Prima che il Napoli ritirasse la maglia numero dieci che fu
di Diego Armando Maradona è stato lui l’ultimo vero numero dieci a vestire
quella pesantissima maglia. Benito “Benny” Carbone l’ha vestita solo per un anno, ma abbastanza per
lasciare il suo ricordo vivo nei tifosi del Napoli, da sempre intenditori e
capaci di riconoscere i piedi buoni, tanto da dedicargli anche un coro che
sintetizzava tutto il loro pensiero: “Prima Maradona, poi Gianfranco Zola poi…
Benny Carbone” sulle note di “Sotto questo sole” di Baccini e Ladri di
Biciclette.
Carbone stupiva in particolare
per le sue finte e i cambi di velocità, che lo rendevano un calciatore imprendibile,
e capace di portare avanti quasi da solo l’attacco, anche se di reti ne mise a
segno soltanto quattro. La colpa è da ricercare in un periodo buio che visse per
parte della stagione, ma che seppe superare tornando al gol contro il Bari, in
cui regalò una prodezza segnando da una posizione quasi impossibile.
Carbone diede il suo apporto
anche in coppa Uefa, allenatore Boskov, mettendo a segno tre reti, ma lasciò
poi Napoli dopo solo un anno. Era quello un Napoli che cambiava spesso più per
necessità che per scelta tecnica, e che sicuramente, fosse stato più solido
avrebbe dato a Carbone lo spazio e la gloria
che avrebbe meritato, mettendolo in condizione di ricambiare a tifosi e
società.
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