venerdì 29 ottobre 2010

Blasi, Santacroce, Cribari: a Brescia la rivincita degli esclusi?

Blasi, Santacroce, Cribari. Tre nomi che potrebbero tornare in auge in occasione della trasferta di Brescia. Una trasferta che sembra agevole sulla carta, ma che va giocata comunque a mille, perché siamo in serie A. Il Napoli è a mille, e lo ha dimostrato in occasione della gara con il Milan. Gli azzurri dovranno essere al top per tutta la settimana, che vedrà di nuovo la sfida con il Liverpool, a campi invertiti.

Il Brescia di Iachini, che da giocatore vinse un incredibile scudetto col Verona, è una squadra alla portata del Napoli. Un po’ per questo, un po’ per le assenze forzate, la trasferta lombarda potrebbe essere quello del riscatto per chi fino ad ora ha giocato di meno.

Stiamo parlando dei vari Blasi, Santacroce, e Cribari, che ancora non hanno dato il meglio di sé per la loro stagione.

Emanuele Blasi ha esordito con un’espulsione, contro la Fiorentina. Espulsione evitabile, ma uno come lui, irruento, anche troppo, ha collezionato l’ennesimo rosso, che da quel momento gli è costata l’altalena tra panchina e tribuna. Si parla di acciacchi, ma è palese che si tratta di punizione – bocciatura. Guarda caso proprio un’espulsione, quella di Pazienza, ora squalificato, potrebbe aprire nuovamente a Blasi le porte della prima squadra. Dentro avrà la rabbia di chi freme, e se questa volta saprà incanalarla senza spezzare le tibie agli avversari, è probabile che tornerà a ritagliarsi il proprio spazio in prima squadra.

Fabiano Santacroce sembra non trovare più pace. Lo scorso anno non uno, ma due ginocchia gli hanno dato tormenti. A ciò si è aggiunta qualche frivolezza di troppo fuori dal campo, ed il giocatore da talento cristallino su cui doveva investire anche la nazionale, è diventato anonimo elemento ai margini della rosa, e spesso arruolato con la primavera. Adesso è la volta dell’alluce, ma l’ex Brescia sta recuperando, e potrebbe tornare a giocare proprio contro il Brescia, dopo la parentesi Europa League contro lo Steaua. In settimana il buon Fabiano se l’è sentite dire di tutti i colori dal suo ex presidente, Corioni, ed è stato difeso dal Napoli, atto d’amore di una società che non vuole rinunciare a lui ma che intende dargli un’altra possibilità. Una possibilità che Fabiano santacroce non può lasciarsi sfuggire, per tornare ad essere utile alla causa azzurra.

Sanchez Emilson Cribari ha messo nel progetto Napoli tutta la buona volontà, e si vede. L’inizio, però, non è stato dei migliori. Un’autorete e qualche errore di troppo hanno compromesso partite che erano cominciate bene. Un peccato, e lui, uno che ci tiene, si è un po’ depresso. Non è detto che contro il Brescia Mazzarri non possa dargli la scarica di adrenalina che gli serve per tornare nuovamente importante.

Sarebbe bello vincere anche grazie a loro una gara che non è da trascurare, ma che è alla nostra portata. Vincere con loro per farli sentire importanti, perché lo sono, soprattutto se si intende andare oltre il primo turno di Europa league. Se si passa, tutti, ma proprio tutti, dovranno dare non meno del massimo.

giovedì 28 ottobre 2010

Napoli, è Brescia il campo della riscossa

La sconfitta con il Milan ha lasciato l’amaro in bocca solo per il risultato. Il Napoli ha giocato bene, ha cercato il pareggio fino alla fine, mettendo in serio pericolo la porta del Milan. Peccato per l’espulsione di Pazienza, ingenuo, come fiscale è stato l’arbitro Rizzoli, al centro di polemiche per un arbitraggio non proprio equo. Al san Paolo lunedì è brillata ancora una volta la stella di Ezequiel Lavezzi, che ha regalato una prova splendida e segnato un gol che è valso da solo il prezzo del biglietto, anche se non ha portato punti.Sulla base di questa buona prova contro una grande del campionato, può dare morale ad un Napoli che deve riprendere il passo con la vittoria. Il Brescia è avversario ostico, ma non imbattibile, considerato soprattutto il tasso tecnico di gran lunga inferiore a quello degli azzurri di Mazzarri.

Vincere per ritrovare il passo delle grandi, e per fare un regalo posticipato a Diego Armando Maradona, che sabato compie i suoi primi cinquant’anni. Lo ha detto anche Paolo Cannavaro, e ora occorre farlo.

Aspettiamo una reazione un po’ di tutta la squadra, ed il ritorno al gol di Edinson Cavani. Ma quella di Brescia potrebbe essere la gara della svolta per chi fino a questo momento è stato in buona parte escluso dalla prima squadra…

martedì 26 ottobre 2010

Napoli, ora alzati e combatti!

Perdere col Milan brucia, eccome. Soprattutto in gare come quella di un lunedì piovoso, conclusasi da poco in un san Paolo ancora una volta gremito. Il Napoli parte bene, ad armi pari. Il Milan è più forte nel palleggio, si vede, la tecnica è superiore. Pirlo, Robinho, Ibra sono veramente forti, ma il Napoli dà l’impressione di potercela fare, di tenere botta, di essere ancora una volta quel Napoli che piace tanto ai suoi tifosi.

