martedì 30 novembre 2010

Caracciolo al Napoli? Meglio un difensore

Dicembre è alle porte, d ecco che cominciano le voci di mercato di riparazione, in vista di gennaio. Il Napoli farà il suo, come hanno già preannunciato sia il direttore sportivo Bigon, sia il direttore generale Fassone, sia il presidente De Laurentiis. Vari sono i nomi, l’ultimo è quello dell’attaccante Caracciolo del Brescia. L’airone potrebbe arrivare a Napoli a gennaio, consolidando così i buoni rapporti tra Napoi e Brescia, che hanno già portato sotto il Vesuvio Mannini, Hamsik e Santacroce.

Ma serve davvero un attaccante? Il Napoli, facendo affidamento sulla coppia Cavani – Lavezzi, e su Hamsik che al di là delle prestazioni ci mette sempre del suo sotto rete, è il secondo miglior attacco con ventitrè reti, a pari merito con la capolista Milan. E’, però, tra le peggiori difese: con diciassette reti subite è sullo stesso livello, guarda caso, proprio del Brescia, che è penultima in classifica.

Sono numeri che fanno capire chiaramente che al Napoli non serve un attaccante, ma serve un difensore. Gli azzurri hanno bisogno di un elemento che dia valore aggiunto al reparto arretrato, magari un giocatore duttile che sappia agire sia da centrale che da terzino.

Vediamo la “befana” del mercato di gennaio cosa ci porterà. Intanto, soffermiamoci sulla Coppa.

lunedì 29 novembre 2010

Napoli, vuoi davvero l'Europa? Allora conquistala!

E’ giunto per il Napoli il momento della verità in Europa: giovedì ci sarà l’Utrecht, in una trasferta difficile, difficilissima, ma che può diventare epica, se la squadra lo vuole. Dopo la disfatta di Udine, Mazzarri sta spingendo i suoi, Hamsik si è scusato per gli errori offensivi e difensivi. Ma ora basta chiacchiere: scendiamo in campo, vinciamo, dominiamo, e qualifichiamoci!

L’argomento Europa sì Europa no tiene banco da inizio stagione. Da più fonti si parla di un Napoli che, considerata anche la panchina corta, vede la gara infrasettimanale di Europa League quasi come un fastidio, una cosa da affrontare risparmiando energie. Le energie, effettivamente si sprecano in Europa, ma dovrebbe esserci anche l’adrenalina giusta per una competizione che la scorsa stagione si è conquistata con tanto sforzo, e adesso che ci gioca dovrebbe girare a mille, anche solo con l’entusiasmo di poter disputare quella competizione (nonostante il cambio di nome) che manca da oltre un decennio.

Guai a risparmiarsi, insomma, guai a pensare all’Europa come un peso. In campionato si sta andando bene, ma in Europa si deve andare avanti. Se si passa il turno, potrebbero esserci possibilità, economiche e di mercato, per rinforzare la squadra e renderla più adatta alle due competizioni, che potrebbero diventare tre in vista dell’imminente inizio della coppa Italia anche per il Napoli.
In barba ai proclami, ai risparmi, e ai calcoli, giovedì vogliamo vedere una squadra che vuole vincere sempre, che ha fame e che intende restare in Europa con le unghie e con i denti. Questo il Napoli che vogliamo: un Napoli che, se vuole davvero l’Eurooa, la conquista.

domenica 28 novembre 2010

Mazzarri: "Hamsik non pensa al mercato". Sicuro?

Dalle stelle alle stalle, passando per tanto anonimato, che non è da lui. Marek Hamsik in questa sua quarta stagione azzurra sta attraversando tutte le fasi possibili di una carriera che promette, ma che per adesso non sta mantenendo appieno.

I gol dello slovacco sono finora sei, non male per chi fa il centrocampista, considerando che lo scorso anno, in tutto, ne ha messi a segno dodici. Ma, proprio quest’anno in cui i tifosi e gli addetti ai lavori si aspettavano da lui quel salto di qualità che lo incoronasse campione, Marek sta offrendo prove quasi sempre incolore, con qualche picco straordinario e alcune prove veramente da dimenticare.

Nella gara contro l’Udinese lo slovacco forse ha toccato in fondo. Ha causato il terzo gol di Di Natale, ha segnato venti secondi dopo, per poi sbagliare clamorosamente il rigore che avrebbe potuto trasformare la partita del Napoli. Eppure, appena una domenica fa, nella gara in notturna contro il Bologna, Hamsik aveva trascinato il Napoli al successo, mettendo a segno una doppietta. A centrocampo non aveva brillato, ma era riuscito a stare al posto giusto al momento giusto, come sempre riesce a fare, e come solo quelli bravi riescono a fare. Marek, comunque, non sembra quello dei primi anni. Si parla da tempo, e ne abbiamo parlato anche noi, che Hamsik è distratto dalle voci di mercato, che del resto lo inseguono da sempre. Inter, Roma, Juve, Manchester United, Real Madrid, fanno la corte allo slovacco, e lui ne pare lusingato, quasi distratto. Il Napoli, tifosi e società, nonostante gli alti e bassi, non lo venderebbero mai, ma forse è lui che, sotto sotto, se ne vuole andare. Sull’argomento oggi Mazzarri lo ha difeso, dicendo che il suo giovane centrocampista è un campione e non pensa al mercato perché ha senno, è maturo, ed è un professionista. Siamo d’accordo su tutto con il tecnico azzurro, ma è pur vero che i giocatori non sono delle macchine, e giocare in un club più blasonato del Napoli farebbe piacere a chi è pur sempre un professionista e non ha chissà quale attaccamento ad una maglia che, del resto, non è quella della sua città né quella della sua nazione.
Hamsik un po’ distratto dal mercato, insomma, lo è, ma deve stare attento a non rovinare tutto. Nel calcio basta poco per finire nell’anonimato, e in grandi squadre ci sono, come ad esempio nel Manchester United, ci sono giocatori, come ad esempio Macheda, che sono più giovani di lui e prendono già responsabilità di un certo livello, garantendo, tra l’altro, un rendimento che ha già una certa continuità.

Hamsik deve studiare da campion, e speriamo che studi a Napoli e a Napoli si laurei, correggendo gli errori di piedi e di mente, perché se inizia a girare nel modo giusto anche lui non ce ne sarà per nessuno. D’altro canto, tenga presente che i tifosi azzurri non potranno attenderlo tutta la vita.

le pagelle di Udinese-Napoli

De Sanctis 5,5: qualche responsabilità sul secondo gol messo a segno da Di Natale. Intuisce ma non para il rigore, mentre sul terzo aveva messo inutilmente Hamsik a coprire il palo.

Santacroce 6: se la cava su Di Natale che segna una tripletta, ma da fermo.

29’ s.t. Dumitru s.v.

Cannavaro 5,5: in occasione del primo gol si perde clamorosamente Sanchez. Fa molta fatica a giocare in velocità, e ne risente anche la sua gestione del fuorigioco.

Campagnaro 6: se la cava abbastanza bene nel gioco aereo.

Maggio 5,5: all’inizio qualche interessante sfuriata sulla destra, poi Armeno comincia a fare quello che gli pare.

Pazienza 5,5: in giornata no: non fa il filtro necessario e l’Udinese passa con facilità.

21’ s.t. Maiello 6: prova a portare avanti palla, sfruttando entusiasmo e freschezza atletica, ma produce ben poco.

Gargano 5: nella sua stagione che funziona come un’altalena, oggi per lui è la volta del disastro, come spesso gli succede. Oggi è la volta dei passaggi sbagliati, delle palle perse, e del fianco mostrato agli avversari.

Dossena 5: non pervenuto: ex dell’’Udinese, ma oggi anche ex del Napoli….

8’ s.t. Vitale 5,5: più o meno sulla stessa linea di Dossena.

