sabato 27 dicembre 2008

Sondaggio sugli ingaggi: vince il fronte dei moderati

Il sondaggio da noi pubblicato sulla “bomba” ingaggi, scoppiata qualche settimana fa, e che ha visto i gioielli del Napoli reclamare qualche ritocco ai contratti in essere ( su tutti Lavezzi, attraverso i suoi procuratori) ha visto i tifosi nostri utenti preferire un fronte “moderato”.

Sui nove voti complessivamente dati al sondaggio, infatti, ben sei (pari al 66% delle preferenze), hanno detto che, secondo loro, la società azzurra, di fronte alle richieste di ritocchi, debba attendere la fine della stagione, e ripartire dall’anno prossimo con le deroghe ai contratti e i ritocchi, dando così naturale continuazione alla politica societaria che ha previsto per questi primi anni di serie A un tetto agli ingaggi, oltre che all’età anagrafica.

Solo due persone (pari al 22% del totale) sono invece del parere che il Napoli debba subito venir meno alla propria politica degli ingaggi, dando ai calciatori quanto chiedono, evitando così che possano prendere altre strade. Una sola persona, invece, risulta più radicale di tutte, consigliando alla società di ignorare letteralmente le richieste dei calciatori, dando loro il via libera qualora non fossero motivati a vestire la maglia azzurra. Un’opinione di tutto rispetto, sicuramente dettata dalla grande passione nutrita per il Napoli, ma un punto di vista che, alemno per adesso, il Napoli non dà l’intenzione di voler fare sua.

 Il problema, allo stato attuale, sembra rientrato, con de Laurentiis e Lavezzi bravi a gettare acqua sul fuoco, e a rimettersi al lavoro per fare il Napoli grande come vogliono i tifosi. Il problema, però, potrebbe ripetersi presto. In vista anche degli eventuali nuovi acquisti (in questi giorni si sta facendo il nome del difensore ventenne argentino Forlin, del Boca Juniors) c’è sempre più bisogno di una politica più uniforme, che renda il Napoli grande e al contempo compatto. Il Napoli sinora ha mostrato di saperci fare: ora occorre continuare.

giovedì 25 dicembre 2008

I GOL PIU' BELLI DEL 2008 AZZURRO

Lavezzi vs Udinese (primo e secondo)




Zalayeta vs Inter





Lavezzi vs Fiorentina





Hamsik vs Palermo




Hamsik vs Milan





Lavezzi vs Juve





Denis vs Bologna





Lavezzi vs Genoa




Denis vs Reggina




Lavezzi vs Cagliari





Lavezzi vs Inter

BUON NATALE....CON IL NAPOLI!!




mercoledì 24 dicembre 2008

Come sarà il 2009? Minacce e opportunità per il Napoli

Terminato il capolavoro 2008, per il Napoli si pone ora il “problema” di superare e migliorare quanto fin qui di buono fatto, per regalare ai propri tifosi un 2009 altrettanto ricco di soddisfazioni, e portare avanti la propria crescita a livello internazionale, come si augurano il presidente De Laurentiis ed il direttore Marino. L’obiettivo di inizio stagione, ricordiamolo, è migliorare l’ottavo posto. Un traguardo al di sotto del quale il Napoli non può permettersi di andare.

Con l’aiuto di un’analisi cara ai teorici del marketing, vediamo quali potranno essere le minacce e le opportunità con cui il Napoli potrebbe fare i conti nel corso del 2009: quali situazioni negative dovrà fronteggiare e quali benefici potrà invece sfruttare.

Minacce:

- la prima minaccia che viene in mente è quella che vien fuori dall’inattesa disfatta di Torino: i cali di concentrazione. Il Napoli, se vuole diventare grande e continuare ad esserlo, deve agire da grande squadra implacabile con le piccole, coraggioso con le grandi e non deve trascurare mai nessuna partita, anche quella che può sembrare alla propria portata. La serie A si gioca a livelli altissimi, e anche una squadra che sembra in sofferenza e che pare passarsela male, riesce ad approfittare appena le si mostra il fianco.

