mercoledì 30 marzo 2011

Mazzarri, registra la difesa

Il Napoli si avvicina alla sfida con la Lazio. Il nuovo mezzogiorno di fuoco azzurro si giocherà davanti ad uno stadio pieno come un uovo, e gli uomini di Mazzarri conosceranno già il risultato del derby contro le prime due della classe. Al di là degli obiettivi di vertice, il Napoli deve fare il massimo, per poi fare i conti solo alla fine, senza guardare né davanti né dietro.

In attesa di recuperare i nazionali, di stare al completo per poter esprimere tutto il suo potenziale, la formazione di Mazzarri deve porre particolare attenzione alla difesa. Nelle ultime due gare, infatti, gli azzurri hanno avuto qualche piccolo black out difensivo. Niente di grave, sia chiaro, ma per giocare a certi livelli, a otto gare dalla fine, bisogna essere perfetti, o almeno rasentare la perfezione. Se il centrocampo gira e l’attacco pure, bisogna, quindi, lavorare molto sulla difesa.

Chiunque vada in campo, bisogna fare i giusti movimenti, per impedire agli avversari di far gol. La Lazio è un po’ giù di morale, ma ci vuole poco a riprendersi, ed il Napoli deve fare il possibile perché la ripresa laziale avvenga il più tardi possibile…

martedì 29 marzo 2011

Napoli, attento... al Napoli!

Sì, in questa fase della stagione, che entra nel vivo, il peggior avversario del Napoli potrebbe essere il Napoli stesso. Quel Napoli, candidato ad outisider tra le due litiganti, Milan e Inter. Le due litiganti, è ovvio, dicono di stare attenti al Napoli, che potrebbe beneficiare del fattore sorpresa, ma è solo furbizia, azione di disturbo, e tentativo di distogliere l’attenzione, e quindi la pressione, dalle due milanesi, soprattutto in vista del derby.

A otto gare dalla fine, il Napoli ha il dovere di giocarle al massimo, e poi quello che verrà sarà tutto guadagnato. Guardare a chi sta avanti non basta: gli uomini di Mazzarri devono guardare anche a chi insegue. Ed è per questo che non è possibile fare troppi calcoli, ma bisogna semplicemente giocare.

Nella parte finale della stagione, in cui la pressione sale e i livelli diventano sempre più alti, il Napoli è chiamato ad una prova che è forse la più difficile: dimostrare la sua maturità e capacità di poter competere con le grandi. Il nemico principale del Napoli sarà quindi, ancora una volta, il Napoli stesso.

Una squadra che sta crescendo, ma che in alcuni casi si perde, e ha dei black out che deve eliminare per crescere ancora. Siamo sulla buona strada, ma manca il passo finale, e questo finale di stagione vissuto intensamente e al massimo dell’impegno può essere l’occasione per colmare questo gap.

lunedì 21 marzo 2011

Ma cosa è successo a Gargano?

L’uruguaiano più contestato del Napoli domenica pomeriggio ha lasciato il ritiro azzurro, e non ha preso parte alla partita con il Cagliari, poi vinta dagli azzurri, nella quale sarebbe partito quasi sicuramente titolare. Il Napoli ha liquidato il tutto con un comunicato anonimo che parla di problemi familiari, ma questa mattina i giornali si sono sbizzarriti a indicare una e mille motivazioni diverse dovute a questo forfait improvviso, che fa ricordare a quello (in realtà più d’uno) di Zalayeta.

Walter Gargano è ora ufficialmente nella bufera. Dopo le contestazioni per il periodo no che sta attraversando, palesando un nervosismo fuori dal comune, Gargano non riesce a venir fuori da questa situazione e pare stia andando sempre peggio. Nelle scorse settimane ha litigato, nell’rodine, con mister Mazzarri, con un tifoso, e si vocifera anche con più d’un compagno. La scusa ufficiale del Napoli per il repentino abbandono del ritiro fa pensare, grazie anche ad indiscrezioni, alla volontà di stare vicino alla moglie (sorella di Hamsik) in attesa del secondogenito.

Qualcun altro, invece, parla della sua grande rabbia per l’esclusione dall’undici titolare (tra l’altro meritata) che lo avrebbe portato a questa sorta di fuga.
Qualsiasi cosa sia successa, il Napoli deve fare il possibile per recuperare Gargano al 100%, perché, nonostante l’ultimo periodo da dimenticare, può essere anche lui un patrimonio per questo Napoli che sogna in grande.

Napoli, per vincere ci vuole... Pazienza!

Non si vede, ma c’è porta un nome che per lui suona un po’ da destino. “Nomen omen” dicevano i latini, e lui diventa così l’emblema di una qualità che nel calcio, come nella vita, non basta mai.

Michele Pazienza è l’emblema del Napoli dei piccoli passi, che, con tanto impegno e..pazienza, è arrivato a otto giornate dalla fine, ad essere a tre lunghezze dalla capolista Milan, per cullare il sogno scudetto. E’ probabile che quello del tricolore rimarrà un sogno (anche se tutti in queste ore lo stanno cullando, e ci rimarranno male se la squadra non dovesse farcela), ma è belle godersi questa squadra che giorno dopo giorno, partita dopo partita, ci regala veramente tante soddisfazioni.

