domenica 31 gennaio 2010

Napoli, ipotesi di complotto

Il presidente De Laurentiis ha dato il “la”, come ha già fatto in altre occasioni in questo campionato. L’allenatore Mazzarri, che di solito non si sofferma sull’argomento, ha chiesto agli addetti ai lavori di focalizzarsi sulla questione. A Napoli si fa strada una “ipotesi di complotto” che riguarderebbe gli arbitraggi un po’ contrari alla formazione azzurra. A ben vedere, si è partiti un po’ nel girone d’andata, quando, proprio in Genoa – Napoli, quando il fischietto di allora ci mise un po’ del suo.

Passiamo per alcuni rigori contro un po’ generosi e leggeri, per arrivare alla gara di ieri, dove il Napoli si è visto negare due rigori netti da Moranti, che ha completato la frittata gestendo male alcune situazioni di gioco favorevoli al Napoli, come regole del vantaggio non concesse, e fuorigioco dubbi, scatenando di nuovo l’ira del presidente azzurro, prima sopita nel caldo dopo partita, poi ragionata e sfogata nella domenica che per il Napoli è stata senza calcio.

Che gli arbitri sbagliano può succedere, e non è giusto accanirsi come fanno tutti, sarebbe la strada più facile. Ma vedere che si sbaglia in maniera sistematica, soprattutto ora che il Napoli è ai vertici di classifica, e quindi può dare fastidio alle solite grandi, il dubbio un po’ viene. Il Napoli è quarto, e questo va scomodo a squadre come Inter, Milan, e soprattutto Juve, che arranca e che ha richiamato l’unico dirigente uscito pulito dalla bufera giudiziaria che ha investito la triade, Bettega, quasi a voler ripristinare certi equilibri ante Calciopoli.

Certo esagera il presidente De Laurentiis quando dice che questo atteggiamento rende inutili i propri investimenti, ma non è sbagliato far valere il proprio peso in lega, così come è giusto portare un dossier che raccolga tutti questi episodi, come la società azzurra intende fare. La mediocrità arbitrale non può essere una scusa, sia chiaro, per la squadra, che sabato sera ha sbagliato ancora tanto sotto porta, mostrando di avere ancora poco cinismo, dote che da sola può fare grande una squadra che già se la cava. Se si segna un gol in più dell’avversario, mostrando superiorità anche in questo senso, non c’è decisione arbitrale che tenga, e di questo il Napoli deve convincersi al più presto possibile.

Caro Paolo, ci hai fatto ricredere

E’ datato mercoledì 20 maggio il nostro intervento di forte critica, su questo blog, all’operato di Paolo Cannavaro, che, in un finale di una stagione che meritava solo l’eutanasia, concludeva nel peggiore dei modi la propria pessima stagione, meritando la contestazione dei tifosi, tanto da scrivere una lettera di chiarimenti sul sito ufficiale del Napoli.

A distanza di ormai otto mesi, in cui siamo stati inflessibili nelle critiche, come lo siamo da un po’ nei confronti di Paolo Cannavaro, non sempre impeccabile al centro della difesa, ci sentiamo di elogiarlo appieno ora che invece si sta mettendo in luce per prove eccellenti. Secondo noi quelle critiche le meritava tutte. Adesso però che il fratello d’arte sta dando il massimo, diciamo, senza alcun problema, che merita tutti i nostri elogi.

Caro Paolo, ci hai fatto ricredere, e non abbiamo problemi ad ammetterlo. Perché nei tuoi confronti non siamo prevenuti, ma siamo pronti alle critiche per chi non si impegna e non onora la maglia azzurra. Tu in questo periodo lo stai facendo, e per questo ti diciamo grazie, ti facciamo i complimenti, e ti chiediamo di continuare così. Da buon napoletano puoi dare il tuo apporto alla causa con una piccola motivazione in più rispetto agli altri, esattamente come può fare Fabio Quagliarella. Che tu possa ricordare, nel corso della stagione, due gesti atletici regalati in Napoli – Genoa: l’intervento in scivolata ad arpionare il pallone lasciando Suazo sorpreso (forse neanche il fratello Fabio ne sarebbe stato capace) e quel destro che si è stampato sulla traversa.

Continua così Paolo, noi siamo con te e con il resto del Napoli. Vedrai che verrà il tanto sospirato gol, e le soddisfazioni in maglia azzurra non mancheranno.

Napoli - Genoa 0-0: le pagelle

De Sanctis 6: quasi inoperoso, buona una sua parata nel primo tempo su una punizione di Criscito

Campagnaro 7: una roccia contro cui sbattono i centrocampisti e gli attaccanti genoani. Non perde nemmeno un contrasto e diventa un pericolo anche quando si spinge in avanti. Apprezzabili i suoi cross in area, come sempre.

Cannavaro 7: annulla Suazo, rendendolo poco altro che un nome su un tabellino. Non sbaglia praticamente nessun intervento, e centra anche una clamorosa traversa, con un gran destro che avrebbe potuto regalare il successo ai suoi. Peccato.

Grava 6,5: ancora una volta gara praticamente perfetta, fatta di anticipi e puntualità negli interventi.

Dal 16’ s.t. Dossena 6,5: con qualche chilo in meno ritrova subito la velocità che gli si addice. Sulla fasica è imprevedibile, ma soprattutto efficace, insomma proprio quello di cui il Napoli aveva bisogno. Alla distanza può solo migliorare

Maggio 5: parte bene ma si ferma quasi subito, costringendo Mazzarri al cambio.
Dal 7’ s.t. Zuniga 6: fa fatica a carburare, ma riesce con generosità a partecipare all’assedio finale.