- Altra minaccia che potrebbe ingrigire il cielo azzurro è la gestione dello spogliatoio, in senso lato. Messo in parte a tacere negli ultimi giorni (grazie anche ai gesti distensivi di Hamsik e Lavezzi, quest’ultimo direttamente dall’Argentina attraverso i suoi procuratori), il problema del ritocco agli ingaggi si riproporrà a stagione finita. Non ritoccare gli ingaggi farà fuggire i gioielli, ritoccarli solo ai calciatori più rappresentativi rischia di spaccare lo spogliatoio. Starà all’esperienza di Marino ed ai capitali del presidente de Laurentiis trovare il giusto mix e risolvere questo problema, mantenendo i calciatori al tempo stesso appagati e motivati. Altro elemento da gestire è sicuramente l’uniformità di trattamento per quel che riguarda il regolamento interno. Anche se qualche deroga può essere fatta per gli stranieri, che sono costretti a trasferte intercontinentali, deve valere per tutti allo stesso modo la gestione dei permessi, del ritiro, e delle “libere uscite”.

- Altri problema da considerare, seppur in maniera non prioritaria rispetto agli altri, è quello di dover fare i conti con un organico che, seppur caratterizzato da molti elementi validi, non presenta rincalzi all’altezza per tutti i ruoli. Non esiste, ad esempio, un vice per Lavezzi o un vice per Hamsik, o di Gargano. Sono elementi che il Napoli,l nell’ottica della crescita, deve considerare, senza però rischiare di creare rivalità eccessive, ma solo una sana competizione. Per questo dovrebbe insistere, nel calcio mercato di gennaio o in quello di giugno, in calciatori validi anche caratterialmente.

Opportunità:

- La prima opportunità di cui potrà disporre il Napoli è sicuramente un organico composto da ottimi elementi e di giovane età, chiaro segnale che la politica “verde” sta funzionando. Oltre ai vari Lavezzi, Hamsik, Santacroce, che sono dei veri e propri gioiellini, che possono solo migliorare e diventare dei veri e proprio fuoriclasse (dipenderà esclusivamente da loro) il resto del gruppo è composto da un collettivo che sta risultando il più delle volte all’altezza della situazione, dotato di quei “portatori d’acqua” (guai a chiamarli seconde linee) che si fanno trovare pronti ogni volta che vengono chiamati in causa. Sui tutti spiccano i nomi di Pazienza, Aronica e Rinaudo, quest’ultimo divenuto addirittura uomo mercato negli ultimi giorni, con un interessamento da parte del Milan, che lo vorrebbe già da gennaio visto che Nesta non ha ancora recuperato. Il Napoli, insomma, continuando così può solo crescere.

- Altra opportunità da cogliere è la grande crescita cui sta andando incontro il Napoli anche come società. Questo comporta un maggiore credito e peso nel “palazzo” ed una maggiore volontà, da parte dei giocatori di valore, di accettare la scommessa Napoli, e puntare ad una esperienza all’ombra del Vesuvio. A ciò si aggiunge la grande sagacia ed esperienza di Marino, e la volontà di investire da parte del presidente de Laurentiis. Già per il mercato di gennaio si stanno facendo nomi di eventuali rinforzi (i vari Tissone dell’Udinese, Mariga del Parma, Piatti del Gimnasia, Raggi del Palermo, Belusci dell’Ascoli, Salvio del Lanus, oltre ad altri obiettivi tenuti per ora segreti) mentre ci saranno, purtroppo, anche elementi in uscita (Savini e Dalla Bona su tutti, ma si parla anche di Bogliacino). E’ segno, comunque, che Napoli è una meta ambita per i calciatori, che la vedono non più soltanto come una vetrina, ma come un luogo dove affermarsi, crescere e migliorarsi.

- Ultima opportunità, che probabilmente è proprio quella più importante, è costituita dal bacino di tifosi di cui possono disporre gli azzurri. I tifosi del Napoli sono tra i più entusiasti e numerosi del mondo, e ogni anno, compreso questo appena concluso, fanno sempre sentire massicci il loro apporto alla causa azzurra. Da qui deriva la possibilità di fare affidamento su questa risorsa, sia in termini di tifo, sia di valorizzazione del brand Napoli, quando si parla di marketing e merchandising, come il Napoli sta iniziando a fare egregiamente.