Hamsik 4: parte bene, sfiora il gol e a volte lo sbaglia clamorosamente. In occasione del terzo gol ha la grave macchia di sottovalutare una palla sul primo palo che gli passa sotto le gambe e finisce in rete. Riesce a segnare dopo poco e riaccende la speranza, ma quando ha sui piedi il rigore che potrebbe dare un nuovo volto alla gar,a se lo fa parare da Handanovic. E’ vero che i giovani sono discontinui, ma lui farà dannare i tifosi alternando cose stupende a veri e propri disastri. Non deve abbattersi, ma crescere sugli errori per diventare definitivamente grande.

Lavezzi 5,5: poche giocate interessanti, prive di pericolosità

Cavani 5,5: due clamorosi errori, poche palle giocabili.

All.: Mazzarri 5,5: la squadra ha gli elementi contati e può ben poco. La squadra deve crescere e migliorare: se questi black out possono capitare, è anche vero che da questi errori si deve ripartire per crescere.

Udinese-Napoli 3-1

Udinese: Handanovic, Benatia, Zapata, Domizzi, Isla, Inler, Asamoah, Armeno, Pinzi, Sanchez, Di Natale (25' st Denis). A disp. Belardi, Angella, Badu, Coda, Floro Flores, Corradi. All. Guidolin
Napoli: De Sanctis, Santacroce (29' st Dumitru), Cannavaro, Campagnaro, Maggio, Pazienza (21' st Maiello), Gargano, Dossena (8' st Vitale), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Grava, Cribari, Zuniga. All. Mazzarri
Arbitro: Romeo di Verona
Marcatore: 16' pt Di Natale rig. (U), 45' pt Di Natale (U), 12' st Di Natale (U), 13' st Hamsik (N)
Note: ammoniti De Sanctis, Maggio, Cannavaro, Pinzi, Benatia, Domizzi. Al 20' st Handanovic ha parato un rigore ad Hamsik.

Va tutto male, ancora, e fuori casa, purtroppo. Il Napoli rinuncia al gioco, e l’Udinese ne approfitta, controllando, e sfruttando lo stato di grazia di un Sanchez incontenibile, che ha trascinato la successo la formazione bianconera.
Basti pensare al rigore, che ha propiziato e che il solito Di Natale ha trasformato. L’attaccante udinese ha poi regalato un perla dalla distanza che ha sorpreso De Santis. Il terzo, invece, è stato un regalo di Hamsik, che ha poi offerto del suo meglio e al contempo del suo peggio. Di Natale tira un corner, sul primo palo è Hamsik, che salta, la palla gli passa sotto le gambe e finisce in rete. Palla al centro, Hamsik prende palla, tira e segna. Il Napoli si riprende, prova a reagire, Cavani viene messo giù in area, rigore, ma Hamsik sbaglia. E’ questo il segnale che non è giornata e non lo è nemmeno, soprattutto per Hamsik.

Niente da fare, quindi, nuova sconfitta esterna e ora giovedì sarà Europa League. Ma il Napoli intende veramente superare il turno?

sabato 27 novembre 2010

Udinese-Napoli: le probabili formazioni

E’ un Napoli incerottato quello che a Udine affronterà la formazione di casa allenata d Guidolin. Una squadra in buona ripresa dopo la partenza flop, quindi bisognerà stare attenta e gli attori azzurri che scenderanno in campo non dovranno far rimpiangere i “titolarissimi”. Bisogna mantenere il terzo posto, senza perdere di vista la sfida di giovedì in Europa League contro l’Utrecht, che potrebbe valere una fetta di qualificazione, allo stato attuale ancora tutta da conquistare. Queste le probabili formazioni che scenderanno in campo domani:

Udinese (3-4-1-2): Handanovic; Benatia, Coda, Domizzi; Isla, Inler, Asamoah, Armero; Sanchez; Di Natale, Floro Flores.

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.

giovedì 25 novembre 2010

Napoli, più forte anche degli infortuni!

Torna l’infermeria piena, proviamo ad elencarne insieme coloro che la affollano, e che, si spera, la affolleranno il minor tempo possibile: Aronica, Sosa, Lucarelli, Dossena, Dumitru, Yebda, Blasi, Cannavaro, Gianello, Pazienza, Zuniga. Di loro solo alcuni recupereranno in vista della delicata sfida in trasferta sul campo dell’Udinese. La sfida, ricordiamolo, che tre anni fa ci fece scoprire un semisconosciuto che è diventato l’idolo dei tifosi, un oggetto misterioso diventato presto un 2magic box”: Ezequeil Lavezzi. Il Pocho mise a ferro e fuoco difesa e centrocampo udinese, trascinando gli azzurri ad un meraviglioso cinque a zero sul quale ci fu anche la sua firma, oltre che sugli assist, anche su un gran bel gol.

Purtroppo quest’anno il Napoli si avvicina a quella gara veramente molto incerottato, e, oltre a cercare di recuperare tutti gli infortunati in vista di questa gara, deve cominciare a pensare anche alla europa League, che a breve proporrà una sfida che è già decisiva, quella del 2 dicembre sul campo dell’Utrecht. Mazzarri è costretto a pensare ad una strategia per recuperare pian piano i suoi e preservarne i muscoli in vista di un nuovo tour de force che capita proprio nel momento meno indicato.

Nonostante i molti acciacchi, il Napoli sta dimostrando di avere una personalità intatta, come ha dimostrato contro il Cagliari e contro il Bologna: un cuore gettato oltre l’ostacolo che consente agli azzurri di mettere in campo la solita grinta al di là dei protagonisti. Se è pur vero che Lavezzi e Cavani sono praticamente insostituibili, è vero che mister Mazzarri finalmente ci sta mettendo del suo, e sta trasformando questa squadra in una macchina da punti.

Ora occorre continuare così, ed essere più forti anche degli infortuni: al di là degli attori, bisogna vincere anche a Udine, e andare avanti in europa. E’ con le vittorie, che si diventa grandi.

lunedì 22 novembre 2010

De Laurentiis promette tre acquisti: ma che siano buoni!

Dopo il quattro a uno rifilato la Bologna senza nemmeno troppe difficoltà, nel dopogara il presidente azzurro De Laurentiis si presenta ai microfoni delle televisioni innanzitutto per elogiare i suoi ragazzi. Lo fa da uomo d’azienda, e gli elogi sono rivolti a tre elementi non scelti certo a casa. Un elogio a Maggio, che si è sbloccato, un elogio a Hamsik, che è tornato al gol nonostante il notevole lavoro sporco che ha imparato a fare, e un elogio a Sosa, che sta dimostrando di essere un buon acquisto, e che quindi la società ha lavorato bene in Estate. E sul mercato? Il presidente non si nasconde, anzi, la sua sicurezza sorprende: “Faremo un acquisto per reparto” dice all’incirca.

Un acquisto per reparto: difesa, centrocampo e attacco saranno quindi rinforzate, o almeno cambiate nell’assetto, nel mese di gennaio. Ma vale davvero la pena fare nuovi acquisti solo per modificare l’assetto, oppure è meglio fare anche un solo acquisto mirato, ma che si riveli decisivo?

Il presidente, insomma, è da apprezzare quando dimostra di voler continuare a investire nel Napoli e, salvo sorprese, dovrebbe continuare a farlo per almeno altri quattro anni, stando a quello che egli stesso dice ed ha sempre detto. Ma forse fare tre acquisti potrebbe costituire anche un problema. Prendiamo, ad esempio, l’attacco: con il rientro di Lucarelli, dopo il brutto infortunio, gli azzurri avranno un buon rincalzo per i vari Cavani, Lavezzi, Sosa. Comprare un nuovo attaccante potrebbe rompere gli equilibri che lo spogliatoio sta vivendo, facendo ritornare la maretta che c’era prima dell’addio di Quagliarella.

Stesso discorso varrebbe per il centrocampo, dove c’è molto assortimento, e anche varietà, e con la crescita di Yebda, una vera e propria sorpresa, ma non per tutti, dovrebbe risolvere il problema.

Discorso completamente diverso è invece da fare per la difesa. Grava, dopo la scorsa stupenda stagione, è tornato un difensore normale, e l’età non è certo dalla sua parte. Santacroce solo ora sta riprendendo a giocare dopo un anno e mezzo, Cannavaro probabilmente non sarà confermato a fine stagione, Campagnaro è un grande, ma gli acciacchi non sempre lo abbandonano, come sta succedendo ad Aronica. Cribari, invece, non dà ancora l’affidabilità giusta. E’ quindi qui che dovrebbe essere preso un difensore di peso che contribuisca a migliorare l’assetto, ed a ridurre il numero di gol subiti.