Gargano 7: prende la squadra per mano quando si tratta di ripartire, recupera numerosi palloni e stavolta ne perde pochi. Prova anche la conclusione e spinge la squadra all’assedio finale. Meglio di così…

Cigarini 6,5: davanti alla difesa è finalmente all’altezza della situazione. Riesce a dare profondità alla squadra con intelligente e precise verticalizzazioni, non si sottrae quando c’è da fare battaglia agli avversari, non facendo rimpiangere lo squalificato Pazienza, e nel finale trova la forza per partecipare all’arrembaggio finale purtroppo poco proficuo. Lo vogliamo sempre così

Aronica 6: infallibile in copertura, anche quando fa il centrale nella ripresa, efficace nella spinta, anche se dovrebbe cercare un po’ di più il fondo campo.

Hansik 6,5: finalmente il giocatore che conosciamo. Fa valere il tasso tecnico superiore per destreggiarsi abilmente tra gli avversari, illumina la fase offensiva con le sue giocate, e conclude a rete, anche se con poca fortuna.

Quagliarella 5,5: ce la mette tutta, soprattutto con un colpo di testa nel finale che sfiora la traversa, ma gli manca la cattiveria nella conclusione.

Denis 5,5: due ghiotte occasioni sbagliate, tanto impegno, ma anche per lui un monito: osa di più, sotto rete occorre maggiore cinismo!

Dal 37’ s.t. Bogliacino s.v.

All.Mazzarri 6,5; l’arrembaggio finale, la voglia di vincere sempre e comunque della squadra sono chiari segnali della sua mano. La difesa è organizzata e compatta in tutti gli attori che vi prendono parte. Ora dovrà lavorare sul maggiore cinismo degli attaccanti, in attesa di avere un Lavezzi fresco di rinnovo contrattuale.

Napoli - Genoa 0-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava (16' st Dossena), Maggio (7' st Zuniga), Gargano, Cigarini, Aronica, Hamsik, Quagliarella, Denis (37' st Bogliacino). A disp. Iezzo, Rinaudo, Rullo, Insigne. All. Mazzarri
Genoa: Amelia, Biava, Dainelli, Moretti, Papastathopoulos, Rossi, Milanetto, Criscito, Mesto (29' st Juric), Palacio (12' st Sculli), Suazo (12' stAcquafresca). A disp. Scarpi, Bocchetti, Zapater, Palladino. All. Gasperini
Arbitro: Morganti di Ascoli
Note: ammoniti Aronica, Quagliarella, Suazo, Dossena, Acquafresca, Cannavaro, Campagnaro, Criscito


Contro i fratelli del Genoa, ci è mancato solo il gol, ma il Napoli si è dimostrato squadra, squadra tosta, compatta, sicura di sé, peccato per quel cinismo sotto porta che se ci fosse, ci permetterebbe di dire che il Napoli potrebbe lottare addirittura per lo scudetto.

Dal primo all’ultimo minuto di un sabato sera piovoso, la formazione di Mazzarri ha imposto il proprio gioco, sviluppando interessanti e avvolgenti manovre su entrambe le fasce, e costringendo il povero Genoa di Gasperini ad aggrapparsi ad un difensivismo che non gli si addice, e un po’ anche a discutibili decisioni arbitrali sfoggiate dall’arbitro Morganti con una certa disinvoltura.

Denis, Quagliarella e addirittura uno strepitoso Cannavaro, si sono visti strozzare le rispettive urla in gola per una palla che ha deciso di non entrare.

In compenso questo Napoli targato Mazzarri gioca bene, ha più di una soluzione offensiva (riesce sia a verticalizzare sia a puntare su entrambe le fasce) grazie ad un centrocampo generoso come non mai, e la difesa è finalmente arcigna e compatta.

Se si inizia a segnare con maggiore continuità, è chiaro che questa squadra non avrà praticamente nulla e nessuno da temere.

Continua così grande Napoli, noi siamo e saremo sempre con te!

venerdì 29 gennaio 2010

Napoli, scatta l’impresa: battere i fratelli del Genoa

Da tre anni, quanti sono che il Napoli è tornato in A, non riusciamo a battere i nostri “gemelli” del Genoa. Dopo lo zero a zero che fece festeggiare ad entrambe le squadre la serie A, il Napoli ha condizionato una poco piacevole serie di cinque sconfitte su cinque. Ultima quella dell’andata quando, durante la gestione Donadoni, gli azzurri subirono una vera e propria scoppola per quattro a uno, dopo aver disputato una buona gara.

L’ultima gara ha seguito il leit – motive delle precedenti gare, dove il Napoliu ha dato l’anima ma non ha raccolto praticamente niente.

Per il Napoli di Mazzarri si propone quindi la possibilità di invertire finalmente la tendenza. Il Genoa sta diventando una delle nostre bestie nere, e, seppur c’è un bel rapporto tra tifoserie, che ci auguriamo resti sempre tale, il Napoli deve fare il possibile per dare prova della sua superiorità.

Non è facile mantenere sempre alta la tensione e andare sempre a mille, ma il Napoli che vuole pensare in grande deve riuscirci. Bisogna sfruttare il campo amico che in una gara notturna farà sentire il suo apporto e farà come sempre da valore aggiunto. Bisogna essere più forti delle assenze, della poca lucidità che può capitare, e continuare ad avere sempre fame. Mazzarri fa il pompiere ed il motivatore, un ruolo duplice quanto difficile, perché riguarda due aspetti dell’emotività completamente opposti, ma è proprio nei momenti particolarmente difficili che si vede la qualità delle persone, e, quindi, anche degli allenatori e di una squadra di giocatori.