Il 2009 potrebbe essere, insomma, l’anno della consacrazione per il Napoli, se riuscirà a sventare le minacce e sfruttare le opportunità che gli si presenteranno davanti. Noi tifosi possiamo fare la nostra parte, stando vicini alla squadra in tutti i modi possibili, e avendo sempre un atteggiamento ottimistico e distensivo nei confronti della squadra, senza lesinare le critiche, quando necessario.

martedì 23 dicembre 2008

Torino-Napoli: le pagelle (di Marco Forgione)

Iezzo 6,5: tantissime parate, tre ravvicinate nel secondo tempo, san Gennaro Iezzo a differenza del nostro protettore non fa miracoli

Santacroce 6,5: e' lui uno dei migliori in campo, soprattutto tra quelli della difesa, prodigioso soprattutto uno dei suoi anticipi a fine gara su Dzemaili mi pare, che scongiura il secondo gol da parte del toro

Rinaudo 6-: Buona prestazione con poche pecche la sua

Contini 6+: sprecato oggi, anche se gli danno un ammonizione ingiusta non si sconvolge piu' di tanto e ritorna il Contini di inizio stagione

Maggio 4: irriconoscibile, l'ombra del giocatore tra i migliori degli ultimi tempi, sbaglia sempre nei passaggi, tenta pochissimo negli affondi, si fa trovare sempre in ritardo negli inserimenti senza palla

Pazienza 6: uno dei pochi incolpevoli, sbaglia Reja a sostituirlo nel secondo tempo, e l'unico insieme a Blasi a tenere gioco a centrocampo, sbaglia pochi passaggi a differenza dei suoi compagni di squadra, tenta un buon tiro dalla distanza nel primo tempo, che se non fosse stato per Sereni sarebbe andato in porta

Blasi 6,5: letteralmente il migliore dei nostri, e' da lui che partono le azioni della squadra non sbagli un passaggio, sempre puntuale nei raddoppi di marcatura

Gargano 4: il peggiore sbaglia di tutto e di piu', calci piazzati e questo non e' una novita', i passaggi ne sbaglia piu' del solito, ma cosa piu' grave, sbaglia anche in copertura,dovrebbe sostituire al meglio hamsik, ma non va negli spazi nel primo tempo spesso la difesa del toro glieli concede ma lui e' assente ingiustificato

Mannini 5,5: mi aspettavo di piu' da "Moto Perpetuo" ma oggi piu' che moto perpetuo bisognerebbe chiamarlo andamento lento, il primo tempo positivo il suo da 6-6,5 ma secondo tempo disastroso

Denis 5,5: forse uno dei piu' reattivi in campo, uno che non molla facilmente come lui dovrebbe essere assistito meglio dai compagni di squadra , specialmente dagli esterni, oggi gli esterni non hanno giocato e Denis è stato neutralizzato

Zalayeta 5: buonissimo primo tempo, tanto movimento, spesso buono anche buono nelle sponde, sbaglia nel tornare spesse volte indietro, rallentando il gioco, ma oggi il nostro centrocampo fatta eccezione per Pazienza e Blasi era inesistente

Russotto Sv: non voglio essere cattivo, ma da lui mi aspetterei qualcosina in piu' va bene che e' giovane, ma si incaponisce in dribbling senza senso e torna poco spesso ad aiutare il centrocampo, servirebbe un po' di disciplina tattica per il Regazzotto, per me rimandato

Vitale Sv: anche per lui meglio lasciar stare, spesso mi sarei aspettato qualcosa in piu' nella corsa, ma gli spazi lasciati dal toro spesso sono stati lasciati senza essere stati sfruttati a dovere da lui

Bogliacino Sv: per lui veramente non ho niente da dire, perche' non ha potuto giocare un pallone, magari al posto di Russotto uno come lui andava messo in campo prima, cosi' da lasciare a lui i calci piazzati al posto dell'incapace Gargano

Reja 4,5: sbaglia di tutto e di piu' nel secondo tempo, sostituendo Pazienza uno dei migliori al posto di Russotto ancora acerbo per essere determinante per partite come quella di torino dove la combattivita' la dovrebbe far da padrona

Torino-Napoli 1-0

Il Napoli chiude male il suo splendido 2008, arrendendosi di misura ad un Torino che ha ritrovato il suo spirito battagliero. In gol Rolando Bianchi, giocatore che a Napoli è molto poco stimato (per voler fare un eufemismo) dopo che, lo scorso anno, fu protagonista di un episodio poco piacevole nei confronti del presidente De Laurentiis, che ne pregiudicò il passaggio in maglia azzurra.

