lunedì 31 agosto 2009

Napoli, dal mercato nessuna novità

Si è chiuso il calciomercato, e per il Napoli non ci sono stati i nuovi arrivi sperati. Niente De Ceglie, niente Dzemaili (andato al Parma), niente Dossena e niente Mudingayi, nonostante i grandi attestati di stima del calciatore del Bologna nei confronti della società azzurra. Il Napoli continua così com’è, confortato anche dalla buona gara contro il Livorno. Ma qualcosa manca a questo Napoli per essere veramente grande. Ci riferiamo agli esterni, dove il Napoli in queste prime uscite ha regalato un po’troppo agli avversari. In particolare a sinistra, dove Zuniga è in difficoltà, anche per il fisico possente, e Datolo, che sa dando il massimo, ma quel ruolo non è il suo. Non arriva a fondo campo, e quando dve ripiegare, come si addice a quel ruolo, arranca.

Insomma, come ice anche Donadoni, non bisogna accontentarsi, ma puntare al miglioramento. Il tecnico ora dovrà andare avanti con quelli che ha adesso, ed in più farà a meno di altre due pedine che proprio in chiusura di mercato hanno scelto altre destinazioni.

Montervino, il capitano di tante battaglie, ha scelto la Salernitana, una destinazione che non farà molto piacere al popolo napoletano, seppur è innegabile la riconoscenza che potrà avere nei confronti del calciatore pugliese.

Blasi, invece, approda al Palermo, con la formula del prestito. Il calciatore ro,ano sembrava poter ritornare nel giro dei titolari, ma alla fine ha scelto la formazione di Zenga, dove, tra l’altro, non è scontato che parta titolare. Il Napoli ha rinunciato ad una pedina importante, che poteva tornare utile considerando che Gargano da solo non basta. Un vero peccato, ma la società ha deciso così, lasciando invece a Napoli un altro scontento, il lacrimoso Rinaudo, che forse per tornare al Palermo avrebbe pagato lui, e ora invece il Napoli deve pagargli stipendio e posto in tribuna, pur essendo consapevole che a Donadoni non piace e difficilmente lo impiegherà.

Napoli-Livorno: le pagelle

De Sanctis 6,5: decisivo su almeno tre interventi. Uno, nella ripresa, salva il risultato. Sicuramente più sicuro di sé rispetto alla gara con il Palermo.

Campagnaro 6,5: all’altezza della situazione sia in difesa, che nella spinta. Esce con autorità dalla difesa, e con il passare delle giornate può essere decisivo.

Cannavaro 5,5: piuttosto pasticcione, anche se la difesa on corre grossi pericoli. In due occasioni un macchinoso Lucarelli gli ruba il tempo, trovando anche il gol.
Contini 6: concreto e ordinato.

Maggio 6: in debito d’ossigeno, ma in crescita. La volontà non gli manca

Gargano 6: un po’ più di disciplina tattica e sarà insostituibile.

Cigarini 5,5: non ci si improvvisa registi in una nuova squadra. Delude, ma ha tutte le carte in regola per poter prendere per mano la squadra.

Dal 30’ s.t. Bogliacino s.v.

Hamsik 7: la seconda marcatura in altrettante gare è una perla, come già ne ha regalate in passato. Sta tornando quello dei tempi miglior, partecipando con maggiore concretezza all’azione offensiva, e coprendo gli spazi quando serve.

Datolo 6: ce la mette tutta per coprire la sua fascia. Una sola sbavatura apre la strada al gol del Livorno, ma per il resto è promosso.

11’ s.t. Zuniga: fa fatica ancora a sinistra, ma stavolta se la cava.

Lavezzi 6,5: solita spina nel fianco della difesa avversaria, gli manca solo il gol

Quagliarella 7,5: due perle ed un bolide che lascia tutti a bocca aperta, e che fosse stato il gol sarebbe stata apoteosi. Il Quaglia saluta nel migliore dei modi il suo stadio ed i suoi tifosi. Una doppietta degna di un cannoniere di razza, di opportunismo, condita da una prestazione convincente, fatta anche di bei dialoghi con Lavezzi.

43’ s.t. Hoffer s.v.

Donadoni 6,5: fa bene a fare il pompiere ed a non farsi trascinare dall’entusiasmo facile che lo scorso anno costò il posto a Reja. La sua squadra sa attaccare bene, ma deve ancora imparare a difendere. Un pensierino su Santacroce centrale al posto di Cannavaro potrebbe anche farlo.

