Napoli: De Sanctis, Campagnaro (44' st Rinaudo), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza, Zuniga (1' st Contini), Hamsik, Denis (23' st Bogliacino), Quagliarella. A disp. Iezzo, Cigarini, Datolo, Pià. All. Mazzarri
Chievo: Sorrentino, Sardo, Morero, Yepes, Mantovani, Luciano, Rigoni, Marcolini (36' st Ariatti), Pinzi (20' st Bentivoglio), Pellissier, Abbruscato (20' st Granoche). A disp. Squizzi, Mandelli, Malagò, Bogdani. All. Di Carlo
Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatore: 7' pt Hamsik rig., 42' st Quagliarella
Note: ammoniti Sorrentino, Aronica, Rigoni, Quagliarella, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Ariatti
Stavolta brutto, ma almeno vincente. Il Napoli saluta il 2009 agonistico con un successo per due a zero sul Chiedo, non meritato al 100% ma di sicuro legittimato da una prova attenta in difesa, e concreta in attacco.
Il rigore di Hamsik, concesso per atterramento di Denis su splendido suggerimento di Gargano, ha rotto la tradizione, portando gli azzurri in vantaggio nei primi dieci minuti di gioco, come succede veramente di rado. E’ successo, come ancora più raramente accade, che la formazione di Mazzarri è riuscita a mantenere il vantaggio, senza subire reti, seppur rischiando, in particolare nella ripresa, ma senza smarrirsi e perdere la testa. Il gioco non può essere sempre brillante, soprattutto quando si pensa un po’ al panettone, ma l’ìimportante è che in questi casi si vinca, come è successo oggi.
Che tra i migliori in campo sia stato il portiere De Sanctis è elemento eloquente, con un Chiedo che è parso squadra ben organizzata, capace di regalare sprazzi di bel gioco.
Il Napoli, però, proprio nel miglior momento degli ospiti, ha avuto ,la bravura di tramortire l’incontro con un gol ancora nel finale e ancora di Fabio Quagliarella, che sta ritrovando la continuità realizzativi, almeno tra le mura amiche, ed ora è a quota sei reti. Il capocannoniere azzurro resta Marek Hamsik, che con il rigore trasformato oggi è a quota otto.
La mancanza di Lavezzi si fa sentire, ma è confortante che il Napoli riesca a fare risultato anche quando non è particolarmente bello. La speranza di tutti è che ora il 2010 cominci come il 2009 è terminato, vincendo e regalando soddisfazioni ai tifosi.
Le pagelle
De Sanctis 6,5: sicuro nelle uscite, bravo nella ripresa su una insidiosa conclusione di Pellissier
Campanaro 5,5: non è al meglio fisicamente e si vede. Si perde gli avversari, che spesso lo costringono a rimediare con le cattive.
Dal 44’ s.t. Rinaudo s.v.
Cannavaro 6,5: molto attento nelle chiusure, e talvolta riesce anche negli anticipi. In netto miglioramento, sta ritrovando la continuità che noi tutti ci auguriamo. Dopo tante critiche giuste nei suoi confronti, siamo e saremo i primi ad elogiarlo se e quando lo merita.
Aronica 5,5: resta bloccato anche quando entra Contini, soffre la rapidità di Luciano.
Maggio 6: abbozza solo la spinta, poi si occupa di badare a Mantovani.
Gargano 5,5: nel primo tempo regala da solo il rigore al Napoli. Nella ripresa di spegne e perde lucidità.
Pazienza 6,5: una diga a centrocampo, lascia pochi spazi agli avversari. Piano piano, come il suo stesso cognome gli insegna, si sta ritagliando un ruolo da protagonista.
Zuniga 6: primo tempo molto convincente, in cui mostra una condizione fisica finalmente in crescita.
Dal 1’ s.t. Contini 5,5: non è ancora il top. Lo dimostra la smisurata quantità di scorrettezze che riesce a commettere in un solo tempo giocato.
Hamsik 6: segna il rigore e nel primo tempo prova più volte a trascinare la squadra. Nella ripresa di accende a sprazzi, poi si mangia un gol praticamente fatto.
Denis 6: bravo nella circostanza del rigore, fa quello che può ma riceve pochi rifornimenti.
Dal 23’ s.t. Bogliacino 6,5: è ancora una volta l’uomo della provvidenza. Confeziona un assist magnifico per il raddoppio di Quagliarella. Non deve assolutamente muoversi da Napoli, anzi bisognerebbe iniziare a pensare per lui ad un ruolo da titolare.
Quagliarella 6,5: sicuramente più dinamico e volitivo, anche se a volte sbaglia le cose più facili.
All.: Mazzarri 6: nella ripresa la squadra subisce troppo e non riesce ad apportare i correttivi necessari. Ha dalla sua il merito di trasferire al gruppo una grinta che fa la differenza.