sabato 31 dicembre 2011

Napoli, la svolta del 2012: pace Mazzarri-De Laurentiis


In questa sosta del campionato, per le festività natalizie, si stanno diffondendo numerose voci sul futuro del Napoli. Un po’ per vendere i giornali, un po’ perché è la verità, a Napoli si respira un’atmosfera di incertezza. Lavezzi, Mazzarri e De Laurentiis sono i principali attori di questa nube di incertezza, che può essere spazzata solo con un Napoli che nel 2012 confermi sul campo, e possibilmente migliori, quanto di buono, anzi ottimo, è riuscito a fare nel 2011 ormai concluso.

De Laurentiis e Mazzarri si parlano a stento, fanno il possibile per evitarsi, e Lavezzi, con il suo procuratore che “consiglia”, se così si può dire, gli acquisti al presidente (vedi Chavez e Vargas) e d’altro canto il Pocho è sempre più corteggiato, come Mazzarri, dalle italiane, Inter in primis, che ci ha dato Pandev, forse ce lo lascia e si tira indietro, secondo indiscrezioni, dalla trattativa per Vargas, approdato all’ombra del Vesuvio.

Voci fondate sì, ma sono solo una parte, quella negativa, di una miriade azzurra che è tutta in divenire e può solo migliorare. Ci sarà bisogno della squadra, ma anche dell’aiuto di tutti gli operatori. Se un fatto accade è giusto dargli rilevanza, ma è giusto esaltare anche quanto di buono fatto da squadra e società.

Se Mazzarri è un ottimo allenatore bisogna dirlo, ed è normale che sia corteggiato da altre squadre. Starà alla società, presidente in primis, nonostante il cinepanettone non abbiamo portato quest’anno gli introiti previsti, garantire la coesione di tutto l’ambiente, cercando di recuperare il feeling con l’allenatore.

La squadra c’è, anche se fa ancora rinforzata in difesa e a centrocampo, e per questo confidiamo nel mercato in chiusura il 31 prossimo, per il resto ognuno deve fare la sua parte, per fare in modo che il giocattolo non si rompa e il Napoli diventi ancora più grande.

Forza Napoli!

giovedì 22 dicembre 2011

Le pagelle di Napoli-Genoa



 De Sanctis 6: un paio di interventi, normale amministrazione: la nottata nera di domenica è già alle spalle.

Campagnaro 6: stanco, e si vede, impreciso, insolito: merita riposo.

Cannavaro 6: normale amministrazione anche per lui.

Aronica 6: qualche intervento ruvido

Dal 21’ s.t. Fernandez s.v.

Maggio 6: spinge poco, gara guardinga.

Inler 6: tende ad abbassarsi, fortuna che il centrocampo genoano è poca cosa oggi.

Gargano 6,5: se la cava bene per il centrocampo poco pericoloso degli avversari. Segna dopo quattro anni un bel gol dalla distanza.

Dal 14’ s.t. Dzemaili 6: qualche sortita interessante vista la libertà concessa dagli avversari.

Zuniga 6,5: un gol da cineteca, tanta volontà, ma non sempre precisione sulla fascia, in particolare nei cross.

Hamsik 7,5: partita convinta, vivace, di grande volontà. Un gol dei suoi, nel taglio, che fa veramente male.

Pandev 8: imprendibile. Nella posizione di prima punta ispira i compagni, in particolare Cavani e Hamsik, poi trova un gol in una stupenda azione personale, ma poteva essere una doppietta.

Dal 32’ s.t. Lucarelli s.v.

Cavani 8: due golm ma potevano essere quattro. Opportunista, magari fosse stato più preciso, sarebbe stato a dir poco devastante.

Mazzarri 6,5: al di là delle polemiche, di dimissioni vere o presunte dopo il Villareal, la squadra ha reagito bene alla batosta con la Roma. Adesso speriamo che dopo una buona fine ci sia un buon principio.

mercoledì 21 dicembre 2011

Napoli-Genoa 6-1


Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro (21' st Fernandez) Aronica, Maggio, Inler, Gargano (14' st Dzemaili), Zuniga, Hamsik, Pandev (32' st Lucarelli), Cavani. A disp. Rosati, Dossena, Santana, Mascara. All.Mazzarri
Genoa: Frey, Mesto, Granqvist, Dainelli, Kaladze (13' st Marchiori), Rossi, Veloso, Seymour (5' st Merkel), Jorquera, Pratto, Caracciololo (40' pt Jankovic). A disp. Lupatelli, Ze Eduardo, Constant, Sampirisi. All. Malesani
Arbitro: Valeri di Roma
Marcatore: 12' pt Cavani, 17' pt Hamsik, 24' pt Cavani, 27' Jorquera, 46' pt Pandev, 4' st Gargano, 35' st Zuniga
Note: ammoniti Granqvist, Aronica

Goleada, sgambatura, partita a tennis: sono  solo alcune metafore per definire il Napoli di fine 2011. Un anno pieno di soddisfazioni, salutato con un sonoro sei a uno.