Invece no, il giocattolo si rompe, il Napoli scivola sotto la pioggia. Il Napoli subisce un gol per disattenzione, poi Pazienza, nel finale di primo tempo, si fa espellere in maniera incredibile, lasciando la squadra in inferiorità numerica.
Nella ripresa il Napoli ci prova, ma subisce il raddoppio, poi si scuote, accorcia le distanze con un gol memorabile di un grande Pocho, ma è troppo tardi. Il Pocho, c’è da dirlo, ha mandato in analisi Papastatopuolos, che gli ha fatto anche un nettissimo fallo da rigore non sanzionato dall’arbitro Rizzoli.

Fa male perdere così, davvero tanto, anche perché il Napoli nel complesso non ha giocato male, ma ha avuto il demerito di non imporre il proprio gioco sin dall’inizio, consegnandosi ad un Milan che ha gestito la gara a proprio piacimento, facendo affidamento sul palleggio, che è la sua arma migliore.

Adesso quello che il Napoli deve fare è riprendersi presto, alzarsi e combattere, a partire dalla prossima gara, in programma in trasferta con il Brescia. Gli azzurri di Mazzarri, che ancora una volta ha lanciato frecciate agli arbitri, devono fare tesoro delle cose che non sono andate contro il Milan, e cercare di non ripetere gli errori commessi. Più cattivi in attacco, magari non dopo aver subito, ma soprattutto attenzione ai falli. Quella di Pazienza è, infatti, la seconda espulsione consecutiva dopo quella di Cannavaro a Catania. Ora bisogna stare attenti, perché occorre riprendere presto a vincere. E intanto, data la probabile squalifica di Pazienza, potrebbe tornare in squadra Blasi, sperando che non faccia anche lui ancora una volta del suo peggio dal punto di vista caratteriale.


lunedì 25 ottobre 2010

Le pagelle di Napoli-Milan

De Sanctis 7: salva il risultato in tre occasioni con tre parate incredibili. Purtroppo sulle due reti non può nulla.

Grava 6,5: encomiabile sia su Ibrahimovic, molto più forte fisicamente, sia su Robinho, ma purtroppo non basta.

Aronica 7: non sbaglia praticamente nulla. Bravo nelle diagonali difensive, bravo su Pato, in grande crescita tecnica e atletica, sta diventando un pilastro della difesa.

Maggio s.v.: un duro scontro con Antonini lo taglia fuori non subito, ma si rende conto che non può continuare. Peccato, ma forse un po’ di riposo gli farebbe bene.

Dal 23’ p.t. Yebda 6: cresce in personalità, ma deve ancora dare il meglio di sé.

Pazienza 3: Robinho segna anche perché lui è fuori posizione. Assente per tutta la durata della gara da lui giocata. Poi impazzisce, e con due assurdi falli di mano, tra l’altro in situazioni di gioco non particolarmente importanti. Se nelle gare precedenti è stato decisivo in positivo, in questa occasione ha i principali demeriti della sconfitta azzurra.

Gargano 4: irritante ai limiti della percossa, per come sbaglia anche il passaggio più semplice, e rischia di mettere nei guai i suoi compagni. Mazzarri lo sostituisce, e sta capitando, per fortuna, sempre più spesso.

Dal 39’ s.t. Dumitru 6: partecipa al forcing finale del Napoli con buona personalità.

Dossena 6: i suoi cross sono precisi, qualità quindi, ma non quantità.

Hamsik 5: un bel tiro che impegna Abbiati, poi una gara timida, sovrastato dai giganti rossoneri. Peccato, uno come lui che promette tanto, spesso non mantiene.

Dal 24’ s.t. Sosa 5,5: si perde un po’ tra le maglie del controcampo rossonero, neppure tanto strette.

Lavezzi 7: un gigante. Subisce due falli gravi, di cui uno da rigore, ma non è mai domo, e segna un gol che vi proponiamo perché è forse il più bello finora segnato in questo campionato, per caparbietà, bravura tecnica, precisione e classe. Il Napoli non può fare a meno di lui. Se cresce anche fisicamente è un fuoriclasse insuperabile.

Cavani 5,5: qualche bella sortita individuale risulta inefficace. Un po’ nervoso, a volte fuori posizione. Una serata, insomma, da dimenticare.

All: Mazzarri 6: vede poco la gara perché la pioggia gli bagna gli occhiali. La squadra ha mostrato i soliti problemi e si è ripresa solo dopo aver subito il gol, ma di fronte ad una espulsione come quella creata da Pazienza può davvero poco anche lui.

Napoli-Milan 1-2

Napoli: De Sanctis, Grava, Aronica, Campagnaro, Maggio (23' pt Yebda), Pazienza, Gargano (39' st Dumitru), Dossena, Hamsik (24' st Sosa), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Cribari, Vitale, Blasi. All. Mazzarri
Milan: Abbiati, Bonera, Nesta, Sokratis, Antonini (12' pt Oddo), Gattuso (42' st Flamini), Pirlo, Boateng, Robinho, Pato, Ibrahimovic (30' st Seedorf). A disp. Amelia, Montelongo, Yepes, Seedorf, Inzaghi. All. Allegri
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatore: 22' pt Robinho (M), 27' st Ibrahimovic (M), 33' st Lavezzi (N)
Note: espulso al 46' pt Pazienza (N) per doppia ammonizione. Ammoniti Sokratis, Robinho, Boateng, Aronica.


Peccato, è andata male. Ma il Napoli ancora una voltasi fa male da solo, e stavolta non basta il gran finale per raddrizzare le sorti di una gara condizionata dall’inferiorità numerica.

