domenica 28 febbraio 2010

Napoli, serve più cattiveria

Cattiveria agonistica, soprattutto sotto porta, e lucidità. Questo serve ora al Napoli per cercare di giocarsi tutte le sue carte per tentare un ultimo assalto alla zona Champions, prima di doversi “accontentare”, per modo di dire, della lotta per la zona Europa League.

Il Napoli sta attraversando un periodo in cui è poco lucido, e i risultati stanno parlando chiaro sull’argomento: cinque pareggi e una sconfitta in sei gare, per un successo che manca da gennaio, veramente tanto. Se si segna poco è anche difficile vincere, e basta qualche black out difensivo, come quello di oggi di Campagnaro, per rischiare addirittura di perdere.

Oggi, dobbiamo dire la verità, non è giusto prendersela con gli arbitri. Rizzoli ha arbitrato abbastanza bene, e, se non altro, ha compensato agli errori concedendo un rigore per parte, pareggiando i conti anche sotto quel profilo.

Il Napoli oggi contro la Roma poteva vincere, se solo avesse messo in campo una maggiore creatività offensiva, che non avesse regalato alla Roma la possibilità di gestire un pari senza reti per tutto il primo tempo. Troppi cross, inefficaci per le due punte non altissime (Lavezzi e Quagliarella) hanno inciso poco nell’economia della gara. E’ proprio su questo che il Napoli deve lavorare: cercare sempre nuove soluzioni offensive, sfruttando i giocatori di fascia e l’estro creativo di Hamsik e quello di Lavezzi, che piano piano tornerà in condizione. Occorre cambiare, inoltre, il modo di giocare a seconda dell’avversario e degli uomini che scendono in campo. Quando c’è uno come Denis che oggi è andato a segno, è possibile sfruttare di più la fascia e l’arma del cross, mentre in presenza di attaccanti più rapidi e brevilinei (come Quagliarella) è più utile disorientare gli avversari con tagli e scambi in velocità.

Il mister Mazzarri deve continuare a lavorare egregiamente come sta facendo da quando è al Napoli, e deve cercare, se possibile, di leggere la partita con maggiore velocità nel suo evolversi e apportare il prima possibile le contromosse per far male all’avversario. Apprezzabile, comunque la mentalità inculcata al Napoli, quella di fare la partita, e non mollare mai, fino alla fine, cercando di fare risultato, come è successo anche oggi, per l’ennesima volta, per la gioia dei tifosi.

Il Napoli, sulla carta, è da Europa League, e questo obiettivo non va assolutamente mancato. Si può tentare un assalto alla zona Champions, sfruttando il crollo di qualche avversari a diretta, la Juve su tutti. M;a occorre sbagliare sempre meno, ritrovare la lucidità, fare del proprio meglio e sfruttare tutte le proprie potenzialità. Tra queste c’è quello della tifoseria, che anche oggi ha riempito lo stadio, e anche oggi ha fatto la sua parte per spingere il Napoli a recuperare due reti, e ad evitare la sconfitta.

Le pagelle di Napoli-Roma 2-2

De Sanctis 6: nessun rischio, nessuna colpa sui due gol.

Campagnaro 4,5: porta sulla coscienza le due reti della Roma. Soffre la prestanza fisica di Baptista, non ha la lucidità e la freschezza che lo contraddistingue. Mazzarri lo sostituisce e lo aggredisce verbalmente, e ne ha tutte le ragioni.

Dal 22’ s.t. Zuniga 6: ci mette del suo nell’assalto del Napoli.

Cannavaro 6,5: non sbaglia praticamente nulla, bravo negli anticipi e nelle diagonali.

Rinaudo 6,5: preciso nel gioco aereo, assist man per il gol di Denis.

36’ s.t. Cigarini s.v.

Maggio 6: spinge a destra, ma i suoi cross sono spesso inutili. Poco ispirato.

Gargano 6,5: la pausa forzata per squalifica gli regala una grande freschezza atletica. Ottimo primo tempo, un po’ meno bello il secondo.

Pazienza 6,5: nel primo tempo è una diga davanti alla difesa, rendendo inesistente Perrotta. Nella ripresa Mazzarri lo sostituisce per preparare l’assalto azzurro.

19’s.t. Denis 7: segna un gran gol, ne sfiora altri due e propizia il secondo. Una tirata d’orecchie solo per una cosa: perché gioca alla grande solo quando entra a partita in corso e non anche quando parte titolare?

Aronica 5,5: spinge poco, anche se Motta non gli crea grossi grattacapi, gioca addirittura meglio quando, nella ripresa, Mazzarri lo sposta a destra.