Atmosfera natalizia, fredda, in cui i sei gol regalano soddisfazione, e mitigano la forte delusione per la partita di domenica sera persa con la Roma.

Archiviato il 2011 si pensa al 2012 in cui l’obiettivo è migliorare ancora, e regalare ai tifosi grandi soddisfazioni.
E’ un bel Napoli, che sfrutta gli spazi ampi lasciati dal Genoa, e pur senza Lavezzi, che sarà fuori per almeno un mese, riesce ad andare svariate volte alla conclusione. Cavani ne segna due e ne sbaglia tre, poi vanno in gol Hamsik, Pandev, in gran giornata, Zuniga, con un gol da cineteca, ed il redivivo Gargano, a segno dopo ben quattro anni.

Buona fine, ma soprattutto speriamo che sia un buon principio

domenica 18 dicembre 2011

Le pagelle di Napoli-Roma


 De Sanctis 4: autorete dopo due minuti, partita segnata. Partita non da lui, per fortuna.

Campagnaro 5: sul secondo gol si assenta, e Osvaldo colpisce.

Dal 28’ s.t. Dossena s.v.

Cannavaro 5,5: falloso, impreciso negli interventi, poco senso della posizione.

Aronica 6: se la cava come sa su Rosi.

Maggio 5: sbaglia di tutto: conclusioni, stop, cross, colpi di testa e scatti. Peccato perché la volontà non gli manca.

Inler 5: latita e non riesce a prendere il bandolo del gioco.

Gargano 5,5: gli manca lo scatto delle giornate migliori, e si abbassa troppo lasciando spazio al pressing avversario.

Dal 21’ s.t. Mascara 5,5: tanta buona volontà, poca concretezza.

Zuniga 6: ce la mette tutta, ma il tiro non è per lui, nemmeno il cross a volte…

Hamsik 6: errore incredibile in parte compensato da un bel gol inutile e da un buon impegno nella ripresa.

Lavezzi 6,5: frenato solo dall’infortunio, oltre che dal palo.

Dal 11’ s.t. Pandev 5,5: qualche interessante sortita, e un gol annullato, questa volta giustamente.

Cavani 5,5: il gol lo ha fatto, ma gli è stato annullato. Il resto della partita lo vive da spettatore.

All.: Mazzarri 5: la squadra ha avuto un netto calo di tensione dopo la maratona Champions, ma non è riuscita a inanellare l’atteso filotto. Ora deve lavorare sulla testa della squadra per fare in modo che il mese di gennaio sia quello della riscossa, perché le prime non aspettano, e il terreno perso è già tanto.

Napoli-Roma 1-3


Napoli: De Sanctis, Campagnaro (28' st Dossena), Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano (21' st Mascara), Zuniga, Hamsik, Lavezzi (11' st Pandev), Cavani. A disp. Rosati, Fernandez, Dzemaili, Santana. All. Mazzarri
Roma: Stekelenburg, Rosi, Juan, Heinze, Taddei, Simplicio, De Rossi, Greco (35' st Perrotta), Lamela (26' st Bojan), Totti (43' st Viviani), Osvaldo. A disp. Curci, Cicinho, Josè Angel, Borriello. All. Luis Enrique
Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatore: 3' pt Lamela, 14' st Osvaldo, 37' st Hamsik, 45' st Simplicio
Note: ammoniti Rosi, Totti

Cali di tensione? No, cali di braghe. Il Napoli fa harakiri al san Paolo, e si fa superare da un Roma discreta, ma nulla più. Sfortuna, senza dubbio, ma anche autolesionismo fuori dal comune.

Niente filotto, niente scalata della classifica in occasione che non ci sia la Champions, niente Napoli finalmente forte in campionato. C’è il liscio di De Sanctis, che spiana la strada al vantaggio della Roma, c’è tanta voglia del solito Lavezzi, c’è la sfortuna e l’imprecisione di Hamsik che sbaglia da due passi, Lavezzi che si fa male ed esce, l’arbitro che annulla un gol regolare di Cavani, c’è Hamsik che poi segna ma serve a poco, perché la Roma sfrutta gli errori e capitalizza il risultato, portando a casa i tre punti.