Napoli-Livorno 3-1: che Quagliarella!

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Maggio, Gargano, Cigarini (30' st Bogliacino), Hamsik, Datolo (11' st Zuniga), Lavezzi, Quagliarella (43' st Hoffer). A disp. Iezzo, Santacroce, Blasi, Denis. All. Donadoni
Livorno: De Lucia, Raimondi, Diniz, Perticone, Pieri, Filippini (42' st Cellerino), Candreva, Bergvold (1' st Moro), Pulzetti, Tavano (29' st Danilevicius), Lucarelli. A disp. Benussi, Rivas, Marchini, Vitale. All. Russo
Arbitro: De Marco di Chiavari
Marcatore: 10' pt Quagliarella (N), 36' pt Hamsik (N), 3' st Lucarelli (L), 38' st Quagliarella
Note: ammoniti Quagliarella, Lucarelli. Espulso al 47' st Pieri (L) per doppia ammonizione

E vittoria è stata. Il Napoli inaugura la propria classifica con un successo convincente sul Livorno. La spettacolare doppietta di Quagliarella, condita con un tiro dei suoi da cinquanta metri finito sulla traversa, merita la copertina, ma la squadra ha mostrato di saper giocare a calcio, saper attaccare, pur avendo qualche difficoltà a difendersi. Gli esterni iniziano a girare, e a centrocampo, in attesa del migliori Cigarini e di un Gargano finalmente ordinato, Donadoni ha trovato un Hamsik dei tempi miglior,autore di un gol che è una vera e propria perla. I limiti, come accennato, restano in difesa, dove il Napoli fa fatica a trovare la quadratura, in particolare sugli esterni. Se Campagnaro è all’altezza della situazione, sugli esterni Maggio fa ancora fatica a trovare la condizione fisica giusta, mentra a sinistra sia Datolo che Zuniga fanno il possibile, e si vede lontano un miglio che entrambi giocano in quel ruolo da adattati.

Il tempo per crescere c’è, Donadoni sa su cosa deve lavorare, ora bisogna approfittar e della sosta per le nazionali (che vedrà protagonisti Quagliarella, De Sanctis, Datolo, Lavezzi, Hamsik, Hoffer, Gargano). Il Napoli quest’anno può essere grande,dipenderà molto dalla continuità e dalla serietà dei protagonisti.

giovedì 27 agosto 2009

Ora basta lacrime: occorre vincere!!

La sconfitta di domenica a Palermo, pur essendo stata immeritata per gli azzurri, ha seminato sconforto e depressione generale all’interno dell’ambiente.

La squadra, pur avendo mostrato un buon calcio, ha messo su un atteggiamento dimesso, come se fosse già l’ultima di campionato, e quasi volendo prendere la brutta piega della scorsa disgraziata stagione.
Ci si sono messi, poi, coloro che attualmente sono ai margini della rosa azzurra e che potrebbero partire per altri lidi. Su tutti Blasi e Rinaudo si stanno mettendo in luce per i loro ridicoli lamenti. Attraverso i propri procuratori, i due quasi ex napoletani hanno dispensato lacrime, nervosismi, svenimenti, stati d’animo depressi, manco si trattasse di poveri bambini dei paesi del terzo mondo, che non hanno visibilità sul loro domani. E’ una vera e proprio vergogna. Basti pensare che, comunque vada, sono sempre dei privilegiati, e piangere per così poco è un oltraggio. Questo comportamento fa terra bruciata intorno a loro, e, seppur dovessero rimanere, rischiano di perdere il bel rapporto che hanno con la tifoseria, e sarà allora che potrebbero cominciare a piangere veramente.

La parte del Napoli che ama la maglia non deve farsi contagiare da questo stato d’animo, ma riprendersi e lottare già domenica sera. Contro il Livorno noi tifosi vogliamo vedere un grande Napoli. Dopo tutto quello che facciamo,ed abbiamo fatto a Palermo, mi sa proprio che ce lo meritiamo.

lunedì 24 agosto 2009

De Laurentiis, prendi De Ceglie!