Dopo lo scontro terribile tra Antonini e Maggio, che li fa fuori entrambi, ci pensa da solo Pazienza, irriconoscibile, a farsi sbattere fuori per un incredibile doppio fallo di mano. Il Napoli aveva già subito il vantaggio rossonero di Robinho, mentre Maggio era fuori per farsi sostituire, e recuperare si faceva ancora più difficile.
Il Milan ha fatto valere la sua superiorità nel palleggio, e con Ibrahimovic, distintosi per aver innervosito l’incontro, ha trovato poi il gol vincente con un colpo di testa in toltale solitudine.

Il Napoli non è stato domo fino alla fine, ma la stanchezza dovuta alla pioggia e all’inferiorità numerica non è risucito nel colpaccio di agganciare l’incontro sul pari. Brilla, però, la stella del Pocho Lavezzi, autore di un gol da cineteca, un colpo da biliardo tutto grinta, determinazione e classe, che ha voluto dire al Milan che lui non ha mollato, e che è stato il migliore in campo (insieme a Pirlo) nonostante le scorrettezze degli avversari, Papastatopoulos su tutti.

Una sconfitta che brucia, e che ridimensiona il Napoli, che ancora non è una grande squadra e che dovrà lavorare, crescere e riposare. La grinta però non manca, e noi non smetteremo di stare vicino a questi ragazzi.

Napoli-Milan: le probabili formazioni

Tutto pronto per l’insolito posticipo di inizio settimana tra Napoli e Milan. In un San Paolo che, nonostante la giornata piovosa, si prevede nuovamente gremito, queste le formazioni che probabilmente scenderanno in campo:

NAPOLI (3-4-2-1): Sanctis; Grava, Campagnaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.

MILAN (4-3-3): Abbiati, Zambrotta, Nesta, Bonera, Antonini, Boateng, Pirlo, Flamini, Pato, Ibrahimovic, Robinho.

domenica 24 ottobre 2010

Napoli, col Milan ora si fa sul serio

Se con il Liverpool è andata così così ora col Milan si fa sul serio. Il Napoli apre le danze di un insolito posticipo di lunedì, che fa pensare alla serie B, ma anche alla Premier League.

I rossoneri tengono il passo in campionato, anche se arrancano in Champions League. Per gli azzurri, invece, sarà l’ultima chiamata per il calcio che conta. I ragazzi di Mazzarri dovranno, insomma, dimostrare in questa gara che stanno diventando grandi, e che c’è un posto per loro nei vertici della classifica. Se la Lazio è una sorpresa là in vetta, l’Inter è una conferma e il Milan stesso è in assestamento, aspettando la migliero Juve che si fa male da sola, gli azzurri possono approfittare con una prova di carattere e di forza davanti al pubblico amico, che sarà ancora una volta numeroso.

Visti i numeri esigui, Mazzarri difficilmente darà spazio al turn over, più per necessità che per scelta, cosa che invece è possibile al Milan, reduce dalla batosta con il Real Madrid, e di conseguenza molto arrabbiato.

Ma il Napoli è il Napoli, e deve dimostrare il proprio carattere indipendentemente dall’avversaria, dalla situazione e dalla condizione psico – fisica. Solo così si cresce, solo così si diventa grandi.

Per quanto riguarda le formazioni, Mazzarri darà probabilmente spazio a Grava al posto dello squalificato Cannavaro. Per il resto la stessa formazione di mercoledì contro il Liverpool ,con la speranza che nelle gambe e nella testa ci sia un po’ più di grinta.

venerdì 22 ottobre 2010

De Laurentiis sarà premiato negli Usa

Dopo tanti investimenti fatti oltreoceano per i suoi film, che continua a realizzare con produzione totalmente hollywoodiana, era il minimo premiare il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.

Ebbene, il presidente del Napoli sarà premiato negli Stati Uniti dalla Niaf, fondazione italo – americana che ha già premiato altri italiano e italo – americani che si sono distinti per meriti culturali, sportivi, cinematografici.

Una bella soddisfazione per il presidente azzurro, che vede l’ennesimo premio per il proprio lavoro. Adesso, il prossimo premio, speriamo che venga dal campo, e dal suo amato Napoli, che sta curando con una politica attenta e con un bel po’ di investimenti.

Napoli, ora riprovaci con il Milan

Il pari nel “match” (le virgolette sono d’obbligo) con il Liverpool ha deluso le aspettative. Il Napoli non è andato oltre il pareggio, in una gara piuttosto scialba. I tifosi hanno dato tutto, nonostante qualche finto tifoso ne abbia infangato il nome con gli scontri, ma il Napoli non è stato all’altezza. Il tecnico Mazzarri si è detto soddisfatto, ma in realtà la squadra, seppur ha affrontato una formazione molto blasonata e altrettanto decimata, poteva provare a vincere. La classifica resta anonima per gli azzurri, secondi a pari punti con l’Utrecht, con tre punti e altrettanti pareggi, dovrà faticare tanto tra due settimane, quando affronterà nuovamente il Liverpool , ma a campi invertiti, in una gara che si prospetta più difficile di quella di ieri.

Nel frattempo il Napoli dovrà già prepararsi per una gara importante e prestigiosa, che evoca vecchie lotte scudetto. Lunedì sera, infatti, si gioca Napoli-Milan.
Il Napoli si è già preparato a Castelvolturno per scaricare le tossine in vista di questa importante gara di campionato. Il Milan in campionato c’è, ed il Napoli potrebbe insidiarlo, oltre a regalarsi la bella soddisfazione, per sé e per i propri tifosi, di battere il diavolo, cosa che non succede da un bel po’ di tempo.