Se Cavani è il finalizzatore, e per questo noi lo amiamo, non dobbiamo però scordarci, proprio in questi momenti, di chi lavora nell’ombra, sradica palloni, corre come un matto, si ferma soltanto sotto la doccia e contribuisce ai successi azzurri pur senza avere sempre le prime pagine dei giornali. Michele Pazienza ieri ha giocato per due, vista la concomitante assenza di Gargano, e la presenza di Yebda, che se ha grandi doti fisiche, difetta sotto il profilo della rapidità, e ad inseguire gli avversari, quindi, ci ha dovuto pensare quasi sempre lui, Michele Pazienza da San Severo.

Pazienza è in scadenza di contratto, e meriterebbe la riconferma ad occhi chiusi, per le sue doti tecniche, e per le se doti personali. E’ rimasto, in settimana, protagonista di un episodio poco piacevole con un tifoso, ed ha preferito non infierire per un episodio in cui è stato null’altro che vittima.

Per vincere ci vuole Pazienza, e speriamo che il suo contributo, insieme a quello degli altri, ci porti sempre più lontano.

domenica 20 marzo 2011

Le pagelle di Napoli-Cagliari

De Sanctis 7: nella storia del Napoli, superato il record di imbattibilità interno del Giaguaro Castellini. Imbattibilità però violata dall’inutile gol di Acquafresca. Peccato, perché è sempre impeccabile, come oggi.

Santacroce 6: all’inizio Acquafresca gli crea qualche problema, e lo costringe alle maniere forti oltre che ad andare ai limiti del regolamento.

Cannavaro 6: unico errore causa la rete di Acquafresca, peccato.

Ruiz 6: preciso negli interventi, forse solo un po’ in ritardo quando si gioca in velocità.

Zuniga 6,5: nel primo tempo è statico, poi nella ripresa migliora, come il resto della squadra, ed è bravo sia a creare superiorità offensiva, sia a coprire in difesa.

Pazienza 7,5: non si è fermato un attimo, non si è visto, ma Pazienza, fidatevi, oggi è stato decisivo per la vittoria del Napoli. Un motorino instancabile, un giocatore da confermare.

Yebda 6: sta migliorando sotto il profilo caratteriale, anche se deve ancora limitarsi dal punto di vista fisico.

Dossena 6,5: ottima prova in termini di quantità a sinistra, sta crescendo e di questo il Napoli può solo beneficiarne.

Dal 37’ s.t. Aronica s.v.

Hamsik 6,5: come gli altri, anche lui fa un bel secondo tempo, ed un assist al bacio per un gol al bacio di Cavani. Esce in preda ai crampi.

Dal 34’ s.t. Mascara 6: entra e coglie un palo con bel colpo di testa. Senza dubbio un buon approccio alla gara.

Lavezzi 7: instancabile e imprevedibile, come sempre. Guadagna il rigore poi trasformato da Cavani, sfiora il gol e crea altre due o tre occasioni pulitissime.

Cavani 7,5: gliel’avevamo detto di stare tranquillo e che il gol prima o poi sarebbe arrivato. Ne sono arrivati due. Uno su rigore, scacciando via gli spettri dell’errore col Catania, ed il secondo, un pallonetto al bacio che ha ricordato, a chi l’avesse scordato, che ha tutti i numeri per riprendere Di Natale. Ventidue gol all’attivo, eguagliati Vojak e Scwoch.

All.: Mazzarri 7: in settimana in preda alle coliche, stavolta le ha fatte venire al suo predecessore, Donadoni. La squadra mantiene il passo delle prime due e riesce a vincere anche quando non brilla pienamente. Anche stavolta, è riuscito a dare la carica giusta nell’intervallo, ottenendo nella ripresa una squadra rinata.

Napoli-Cagliari 2-1

Napoli: De Sanctis, Santacroce, Cannavaro, Victor Ruiz, Zuniga, Pazienza, Yebda, Dossena (37' st Aronica), Hamsik (34' st Mascara), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Cribari, Sosa, Blasi, Mascara, Lucarelli. All. Mazzarri
Cagliari: Agazzi, Perico, Canini, Ariaudo, Agostini, Nainggolan (26' st Lazzari), Conti, Biondini, Missiroli (34' st Ragatzu), Cossu, Acquafresca. A disp. Pelizzoli, Magliocchetti, Dametto, Laner, Capellini. All. Donadoni
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatore: 4' st Cavani rig. (N), 12' st Acquafresca (C), 16' st Cavani (N)
Note: ammoniti Conti, Ariaudo, Lavezzi

Torna Cavani, e il Napoli torna a volare. Il distacco dal Milan torna di tre lunghezze. Sognare non costa nulla, ma stiamo calmi, ragazzi. C’è da sudare ancora otto magliette, otto partite in cui dare il massimo per tirare poi le somme. Il Napoli insegue, ma è anche tallonato, quindi è vietato sbagliare.