Hamsik 6,5: rapido e propositivo nel primo tempo, nella ripresa inizia a nascondersi. Trova il gol su rigore, mostrando una grande freddezza. Voto di incoraggiamento, con la speranza che ritrovato il gol si ritrovi in maniera definitiva trascinando il Napoli e facendo la differenza.

Lavezzi 6: rapido, imprevedibile, come nelle giornate migliori. Cala alla distanza, perchè non ancora in condizione, ma il Napoli lo ha ritrovato, e spera di non perderlo più.

Quagliarella 5: inguardabile, ancora una volta purtroppo. Nervoso, fragile, inconcludente. L’attaccante azzurro è amato, stimato, ma non è in condizione e irrita perché non gioca per la squadra.

Mazzarri 5,5: qualche errore oggi, forse per la prima volta. Il problema di Campagnaro a destra andava risolto, visto che Baptista già da tempo prima del gol iniziava a creare pericoli. Anche se si apprezza il cuore imperituro della squadra, e alla mentalità offensiva, può essere pericoloso togliere due difensori per mettere un attaccante e un centrocampista offensivo. Alla fine ha avuto ragione, ma dalla prossima gara deve stare più attento nella lettura della partita.

Napoli-Roma 2-2

Napoli: De Sanctis, Campagnaro (22' st Zuniga), Cannavaro, Rinaudo (36' st Cigarini), Maggio, Gargano, Pazienza (19' st Denis), Aronica, Hamsik, Lavezzi, Quagliarella. A disp. Iezzo, Rullo, Bogliacino, Hoffer. All. Mazzarri
Roma: Doni, Mexes, Burdisso, Juan, Motta, De Rossi, Taddei, Perrotta, Riise, Baptista (31' st Faty), Vucinic. A disp. Lobont, Cassetti, Andreolli, Brighi, Cerci, Menez. All. Ranieri
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatore: 14' st Baptista rig. (R), 20' st Vucinic (R), 30' st Denis (N), 45' st Hamsik rig. (N)
Note: ammoniti Aronica, Juan, Quagliarella, Motta

Ancora una rimonta per il Napoli, ma c’è da soffrire. La Roma esce dal san Paolo finalmente senza vittoria, ma il Napoli fa arrabbiare i propri tifosi, per essersi complicato la vita ed essere rinato solo dopo che era finito in doppio svantaggio.

Napoli a due volti, che costruisce, ma a volte in maniera sterile, con numerose palle alte mai raccolte dalle proprie punte. Agli azzurri manca la lucidità e l’ultimo passaggio, tanto da andare al tiro davvero poche volte in maniera pericolosa. La Roma ha saputo controllare per buona parte del primo tempo, per poi venir fuori ad inizio ripresa e approfittare del black out azzurro. In particolare quello di Campagnaro, che stende in area Baptista con un fallo netto e stupido. Lo stesso argentino, che ha sorpreso in negativo, consente a Vucinic un gran gol per il raddoppio giallorosso.

Da questo momento, quello del due a zero, il Napoli rinasce. Entra Denis e subito regala una zuccata che sfiora il gol. Dopo pochi minuti grazie ad un servizio di Rinaudo, proprio l’argentino trova un gran gol con un sinistro imprendibile per Doni. Il Napoli ci crede, ora spinge a mille ora c’è. Mazzarri rivoluziona la squadra, rendendola offensiva, con Zuniga, lo stesso Denis, e Cigarini, al posto di Campagnaro, Pazienza e Rinaudo. Il Napoli va sempre più vicino al gol, ancora con Denis, ed ecco che arriva il gol. E’ un rigore, trasformato da Hamsik, concesso per fallo di mano di Mexes su conclusione di Denis. Il Napoli pareggia, e non è un pari demeritato, tanto che nel finale sfiora anche il gol del successo. Lo stadio si infiamma, il peggio è passato. Il Napoli è riuscito a metterci una pezza, ma questa squadra ci fa mangiare le mani. Gli azzurri restano là, in alta classifica, a presidiare la zona Champions, in attesa di giorni migliori di condizione fisica, di mente, oltre che di fortuna.

sabato 27 febbraio 2010

In bocca al lupo, Santacroce

Il giovane e talentuoso difensore azzurro, fidanzato della showgirl Barbara Petrillo, non riesce a trovare pace in questa stagione, Proprio nell’anno che doveva essere della sua consacrazione, maturazione, e probabilmente ingresso nel giro della nazionale in proiezione mondiale, Santacroce è fermo ai box da ottobre, e adesso dovrà operarsi per la seconda volta, ancora al menisco, di un ginocchio che scricchiola un po’ troppo, e non gli fa trovare pace.

