sabato 30 novembre 2013

Sveglia Napoli!

Ora che gli schiaffi li abbiamo presi, e sonori, ben assestati, in pieno viso, abbiamo avuto quello che ci serve per risvegliarci da questo torpore.

Se sappiamo che anche per ricevere le mazzate esiste un limite, e che poche fanno anche bene, ma troppe ci possono danneggiare seriamente,  giunto il momento di riprendere la nostra corsa.

Dopo tre sconfitta consecutive, due in campionato e una in Champions League, per il Napoli è giunto il momento di tornare a vincere. La vittima sacrificale deve essere la Lazio.

Riprendere il cammino in campionato, se non avvicinerebbe da subito il Napoli alla vette, darebbe alla squadra consapevolezza che nulla è compromesso del tutto, seppur in Champions servirà un vero e proprio miracolo sportivo.

Il Napoli può puntare all'indubbio valore del suo collettivo, e sperare che, durante il cammino di questo difficile e lungo campionato la Juve, che molto probabilmente sarà ancora impegnata in Champions, incappi in qualche passo falso per cercare di recuperare terreno.

L'inizio è stato buono per il Napoli, ora si registra qualche appannamento, ma le contromosse si possono apportare per poter raddrizzare la situazione. Benitez, seppur dotato di una filosofia ben precisa, deve necessariamente rendersi conto ce nella squadra ci sono delle contromosse da apportare, almeno quando si gioca in Italia: in primis centrocampo più folto, o almeno meglio supportato in fase difensiva. Bisogna isolare il gruppo dal branco di detrattori che come era auspicabile ora sono piombati sul Napoli tutto dalla squadra alla dirigenza, passando per il presidente.

Tornare a vincere e a far gol è la sola cura per vedere il buon Napoli di inizio stagione. Poi quello che succede succede, sia in campionato ce in Champions.

Se forse non siamo ancora maturi per arrivare al bersaglio finale, abbiamo il dovere di rendere la posta incerta fino alla fine.

Sveglia Napoli!

martedì 26 novembre 2013

Borussia-Napoli: le pagelle

Reina 7: ne ha presi tre, ma ne ha evitati quattro. Portierone solo contro tutti, nonostante tutto.

Maggio 5: disastro sulla fascia, sia in difesa che nell'ostinato attacco ad una fascia che non è più sua, ma di Callejon.

Fernandez 5: è tornato quello dei giorni peggiori. Trattenuta generosa causa rigore generoso, disimpegni errati, pasticci vari. Male, molto male.

Albiol 5,5: lento, si lascia portare fuori posizione da Lewandowski e danneggia l'assetto della difesa.

Armero 5,5: sembrava la sua partita perfetta, poi un passaggio disgraziato ha spianato la strada al terzo gol del Borussia.

Behrami 6,5: non molla mai, ma ha bisogno di un compagno in più che gli dia una mano, perché così non dura a lungo.

Dzemaili 6: lo sponsorizziamo titolare insieme agli altri due svizzeri, perchè in questo Napoli serve, eccome, invece Benitez per ora non la pensa così.

dal 62' Inler 5,5: una conclusione dalla distanza, e tanta pausa di prendere palla e provare a impostare il gioco.

Callejon 5,5: primo tempo positivo, con un palo. Ripresa anonima. e' giunto anche per lui il momento di riposare.

dal 66' Insigne 6,5: bel gol e tanto impegno, ma da solo non può bastare, deve capirlo: esiste la squadra!

Pandev 6: ancora una partita di sacrificio. Sta lontano dalla porta e gli manca l'ultimo passaggio. Meglio sacrificarlo per un centrocampista di ruolo.

dal 76' Duvan s.v.

Mertens 5: oggi ci ha provato, ma non ci è mai riuscito. Mai.

Higuain 5,5: bello l'assist per il gol di Insigne, ma brutto il gol praticamente mangiato, da solo contro il portiere, complice una sfortuna abissale.


All.: Benitez 4: la squadra continuaa commettere gli stessi errori. La terza sconfitta consecutiva pesa come un macigno su questi ragazzi e sui tifosi. La squadra è quasi fuori in Champions e sta perdendo terreno in campionato. Occorre apportare in tempi brevissimo delle contromosse per evitare che le squadre prevedano le nostre mosse, ci infilino con facilità e ci riducano ad una squadra materasso. I numerosi passaggi sbagliati di oggi fanno capire che si è scarichi di idee ma che si insista anche sempre sulle stesse. Il centrocampo va inevitabilmente rinforzato perchè si continua a subire il contropiede. I difensori non possono permettersi di essere presi in velocità, ma necessitano di supporto da un centrocampo che deve essere numericamente adeguate. Le ali cominciano a diventare un lusso, soprattutto quando in attacco non si è brillanti e lucidi come nei periodi migliori. Il mister è un grande, ma deve dimostrarlo prima che sia troppo tardi. Buon lavoro, mister Rafa.

Borussia Dortmund-Napoli 3-1

Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Grosskreutz, Sokratis, Bender, Durm; Kehl, Sahin; Blaszczykowki (68′ Aubameyang), Mkhitaryan, Reus (81′ Piszczek); Lewandowki (89′ Schieber). All.: Klopp
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Behrami, Dzemaili (62′ Inler); Callejon 5 (66′ Insigne), Pandev (76′ Duvan), Mertens; Higuain.
Note: Ammoniti: Kehl (B); Fernandez, Albiol, Pandev (N)
Arbitro: Carballo (Spa)
Marcatori: 10′ Reus (rig.), 60′ Blaszczykowki, 78′ Aubameyang (B); 71′ Insigne (N)

Disfatta. e ora serve solo un miracolo sportivo. Disfatta a Dortmund, auspicabile, certo, ma tutti, dopo due sconfitte consecutive in campionato, si aspettavano un Napoli più attento, che non avrebbe ripetuto certi errori. Invece il tempo è poco,  e la squadra, seppur ha messo più orgoglio in campo, non è riuscita a evitare quelle stesse pecche che stanno condizionando le ultime uscite. 

Al di là del rigore a freddo veramente regalato al Borussia, la squadra è stata capace di farsi infilare ripetutamente in contropiede da un avversario che ha dimostrato di essere rapido e veloce. Dove Reina non ha potuto, il Borussia è passato, capitalizzando al massimo gli errori di passaggio di un Napoli che a centrocampo sta diventando veramente disastroso, sia in fase offensiva che difensiva. 