Il Napoli ha pagato a caro prezzo le assenze di Hamsik e Lavezzi (oltre che di Cannavaro) ed è riuscito solo in parte a contrastare i granata, che, con Novellino, tra l’altro artefice di una promozione in A del Napoli, ha ritrovato la vittoria e preziosi punti in classifica. La sconfitta dell’ ”Olimpico” ha scaraventato il Napoli fuori dalla zona Champions, considerata la concomitante vittoria della Fiorentina contro la Sampdoria, che ha permesso ai viola di scavalcare gli uomini di Reja.

Un vero peccato, insomma: il Napoli è chiamato a riscattarsi sin dalla prima gara del nuovo anno, quella che si giocherà il giorno 11 gennaio contro il Catania di Zenga al san Paolo. Non c’è dubbio che i tifosi si aspettano un 2009 che sia quanto meno all’altezza, se non superiore, dello spendido 2008 che sta volgendo al termine.

venerdì 19 dicembre 2008

Rapinato Hamsik!

Dopo Russotto è stato Marek Hamsik a cadere vittima della più schifosa delinquenza napoletana, che fa parte di un cancro, che prima o poi ucciderà la città. 

Rapinato di un rolex, soldi, chiavi di casa, documenti, Hamsik ha provato l’ingratitudine di una parte della città, che poco se ne frega delle strabilianti gesta di cui è artefice in campo da ormai un anno, difendendo la maglia azzurra.

L’episodio è opera di chi non ha nulla a che vedere con il calcio, ma che proprio del calcio e della sua notorietà si serve per acquisire maggiore rilevanza (il fatto che se ne parli sui media) e che in un certo senso vuole far capire che a Napoli nemmeno la squadra che va bene può scalzare dalle cronache chi ruba, delinque e fa del male alla città. 

Quello che la parte buona della città deve fare è stare vicino alla squadra, far sentire tutto il loro apporto ai ragazzi, e convincerli che non devono andare via, restare sempre con noi, e continuare a farci gioire!!

lunedì 15 dicembre 2008

La rivincita dei secondi

“Fuori i secondi”: una frase rubata al pugilato, ma che in questa domenica di calcio, la sedicesima, è stata usata anche per descrivere il duello tra Milan e Juve per la seconda piazza, risoltosi poi con il successo dei bianconeri. 

“Dentro i secondi” invece pare essere più appropriata per descrivere quanto accaduto al san Paolo in occasione di Napoli – Lecce. Reja, che quest’anno sta diventando sempre più uomo copertina, dopo le residue diffidenze che si portava appresso anche nella scorsa stagione, ha saputo scegliere alcuni elementi che trovano meno spazio, con ottimi risultati. Stiamo parlando, in particolare, di Rinaudo e Pazienza, autori rispettivamente di due ottime prestazioni. Il primo, schierato al centro della difesa, ha saputo dare alla squadra dei buoni equilibri, risultando sempre puntuale in ogni disimpegno, senza disdegnare le maniere forti che assecondano il suo fisico imponente. Su un campo pesante come quello di sabato, e contro avversari dalla grande fisicità come Tiribocchi, l’ex palermitano è stato una valida alternativa a Santacroce, che così sta portando anche avanti un processo di maturazione che gli impedisce di bruciarsi in una piazza difficile come Napoli. 

Il giovane bresciano può così limare le imperfezioni dell’età, assecondando un talento cristallino che ancora deve esplodere in tutto il suo splendore. La presenza in campo di Rinaudo, tra l’altro, ha consentito a Cannavaro di giocare sul centro destra. In quella posizione per lui inedita il fratello d’arte ha dato davvero il meglio di sé: sembra nato per quel ruolo, considerando i movimenti e la scelta del piede sinistro nelle chiusure degli avversari. Sarà questo uno spunto che potrebbe tornare utile per mister Reja.

Parlando, invece, di Michele Pazienza, ci troviamo a narrare le gesta di una perfetta incarnazione di dedizione, professionalità cuore e….. pazienza!

L’ex calciatore della Fiorentina ha trovato un gol tra i più meritati, a coronamento di una stagione che sta portando avanti ad ottimi livelli, facendosi trovare sempre pronto quando, a partita iniziata, Reja chiede il suo apporto per frenare le sortite avversarie e mantenere il risultato. Stesso discorso vale per salvatore Aronica. La sua esperienza e la sua dedizione alla causa si stanno facendo sentire. Quando entra Aronica il Napoli si schiera spesso a quattro in difesa, e riesce a mantenere il risultato grazie alla sua bravura nel tener palla sulla fascia sinistra, e nel subire fallo tattico. Con le sue prestazioni Aronica, anche se non sempre riesce a guadagnare le pagine dei giornali, sta dimostrando con i fatti il piacere che ha nel vestire la maglia azzurra, esternato il giorno del suo passaggio al Napoli dalla Reggina.