Peccato, perché quest’anno con una difesa azzurra che sta trovando i giusti meccanismi per essere affidabile, uno come Santacroce potrebbe veramente far comodo. Il bresciano era arrivato molto vicino al rientro in campo, dopo che, domenica scorsa, aveva anche giocato come fuori quota con la Primavera, facendo sperare in un suo rientro, seppur per poco tempo, di qui a qualche giornata, al massimo la prossima contro il Bologna. Invece niente, una sfiga incredibile lo costringe a fermarsi ancora, e questa volta per almeno altre quattro settimane, a causa di un nuovo intervento chirurgico. Che sia l’ultimo atto di una stagione sfortunata, con la speranza che per lui si concluda bene e con belle soddisfazioni da prendere insieme al Napoli.

In bocca al lupo, Santacroce!

Hamsik, il Napoli a vita? Devi meritarlo!

Non si placano le voci che vorrebbero il gioiello del Napoli Hamsik corteggiato da sirene italiane e internazionali che lo vedrebbero sicuro protagonista e dal sicuro futuro altrove, lontano dal Vesuvio.

Da sempre il capitano della nazionale slovacca è il pupillo di Mourinho e di Ancelotti, tanto che entrambi lo vorrebbe in squadra all’Inter e al Chelsea, e la sfida tr le due formazioni contendenti in settimana in Champions hanno acuito le voci, ancora più ingigantite da un osservatore della formazione inglese. Il tutto senza contare alla grande stima che ha lo slovacco presso il Barcellona e la Juventus. Nel primo caso le sue gesta sono state notate dal tecnico Guardiola, mentre nel secondo caso il tutto è rafforzato dall’elezione ad erede che gli ha riservato il “quasi” connazionale Pavel Nedved.

Dal canto suo Hamsik, ragazzo maturo per la sua età, ora anche papà, ringrazia per la stima ma rispedisce tutte le richieste al mittente, giurando fedeltà eterna al Napoli, dichiarandosi, come ha fatto nelle ultime ore, disposto a firmare anche a vita, ora che, nelle ultime ore, si inizierà a discutere in casa Napoli per il suo prolungamento contrattuale.

Lo slovacco, però, al di là delle otto reti comunque messe a segno e delle numerose volte che sta andando vicino al gol, che non è riuscito ancora a dedicare al figlio Christian, sta regalando ancora una stagione altalenante. Vuoi per la posizione in mezzo al campo che non rispecchia mai in pieno il suo ruolo naturale (trequartista), vuoi il sacrificio che deve fare a centrocampo data la presenza di soli due incontrasti di ruolo, lo slovacco non sta dando quanto può dare e quanto ci si aspetta da uno che come lui suscita l’interesse di club ai vertici del calcio europeo e mondiale.

Probabilmente l’assenza di Lavezzi, con la sua capacità di crere spazi e scambi con i compagni, impedisce anche a Hamsik di produrre tutta la sua creatività, il suo gioco in velocità., e di proporsi sotto rete. Ora con l’arrivo dell’argentino questo aspetto potrebbe migliorare, ma è pur vero che, proprio nei momenti in cui Hamsik dovrebbe prendere la squadra per mano, trascinarla alla vittoria, e rappresentare il calciatore della svolta (come è solito fare, e riuscire, con la maglia della slovacchia) notiamo che il giovane talento dell’est ci riesce solo in parte.

E’ per questo che ti diciamo, ma sicuramente perché sia uno sprone e non un’accusa: Hamsik, devi fare di più, se vuoi la maglia azzurra a vita, devi meritarla, essendo il leader indiscusso di questa squadra!

domenica 21 febbraio 2010

Siena-Napoli 0-0: commento e pagelle

Siena: Curci, Rosi, Cribari, Pratali, Del Grosso, Ekdal (38' st Jarolim), Reginaldo (7' st Terzi), Verdassola, Tziolis, Ghezzal (15' st Calaiò), Maccarone. A disp. Pegolo, Rossi, Codrea, Larrondo. All. Malesani
Napoli: De Sanctis, Campagnato, Cannavaro, Grava (19' st Bogliacino), Maggio, Pazienza, Cigarini (38' st Hoffer), Aronica, Hamsik, Quagliarella, Denis (19' st Lavezzi). A disp. Iezzo, Rinaudo, Rullo, Zuniga. All. Mazzarri
Arbitro: Giannoccaro di Lecce
Note: ammoniti Ghezzal, Grava, Aronica, Del Grosso

Ancora una pareggio, ancora a reti inviolate, e per il Napoli ora è allarme offensivo: non si segna. La squadra ha ottimi automatismi difensivi ormai collaudati, con Grava praticamente infallibile, ma assente domenica prossima per squalifica. Il centrocampo riesce ad ovviare sia in impostazione che in interdizione, ma l’attacco è veramente a terra.

