Quattordici punti conquistati negli ultimi dieci minuti di gioco, ed oltre.ò La capacità “innata” di rimontare dopo essere pasati in svantaggio, riequilibrare partite ormai andate ed a volte vincerle con un vero e proprio trionfo, di gioco oltre che di risultato. E’ questo il Napoli di Mazzarri, vietato a chi soffre di cuore.
Da quando il tecnico toscano ha sostituito Donadoni sulla panchina azzurra, questa è la musica che si suona, con un Napoli che resta imbattuto, che dà il meglio di sé in quella che alcuni chiamano “zona Mazzarri” e che fa divertire, e mai annoiare i tifosi, anche se con qualche rischio.
Questo Napoli è il trionfo del calcio offensivo, delle fasce pericolose, dell’attacco che prima o poi la butta dentro, anche se non ha quella cattiveria agonistica che consente di chiudere le partite in maniera definitiva e inesorabile.
Di contro vi si oppone una difesa che non sempre è impeccabile, anche se, presa singolarmente, ha uomini all’altezza della situazione. Il Napoli continua a subire reti per due motivi: non riesce ancora trovare gli equilibri giusti sulle fasce, e quando riesce a trovarli cambia troppo spesso assetto in termini di uomini. Tra squalifiche e infortuni i tre centrali non ono quasi mai gli stessi, e di questo ne risente il giocare insieme, gli automatismi, e la capacità di chiudere i varchi che portano a rete gli avversari.
Il Napoli ha margini di miglioramento, ed intanto, mentre si avvia sulla strada del miglioramento, la squadra azzurra non deve smettere di emozionare i propri tifosi. Il tifo azzurro vive di emozioni ed un Napoli come quello di Mazzarri può farci solo bene. Di sicuro è meglio una squadra brutta ma vincente invece di una bella ma spesso cenerentola di punti preziosi. La perfezione non esiste, ma ci si può avvicinare: è per questo che noi tutti desidereremmo un Napoli bello e vincente. Non c’è dubbio: si può fare.
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