Presidente, compra un difensore, soltanto un difensore, ma bravo. Eì probabile che con un solo innesto non sconvolgi una squadra che è già fatta, e contribuisci a risolvere il proncipale problema che ha adesso la squadra. Il Napoli è terzo, l’appetito vien mangiando…tienilo a mente a gennaio, caro presidente.

domenica 21 novembre 2010

Le pagelle di Napoli-Bologna

De Sanctis 6: un paio di parate, nulla da fare sul gol.

Santacroce 6,5: sta tornando quello che i tifosi vogliono vedere: gioca d’anticipo, di batte, lotta, mette fastidio agli attaccanti avversari. Se continua così può essere valore aggiunto.

Cannavaro s.v.: la sua partita finisce quasi subito, per infortunio. Peccato, era partito bene.

Dal 23’ p.t. Cribari 6: qualche incertezza, ma anche pochi pericoli.

Campagnaro 6,5: tanta grinta, tanto piglio, insuperabile o quasi.

Maggio 6,5: ritrova il gol che forse potrebbe essere una buona iniezione di fiducia per lui che finora non è stato alla sua altezza. Qualche azione interessante che fa ben sperare per il futuro.

Gargano 6,5: lotta come al solito, stavolta più preciso del solito.

Pazienza 6,5: lavoro sporco, nell’ombra, ma indispensabile per la squadra.

Dossena 5: poca spinta e poca copertura, come in occasione del gol Bolognese, quando si perde Meggiorini sullo stacco.

Hamsik 7: bella doppietta, ma quello che più conforta è che lo slovacco sta ritrovando il suo passo. Deve, ora, continuare così, per spazzare via le voci di un suo addio, e trovare la continuità che i veri campioni devono avere.

Dal 12’ s.t. Sosa 6: prova di grande impegno, di crescita, e di concretezza, come testimoni anche l’assist per il quarto gol azzurro, quello di Cavani.

Lavezzi 7: nel primo tempo è praticamente incontenibile, tanto da mandare in paranoia l’intera difesa avversaria. Il tiro non è dei migliori, ed è per questo che gli manca il gol. MA è sempre lui, l’incontenibile e indispensabile Pocho Lavezzi.

Cavani 6,5. Trova il gol nella ripresa dopo un bell’assist e altre due – tre conclusioni pericolose. E’ ancora il capocannoniere, è ancora un giocatore insostituibile.

Dal 31’ s.t. Maiello 6: esordio in serie A atteso da tempo per questo giovane di belle speranze, con la speranza che presto possa essere decisivo per il Napoli.

All.: Mazzarri 6,5: la squadra sta trovando la giusta continuità di risultato e di rendimento. La terza piazza è meritata, perché la squadra sta offrendo bel gioco e tanta grinta. Da registrare ancora qualcosa in difesa, in vista del mercato di gennaio che potrebbe essere risolutivo in tal senso.

Napoli-Bologna 4-1

Napoli: De Sanctis, Santacroce, Cannavaro (23' pt Cribari), Campagnaro, Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena, Hamsik (12' st Sosa), Lavezzi, Cavani (31' st Maiello). A disp. Iezzo, Grava, Vitale, Dumitru. All. Mazzarri
Bologna: Viviano, Garics (1' st Siligardi), Portanova (20' st Moras), Britos, Rubin, Buscè, Ekdal, Krhin, Della Rocca, Gimenez (1' st Meggiorini), Di Vaio. A disp. Lupatelli, Casarini, Radovanovic, Cherubin. All. Malesani
Arbitro: Gervasoni di Mantova
Marcatori: 3' pt Maggio (N), 37' pt Hamsik (N), 3' st Hamsik (N), 23' st Meggiorini (B), 29' st Cavani (N)
Note: nessun ammonito.

E siamo ancora terzi, perché siamo forti, di più del Bologna, e la terza piazza è più che meritata. Il Napoli torna bello di notte, lo fa con una goleada ad un Bologna vittima sacrificale, mai pericolosa, che somatizza notevolmente, forse troppo, il problema societario legato al mancato pagamento degli stipendi. I calciatori, si sa, sono dei mercenari, e queste cose bisogna pure aspettarsele.

Il Napoli ha sbloccato subito il risultato, con un redivivo Maggio, che segna su calcio d’angolo con un bello stacco di testa. Complice, nella circostanza, la difesa bolognese. Come in occasione del raddoppio, quando Cavani, indisturbato, riesce a mettere in mezzo per Hamsik grazie ad una vera e propria papera di Britos. Il Napoli gioca in scioltezza, con il solito Lavezzi che regala accademia e prova spesso il tiro, ma con poca fortuna: gli manca solo il gol, insomma, che purtroppo non è arrivato.

Stesso copione quello della ripresa, con il Napoli che fa tris in apertura ancora con Hamsik. Lo slovacco stavolta segna senza deviazione, da due passi, dopo che la difesa bolognese ha concesso ben tre tocchi in area, dopo il calcio d’angolo. Unico tocco vincente è proprio quello di Hamsik che realizza così una bella doppietta che gli mancava da un bel po’.

Conclude, poi, il festival del gol il solito Cavani, che si conferma capocannoniere con Eto’o, grazie ad un preciso sinistro realizzato su assist di Sosa.
Il Napoli gestisce, poi, il risultato, e registra l’esordio in serie A del giovane Maiello. Finisce la gara senza che il Pocho Lavezzi sia riuscito a segnare, ma è come se lo avesse fatto, considerando la sua ennesima prova strepitosa.

Napoli-Bologna: le probabili formazioni

Ci stiamo pian piano avvicinando alla gara in notturna della tredicesima giornata di campionato, quella che vedrà il Napoli ospitare il Bologna di Alberto Malesani. Nella gara in cui il Napoli è chiamato a ritornare “bello di notte”, mister Mazzarri pare intenzionato ad operare solo in parte il turn over, che in questo caso servirebbe a chi in settimana ha giocato con la nazionale. In panchina dovrebbe restare solo Cavani, salvo poi un suo eventuale ingresso in caso di necessità a partita in corso.

Speriamo che il matador possa riposare, e che il Napoli possa riuscire a vincere anche senza di lui, e portare a casa tre punti che permetterebbero agli azzurri di mantenere la terza piazza in classifica.
Questa, dunque, la probabile formaizone che dovrebbe scendere in campo stasera al San Paolo:

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Sosa; Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Maiello, Vitale, Cavani, Dumitru. All. Mazzarri.

BOLOGNA (4-3-3): Viviano; Garics, Portanova, Britos, Rubin; Casarini, Ekdal, Della Rocca; Buscè, Di Vaio, Gimenez. A disposizione: Lupatelli, Moras, Morleo, Mutarelli, Krhin, Ramirez, Meggiorini. All. Malesani

sabato 20 novembre 2010

Nonostante tutto, Hamsik non si tocca

Ha cominciato il campionato bene, come nei tre anni precedenti, che sono stati sempre un crescendo, di go, di prestazioni, di fantasia, di maturità, nonostante gli alti e bassi che sono tipici di un campione di giovane età. Marek Hamsik, però, quest’anno, sembra avere lo sguardo più triste del solito, e l’espressione più seriosa del normale per chi come lui è nato vecchio, è maturato in fretta, quasi fosse un predestinato emigrante del pallone.

In campo si vede e si sente poco, appare stanco, non ha da un bel po’ i tagli micidiali che regalano tanti gol al Napoli, e sembrano corteggiarlo sul serio le sirene che lo vedevano vestire maglie diverse da quella azzurra fin dal giorno del suo ingaggio. Mai come quest’anno, insomma, sembra vicino l’addio dello slovacco dal Napoli. In particolare Hamsik vorrebbe il Manchester United, squadra che da sempre valorizza i giovani e ne fa elementi su cui puntare, per costruire grandi successi europei e mondiali. Sarebbe l’ambiente ideale per Hamsik, dove crescere, maturare e soprattutto confrontarsi con elementi di pari età che sicuramente già vantano più talent ed esperienza rispetto a lui.