Denis anche contro l’ultima della classe ha fatto molta fatica a farsi spazio trai robusti centrali avversari, sbagliando clamorosamente le poche occasioni avute a disposizione. Quagliarella gira completamente al largo dall’area di rigore, rendendosi praticamente innocuo, senza essere nemmeno utile alla squadra.

Solo l’ingresso di Lavezzi, dopo un mese e mezzo di stop, ha dato vivacità alla squadra che ha perso il quarto posto ai danni della Juventus. Si spera che la presenza dell’argentino possa dare quella lucidità offensiva che ora manca, o almeno contribuisca a mandare a rete le punte con maggiore facilità. Certo occorre un cambio di mentalità da parte delle punte, in particolare di Quagliarella, che deve decidersi a giocare più per la squadra che per se stesso, soprattutto tenendo presente che non sta segnando. Occorre evitare cali di concentrazione in gare che sono da vincere senza esitazioni, proprio come quella con il Siena, che era da portare a casa senza problemi, invece è stato il crocevia di un quarto posto forse definitivamente smarrito.

Domenica c’è la roma, una squadra che vola e che nessuno riesce a fermare. Occorre il miglior Napoli della stagione, orse quello non ancora visto, che è chiamato a non sbagliare praticamente nulla, soprattutto sotto porta.

Pagelle

De Sanctis 6; inoperoso, tranne che per una conclusione nel primo tempo. Mette sicurezza alla retroguardia.

Campagnaro 6: bella la sfida ai limiti del regolamento con Ghezzal, vinta sicuramente dall’argentino azzurro.

Cannavaro 6,5: sbaglia solo in un’occasione, il resto è grande precisione.
Grava 6,5: infallibile ancora una volta, peccato per l’ammonizione e l’infortunio che lo renderanno indisponibile per la prossima partita.

19’ s.t. Bogliacino 6: partecipa con grande impegno a contenere le ripartente senesi.

Maggio 6: buon primo tempo, fatto di grande intensità, ripresa un po’ sotto tono.

Pazienza 6,5: sostituire Gargano non è facile, ma lui ci riesce.

Cigarini 6: parte male, ma poi si riprende aiutando sia in interdizione che in impostazione.

38’ s.t. Hoffer 6: peccato per un gran destro finito di poco fuori.
Aronica 5,5; soffre Reginaldo, e si perde spesso gli avversari di turno. Troppo impreciso nell’impostazione.

Hamsik 6: prende per mano la squadra nella fase offensiva, ma non sempre è preciso, a volte addirittura timoroso.

Quagliarella 5: inguardabile per come spreca la palla senza servire i compagni, mai pericoloso, lontano parente di quell’attaccante che conosciamo.

Denis 5: sbaglia troppo, gli manca la condizione e l’autorità in area. Esce innervosito, ma ora, col ritorno del Pocho, sicuramente gli cresceranno le motivazioni per guadagnarsi nuovamente posto in squadra.

19’ s.t. Lavezzi 6: ritorno in campo dopo più d’un mese, ha dato subito vivacità alla manovra, e può solo migliorare.

Mazzarri 6: la squadra questa è e non può segnare lui al posto degli attaccanti. Purtroppo manca il gol, ma per vincere e puntare a grande obiettivi è proprio il gol a fare la differenza.

giovedì 18 febbraio 2010

Napoli, attento ai "testa-coda"

Prima l’Inter, in classifica davanti a tutti, poi il Siena, fanalino di coda. Il Napoli in appena due settimane si trova a scorrere in rassegna l’intera classifica, sfidando prima i campioni d’Italia in carica, attualmente ancora primi della classe, e poi gli ultimi, gravemente staccati, ma affamati, toscani del Siena.

Mazzarri, da uomo di calcio, conosce l’insidia che una gara contro l’ultima in classifica può costituire per il Napoli, e già dal martedì ha messo in guardia tutti, chiedendo quasi di “fare come se fosse la Juventus”, invitando i suoi giocatori a confondere le maglie bianconere dei toscani con quelle degli “odiati”, sempre calcisticamente parlando, gobbi torinesi.