Calma, Napoli: sei forte, ma resta, per favore, con i piedi per terra. Hai ritrovato il tuo Matador, Cavani, autore di una bella doppietta, ma adesso bisogna continuare. C’è la sosta, quindi ci si potrà riposare un po’ salvo i nazionali, per tornare al rientro carichi a mille per mantenere il passo delle prime due, che si scontreranno proprio al rientro.

Contro il Cagliari, battuto da quasi vent’anni, il Napoli non ha brillato, anche se ne secondo tempo ha legittimato il successo con una prova veramente maiuscola. Sugli scudi il tridente azzurro, ma anche tanti comprimari, Pazienza in primis, il cui apporto in fase di interdizione non ha fatto rimpiangere Gargano, anzi..
Il Napoli vola, e Napoli sogna. Ma ragazzi, per favore, restiamo tutti con i piedi per tera, e per favore, continuiamo così!

Napoli-Cagliari: le probabili formazioni

Niente Gargano, niente Maggio. Il primo ha lasciato il ritiro per motivi familiari, il secondo è squalificato. Non sarà della partita nemmeno Campagnaro, per infortunio, ma si sapeva. Difesa ancora una volta rimaneggiata quella che scenderà in campo stasera contro il Cagliari.

Il Napoli ritrova il suo ex tecnico Donadoni, che non ha lasciato un bel ricordo, per i risultati non proprio esaltanti, anche se a livello personale, nulla da eccepire all’ex ala del Milan.

Il Milan, appunto. I rossoneri ieri hanno perso a Palermo e con la vittoria dell’Inter che si è messa a due punti, il Napoli può arrivare nuovamente a tre lunghezze. Da un lato chi è davanti, dall’altro chi insegue. L’Udinese del Di Natale sempre più capocannoniere ha vinto ancora ed a momentaneamente agguantato gli azzurri.

Una gara, quella del san Paolo, che non sarà certo priva do contenuti. Queste le probabili formazioni:

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, P.Cannavaro, Ruiz; Zuniga, Yebda, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
A disp.: Iezzo, Aronica, Cribari, Vitale, Sosa, Mascara, Lucarelli. All.: Mazzarri.
Squalificati: Maggio (1)
Indisponibili: Grava, Campagnaro, Gargano

Cagliari (4-3-2-1): Agazzi; Perico, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu, Lazzari; Acquafresca.
A disp.: Pelizzoli, Dametto, Magliocchetti, Laner, Missiroli, Ragatzu, Cepellini. All.: Donadoni.
Squalificati: Astori (1)
Indisponibili: Pisano, Nené

lunedì 14 marzo 2011

Tranquillo, Cavani: il gol arriverà!

Nel Napoli che è tornato a successo e che ha visto tornare a brillare la stella del Pocho Lavezzi, oltre ad un nuova marcatura di Marek Hamsik, ha visto un ulteriore oscuramente, invece, della stella di Cavani. L’uruguaiano ha deposto momentaneamente lo scettro di capocannoniere nella mani di Di Natale, che conduce in vantaggio di quattro lunghezze sul Matador azzurro, e si appresta a conquistare il titolo per la seconda volta consecutiva. Ma mancano ancora nove giornate.

Ccavani è stanco, poco lucido, svogliato. Sotto porta è un disastro, e sbaglia l’impossibile. Non ha più lo smalto e la voglia che aveva prima, quando riusciva a tornare in ripiegamento difensivo, facendo il terzino aggiunto. Adesso, come lo abbiamo visto in almeno due occasioni a Parma, Aspetta la palla al bacio, ma quando la ottiene sbaglia, e spesso evita di inseguire la sfera per cercare di metterla in rete. Insomma, gli manca la fame di gol che aveva ad inizio stagione, e che gli ha permesso di fare in tutto oltre venti reti.

E’ normale, il Matador non è un robot, ed un periodo di appannamento può capitare anche ad uno come lui. L’unica cosa che un attaccante deve fare in questi momenti è rimanere tranquillo. Cavani nella parte iniziale e centrale della stagione ha dimostrato di avere una grande forza d’animo e di essere un grande professionista. Mantenga la calma, pensi alla sua famiglia, che presto si ingrandirà, ed il gol verrà da sé, naturale, e così potrà anche lui trascinare il Napoli al successo, e si spera che con il ritorno al gol di Cavani il Napoli riprenda definitivamente a volare.

domenica 13 marzo 2011

Le pagelle di Parma-Napoli

De Sanctis 6,5: mette sicurezza alla retroguardia, con qualche uscita provvidenziale, ed una parata, in apertura, decisiva. Il tiro di Palladino, che porta al vantaggio parmense, è un bolide troppo difficile da raggiungere anche per lui.

Santacroce 6,5: gioca d’anticipo, come è nelle sue corde, ed il più delle volte ci riesce. Quando è chiamato si fa trovare pronto, anche se alla fine paga con i crampi, ed è normale.

Dal 40’ s.t. Cribari 6: un solo intervento, efficace, nei suoi pochi minuti di gioco, in cui c’è da difendere e lui si fa trovare pronto.

Cannavaro 7: dove c’è lui non si passa. Mai.

