mercoledì 3 giugno 2009

Lavezzi e il suo procuratore strumentalizzano il tifo azzurro.

Dopo le polemiche della scorsa settimana Lavezzi è fuggito, suggerito, male, dal suo procuratore Mazzoni, ed ora ha creato un strappo difficilmente sanabile con la società azzurra, e probabilmente con i tifosi, che lo hanno osannato, e domenica anche difeso.

Il Pocho vuole un aumento, un altro, forse poco conscio che quest’anno, come il resto della squadra, ha disputato solo metà campionato, quindi dovrebbe avere almeno il buon gusto di non avanzare ulteriori pretese. La colpa è principalmente del suo procuratore, che sta adottando metodi ormai superati, e che, al cospetto di una società come il Napoli che continua ad investire, e di un direttore generale come Marino, che non è certo alle prime armi, fanno solo male al suo assistito. Portarlo lontano da Napoli rende tutto più difficile, e millantare contatti con Juve, Liverpool o Real Madrid, rischia di far infuriare società e tifosi. Perché allora rischiare di far diventare Lavezzi da re di Napoli a spina nel fianco? L’arrivo di Quagliarella, che sotto sotto crea gelosia nel Pocho, rende la formazione azzurra ancora più all’altezza della situazione, e adesso l’asso argentino deve fare il possibile per far rientrare la situazione, e rendere il Napoli ancora più grande. Verrà il tempo in cui potrà meritare ingaggi faraonici, dipende solo da lui. Lo stare a Napoli, piazza non per tutti, non può che fargli bene. Un consiglio: stia a sentire uno come Sosa, e rifletta sul confermare o no il mandato al prprio procuratore.

I tifosi del Napoli amano incondizionatamente chi sa conquistarli, ma non si lasciano strumentalizzare facilmente. E’ gente esigente, e chi sbaglia paga con la contestazione pacifica come è stato domenica. Il Pocho è stato difeso da solo, ne tenga conto prima di fare certe azioni senza senso.

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