Ieri contro il Palermo, nonostante la sconfitta, abbiamo visto un buon Napoli. Il centrocampo è solido, con Gargano che è tornato a mordere caviglie, Hamsik che sa emergere bene e proporsi in fase offensiva, e sa eclissarsi puntando alla copertura quando necessario. Bogliacino sta studiando da regista, come aveva fatto già nel finale dello scorso anno, e la promezio potrebbe essere vicina, in attesa di vedere il miglior Cigarini. Sugli esterni Datolo ha fatto bene il suo compitino, e Maggio ha messo in luce di essere un esterno offensivo, mentre per la fase difensiva bisogna affidarsi ad altri. In attacco il Pocho Lavezzi è nuovamente ispirato, e sta trovando una buona intesa con Quagliarella, che va servito di più per potersi esprimere nel suo inedito ruolo di prima punta. Qualche problema forse c’è in difesa, dove la condizione non è ancora ottimale, come l’organizzazione nel gioco d’insieme manca.

La partita col Palermo ha messo in luce la necessità di ricorre ad un esterno sinistro di ruolo L’identikit la società azzurra ce l’ha già: Paolo De Ceglie. Se Datolo, come detto, si adatta come può al ruolo di esterno, ma non ha le caratteristiche la capacità e la volontà di andare a fondo campo, Zuniga, destro naturale, è parso, nello spezzone di partita disputato a Palermo, di non sapersi adattare a sinistra, dove ha causato anche il fallo da rigore. Il colombiano deve tornare a destra, magari a contendersi una maglia da titolare con Maggio, che sta pian piano ritrovando la condizione. A sinistra, con la partenza di Vitale, andato al Livorno, c’è bisogno di un calciatore di ruolo. Se prima si pensava di poterne fare a meno, ora ci si rende conto che uno come De Ceglie è necessario. Tutto dipenderà dai movimenti di questa settimana che la Juve farà per arrivare a Grosso.

Se è necessario che arrivi De Ceglie, è necessario che resti Blasi. Un calciatore così è fondamentale per gli equilibri in mezzo a campo. Gargano non può fare tutto da solo, e Hamsik abbiamo visto che serve all’attacco. Se Zalayeta ha rotto con l’ambiente e ora è a Bologna, e Vitale deve crescere a Livorno e già domenica ce lo troviamo contro, Blasi non si tocca!

Palermo - Napoli: le pagelle

De Sanctis 5,5: sul primo gol del Palermo doveva uscire, non si capisce con Maggio, ne viene fuori una frittata di cui beneficia Cavani.

Campagnaro 6: prova convincente, si sente il suo peso a destra, anche in fase offensiva.

Cannavaro 6: registra bene la difesa, anche se qualche volta corre ancora qualche rischio.

Contini 6: lotta fino alla fine, anche se, come i compagni di reparto, si fa anticipare nei rimpalli dagli avversari, nell’azione in cui scaturisce il gol del vantaggio siciliano.

Maggio 5,5: parte bene, sfiora anche il gol con due clamorosi pali, poi viene la frittata del primo gol, che ne condiziona in negativo la prova


Dal 35’ s.t. Denis s.v.


Gargano 6,5: bentornato, il solito motorino instancabile, prezioso dal punto di vista tattico, allo stato attuale quasi insostituibile.

Bogliacino 6: nel ruolo di regista convince abbastanza, anche se gli manca ancora il passo e la continuità nel dettare passaggi.

Dal 37’ s.t. Cigarini s.v.

Hamsik 6: due gol, ma solo uno valido,sta ritrovando il passo, anche se talvolta continua ad eclissarsi.

Datolo 6: schierato a sinistra se la cava bene, riesce a dare lo spazio giusto a Lavezzi, anche se andare a fondo campo non è nelle sue caratteristiche e non lo fa.

Dal 16’ s.t. Zuniga 5: a sinistra pare spaesato, privo del passo che ci si aspettava e che si era visto nel precampionato, poi il fallo da rigore accentua la negatività della sua prima prestazione azzurra. Speriamo riuscirà a rifarsi presto.


Quagliarella 6: si dà da fare, ma dalle sue parti transitano poche palle giocabili.


Lavezzi 6,5: è tornato quello dei tempi migliori. Suggerisce, corre, subisce una valanga di falli, sta trovando anche una certa diligenza tattica, ma purtroppo non basta. Se non altro, ci rende fiduciosi per il futuro.


All.: Donadoni 5,5: alcune scelte, soprattutto sui cambi (vedi Zuniga per Datolo) non lo hanno premiato. Se il centrocampo sembra avere una buona quadratura, deve lavorare sull’assetto della difesa, che a volte sbanda. Dopo le cessioni di Zalayeta e Vitale, deve fare in modo che la società tenga Blasi, calciatore difficile da sostituire.

domenica 23 agosto 2009

Palermo - Napoli 2-1: che beffa!