Mercoledì si riprende a giocare, ma con quale morale? Meglio non aspettarsi troppo da questa partita, e aspettare che il 2012 per il campionato, rappresenti anno nuovo e vita nuova. 

Napoli, arriva Vargas


Eduardo Vargas, ventidue anni, attaccante cileno, sarà del Napoli a partire da gennaio.

Si passa il turno, e arrivano i rinforzi, anche se non conosciuti al grande pubblico, e con un’esperienza di cui si ha bisogno in competizioni come la Champions League. Ma in passato di sorprese positive dal Sudamerica ne sono già arrivate, e speriamo, allora che sia ancora così.

Vargas è un attaccante, e di gol pare ne sappia segnare, ma non è costato poco (si parla di 15 milioni di dollari circa) ed è per questo che ci si aspetta da lui tanto, soprattutto se dovesse risultare l’unico acquisto, e sperando che riesca a reggere le pressioni del calcio europeo.

Piace, certo, l’approccio del Napoli, che vuole andare avanti sia in campionato che in Champions, ma sicuramente non bisogna fermarsi qui. La squadra è forte, ma va resa più forte puntellandola con almeno un elemento per reparto. Si avrà tempo fino a fine gennaio: chi ben comincia è a metà dell’opera, e speriamo che il Napoli porti a termine quest’opera così come l’ha iniziata.

http://www.corrieredellosport.it/video/calcio/serie_a/napoli/2011/12/17-38107/Eduardo+Vargas%2C+i+gol+pi%C3%B9+belli+dalla+rete

venerdì 16 dicembre 2011

Napoli-Chelsea: yes, we can!


Niente spagnola, ma un’inglese, il Chelsea. Drogba, Lampard, e il tecnico Villas Boas sono gli elementi più rappresentativi della forte squadra  inglese. Anche se negli ultimi anni la formazione inglese sta sfiorendo rispetto a qualche anno fa, resta pur sempre una corazzata. Una bella gatta da pelare per il Napoli, una via di mezzo tra l’apparentemente agevole Apoel e l’apparentemente impossibile Barcellona.

E’ vero che in campo, però, bisogna sempre andarci per sapere chi sarà più forte, e il primo  ad aprire sarà il san Paolo. Il 14 febbraio, a san Valentino, tra i tifosi e la squadra sarà l’ennesimo coronamento di un sogno d’amore infinito, una  gara prestigiosa come non mai, per questo Napoli che ci prova ancora ad arrivare puntuale al suo appuntamento con la storia.

Prima che si giochi dovranno passare poco meno di due mesi, in cui molte cose possono cambiare: il Napoli potrebbe anche rinforzarsi, e puntare più in alto sia in campionato che in Champions, come i tifosi si augurano.
Non sarà facile, ma il Napoli può provarci, e magari può anche riuscirci. Insomma: yes, we can!

domenica 11 dicembre 2011

Le pagelle di Novara-Napoli


De Sanctis 6: sul gol del Novara vorrebbe uccidere i compagni in barriera, che si disuniscono spianando la strada al gol deli padroni di casa.

Campagnaro 6: tutto bene, tranne qualche sbavatura.

Cannavaro 6: nessun problema.

Aronica 6: preciso e puntuale.

Dal 30’ s.t. Zuniga 6: dà un po’ di vivacità sulle fasce.

Maggio 6: riesce a sbagliare l’impossibile, anche se ce la mette tutta.

Hamsik 6: nell’inedita posizione di regista è bello a metà. Svirgola il pallone in occasione del gol, fornendo la palla a Dzemaili.

Dzemaili 6,5: ancora un gol, il secondo consecutivo, corona una prestazione frutto di un rendimento in crescita. Può tornare utile.

Dossena 5,5: corre solo per un tempo, il primo, ed è un peccato.

Dal 35’ s.t. Inler s.v.

Pandev 6: gara positiva, anche se non è il caso che giochi insieme a Lavezzi e Cavani.

Lavezzi 7: incontenibile, a volte da solo contro tutti, ma non basta al Napoli per vincere.

Cavani 5,5: poco servito, poco ispirato, poco preciso, giustamente sostituito
.
Dal 22’ s.t. Mascara 5,5: non incide nella partita.