Il Napoli lo ha blindato con un contratto lungo, ma ciò non toglie che il giovane idolo della Slovacchia (gli hanno dedicato anche un libro, e Nedved lo ha incoronato come suo successore) possa fare le valigie e lasciare una Napoli che lo acclama, e che gli perdona le tante prestazioni opache, e le uscite dal campo senza aver dato tutto se stesso, o almeno quello che può dare quando la gamba gira nel modo giusto.
Non c’è dubbio, fa rabbia vederlo al di sotto dlele proprie possibilità, ma fa rabbia anche vederlo corteggiato da altri club, e divenire addiruttra merce di scambio nel mercato bugiardo di questo periodo, che anticipa quello vero di gennaio: si è parlato, addirittura, di uno scambio con Amauri per la Juve…

Non scherziamo, Hamsik non si tocca. Lo slovacco non è al meglio, e adesso meriterebbe solo di starsene un po’ in panchina, o addirittura in tribuna, ma resta un grande e prima o poi verrà di nuovo fuori come ai bei tempi. Lasciamolo in pace, acclamiamolo come sappiamo fare: appena ritroverà la continuità giusta toenrà anche a sorridere, e probabilmente le sirene svaniranno. Dipenderà da noi, ma anche da lui, se vorrà ascoltarle oppure no. Nel frattempo, noi, facciamogli ascoltare il nostro urlo, e facciamogli capire che a uno come lui non possiamo rinunciare: teniamolo bene a mente, Hamsik non si tocca!

Napoli, ritorna bello di notte!

La sconfitta di Roma con la Lazio è stata quasi attesa, come se fosse la normale conseguenza di un calendario pazzo e di una squadra che gira a mille, che si divide tra due difficilissime competizioni, che a breve diverranno tre. Nel mezzo è passato il mercoledì di nazionale che, senza la consueta pausa, restituirà alla ripresa del campionato campioni sempre più stremati, esausti di gambe e di testa, ma, come si dice “mal comune, mezzo gaudio”.

Il Napoli raccoglie i cocci e riparte, cercando di tornare “bello di notte”. Domenica di scena al San Paolo ci sarà il Bologna, e gli azzurri proveranno a riprendere quel bel ritmo che li vedeva vittoriosi nelle gare in notturna, soprattutto tra le mura amiche. Lo stadio che celebrò il mito di Maradona quest’anno non sta vedendo prove fortunate del Napoli, soprattutto a riflettori accesi. L’ultima uscita, quella con il Milan, è stata una sconfitta, nonostante la prova di cuore e la perla inutile regalata dal Pocho Lavezzi. Ora, quindi, è tempo di tornare a vincere.

Il Bologna non se la passa bene, per vicende sia direttamente calcistiche, sia societarie, ma attenzione alla sua rabbia, e al suo Di Vaio, anziano sì, ma mai stanco di far gol.

Il Napoli, come detto, raccoglie un po’ i cocci: recupera pian piano qualche acciaccato, e cerca di capire come stanno i nazionali. Se per Hamsik e Lavezzi il recupero pare cosa possibile, per Gargano e Cavani non si esclude un ingresso solo nel secondo tempo. Che fare, quindi? Semplice: siamo il Napoli, bisogna vincere lo stesso. La formazione di Mazzarri non ha una rosa infinita, ma ha giocatori che anche se giocano poco possono mettere in difficoltà il Bologna. Contro gli emiliani si può, si deve vincere anche a ranghi ridotti, perché il terzo posto ci piace e vogliamo mantenerlo, perché siamo forti e, come ha detto anche Pazienza, tra i migliori di questo Napoli, possiamo anche migliorare.

Napoli, fallo per i tuoi tifosi, ritorna bello di notte e cerca di essere più forte di tutto. Verranno tempi migliori in cui il tuo potenziale sarà al completo, e potrai vincere senza troppa fatica contro chiunque.

martedì 16 novembre 2010

Europa League: Il Napoli ce la può fare

Nove a quattro: nove pro e quattro contro. Questo il risultato finale del nostro sondaggio, che riguarda il cammino del Napoli in Europa League. Secondo i tifosi che vengono sul nostro blog, il Napoli ce la può fare, nonostante il suo cammino si sia fatto già difficile, dopo l’assurda sconfitta con il Liverpool.

I tifosi ci credono, ma gli azzurri devono innanzitutto vincere la prossima gara in programma, quella del 2 dicembre contro l’Utrecht, trasferta difficile da decifrare, soprattutto alla luce dello scialbo zero a zero maturato al San Paolo, nella prima gara d’andata, esordio azzurro in Europa League.

Vincere per sperare nel passaggio del turno, per poi concludere in bellezza in casa contro l’odiata Steaua, i cui tifosi si sono distinti, all’andata, come tra i peggiori d’Europa.

Vincere non sarà facile, ma il Napoli ce la può fare: lo credono i tifosi, ed è per questo che devono crederlo anche loro, i primi attori, i nostri amati calciatori.

lunedì 15 novembre 2010

Napoli, riposati e riparti!

La sconfitta con la Lazio ha messo in luce un Napoli terribilmente stanco, privo di idee, che ha perso meritatamente contro una Lazio attenta, veloce e intelligente tatticamente. Gli azzurri, senza i nazionali, si godono ora un po’ di riposo, e rientreranno mercoledì in campo per gli allenamenti, e per preparare la gara interna con il Bologna. Per i nazionali, invece, anche se sarà un’amichevole, ancora tour de force, sperando che riescano a riposare in qualche modo ed a sprecare il minor numero di energie possibili.

Altro elemento emerso dalla infausta trasferta romana è che il Napoli deve cominciare a vincere gli scontri diretti. Ci siamo resi conto che la squadra c’è ed è forte, e che probabilmente, se continua così e non si monta la testa, può puntare anche alle prime posizioni. Per vincere, andare avanti e lottare con le grandi bisogna vincere gli scontri diretti. Nei primi tre fin qui disputati, il Napoli ne ha vinto solo uno, quello con la Roma, mentre ha perso sia con il Milan che con la Lazio. Negli altri scontri che restano da giocare, quelli con Inter e Juve, il Napoli è chiamato a rifarsi già dal girone d’andata, ed a tenere anche attraverso questi successi il passo con le grandi.

Intanto si ricomincia con il Bologna. Di sera, gli azzurri proveranno a riprendere confidenza con la vittoria, contro una squadra che deve far punti per non affondare, ma che sono alla portata degli azzurri. Il Napoli è pur sempre terzo, e questa posizione piace ai tifosi, quindi, cari ragazzi azzurri, fate il possibile per mantenerlo!

domenica 14 novembre 2010

Le pagelle di Lazio-Napoli

De Sanctis 6: nessuna parata, ma anche nessuna colpa sui due gol, anche se in occasione del secondo è un po’ fermo.

Grava 5,5: soffre la velocità di Zarate, che lo rende nervoso: ecco spiegato il cartellino.

Dal 18’ s.t. Sosa 6: si batte inaspettatamente con grinta nell’assalto finale disperato dei suoi, conclude anche due volte a rete ma non ha fortuna.
Cannavaro 5: Zarate lo manda in analisi, e si rende incontenibile, anche se si aiuta spesso con le mani.

Campagnaro 6: se la cava come può, e forse è l’ultimo a capitolare del suo reparto.
Maggio 5: non c’è, e lo ha dimostrato anche stavolta.

Dal 11’ s.t. Zuniga 5,5: qualcuno dovrebbe insegnargli anche i ripiegamenti difensivi, le diagonali e gli scali di marcature. Non è possibile che quando è in difesa e si subisce segna sempre l’uomo che dovrebbe controllare lui in ripiegamento.

Pazienza 5,5: forse soffre l’assenza di Gargano con cui è abituato a giocare. Si schiaccia sulla difesa e spesso si perde Hernanes.