In mezzo al campo serve un uomo in più, ormai non se ne può più fare a meno, serve un centrocampista di ruolo, e non gli adattati Pandev e Hamsik di turno.

Se si riesce ad ovviare a questo problema, la mole di gioco che il Napoli comunque ha mostrato, può portare a qualcosa di buono, sempre però che gli attaccanti siano in giornata, come oggi non è accaduto, in particolare, ad Higuain.

E' tornato al gol Insigne, che fa il bello e il cattivo tempo da un po', e che è sempre convinto che da solo contro tutti può riuscire a vincere, cosa improbabile a questi livelli.

L'ultima partita, quella con l'Arsenal, può regalare solo la qualificazione se si vince con tre reti di scarto, visto che probabilmente l'Olimpique Marsiglia perderà ancora contro il Borussia. Con gli inglesi non ancora qualificati, e con un Napoli così impreciso e pasticcione, sembra uno scenario irreale. 

Staremo a vedere, ma indipendentemente servono con urgenza accorgimenti tattici da parte dell'allenatore, altrimenti sarà molto facile diventare una squadra materasso.

lunedì 25 novembre 2013

Ora dipende tutto da Benitez




La seconda sconfitta consecutiva in pochi se l'aspettavano. E invece il Napoli si è fatto beffare in casa dal Parma a dieci minuti dalla fine. Assurdo, eppure è così.

In molti si aspettavano un nuovo Napoli dopo la sosta e soprattutto dopo gli errori di Torino contro la Juve. Tutti i aspettavano che Benitez mettesse a posto le falle tattiche che questa squadra ha messo in mostra nelle ultime sue uscite. Invece niente, è ancora quel Napoli che continua a sbagliare, nonostante sia lassù, insieme alle grandi.

Abbiamo eviscerato i problemi di questa squadra a livello tattico, abbiamo dato dei suggerimenti da mettere in pratica in alcune gare contro formazioni che cambiano assetto in base all'avversario. Adesso molto sul futuro del Napoli dipenderà dal tecnico Benitez.

La stagione azzurra, sembra assurdo, è già ad un bivio. Dopo due passi falsi consecutivi in campionato, e alla vigilia di una gara delicata come quella contro il Borussia Dortmund, ci consegnano un Napoli vulnerabile, che prima era sembrato invincibile e una macchina da gol ai più.

La fuoriserie è diventata utilitaria, ma, seppur la formazione necessita di innesti, questi giocatori non sono certo dei brocchi.

E' per questo che adesso, in un momento così difficile e delicato, come egli stesso aveva già preannunciato, che la palla delle responsabilità passa a Rafa Benitez.

Il tecnico è chiamato a fare una serie di interventi di vario tipo sulla squadra pur non avendo moltissimo tempo a sua disposizione.

Innanzitutto deve risollevare il morale della squadra, che sembra a pezzi.

Deve, inoltre, capire quali e quanti accorgimenti tattici apportare ad una formazione che spesso è in inferiorità numerica a centrocampo, e si fa infilare da ben più deboli avversarie in contropiede.

Come se non bastasse, deve azzittire la moltitudine di detrattori che si porta appresso, e che stanno proliferando anche in Italia.

Infine, deve capire la provenienza dei numerosi infortuni di varia natura che stanno capitando, e che spesso mettono gli elementi più in forma fuori dai giochi. L'ultimo è Hamsik, non convocato per la sfida di Champions di domani sera.

Domani sera, appunto, si torna in campo, nel momento forse meno favorevole per la formazione azzurra.
Guai, però, diventare subito agnelli sacrificali. Bisogna, invece, fare di tutto per limitare i danni. Benitez, fai in modo che i ragazzi chiudano gli occhi senza pensare a nulla e diano il meglio possibile in campo.

sabato 23 novembre 2013

Napoli-Parma: le pagelle

Reina 6: prende un gol per un assurdo rimpallo del terreno. fa anche due belle parate, che purtroppo servono a poco stasera, a vedere com' è finita la partita.

Maggio 5: continua a pestarsi i piedi con Callejon. Chissà se è Benitez che non glielo dice o lui che non lo sente...

Albiol 6: ha provato a dare man forte anche in attacco, ma non è bastato.

Britos 5,5: si perde anche lui in occasione del gol, in difficoltà in alcune chiusure.

Armero 6: più dinamico è preciso, tranne che per i cross.

Inler 5: oggi non gliene andava bene nessuna. Chiuso bene il suo raggio d'azione da quelli del Parma, si è trovato spesso asfissiato per i suoi passaggi, ed in affanno in copertura.

dal 41' s.t. Zapata s.v.

Behrami 6,5: commuove per l'impegno che ci mette.

Callejon 5: lui e Maggio stanno diventando una coppia comica. Resta da capire se è colpa loro o di Benitez.
Pandev 5,5: troppo lontano dalla porta, come spesso gli succede.

dal 22' s.t. Hamsik s.v.: la sua partita dura pochi minuti. Un tiro, un colpo subito, e di nuovo out come alla vigilia. Sarà un miracolo recuperarlo per martedì.

dal 31' s.t. Mertens 6: ce la mette tutta, e coglie anche una traversa su punizione.

Insigne 5: si impegna, ma si incaponisce spesso nel dribbling. E proprio su un suo errore nasce l'azione che porta al gol di Cassano.

Higuain 5,5: due conclusioni, ma anche qualche fuorigioco di troppo.


All.: Benitez 5: la squadra sta diventando prevedibile, e spesso è scarica e si applica in uno sterile possesso palla. Deve dare una scossa sotto il profilo morale in vista della gara di martedì, e decidersi a risolvere i palesi problemi tattici: Callejon e Maggio non devono pestarsi i piedi, in fase difensiva bisogna giocare con almeno un altro centrocampista di contenimento, il possesso palla non deve essere fine a se stesso. Iniziano le prime grande per il mister, che ora deve cercare di tirar fuori il meglio di sé e della squadra.