All.: Mazzarri 6: la squadra è stanca, c’è poco da fare, ma proprio adesso bisogna dare il colpo di coda decisivo. Speriamo si renda conto che Pandev non può giocare con Hamsik, Lavezzi e Cavani.

Novara-Napoli 1-1


Novara: Ujkani, Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi (9' st Labrin), Gemiti, Marianini, Radovanovic (33' st Porcari), Rigoni, Mazzarani (40' st Morimoto), Rubino. A disp. Fontana, Pesce, Granoche, Jeda. All. Tesser

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (30' st Zuniga), Maggio, Hamsik, Dzemaili, Dossena (35' st Inler), Pandev, Lavezzi, Cavani (22' st Mascara). A disp. Rosati, Fideleff, Fernandez, Gargano. All. Mazzarri

Arbitro: De Marco di Chiavari

Marcatore: 25' st Radovanovic, 39' st Dzemaili

Note: ammoniti Rigoni, Dellafiore, Centurioni

Non siamo in Champions, e si vede. Fossi i dirigenti azzurri metterei la sigla della competizione europea anche quando si gioca in campionato. Gli azzurri anche se a trazione anteriore non vanno oltre il pari contro il Novara, e sono costretti anche a inseguire e aggiustare la gara in corso d’opera.

Il Napoli ha pagato cari gli errori sotto porta, con Maggio su tutti, capace di sbagliare l’impossibile, complice anche la sfortuna.

Il gol del Novara è invece frutto di gravi errori della barriera, che si è praticamente aperta spianando la strada ad un bolide messo a segno da Radovanovic. Il Napoli si scuote e agguanta nel finale con Dzemaili un pari che è il risultato minimo per questa partita, dalla quale si aspettava bottino pieno.

Ammesso che in settimana c’è stata la Champions, ora cerchiamo di agguantare il possibile in queste due pagare che restano nell’anno solare, contro Roma e Genoa. Dopo, per tutto il mese di gennaio, con una partita a settimana, non avremo scuse: bisogna vincere.

Novara-Napoli: le probabili formazioni


Si saprà per certo stasera, ma non si esclude, per l’ennesima gara azzurra in notturna, ma stavolta di domenica, un Napoli tutto a trazione anteriore.

Non si esclude, infatti, l’impiego in contemporanea di Hamsik, Lavezzi, Pandev e Cavani. Un Napoli tutto offensivo, che mirerà da subito a fare la partita, per cercare di fare suoi i tre punti e continuare nella sua corsa anche in campionato.

Il Napoli è chiamato ad una prova pari a quella offerta in Champions, come ha chiesto il tecnico e come vogliono i tifosi, per non farsi trovare impreparati in classifica, dove non si ha ancora il passo delle prime.
La gara non è semplice perché mai si vince facile, ma stasera incontreremo un avversario nettamente alla nostra portata.

Queste le probabili formazioni:

Novara (5-3-2): Ujkani; Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi, Gemiti; Marianini, Radovanovic, M.Rigoni; Mazzarani, Rubino. A disp.: Fontana, Coubronne, Pinardi, Porcari, Pesce, Giorgi, Granoche. All.: Tesser

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Hamsik, Dzemaili, Dossena; Pandev, Lavezzi; Cavani. A disp.: Rosati, Fernandez, Fideleff, Zuniga, Gargano, Inler, Mascara. All.:Mazzarri

sabato 10 dicembre 2011

Napoli, adesso risali in classifica


Ora che gli ottavi di Champions sono in cassaforte, il Napoli deve concentrarsi sul campionato. Di qui a fine anno saranno tre le gare da disputare, con nove punti in palio che possono permettere al Napoli di catapultarsi nelle zone alte della classifica, riprendendo il passo delle prime.

Novara, Roma e Genoa: tre squadre alla portata degli azzurri, che dovranno fare il possibile per portare a casa punteggio pieno. Il Napoli avrà la possibilità di allenarsi per tutta la settimana, come dovrebbe essere, e potranno così preparare al meglio le sfide in programma prossimamente, e chiudere l’anno solare nel migliore dei modi.

A cominciare dal Novara, trasferta alla portata in cui gli azzurri dovranno cercare di cavalcare l’onda dell’entusiasmo che ha portato la qualificazione in Champions, evitando cali di tensioni improvvisi, che possono costare cari.

