domenica 25 aprile 2010

Napoli, per l'Europa serve un attaccante vero

Denis, Quagliarella, Lavezzi, Hoffer non bastano. Al Napoli serve un vero attaccante per poter competere più forti squadre d’Europa, e poter rimanere a lungo in quest’ambito.

Lo abbiamo visto oggi, per l’ennesima volta, che non siamo andati oltre il pareggio, e molte altre volte ci abbiamo rimesso l’intera posta in palio. Si costruisce molto, si diverte il pubblico, ma non si segna, e continuando così non si va da nessuna parte, e soprattutto si vince poco, rimandando il salto di qualità che ormai tutto l’ambiente sente maturo.

La squadra è giovane, è vero, e forse proprio da questo provengono i numerosi errori, anche quelli sotto porta. Ma per vincere occorre segnare. E mentre Quagliarella se ne sta in curva con i tifosi, per farsi perdonare la stupidaggine che gli è costata tre giornate di squalifica e la conseguente assenza nel momento topico della stagione; e mentre Denis continua a sbagliare sotto porta, facendo esaltare il portiere avversario; e mentre Lavezzi si è capito che non è una punta vera, anche se un trascinatore dai muscoli non proprio indistruttibili, e mentre Hoffer prepara le valigie per lasciare Napoli, dopo che, in un anno, non è riuscito nemmeno a imparare una parola in italiano, tanto che oggi Mazzarri gli ha preferito un centrocampista, Bogliacino, la società deve iniziare a pensare ad un attaccante vero.

Se Balotelli, con la complicità di qualche scaltro giornalista tifoso, guadagna le pagine dei giornali per un suo forzato accostamento agli azzurri, la società, vera artefice del mercato, deve iniziare già da ora, comunque vada questa stagione, a lavorare in proiezione per l’anno prossimo, lontano dai riflettori, per portare in squadra uno che segna, che non sbaglia, e che possa fare la differenza. Uno degli attaccanti già citati, ma forse anche più di uno di quelli citati, potrebbe pagare, ma pagherebbe sicuramente per il bene del Napoli, un Napoli che noi tutti tifosi vogliamo migliore, vincente, capace di competere con i più forti, e non accontentarsi delle briciole.

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