Yebda 6,5: prova di carattere oltre che di polmoni. Contiene bene gli avversari, e col tempo può essere un valido elemento anche per la fase di impostazione.

Vitale 6: abbastanza dinamico in avanti, preciso nel contenere l’estro di Hernanes quando capita dalle sue parti.

Hamsik 5: ancora una volta non pervenuto.

Dal 33’ s.t. Dumitru 5,5: qualche sortita, ma gli manca ancora il passo.

Lavezzi 6: ottimo primo tempo, nel suo stile: coglie anche una traversa. Nella ripresa sente il peso di tutto quello che di buono sta facendo, del resto non è un robot.

Cavani 5,5: stanco e nervoso, conclude poco e male a rete.

All.: Mazzarri 5,5: stavolta niente turn over, forse almeno una delle due punte andava lasciata in panchina, vista la situazione contingente.

Lazio - Napoli 2-0

Lazio: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Brocchi (39' pt Matuzalem), Ledesma, Zarate, Hernanes, Mauri (29' st Bresciano), Floccari (41' st Garrido). A disp. Berni, Diakitè, Foggia, Rocchi. All. Reja
Napoli: De Sanctis, Grava (18' st Sosa), Cannavaro, Campagnaro, Maggio (11' st Zuniga), Pazienza, Yebda, Vitale, Hamsik (33' st Dumitru), Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi. All. Mazzarri
Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatore: 15' pt Zarate, 16' st Floccari
Note: ammoniti Dias, Grava, Campagnaro, Sosa

La stanchezza e le emergenze si fanno sentire, e il Napoli soccombe. Proprio quando doveva tentare l’assalto ad una vetta in cui sarebbero inevitabilmente venute le vertigini, il Napoli capitola a Roma contro la Lazio dell’ex Reja. Grave, ma non preoccupante, involuzione del gioco per gli azzurri, che pagano lo scotto di partite continue, spostamenti più o meno turbolenti, e dei primi acciacchi di stagione. Il Napoli gioca veramente poco, solo con Lavezzi, e la Lazio, più in palla e veloce, riesce a mettere in difficoltà la formazione di Mazzarri, per poi colpirla due volte legittimando il successo e il provvisorio primato in classifica.

Buona, comunque, la prova di Yebda, vero e proprio faro del centrocampo, che non ha fatto sentire l’assenza di Gargano, anche se gioca in maniera completamente diversa rispetto all’uruguaiano. Non male anche Vitale, al posto di Dossena, che ha provato a dare vivacità ad un attacco veramente troppo spuntato, dove Cavani ha avuto pochi rifornimenti e poche energie per dimostrare di essere ancora il capocannoniere.

Ci rifaremo, la squadra c’è (lo dimostra anche la bella traversa di Lavezzi) e deve continuare a giocare come sa, e nel frattempo, quando le è possibile, a riposare un po’.

sabato 13 novembre 2010

Emergenza Napoli, pericolo Lazio

Dossena, Aronica, Campagnaro: sono i tre nuovi arrivi nell’infermeria azzurra, che si aggiungono a Lucarelli, che tornerà solo a gennaio.

Ha rischiato di farvi parte anche Cavani, ma el Matador dovrebbe riuscire a scendere in campo domenica, forse nella ripresa. Sono i rischi che si corrono in un campionato dove si gioca te partite a settimana, e che sta mietendo già molti infortuni gravi, anche per calciatori importanti. Il Napoli che corre a mille doveva avere qualche incidente di percorso, e gli infortuni capitati in questa settimana a questi suoi tre elementi rendono ancora più importante, ormai quasi decisivo, il turn over.

Certo, contro la Lazio, seconda della classe, il desiderio di Mazzarri sarebbe quello di avere tutti a disposizione, per poter schierare la formazione migliore, ed il tecnico toscano deve studiare la soluzione ideale per scendere in campo ben messi, e puntare a mantenere il passo delle prime sei della classe, che in questa giornate sono protagoniste di reciproche sfide incrociate.

Spazio quindi sarà dato ancora una volta ai vari Cribari, Santacroce, Blasi, Yebda, tenuto conto anche dell’assenza di Gargano, ma per squalifica. Se Lavezzi e Cavni saranno in ballottaggio, sarà Sosa ancora una volta a incantare con la sua tecnica sopraffina, sperando che acquisisca maggiore velocità per essere più pericoloso.
Mazzarri sta finalmente capendo il meccanismo del turn over, e sta pian piano dando spazio a tutti gli elementi della rosa. Con la Lazio le cosiddette riserve dovranno dare il meglio per superare una squadra ferita, ma non certo disposta a porgere l’altra guancia. Reja, tecnico che ispira grandi sentimenti, ha squadre forti in casa e rognose da affrontare, come del resto era il suo Napoli, e per Mazzarri e i suoi ragazzi ci sarà da sudare. A ciò si aggiunge il fatto di giocare alla mezza, che impone drastici cambi di abitudine rispetto a quando si gioca alle tre del pomeriggio.

Vincere sarà difficile, ma sarebbe troppo importante per un Napoli che sta tenendo il passo delle grandi, che sta offrendo prove di un bel calcio, ed i cui tifosi non vogliono smettere di sognare.

mercoledì 10 novembre 2010

Le pagelle di Cagliari-Napoli

De Sanctis 6: solo una parata, nulla più.

Santacroce 6: buono il ritorno dopo tanto in prima squadra, cala comprensibilmente alla distanza.

15’ s.t. Campagnaro 6: un paio di interventi nemmeno tanto difficili.

Cannavaro 6,5: nessuna sbavatura, solo interventi puliti.

Aronica 6,5: nonostante la grande fatica c’è, e non sbaglia.

Maggio 5,5: sulle gambe, ancora, purtroppo, ha bisogno di riposare e Mazzarri deve lasciarlo fuori

Gargano 6: grande sacrificio, ma anche molti errori, soprattutto nel disimpegno. Il solito, insomma.

Yebda 7: grande senso della posizione, capacità di ragionamento e di gestione dei tempi di gioco. Sta crescendo e può diventare l’arma in più del Napoli.

Dossena 5,5: stanco, e si vede. Esce quasi subito per infortunio.

Dal 42’ p.t. Zuniga 5,5: poca la spinta rispetto a quanto prometteva.

Hamsik 6: buon primo tempo, vivace e pericoloso, quasi anonima la ripresa.

Sosa 6: la tecnica c’è, la fantasia anche, gli amnca la velocità, e spesso addormenta il gioco azzurro. Promosso, comunque.

11’s.t. Cavani 6,5: entra e anche se non riesce a vedere la porta si rende pericoloso e aiuta la squdra come sempre. L’assist per Lavezzi vale tre punti.

Lavezzi 7: ancora una volta match winner, come a Brescia. Il corsaro azzurro non si ferma mai, mette i brividi alla difesa avversaria e fa male proprio all’ultimo, mandando in visibilio i suoi tifosi, e all’infermo gli odiati avversari.

All: Mazzarri 6,5: il turn over va, come il centrocampo più folto con l’unica punta Lavezzi. Gli innesti di Sosa e Yebda danno sia quantità e qualità, da riprovare.

Cagliari-Napoli 0-1


Cagliari: Agazzi, Perico, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Laner (43' st Nainggolan), Cossu (21' st Pinardi), Nenè (31' st Acquafresca), Matri. A disp. Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Magliocchetti. All. Bisoli
Napoli: De Sanctis, Santacroce (15' st Campagnaro), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Yebda, Dossena (42' st Zuniga), Hamsik, Sosa (11' st Cavani), Lavezzi. A disp. Iezzo, Grava, Blasi, Dumitru. All. Mazzarri
Arbitro: Rocchi di Firenze
Note: ammoniti Cossu, Yebda, Nainggolan

Grandi! E… finalmente! Il Pocho Lavezzi, ancora lui, mette dentro un gol da tre punti nel finale, nel recupero del recupero, e il sant’Elia è finalmente violato. I tifosi del Napoli aspettavano questa vittoria da tempo, per sfatare soprattutto le sofferenze degli ultimi anni, che vedevano gli azzurri soccombere in quel campo stregato. Una gioia senza freni per i tifosi azzurri, che sono passati dalla sofferenza per l’ultima azione pericolosa del Cagliari, ad un fulmine sull’asse Cavani – Lavezzi che ha portato ad un gol strepitoso, inaspettato, bellissimo, da cuore Napoli.