Napoli, siamo con te, continua a farci gioire!

martedì 26 gennaio 2010

Cosa manca al Napoli per diventare grande?

Il Napoli ci sta entusiasmando, facendo sognare, e tra noi napoletani, che siamo tanti sparsi per il mondo e tutti innamorati della maglia azzurra, diventa fin troppo facile sognare. E a volte addirittura volare.

Essere quarti per noi napoletani vuol dire subito puntare allo scudetto, ma, come anche il toscanaccio Mazzarri ha fatto, e continua a fare, e speriamo farà fino alla fine della stagione, il pompiere. Subito dopo la gara col Livorno lo ha detto chiaramente: “Per lo scudetto se ne parlerà nei prossimi anni”.

Per adesso gli azzurri devono fare il massimo che è nelle loro possibilità, considerando ogni gara come una finale e inseguendo l’Europa, che sia essa l’Europa League o la Champions League. Riuscirci sarà difficile perché il campionato è ancora lungo, e perché le grandi ora in calo sicuramente si riprenderanno.

Ma non guasta riflettere un po’ sulla nostra squadra del cuore, su quello che sta facendo, e su quello che le manca per diventare una grande del campionato italiano.

Il mercato di gennaio in entrata ha portato il solo Dossena che, seppur deve recuperare la condizione giusta, ha mostrato di dare il suo apporto a sinistra, pur dando atto a Aronica dell’ottima stagione che sta disputando da quando è arrivato Mazzarri.

In uscita, invece, si sono registrate le partenze di Datolo e Contini, partiti per squadre non italiane, in prestito, proprio per non ritrovarceli contro, e nella speranza che si migliorino: Datolo dal punto di vista tecnico, Contini sotto il profilo mentale.

Il Napoli, in effetti, avrebbe bisogno di qualche rinforzo, almeno uno per reparto, ma non tanto per scalzare gli ottimi attori dell’attualità, quanto per avere il più possibile alternative in vista del prosieguo di una stagione lunga e piena di insidie.

Servirebbe, quindi, un difensore centrale forte di testa, visto che, una volta Rinaudo, una volta Campagnaro, e spesso Santacroce, si assentano vuoi per squalifica vuoi per infortunio.

A centrocampo serve un altro incontrista, visto che Pazienza, altro giocatore rigenerato dalla cura Mazzarri, non può fare tutto da solo insieme a Gargano, che è forse l’unico giocatore insostituibile, pur tenendo presente i numerosi errori che ancora commette. Con la squalifica di Pazienza nella gara di sabato contro il Genoa si rischia l’inferiorità numerica a centrocampo, dove Cigarini, nonostante il bel gol messo a segno contro il Livorno, continua ad essere un oggetto misterioso, e non riesce a trovare il giusto ruolo in mezzo al campo. Non ha sfigurato come trequartista, ma in quella posizione la concorrenza non manca. Vogliamo, anzi pretendiamo un Hamsik più leader. L’esperienza che avrà modo di fare anche nei prossimi mondiali farà dello slovacco un campione internazionale, che la smetterà di nascondersi dietro ai compagni quando si tratta di essere arrembanti, costruire il gioco e mettere paura all’avversario costringendolo a difendersi.

In attacco, premesso che dobbiamo essere più cattivi, cinici e spietati, aumentando la nostra percentuale realizzativa, non farebbe male una prima punta forte fisicamente, che possa giocarsi il posto da titolare con Denis, e anche con Quagliarella, a seconda dell’avversario che si abbia di fronte. Lavezzi, genio azzurro, non deve avere alcun alter ego. Un giocatore come lui è unico e può essere decisivo, ammesso che riesca finalmente ad acquisire quella disciplina tattica che ancora gli manca.

domenica 24 gennaio 2010

Le pagelle di Livorno - Napoli

De Sanctis 8: parare due rigori in due gare consecutivi capita difficilmente, e non è solo colpa di chi tira male. Sta crescendo e meritando la nazionale, dando sicurezza alla retroguardia. L’imbattibilità continua, ora deve solo migliorare nella presa, evitando il più possibile i due tempi.

Campagnaro 6,5: preciso e attento negli anticipi, prova anche a spingersi, e non gli riesce male.

Cannvaro 6,5: non sbaglia praticamente nulla, anche se Lucarelli è un brutto cliente.

Grava 7,5: perfetto, negli anticipi, nei raddoppi, nelle diagonali sia a destra che a sinistra. Da spettatore in tribuna a calciatore insostituibile.

Maggio 7: un gol, quello del vantaggio azzurro, che per essere apprezzato appieno va guardato più che descritto. Ha disputato una partita di giudizio, cercando anche di spingersi in avanti con intelligenza. In netto miglioramento.

Gargano 6: un po’ di disordine tattico, ma la sua capacità di dare equilibrio a centrocampo resta irrinunciabile.

Pazienza 5,5: il suo intervento che porta al rigore del Livorno sembra regolare. Sbaglia un po’ troppe volte il tempo degli interventi sugli avversari.

Aronica 6,5; presidia la fascia con autorità, e riesce a creare pericoli in attacco, come l’assist che porta al gol di Maggio: un intelligente cambio di gioco dopo aver rubato palla. Per dossena sarà difficile prendere il suo posto.

Dal 23’ s.t. Dossena 6: in netta crescita, anche se gli manca ancora la gamba: ma per quella ci vorrà ancora tempo.