Bello è ricordare quella prodezza di Paolo Di Canio, che, con il Napoli di Lippi, riuscì a battere il Molan pluriscudettato e imbattibile di Fabio Capello, e venne giù lo stadio. Speriamo che venga giù anche stavolta, a festeggiare questo Napoli che ci entusiasma, anche se deve ancora fare molta strada per diventare grande.


giovedì 21 ottobre 2010

Le pagelle di Napoli-Liverpool

De Sanctis 6: due o tre parate facili e nulla più.

Campagnaro 6: arranca un po’, come già gli è capitato domenica, ma stavolta corre pochi rischi.

Cannavaro 5,5: si complica la vita da solo in due occasioni, ma gli va bene.

Aronica 6,5: preciso nelle chiusure, nei raddoppi e nelle diagonali, trova anche il tempo di spingersi in avanti.

Maggio 5,5: ce la mette tutta ma è la gamba che non gli gira. Non è in condizione, e andrebbe lasciato risposare, anche se il suo sostituto naturale è Zuniga, quindi meglio evitare.

Dal 31’ s.t. Zuniga 5,5: ancora una volta non è all’altezza della situazione. In declino sul piano del gioco, oltre che della disciplina tattica.

Pazienza 6,5: il Liverpool è messo bene a centrocampo, ma lui lotta come un leone e non sfigura. E’ sicuramente il migliore del reparto.

Gargano 5,5: non ha molto lavoro, ma quando si spinge in avanti è un disastro o quasi.

Dal 36’ s.t. Yebda s.v.

Dossena 6: ex di turno, parte con il piglio giusto, che mantiene per tutto il primo tempo. Poi cala alla distanza.

Hamsik 5,5: ha sui suoi piedi la palla del ko, ma si vede strozzare l’urlo in gola grazie ad un salvataggio sulla linea. Il resto è poca cosa, come gli succede troppo spesso.

40’ s.t. Sosa s.v.

Lavezzi 6: ce la mette tutta, prova a fare affidamento sul suo dribbling e sulla sua creatività, ma non è serata per lui.

Cavani 5,5: poco servito, ma quando gli arriva qualche pallone o è posizionato male, o è lontano dall’azione. Bello l’assist per Hamsik, ma non basta.

Mazzarri 6: la squadra è parsa stanca e poco creativa, ha provato a fare il turn over in corsa, sostituendo tre ruoli omologhi, forse quando era troppo tardi. Voleva una squadra grande, ma il Napoli grande non lo è ancora. Il Liverpool è stato messo in campo bene, soprattutto a centrocampo, ma tecnicamente, viste anche le assenze, ci ha dimostrato che si poteva battere, almeno in casa. Per il Napoli una piccola occasione persa, ma considerando come gli azzurri si comportano fuori casa, tra quindici giorni, a campi invertiti, tutto è possibile.

Napoli-Liverpool 0-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (31' st Zuniga), Pazienza, Gargano (36' st Yebda), Dossena, Hamsik (40' st Sosa), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Grava, Cribari, Dumitru. All. Mazzarri
Liverpool: Reina, Kelly, Carragher (1' st Kyrgiakos), Skrtel, Konchesky (20' st Fabio Aurelio), Poulsen, Spearing, Jovanovic, Shelvey, Babel (32' st J.Cole), Ngog. A disp. Jones, Maxi Rodriguez, Wilson, Ecclestone. All. Hodgson
Arbitro: Kinhofer (Germania)
Note: ammoniti Skrtel

Le partite attese di solito deludono le aspettative. E’ accaduto anche stavolta. Tra Napoli e Liverpool finisce senza reti, con un Napoli piuttosto bruttino, che non ha saputo approfittare delle occasioni concesse da avversari decimati oltre che modesti.
Il primo tempo ha regalato una sola emozione, regalata da Hamsik, che su assist di Cavani si è fatto respingere la palla sulla linea. Nella ripresa il Napoli è poca cosa, e rischia di subire il Liverpool, alla fine pago del pareggio.

Le fasce continuano a girare poco, il Napoli appare stanco e privo di idee, e se i rifornimenti per Cavani sono pochi, quando arrivano l’uruguaiano è lontano dall’area piccola.

Napoli rimandato, insomma, e con il Liverpool se ne riparlerà tra due settimane esatte, a campi invertiti. Mazzarri aveva chiesto al Napoli di diventare grande, ma il processo di crescita per il momento è rimandato, e l’allenatore è stato deluso.

Napoli-Liverpool: le probabili formazioni e... le probabili sanzioni

Pronti via, e già i delinquenti vestiti da tifosi entrano in azione. Oltre ai bagarini, cancro inestirpabile per la tifoseria azzurra, ora dobbiamo sopportare anche gli aggressori, i violenti, che nulla hanno a che vedere con il calcio, ma che mandano all’ospedale tre stranieri per il solo sospetto che siano tifosi del Liverpool. Li hanno presi, ma ora il Napoli rischia sanzioni perché ha responsabilità oggettive…

Detto questo, per non dargli troppo spazio, sembra più giusto parlare di calcio. Saranno queste le probabili formazioni di Napoli e Liverpool che scenderanno in campo stasera alle 19:

NAPOLI: De Sanctis; Cannavaro, Campagnaro, Aronica; Pazienza, Gargano, Maggio, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Cavani. All: Mazzarri
LIVERPOOL: Reina; Kelly, Carrager, Skrtel, Konchesky, Maxi Rodriguez, Spearing, Poulsen, Babel, Ngog, Cole. All: Hodgson.