Gli azzurri devono riprendere a vincere, per mantenere la corsa e soprattutto il quarto posto, obiettivo non diretto, ma comunque da tenere fin quando è possibile. La gara con il Siena può essere quella giusta, ma guai, e ripetiamo guai, a sottovalutare gli ultimi in classifica. Lo stesso Calaiò, seppur per metà è ancora cuore azzurro, ha detto di voler segnare alla sua ex squadra, visto che la sete di punti è tanta, e lo si è visto con il Chievo, dove gli uomini di Malsani hanno ottenuto un successo meritato.

Il Napoli potrebbe ritrovare Lavezzi, ma chiunque scenda in campo, deve dare il massimo, e soprattutto mettere in gioco una grande cattiveria agonistica. Sbagliare gol fatti come contro l’Inter a lungo andare lo si può pagare.

Due raccomandazioni in particolare ai due attaccanti scesi in campo domenica contro l’Inter: Denis, ti vogliamo più cattivo sotto rete; Quagliarella, ti vogliamo meno innamorato del pallone… se passi di più la palla, vedrai che ti arriveranno anche gli assist decisivi per far gol. Speriamo bene…

lunedì 15 febbraio 2010

Napoli-Inter 0-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava, Zuniga (37' st Cigarini), Pazienza, Gargano, Aronica, Hamsik, Quagliarella, Denis. A disp. Iezzo, Rullo, Rinaudo, Dossena, Bogliacino, Hoffer. All. Mazzarri
Inter: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Santon, Zanetti, Cambiasso, Muntari (1' st Mariga), Sneijder, Milito, Pandev (26' st Eto'o). A disp. Toldo, Cordoba, Khrin, Motta, Quaresma. All. Mourinho
Arbitro: Rosetti di Torino
Note: ammoniti Pazienza, Maicon, Muntari, Zuniga, Sneijder, Gargano


Il Napoli riprende la corsa, frena la capolista e man tiene il quarto posto in classifica, ora a pari merito con la Sampdoria. Al san Paolo, pieno come un uovo, è il terzo pareggi consecutivo, simbolo che il Napoli sta facendo crescere alla grande la sua difesa, ma che il suo attacco stenta a pungere, sbaglia troppo ,manca della cattiveria necessaria sotto porta, ed è orano di Lavezzi il cui dinamismo rende Denis , Quagliarella e Hamsik dei veri e propri killer.

Sbagliare tre ghiotte occasioni (di cui due pali, ancora clamorosamente legni) può anche costare caro, ma agli azzurri è andata bene al cospetto di un’Inter che forse stava pensando alla gara che deve giocare martedì con il Chelsea. Il Napoli comunque c’è, sta crescendo, sta diventando grande squadra e per il futuro non si può che ben sperare, in attesa che riprendano ad arrivare i gol e la cattiveria agonistica, in attesa che La vezzi ritrovi la condizione giusta e riprenda ad essere decisivo per la sua squadra.

Bruttissimo invece l’episodio di cui si sono rese protagoniste le forze dell’ordine, sequestrando le maschere di Collina, portate per una protesta civile. Che si pensasse a sequestrare i petardi che stanno sempre allo stadio nonostante i controlli, che si pensasse ai delinquenti vestiti da tifosi che vanno a far danni in tutta Italia, si pensasse, per una volta, almeno nello sport, a non censurare le espressioni di chi veramente pensa, nonostante si tratti sempre più di una minoranza.



De Sanctis 6: ancora una garanzia, s supera su Pandev

Campagnaro 6,5: ferma gli avversair di turno conl le buoneo con le cattive, ed è bravo ad impostare l’azione.

Cannavaro 6,5:. Insuperabile sulle diagonali e le chiusure quando i nerazzurri provano ad innestare il contropiede.

Grava 7: praticamente infallibile, ormai non si può fare a meno di notarlo per quanto sta diventando un giocatore indispensabile.

Zuniga 6: nel primo tempo prova a saltare l’uomo e manda spesso in difficoltà Muntari e Santon. Nella ripresa Mourinho gli piazza un mastino come Zanetti e tutto per lui si fa difficile. Prova, comunque, incoraggiante.

37’ s.t. Cigarini s.v.

Pazienza 6,5: segue Sneijder a uomo e la marcatura funziona. Ce la mette tutta come al solito.

Gargano 6: tanta corsa, ma purtroppo poca qualità.

Aronica 6: l’impegno non manca, la precisione spesso sì.

Hamsik 6,5: nella prima fase della partita è un vero e proprio ispiratore, forse l’unico, della manovra azzurra. Coglie anche una clamorosa traversa. Nella ripresa sta sulla difensiva ma quando può si propone.