Se questi tre calciatori si distinguono come semi – titolari (guai a chiamarli rincalzi) è pur vero che tutto il Napoli sta andando incontro ad un processo di miglioramento e maturazione che sta portando ad un avvicinamento del livello tecnico tra riserve e titolari. Basti pensare a vere e proprie staffette che si disputano tra Zalayeta e Denis, o tra Vitale e Mannini. Questo processo, magari supportato da una buona campagna rafforzamenti sia a gennaio, che a fine anno prossimo, può proiettare senza problemi gli azzurri ai vertici dell’Europa, e, di conseguenza, i propri tifosi in Paradiso. 

Unico rammarico resta quello di non vedere in campo Samu Dalla Bona, ormai prossimo all'addio e da tempo fuori rosa. Nonostante le sue indiscusse doti tecniche, Reja continua a tenerlo fuori. Eppure, ai tempi della serie B, l'ex Chelsea era tra i più utilizzati....

domenica 14 dicembre 2008

Le pagelle di Napoli-Lecce

Iezzo 6: sabato sera piovoso, ma con pochi interventi per il portiere napoletano. Da segnalare una parata su conclusione di Tiribocchi, giusto per “guadagnarsi la pagnotta”.

Cannavaro 6,5: schierato sul centro – destra per fare spazio a Rinaudo, ha offerto una prova piuttosto positiva. Molto bravo su Tiribocchi, anche se quest’ultimo gli crea davvero pochi problemi. Convincono, comunque i movimenti, che in questa nuova posizione sono risultati meno legnosi del solito.

Rinaudo 6: preferito ancora una volta a Santacroce: quando c’è da lottare su un campo non ottimale si fa trovare pronto da qualsiasi avversario.
Contini 6: una partita non particolarmente difficile, davvero pochi i pericoli da fronteggiare per lui.

Maggio 6,5: pare stia ritrovando lo smalto di inizio campionato. A destra è una scheggia impazzita. Da un suo lancio nascono il gol di Pazienza, ed un quasi gol di Lavezzi.

Blasi 6: partita giocata con la grinta solita. Attento su Giacomazzi, che riesce a rendere innocuo per tutta la gara.

Gargano 7: anche se qualche volta è ancora impreciso, sta portando avanti una stagione davvero straordinaria. E’ lui l’ago della bilancia del centrocampo azzurro, la pedina irrinunciabile, ed è per questo che Reja lo ha reso il giocatore sinora più presente. Ottimo nella copertura, correi su ogni pallone. In attacco si propone come punto di smistamento dei passaggi, ma anche come valida alternativa a Maggio sulla destra. Prova anche la conclusione, ma è poco fortunato, trovando una buona opposizione del portiere leccese Benussi.

Hamsik 6,5. Freddo nella trasformazione del rigore che ha dato il vantaggio al Napoli,l era partito bene, dando buona vivacità al gioco azzurro. L’infortunio all’inguine poi lo ferma.

dal 36’ p.t. Pazienza 6,5: trova il suo primo gol in seria A, che premia l’attaccamento, la dedizione e la serietà del giocatore. Riesce a dare sostanza al centrocampo dal momento in cui entra sul terreno di gioco.

Mannini 6: partita accorta, con qualche scatto interessante.
Dal 22’ s.t. Aronica 6: quando si tratta di difendere il risultato, e di mettere in campo esperienza e mestiere lui c’è. E c’è stato anche contro il Lecce.

Denis 6,5: trova un bel gol, quello della sicurezza, ma ne spreca almeno altre tre praticamente già fatti. Segno che quando la squadra asseconda le sue caratteristiche, riesce ad andare più volte al gol. Ora gli manca la cattiveria ed il cannibalismo che è riuscito ad avere in occasione della tripletta messa a segno contro la Reggina.

Dal 36’ s.t. Zalayeta s.v.

Lavezzi 7: al Pocho manca solo il gol, che manca più volte davvero di poco. Corre come un fulmine, propizia il rigore del vantaggio azzurro, fornisce l’assist per il gol di Denis. Subisce un’ammonizione evitabile, per “difendere” l’amico Gargano: contro il Torino Reja dovrà fare a meno di lui.