Cigarini 6: corregge la sua prestazione con la bella punizione che regala il raddoppio alla formazione azzurra. Non è per niente negli schemi, anche se nel primo tempo aveva ben impressionato schierato sulla trequarti.

Hamsik 5: nel primo tempo sbaglia ancora sotto porta. Nella ripresa molla un po’ e il tecnico lo sostituisce giustamente.

36’ s.t. Zuniga s.v.

Denis 5,5: si batte come un leone, ma la palla capita raramente dalle sue parti.
Dal 49’ s.t. Insigne s.v.: complimenti per l’esordio in serie A.

All.: Mazzarri 7: la squadra sa soffrire, si difende con ordine ed efficacia, e sa colpire l’avversario. Manca il regista, ma quando le fasce girano si riesce a compensare a questa mancanza.

Livorno-Napoli 0-2

Livorno: De Lucia, Perticone, Rivas, Esposito (16' st Tavano), Raimondi, Pulzetti (33' st Marchini), Moro, Mozart (1' st Filippini), Bergvold, Lucarelli, Bellucci. A disp. Benussi, Vitale, Danilevicius, Bernardini. All. Cosmi
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava, Maggio, Gargano, Pazienza, Aronica (23' st Dossena), Cigarini, Hamsik (36' st Zuniga), Denis (49' st Insigne). A disp. Iezzo, Rullo, Contini, Maiello. All. Mazzarri
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Marcatore: 46' pt Maggio, 47' st Cigarini
Note: ammoniti Raimondi, Esposito, Cannavaro, Gargano, Mozart, Pazienza, Filippini, De Sanctis. Espulso al 44' st De Lucia per fallo di mano fuori area. Al 9' st De Sanctis ha parato un rigore a Lucarelli.

A fare la differenza in questo Napoli che vola è ancora una volta la capacità di sofferenza, di essere piccola squadra quando gli avversari attaccano per poi essere grande squadra nello sfruttare gli errori e le difficoltà degli avversari, per colpirli a morte e portare a casa il risultato.

A vedere la partita odierna sono questi gli elementi che l’hanno caratterizzata. Il Napoli passa in vantaggio con un gol da cineteca dell’ottimo Christian Maggio, riesce a evitare il ritorno avversario con l’ottimo De Sanctis, che para il secondo rigore consecutivo su Lucarelli. Nel finale il Napoli attacca, fa espellere il portiere avversario, e colpisce con una punizioni Cigarini (per nulla negli schemi, ma autore di una bella punizione – gol), che batte Raimondi, costretto a fare il portiere dopo l’espulsione di De Lucia, essendo terminate le sostituzioni per gli amaranto.

Vincere fuori casa è bello, perché prima capitava di meno, ma il Napoli sorprende, e fa ben sperare, perché si mostra padrone della gara, subisce poco, con una difesa finalmente quadrata (Grava sta diventando insostituibile) e sa colore anche quando non è particolarmente brillante. Il tutto senza dimenticare che oggi mancava praticamente tutto l’attacco (escluso Denis) e parte della difesa.
Un plauso all’esordiente Insigne che, seppur per solo 30 secondi, ha festeggiato l’esordio in serie A.

Per la prossima gara, quella con il Genoa, aspettiamo un Hamsik più autoritario, che riesca finalmente a prendere la squadra per mano e portarla al successo, facendo la differenza con le sue indiscusse capacitù tecniche. Questo, oggi, non si è visto.
Continuiamo così, ragazzi, continuiamo a sognare, a dare il massimo, sempre il massimo, i tifosi faranno il possibile per stare sempre accanto alla squadra. Non mollate mai, anche quando ci saranno i periodacci, solo così possiamo arrivare lontano di qui alla fine del campionato.

venerdì 22 gennaio 2010

Napoli, quale formazione?

Nella stessa domenica in cui si sfidano Roma e Juventus, il Napoli si avvicina alla trasferta di Livorno con un’emergenza senza precedenti. Gli azzurri saranno totalmente privi dell’attacco, con l’unico acciaccato Denis titolare quasi sicuro. Alle assenze già previste di Quagliarella e Lavezzi, si è aggiunta anche quella di Hoffer. E lo stesso Bogliacino, che è considerato l’elemento più offensivo tra i centrocampisti azzurri, non è al top. Il tutto senza contare le assenze in difesa di Rinaudo e di Santacroce, con Campagnaro che ha recuperato, ma da poco.

Una gara, quella di Livorno, che sulla carta sembrava alla portata degli azzurri, ma che adesso rischia di diventare un match tutto in salita. Eppure il Napoli può riuscire lo stesso a approfittare di questo turno e, magari, di un pareggio tra Roma e Juve, per scalare posizioni in classifica, e continuare a stare lassù, sperare, e un po’ anche fare voli di fantasia. Non sarà facile, considerato anche che la squadra di Cosmi, seppur non brilla in termini di gioco e risultati, in casa sta tirando fuori un gran cuore. E’ probabile che gli azzurri si troveranno di fronte a nove – dieci maglie amaranto davanti alla palla, e sarà difficile scardinare il muro, considerando l’assenza, su tutti, di Lavezzi, forse l’unico che ci riesce bene.

