lunedì 18 maggio 2009

Contestazione giusta, ma non proprio tutto è da buttare

Contestazione annunciata, contestazione meritata, giusta, da parte dei tifosi azzurri dal palato fine e dal cuore grande, che non possono tollerare uno scempio come quello “regalato” dal Napoli contro il Torino, che ha vinto per due reti a uno ed è tornato in corsa per la salvezza.

Il Napoli ormai non ha più motivazioni, e anche nelle ultime gare che restano i tifosi devono aspettarsi altre prove incolore, anche se vorrebbe un Napoli sempre vincente e capace di onorare il proprio campionato a dir poco fallimentare. Tra l’altro la sconfitta de Napoli ha suscitato qualche sospetto tra le altre contendenti la salvezza. Da segnalare le dichiarazioni di Marco Di Vaio, che ha lanciato sospetti sull’operato del Napoli, reo, a dir su, di aver favorito il Torino. Da parte nostra ci viene di dire che questo sarebbe veramente troppo, e che il Napoli ha perso solo perché non riesce più a trovare gli stimoli giusti, e perché buona parte della squadra sta già pensando ad altro, magari alla stagione prossima con un’altra casacca.

Contestazione giusta, dicevamo. Il bersaglio mobile più colpito è stato Paolo Cannavaro. Domenica il fratello d’arte ha fatto l’ultima, facendosi portare a spasso da Rolando Bianchi (molto poco amato a Napoli per aver rifiutato il trasferimento un anno fa) prima di segnare. Cannavaro è stato fischiato e contestato non solo per l’errore di domenica, ma per tutti gli errori di cui è stato protagonista per tutto il corso della stagione. Errori che, probabilmente, non hanno visto molti dei commentatori che girano intorno alla squadra, probabilmente per non nuocere troppo alla pecora nera dalla famiglia illustre.

Il Napoli, però, non è tutto da buttare. Donadoni, seppur non è un grande motivatore, ed il tifoso azzurro lo accusa di non aver portato modifiche dopo l’esonero di Reja, è un ottimo psicologo, e può rilanciare alcuni calciatori come non aveva saputo, o forse non voluto, fare Edy Reja.

E’ sotto gli occhi di tutti che il rilancio di Pià, al terzo centro consecutivo in campionato, sia molto merito del tecnico bergamasco, che ha saputo far rigare dritto un calciatore la cui testa non ha girato mai per il verso giusto in maniera continua, a cominciare dai tempi della C. Ora Pià, seppur i suoi gol sono inutili, ha preso consapevolezza di saper segnare e dialogare bene con centrocampo e attacco, sfruttando le sue caratteristiche di vice Lavezzi, veloce e abile ad aggredire gli spazi. Seppure il Napoli decidesse di non tenerlo per l’anno prossimo, è sicuro che adesso Più è un calciatore leggermente più facile da vendere. Donadoni, insomma, non è affatto uno stupido, ma ha più volte ribadito che per vincere c’è bisogno dei calciatori giusti, quindi dovrà essere aiutato dalla società. Ritocchino gli ingaggi ai calciatori che ritengono opportuno, e ne prendano altri all’altezza della situazione. In primis va confermato Lavezzi, ed in questi giorni questo potrebbe avvenire. Abbiamo dubbi su Hamsik, il cui girone di ritorno ridicolo difficilmente potrà ricucire lo strappo con la tifoseria azzurra. Chiunque venga, Donadoni, con un lavoro sulla psiche o con la forza, deve costruire un grande gruppo.

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