Si gioca la gara per eccellenza, quella più importante della stagione, ed è giusto che il Napoli in campo, ed I tifosi su spalti, televisione e radio, diano il meglio di sè. Su questo non ci piove.

E' il giorno di Napoli-Liverpool

La febbre sale sempre di più, e si avvicina sempre più l’ora x. La tensione si accumula e si accumulerà fino allo spasimo, in attesa di poter esplodere tutta, sul campo, sugli spalti, davanti alla televisione. E’ giunto il giorno di Napoli-Liverpool, la gara più attesa della stagione azzurra, attesa da tanto, troppo, oltre dieci anni. Vedere una squadra che poco più di cinque anni fa ha conquistato la Champions League giocare al san Paolo è un’emozione già di per sé incredibile. Provare a batterla, e magari riuscirci, potrebbe essere anche meglio.

Lo stadio, non c’erano dubbi, sarà completamente gremito, pieno come un uovo, senza alcun posto libero in qualsiasi settore. E adesso a pensarci viene un po’ di rammarico per chi ha deciso di ridurne i posti: quasi quasi di San Paolo ce ne vorrebbero due…

Contro il Liverpool il Napoli dovrà giocare la partita perfetta, come ha detto capitan Cannavaro. Noi tutti ci auguriamo che se ne ricordi, una volta in campo, considerato anche che lunedì sera riposerà forzatamente per l’espulsione rimediata domenica a Catania. Proprio Catania è da dimenticare, per l’atteggiamento, per la scarsa lena mostrata in campo, e solo dopo aver subito un gol, e la poca precisione sotto porta. Di Catania bisogna salvare solo il cinismo con cui si è riusciti a passare in vantaggio pur non meritando, e con la capacità di capitalizzare l’unica occasione avuta a disposizione.

Non ci sarà turn over, ma ci sarà probabilmente grande spettacolo, anche se Mazzarri è stato chiaro: vuole fare risultato. E tra i due risultati positivi non c’è dubbio che bisogna preferire la vittoria, perché il Napoli in Europa non c’è ancora riuscito, perché la squadra è in forma e sta acquisendo consapevolezza nei propri mezzi, ma soprattutto perché ce la può fare.

Il Napoli può vincere, perché sta crescendo sul piano tecnico ed ha un organico, in particolare offensivo, di tutto rispetto. Il Napoli può vincere perché avrà dalla sua il pubblico migliore al mondo che sarà più numeroso che mai. Il Napoli può vincere, perché il Liverpool di Hodgson, stando alle ultime indiscrezioni, scenderà in campo senza i suoi due elementi più rappresentativi: Gerrard e Torres.
Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato: Napoli, ora tocca a te!

martedì 19 ottobre 2010

Napoli, non camminerai mai da solo

“You will never walk alone” è l’inno dei Reds, i tifosi del Liverpool, che a Napoli giovedì, in occasione della gara di Champions League, saranno intorno alle mille unità. Un inno che molte tifoserie hanno copiato, perché è diventato un inno internazionale, per come dimostra calore, attaccamento e sostegno alla squadra del cuore. “Non camminerai mai da solo” dicono i propri tifosi al Liverpoo: un atto d’amore testimoniato e cantato a squarciagola ad ogni partita, tanto che i tifosi diventano il dodicesimo uomo in campo nel vero senso della parola.

Probabilmente i tifosi del Liverpool, quando hanno deciso di creare quest’inno, non avevano tenuto in considerazione l’unicità dei tifosi del Napoli. Basti pensare quello che i tifosi azzurri stanno preparando alla squadra per la partita di giovedì alle sette. Siamo a più di ventiquattro ore dalla gara e già in oltre cinquantamila hanno già acquistato il biglietto. Il tutto esaurito è obiettivo troppo facile da raggiungere, per chi ha il cuore grande, nonostante i sospetti, probabilmente fondati, di bagarinaggio e di biglietti falsi. Il tifoso azzurro c’è sempre, figuriamoci nelle occasioni importanti, dove la squadra ha particolare bisogno di lui, e lui ha bisogno di serate come quella di giovedì, poiché è da troppo che è lontano dal calcio che conta, quello che fa spettacolo solo a nominarlo, solo a pensarlo, e dà i brividi.

Napoli, tu non camminerai mai da solo, perché al tuo fianco avrai i tuoi tifosi dal cuore sconfinato. Scendi in campo con orgoglio, metticela tutta, e vinci!

lunedì 18 ottobre 2010

Napoli, cresce la febbre azzurra

La febbre cresce, i motori si scaldano. E’ iniziata la settimana rosso fuoco, rosso passione. Liverpool e Milan. Maglie rosse rossonere, diavoli indemoniati che venderanno cara la pelle. Due regine in fila per affrontare il Napoli. Il san Paolo si veste a festa per due serate di gala in cui affrontare due grandi del calcio europeo, ed il Napoli respira un aria che dovrà diventare quella solita. Lo stadio sarà gremito in entrambi i casi. Giovedì sarà coppa, lunedì campionato: in entrambi i casi il Napoli è chiamato al successo.

Bisogna vincere in Europa perché il successo manca ancora. Nella partita più attesa della stagione, quella di giovedì, il Napoli avrà di fronte una formazione che sta pian piano decadendo, anche se ha un blasone di tutto rispetto e soprattutto mille vite. Il Napoli, nel suo processo di maturazione che deve portarlo a diventare grande, come ha chiesto il suo tecnico, è chiamato a fare il colpaccio. I due pari con Utrecht e Steaua ha lasciato i tifosi a parziale digiuno, ed ora è il momento di fare sul serio, se si vuole veramente passare il turno.