Proprio il cuore, il cuore Napoli, potrebbe fare la differenza, come la grinta di Mazzarri, da trasferire tutta alla squadra, per continuare a sognare.

domenica 17 gennaio 2010

Napoli-Palermo 0-0: commento e pagelle

Napoli: De Sanctis, Grava, Cannavaro, Rinaudo, Maggio, Gargano, Pazienza (40' st Cigarini), Aronica (17' st Dossena), Hamsik, Denis (34' st Hoffer), Quagliarella. A disp. Iezzo, Contini, Zuniga, Bogliacino. All. Mazzarri
Palermo: Sirigu, Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Bresciano, Simplicio, Cavani (34' st Budan), Miccoli (13' st Pastore). A disp. Brichetto, Melinte, Bertolo, Blasi, Hernandez. All. Rossi
Arbitro: Orsato di Schio
Note: al 22' De Sanctis ha parato un rigore a Miccoli. Ammoniti Rinaudo, De Sanctis, Cavani, Nocerino, Migliaccio, Bovo, Simplicio, Quagliarella.

Il Napoli non sfonda contro un Palermo perfetto tatticamente, ma gli azzurri restano al quarto posto, meritato, dopo una gara intensa anche se non sempre bellissima.

Napoli che ci prova, ceh fa la partita, e che subisce anche un rigore dubbio, parato da De Sanctis, aiutato da dal una zolla, dalla cattiva battuta di Miccoli e da un laser di un deficiente travestito da tifoso azzurro, sparato sul viso dell’attaccante palermitano in procinto di tirare dal dischetto.

Il pareggio alla fine è un risultato giusto, e, diciamola tutta, è mancata la lucidità giusta anche a causa della partita di coppa che, sebbene giocata solo a metà dal Napoli, ha comunque tolto energie fisiche e mentali.

Ora è tempo di pensare al Livorno, dove il Napoli ritrova Campagnaro ma perde per squalifica Rinaudo e Quagliarella, autore di una ammonizione stupida che ora costringerà Mazzarri all’emergenza anche in attacco. In lizza Hoffer, sempre meno convincente, e Bogliacino: uno dei due dovrebbe affiancare Denis.


Le pagelle

De Sanctis 7,5: oltre al rigore parato regala una prestazione quasi impeccabile, gioca con sicurezza, anche sulle uscite.

Grava 7: ridicolizza nell’ordine Miccoli, Pastore e Budan. Se continua così Lippi gli manderà gli osservatori.

Cannavaro 6: preciso negli anticipi, peccato per qualche solita sbavatura.

Rinaudo 6,5: non sbaglia nulla, bravo, ovviamente, in particolare nel gioco aereo.

Maggio 6: prende coraggio nel corso della gara, e regala qualche bel cross, ma purtroppo ha poca fortuna.

Gargano 6: ci mette, come al solito, tutta la grinta, ma, come al solito, sbaglia troppo.

Pazienza 7,5: un leone a centrocampo, morde le caviglie avversarie e becca praticamente sempre il pallone. Un giocatore rigenerato, decisivo, come del resto anche noi avevamo previsto…

40’ s.t. Cigarini s.v.

Aronica 6: preciso e propositivo, gli manca la zampata decisiva.

Dal 17’ s.t. Dossena 5,5: esordio in campionato per l’ultimo arrivato: Non ha ancora la gamba e non ci sono ancora gli schemi, ma crescerà.

Hamsik 6: buono il suo primo tempo, in cui divora un diagonale. Nel secondo tempo il neo papà tira un po’ il fremo.

Denis 5,5: si impegna, lotta come un leone, ma perde quasi sempre il duello con Gojan.

Dal 34’ s.t. Hoffer s.v.

Quagliarella 6: vede poco la porta, ma si impegna per la squadra.
All.: Mazzarri 6: ha fatto il suo, ma la squadra non aveva la lucidità giusta.

sabato 16 gennaio 2010

Auguri, papà Hamsik

In casa Hamsik spunta una piccola cresta, ed un nuovo cuoricino azzurro comincia a battere, per le gesta del papà e del resto della squadra. Cristina e Marek Hamsik ora hanno un figlio, si chiama Christian. Un figlio napoletano a tutto gli effetti, per il quale Hamsik merita tutti gli auguri, e che possa esser per lui motivo di orgoglio e di miglioramento continuo, dentro e fuori dal campo.

Auguri, papà Hamsik!

mercoledì 13 gennaio 2010

Mazzarri, una sconfitta annunciata

Se si scende in campo con nove non titolari su undici, significa che un po’ non si crede nel successo, non si vuole vincere una partita che non è come le altre. Forse Mazzarri lo avrà imparato solo dopo averla persa che Napoli-Juve per il tifo napoletano va sempre vinta. E passeranno in secondo piano i calcoli, il dosaggio delle forze in vista del Palermo di domenica sera, per inseguire un traguardo, la Champions, per la quale il Napoli è palesemente ancora troppo immaturo.

Non si entra in campo così, con atteggiamento di rinuncia, le fasce bloccate, dando spazio a Dossena con un piede ancora sull’aereo e ancora tanta inattività. Non si rinuncia così a giocare, senza cambi di gioco, senza cambi di atteggiamento tra il primo ed il secondo tempo, senza che Mazzarri si mangi i suoi calciatori come è solito fare quando non si comportano come lui vuole. E invece ha assistito in silenzio a quasi tutta la gara, per poi avere un plauso generico per tutti, che hanno fatto quello che lui ha voluto: perdere.

Lo scarso fair play della Juve, che si abbina al razzismo della sua tifoseria, capace di offendere anche un assente (oggi ancora cori contro l’interista Balotelli, un razzismo senza precedenti) ha fatto il resto, insieme alla sciagurata prestazione di Contini, che ha fatto il suo show degli ultimi tempi: far male gratuitamente agli avversari. Oggi l’ex Parma ha regalato un calcio gratuito in testa a Del Piero ed una spinta a Diego, che gli è valsa una giusta espulsione, ed il rigore finale per la Juve, per un tre a zero che, in fin dei conti, è un risultato ingiusto.