Palermo: Rubinho, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Bresciano, Nocerino, Cavani, Simplicio (15' st Bertolo), Pastore (33' st Tedesco), Miccoli (40' st Budan). A disp. Sirigu, Goian, Succi, Morganella. All. Zenga

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Maggio (35' st Denis), Gargano, Bogliacino (37' st Cigarini), Hamsik, Datolo (16' st Zuniga), Quagliarella, Lavezzi. A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce, Hoffer. All. Donadoni

Arbitro: Rosetti di Torino

Marcatore: 44' pt Cavani (P), 28' st Hamsik (N), 30' st Miccoli (P)

Note: ammoniti Bogliacino, Kjaer, Cavani, Cannavaro, Balzaretti, Tedesco

Comincia male il campionato azzurro, soprattutto perché è il rammarico a fare da padrone. Manca la cattiveria, e questo si paga, con una sconfitta, immeritata, a beneficio di un Palermo che si è limitato a raccogliere quanto il Napoli ha saputo regalare. Sprechi in attacco, ingenuità in difesa, gli stessi problemi dell’ano scorso, che prima si risolvono e meglio è, se si vuole evitare i finire proprio come l’anno scorso..

Il primo tempo azzurro è da accademia del calcio, con un Lavezzi che sembrava essere tornato quello di inizio anno scorso, abile ispiratore dei compagni, e scatenato sconquassatore di difese avversarie. Poi tre legni (due di Maggio e uno di Campanaro) ed il gol annullato ad Hamsik per fuorigioco passivo,consegnano la gara alla più vecchia delle regole non scritte: gol sbagliato gol subito, e ci pensa una iena come Cavani, che approfitta di un ‘ingenuità di Maggio, seppur caricato dall’avversario.

Nella ripresa il Napoli non si disunisce, e questo è un fatto positivo, e il pareggio giunge ancora con Hamsik, ma dura veramente poco. Poco più di un minuto e un intervento goffo di Zuniga regala un rigore che Miccoli trasforma facilmente. Mangiamoci le mani, e speriamo che ce le mangeremo solo per questa settimana.

domenica 16 agosto 2009

Napoli -Salernitana 3-0

Come l'anno scorso, il Napoli batte i cugini della Salernitana in coppa e accede al turno successivo di coppa. Risultato ancora una volta rotondo. 

Tre a zero, con gol di Maggio, Lavezzi e Hoffer. Tre reti che testimoniano il dominio azzurro, ma anche tre reti dense di significato. 

Basti pensare a quella di Maggio, finalmente in forma dopo il brutto infortunio, quello del Pocho, che torna a parlare in campo dopo le polemiche estive, e quello di Hoffer, che con un gol si presenta nel migliore dei modi al nuovo pubblico, spazzando qualche briciola di diffidenza nei suoi confronti.

L'inizio è ottimo, ora occorre continuare così.

venerdì 14 agosto 2009

Finalmente Datolo, e ora continua così!

Trentacinque secondi dal suo ingresso in campo, e dal contemporaneo esordio con la maglia della Sellecion: sono bastati a Jesus Datolo per bagnare l’esordio con un gol. E che gol. Assist smarcante di Aguero a centro area, sinistro potente e preciso in diagonale che batte il portiere russo. Poi un abbraccio devastante a Maradona, suo idolo e ora tecnico che lo ha lanciato in nazionale, indovinando la mossa di schierarlo in campo.

Il brutto anatroccolo diventa cigno, e noi tutti lo speriamo. Un gol in nazionale, a freddo, e peraltro all’esordio, rappresenta un’iniezione di fiducia incredibile, per un giocatore che, dal suo avvento in Italia, non ha mostrato ancora capacità di adattamento.Sia Reja che Donadoni gli hanno dedicato pochissimo spazio, e sono riusciti a capire a malapena quale potesse essere la sua collocazione nel gioco che prevede tre difensori, due esterni di centrocampo e tre centrocampisti centrali. A dare fiducia all’argentino sono stati da sempre il direttore Marino, che lo ha pescato in argentina, e il presidente De Laurentiis, che in una delle sue ultime dichiarazioni ha praticamente chiesto a Donadoni di impiegarlo di più.