Gli azzurri hanno condotto la gara dall’inizio alla fine. Il turn over messo in atto da Mazzarri questa volta ha retto davvero bene. Il centrocampo inedito a cinque, con Sosa leggermente più avanzato a sostegno di Lavezzi, ha messo in luce un buon assortimento tra quantità e qualità. Bene Sosa, bene Yebda e bene anche Santacroce, al ritorno in campo dopo tanto.

Per buona parte dle primo tempo il Napoli si è un po’ troppo specchiato su se stesso, mentre il Cagliari è stato a guardare, per poi provare timidamente a uscire nel finale. Ma proprio nel finale, quando abbiamo temuto il peggio, ci hanno pensato loro due, Cavani e LAvezzi, a regalarci questa stupenda vittoria: passaggio in contropiede fulminante, palla a Lavezzi che in velocità non sbaglia, ancora una volta. E ora guai a chi diceva che i suoi gol non servivano a nulla, guai a chi diceva che non era decisivo, guai a chi dice che non può diventare un fuoriclasse.


Cagliari-Napoli: le probabili formazioni

Tutto pronto per la sfida infinita tra Cagliari e Napoli. Al Sant’Elia i ragazzi di Mazzarri proveranno a battere una delle loro bestie nere, e provare al contempo ad andare avanti in classifica, mantenendo la quarta posizione. Il tutto pensando un pochino anche all’importante sfida di domenica contro la Lazio.

Queste le probabili formazioni:

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Conti, Biondini, Nainggolan; Cossu; Matri, Nenè. A disposizione. Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Giorico, Pinardi, Laner, Acquafresca. All. Bisoli

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Yebda, Gargano, Dossena; Hamsik, Sosa; Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi, Zuniga, Dumitru, Cavani. All. Mazzarri.

martedì 9 novembre 2010

E' un turno strano: attento Napoli!

La stagione vivrà domani il suo periodo di intensità maggiore. Champions, Europa League, turni infrasettimanali: il campionato è entrato nel vivo, e si gioca all’impazzata. Per questo è più facile vedere risultati inaspettati, e squadre che difficilmente trovano continuità di risultato, nonostante le rose più o meno ampie.
Per il Napoli questo ennesimo mercoledì di calcio proporrà l’eterna sfida isolana con il Cagliari. Una delle ultime bestie nere del Napoli la formazione di Bisoli.

Negli ultimi anni, quelli che vedono gli azzurri nuovamente in serie A, gli azzurri non sono mai riusciti a battere i sardi, che, soprattutto in casa, sono stati artefici di rimonte assurde, che hanno gettato squadra e tifosi nello sconforto. Il tutto senza contare che il presidente cagliaritano Cellino non ha fatto nulla per smorzare le tensioni, anzi, ci ha messo del suo per inasprire gli animi, e creare rivalità tra le tifoserie.

E’ un novembre piovoso, i campi sono pesanti, come le gambe dei calciatori pieni di tossine: ci sono tutti i presupposti per assistere ad una gara sofferta da entrambe le parti. Napoli e Cagliari sono piuttosto distanziate in classifica, con i sardi che sono più indietro ai napoletani, ma attenzione Napoli…

Mazzarri, se il buon senso non lo ha abbandonato, dovrebbe ricorrere nuovamente al turn over, pur non snaturando totalmente la squadra. Bisogna dare un’occhiata anche alla gara di domenica contro la capolista Lazio, che tra l’altro si giocherà alle 12,30.

Il Napoli deve stare attento a questa gara, e stringere i denti per fare ancora una volta risultato, meglio ancora se pieno. Non sarà facile, ma i tifosi lo meriterebbero. Se non altro, i supporter si accontenteranno di vedere le maglie azzurre bagnate, ma non di pioggia, di sudore!

lunedì 8 novembre 2010

Cavani grande Matador. E ora? I gol contro le Big.

Otto gol in campionato con zero calci di rigore, capocannoniere con Eto’o che ne ha battuti e segnati un bel po’. Cavani, dopo una piccola pausa, ha ripreso a segnare, e la doppietta con il Parma, la seconda in campionato, è il suggello di una classe indiscussa, di una grande volontà, e di un fiuto del gol che non lo ha mai abbandonato. Edinson Cavani è l’attaccante che il Napoli attendeva da un bel po’, forse dai tempi di Daniel Fonseca. Con Fonseca il Matador non ha solo in comune la nazionalità, ma anche il senso della posizione, il fiuto del gol, la potenza. Ma Cavani, lo abbiamo detto più volte, è attaccante completo, moderno: è forte di testa, arretra spesso, aiuta nella fase difensiva, ha sia potenza che velocità, grande tecnica e una certa capacità a colpire con entrambi i piedi, oltre che con la testa.

A dirla così sembrerebbe la perfezione, l’attaccante infallibile e perfetto. Ma, come per tutti, i margini di miglioramento ci sono. In particolare, in quest’ultimo periodo, a Cavani manca il gol con le grandi squadre. Fiorentina, Bari, Sampdoria, Cesena due volte, Catania, Parma due volte: queste le squadre finora trafitte da Cavani. Manca il Milan, manca la Roma, tra quelle fin qui affrontate, e manca il Liverpool, se si considera l’Europa League. In vista delle sfide con le grandi di qui a venire, Cavani dovrà fare del suo meglio per far piangere le grandi: mettere a disposizione tutto il suo valore di cannoniere per le reti che pesano, e che danno prestigio a lui e alla squadra.

Metticela tutta Cavani, di sicuro avrai dalla tua i tifosi che ti aiuteranno, tu, dalla tua, qualunque sia l’avversario, non smettere di segnare!

domenica 7 novembre 2010

Le pagelle di Napoli-Parma

De Sanctis 6,5: ancora una grande parata su Crespo, che era andato a botta sicura. L’età non è dalla sua parte, ma il suo ritorno in nazionale è doveroso.

Grava 6:corre qualche pericolo nella ripresa con Marques che è una furia. Se la cava come può, anche con un cartellino.

Cribari 6: partita giudiziosa che riscatta le prime due sfortunate prove offerte fin qui. In crescita, può diventare un elemento su cui puntare per il centro della difesa.

Campagnaro 6: non c’è molto da fare per lui, e talvolta trova il tempo per farsi vedere in avanti.

Zuniga 6,5: una bella gara in attacco, dove fornisce l’assist per il primo gol di Cavani. Convincente anche in copertura.

Yebda 6,5: il senso di posizione, la bravura nel contenimento, fanno di lui un potenziale titolare, magari al posto di un Gargano sempre più disastroso.

Pazienza 6,5: ancora una gara priva di sbavature, tutta grinta, polmoni e grande voglia di essere decisivo.

Vitale 5,5: dopo il deprecabile sputo alla gigantografia di Gerrard viene premiato e gioca titolare. Gli manca il passo e si vede.

Dal 25’ s.t. Aronica s.v.

Hamsik 6: ce la mette tutta per cercare la porta, ma non vi riesce per poco.

Dal 19’ s.t. Gargano s.v. per sua fortuna non influisce nella gara, ma dal preludio di due passaggi semplici sbagliati sembrava destinato ad una delle sue solite prove.

Sosa 6: ha bisogno di giocare, ma si vede già in crescita. Ora deve solo continuare così.

Dal 19’ s.t. Lavezzi 6,5: entra ed è subito una furia. Cerca il gol, ma trova l’assist per il secondo gol di Cavani.

Cavani 8: una doppietta da attaccante vero, una cavalcata quasi solitaria dalla difesa, ed una perla di precisione e potenza. Due gol che valgono tre punti, ma anche una serie di salvataggi provvidenziali in difesa, tanta copertura: insomma, l’attaccante moderno che tutti gli allenatori vorrebbero.

Mazzarri 6: il turn over stavolta è riuscito, ora dovrà fare il possibile per evitare che la squadra dia segni di cedimento di qui a dicembre.