Si penserà al Palermo, va bene, sperando di vincere ancora, ma una macchia come una sconfitta con la Juve per chi tifa veramente Napoli difficilmente va giù.

domenica 10 gennaio 2010

Napoli - Sampdoria 1-0: le pagelle

De Sanctis 6: praticamente inoperoso, tranne per una parata su Cassano, poi Palombo gli crea due brividi su calcio piazzato, ma non deve intervenire.

Campagnaro 6,5: impeccabile, sfiora la perfezione in copertura e in anticipo, poi trova il tempo per uscire dalla difesa a confezionare un bel cross per la testa vincente di Denis.

Cannavaro 6,5: finalmente all’altezza della situazione. Qualche anticipo importante, e chiusure grintose su Pazzini e Poli.

Grava 7: Pazzini esce… pazzo a causa della sua marcatura. Il numero due azzurro è semplicemente perfetto, in crescita ulteriore dopo la bella prova di Bergamo, e per di più a sinistra, dove non è proprio a suo agio.

Maggio 5,5: nel primo tempo resta ancorato là dietro ad arginare le sfuriate di Mannini. Nella rpresa si riprende, ma riesce a sbagliare tre occasioni da gol limpidissime.

Gargano 6: non si ferma mai, ma dovrebbe sbagliare meno, per poter fare il salto di qualità. Lo aspettiamo speranzosi, adesso che c’è stato anche il rinnovo contrattuale è ora di dare di più.

Pazienza 6: nel primo tempo disorientato dai cambi di posizione di Cassano e dalla fisicità di Palombo. Poi prende le misure e fa da diga davanti alla difesa azzurra.

Aronica 6: valido supporto per la difesa, imprevedibile aggiunta per la fase offensiva, anche se di rado. Dossena si inserirà gradualmente, come ha detto Mazzarri, e con un Aronica così non sarà facile per l’ex Liverpool diventare titolare.

Hamsik 5,5: nel primo tempo prova a dare imprevedibilità alla manovra azzurra, poi si nasconde e guarda la partita.

Quagliarella 6: troppo egoista, ma i movimenti sono tornati quelli giusti.

45’ s.t. Cigarini s.v.

Lavezzi s.v.: un peccato il suo infortunio, quando stava andando a rete. Si spera che torni presto in campo, ma considerando come si è fermato, pare si tratti di qualcosa di serio. In bocca al lupo al Pocho.

22’ p.t. Denis 7: El tanque è risultato ancora una volta decisivo, con la zuccata vincente che ha regalato tre punti al Napoli. Da convalidare anche un altro gol dell’argentino, cui è stato fischiato un fuorigioco molto dubbio. Gioca per lui e per la squadra, e, come ha giustamente detto anche Mazzarri, non è affatto una riserva, e merita un plauso particolare proprio perché riesce sempre a farsi trovare pronto.

All. Mazzarri 7,5: i tifosi lo adorano, i giocatori lo seguono, i risultati arrivano. Il tecnico azzurro sta facendo tutto bene, ma di qui alla fine sarà sempre più difficile mantenere tutti calmi e concentrati e fare il pompiere. Noi tutti ci auguriamo che ci riesca, e faremo di tutto per far sentire al tecnico il nostro sostegno. Dal punto di vista del gioco, il Napoli sta imparando a soffrire quando il gioco non brilla, a far sfogare l’avversario per poi punirlo. La difesa sta migliorando a riesce a far fronte alle assenze.



Napoli - Sampdoria 1-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava, Maggio, Gargano, Pazienza, Aronica, Hamsik, Quagliarella (45' st Cigarini), Lavezzi (22' pt Denis). A disp. Iezzo, Rinaudo, Contini, Zuniga, Datolo. All. Mazzarri
Sampdoria: Castellazzi (4' st Fiorillo), Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler, Semioli (32' st Pozzi), Palombo, Poli, Mannini (34' st Padalino), Pazzini, Cassano. A disp. Accardi, Tissone, Rossi, Bellucci. All. Del Neri
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatore: 26' st Denis
Note: ammoniti Campagnaro, Zauri, Gargano, Ziegler

Il sogno azzurro continua. La gioia cresce, la voglia di giocare e di divertirsi è sempre grande. E ora viene il difficile, restare calmi e considerare ogni gara come una finale, come vuole il tecnico Mazzarri. Il Napoli batte anche la Sampdoria, al termine di una gara difficile, sia per l’avversaria sia per il campo condizionato dalla pioggia, e dà alla critica e ai tifosi un messaggio importante. La squadra sta crescendo, sta maturando, sta imparando a soffrire, e a colpire quando necessario, riuscendo a portare a casa il risultato pieno.

Il quarto posto alla fine del girone d’andata era vicino anche l’anno scorso. Quello che conta è però il piazzamento finale. E proprio questo il Napoli deve sempre ricordare di qui alla fine, se vuole ottenere l’obiettivo Europa.

Anche contro una Sampdoria brava ad applicare il 4 – 4- 2 soprattutto nel primo tempo, il Napoli ha messo in luce una difesa molto solida e risoluta, che ha in Campagnaro il leader, ma anche in Grava la sorpresa più bella, oltre ad un Cannavaro finalmente all’altezza della situazione. Il centrocampo ha arrancato nel primo tempo, ma ha poi saputo prendere le misure dei blucerchiati, riuscendo anche ad arginare un Cassano sempre pericoloso.

Un plauso particolare per denis, ancora una volta decisivo, e ancora una volta autore di gol pesanti. Il suo colpo di testa che ha trafitto il giovane portiere ospite Fiorillo vale ter punti, e il suo ingresso in campo a partita iniziata non ha fatto rimpiangere Lavezzi.