Napoli-Parma 0-1

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Inler (41' st Zapata), Behrami; Callejon, Pandev (22' st Hamsik; 31' st Mertens), Insigne; Higuain. A disposizione: Rafael, Colombo, Fernandez, Cannavaro, Reveillere, Uvini, Dzemaili, Bariti, Radosevic. All. Benitez
PARMA (3-5-2): Mirante; Cassani (22' st Benalouane), Felipe, Lucarelli; Biabiany, Gargano, Marchionni (29' st Acquah), Parolo, Gobbi; Cassano, Sansone.  A disposizione: Bajza, Coric, Paletta, Mendes, Mesbah, Bajza, Munari, Valdes, Amauri, Palladino. All. Donadoni
ARBITRO: Mazzoleni. Assistenti: Paganessi, Schenone. IV: Nicoletti. Add: Irrati e Pairetto.
Ammoniti: Higuain, Gargano, Benalouane, Britos


Incredibile, ma vero. Purtroppo. Il Napoli si fa superare in casa dal Parma, ed ora è nei guai. La classifica inizia a farsi pericolosa e, alla luce di due sconfitte consecutive, e alla vigilia di una gara delicata come quella di Champions League con il Borussia Dortmund, la stagione azzurra sembra già incredibilmente ad un bivio.
La palla passa ora a Benitez, che è chiamato a rivedere questa squadra dal punto di vista tattico, ed a risollevarle il morale. In più bisogna capire come mai gli infortuni continuano a susseguirsi: l'ultimo quello di Hamsik, che era già in forse, e la cui è partita è durata soltanto tre minuti.

In campo il Napoli ha dominato con il possesso palla, ma ha tirato poco in porta, e Higuain ha trovato di fronte a sé un grande Mirante.

Il Parma è stato bravo a giocare di rimessa ed a sfruttare gli spazi lasciati dal Napoli soprattutto a centrocampo, dove ormai è fin troppo chiaro che non può più permettersi di giocare con soli due uomini. Proprio in un'azione di rimessa, con palla persa da Insigne, il Parma ha trovato il gol con Cassano, ed ha fatto sua l'intera posta in palio in maniera veramente assurda.

Alla vigilia della gara di Champions preoccupa l'approccio leggero con cui la squadra sta affrontando le partite, l'assetto tattico che comincia a mostrare le sue falle, e la condizione fisica che non sembra impeccabile. Sarà un miracolo riuscire a recuperare Hamsik in tempo per martedì.

Napoli, basta depressioni

Perdere contro la Juve è per Napoli e il suo ambiente uno dei traumi più difficili da superare, delle delusioni più difficili da smaltire, delle situazioni la cui rabbia spesso la si porta avanti fino alla prossima sfida da affrontare contro i bianconeri.

Un ambiente depresso, però, non fa bene a nessuno, e in un campionato che sta comunque dando al Napoli belle soddisfazioni, ed in cui la squadra azzurra sulla carta può giocarsi ancora tutti gli obiettivi, è doveroso essere ottimisti.

Ma adesso è veramente vietato sbagliare, ed è per questo che lo stesso Benitez ha ordinato di non fare troppi calcoli, non pensare alla gara di martedì di Champions, e concentrarsi interamente sul Parma, da affrontare stasera al san Paolo. Formazione titolare, niente turn over, e tre punti da agguantare a tutti i costi, cercando di non sbagliare più e magari sperare che a sbagliare siano le altre due: Roma e Juve.

lunedì 18 novembre 2013

L'imperativo, riprendere a vincere


                                      foto: sport.sky.it

La batosta di Torino contro la Juventus ha lasciato strascichi sul morale dei tifosi azzurri. Perdere tre a ero contro gli odiati bianconeri non sarà digerito facilmente, ci vorrà tempo, probabilmente se ne parlerà a ritorno.

Intanto la pausa per la nazionale ha messo i giocatori di fronte alla possibilità di smaltire la delusione di ripartire. Dopo la gara di Torino c'è stato un lungo confronto tra Benitez e la squadra, prima che molti si incamminassero per gli impegni con le nazionali e si perdessero una paternale dovuta, ma trasformatasi in apologia davanti ai microfoni da parte del mister.

L'obiettivo è quello di ripartire subito con una vittoria, anche perché c'è la Champions che incombe nuovamente, e non ci si può permettere di lasciarsi deprimere da n passo falso, seppur in una gara importante come quella di Torino.

Se da un lato la sconfitta con la Juve ha messo in luce ulteriormente i limiti della rosa azzurra, e le falle del gioco seppur spumeggiante di Benitez, con la necessità di adattarlo ancora di più al contesto italiano, sul fronte opposto non possiamo negare di essere di fronte ad un grande Napoli, che se magari non è ancora pronto per lo scudetto, può comunque darci grandi soddisfazioni.

E allora riprendiamo a vincere, e continuiamo la nostra corsa. I conti li faremo alla fine!

martedì 12 novembre 2013

Benitez: 4-3-1-2

Non solo cuore, ma anche cervello. E' questo il calcio moderno. Tanta lavagnetta, oltre che grinta da mettere in campo, per dare il massimo indipendentemente dall'avversario.

il colmo dei colmi è che un amante della tattica e del pallone già dai primi giorni di ritiro come Rafa Benitez, domenica sera a Torino si è fatto imbrigliare da un italiano che tanto italiano non è: Antonio Conte. 

Con il suo 3-5-2, Conte ha saputo rivoluzionare la squadra, che nella gara precedente era schierata con una difesa a 4, per avere la meglio sul Napoli e bloccargli principalmente centrocampo e trequarti.

Gente come Pirlo, Pogba, Asamoah, Vidal e Isla ha letteralmente rubato il centrocampo a Inler e Behrami, che da soli non sono riusciti a fare il filtro necessario. Lo stesso Hamsik, costretto sulla loro linea, non si è soffermato a dovere sulla copertura, puntando principalmente alla fase offensiva.

Sono queste riflessioni che possono indurre Benitez a non considerare sempre e comunque il suo gioco come sacro e inviolabile, ed a considerare un piccolo cambio tattico in funzione di qualche squadra non come un compromesso, ma come un utile accorgimento tattico.

I nodi principali da sciogliere sono due: la posizione di Maggio e Callejon e quella di Hamsik.

Se i due a sinistra (Armero con Insigne o Mertens) si scambiano spesso e volentieri il pallone per l'azione offensiva, il dialogo è più difficoltoso a destra, dove Maggio e Callejon spesso, quasi sempre, si pestano i piedi. 

Per quanto riguarda invece Hamsik, si trova stretto nel triangolo che ha in Higuain la punta, e spesso è costretto sulla linea dei centrocampisti, dove oltre a non far male è più facile da bloccare, e spesso viene relegato alla fase difensiva.