Ruiz 7: preciso nelle chiusure, quasi chirurgico. Il suo esordio in campionato è più che positivo: lo spagnolo è lontano parente di quello visto in Europa League, e continuando così può ritagliarsi uno spazio da titolare.

Maggio 6,5: spinta a mezzo servizio a destra, poi il gol a cucchiaio che dirige la prestazione verso la positività.

Pazienza 5,5: un po’ lento nelle chiusure, come si vede in occasione del gol del Parma. Ha offerto prestazioni migliori, ma un calo è fisiologico anche per lui.

Yebda 6: sta crescendo in autorità, anche se deve dare anche di più. Altra osservazione: deve fare meno falli.

Dal 33’ s.t. Gargano 6: è meglio quando parte a partita in corso. Cogli un rimpallo favorevole che spiana la strada al terzo gol azzurro.

Zuniga 7,5: partita di grande sacrificio, in difesa, dove diventa una diga. Non contento, riesce a trovare la via dell’attacco, e sfiora il gol in due occasioni.

Hamsik 7,5: riprende quello che suo, il ruolo di ispiratore dell’attacco e micidiale uomo gol dai tagli imprevedibili. Anche se il suo gol è in fuorigioco, restituisce a Lavezzi il favore con un bell’assist, e offre una prestazione da incorniciare.

Dal 47’ s.t. Mascara s.v.

Lavezzi 8: è tornato, e la differenza si vede. Inizia a rilento, ma poi si riprende pian piano ciò che è suo. Prima con l’assist per Hamsi, poi con il gol, sporco ma efficace, e per poco non manda in gol anche Cavani. Il Napoli è Lavezzi – dipendente? Non si sa, ma oggi in campo si è visto un Pocho in più.

Cavani 5,5: stanco, a volte svogliato, di sicuro troppo impreciso. Almeno tre ghiotte occasioni sbagliate. Stiamo calmo, con calma reitroverà la gamba e la serenità per tornare quello che era fino a poche giornate fa.

Mazzarri – Frustalupi 7: la squadra ha mostrato la reazione sperata, ed è tornato il tanto atteso successo. Adesso occorre continuare, isolando la squadra da voci, vere o false, e cercando di ottenere almeno il terzo posto, che è più che meritato.

Parma-Napoli 1-3

Parma: Mirante, Zaccardo, Paci, Lucarelli, Valiani, Dzemaili, Galloppa, Modesto, Candreva (24' st Giovinco), Palladino, Bojinov (15' st Crespo). A disp. Pavarini, Felstcher, Morrone, Pisano, Filipe Oliveira. All. Marino
Napoli: De Sanctis, Santacroce (40' st Cribari), Cannavaro, Victor Ruiz, Maggio, Pazienza, Yebda (33' st Gargano), Zuniga, Hamsik (47' st Mascara), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Vitale, Sosa, Lucarelli. All. Mazzarri
Arbitro: Morganti di Ascoli
Marcatore: 29' pt Palladino (P), 7' st Hamsik (N), 12' st Lavezzi (N), 43' st Maggio (N)
Note: ammoniti Modesto, Lucarelli, Maggio, Cannavaro, Valiani. Espulso al 14' st Galloppa (P) per gioco violento.

Sì, Napoli: sì! Vittoria, meritata, roitorno al successo, con grinta, da Napoli, che non è al top, ma è di nuovo il Napoli. Subisce, soffre, ma ritorna in sé, recupera, e vince, meritatamente. Con il Pocho, Lavezzi, di nuovo in campo, di nuovo decisivo, di nuovo in gol, e di lui non se ne può fare a meno.

Il Napoli parte bene, ma il Parma fa gol, un gran gol, da parte del napoletano Palladino. Il primo tempo scivola via lento e pericoloso, ma la ripresa offre un altro Napoli. Lavezzi si sveglia dal torpore e torna di nuovo lui. Inizia a creare spazi, tagliare la difesa avversaria, e serve a Hamsik, in fuorigioco, il gol del pari. Lo slovacco dopo poco restituisce il favore, ed è il Pocho a segnare, con un destro sporco, ma efficace.

Il Napoli è tornato, e ne abbiamo il segnale. Il Parma è tramortito, e prova a reagire ma non ha forza. Il Napoli invece va vicino al terzo gol, ed alla fine lo trova con Maggio, che segna un bel gol che chiude definitivamente l’incontro.
Il Napoli sta tornando, ed ora deve restare. Bisogna guardare sia avanti che indietro, per mantenere un terzo posto che è più che meritato. Si vince restando uniti fino alla fine, e soprattutto mettendo a tacere certe voci che vogliono destabilizzare l’ambiente. I momenti di calo, poi passeranno.

Parma-Napoli: le probabili formazioni

Lavezzi, pensaci tu. Lo abbiamo detto a metà settimana, lo ribadiamo oggi. Nella gara in notturna con il Parma, il Napoli si aggrappa al suo rientrante talento argentino, chiamato a fare la differenza dopo l’intervallo nero che dura da qualche settimana di poca brillantezza e risultati poco confortanti.