Ricordiamo che il Napoli finora ha avuto la meglio o ha bloccato sul pari le grandi di questo campionato: non è un dato casuale, che testimonia il livello tecnico elevato della squadra, che può giocarsela contro chiunque. Quello che manca è la continuità, che contraddistingue le squadre di vertice, e che permette di arrivare tra le prime a fine campionato, rimanendoci anche per buona parte della stagione.

L’obiettivo per il Napoli deve essere piazzarsi tra le prime entro la fine del girone d’andata per poi giocarsi tutto quello che ha, con la speranza che già il mercato di gennaio porti buone nuove, come ci auguriamo che le porti l’urna di Nyon.

Napoli, a gennaio tre rinforzi


Uno per reparto: un difensore, un centrocampista, un attaccante. Tutti dello stesso livello dei titolati, no alle riserve o a rincalzi da inserire in un turn over fatto solo pro forma.

Non è un proclama, è un auspicio, quello di molti tifosi e di qualche esperto. Il Napoli è riuscito ad agguantare gli ottavi di Champions, ma se vuole continuare nella corsa europea e mantenere quella in campionato, deve assolutamente rinforzarsi. In queste settimane di doppi impegni da settembre a dicembre, la formazione di Mazzarri ha messo in luce i suoi limiti quando deve rinunciare ai suoi pezzi migliori. Le riserve, seppur dotate di grande volontà, non riescono a non far rimpiangere i titolari, e spesso si perde, si pareggia o si stenta in partite che sulla carta si possono, e si devono vincere.

Se adesso il Napoli non è tra le prime tre in campionato si deve anche a questo, oltre anche ad una preparazione che mira a dare il massimo sempre nel finale, e speriamo che tenga.

E allora? Rinforzi! Se l’identikit dell’attaccante riconduce ad Amauri, fuori rosa nella Juve, disposto a decurtarsi l’ingaggio e svincolabile a breve, per i centrocampisti e i difensori è probabile che il Napoli possa pescare ancora una volta in Sudamerica, ma ci auguriamo che stavolta si affidi a giocatori già affermati, con una certa esperienza internazionale, perché è quello che ci vuole per puntare veramente in alto, e dare continuazione al processo di crescita e di miglioramento continuo.

Ci permettiamo di dissentire con De Laurentiis, che fa pretattica circa gli acquisti (forse per nasconderli) affermando che possano portare disarmonia nello spogliatoio. Basta guardare l’inserimento di Pandev che, seppur a rilento, sta riprendendo la sua strada, e viene facile pensare che in un gruppo in cui le cose vanno bene, il nuovo arrivato è sempre bene accetto. La cosa da fare è quindi continuare a farle andare bene, e ci si può riuscire anche operando i necessari rinforzi.

giovedì 8 dicembre 2011

Quale sarà l'avversario del Napoli in Champions?


Barcellona, Real Madrid, Apoel, Benfica, Chelsea e Arsenal. Venerdì prossimo una di queste sarà designata come avversaria del Napoli negli ottavi di finale. Prima gara in programma a san Valentino allo stadio san Paolo.

Una di queste contenderà agli azzurri il passaggio del turno e il superamento della sua stessa storia, ieri eguagliata con un impresa magistrale, anzi, “Madrigal”.

Sei squadre di caratura differente, che hanno subito fatto formare schieramenti ben netti tra i tifosi, tecnici e addetti ai lavori su chi preferirebbero incontrare.

Da una parte ci sono le spagnole, Real e Barcellona, che hanno potenziali da far paura, che le collocano da tempo in cima al mondo. La prima allenata da Mourinho, è stata l’unica a chiudere il girone a punteggio pieno. Insieme al Barca di Guardiola è imbottita di campioni, giocatori di nome, e che hanno la sera ambizione di portare a casa la coppa dalle grandi orecchie.

Da un’altra parte ci sono le inglesi, Arsenal e Chelsea, orfane delle due squadre di Manchester, clamorosamente fuori, che aspirano a recitare nuovamente un ruolo da protagoniste, puntando ad arrivare fino in fondo.

Abbiamo poi il Benfica, che sta tornando grande in Portogallo, e che due anni fa ha fermato la prima corsa del nuovo Napoli in Europa, impedendogli già dai preliminari la partecipazione all’Europa League.

Infine abbiamo l’Apoel, che è una vera e propria rivelazione, che ha reso la vita difficile allo Zenit di Spalletti, e che se candida, insieme al Napoli, a ruolo di rivelazione di questa Champions League.