La febbre continuerà in una insolita serata di lunedì di campionato. Con il diavolo, quello italiano, che è da sempre tra i più odiati avversari degli azzurri. Vincere è un obbligo soprattutto per l’orgoglio, ma anche per la classifica. La speranza è che il Napoli riesca a fare come è abituato con le grandi, quando offre sempre ben gioco spettacolo.

Il tifo non mancherà, l’emozione nemmeno, la squadra è chiamata a dare il massimo, insieme all’allenatore. Si cresce anche così, anche attraverso queste partite, se affrontate nel modo giusto.

La preparazione procede regolare, il conto alla rovescia è iniziato: i tifosi spingeranno la squadra più del normale, e non c’è dubbio che anche stavolta faranno la differenza.

Mazzarri: Il Napoli deve essere grande? Anche tu!

Il pareggio con il Catania ha offerto un Napoli appena sufficiente, forse già con la testa all’importantissima gara con il Liverpool di giovedì sera. Il Catania ha fatto la gara per buona parte dei novanta minuti, e gli azzurri si sono svegliati nella ripresa, dopo aver subito il pari di Gomez. Il solito Napoli, insomma, che si scuote solo quando viene punto, lontano parente di quello visto con la Roma, capace di dominare l’incontro e mantenere il risultato, come una grande squadra deve fare.
Proprio a quello, forse, si riferiva Mazzarri, quando, al termine della gara con i siciliani, ha chiesto alla squadra di fare uno sforzo per diventare finalmente grande. Il Napoli sta crescendo, e questo è sotto gli occhi di tutti, nonostante i detrattori critichino mercato e cessioni, su tutte quella di Quagliarella, che a Torino se la sta cavando bene. La crescita è una cosa lenta, graduale, e i vertici della classifica sono un obiettivo che, almeno per quest’anno, non sono facili da raggiungere.

Mazzarri fa bene a strigliare la squadra, perché è giusto che un allenatore debba chiedere sempre il massimo ai propri giocatori, e cercare di individuare in ognuno di loro quali possano essere i punti di miglioramento. Quello che invece Mazzarri pare stia dimenticando in questa stagione è sicuramente che egli stesso sbaglia, e difficilmente lo riconosce.

Da inizio stagione il tecnico toscano non sta brillando per intelligenza strategica, e sono più d’uno gli errori nelle scelte tattiche, che la squadra sta pagando. Contro il Catania ha fatto bene a schierare la squadra migliore, anche se poi se ne è pentito, perché i sudamericani hanno mostrato di pagare la trasferta intercontinentale. Sbagliate sono state invece le sostituzioni. Far uscire Grava, che stava ben contenendo Mascara, tra i più pericolosi degli etnei, e far entrare Aronica, non è stata una scelta azzeccata. Il palermitano a sinistra è stato quasi sprecato, visto che su quella fascia il Catania spingeva poco, ed era il caso di lasciare Campagnaro, che se la stava cavando bene. Sostituire Dossena, che era tra i migliori, per far entrare Zuniga, si è verificato un vero e proprio errore, considerando che il colombiano non solo non ha offerto l spinta necessaria, ma si è rivelato impreciso anche in copertura, perdendo Gomez in occasione del pareggio catanese. Va bene pensare di conservare alcuni elementi in vista della sfida di giovedì, ma è pur vero che certi equilibri, e certi assetti, in particolare quello difensivo, non vanno cambiati con facilità, per evitare problematiche che si possono pagare a caro prezzo.

Stavolta il Napoli ha pagato raccogliendo solo un punto, comunque buono su un campo difficile come quello del Catania. Adesso, soprattutto in vista di una settimana cruciale come quella a venire, egli stesso, e poi la squadra, sono chiamati a due prove di importanza fondamentale.

Con il Liverpool, in Europa League, ci sarà da dare il massimo per far fronte ad una squadra che fa paura solo a nominarla, e che è senza dubbio la più forte del girone. Il Napoli, a cui manca ancora il successo nella competizione Europa, deve dimostrare che ce la può fare a passare il turno.

Con il Milan, nel posticipo di lunedì, deve dimostrare di saper affrontare con disinvoltura le grandi squadre come ha saputo fare negli ultimi anni, e puntare anche a scavalcare i rossoneri in classifica.

Deve dimostrarlo anche il tecnico Mazzarri, che deve fare la differenza con le sue scelte, come ha saputo fare lo scorso anno. Se il Napoli deve fare un passo in più per diventare grande squadra, non deve essere da meno il tecnico. In questa settimana Mazzarri ha la possibilità di dimostrare che è pronto per allenare una grande squadra, con la speranza che questa grande squadra sia il Napoli.

domenica 17 ottobre 2010

Le pagelle di Catania-Napoli

De Sanctis 7: tre parate importanti non bastano a impedire al Catania di pareggiare. Prova molto convincente e autoritaria la sua.

Grava 6: soffre l’estro di Mascarta ma riesce a contenerlo. Poi Mazzarri lo toglie…
Dal 8’ s.t. Aronica 5,5: un po’ di disattenzione in occasione del gol. Per il resto gara precisa ma senza brividi.

Cannavaro 5,5: ferma con tutti i mezzi Maxi Lopez, poi nel finale si fa espellere per un fallo assassino.

Campagnaro 6: in crescita, anche se fa ancora fatica a tenere il passo degli avversari.

Maggio 6: anche lui in crescita, ma ha spinto poco, costretto al ruolo di terzino dalla spinta iniziale di Capuano.