Napoli-Parma 2-0

Bene così: due colpi del redivivo Matador Cavani e il Napoli archivia la pratica Parma. Un Napoli convincente, che non rischia quasi mai, anzi spreca in attacco, forse condizionato dall’assenza di Lavezzi, tenuto a risposo precauzionale in vista del turno infrasettimanale di campionato.

Bene anche le “riserve”: Vitale, Cribari, Sosa, Yebda, Zuniga sono apparsi all’altezza della situazione, pacaci di recitare il proprio ruolo senza troppe sbavature, nonostante giochino di meno.

Su tutti brilla in questa sfida la stella di Cavani, tornato al gol e nuovamente con una bella doppietta. L’uruguaiano stupisce per la facilità con cui segna, e soprattutto di come aiuta la squadra: il suo primo gol è nato da un coast to coast, che lo ha portato a recuperare palla in difesa, a scambiare con Zuniga ed a superare il portiere avversario. Di forza, da attaccante vero, il secondo gol, in cui El Matador è stato bravo a guadagnare spazio per poi battere per la seconda volta il portiere avversario da una posizione tutt’altro che semplice. In questa seconda occasione non è passato inosservato il bel passaggio di LAvezzi, entrato da poco e subito decisivo.

Questo due ragazzi, Lavezzi e Cavani, trascinano il Napoli senza sosta. I tifosi si augurano che sia sempre così, ma adesso bisogna stringere i denti. Il tempo per festeggiare non c’è: mercoledì incombe la difficilissima trasferta di Cagliari, poi quella di Roma con la Lazio che nonostante la sconfitta è rimasta capolista. Occorre andare avanti, continuare a vincere, per potersi consolidare come gruppo e come squadra.



sabato 6 novembre 2010

Torna il campionato: Napoli, ora datti da fare

Lavezzi, ma non solo. Nel tour de force che ora vedrà il Napoli nuovamente di scena in campionato (domenica in casa col Parma e mercoledì in notturna nel difficilissimo campo di Cagliari) ci sarà bisogna di tutto. Dei “titolarissimi”, come li chiama, forse sbagliando, Walter Mazzarri, e delle riserve.

La coppa ha tolto molto, e non solo sul piano del risultato: molte energie mentali e fisiche sono state spese in una partita che era moto sentita, ed alla fine è stata ben giocata, anche se l’ultimo quarto d’ora si è rivelato fatale. Chi ha giocato è stanco, e pare ragionevole, auspicabile, quasi necessario, un turn over sia contro il Parma, sia contro il Cagliari. Si tratta di due gare che sono alla portata del Napoli, che può vincerle anche facendo affidamento su chi non gioca spesso. Se questi ragazzi hanno dalla loro le motivazioni giuste, come la voglia di emergere, di farsi notare e di creare problemi di scelta all’allenatore, la squadra potrebbe superare indenne questo doppio turno di campionato.

Fare punti e mantenere una certa continuità di risultati può essere il viatico giusto per iniziare a delineare una classifica di vertice per gli azzurri, in vista dell’inizio della coppa Italia e del riscatto in Europa, che potrebbe avvenire nella rognosa trasferta con l’Utrecht, a fine novembre.

Diamo forza e coraggio a tutti, anche a chi gioca meno e non è proprio tra i nostri beniamini. Chi corre, suda e onora la maglia azzurra è da esaltare, e lo faremo con tutti quelli che lo meriteranno.

Napoli, nulla è compromesso

Il Napoli prova a gettarsi alle spalle la sconfitta di Liverpool, anche se digerirla è difficile, per come è maturata. Il Napoli ha giocato davvero bene, ma l’ultimo quarto d’ora di leggerezza e di errori ormai consueti è stato pagato caro. Forse è stata anche la condizione fisica ad abbandonare i ragazzi di Mazzarri, che si sono fatti rimontare e battere in maniera incredibile. Errori come quelli concessi al Liverpool, in un campo come Anfiled Road, difficilmente si esce vincitori, ed alla fine così è stato.

Il Napoli ora è chiuso nel silenzio, in vista anche del tour de force che continua in campionato: domenica Parma e mercoledì Cagliari, con la rosa che sembra sempre più piccola, e continuano a giocare sempre gli stessi, perché è inevitabile, con i numeri esigui che, del resto ha chiesto proprio Mazzarri.

Nulla è compromesso, comunque, in Europa League per gli azzurri. Il Napoli è terzo, ma se riesce a vincere le prossime due partite passa tranquillamente il turno, insieme al già qualificato Liverpool. La prima sfida sarà con tro L’Utrecht, in un campo sconosciuto quanto rognoso. Vincere significherebbe già tanto, ed il Napoli ha il dovere di provarci: lo scorso anno abbiamo fatto tanto per andare in Europa, ora dobbiamo fare il possibile per rimanerci il più a lungo possibile, se non altro per la passione che ci mettono i tifosi.

Quello che è parso evidente anche dalla sfida di Liverpool è senza dubbio la ristrettezza della rosa azzurra. Tutti ce la mettono tutta, al di là degli errori, ma si tratta pur sempre di uomini, non di macchine. Prima o poi la stanchezza, sia fisica che mentale, si fa sentire, e i ricambi sono d’obbligo. Per giocare ad alti livelli in due competizioni (che presto diventeranno tre con la coppa Italia) c’è bisogno di rincalzi di pari livello con i titolari. Ma se Mazzarri ha chiesto una rosa ristretta, e continua a parlare di “titolarissimi” sembra dirigersi nella direzione opposta. Staremo a vedere cosa porterà il mercato di gennaio, che andrà in funzione del’esito dell’Europa League e della posizione in classifica degli azzurri. La società, dal canto suo, è stata chiara: faremo acquisti, ma come sempre su indicazione del tecnico. Ed ecco, così, che la palla passa ancora una volta a Mazzarri. Come già abbiamo accennato in più occasioni, è il tecnico che vive quest’anno la prova più difficile: quella di dimostrare di essere un Manager all’altezza della situazione. Le caratteristiche ci sono, ma finora ci sta riuscendo solo a metà.

giovedì 4 novembre 2010

Le pagelle di Liverpool-Napoli

De Sanctis 6,5: mette sicurezza, e nella ripresa regala una bella parata, ma non basta. Sul rigore intuisce ma non riesce a prendere la palla.

Campagnaro 6: buona gara, anche se non ha molto da fare.

Cannavaro 6,5: non sbaglia praticamente nulla, impeccabile in anticipo e nelle palle alte.

Aronica 4,5: teso e in ritardo. Si superare più d’una volta, e commette un fallo da rigore troppo netto per poter essere giustificato.

Maggio 6: buona partita di sacrificio, forse anche un po’ di rinuncia.

Pazienza 8: onnipresente, impeccabile su ogni pallone, mai domo, è lui il re del centrocampo.

Gargano 6,5: ce l’ha messa tutta, con la solita verve, ed ha sbagliato anche di meno, ma non è bastato.

Dossena 3: era partito bene, disposto a dimostrare ai suoi ex tifosi che dovevano rimpiangerlo. Invece fa rimpiangere al Napoli di averlo preso. Due retropassaggi assurdi, banali, spianano la strada a due dei tre gol di Gerrard. Chissà.. forse per qualche istante avrà pensato di giocare ancora con il Liverpool..

Hamsik 5,5: anche per lui una gara di sacrificio, ma irrita il fatto che non prova nemmeno a farsi vivo dalle parti del portiere avversario, dove può fare veramente male.

Dal 39’ s.t. Yebda s.v.

Lavezzi 7: ancora una prova strepitosa ,ed un gol che è una perla. Trascinatore e rovina della difesa dei reds. Nella ripresa, poi, scompare, perché il Liverpool domina ed i palloni sono pochi.

Cavani 5,5: nella posizione di esterno non è a suo agio e lo si è visto. Regala, ciononostante, un assist al bacio per il gol di Lavezzi.