Il Napoli è già una sorpresa, ma l’appetito vien mangiando, e oltre all’impresa di passare il turno, e di dare all’Italia la possibilità come unica nazione di accedere agli ottavi con tre squadre, mira al grandissimo obiettivo di andare ancora avanti.

Da un lato gli avversari blasonati possono attirare una grande attenzione, far fare grandi incassi, e, considerando l’ultimo Napoli, potrebbero regalare prestazioni all’altezza della situazione, anche se le gambe possono tremare, come sono tremate per buona parte della partita anche al Madrigal.

D’altro canto, le formazioni meno blasonate, possono essere alla portata degli azzurri, come hanno dimostrato contro Manchester City e Villareal, ma a questi livelli sottovalutare una formazione può significare sconfitta sicura.

Venerdì conosceremo l’avversario da affrontare a febbraio, e qualunque esso sia, occorre fare un ulteriore salto di qualità, sperando che anche il mercato porti qualche rinforzo sicuramente gradita. Nel frattempo avremo finalmente la possibile di dedicarci al campionato per cercare di recuperare terreno sulle prime.

Le pagelle di Villareal-Napoli


De Sanctis 7: ha deciso che non si passa, lo dice chiaramente e lo fa, in particolare con due parate assurde, incredibili, che annichiliscono l’attacco del Villareal.

Campagnaro 6,5: lotta come un leone come al solito, qualche sbavatura che non è da lui, ma va bene così.

Cannavaro 7: non sbaglia praticamente nulla, e dalle sue parti non si corre praticamente nessun pericolo.

Aronica 7,5: ce la mette tutta, veramente tutta, e non si sottrae nemmeno un secondo quando c’è da lottare, con le buone o con le cattive. In particolare quando il Napoli è in vantaggio fa di tutto per non far avvicinare gli avversari all’area, e riceve più d’un colpo proibito.

Maggio 6: spinge sulla fascia, ma è poco concreto, attento, invece, in copertura.

Gargano 7,5: instancabile, inarrestabile, frenetico, efficace, prezioso e stavolta anche preciso. Insomma, indispensabile.

Inler 6,5: aggiusta la sua prestazione parzialmente opaca con un bel gol di sinistro. Poi si riprende e torna di nuovo lui. Speriamo che adesso non si fermi più.

Zuniga 6: troppo impreciso, non aiuta, anzi danneggia l’attacco, sbagliando anche un gol clamoroso. In copertura dà il meglio di sé.

Dal 46’ s.t. Grava s.v.: uno come lui meritava l’esordio in Champions.

Hamsik 6,5: come al solito non si vede o non brilla, come oggi, per una gara intera, poi ha la zampata vincente che lo manda in gol. Il gol della sicurezza che abbiamo passato il turno e che soprattutto siamo forti.

Dal 34’ s.t. Dzemaili s.v.

Lavezzi 7: causa almeno tre gialli (cartellini, non magliette) al Villareal. Impreciso nelle conclusioni, ma ha anche poca fortuna.

Cavani 6: ce la mette tutta, ma oggi non trova la porta.

Dal 37’ s.t. Pandev s.v.

All.: Mazzarri 6,5: non è riuscito a dare la scossa alla squadra negli spogliatoi, perché ha continuato a arrancare, ma ci è riuscito, indirettamente, con l’espulsione, assurda, in verità, per la sua aggressione ad un calciatore del Villareal. Tesissimo come sempre anche lui, è riuscito, con la squadra, in una grande impresa che ora va onorata fin quando sarà possibile.

mercoledì 7 dicembre 2011

Villareal-Napoli 0-2


Villarreal: Diego Lopez, Angel, Zapata (30' st Gonzalo Rodriguez), Musacchio, Oriol, De Guzman, Senna (28' st Joselu), Bruno Soriano, Perez, Nilmar (19' st Camunas), Ruben. A disp. Cesar, Marchena, Gaspar, Gullon. All. Garrido
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (46' st Grava), Hamsik (34' st Dzemaili), Lavezzi, Cavani (37' st Pandev). A disp. Rosati, Fernandez, Dossena, Santana. All. Mazzarri
Arbitro: Moen (Norvegia)
Marcatore: 20' st Inler, 32' Hamsik
Note: ammoniti De Guzman, Zapata, Perez, Angel, Campagnaro. Espulso al 10' st Mazzarri.

E’ ufficiale, siamo forti!