Davanti Inter e Milan non sono andate oltre il pari, al contempo c’è l’Udinese che fa paura, una macchina da gol. E il Napoli? Il suo compito è semplice: continuare a vincere, poi i valori verranno fuori da sé, ma basta adesso con voi esterne e desideri scudetto. Niente inciuci su Mazzarri soprattutto: forza Napoli, ritorna grande!


PARMA (3-4-2-1): Mirante; Zaccardo, Paci, A. Lucarelli; Valiani, Morrone, Dzemaili, Modesto; Candreva; Giovinco, Bojinov. A disposizione: Pavarini, Feltscher, Pisano, Galloppa, Ze Eduardo, Palladino, Crespo. All. Marino
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Ruiz; Maggio, Pazienza, Gargano, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Cribari, Vitale, Yebda, Sosa, Mascara, Lucarelli. All. Frustalupi
ARBITRO: Morganti (Grilli-Rosi, quarto uomo: Valeri)

venerdì 11 marzo 2011

Parma-Napoli: chi gioca?

Torna Lavezzi, ma il Napoli domenica sera contro il Parma sarà ugualmente incerottato. Proprio in un momento in cui gli azzurri avrebbero bisogno di tutte le forze per tornare vincenti, ecco che una serie di assenze rendono ancora più contata la rosa azzurra. Mancherà, innanzitutto, il tecnico Mazzarri, fermato per una giornata dal giudice sportivo per le veementi proteste di domenica, per il mancato rigore concesso contro il Brescia. Sempre il giudice sportivo ha fermato anche Aronica e Dossena, lasciando completamente sguarnita la zona sinistra.

Ecco perché, probabilmente, si verificheranno innanzitutto il ritorno di Vitale, dopo l’infortunio rimediato in coppa Italia. A questo si aggiungerà, probabilmente, l’innesto dal primo minuto, con esordio in campionato, dello spagnolo Ruiz, che ha già giocato in Europa League, ed è sembrato, in verità, ancora spaesato. La partita di domenica sera potrebbe essere l’occasione per il riscatto e far ricredere tutti.

Altro problema che attanaglia il Napoli è quello degli infortuni, che stranamente stanno iniziando ad affiorare proprio ora dopo una stagione fortunatamente indenne, segno, questo, che il finale di stagione per il Napoli sarà più difficile del previsto. Si è fermato Campagnaro, colonna della difesa, e sarà in forse anche Maggio, affaticato ed in forse. Due elementi fondamentali per l’assetto del Napoli, uniti ai due squalificati, costringeranno Mazzarri, dalla tribuna, a varare una squadra rimaneggiata, inedita, non “titolarissima”. E’ vero che chi scende in campo deve sempre dare il massimo, ma è pur vero che piove sul bagnato in casa Napoli, e per tornare grandi bisogna stringere veramente i denti.

giovedì 10 marzo 2011

Lavezzi, pensaci tu!

Eccolo, torna, e il Napoli, insieme a Napoli, spera. Nel ritorno al successo, al gol, alla brillantezza che ci ha reso secondi per così tanto tempo. Il Napoli è un bel collettivo, ma decisivo resta lui: il Pocho Lavezzi. Il Napoli è Lavezzi – dipendente? La tifoseria si divide. Sbaglia sotto porta, sbaglia il rigore decisivo, ma i suoi guizzi, i suoi assist sono oro e diventano oro. Senza di lui anche un bomber come Cavani diventa uno dei tanti, perché il Pocho, a modo suo, è sempre decisivo.

Ha avuto tre giornate di stop per riflettere sulla cretinata che ha fatto rispondendo alle provocazioni di un ragazzino come il giallorosso Rosi, di fronte al quale il ragazzino è diventato lui. Da questa esperienza il Pocho uscirà sicuramente diverso, più adulto, e ci penserà un bel po’ prima di cadere in tranelli stupidi ma purtroppo vecchi quanto il calcio.

Adesso Lavezzi è chiamato a prendere la squadra per mano ed a riportarla alla vittoria. Contro il Parma, in notturna, gli occhi e le speranze dei tifosi saranno puntati su quel numero ventidue, il pazzo, sperando che la sua pazzia questa volta faccia bene alla causa azzurra. E tutti sperano che sempre il Pocho riavvi quella macchina da gol che è Cavani. Ma chiunque vada in gol, l’importante è vincere. L’importante è che quell’altra macchina, chiamata Napoli, riprenda a macinare vittorie.

domenica 6 marzo 2011

Le pagelle di Napoli-Brescia

De Sanctis 6,5: uscite sicure e alcune parate, in particolare quella nel finale su Caracciolo, che salvano il Napoli da una figuraccia e da ulteriori guai in classifica.

Campagnaro 6,5: canta e porta la croce: in difesa è una diga, a centrocampo se la cava meglio dei titolari del ruolo.

Cannavaro 6,5: Caracciolo ha solo qualche guizzo, per il resto c’è lui, e non si passa.

Aronica 5,5: se la cava, ma come spesso succede, con mezzi ai limiti del regolamento.

Dal 38’ s.t. Yebda s.v.

Maggio 5,5: parte bene, finisce male: inconcludente.

Gargano 4: sempre peggio. Nel finale perde un pallone che poteva costare il risultato. Per il suo bene e per quello della squadra, per favore, Mazzarri, tienilo per un po’ fuori.