Un ultimo pensiero va proprio al Pocho, uscito per un infortunio muscolare che si teme grave. Nei prossimi giorni se ne saprà di più, ma la speranza di tutti è che l’argentino possa tornare al più presto in campo, perché basta che tocca la palla e noi tutti ci rendiamo conto di quanto possa essere decisivo per la causa azzurra.

giovedì 7 gennaio 2010

Il trionfo del Napoli operaio. E adesso non mollare!

Ci interessano poco i numeri positivi inanellati, i riflettori dei media nuovamente addosso quasi a gufare un po’, quello che conta è che a Bergamo, come a Torino e a Firenze a trionfare è il Napoli operaio. Il Napoli che corre, che ha fame di vittoria, che si aiuta e fa quadrato anche e rimaneggiato, che sa soffrire quando gli avversari incalzano.

E’ un Napoli, insomma, che entusiasma non tanto per le belle giocate, quanto per il cuore. E se poi un pazzo come Fabio Quagliarella ci mette un colpo dei suoi, allora non manca nemmeno lo spettacolo, e anche i palati fini sono accontentati.

L’arrivo di Dossena, come ha specificato Mazzarri, sarà graduale, e può dare alla squadra quel quid in più, forse proprio quello che mancava a sinistra, dove Aronica si sta comportando alla grande.
Proprio Aronica, insieme a Pazienza, da tutti in queste ore apostrofato con la canzone “Una vita da mediano”, sono i simboli di questo Napoli operaio. Da includere anche Gianluca Grava, che sta vivendo una nuova vita calcistica dopo anni di C, ritardando di qualche anno il suo futuro prossimo, che molto probabilmente lo vedrà ristoratore.

Adesso? Continuare così, non mollare, isolarsi da un ambiente che ora li esalta, rimanere operai, continuare a vincere, farci sognare!!

mercoledì 6 gennaio 2010

Atalanta-Napoli 0-2: commento e pagelle

Atalanta: Coppola, Garics (22' st Valdes), Manfredini (20' pt Peluso), Bianco, Bellini, Padoin, De Ascentis, Guarente, Ceravolo, Aquafresca (22' st Doni), Tiribocchi. A disp. Consigli, Talamonti, Caserta, Chevanton. All. Conte
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Rinaudo (8' st Zuniga), Grava, Maggio, Pazienza, Gargano, Hamsik (18' st Cigarini), Aronica, Quagliarella, Lavezzi (35' st Datolo). A disp. Iezzo, Rullo, Hoffer, Denis. All. Mazzarri
Arbitro: Rosetti di Torino
Marcatore: 7' pt Quagliarella, 13' st Pazienza
Note: ammoniti Bianco, Tiribocchi, Peluso, Padoin, Valdes, Doni, Aronica

Sarà perché vincere a Bergamo dopo quattordici anni dopo due scoppole consecutive è bellissimo, sarà perché il Napoli ha vinto dominando, e controllando gli avversari dall’inizio alla fine, questa vittoria contro un’Atalanta allo sbando, che proietta il Napoli al quarto posto, è davvero bella, e difficilmente la dimenticheremo.

A cominciare dalla perla di Quagliarella, dopo soli sette minuti di gioco, con l’attaccante azzurro capace di disegnare una traiettoria magnifica, che finiva sul secondo palo prima di battere imparabilmente l’amico Nando Coppola.

Dopo il gol il Napoli è stato bravo a non rilassarsi, ed inseguire il raddoppio, con un Lavezzi come sempre molto ispirato, ma sono mancati gli ultimi metri per essere decisivi. Brava la difesa, seppur molto rimaneggiata, a controllare un Tiribocchi in forma, ed un Acquafresca che non ha regalato rimpianti ai tifosi azzurri, dopo la trattativa di questa estate. Nella ripresa la formazione azzurra ha subito il ritorno degli atalantini, molto contestati dai propri tifosi, ma hanno retto bene per poi ripartire e castigare gli avversari. Ci pensava ancora una volta Michele Pazienza, forse il migliore in campo, bravo a sfruttare di testa un calcio d’angolo.

Il Napoli vola, incanta, sogna, perché inizia a giocare, ragionare e viaggiare con ritmo da grande squadra. Ora tocca a Mazzarri fare il pompiere, calmare i facili entusiasmi e vedere ogni fara come una finale. Sotto sotto, però con moderazione, c’è da essere soddisfatti.

De Sanctis 6,5: mette a grande sicurezza alla retroguardia. Sicuro su tutte le conclusioni degli avversari, un po’ meno sulle uscite.

Campagnaro 6,5: ancora una volta non al massimo della condizione, ma è preciso, puntuale,e grintoso. Insomma, indispensabile.

Rinaudo 6: primo tempo zoppicante, resiste fino a metà primo tempo poi esce. Per fortuna non corre troppi rischi.

8’s.t. Zunuiga 5,5: pur di giocare si sta inventando esterno sinistro, ma non ne ha le caratteristiche, inutile. Con l’arrivo di Dossena tutto questo finirà, e finalmente potrebbe finire, dandogli qualche chances anche a sinistra.

Grava 6,5: encomiabile per continuità e generosità. Mazzarri chiama, lui risponde: anche oggi prova impeccabile da difensore centrale.

Maggio 5,5: partita giocata molto in copertura, anche se gli esterni avversari non spingono più di tanto. Probabilmente sta provando la posizione in cui lo vede Lippi, in vista del Sudafrica.