Per ovviare a questi problemi, Benitez potrebbe pensare, in alcune gare, in particolare quelle in trasferta o contro squadre con un centrocampo più folto, ad un modulo diverso da quello attuale, ad esempio il 4-3-1-2.

Si tratta pur sempre di un modulo offensivo, che non snaturerebbe l'indole d'attacco della formazione napoletana, ma garantirebbe un maggiore equilibrio a centrocampo, ed un certo raccordo tra i reparti, e magari anche più organizzazione difensiva.

Sì, perchè lasciata intatta la difesa, con i due terzini/esterni che rimarrebbero bloccati a turno, a centrocampo, con un uomo in più (che potrebbe essere Dzemaili da affiancare a Inler e Behrami) ci sarebbe maggiore filtro in fase difensiva, e una maggiore varietà di soluzioni in quella offensiva, senza gravare solo ed esclusivamente sulle fasce, soprattutto se gli avversari, che ci hanno già studiato, prenderebbero subito le contromosse.

Sulla trequarti Hamsik potrebbe muoversi liberamente, sia in attacco che in difesa, giocando come a lui piace e come gioca con la Slovacchia, dove segna molto gol, mentre in attacco uno tra Callejon, Insigne o Mertens andrebbe a fare da spalla ad Higuain favorendo una maggiore imprevedibilità, oltre a liberare le fasce.
Ripeto, sarebbe una soluzione alternativa da adottare in alcune circostanze, alla quale Benitez potrebbe pensare anche in ottica di turn over.

Proprio perché noi italiani siamo un popolo di allenatori, come si può anche leggere qui, Benitez potrebbe provare a darci ascolto, per il bene del nostro Napoli.

lunedì 11 novembre 2013

Napoli, e ora?

                                 foto: focuscalcio.it

E ora, Napoli. La sconfitta con la Juve per come è maturata e per il passivo, è una di quelle che ci mette tempo per essere smaltita completamente, e la pausa ora ci sta proprio bene.

Se i giocatori fanno fatica a smaltire la sconfitta, figuriamoci i tifosi, anche se parlare di tifosi adesso è il momento meno indicato, considerando che entrambe le fazioni non hanno dato del loro meglio in questa gara, anzi.

Adesso però c'è da rimboccarsi le maniche, e cercare di fare del proprio meglio per crescere. La Juve ha dimostrato di essere una squadra ancora superiore, se non più forte degli altri anni, ha comunque le spalle larghe per affrontare determinate partite con una certa facilità. Tutto questo non succede al Napoli, che ha una rosa di tutto rispetto, un grande potenziale offensivo, ma che spesso si complica la vita non riuscendo a gestire il risultato, e in partite come queste viene meno, quasi andando in ansia da prestazione, vedi Roma, Arsenal, e, appunto, Juve.

Come si fa a correggere questi errori? Giocando, giocando insieme e giocando partite importanti. e soprattutto seguire un tecnico esperto come Rafa Benitez, con il quale il Napoli può solo crescere.
Non è detto che il Napoli vinca qualcosa quest'anno, ma, iniziato un percorso bisogna portarlo avanti. e, nonostante tutto, il percorso sembra comunque essere quello giusto.

Juve-Napoli: le pagelle

Reina 5,5: due belle parate, ma sul gol di Pirlo sbaglia a mettere tre uomini soltanto in barriera. ripeto, contro Pirlo.

Maggio 6: se la vede bene, in difesa, mentre in attacco pesta i piedi a Callejon.

Fernandez 6: solo uno svarione che poteva costare caro, il resto è normalità.

Albiol 5,5: un paio di volte anticipato da Tevez.

Armero 6: tanta buona volontà su quella  fascia.

Inler 5,5: non trova le geometrie giuste, spesso spalle all'attacco.

dal 79' Zapata s.v.

Behrami 6: lotta come un leone, ma a centrocampo la Juve è troppo superiore.

Callejon 5: la disposizione id difesa e centrocampo della Juve lo blocca. Poi maggio in più gli pesta i piedi. Fatica a trovare una posizione in cui possa essere pericoloso.

dal 71' s.t. Mertens s.v.

Hamsik 6: ci mette molta buona volontà, ma gli manca la lucidità. Continuiamo a pensare che sia troppo indietro come posizione in campo.

Higuain 5,5: un paio di belle giocate, poi il buio.

Insigne 6,5: le ha provate tutte, ma il gol non è arrivato. Prova positiva, il gol prima o poi arriverà.

Benitez 5: la squadra ha perso il secondo scontro diretto. Alcuni giocatori non hanno una posizione chiara in campo. Hamsik balla tra i centrocampo e l'attacco,  mentre dovrebbe stare sulla trequarti. Callejon e Maggio si pestano i piedi, mentre l'azzurro dovrebbe giocare bloccato dietro per far partire lo spagnolo. La squadra ha messo in luce limiti caratteriali che potrebbero costare cari nei momenti decisivi della stagione, in cui gli azzurri si giocherebbero qualcosa di importante.

domenica 10 novembre 2013

Juventus-Napoli 3-0

                                  foto: azzurrissimo.it


Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Isla, Vidal (86' Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez (84' Peluso); Llorente (88' Quagliarella). A disp.: Storari, Rubinho, De Ceglie, Motta, Padoin, Giovinco. All.: Conte
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Inler (79' Zapata), Behrami; Callejon (71' Mertens), Hamsik, Insigne; Higuain. A disposizione: Rafael, Colombo, Cannavaro, Britos, Uvini, Bariti, Dzemaili, Radosevic, Pandev. All. Benitez
Arbitro: Rocchi
Marcatori:2' Llorente, 74' Pirlo, 80' Pogba (J)
Ammoniti:Bonucci, Ogbonna, Vidal (J), Hamsik (N)
Espulsi:Ogbonna (J)

Ammutolito, umiliato, probabilmente anche ridimensionato. Questo è il Napoli  che esce dallo stadio della Juve, battuto per tre reti a zero dalla formazione padrona di casa.

Nel giorno in cui la Roma rallenta per la seconda giornata consecutiva, gli azzurri si fanno mettere al tappeto da una Juve che non fa chissà cosa, e passeggia su un Napoli che si scioglie praticamente subito e che pecca di poca personalità e cattiveria agonistica.

Una sconfitta che abbatte il morale e che va presto dimenticata adesso che ci sarà la pausa, perchè perdere uno scontro diretto del genere può far male.