Pazienza 6: risolve qualche matassa, ma il Brescia al centro è poca cosa, e potrebbe dare di più alla spinta, cosa che fa solo in parte.

Dal 29’ s.t. Lucarelli 6: si batte e sfiora il gol in due occasioni, ma gli manca ancora il guizzo.

Dossena 5,5: a mezzo servizio, come i suoi cross, e come la sua spinta.

Dal 14’ s.t. Mascara 5,5: dà e riceve botte, ma di giocare a calcio non se ne parla neanche stavolta.

Hamsik 6,5: nel primo tempo è un fulmine, sembra voler battere da solo la sua ex squadra, ma poi rallenta, nella ripresa, anche perché lo servono poco.

Zuniga 6: sta crescendo giorno dopo giorno, ma non ha ancora la maturità necessaria per trascinare il Napoli in partite come questa.

Cavani 5,5: un paio di belle giocate nel primo tempo, poi risulta spesso fuori posizione, quando gli servono il pallone.

All.: Mazzarri 5: aveva detto che non si sarebbe più occupato degli arbitri, ma lala fine esce espulso per proteste dopo una errata decisione arbitrale. Dice che il Napoli deve pensare ad una partita alla volta, ma poi dice che per lo scudetto può succedere di tutto. Proprio adesso che la stagione è nel momento decisivo, in cui si assegnano i verdetti, deve fare in modo di portare la squadra alla mentalità che aveva prima. Ci vuole umiltà in campo, oltre ad una freschezza atletica che può recuperare con il lavoro e con la gestione del gruppo, cominciando dal far giocare meno chi è più stanco. Noi gli suggeriamo due nomi: Cavani e Gargano.

Napoli-Brescia 0-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (38' st Yebda), Maggio, Gargano, Pazienza (29' st Lucarelli), Dossena (14' st Mascara), Hamsik, Zuniga, Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Victor Ruiz, Sosa. All. Mazzarri
Brescia: Arcari, Zebina, Mareco, Zoboli, Zambelli (21' pt Accardi), Kone (38' st Eder), Vass, Hetemaj, Berardi, Diamanti (32' st Lanzafame), Caracciolo. A disp. Sereni, Bega, Baiocco, Possanzini. All. Iachini
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Note: ammoniti Hatemaj, Dossena, Mareco, Diamanti, Aronica, Accardi, Mareco, Mascara, Cannavaro.

Niente riscatto, anzi, involuzione. Il Napoli non va oltre il pari senza reti. Depresso questo Napoli senza Lavezzi, senza idee, senza gioco, che dura lo spazio di un tempo, e che continua a subire la scarsa preparazione di arbitri che, con o senza sudditanza, fanno male il loro mestiere, ed oggi ne abbiamo avuto un’altra prova.

Non male gli azzurri nel primo tempo, con Cavani e Hamsik che sembrano riuscire a fare un sol boccone del povero Brescia, ma non ci riescono E quando gli azzurri si vedono negare un rigore netto per atterramento di Maggio, Mazzarri si fa sbattere fuori, la squadra rallenta e la ripresa è soporifera, tanto che il Napoli rischia anche di perdere.

Domenica sera ci sarà di nuovo Lavezzi contro il Parma. Mon sappiamo se dipende dalla sua assenza questo Napoli inguardabile, ma certo la scossa va data. Chi è stanco deve riposare, e il tecnico deve far capire alla squadra che nulla è compromesso, e che questi ragazzi sono ancora forti, e non certo dei brocchi.

Napoli-Brescia: le probabili formazioni

Riscatto. Il Napoli punta a riprendersi ciò che è suo: orgoglio, fiducia nei propri mezzi, e consapevolezza di essere forte per lottare per le posizioni di vertice. Ci proverà contro un Brescia arcigno, rognoso, con la consapevolezza che il campo amico può fare tanto, contro una squadra più debole sulla carta, ma non per questo da sottovalutare.

Mancherà ancora il Pocho Lavezzi, che sconta così l’ultimo turno dell’assurda squalifica collezionata. I compagni cercheranno finalmente di far bene senza di lui, per riprendere un passo che si è interrotto a Milano, e che deve continuare per il bene di società squadra e tifosi. Queste le probabili formazioni:

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Mascara; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Zuniga, Sosa, Lucarelli. All. Mazzarri
BRESCIA (3-5-2): Arcari; Zebina, Bega, Zoboli; Zambelli, Hetemaj, Konè, Vass, Berardi; Diamanti, Caracciolo. A disposizione: Leali, Mareco, Accardi, Daprelà, Baiocco, Lanzafame, Eder. All. Iachini

sabato 5 marzo 2011

Napoli, non pensare allo scudetto!

Prima o poi nei tranelli si cade. E’ troppo facile perché una squadra che va bene, con il campionato che entra nella sua parte ancora corposa ma comunque finale, suscita interesse di tutti, perché è là, e proprio perché è là, deve puntare allo scudetto, volente o nolente.