Dossena 6,5: buona la spinta a sinistra, poi esce, forse visto stanco dal tecnico.
Pazienza 6,5: non molla mai quando c’è da arginare a centrocampo, si inventa anche regista, mostrando una crescita anche sul piano del carattere.

Gargano 5,5: si batte come un leone, ma perde a centrocampo palloni clamorosi.

Dal 22’ s.t. Zuniga 5: si perde Gomez in occasione del gol. Non riesce a dare l’apporto sperato in fase di spinta.

Hamsik 6: qualche vivace sortita delle sue, ma non basta. Sotto porta inefficace.
Lavezzi 6: suo l’assist per il gol. Non produce gioco come nei tempi migliori, ma quando parte è sempre devastante.

Cavani 6,5: cinico e spietato in occasione del primo gol. Non lo è altrettanto in occasione della ghiotta occasione che gli capita nel finale di gara. Un rigore sbagliato, un vero peccato.

All: Mazzarri 5,5: da spiegare il cambio di Aronica per Grava e Di Zuniga per Dossena. Ha fatto bene a non fare il turn over, ma adesso con il Liverpool ci si aspetta una gara all’altezza.

Catania-Napoli 1-1

Catania: Andujar, Potenza, Spolli, Silvestre, Capuano, Delvecchio (11' st Ricchiuti), Izco, Biagianti, Gomez (32' st Llama), Mascara, Lopez. A disp. Campagnolo, Antenucci, Alvarez, Terlizzi, Pesce. All. Giampaolo
Napoli: De Sanctis, Grava (8' st Aronica), Cannavaro, Campagnaro, Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena (22' st Zuniga), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Yebda, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri
Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatore: 39' pt Cavani (N), 25' st Gomez (C)
Note: ammoniti Dossena, Maxi Lopez, De Sanctis. Espulso Cannavaro (N) al 48' st per gioco falloso.

Alla fine va bene così. Tra Catania e Napoli il pareggio è il risultato più giusto. Primo tempo al Catania, secondo al Napoli, in una partita che tutto sommato ha offerto poco sul piano dello spettacolo. Pareggio anche ai punti, insomma. Il Napoli non ha offerto molto sul piano del gioco, ma ha mostrato una certa capacità è di palleggio e di gestione del risultato. Peccato per la disattenzione difensiva che ha causato il pareggio del Catania, ma ci può stare.

Nel primo tempo gli azzurri di Mazzarri hanno avuto un cinismo fuori dal comune, riuscendo a capitalizzare, con il solito Cavani, l’unica occasione avuta a disposizione. Nella ripresa, poi, dopo il pari dei siciliani, ha provato a ristabilire l’incontro in proprio favore, ma prima Hamsik, poi Cavani, hanno sbagliato clamorosamente.

Un po’ il Napoli pensava al Liverpool, partita importantissima di giovedì prossimo, ma essere scesi in campo con la formazione titolare vorrà pur dire qualcosa.
La classifica è ancora buona, il Napoli è quarto, e possiamo continuare su questa strada.

venerdì 15 ottobre 2010

Napoli, ti ha fatto bene la pausa?

Per una squadra che vola le pause in campionato non sempre fanno bene, soprattutto nel calcio moderno. Una squadra che vince e convince, come sta facendo il Napoli delle ultime giornate, è come un treno che corre per inerzia e si ravviva della sua stessa forza, traendone energia vitale fin quando è possibile. Un riposo, uno stacco, come quello che ha dato spazio alle nazionali, potrebbe far male.

Innanzitutto il Napoli si riposa sì, ma fino ad un certo punto, considerando i numerosi nazionali, questa volta solo stranieri, che raggiungono i ritiri delle rispettive rappresentative, per prepararsi a amichevoli o a gare di qualificazione. Il risultato che, anche se a volte non giocano, devono prepararsi, vivere lo stress di una gara infrasettimanale, e soprattutto stare lontani dalla propria squadra di club, dai compagni e dall’allenatore, perdendo la possibilità di provare schemi, ritrovare l’amalgama che in questo inizio ci vuole, e accumulare tossine nei muscoli, oltre ad un jet lag che spesso è il peggior nemico degli atleti.

Una mazzata insomma, questa pausa per il Napoli, che si presenta alla sfida con il Catania, squadra ostica in casa come si è visto lo scorso anno con lo scialbo zero a zero e la rabbia bestemmiata di Quagliarella.

Non è detto, comunque, perché questa squadra sta crescendo, e la crescita che sta avendo, frutto di una ricostruzione programmata, mirata e prevista, è difficile da arrestare.

Cosa succederà potrà dirlo solo il campo. Noi, da parte nostra, tiferemo sempre e comunque Napoli!

mercoledì 13 ottobre 2010

Dopo Maxi Lopez Balotelli al Napoli: lasciamo in pace la squadra

Le voci di mercato continuano, perché i giornali hanno poco da scrivere, almeno per quanto riguarda il calcio giocato. E allora spariamole tutte, spariamone tante. Tanto per disturbare l’attacco del Napoli, e in particolare Cavani che in quest’avvio di stagione sta facendo semplicemente faville. L’uruguaiano segna una tripletta con la nazionale, poi dopo pochi giorni un altro eurogol sempre con la maglia della celeste, ma i giornali, cartacei e online, gli dedicano un articolo di spalla. Le notizie principali sono le voci di mercato, spesso infondate, forzate, o destabilizzanti.