Commuove il piglio di Lorenzo Insigne, che ha provato in tutti i modi a far gol, ma ha trovato di fronte a sé un grande Buffon.

Il campionato è lungo, va bene, ma se si continuano a perdere queste partite, come accadeva lo scorso anno, fa molto riflettere.

Guai ad avvilirsi comunque: quello che bisogna fare è fare tesoro di queste sconfitte. sotto porta bisogna segnare come hanno fatto i nostri avversari, appena si ha l'occasione giusta. Le partite vanno addormentate e controllate quando si è in vantaggio, e non bisogna, invece, rischiare di subire il ritorno degli avversari. 
Se poi si subiscono dure reti come quelle di Pirlo e Pogba, certo, vuol dire che si è di fronte a campioni, ma l'atteggiamento giusto può far vincere qualsiasi partita. 

E' proprio sull'atteggiamento che il Napoli deve lavorare, più di quanto si potesse pensare prima di questa sonora sconfitta.

Juve-Napoli: a voi due!

L'hanno definita la madre di tutte le partite. In realtà Juve-Napoli è la figlia di tutti i match, perché dall'esito dello scontro di stasera si saprà meglio che stagione le due squadre potranno percorrere, e soprattutto con quali modalità potranno darsi battaglia per il resto del lungo campionato di serie A.

Le due squadre sono a pari punti e quest'anno sembrano equivalersi di più rispetto al passato. La Juve non è più imbattibile, mentre il Napoli, al di là di qualche errore difensivo, ha imparato a vincere e sta diventando grande.

Higuain contro Tevez, Inler contro Pirlo, Hamsik contro Vidal, Albiol contro Barzagli, Reina contro Buffon, sono solo alcuni degli attori di questo match che le squadre hanno cominciato a sentire già da inizio settimana, nonostante per entrambe ci fosse stato il delicato turno infrasettimanale di Champions League.
Le due squadre si daranno battaglia, mentre sugli spalti, in uno stadio che di solito è una bolgia per i padroni di casa, ci saranno circa duemilacinquecento, o forse più, tifosi del Napoli, provenienti da ogni dove, pronti a far sentire il loro apporto per una gara veramente troppo importante.

Importante, sì: perchè se gli attori del match di stasera si stanno impegnando a ribadire che a stagione è ancora lunga (ed è vero), bisogna tener presente che vincere questa gara per il Napoli sarebbe importante per il proprio morale in vista delle prossime partite. Battere la Juve vorrebbe dire considerarla alla pari o forse anche meno rispetto al proprio valore, e acquisire consapevolezza nei propri mezzi, per riuscire a fare quanto è nei programmi della formazione azzurra.

Per quanto riguarda la formazione, l'unico dilemma per Benitez sarà se schierare Mertens o Insigne: probabile che il tecnico spagnolo punti sulla voglia del napoletano di ritrovare il gol, magari contro una squadra che per chi tifa Napoli accende sempre una forza interna maggiore rispetto al normale.
Non sarà ancora della gara, ovviamente, l'ultimo acquisto azzurro, Anthony Reveillere, prelevato dagli svincolati per andare a coprire all'occorrenza sugli esterni di destra o sinistra, dove il Napoli ha carenza sia di gioco che di uomini.

Nel pomeriggio la Roma ha di nuovo rallentato, fermata in casa all'ultimo secondo da un Sassuolo ancora una volta fastidioso per le grandi: il Napoli può mettersi ad un punto da quella che è ancora la capolista.
Un'occasione da non perdere e che a maggior ragione deve spingere i ragazzi a fare risultato pieno.

Dai, Napoli: vinci!

giovedì 7 novembre 2013

Juve-Napoli: che squadra vedremo?

Probabilmente la migliore, forse in termini di uomini, forse in termini di forma. Sicuro in termini di morale.
Contro la Juve a Torino domenica sera, in una super sfida delicata quanto importante, il Napoli di Benitez, seppur stanco per le fatiche di Champions League, come del resto la Juve, scenderà in campo con il morale alto. Il Napoli ha vinto contro il Marsiglia, la Juve invece ha pareggiato contro il Real Madrid. Il coefficiente Uefa ha portato gli azzurri al trentaduesimo posto, lasciando alle spalle proprio la Signora e il Milan.

Il morale, appunto, in un momento in cui le energie cominciano a scarseggiare, e in cui qualche infortunio di troppo sta riducendo gli uomini a disposizione di Benitez in reparti strategici del suo gioco: gli esterni di difesa.

In una situazione come questa il morale di una vittoria può fare tanto, così come la voglia sfrenata di affrontare una squadra come la Juve, e provare a batterla sul proprio campo.

Lo Juventus Stadium è un fortino quasi inespugnabile, ma gli azzurri avranno dalla loro un folto pubblico che cercherà, e probabilmente riuscirà, a limitare l'apporto del pubblico di casa.

Benitez si affiderà probabilmente a chi sarà più in forma, ma sicuramente a chi avrà il morale più alto. E' per questo che è auspicabile l'impiego di uno come Insigne che sta cercando il gol con molta insistenza e non lo trova, e darebbe tutto per trovarlo proprio contro la Juve. Potrebbe affidarsi ad Hamsik che, seppur spesso nelle partite importanti delude, è in ripresa, e contro la Juve in passato ci ha abituati ad imprese incredibili, rimonte, doppiette, assist vincenti e tutto il meglio che il repertorio di un calciatore possa offrire.

Lo diciamo tra i denti, a bassa voce, per il timore di essere smentiti, ma la partita contro la Juve tira da sempre fuori il meglio anche da Paolo Cannavaro...

Napoli-Marsiglia: le pagelle


                                             foto: spazionapoli.it

Reina s.v.: nessuna parata, solo due gol subiti incolpevolmente

Maggio 6,5: al di là dell'errore nello stacco di testa in occasione del primo gol, partita eccellente sia in copertura che in attacco. Ritrovato, finalmente.

Fernandez 7: non ha sbagliato nulla. Preciso nelle chiusure e nelle diagonali, abile a suggerire dalla retroguardia, seppur con lanci lunghi. Da un suo suggerimento nasce il terzo gol del Napoli. Sta crescendo a vista d'occhio, e periamo continui così.

Albiol 6: partita di parziale riposo per lui, vista la grande prova di Fernandez. Ci mette esperienza e regia difensiva nell'ombra, ma visibile nei piedi e nella testa del compagno di reparto argentino.

