di essere smentiti e che Uvini dimostri il suo valore con un grande campionato.

Seppur il campionato italiano ha visto abbassare il suo livello, ed il Napoli partire con il piede giusto demolendo il Palermo con tre belle reti, mostrando un buon centrocampo nonostante l'addio di Gargano, è pur vero che affidarsi ad un difensore brasiliano poco più che ventenne non è il massimo. A meno che lo si gestisca in maniera completamente opposto a come si è fatto con Fernandez, che a due anni di distanza dal suo arrivo a Napoli appare ancora a tratti spaesato.

mercoledì 22 agosto 2012

Cavani via da Napoli né ora né mai!


Dopo l’addio di Gargano, che ha lasciato i suoi ormai ex tifosi con una lettera strappalacrime, ma probabilmente sentita, ci si concentra su un altor fronte di rischio addio: quello di Cavani.

Il Matador è il più forte attaccante al mondo e su questo non ci sono dubbi, perché parlano i fatti, le prestazioni, e soprattutto i gol, tutti pesanti, tutti decisivi, segnati in tutte le competizioni e anche contro squadre molto blasonate, una tra tutte quella dei campioni d’Europa del Chelsea.

Il Chelsea, appunto, è la squadra che sta facendo la corte più spietata al Matador, offrendo cifre faraoniche ma non certo immeritate, considerando che un attaccante come Ibrahimovic, sicuramente tra i più forti al mondo ma non certo giovanissimo, le percepisce da tempo.

Il Napoli ha un top player, forse l’unico, e si chiama Edinson Cavani, attaccante di classe cristallina e di professionalità indiscussa, destinato a crescere e vincere ulteriormente, soprattutto se andrà in squadre costruite per vincere tutto.

Una squadra così potrebbe essere proprio il Napoli, anche se la società non sembra andare verso questa direzione, ma vuole continuare a puntare sui giovani per farli crescere, seguendo lo stile Udinese, piazza che sicuramente fa bene, ma, con tutto il rispetto, con il palato calcistico meno fine di quello napoletano. E allrar ecco che i campioni possono prendere altre strade. Cavani potrebbe partire già quest’anno, o, se si troverà l’accordo, partirà di sicuro l’anno prossimo, ma perché? Esiste un sostituto di Cavani in circolazione? No, e per i prossimi anni non ci sarà, quindi il Napoli farebbe bene a tenerselo non solo quest’anno, ma anche il prossimo, ed a dargli quello che merita.

Ben venga il fair play finanziario, ben venga la gestione oculata di una società, ma per vincere c’è sempre stato bisogno, e sempre ce ne sarà, dei campioni. Uno di questi è Cavani, e per questo guai a chi prova a portarcelo via.

Benny Carbone, l'ultimo numero dieci


Prima che il Napoli ritirasse la maglia numero dieci che fu di Diego Armando Maradona è stato lui l’ultimo vero numero dieci a vestire quella pesantissima maglia. Benito “Benny” Carbone l’ha  vestita solo per un anno, ma abbastanza per lasciare il suo ricordo vivo nei tifosi del Napoli, da sempre intenditori e capaci di riconoscere i piedi buoni, tanto da dedicargli anche un coro che sintetizzava tutto il loro pensiero: “Prima Maradona, poi Gianfranco Zola poi… Benny Carbone” sulle note di “Sotto questo sole” di Baccini e Ladri di Biciclette.

Carbone stupiva in particolare per le sue finte e i cambi di velocità, che lo rendevano un calciatore imprendibile, e capace di portare avanti quasi da solo l’attacco, anche se di reti ne mise a segno soltanto quattro. La colpa è da ricercare in un periodo buio che visse per parte della stagione, ma che seppe superare tornando al gol contro il Bari, in cui regalò una prodezza segnando da una posizione quasi impossibile.

Carbone diede il suo apporto anche in coppa Uefa, allenatore Boskov, mettendo a segno tre reti, ma lasciò poi Napoli dopo solo un anno. Era quello un Napoli che cambiava spesso più per necessità che per scelta tecnica, e che sicuramente, fosse stato più solido avrebbe dato a Carbone  lo spazio e la gloria che avrebbe meritato, mettendolo in condizione di ricambiare a tifosi e società.

Gargano all'Inter: perché?


                                   foto: sportevai.it
                                   
Ci sono logiche che se viste con le ragioni del cuore non capiremo mai. E menomale, perché vuol dire che siamo tifosi e amiamo il Napoli senza razionalità. Ma veder partire nella stessa stagione sia Lavezzi che Gargano sembra sfuggire anche alle logiche che dovrebbero rispondere alle ragioni della mente e dell’interesse.

Il Napoli cede in prestito ad una diretta concorrente per un campionato di vertice, l’Inter, un centrocampista che, nonostante i limiti tecnici, è forse il migliori interditore in circolazione e se ne priva probabilmente in maniera definitiva, considerando che il prestito è oneroso con diritto di riscatto, e che quindi, il prossimo anno, l’Inter potrebbe acquistarlo a titolo definitivo come ha fatto il Napoli quest’anno con Pandev.

L’addio di Gargano era nell’aria già all’inizio del ritiro di Dimaro, quando si parlava di lui come riserva, considerato anche l’arrivo di Behrami dalla Fiorentina. Ma adesso vederlo partire brucia, perché siamo consapevoli di aver fatto un favore all’Inter, che ne esce rafforzata.