Quagliarella 5,5: coglie un palo, ma sbaglia due volte clamorosamente. Dovrebbe decidersi, talvolta, a dare la palla anche ai compagni, può darsi che lo servano meglio e lo mettano in condizione di evitare certi errori – figuracce.

Denis 5,5: ce la mette tutta ma non trova la porta. L’unica volta che ci riesce trova un Julio Cesar super.

Mazzarri 6,5: il Napoli è ben messo in campo, nonostante due assenze importanti come quelle di La vezzi e Maggio. La difesa è ermetica, applica bene il fuorigioco e le diagonali. Azzeccata la scelta di seguire Sneijder a uomo. A questa squadra manca solo il gol degli attaccanti.

venerdì 12 febbraio 2010

Carica!



Molti di voi ricordano lo striscione che vi riproponiamo qui sotto, apparso qualche anno fa in una delle curve del san Paolo. Uno degli striscioni più caratteristici della storia recente di un Napoli che aveva bisogno di ritrovare se stesso, ma che, nonostante le categorie, non ha mai perso il sostegno del suo pubblico.

Il grande cuore azzurro non smette mai di battere e di stare vicino alla squadra. Il tifo azzurro, quello, vero, pulito, e immenso regalerà un san Paolo ancora una volta pieno come un uovo, quando domenica sera saranno di scena i campioni d’Italia dell’Inter di Mourinho. La capolista fa paura, considerando la rosa, i risultati e un tecnico che non è mai banale, e soprattutto abile stratega, pur non avendo mai conosciuto il calcio da giocatore.

Il Napoli però si sta dimostrando una grande squadra, e sicuramente non parte sconfotto, nemmeno contro i primi della classe. Del resto il Napoli, nonostantei torti arbitrali che sta subendo, è sempre la quarta forza del campionato, ed aspira a rimanere tale, magari giocando qualche scherzetto alla capolista.

Per questo il Napoli dovrà dare ancora una volta il massimo, facendo affidamento anche su chi rientra (Lavezzi e Santacroce) e sulle sessantamila anime, probabilmente con la maschera di Collina, per la protesta civile cui ha dato il “la” il giornalista Antonello Perillo.

Forza ragazzi, riprendete a volare e, tanto per ribadirlo….carica!

martedì 9 febbraio 2010

In bocca al lupo, mister Reja

Va allenare la Lazio, un azzurro sicuramente più sbiadito del nostro, ma la nostra stima deve restare inalterata al cospetto di un uomo, Edy Reja, che ha dato molto al nuovo Napoli targato De Laurentiis.

Edy Reja è stato esonerato l’anno scorso, ma era stato trattato come un capro espiatorio di una situazione che stava sfuggendo di mano alla dirigenza di allora. Pur avendo degli evidenti limiti tecnici, mostrati nel come metteva la squadra in campo e come gestiva le sostituzioni, il mister, con quel suo capello bianco, e quel bagaglio di esperienza accumulato in tanti anni sui campi minori, si è guadagnato la stima del popolo azzurro.

I tifosi, quelli veri, gli hanno dedicato una serie di striscioni di arrivederci, manifestando tutta la stima per chi è uscito di scena come un signore. Un po’ tutti speravamo che un giorno Reja sarebbe tornato a Napoli come dirigente, o in qualche altra veste. Invece prima l’Haiduk Spalato, che lo teneva lontano dal campionato italiano, ora la Lazio, e la sfida, in quel di aprile, con il Napoli.

Per Reja non sarà una gara come le altre, anche se non potrà beneficiare del saluto del san Paolo perché la gara si giocherà all’Olimpico. Reja sarà nostro avversario, ma la stima per lui non diminuirà, perché è la storia del nuovo Napoli, farà parte della squadra praticamente sempre.

Tra Napoli e Lazio gli obiettivi di campionato sono diversi: la formazione romana deve pensare a salvarsi, e la scelta di Reja potrebbe essere quella giusta per la formazione biancazzurra.

Seppur abbiamo la speranza di creargli un dispiacere ad aprile, facciamo a Reja un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura. Che possa continuare a far bene, anche se anni come quelli a Napoli difficilmente potrà riviverli altrove, se non tornando a Napoli. Presto o tardi, tornerà: noi lo aspettiamo, perché lo merita.

Appoggiamo la protesta civile di Antonello Perillo

Antonello Perillo, giornalista Rai, ha lanciato la sua proposta sul suo blog www.azzurrissimo.net. L’obiettivo è far sentire la voce dei tifosi del Napoli, della parte pulita, che ama il calcio, che sa perdere, purché si perda lealmente, e che soprattutto vuole continuare a sognare, a vedere la propria squadra volare, e che non sia una terza forza esterna alla squadra a impedire che le gesta sportive e le imprese da ricordare trovino una ingiustificata e prematura fine.