Mister Reja 7: azzeccate tutte le sue scelte, il Napoli si sta comportando come lui vuole. Non è impossibile l’obiettivo da lui posto, di regalare ai tifosi il terzo posto entro la fine dell’anno solare. Contro il Torino, però, ci sarò da soffrire.

Napoli-Lecce 3-0

Napoli: Iezzo 6, Cannavaro 6,5, Rinaudo 6, Contini 6, Maggio 6,5, Blasi 6, Gargano 7, Hamsik 6,5 (36' pt Pazienza 6,5), Mannini 6 (22' st Aronica 6), Denis 6,5 (36' st Zalayeta s.v.), Lavezzi 7. A disp. Navarro, Santacroce, Russotto, Bogliacino. All. Reja 7
Lecce: Benussi, Polenghi (1' st Angelo), Schiavi, Esposito, Giuliatto, Munari (18' Ariatti), Giacomazzi, Vives (29' st Antunes), Caserta, Castillo, Tiribocchi. A disp. Rosati, Diamoutene, Konan, Cacia. All. Beretta
Arbitro: Valeri di Roma
Marcatore: 11' pt Hamsik rig., 42' pt Pazienza, 20' st Denis
Note: ammoniti Cannavaro, Benussi, Giuliatto, Schiavi, Lavezzi, Castillo

Il Napoli stende il Lecce, e vige ancora imperterrita la dura legge del san Paolo.

Gli azzurri hanno dominato una gara che ha visto i salentini spettatori non paganti di un incontro che poteva vedere un passivo ben più pesante, se non fosse stato per la mira parzialmente imprecisa degli azzurri sotto porta.

Ma va bene così: punteggio pieno nella doppia sfida casalinga, altri tre punti in cascina, e soprattutto vertice della classifica. Dal primo all’ultimo minuto il Napoli è stato bravo ad imporre il proprio gioco, al cospetto di un Lecce che solo a sprazzi ha prodotto un buon fraseggio a centrocampo. Bravo Gargano, ancora una volta tra i migliori, a sedare le sortite del leccese Caserta, con Blasi attento su Giacomazzi. Ciò portava pochissimi rifornimenti agli attaccanti Tiribocchi e Castillo, che poco potevano di fronte ad una difesa azzurra molto attenta.

Il Napoli è stato bravo a sbloccare quasi subito l’incontro grazie ad un calcio di rigore trasformato da Hamsik, al settimo centro in campionato. Nella circostanza del penalty c’era stato un stupendo lancio di Gargano per Lavezzi, pronto a scattare nello spazio ed a bruciare gli avversarti. A fermarlo ci sono volute le maniere forti del portiere leccese Benussi, poi ammonito.

 Dal dischetto perfetta la realizzazione di Hamsik, che spiazza il portiere, ma esce dopo poco per un infortunio all’inguine, facendo spazio a Pazienza. Proprio l’ex fiorentino è l’autore del raddoppio azzurro. Maggio parte a destra, mette palla al centro, dove c’è pazienza, che trafigge Benussi sotto le gambe, sfruttando anche un rinvio maldestro del difensore leccese Polenghi.

Il tris azzurro giunge nella ripresa. Palla al centro di Lavezzi per Denis, che indisturbato batte ancora una volta Benussi. E’ il riscatto per l’attaccante argentino, che poco prima aveva sbagliato ben tre occasioni molto ghiotte. La quarta la fallisce nel finale, ma le molte occasioni avute sono una prova che il Napoli ha davvero convinto. Le fasce, più la destra che la sinistra, hanno offerto numerosi rifornimenti per l’attacco, con Lavezzi e Maggio ancora una volta in ottima giornata. Buono l’avvio di Hamsik, poi fermato dall’infortunio.

A centrocampo Gargano ha offerto ancora una prova magistrale, sia in copertura che nella costruzione del gioco. Per lunghi tratti della gara la squadra ha offerto davvero un bel gioco, dilettando i tifosi, con numerosi passaggi brevi, che hanno dato ampio respiro alla manovra, ed hanno portato più volte gli attaccanti in zona gol. Se è vero che il Lecce ha offerto davvero una strenua resistenza, è innegabile che quando il Napoli ha deciso di far male, lo ha fatto rendendosi autore di un calcio sopraffino.