Dopo maxi Lopez ora è la volta di Balotelli, che dice “mai dire mai” sul suo avvento a Napoli. Caro Balotelli, a noi farebbe piacere se venissi a giocare al Napoli, ma adesso il Napoli ha un buon attacco che aspira a far bene, a migliorare ed a disputare un campionato di vertice. La squadra, ed in particolare l’attacco, c’è già, Cavani, Lavezzi e Hamsik ci si può divertire. Se vuoi venire al Napoli se ne parlerà l’anno prossimo. Nel frattempo pensa a guarire al ginocchio, e cerca di acquisire maggiore esperienza in un campionato internazionale.

Per il resto, se i giornali vogliono che il Napoli faccia vendere veramente i giornali, più che diffondere notizie fumose, stiano vicino alla squadra, che vincendo farà vendere anche di più, divertire e gioire. E’ quello che ci auguriamo tutti noi.

lunedì 11 ottobre 2010

Maxi Lopez al Napoli? Meglio l'anno prossimo

In occasione della pausa del campionato, che ha consegnato un Napoli secondo in classifica, capace di battere la Roma dopo tredici anni, al termine di una partita giocata finalmente con giudizio, ecco che riprendono le voci di mercato che interessano anche la squadra del presidente De Laurentiis. E’ tornata in questi giorni l’ipotesi Maxi Lopez, che a luglio era stato accostato al Napoli, prima che Bigon ripiegasse su Cavani.

A differenza dell’Estate, però, la possibilità di vedere l’attaccante argentino a Napoli è stata anche confermata dal direttore sportivo del Catania, Lo Monaco, che ha voluto l’argentino per la formazione etnea. Il direttore ha in pratica affermato che il calciatore argentino cambierà squadra a fine stagione. Una affermazione che gli addetti ai lavori difficilmente fanno se non con un concreto fondamento di verità, vista la possibilità di destabilizzare un ambiente caldo come quello di Catania. Maxi Lopez, quindi, è verso il Napoli, e se la società fa un po’ di pressione, e mette sul piatto un po’ di soldi, può portarsi l’argentino in squadra già da gennaio. Ma sarebbe la scelta giusta? Probabilmente no. Perché? Semplice…
Il Napoli si sta ritrovando, sta prendendo gli equilibri che già aveva lo scorso anno, e li sta arricchendo con la classe di alcuni nuovi innesti, come Cavani, che ha brillato anche in nazionale con una tripletta realizzata con impressionante facilità. Se gli azzurri registrano qualcosa in difesa diventano micidiali per chiunque, e se è davvero troppo parlare di scudetto, non si esclude un campionato di vertice, dipenderà solo da loro e dalla capacità di rimanere con i piedi per terra fino alla fine.

Per questo la squadra, anche se la sua classe è indiscussa, difficilmente potrebbe beneficiare di un innesto così importante come quello di Maxi Lopez. Lo dimostra anche il caso Quagliarella, che ha deciso di prendere un’altra strada una volta che era arrivato Cavani, e Maxi Lopez rischierebbe di pestare i piedi a Cavani, adesso che si sente l’idolo dell’intera tifoseria. E’ vero che più ne siamo, più siamo forti è meglio è, ma è pur vero che i calciatori hanno dei caratteri particolari, e vedersi in casa un elemento di simile valore, rischia di agire in negativo a livello psicologico.

Per questo, caro presidente, compraci Maxi Lopez, ma dal prossimo anno. Insieme a Cavani, Lavezzi, Hamsik e tutti gli altri possiamo essere grandi, ma è giusto che si cominci tutti insieme una stagione da capo. Gli equilibri, e Mazzarri lo sa, sono una cosa importante…

martedì 5 ottobre 2010

E' il Napoli che vogliamo

Tredici, un numero fortunato, come del resto il diciassette. Perché il diciassette, non il sette, è oro per il Napoli. “O’ diciassette bbello” si chiama Marek Hamsik, numero diciassette, appunto. Tredici invece sono gli anni da quando il Napoli non batteva la Roma. Il tre ottobre duemiladieci il Napoli ci è riuscito, con una o a fino a prova finalmente diversa dalle altre.

Se gli azzurri di Mazzarri ci hanno finora entusiasmato con belle rimonte vincenti, con la Roma si è visto un Napoli inedito. Innanzitutto non abbiamo subito reti, e siamo stati bravi a passare in vantaggio mantenendo il risultato fino alla fine, tanto da riuscire a chiudere l’incontro nel finale, controllando il risultato nonostante qualche svarione che ancora capita e sul quale si può ancora lavorare.
Il Napoli è riuscito a dominare sulla Roma, imponendo il risultato pieno sul campo amico, cosa che mancava da un bel po’. Il leader di questa squadra è Marek Hamsik. Con le sue tre reti già all’attivo in campionato, il suo trainare la squadra all’attacco, lo rende un giocatore indispensabile, quando gioca come sa. A lui si aggiunge l’imprevedibilità di Lavezzi e la bravura sotto porta di Cavani, che rendono il Napoli una macchina micidiale, quando la difesa è attenta e le fasce girano. Se poi si aggiunge anche la crescita dei nuovi, arrivati, vedi Yebda, è chiaro che il Napoli può temere solo se stesso, e le sue amnesie.

Se riesce ad evitare i suoi soliti black out e giocare come domenica, la formazione di Mazzarri può andare avanti in coppa, e può giocare un ruolo da protagonista, oseremmo dire di vertice, anche in campionato.
Dipende solo da loro, insomma: tecnico e squadra. Noi li vogliamo come a Cesena, come a Bucarest, ma soprattutto come in casa con la Roma. Questo è il Napoli che vogliamo.