Con la nazionale argentina Maradona lo ha impiegato nel suo ruolo ideale, ossia come esterno sinistro in un centrocampo a quattro, in cui, più che fare l’esterno di fascia in attacco, deve farlo in difesa, mentre nella fase offensiva si accentra e non va fino a fondo campo per il cross. Nel gioco del Napoli, in cui gli esterni coprono tutta la fascia, non sembra avere le caratteristiche giuste per fare quel ruolo che attualmente è di Vitale, e per il quale il Napoli sta cercando da tempo un calciatore all’altezza della situazione, ed ha individuato in De Ceglie, la cui trattativa è ormai arenata. Datolo viene visto come il vice di Hamsik, un centrocampista con attitudini offensive che deve coprire a centrocampo nella zona nevralgica, ma preoccuparsi principalmente della fase offensiva, con tagli e inserimenti.
Donadoni proprio in questi giorni sta facendo nuovi esperimenti per capire bene come impiegarlo. Non si esclude un varo del 4 - 4 - 2, per potergli dare maggiore spazio, qualora dimostrasse di meritarlo. Al di là dello schema, fa piacere vedere Datolo finalmente contento, ed un po’meno oggetto misterioso rispetto a prima. Che continui così, per cercare di dare soddisfazioni anche ai tifosi del Napoli.




lunedì 10 agosto 2009

Il Napoli, un equilibrio instabile

Una squadra dalle gradi potenzialità, ma che, considerata una serie di situazioni, dovrà faticare fino alla fine per poter rispettare i pronostici. Un presidente dall’animo grande, dalle idee brillanti e innovative, ma le cui dichiarazioni spesso, anziché motivare tutti ed evitare adagiamenti,finisce per creare attriti, o almeno gettarne le basi. E’ un Napoli da equilibrio instabile, insomma, quello che domenica darà il via alla sua stagione ufficiale con la gara di coppa Italia contro gli odiati (calcisticamente parlando) cugini della Salernitana.

I due contrappesi alla stagione azzurra saranno il direttore generale Marino e il tecnico Donadoni. Ora vi spieghiamo perché.

Il Napoli per questa nuova annata si è molto rinforzato, e si è candidato seriamente, sulla carta, ad un posto in Europa. Il merito va al direttore Marino, che ha fatto bene il suo dovere, guadagnando nuovamente la stima del patron De Laurentiis. A Napoli sono arrivati giocatori sì giovani, ma sicuramente già affermati. Non più calciatori sconosciuti, latori di speranza di esplosione (come avvenne per Lavezzi) se si fa eccezione per Hoffer, attaccante austriaco sì nel giro della propria nazionale, ma poco conosciuto nel calcio europeo. Gli investimenti della società sono aumentati, sono aumentati gli ingaggi e le richieste dei calciatori, e potrebbero aumentare i dissapori nello spogliatoio che lo scorso anno già minarono una stagione iniziata con i favori del pronostico e conclusa in maniera indecorosa dalla squadra, tanto da costare l’esonero di Reja, che aveva sì le sue responsabilità, ma non quanto ne ha avute la squadra con il suo comportamento ai limiti del professionismo.
Dall’altro, come accennato, il presidente De Laurentiis spesso si lascia andare a dichiarazioni dure, critiche, a volte caustiche nei confronti di squadra e allenatore. Per adesso Donadoni, uomo serio e navigato, glissa, ma col tempo tutte le critiche di un uomo che è sì il capo, ma non uomo di calcio, potrebbero indispettire un po’ tutto l’ambiente.

Questa situazione di equilibrio instabile rende la stagione del Napoli da i contorni sempre rosei, ma l’attenzione non può mai calare da nessuna parte. In particolare il tecnico Donadoni chiamato a lavorare con la serietà che giù lo contraddistingue, e ad isolare la squadra da voci, critiche, e soprattutto polemiche. Il direttore Marino, oltre a cercare di puntellare l’organico, sia con partenze e con qualche nuovo arrivo, deve isolare squadra e staff tecnico da quanto di cattivo trapelerà durante la stagione. Soprattutto, Marino deve cercare di far capire a De Laurentiis che deve necessariamente modellare il suo stile oratorio ad un tono più diplomatico e meno cinematografico. Quanto di buono sta facendo può essere facilmente rovinato: l’equilibrio è instabile, la pianta Napoli, per poter diventare un albero, h bisogno di cura e dell’impegno di tutti. Ognuno nel rispetto del proprio ruolo è chiamato a dare nient’altro che il massimo.