Armero 5,5: partita dai due volti. Finalmente preciso in attacco, disastroso in difesa, tanto da provocare il secondo gol fotocopia di quello subito dal Catania.

Dzemaili 6: nel primo tempo stenta a prendere le misure del match come spesso gli succede. Si riscatta alla distanza facendo davvero il vice Behrami.

Inler 8: segna un gol dei suoi con un gran sinistro dalla distanza. Gioca una gara incredibile per precisione, geometrie, numero di palloni scodellati ovunque, palle recuperate. Un gigante.

Callejon 6: anche e non vede la porta, nella prima parte della gara agisce da seconda punta. Poi riprende il suo posto sull'ala destra, e crea problemi agli avversari.

Pandev 6: partita di grande sacrificio, giocata praticamente sulla linea dei centrocampisti. Trova il tempo per fornire ad Higuain l'assist per il suo primo gol.

dal 66' Hamsik 6: entra e, non è un caso, il Napoli si riporta definitivamente in vantaggio.

Mertens 6,5: pesa sulla sua gara l'incredibile gol sbagliato ad inizio gara. Si riscatta con un bell'assist per il terzo gol azzurro di Higuain e con una prova tutta velocità, tecnica e pericolosità.

dal 83' Insigne 6: cerca disperatamente il gol. Oggi il palo ha frenato un suo meraviglioso destro a giro. Deve star calmo, il gol arriverà.

Higuain 7,5: ancora una doppietta e questa volta su azione. Il primo è un destro al volo tutto tecnica e potenza, ben servito da Pandev. Il secondo è un tocco in rete su assist di Mertens. Segue il gioco e lavora anche per la squadra. Decisivo.

All.: Benitez 6,5: la squadra nel primo tempo ha giocato praticamente con un 4-4-2-, dimostrando di non essere necessariamente legata ad uno e ad un solo modulo, ma a qualche sua naturale variante. La squadra però sbaglia ancora tropo sia in attacco che in difesa. Nelle prossime due gare di Champions, e in quella in campionato errori come quelli visti stasera se commessi saranno sicuramente fatali. In compenso la squadra se la sta giocando alla grande nel girone più tosto ed equilibrato di tutta la Champions League.

mercoledì 6 novembre 2013

Napoli-Marsiglia 3-2

Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Dzemaili (dal 90' Behrami), Inler; Callejon, Pandev (dal 66' Hamsik), Mertens (dall'83' Insigne); Higuain.
Allenatore: Benitez
O. Marsiglia (4-2-3-1): Mandanda; Abdallah, Diawara, N'Kolou, Morel; Romao (dall'83' Lemina), Cheyrou; Thauvin, Valbuena (dal 57' Payet), A. Ayew; J. Ayew (dal 67' Gignac).
Allenatore: Baup
Arbitro: Sergei Karasev (Rus).
Ammonizioni: Fernandez (N), Payet, Romao

AngiNapoli! Da infarto più del solito. Gli azzurri superano il Marsiglia al termine di una partita assurda, che ha offerto tutto e il contrario di tutto.

Prima gli azzurri andavano sotto, dopo aver sbagliato un gol clamoroso con Mertens, poi un uno - due devastante di un incredibile Inler e di un ritrovato Higuain facevano ben sperare. ma il Marsiglia si riportava sotto grazie ad un errore di Armero, in fotocopia a quello commesso col Catania.  Ci pensava poi ancora una volta Higuain a rimettere le cose a posto, su suggerimento di Mertens.

Di fronte abbiamo avuto un Marsiglia tutto muscoli e determinazione, disposto a vendere cara la pelle, che ha palesato limiti tecnici dei quali il Napoli ha approittato solo in parte.

La squadra azzurra ha saputo interpretare la partita nella maniera giusta, solo che alcuni cali di tensione, forse inevitabili alla vigilia di una sfida come quella con la Juve, sarebbero potuti costare cari.
Alla fine è andata bene e la corsa in Champions continua, ma bisogna stare attenti.
Quanti errori, quanta sofferenza!

Non c'è niente da fare, il nostro è proprio un AngiNapoli!

lunedì 4 novembre 2013

E' la settimana di Juve-Napoli, ma attenzione al Marsiglia!

E' iniziata una settimana cruciale per il Napoli. Anche se tecnico e giocatori provano ad affermare il contrario, è inevitabile pensare che tra a gara di Champions con il Marsiglia in casa di mercoledì, e la super sfida ci campionato con la Juve a Torino in programma domenica sera, la formazione azzurra si gioca importanti chance per recitare su più fronti un ruolo da protagonista.

Con il parziale rallentamento della Roma, fermata da un pari a Torino contro i granata, Napoli e Juve si sono avvicinate alla vetta, e distano ora di tre lunghezze dalla capolista giallorossa. Quale occasione, quindi, per acciuffare la lupa in un big match che potrebbe al tempo stesso allontanare l'altra pretendente. Se la Roma dal canto suo si augura un pareggio, Napoli e Juventus sotto sotto puntano a questa gara come la più importante della settimana, pur essendo entrambe impegnate in Champions League.

La formazione di Conte dovrà affrontare il Real Madrid in casa, in una gara che già sa di ultima spiaggia, visto che i bianconeri hanno solo due punti all'attivo nel girone. Il Napoli, invece, che ha già battuto in trasferta il Marsiglia, cercherà il successo per consolidare le proprie chances di qualificazione, da giocarsi, comunque, ancora nelle altre due sfide in programma oltre a questa.

Una Juve quasi eliminata e un Napoli che sa di poter bttere il Marsiglia (già sconfitto) si concentreranno inevitabilmente su una gara di campionato che è molto sentita, anche troppo, da entrambe le tifoserie.
Il Napoli, però, deve evitare l'errore di sottovalutare la gara di Champions in programma mercoledì sera. E' sempre e comunque una gara di altissimo livello, e bisogna vincerla a tutti i costi per evitare rischi inutili e puntare su imprese che, seppur siamo forti, potrebbero non essere alla nostra altezza.

Massima concentrazione, quindi, anche contro il Marsiglia, cercando, se possibile, di chiudere la gara quanto prima, anche se non sarà facile, nonostante avremo di fronte probabilmente una squadra allo sbando.