Il Napoli è terzo, a undici gare dal termine, può significare tutto o niente, e la filastrocca dei giornali di Napoli da scudetto la sentiamo da tempo. Un po’ la si canta per stima, un po’per una assurda lusinga che fa tremare le gambe, e quindi cominciare a perdere. Successe al Napoli di Reja, lo ricordiamo, appena due anni fa, ed è per questo che adesso Mazzarri fa il forte, o almeno ci prova. Ci era riuscito fino alla gara con il Milan, alla vigilia della quale, inevitabilmente, aveva parlato di Napoli che “ci prova”. Ora, dopo il pesante ko di Milano, la squadra vuole riprendersi in fretta, ed ecco che a Mazzarri fa eco capitan Cannavaro, che dice di crederci.

Cari ragazzi, questo è l’atteggiamento sbagliato! Ricordate, invece, che avete fatto bene quando pensavate una partita alla volta, per poi pensare a tirare le somme solo alla fine. Scendere in campo con la forza di una grande e l’umiltà di una provinciale: è questo lo spirito giusto, che vi permetterà di riprendere il cammino vincente, cominciando dalla gara contro il Brescia, facile solo sulla carta, in realtà difficile e contro un’avversaria veramente rognosa.

Una sconfitta, seppur con la capolista, non può cancellare quanto di buono fatto fin qui, e soprattutto non deve. Rimbocchiamoci quindi le maniche, torniamo umili e sarà meglio per noi!

giovedì 3 marzo 2011

E ora..giù le mani anche da Hamsik!

Niente da fare, continua al campagna a favore dello sfascio del Napoli. Ieri volevano Mazzarri alla Juve, oggi vogliono Hamsik in Spagna. Le voci vengono dall’estero, e vorrebbero il gioiellino azzurro in una delle squadre più forti, Barcellona o Real Madrid.

Che Hamsik piaccia a tanti è cosa risaputa da tempo, ma far circolare queste voci dopo una sconfitta come quella contro il Milan è puro tentativo di destabilizzazione, di azione di disturbo nei confronti del Napoli che fa paura, è una mateora impazzita, e non va a genio alle due milanesi, che vogliono lottare da sole per lo scudetto.

Probabilmente saranno loro due a contendersi il successo finale, ma a noi piace credere che il Napoli non mollerà fino alla fine, e già da domenica, contro il Brescia, farà di tutto per riprendere il cammino e farsi trovare pronto in caso di defaillance delle avversarie.

martedì 1 marzo 2011

Giù le mani da Mazzarri!

Basta perdere una partita e si parla già di divorzi e addii. Strano il calcio, strana certa stampa, ma alla fine è un gioco che alimentano i lettori, le società stesse, la pubblicità.

In queste ultime ore si sta addirittura parlando di Mazzarri alla Juve. I bianconeri vanno male, il tecnico Del Neri finora non si sta rivelando il profeta che a Torino si aspettavano, anche i suoi tanto lodati esterni d’assalto non girano come dovrebbero, ingolfando il suo così prevedibile 4-4-2.

Dopo Rinaudo e Quagliarella, quindi, il prossimo a “tradire” potrebbe essere Mazzarri. E considerando come sono finiti i primi due, di certo Mazzarri o non ci pensa proprio a fare questo passo, o, da napoletano adottivo, starà facendo gli scongiuri.

Ma perché si parla di un addio di Mazzarri? Innanzitutto perché il tecnico è in scadenza di contratto. A fine anno se ne dovrà riparlare e, vista la bella stagione in corso, De Laurentiis, Bigon e Fassone dovranno pensare sicuramente ad un ritocco di ingaggio verso l’alto. A ciò si aggiunge la sconfitta di una squadra che piace poco, anzi dà fastidio alle grandi perché vince, e quindi, la prima occasione è buona, per certi giornali e organi d’informazione vicini a certe squadre, per cominciare a destabilizzare. Poi il tecnico piace, è un emergente, ha carattere, è un professionista meticoloso e preparato, e con la rosa giusta può raggiungere qualsiasi obiettivo.

Ma il Napoli non si sfascia, anzi ha intenzione di ripartire più forte di prima, e la dirigenza azzurra farà di tutto per tenere i pezzi migliori anche l’anno prossimo, tra cui anche il suo grandissimo allenatore.
Giù le mani da Mazzarri, quindi, e giù le mani dal nostro Napoli!

Non abbatterti Napoli, sei sempre grande!

La sconfitta con il Milan ha un po’ tagliato del gambe alle emozioni azzurre, e ad un ambiente che in quest’ultimo periodo si era abituato a vincere sempre, e che si infiamma facilmente.

Se ci fossero mai stati dubbi, gli uomini di Mazzarri ieri hanno avuto la conferma di non essere ancora pronti a puntare per lo scudetto. Ma il Napoli è forte, altrimenti non sarebbe stato tra le prime tre della graduatoria. E’ forte, e può continuare ad esserlo, tenendosi in vetta per lottare per gli obiettivi più importanti. E’ normale lo sconforto quando si perdono partite così e con questi parziali, ma è pur vero che il Napoli ha avuto delle attenuanti. In primis l’assenza del Pocho Lavezzi.