La società azzurra ha iniziato a stemperare i toni, cercando di smorzare l’ipotesi di complotto. Al tempo stesso, però, non nega che farsi sentire, anche con uno strumento ironico, non può fare che bene, soprattutto perché adesso che la bomba mediatica è esplosa, devono a tutti i costi accorgersi di noi e dei torti arbitrali che stiamo subendo.

Per chi andrà allo stadio ed è riuscito ad accaparrarsi i biglietti del big match Napoli – Inter, e vuole partecipare a questa pacifica forma di protesta, può andare sul sito www.azzurrissimo.net scaricare la maschera con la faccia di Collina, ritagliarla ed indossarla allo stadio prima della partita. Una protesta pacifica nei confronti di un uomo dall’indiscusso valore, che è chiamato ora ad assumersi le proprie responsabilità in qualità di designatore, e di prendere provvedimenti giusti. Da buon viareggino, amante del Carnevale, Collina non dovrebbe prenderla come un’offesa, anzi, potrebbe essere per lui l’occasione per riflettere, e al tempo stesso pensare all’imminente Carnevale, che nella sua Viareggio quest’anno vivrà solo in tomo minore a causa della terribile tragedia che nella scorsa primavera ha colpito la città.

domenica 7 febbraio 2010

E ora basta con gli pseudo - tifosi

Non poteva passare inosservato l’ennesimo episodio di “mala – sportività” di cui si sono resi protagonisti individui si spera presto identificati, che indossavano sciarpe azzurre probabilmente perché le avevano rubate, ma che con il Napoli c’entrano davvero poco.

Forse perché la società va contro questa gente e contro la delinquenza che avvolge la città di Napoli come un cancro con più metastasi, e che non poteva risparmiare anche la squadra, e questo, e si merita come vendetta scontrarsi con le tifoserie, accoltellare, seminare fango e terrore. Un tumore del genere si combatte amputando la parte malata, marcia: questi individui vanno bloccati accrescendo la indagini non sportive, ma ordinarie intorno al Napoli, non bloccando le trasferte.

Nella domenica più brutta della stagione azzurra (si spera non sia superata) queste persone stanno gettando fango su di noi che amiamo il Napoli, e speriamo sinceramente che non gli sia data più la possibilità di far danni. Non possiamo dimenticare i cretini che giocherellano contro i laser al san Paolo.

Il Napoli può rinascere già domenica prossima, in una gara che definire difficile è veramente poco. I mezzi ci sono per isolare e bloccare questa gente che ci fa solo danni, e chi di dovere è chiamato a farlo. Abbiamo bisogno solo di chi vuole bene al Napoli!

le pagelle di Udinese-Napoli

De Sanctis 7: para ancora un rigore, ma non basta, purtroppo per lui e per il Napoli…

Campagnaro 6: soffre all’inizio la velocità di Pepe e quella di Asamoah, ma poi recupera con l’esperienza.

Cannavaro 6,5: preciso negli interventi, generoso quando si spinge in avanti.

Grava 6,5: impeccabile, come sempre non rischia quasi mai.

Maggio 6,5: un gran gol, ed una espulsione ingiusta. Non è stato il protagonista annunciato della gara solo per colpa dell’arbitro.

Gargano 6,5: parte sbagliando praticamente tutto, poi diventa l’anima del Napoli
Pazienza 6: solo un palo incredibile gli nega la gioia del gol che avrebbe dato la vittoria al Napoli.

Dossena 5,5: in difficoltà contro Pepe, deve ancora recuperare la forma giusta per riuscire a far male.

Hamsik 5: suo l’assist per il gol di Maggio, poi nient’altro.
Dal 35’ s.t. Cigarini s.v.

Denis 5: pochi rifornimenti, poca precisione e poca forza sotto porta. In calo.
Dal 26’ s.t. Bofliacino s.v.

Quagliarella 6: clamorosa traversa colpita di testa. Si impegna, ma è troppo innamorato del pallone.

Mazzarri 6: la squadra regge dal punto di vista fisico, anche se giocare in dieci non è mai facile. Domenica ci sarà il momento della verità contro la prima della classe, e tutti, Mazzarri compreso, dovranno dare il massimo.

