lunedì 2 novembre 2009

Tutti pazzi per Mazzarri

Dieci punti in quattro partite: un pareggio e tre vittorie. E che vittorie. Strappate col cuore, in rimonta, mostrando bel gioco. Questo l’approccio di Walter Mazzarri al Napoli, che ha portato l’ambiente dalla depressione di inizio stagione ad un’esaltazione che ora diventa quasi difficile da contenere. La piazza ora è tutta per lui (anche i lettori di questo blog, come dimostra il sondaggio) e lo sta portando assurgendo a principale artefice di questo periodo favoloso, che tutti si augurano duri il più possibile. I media sono tutti per lui, ma il tecnico toscano resta con i piedi per terra, quasi a voler dare il buon esempio ad un gruppo che non deve dimenticare che il campionato è ancora aperto. E’ un sergente di ferro, ma anche un padre comprensivo, come dimostra la gestione del “caso Lavezzi” quando il Pocho ha avuto problemi con il suo passaporto. Ma cosa sta facendo Mazzarri per rendere il Napoli così vincente e convincente?

Innanzitutto il tecnico ha caricato l’ambiente dal punto di vista emotivo e morale. La squadra, seppur dalle dichiarazioni di facciata lasciavano trasparire il contrario, erano contro Donadoni. Non ne condividevano i metodi, l’approccio alla gara, e la sua esplicita volontà di favorire i calciatori che lui stesso aveva chiesto alla società.

Mazzarri sin dalle prime battute del primo allenamento ha fatto vedere al gruppo di che pasta è fatto. Subito a gridare, a dare la carica, a scuotere a gesti e parole una squadra che si stava involgendo soltanto gettandosi addosso la sua stessa depressione. Ed ecco che la prima partita, quella col Bologna, dà subito i suoi frutti, con il Napoli che inizia a credere nei propri mezzi, e vince rimontando grazie ad un gol nel finale. Stessa cosa accade a Firenze, accade col Milan, e accade nel trionfo con la Juve, dove rimonta due gol e segna il terzo della vittoria.

Altra svolta è avvenuta dal punto di vista tattico. Seppur ha lasciato inalternato lo schema difensivo a tre in difesa, Mazzarri ha attuato alcuni accorgimenti tattici che rendono il Napoli leggermente più coperto nella fase difensiva (anche se persistono svarioni) e più pericolosi e imprevedibili quando invece attacca. Ha dato spazio ad almeno un esterno con attitudini difensive, come Aronica, che garantisce, nei momenti in cui la squadra subisce, una giusta copertura e supporto ai tre centrali.

A centrocampo, invece, sta dando spazio a due mediani per l’interdizione, come Gargano, sempre più insostituibile, e Pazienza, anche se, viste le ultime prestazioni, sta tornando in auge anche Cigarini, che sta ritrovando la condizione giusta sotto il profilo sia fisico che mentale. Questo consente a Lavezzi e Hamsik di dedicarsi principalmente alla fase offensiva, mettendo in campo tutto il loro estro. Questo schema consente all’unica punta di poter essere servito con maggiore frequenza, e cambiare di posizione in attacco, oltre a sfruttare gli scambi con chi proviene dalle fasce. Che sia Quagliarella o Denis, questo gioco si adatta facilmente alle rispettive caratteristiche, e consente una maggiore pericolosità. Pericolosità che si è vista in queste prime quattro partite, e che speriamo di poter vedere anche nelle prossime gare.

I tifosi del Napoli vogliono divertirsi e vedere una squadra vincente. Mazzarri sembra l’uomo giusto, ora lui e la squadra devono continuare su questa strada. A cominciare dalla gara con il Catania, dove sembra palese che non è consentito abbassare la guardia.

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