Più forti delle nostre stesse gambe tremolanti, che non riescono a farci dare il massimo, e quasi rendono l’ostacolo che a due passi, lontano un miglio da noi. Siamo forti, anche più degli sceicchi che minacciano di riempire d’oro i nostri avversari, più forti di loro e della loro infinita melina alla ricerca del punticino perduto e non più conquistato. Più forti della nostra storia, che siamo riusciti ad eguagliare, in questa serata spagnola di un dicembre freddo, ma non troppo.

Siamo stati più forti del Villareal, nonostante la sua incredibile capacità di battere la corazzata Bayern, ormai scarica e già qualificata.

Siamo stati più forti di noi stessi, quando Inler, al primo atteso gol con la maglia azzurra, ha messo dentro quel sinistro dalla distanza e quando Hamsik, da due passi, con la solita voracità da pescecane, ha messo in gol la rete della sicurezza.

Siamo stati più forti di tutti quelli che ci volevano eliminati, ultimi, spacciati , troppo nani in un girone di giganti.
E adesso l’appetito vien mangiando. Chiunque sia il nostro avversario negli ottavi non ci cureremo, faremo del nostro meglio, e comunque vada, noi già adesso vi diciamo un grazie grande quanto il mondo.


martedì 6 dicembre 2011

Il Napoli si affida ai suoi sceicchi


Cavani, Hamsik, Lavezzi. Ma anche Inler, Cannavaro, Campagnaro e forse Pandev. Sono gli sceicchi, del Napoli, gli uomini ricchi di classe di cui avremo bisogno per passare il turno. Dall’altra parte ci sarà il Villareal, quel sottomarino giallo che nel suo campo sa un po’ di spauracchio, ma che siamo già riusciti ad affondare sul nostro campo. E’ una squadra, quella spagnola, che non può più chiedere niente alla Champions League, ma non per questo si farà battere, anche per una questione economica: vincere una gara della competizione europea, infatti, porta un bel gruzzolo.

Questo al di là degli sceicchi del City, che, secondo indiscrezioni portate alla luce anche dal presidente azzurro de Laurentiis, motiverebbero economicamente gli spagnoli a rendere dura la vita al Napoli, per fare in modo che a passare sia il City.

Ma il Napoli non ha bisogno di sceicchi, perché gli sceicchi per vincere li ha già. E rispondono sul campo con il gioco, con la loro classe, pronti a fare del loro meglio per il bene del Napoli.

Lo scorso anno nel Madrigal andò male, ma quest’anno il Napoli è di un anno più maturo, ed il Villareal è meno forte dell’anno scorso, ed in più non avrà Rossi, il suo uomo più rappresentativo.

I presupposti ci sono, ma occorre stare attenti, perché per essere sicuri di passare bisogna vincere, convincere, ed evitare calcoli di qualsiasi tipo. Anche Mazzarri dovrà fare la sua parte, cercando di evitare i cali di concentrazione visti nelle ultime due partite.

Ragazzi, fate quadrato, mettetecela tutta e regalateci l’ennesimo appuntamento con la storia!

domenica 4 dicembre 2011

Il Napoli e la follia degli ultimi minuti


Gli ultimi minuti danno, gli ultimi minuti a volte tolgono. A questo Napoli sempre più pazzo come i propri tifosi, succede veramente tutto e il contrario di tutto.

Se da due anni e più a questa parte ci fa esaltare per i gol e i risultati acciuffati nei minuti finali della partita, a volte addirittura agli sgoccioli del recupero, nelle ultime gare, in particolare quelle con Juve e Lecce, impressiona per come cala in tensione e inizia a subire, gioco e reti assurde.

Se contro la Juve siamo riusciti a subire addirittura tre reti, perdendo due punti che sembravano già in saccoccia, contro il Lecce, su un tre a zero più che meritato e già maturato nel primo tempo, siamo riusciti a mettere a segno il quarto gol, ma anche a farcene segnare due da una squadra che è la cenerentola del campionato, non ne ha già più e che probabilmente cambierà tecnico.

Il problema, insomma, non è da trascurare, perché si rischia di perdere e anche clamorosamente, e se prima mai avremmo pensato ad un Napoli che subisce nella ripresa, adesso dobbiamo tenerne conto e tocca a  Mazzarri risolvere questo problema sul nascere, prima che diventi un difetto. Vogliamo vedere il Napoli pazzo di sempre, ma quello che nel finale segna e ci fa gioire come pazzi anche noi, perdendo la voce e festeggiando come bambini.