I motivi, come detto, sicuramente ci sono, ma vanno cercati con la mente. Un po’ pesa la voglia dell’uruguaiano di giocare a tutti i costi titolare, cosa che non è più possibile. Un po’ pesa il diverbio con Mazzarri per un riscaldamento ritardato in occasione dell’amichevole con il Braga. Un po’ pesano anceh gli ottimi rapporti tra De Laurentiis e Moratti, che hanno portato Pandev in azzurro, che avrebbero dovuto portare Lavezzi in nerazzurro, e che ora vedono Gargano all’ombra della madonnina forse proprio per compensare a quel mancato accordo per il Pocho, conclusosi a beneficio del Paris Saint Germain.

Un peccato davvero perdere Gargano, ceh in questi cinque anni ha dato veramente tanto al Napoli. Adesso se veramente vogliamo un campionato di vertice, dobbiamo inserire in squadra un elemento all’altezza, per evitare di indebolirci e rischiare di sfasciare tutto. La pressione che sta facendo giustamente l’entourage di Cavani per un meritato rinnovo potrebbe essere una ulteriore causa scatenante.

domenica 19 agosto 2012

Napoli, non è successo niente


Non è successo niente, caro Napoli. Perdere la Supercoppa così come l’hai persa così come tutti abbiamo visto, ingiustamente.

Non è successo ancora niente, visto che il campionato comincia domenica e tutto è ancora da scrivere.
Capitano i passi falsi, capitano gli errori, ma è sempre possibile porvi rimedio, purché si facciano, poi, le azioni giuste, tese a non ripeterli e a ripartire più forti di prima.

Ad esempio, bisogna continuare a giocar bene come nelle amichevoli precampionato, e restare uniti come fino ad ora è successo. Niente voci di mercato destabilizzanti, quindi, vedi Cavani al Chelsea, operazione che potrebbe avvenire il prossimo anno.

Ad esempio, bisogna cercare almeno un altro attaccante e  un alto difensore per avere ricambi e per accrescere il tasso tecnico.

Ad esempio bisogna trattenere i giocatori importanti, vedi Grgano, e finalmente puntare sui giovani, magari aspettandoli, vedi Vargas.

Sbagliare capita, l’importante è saper risorgere nonostante tutto, per questo, Napoli, non è successo niente, ma adesso bisogna fare le scelte giuste!

lunedì 16 luglio 2012

Behrami e Gamberini: parte il mercato del Napoli


I rumors del weekend sono diventati ben presto realtà dopo l'annuncio di De Laurentiis in persona: Gamberini e Behrami, entrambi ex Fiorentina, sono stati acquistati a titolo definitivo dal Napoli.

Sono ora tre gli svizzeri, con Behrami che si aggiunge a Inler e Dzemaili, con la speranza che il centrocampo di svizzero non abbia anche i buchi come il formaggio tipico transalpino.

Due acquisti che conoscono il campionato italiano e che non hanno bisogno di ambientamento, e che sperano in un rilancio dopo una stagione non proprio esaltante a Firenze, se non a livello individuale, di sicuro sotto il profilo del gruppo.

Niente Jovetic, quindi, invece del giocatore di nome arrivano due portatori d'acqua, due alternative a centrocampo e in difesa dove di certo l'aiuto non basta mai.

Ma il Napoli non può fermarsi qui: occorre continuare a puntellare la squadra anche in attacco, dove un certo Pazzini potrebbe far comodo, essendo in rotta con l'Inter. Se gli azzurri cementano un gruppo già formato in quel di Dimaro,  giusto che la società compri ancora per rinforzare l'organico e creare nuovi stimoli, per evitare che la squadra quest'anno si appiattisca. Questo deve essere l'anno delle grandi ambizioni, in cui il Napoli deve continuare a vincere, e non solo la Supercoppa.

sabato 7 luglio 2012

Bruscolotti, il grande "palo e fierro"


Vederlo in giro per le strade di Napoli, in tv da commentatore, o alla cassa del suo ristorante dedicato al primo scudetto azzurro, ti dà la chiara impressione di essere a diretto contatto con un pezzo della storia del Napoli. La storia forse più importante e significativa, impersonata da Giuseppe Bruscolotti. Palo e fierro si è ritirato nel 1988, ma ancora il record assoluto di presenze con la maglia del Napoli. Trecentottantasette in serie A, cinquecentoundici tra campionato e coppe: un azzurro vestito addosso una vita, tanto da essere ormai una seconda maglia.

Bruscolotti è una delle ultime bandiere del calcio come lo si intendeva una volta, quello tutto stadio e radioline, e gol in tv solo la sera, a novantesimo minuto. Il suo attaccamento ai colori azzurri lo hanno portato all’ombra del Vesuvio tutta la vita, con una breve parentesi nel Sorrento, pur essendo egli originario della provincia di Salerno.

Indimenticabile l’immagine di un combattuto Napoli-Juve in cui mise letteralmente la testa tra la line di porta e il pallone, beccando anche qualche colpo, pur di non far segnare gli odiati juventini.

Bruscolotti era ed è palo e fierro, un colosso, la base e la storia del Napoli, prima anonima e schiacciata dallo strapotere del nord, poi bella e vincente, con lo scudetto, la coppa Italia, e la fascia di capitano ceduta a Maradona con un gesto di amicizia e di umiltà che solo i grandi sanno fare.

E lui è un grande, e meritava di vincere anche di più. Per chi ama il Napoli Bruscolotti è il grande pal e fierr!