Mazzarri 6,5: la squadra in campo è messa molto bene: pressa, concede poco, rimane corta. Unico appunto forse la posizione di Cavani defilato, e Lavezzi centrale. Gli errori difensivi gravi, però, non li fa lui, ma ci può lavorare, per fare in modo che piano piano diventino sempre meno.

Liverpool-Napoli 3-1

Liverpool: Reina, Johnson, Carragher, Kyrgiakos, Konchesky, Poulsen (20' st Ecclestone), Spearing, Shelvey, Maireles, Jovanovic (1' st Gerrard), Ngog (37' st Lucas). A disp. Hansen, Kelly, Wilson, Skrtel. All. Hodgson
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena, Hamsik (39' st Yebda), Lavezzi, Cavani. A disp. Gianello, Grava, Santacroce, Zuniga, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri

L’esperienza internazionale conta. Se ne ricorderà il Napoli, quando penserà a come è stato capace di perdere la gara con il Liverpool ,la più importante della sua stagione.

Un Napoli perfetto nel primo tempo, quasi commovente per come è stato messo in campo, si è fatto recuperare per degli errori assurdi. I soliti errori difensivi, insomma, che in Europa non sono perdonati, soprattutto da uno come Gerrard, che è stato più volte sulla cima del calcio europeo e che ha messo a segno una tripletta giocando un solo tempo.

Se il cammino in Europa si fa difficile, nulla è però definitivamente compromesso. Il Napoli di buono può trarre da questa gara la necessità di dare sempre il massimo in Europa, di evitare certi errori difensivi che vengono puntualmente puniti, e di suggerire soluzioni tattiche che non fanno necessariamente rabbrividire, come ad esempio la squadra più corta come si è vista oggi.

Guai a prendersela con l’arbitro: il Napoli ha pagato, forse troppo, ma ha pagato i suoi errori dopo aver giocato in maniera ineccepibile. Questa gara farà crescere i ragazzi di Mazzarri, che sicuramente dovranno fare tesoro di questa esperienza in vista delle prossime due partite. Il Napoli, in attesa della prossima gara con lo Steaua, si gode i propri tifosi, sempre più straordinari. All’Anfield Road, per buona parte della gara, sembrava di stare al San Paolo.

Liverpool-Napoli: primo tempo 0-1

LIVERPOOL (4-2-3-1): 25 Reina; 2 Johnson, 23 Carragher, 16 Kyrgiakos, 3 Konchesky; 28 Poulsen, 26 Spearing; 33 Shelvey, 4 Meireles, 14 Jovanovic; 24 Ngog.
NAPOLI (3-4-2-1): 26 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 6 Aronica; 11 Maggio, 5 Pazienza, 23 Gargano, 8 Dossena; 17 Hamsik, 22 Lavezzi; 7 Cavani.

Primo tempo che vede un grande Napoli, e un grande Pocho, capace di mettere a segno una rete incredibile. Una perla sotto i riflettori dell’Anfield Road, propiziato da un delizioso colpo di testa di Cavani. Il Napoli è corto, pressa, concede poco, e gioca con due punte vere, Cavani e Lavezzi, con quest’ultimo centrale, e l’uruguaiano leggermente defilato. Una soluzione tattica che fino a questo momento sta dando i suoi frutti, e che potrebbe essere riproposto in seguito.

martedì 2 novembre 2010

Liverpool - Napoli: ora o mai più

Anfield Road sarà teatro anche del Napoli. Giovedì sera, al calcio d’inizio, il Napoli si catapulta nella storia del calcio europeo, di fronte al quale è chiamato ad essere all’altezza. Basta souvenir per figli e nipoti, quelle maglie rosse devono essere come drappi tali da far imbestialire i tori azzurri. Basta col dire che la coppa distrae dal campionato, anzi, fa perdere smalto, lucidità, energie. LA coppa è bella perché mette a confronto le varie scuole del calcio europeo, i vari campioni entrano in un enorme calderone in cui confrontarsi con altri campioni. La coppa è bella, se così non fosse non si spiegherebbe perché in campionato si lotta fino alla fine per un posto nelle coppe. Giochiamocela tutta, quindi, e cerchiamo di andare avanti.

Per gli uomini di Mazzarri quella con il Liverpool sarà forse la gara decisiva per capire se può passare il turno ed accedere alla fase successiva, quella, ricordiamolo, a eliminazione diretta. Guai a risparmiarsi, quindi, non esiste calcolo che tenga in vista di questa gara. E se all’andata il san Paolo è rimasto un po’ deluso, adesso i circa novemila fortunati che seguiranno gli azzurri in trasferta dovranno gioire e tirar fuori tutto il fiato che avranno nei polmoni per stare vicini al grande Napoli.

Non deluderci, vinci e facci gioire!

lunedì 1 novembre 2010

Lavezzi sempre più trascinatore del Napoli

Tre centri nelle prime nove giornate di campionato per il Pocho Lavezzi. Un record per l’argentino, che ha regalato tre gol che sono altrettante perle. Quella col Brescia finalmente vale tre punti da sola: un gol di rapina, di opportunismo, da attaccante puro, propiziato da un bell’assist di Hamsik. Il Napoli sogna con il Pocho Lavezzi, che trascina la squadra e compensa anche sotto porta quando Cavani non è in giornata.

In queste domeniche stiamo vedendo un Lavezzi cresciuto sul piano fisico, dove ha eliminato la pancetta dei primi anni, e soprattutto sta maturando sotto il profilo tattico. Un vero e proprio leader, sempre più indispensabile per la causa azzurra. Se si mette anche a segnare, poi, tanto meglio.

Ora il Pocho è chiamato a trascinare la squadra anche in coppa. Questa coppa che finora non ha dato modo di vedere il miglior Napoli, questa coppa che, in un certo senso, è vista quasi come un fastidio, perché distre dal campoionato. Ma è per la coppa che la squadra lo scorso anno si è fatta in quattro per raggiungere l’ambito obiettivo. Ora che la coppa c’è, per favore, cerchiamo di andare il più lontano possibile, e che Lavezzi, davanti a tutti, guidi la compagine azzurra. Difficilmente dimenticheremo il volo del Pocho nel fango di Brescia. In molti a vedere quel volo hanno pensato a Diego che vola nel fango di Genova, ed anche là finì per uno a zero. Non esageriamo nei paragoni, ma con questo Pocho possiamo veramente divertirci.

Brescia-Napoli 0-1

Brescia: Arcari, Berardi, Zebina, Martinez, Dallamano, Hetemaj, Baiocco (10' st Vass), Cordova (10' st Budel), Kone (36' st Possanzini), Eder, Caracciolo. A disp. Leali, Bega, Feczesin, Zambelli. All. Iachini
Napoli: De Sanctis, Grava, Cannavaro, Campagnaro, Zuniga, Yebda, Gargano, Dossena, Hamsik, Sosa (10' st Cavani), Lavezzi (43' st Blasi). A disp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Maggio, Dumitru. All. Mazzarri
Arbitro: Valeri di Roma
Marcatore: 31' st Lavezzi
Note: ammoniti Gargano, Cordova.

Bravi, ragazzi. E bravo soprattutto Lavezzi. Il Napoli affonda il Brescia nell’acquitrino del proprio campo, confermandosi ancora vincente in trasferta e consacrando Lavezzi come uomo sempre più decisivo. Questa volta il Pocho è riuscito a segnare un gol pesante, con dedica ai tifosi ed a Maradona, che ieri ha compiuto cinquant’anni.

C’è stata la riscossa sul piano del risultato dopo la sconfitta col Milan, e adesso gli azzurri devono continuare così. Non hanno giocato i tre previsti rincalzi annunciati (tra Santacroce, Cribari e Blasi solo quest’ultimo è sceso in campo a partita in corso) ma c’è stato un buon turn over in vista dell’importantissima gara di giovedì con il Liverpool.

Il Pocho c’è, il Napoli anche, adesso li vogliamo finalmente vincenti in Europa, in una gara che oltre a dare te punti potrebbe rivoluzionare la stagione azzurra, rendendola di vertice. Se la Lazio è in fuga il Napoli può giocarsi le sue carte. Ma, come ha ammesso lo stesso Lavezzi, bisogna restare umili fino alla fine.