domenica 18 aprile 2010

Bari-Napoli 1-2

Bari: Gillet, Belmonte, A.Masiello, Bonucci, Parisi, Alvarez, Gazzi, De Vezze (13' st Almiron), Allegretti (25' st S.Masiello), Barreto, Castillo (13' st Sforzini). A disp. Padelli, Stellini, Koman, Gosztonyi. All. Ventura
Napoli: De Sanctis, Santacroce, Rinaudo, Grava, Campagnaro, Pazienza (34' st Bogliacino), Gargano, Zuniga, Lavezzi, Hamsik, Denis (39' st Dossena). A disp. Iezzo, Rullo, Maiello, Hoffer, Iuliano. All. Mazzarri
Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatore: 28' pt Lavezzi (N), 12' st Lavezzi (N), 30' st Almiron (B)
Note: ammoniti A.Masiello, Santacroce, Gazzi, Grava, Belmonte, Zuniga

Aggrappati al Pocho. Non ai cingoli del Tanque, come avevamo auspicato, ma alla classe del Pocho Lavezzi. Una doppietta dell’argentino e il Napoli torna a fare bottino pieno in trasferta, supera la Juve, e rientra prepotentemente in zona Europa. Il difficile, ora, è rimanere, ma è d’obbligo non mollare.

Il Napoli, nonostante le assenze, ha mostrato di avere la solita anima, messa in campo con grinta, al copetto di un Bari che nelle prime battute ha messo paura. Buona la prova di Zuniga a sinistra, buona la prova di Santacroce in difesa, chiara la superiorità azzurra a centrocampo, ma soprattutto un Pocho grande come non mai. Ora l’argentino non fa solo segnare, ma è anche egli stesso a far gol. E che gol. Il primo è una mezzaluna di destro che da fuori area rende incolpevole Gillet. Il secondo è un gol di opportunismo che approfitta di una sfortunata scivolata di un avversario. Il Pocho trascina i suoi al successo anche quando c’è da soffrire, perché mantiene il pallone per tutto il finale, fino al recupero, capitalizzando i suoi due gol, ed il successo azzurro.

Continua, però, qualche sbandamento difensivo, come in occasione del gol di Almiron, dove la difesa non ha proprio saltato. Diciamo che questa volta possiamo giustificare i ragazzi, considerato che la difesa, con il rientrante Santacroce, era praticamente inedita, e l’adattamento di Grava a sinistra, per fare spazio a Santacroce a destra, è normale che porta qualche piccola incertezza in alcuni movimenti. Ma va bene così.

Il prossimo obiettivo sarà quello di ritrovare la continuità di risultato, e possibilmente di vittoria. A quattro gare dalla fine c’è poco da fare strategie o lavorare su qualcosa in particolare. Quello che è fatto è fatto, ora occorre dare il tutto per tutto mettendo sul rettangolo verde soprattutto il cuore. L’obiettivo è cercare di vincerle tutte, e a fare la differenza dovranno essere i campioni azzurri: Quagliarella al suo rientro, Hamsik, se evita di nascondersi nella ripresa, e soprattutto Lavezzi, dal quale ci aspettiamo altre quatto gare come quella di oggi a Bari.



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