Udinese-Napoli 3-1: storia di un furto annunciato

Udinese: Handanovic, Isla, Coda, Lukovic, Pasquale, Inler, D'Agostino (21' st Sammarco), Asamoah (37' st Lodi), Pepe (30' st Geijo), Floro Flores, Di Natale. A disp. Belardi, Cuadrado, Fiqueira, Zimling. All. De Biasi
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava, Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena, Hamsik (35' st Cigarini), Denis (26' st Bogliacino), Quagliarella. A disp. Iezzo, Zuniga, Rinaudo, Rullo, Maiello. All. Mazzarri
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatori: 7' pt Di Natale (U), 21' pt Maggio (N), 46' st Di Natale (U), 48' st Di Natale
Note: ammoniti Cannavaro, Lukovic, Pasquale, Pazienza, Inler. Espulso al 44' pt Maggio per doppia ammonizione.

E’ ufficiale: vogliono affossare il Napoli, e impedirgli di volare alto come merita. Dalla gara di Udine, è triste dirlo, è emerso questa riflessione, che mai avremmo voluto fare. Il complotto esiste, eccome, perché il Napoli non è lucidissimo, ma poteva vincere senza problemi questa gara che ha perso per tre reti a una. Perché in parità numerica stava gestendo alla grande la gara e iniziando a sfruttare gli errori e le falle nella struttura dell’Udinese. Perché ha avuto contro un rigore molto dubbio che De Sanctis ha parato ancora una volta (il terzo consecutivo, un record). Perché Maggio, autore di una bella prova, si è visto negare un rigore, ma ammonire e poi espellere per simulazione. Perché gli azzurri hanno colpito tre legni, e nel finale, dopo aver dovuto sudare sette camicie per far fronte all’inferiorità numerica, sono crollati al cospetto dell’Udinese e di Di Natale, che ha il coraggio anche di esultare contro la squadra della sua città, e considerando le reti che ha fatto l’unica esultanza possibile era nascondere la faccia sotto la sua incolore maglia bianconera.

Il Napoli ha subito un furto, un furto annunciato, e adesso bisogna farsi sentire, perché questa squadra merita di stare lassù, e ci siamo stancati di subire su ogni fronte.

Si interrompe a quindici la striscia positiva del Napoli, e si interrompe anche l’imbattibilità del portiere De Sanctis. Ma il Napoli resta lì, incollato al quarto posto, anche se il Palermo ora insegue ad una sola lunghezza. Domenica prossima ci sarà l’Inter, e adesso occorre veramente il massimo per far fronte ai primi della classe senza soccombere, e senza perdere terreno.

sabato 6 febbraio 2010

Napoli, gli "ex" alla riscossa

Dossena, De Sanctis, Quagliarella: tre ex alla riscossa che potrebbero fare la differenza per il Napoli nella delicata trasferta contro l’Udinese.

Tre giocatori, uno per reparto, che si stanno facendo notare in positivo in questa stagione azzurra, e che in passato hanno lasciato un ottimo ricordo con la maglia bianconera del’Udinese, alla quale ora sperano di dare subito un dispiacere.

Il primo, Dossena, è l’ultimo arrivato in casa Napoli, dopo una trattativa estenuante conclusa poi a sorpresa in gennaio dal diesse Bigon. Mazzarri lo ha messo a nuovo, gli ha fatto scendere la pancetta accumulata nell’inattività di Liverpool, e ora lo lancia nella mischia, approfittando anche della squalifica di Aronica. La maglia dell’Udinese gli ha fatto guadagnare la nazionale, e l’esterno sinistro si augura che faccia per lui lo stesso anche la maglia del Napoli.

Il secondo, De Sanctis, sta vivendo una nuova giovinezza con la maglia numero ventisei dietro le spalle. Dopo un inizio un po’ altalenante sta trovando la condizione, tanto da subire poco e parare anche i rigori. Udine è stata anche per lui il trampolino di lancio per il grande calcio, mentre Napoli è la consacrazione dopo l’opaca parentesi greca.

Per quanto riguarda Quagliarella, c’è poco da aggiungere: con l’Udinese ha messo a segno un bel numero di gol, ed ha lasciato a giugno la squadra in lacrime, ma solo per andare a vestire la maglia più ambita, quella azzurra, della sua città. Per giocare questa gara da ex ha superato l’influenza, ed ora sarà pronto più che mai per dare il massimo, e per guadagnarsi l’applauso che la corretta tifoseria udinese sicuramente gli tributerà.

Il pubblico, quello di fede azzurra, ha ancora una volta superato se stesso e ogni aspettativa mai immaginabile. A Udinese saranno in quattromila e più, con la curva ospite esaurita già da metà settimana. Un’arma in più che il Napoli può sfruttare, stringendo ancora i denti ed evitando cali di tensione.