domenica 21 marzo 2010

Le pagelle di Milan - Napoli

De Sanctis 6,5: se si escludono un paio di incertezze, ha disputato una grande partita. Due parate decisive, una su Inzaghi, una su Ronaldinho, che hanno salvato il risultato.

Grava 6,5: torna e si vede. Ronaldinho non è il fantasma dell’andata, anzi è un fulmine, ma il numero due azzurro riesce ad arginarlo abbastanza bene, con le buone o con le cattive…

Cannavaro 6,5: una gara quasi perfetta, preciso, grintoso, nuovamente su buoni livelli. Non è facile fermare Inzaghi, ma ci riesce quasi sempre.

Rinaudo 6: preciso negli interventi, utile sui calci piazzati offensivi.

Campagnaro 7: nel nuovo ruolo di esterno sinistro (c’è da dire quasi sempre bloccato in difesa) trova il gol del vantaggio ed il primo con la maglia azzurra. Pato esce quasi subito e non tocca proprio palla, poi gli capita Flamini e se la cava bene.

Maggio 6: spinge poco, aiuta molto la difesa, in particolare Grava nei raddoppi su Ronaldinho, alla fine esce stremato.

Dal 39’ s.t. Dossena s.v.

Gargano 6: ce la mette tutta, peccato che vanifica, come sempre il 50% di quello che fa di buono.

Pazienza 6,5: non molla mai, e per Pirlo e compagni sono dolori, soprattutto di caviglie.

Hamsik 5: regala solo una conclusione dalla distanza, poi si spegne, si estingue da solo, e diventa spettatore non pagante. Proprio lui, che contro il Milan ha segnato il gol più bello della sua carriera. E’ un giocatore che bisogna recuperare, perché se continua così lo perdiamo.

Dal 42’ s.t. Denis s.v.

Quagliarella 6: lotta come può, ma fallisce quattro clamorose occasioni, due per tempo, poi si infortuna. Ma sra crescendo.

Dal 31’ s.t. Cigarini s.v.

Lavezzi 6,5: primo tempo devastante, in cui è incontenibile a destra, tanto da fornire l’assist per il gol di Campagnaro e altri due per Quagliarella, vanificati. Nella ripresa è quasi un monologo del Milan, ma il Pocho fa il possibile per far tirare il fiato ai compagni.

All.Mazzarri 5,5: non male la scelta della difesa a 4, anche se alla distanza è risultata una soluzione troppo votata ad accontentarsi del pareggio, al cospetto di un Milan che poteva anche essere colpito a morte, almeno in certe fasi della gara. Di parziale rinuncia sono risultati anche le sostituzioni, troppo tardive, troppo di contenimento.

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