Pazienza 7: un gol di testa che dà al Napoli il raddoppio ed una partita praticamente perfetta. Presente su ogni pallone, una diga anche in solitudine a centrocampo. Senza dubbio rigenerato, e non è più un rincalzo.

Gargano 6: fresco di rinnovo contrattuale per lui una gara non troppo impegnativa. Se la cava.

Hamsik 5,5: svogliato, poco rapido, poco presente. Giusta la sostituzione.

Dal 18’ s.t. Cigarini 5,5: quasi impalpabile.

Aronica 6,5: da esterno mette paura agli avversari, da centrale forma una diga difensiva quasi insormontabile.

Quagliarella 6,5: una perla che spiana la strada al successo azzurro, e altre due occasioni servite da Lavezzi su un piatto d’argento, e vanificate malamente. Ma sta crescendo, e questo ci fa sicuramente piacere.

Lavezzi 6: ce la mette tutta, ma spesso corre a vuoto, sprecando troppe energie.
35’ s.t. Datolo 6: uno scampolo di Partita per metterci forze fresche e far respirare la squadra.

All.: Mazzarri 7: la squadra continua a girare, ed il merito è soprattutto suo. Ora il compito più difficile: fare im pompiere, smorzando tutti gli entusiasmi e mantenendo la concentrazione sempre altissima.


martedì 5 gennaio 2010

Napoli, un mercato da manuale

E’ andato via Marino, ma il Napoli, con questo mercato di inizio 2010, sta dimostrando di avere dalla sua uomini altrettanto navigati.

Servirsi di regole vecchie quanto il mondo del calcio fa sempre bene, e se si vede la modalità con cui è nata l’operazione che ha finalmente portato a Ledesma, vuole dire che la dirigenza azzurra ha fatto centro.

Bigon, figlio d’arte, ha fatto storcere il naso ai più. Conosciuto più perché figlio di Albertino, artefice del secondo scudetto azzurro, il giovane Bigon ha cancellato con un sol colpo le diffidenze nei suoi confronti.

In primis ha portato a Napoli finalmente Dossena. L’ex esterno sinistro del Liverpool era protagonista di una telenovela che durava da giugno, e che lo staff azzurro ha messo fine in maniera proverbiale: ha diffuso la voce (in parte infondata, ma utile a sviare la concorrenza e i riflettori) di un interessamento su Modesto, mentre ha fatto volare Bigon in Inghilterra, per portare a casa l’ambito cartellino.

In secondo luogo Bigon, ed il resto dello staff societario, sta tenendo magistralmente anche il filo diretto con il mercato sudamericano, dove potrebbe arrivare qualche colpo interessante. Giocatori sconosciuti alla massa, ma non agli attenti osservatori, che potrebbero portare in azzurro un’ondata di qualità e di imprevedibilità.

Un chiaro segnale questo che non c’è una sola persona al comando, plenipotenziaria, ma uno staff serio, che riesce a seguire le direttive del patron concretizzandole con professionalità ed oculatezza. L’inizio è buono, ora occorre continuare su questo piano, già in questo mercato, poi nel prossimo.

Ora che il Napoli si rafforza, tra l’altro conservando i talenti migliori, come ad esempio Gargano, cui è stato adeguato il contratto, deve cercare di fare sul campo quel salto di qualità che ha chiesto Mazzarri. Vincere con continuità per mettere pausa alle grandi.

sabato 2 gennaio 2010

I tifosi scommettono su Hamsik

Sarà Hamsik il capocannoniere del Napoli. E’questo quello che pensano i tifosi lettori del nostro blog.

Il sondaggio sul capocannoniere del Napoli, chiusosi a dicembre 2009, ha visto il gioiello slovacco totalizzare ben ventuno voti, con un 55 complessivo di voti. Il risultato è sicuramente condizionato dall’attualità, che vede Hamsik cannoniere principe del Napoli con i suoi 8 gol disposto a migliorarsi al più presto possibile, e soprattutto a migliorare il suo record personale di nove reti in stagione, che ha portato a casa nelle due stagioni azzurre fin qui disputate.

Al secondo posto Fabio Quagliarella con tredici voti, chiaro segnale che i tifosi hanno ripreso a credere nella punta napoletana, che sta riprendendo a segnare e che adesso è a quota sei reti, dopo il bel gol realizzato contro il Chievo.

Più attardati, invece, Lavezzi e Maggio con rispettivamente due e una preferenza a testa, chiaro segnale che per i tifosi i due preziosi calciatori azzurri hanno nel loro dna l’attitudine a far segnare anziché far gol loro stessi. Nessun voto, invece per Denis. Seppur l’argentino si sta facendo strada dopo l’inizio di stagione poco felice, i tifosi credono ancora poco in lui. Il 2010 potrebbe essere l’occasione per riscattarsi e smentire quello che pensano di lui i tifosi azzurri.

Il 2010 azzurro è già iniziato. Il Napoli sta preparando la trasferta di Bergamo, per incontrare e cercare di battere l’Atalanta, bestia nera degli azzurri. C’è da difendere la striscia positiva di dieci risultati utili consecutivi, in questi giorni tanto osannata, ma sicuramente da alimentare se si vuole continuare a far bene, e non ripetere il girone di ritorno disastroso della scorsa stagione. La crescita di una squadra passa attraverso la continuità dei risultati, oltre che dal rinforzamento dell’organico attraverso il mercato. Anche sotto questo punto di vista il Napoli sta cercando di mettercela tutta, rafforzando la squadra dove persistano lacune tecniche.

L’augurio dei tifosi è che questa squadra vada sempre più in alto, e che ci faccia divertire.