La palla passa ora a Benitez, che deve riuscire a gestire il gruppo a sua disposizione, tenendo conto gli impegni, il minutaggio fin qui disputato, gli infortuni e lo stato di forma di ciascuno.

Ma lo spagnolo è un grande allenatore, e ha tutto per riuscirci nel migliore dei modi.

Benitez, un giovane merita ancora fiducia

L'infortunio di Mesto ha messo in luce un ragazzo che non gioca da una vita ad alti livelli, ma che meriterebbe sicuramente più spazio, considerato il potenziale e le doti tecnico tattiche che ha mostrato in questa prima vera uscita.

Bruno Uvini aveva giocato solo una gara in coppa Italia con la maglia del Napoli. Ceduto in prestito al Siena, si era dedicato prevalentemente alla tribuna o, forse, alla visita della bellissima città toscana. tornato a Napoli, Uvini era notato sui social network più per le foto postate in visita ai bei posti d'Italia con la fidanzata piuttosto che per gesta sportive.

Ora, però, è arrivato il suo momento. Bruno Uvini può giocarsi le sue carte se Benitez gli darà la fiducia giusta.

Mancano ancora due mesi a gennaio, e per acquistare un difensore di ruolo e di nome per ora non se ne parla. Con gli infortuni di Zuniga e Mesto, e l'impiego ancora a mezzo servizio di Maggio, non abbiamo più terzini di ruolo in rosa. Inoltre Uvini, nella gara con il Catania, ha messo in luce una buona tecnica, un discreto senso della posizione e anche una apprezzabile capacità di impostare il gioco, come piace a Benitez.
Il tecnico azzurro, che crede nei giovani, deve dargli fiducia, perché no, già in Champions.

Staremo a vedere e mercoledì sapremo se sarà già così.

In bocca al lupo Mesto!

                                     foto: napolicalciolive.com


Un infortunio che è una tegola per il giocatore e per il Napoli. Giandomenico Mesto ha riportato la rottura del legamento crociato. Fatale gli è stato il movimento anomalo del ginocchio dopo soli sette minuti di gioco nella gara di sabato con il Catania. Un infortunio che per Mesto capita proprio nel momento migliore della sua stagione, e forse anche della sua carriera.

le sue caratteristiche tecnico tattiche erano tornate in auge con la gestione Benitez, che predilige un esterno bloccato, che si occupi con cura della fase difensiva. Mesto ha quelle caratteristiche, e si è guadagnato la stima del tecnico. Stima ripagata con prove all'altezza della situazione, come quella contro la Roma, nonostante la sconfitta, quella di Marsiglia, e l'ultima contro la Fiorentina, in cui ha costretto un indemoniato come Cuadrado a cambiare corsia di competenza.

Mesto, già operato, tornerà disponibile solo tra sei mesi. A meno di recuperi prima dei tempi, la sua stagione può considerarsi pressoché finita.

Gli facciamo un grosso in bocca al lupo, sperando che torni più forte di prima per il bene suo e del Napoli!

domenica 3 novembre 2013

Napoli-Catania: le pagelle

                                          foto: noinapoli.it

Reina 6: nessuna parata degna di nota.

Mesto s.v.: si fa male quasi subito.

dal 7' Uvini 6,5: esordio in serie A di grande personalità in un ruolo che non è propriamente quello a lui congeniale. Ha mostrato corsa, tecnica e intelligenza tattica. Da riproporre.

Fernandez 6,5: pulito in tutti gli interventi, prova a giocare anche il pallone, anche se gli viene fuori il lancio lungo in modalità Mazzarri.

Albiol 7: non sbaglia praticamente nulla, esce fiero con il pallone tra i piedi, propone l'azione offensiva. E' il prototipo del difensore che attendevamo da anni, e che finalmente adesso abbiamo e che vogliamo tenerci stretto.

Armero 6: anche se sonnecchia un po' in occasione del gol del Catania, risulta più preciso, propositivo e rapido nell'azione offensiva.

Dzemaili 6: un po' difetta in equilibrio, come spesso gli accade, anche se si mette in uce in positivo per il prezioso assist che porta al gol di Callejon.

Behrami 8: partita a dir poco incommensurabile. Non sbaglia praticamente nulla, si batte come un eone su ogni pallone, anche quello apparentemente più insignificante. Il suo dettame è chiaro: l'avversario non deve passare. E ci riesce.

Callejon 7,5: il suo gol è una perla, la seconda in pochi giorni. questo ragazzo gioca, al di là del gol, una partita che è l'ennesimo capolavoro tattico. Attacco o difesa, per lui non fa differenza: è sempre all'altezza della situazione

Hamsik 7: ritrova gol, sorriso e una prova finalmente da leader. Prende per mano la squadra e la trascina al contropiede. Sfiora in più occasioni la doppietta personale, ma convince il suo spirito e l'atteggiamento finalmente battagliero.

Insigne 6,5: ce la mette tutta per segnare lui e per far segnare i compagni. Ci riesce con Hamsik. Esce stremato.

da 90' Mertens s.v.

Higuain 6: si mangia tre gol clamorosi, ma convince per senso della posizione, partecipazione alla manovra, e condizione atletica finalmente convincente.

dal 79' Zapata s.v.

All: Benitez 6,5: la squadra ha saputo dominare e soffrire. Gestione ancora una volta positiva del turn over. Il momento della stagione se non decisivo è delicato, e occorre fare del proprio meglio per restare là.

Napoli-Catania 2-1

foto: tuttonapoli.net

Napoli: Reina, Mesto (7' Uvini), Fernandez, Albiol, Armero, Dzemaili, Behrami, Callejon, Hamsik, Insigne (90' Mertens), Higuain (79' Duvan). A disp. Rafael, Colombo, Cannavaro, Bariti, Inler, Radosevic, Pandev. All.Rafa Benitez
Catania: Andujar, Alvarez (84' Rolin), Gyomber, Legrottaglie, Biraghi (46' Keko), Izco (70' Petkovic), Tachtsidis, Almiron, Capuano, Maxi Lopez, Castro. All. Rolando Maran

Arbitro: Irrati di Pistoia
Marcatori: 15' J. Callejon, 20' M. Hamsik, 25' Castro
Note: nessun ammonito


Bisognava fare attenzione, lo si sapeva, e questo Napoli ha fatto attenzione. Ed ha vinto. Partita dominata, non chiusa quando si doveva, ma dominata. Il finale è di sofferenza perché i cali di concentrazione purtroppo non mancano. ma la gara  dominata dall'inizio alla fine, e si esce dallo stadio amico meritatamente vittorioso, decisi a mantenere il passo delle prime, perché è il passo anche del Napoli. 