Mercoledì ci sarà la trasferta decisiva con il Villareal, e, al di là di conti della serva, pastette vere o presunte, premi, incentivi, sceicchi vari, occorre vincere, quindi occorre il miglior Napoli, quello che sa vincere e non subisce.

Le pagelle di Napoli-Lecce


De Sanctis 6: subisce due gol evitabili di cui non ha colpe.

Fernandez 6: preciso, serio e autoritario in difesa.

Aronica 5,5: qualche sbavatura, come quella che porta al gol di Muriel.

Fideleff 5,5: anche per lui qualche sbavatura, che alla fine non porta conseguenze. Ha bisogno di giocare.

30’ s.t. Grava 6: bentornato, con la speranza che resti sempre all’altezza della situazione come adesso.

Maggio 6: partita quasi anonima giocata da terzino bloccato, anche se non serve. Forse andava supportato di più nella spinta offensiva.

Dzemaili 6,5: trova un gol con un po’ di fortuna, ma un plauso perché ci ha provato e ci provava da tempo. Gara di grande impegno e generosità a centrocampo.

Inler 6: partita tranquilla, poco da segnalare per lui.

Dal 21’ s.t. Hamsik 6: sprazzo di gara vivace e votato all’attacco. Va vicino al gol in una occasione in cui preferisce un destro piazzato anziché la gran botta.

Dossena 6,5: per la prima volta in stagione porta a termine la partita e ne ha fino alla fine. La sua generosità va premiata.

Pandev 6,5: nell’inedito ruolo di trequartista distribuisce un buon numero di palloni, uno dei quali porta al primo gol di Cavani.

Dal 15’ s.t. Gargano 6: entra per dare compattezza al centrocampo.

Lavezzi 8: un gol che vale il prezzo del biglietto, altri tre falliti clamorosamente, un assist per il Matador. Si è esaltato ulteriormente, ma adesso lo aspettiamo alla gara di Champions.

Cavani 7,5: due tiri, due gol, questo è il Matador: un matador.

All.: Mazzarri 6: gara tranquilla, e stavolta il turn over non fa danni, ma il Napoli continua a subire quando è in vantaggio, segno che sta avendo problemi a gestire il vantaggio, probabilmente a causa di cali di concentrazione su cui deve cercare di lavorare. 

sabato 3 dicembre 2011

Napoli-Lecce 4-2


Napoli: De Sanctis, Fernandez, Aronica, Fideleff (30' st Grava), Maggio, Dzemaili, Inler (21' st Hamsik), Dossena, Pandev (15' st Gargano), Lavezzi, Cavani. A disp. Rosati, Campagnaro, Zuniga, Santana. All. Mazzarri
Lecce: Benassi, Oddo, Ferrario, Tomovic, Esposito (1' st Obodo), Mesbah, Cuadrado, Strasser, Grossmuller (1' st Corvia), Muriel, Pasquato (26' st Bertolacci). A disp. Julio Sergio, Giandonato, Brivio, Di Michele. All. Di Francesco
 Arbitro: Romeo di Verona
Marcatori: 26' pt Lavezzi, 33' pt Cavani, 41' pt Dzemaili, 9' st Muriel, 39' st Cavani, 48' st Corvia
Note: ammoniti Fideleff, Strasser, Ferrario. Al 41' st espulso il tecnico del Lecce Di Francesco

Finalmente, Napoli. Si vincono le gare che apparentemente non significano nulla, contro squadre piccole, ma che muovono la classifica e sono importanti per riprendere a correre. Un po’ di fatica non è mancata, perché l’imminente impegno  di Champions si fa sentire nelle gambe e nella mente, ma al san Paolo contro il piccolo Lecce si è data finalmente una prova di forza. Certo sarebbe stato meglio evitare di prendere quei due gol che hanno segnato i giallorossi, e che non hanno messo mai il risultato in discussione, anche se subire gol non fa mai piacere.

Prova superlativa ancora una volta del Pocho, che corre, segna e passa, e oltre al solito Cavani implacabile sotto porta, si è rivisto nuovamente un ottimo Pandev in veste di suggeritore, segon questo che la bella prova vista con la Juve non è stato un caso sporadico, e noi ce lo auguriamo.

Come ulteriore nota positiva della serata da segnalare il ritorno al calcio giocato di Gianluca Grava dopo quasi un anno dal brutto infortunio. Gente come lui serve dentro e fuori dal campo, ed il suo recupero non può essere che una delle migliori notizie possibili.