Nonostante le critiche per la sua imprecisione sotto porta, il Pocho ha una velocità, creatività, senso dell’assist e inventiva che è difficile trovare in serie A, e questo ha pesato su un Napoli che faceva fatica a superare la linea di centrocampo.
Poi, il rigore, generosissimo. Se è vero che Aronica ci ha messo il gomito, che ormai usa quasi come condimento in ogni intervento, è pur vero che si trattava di un’azione praticamente terminata, senza chiara occasione da gol, e l’arbitro, se avesse voluto, avrebbe potuto tranquillamente disinteressarsi completamente dell’azione.

Altra attenuante è quella della stanchezza. Il Napoli veniva da una gara di Europa League con il Villareal, in cui ha speso molto in energie mentali e fisiche. Simbolo di questo Napoli spento è Gargano, che sta attraversando un processo di involuzione preoccupante, irritante, ai liiti della decenza. Il ragazzo andrebbe messo un po’ in pancina, per il suo bene e per quello del Napoli.

Il Napoli, però, ha l’occasione di riprendersi presto: già da domenica, contro il Brescia. I ragazzi di Mazzarri devono mettersi alle spalle questi due pesanti scivoloni, e ripartire nella corsa che durerà ancora undici partite. Trentatrè punti in palio che possono dare benzina al cammino azzurro, e rendere squadra e tifosi ulteriormente consapevoli che questo Napoli è veramente forte.

Le pagelle di Milan-Napoli

De Sanctis 6: due parate belle e importanti, poi i tre gol. Peccato.

Campagnaro 6: ferma Pato con tutti i mezzi, tranne nel suo quarto d’ora di show.

Cannavaro 6: al centro della difesa c’è, ma il Milan passa lo stesso.

Aronica 4: soffre la velocità di Pato e di Abate, diventando a tratti disastroso.

Maggio 5: un paio di lampi nel primo tempo, poi il silenzio.

Dal 33’ s.t. Sosa s.v.

Gargano 4,5: un disastro anche lui, soliti errori, contro i giganti diventano errori imperdonabili e marchiani.

Dla 39’ s.t. Yebda s.v.

Pazienza 4: era in campo?

Dossena 5,5: ce la mette tutta, si propone, tenta il cross, ma è murato efficacemente dalla retroguardia avversaria.

Hamsik 5,5: nel primo tempo si batte come un matto, poi cala imbrigliato nel centrocampo rossonero, più esperto e grintoso.

Mascara 5: impaurito, inconcludente, se continua così dobbiamo dirgli che, purtroppo, non è da Napoli.

Dal 20’ s.t. Zuniga 6: guadagna la sua pagnotta correndo quando purtroppo è troppo tardi.

Cavani 5: un solo sinistro sbilenco fuori misura è troppo poco per il vice capocannoniere. E’ anche lui umano, e anche lui ha bisogno di riposare un po’.

All. Mazzarri 5,5: la squadra è stanca, priva di idee e subisce meritatamente il Milan. Il tecnico azzurro ha gli uomini contati ,e le differenze si vedono di più quandosi affrontano squadre come il MiIan. Ora siamo terzi, non più secondi, ma bisogna riprendersi presto per non rovinare tutto quello che di buono si è fatto fin qui. Mazzarri e la sua squadra hanno i numeri per riuscirci.

Milan-Napoli 3-0

Milan: Abbiati, Abate (36' st Oddo), Nesta, Thiago Silva, Jankulovski (27' st Emanuelson), Gattuso, Van Bommel, Flamini, Robinho (18' st Boateng), Pato, Ibrahimovic. A disp. Amelia, Yepes, Seedorf, Cassano. All. Allegri
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (33' st Sosa), Gargano (39' st Yebda), Pazienza, Dossena, Hamsik, Mascara (20' st Zuniga), Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Victor Ruiz, Lucarelli. All. Mazzarri
Arbitro: Rocchi di Firenze
Marcatore: 4' st Ibrahimovic rig., 32' st Boateng, 35' st Pato
Note: ammoniti Pato, Aronica, Gargano, Boateng

Una sconfitta che brucia, ma che è meritata, e che rende tutti consapevoli, se ce ne fosse mai stato bisogno, che non siamo ancora da scudetto.

Tre a zero, un passivo pesante, ma pian piano legittimato da un Milan reso padrone del campo da un Napoli arrendevole, che mai ha tirato in porta, e che si scopre Pocho dipendente al di là delle critiche all’argentino per la sua mira non felice. Per segnare c’è Cavani, per inventare c’è Lavezzi, e meglio di lui, tra gli azzurri non c’ è altro giocatore che sa farlo meglio. Il rigore per il Milan è inesistente, ma hanno modo di esistere le altre due reti messe a segno con una difesa praticamente sguarnita.

Lavezzi mancherà anche col Brescia, e questo potrebbe risultare un problema se condito con stanchezza e morale ora sotto i tacchetti. Ci penserà Mazzarri a ridare al gruppo lo smalto dei tempi migliori per non rovinare quanto fin qui di buono fatto. Il Napoli c’è, è ancora ai primi posti, ora terzo, e può lottare per traguardi importanti: questo non dobbiamo mai dimenticarlo.