Gli azzurri di Benitez scendono in campo con la formazione quasi titolare, eccezion fatta per qualche elemento in particolare della difesa, e perdono Mesto quasi subito, speriamo che non sia nella di grave. L'inizio del Napoli è fulminante, con i povero Catania che cade ben presto sotto i colpi della formazione azzurra. Callejon, su suggerimento di Dzemaili, disegna una traiettoria di sinistro che definire deliziosa è veramente poco. In meno di tre giorni, il calciatore spagnolo ha regalato ai propri tifosi due gol magnifici, che, se segnati da qualcun altro, tipo, ad esempio, il suo ex compagno di squadra Cristiano Ronaldo, avrebbero fatto parlare per settimane di queste prodezze che sono dei capolavori.

Dopo pochi minuti ci ha pensato il ritrovato Marek Hamsik a scaricare in rete un suggerimento di Insigne con un sinistro micidiale.

Il Catania, dopo poco, approfitta di una dormita generale, e accorcia le distanze, ma il risultato non cambierà fino alla fine. 

Sarà il Napoli a sfiorare più volte il terzo gol invece del Catania il pareggio, ed alla fine resta il rammarico delle tre nitide palle gol sprecate da Higuain che ancora stenta a trovare la giusta lucidità che lo contraddistingue sotto porta, ma anche fa al tempo stesso ben sperare quanto a capacità di seguire l'azione dei compagni e farsi trovare pronto per tirare a rete.

La vittoria del Napoli non è stata mai in discussione, forse in dubbio il fatto che il Napoli abbia sprecato più energie del previsto contro questo inerme Catania. L'importante è continuare a vincere, in vista della sfida con la Juve in programma domenica prossima. Ma prima c'è la Champions League, e ci sono da valutare le condizioni fisiche di Giandomenico Mesto, che sta disputando una grande stagione e che è uscito dopo soltanto sette minuti di gioco per un infortunio che sembra serio. Lunedì, con la risonanza magnetica, se ne saprà di più. Ci auguriamo non sia nulla di grave, ma nel frattempo abbiamo salutato con piacere l'esordio in serie A di Bruno Uvini, che si è veramente ben comportato in sua sostituzione.

sabato 2 novembre 2013

Napoli-Catania: azzurri, attenzione!

foto: quellichelapremierleague.com


Attenzione, Napoli: attenzione.

Attento perché stasera al san Paolo c'è il rischio di fare una figura simile a quella nella gara col Sassuolo.
Di scena a Fuorigrotta ci sarà una squadra incerottata, reduce da una sconfitta sonora contro la Juve, e sprofondata in un mini baratro in classifica. Ha già cambiato allenatore, e non ha ancora una chiara identità di gioco, quindi non è facile da contrastare perché non esistono precedenti da studiare, se non farsi un'idea sulla base delle squadre di De Canio.

Il Napoli dopo questo Catania dovrà affrontare due gare delicatissime contro Olimpique e Juventus, e Benitez molto probabilmente farà un bel po' di turn over. Al di là delle sostituzioni, occorre mantenere alta la concentrazione, perché in gare come queste è facile cadere se non affrontate con la giusta concentrazione. Gli ingredienti per uscire indenni sono: provare a chiuderla presto, evitare cali di concentrazione, non concedere contropiedi. Benitez lo sa e sta predicando attenzione da subito dopo a Fiorentina.

Attento, Napoli: con il Catania non vinci facile!

venerdì 1 novembre 2013

Napoli-Catania: riscatto per una bandiera?



Se le bandiere nel calcio moderno non esistono più, è pur vero che c'è un giocatore che al Napoli ha giurato amore eterno. L'importante è l'intenzione in questi casi, poiché il potere del duo denaro è incommensurabile, e consente di violare facilmente qualsiasi promessa, seppur fatta con il cuore.

Marek Hamsik è capitan futuro e presente di questo Napoli, un talento cristallino di indubbio valore. La sua stagione è cominciata alla grande: due doppiette in due partite, capocannoniere provvisorio del campionato, cosa che da centrocampista è ancora più motivo d'orgoglio, e voglia di spaccare il mondo insieme al Napoli.
Poi, ad un certo punto, la sosta, e comincia l'involuzione. Non è la prima volta che gli succede, è vero, ma quest'anno il suo periodo no si nota di più perchè più forti sono le pressioni e più alti sono i livelli di avversari e compagni. Hamsik è sprofondato in un anonimato rotto solo dal gol con il Livorno, segnato una volta entrato a gara in corso.

Un po' l'eliminazione dai mondiali della Slovacchia, un po' perchè forse, con l'esplosione dei vari Callejon, Mertens, Insigne trova difficile ritagliarsi i suoi spazi sia in campo sia sui giornali, e si dedica spesso a gare di sacrificio, un po' perchè gli avversari spesso gli costruiscono una gabbia intorno, per evitare i suoi tagli improvvisi e repentini che spesso lo portano al gol, un po' perchè Zuniga ha avuto un ingaggio superiore al suo che si considera ed è uno dei leader dello spogliatoio azzurro. Un po' alla volta, Hamsik ha finito per non essere più decisivo come prima.

Ma oltre che dell'Unesco, come dice qualcuno, Hamsik è un patrimonio del Napoli, e va fatto di tutto per rilanciarlo e vederlo nuovamente ai livelli altissimi di cui è capace. Già Benitez mercoledì contro la Fiorentina, quando lo ha mandato in campo, lo ha riempito di pacche sulle spalle. Ora dovrà lavorare per trovargli nuovamente la posizione ideale in campo, senza stravolgere gli equilibri attuali che fanno viaggiare a mille quei ragazzi là davanti, Callejon e Mertens su tutti.

Se torna a girare anche Hamsik, siamo ancora più forti, e, soprattutto in vista delle gare finali di Champions, e della sfida con la Juve, serve anche l'apporto della cresta azzurra.

Ma considerando il minutaggio che il tecnico gli ha concesso, Hamsik dovrebbe partire titolare nella sfida con il Catania. Quale buona occasione per tornare decisivo e conquistarsi il suo meritato riscatto con una prova all'altezza della situazione. Forza Marek, siamo con te!