Ora l’augurio è quello di chiudere il 2008 nel migliore dei modi, fermando un Torino più che agguerrito.

sabato 13 dicembre 2008

"Chillu è 'nu buono guaglione"

Dal grande pezzo firmato Pino Daniele all’elogio nei confronti del Pocho da parte del presidente de Laurentiis. 

Il proprietario del Napoli ha messo così fine alle polemiche dovute alle sirene che corteggiano il Pocho, ed alle insistenze del suo procuratore che sta cercando di strappare un ingaggio faraonico prima del tempo. 

Dopo che il Pocho, stesso, attraverso un organo di stampa argentino, ha reso noto per l’ennesima volta il suo amore per Napoli nonostante le molte richieste, il presidente ha fatto sentire la sua voce, con toni distensivi alla vigilia della partita nell’anticipo serale con il Lecce. De Laurentiis è intervenuto con una frase tutta napoletana, ricordando le sua nascita a Torre Annunziata: “Lavezzi con il Napoli farà molta strada. Diventerà un buono guaglione”. 

L’espressione napoletana del presidente non vuole dire che Lavezzi non sia un bravo ragazzo, ma che col tempo diventerà sempre più parte di Napoli, tanto da prendere in pieno tutto il modo di essere napoletano, e di amare il Napoli facendone una filosofia di vita. 

Dall’altra parte, invece, Napoli già da tempo lo ha reso suo principe (il re è ancora un altro, argentino anche lui). Restando sempre in tema musicale, infatti, sono state giù dedicate al Pocho ben due canzoni, Dopo “Tutti pazzi per Lavezzi” di Andrea Napoleone, infatti, spadroneggia in queste settimane “Lavezzi” di Luca Sepe, una vera e propria dichiarazione tutta napoletana d’affetto, ammirazione e… amore ad un piccolo grande uomo che sta facendo innamorare la gente, e che nessun tifoso vuole lasciar andare via per nulla al mondo.

Un altro “buono guaglione” che non può passare inosservato è sicuramente Marek Hamsik. Già idolo di ogni mamma e ragazzina con il suo viso da bravo ragazzo e la sua aria da intellettuale fuori dal campo, Hamsik ha guadagnato ancora di più la stima e l’affetto della gente napoletana con la sua dichiarazione volta a stemperare l’atmosfera da “fuggi fuggi” che si stava affacciando in casa Napoli: “Ho molte richieste, ma voglio restare a Napoli. Qui guadagno già abbastanza e per adesso non ho bisogno di ritocchi all’ingaggio”. 

Una frase che dovrebbe fare da esempio per qualsiasi calciatore – mercenario (purtroppo, inutile nasconderlo, si tratta della maggioranza), anche se pronunciata da un ragazzino, che in realtà dimostra molti più anni di quelli che ha quanto a maturità e serietà.

A cominciare dalla partita con il Lecce di stasera, Lavezzi e Hamsik sono chiamati ad essere ancora una volta decisivi, prendendo per mano la squadra e portandola alla vittoria, mettendo in campo tutte le loro doti che, nonostante qualche prova opaca, non sono mai stati messi in discussione. I “buoni guaglioni” sono chiamati a fare la differenza.

giovedì 11 dicembre 2008

E Reja prova il 4-4-2….

Giusto il tempo di affossare il Siena, che il tridente è già in soffitta. 

Nella partitella in famiglia del mercoledì, in vista della gara contro il Lecce, mister Reja ha provato il 4–4–2. 

Lo schema più difensivista e meno spettacolare che ci sia, può diventare imprevedibile per gli avversari, considerando le caratteristiche che hanno alcuni calciatori del Napoli.

Alla difesa titolare (Santacroce, Cannavaro, Contini) si aggiunge Vitale, che sta tornando in auge dopo l'opaca rva coincisa con la pesante sconfitta con l'Atalanta. 

A centrocampo il blocco centrale Blasi – Gargano è indissolubile, e non potrebbe essere diversamente, considerando gli equilibri che i due riescono a garantire. Sugli esterni spazio a Hamsik e Maggio, in spolvero dopo l’appannamento delle tre – quattro partite precedenti a quella con il Siena. 

In attacco la premiata coppia Lavezzi – Denis cercherà di sfruttare i classici movimenti dello schema (punta centrale fissa e seconda punta che gli gira intorno). sacrificato Mannini, nonostante le sue ultime prove siano risulate all'altezza della situazione. E' chiaro che in termini difensivi l'ex Brescia non dà molto, e per salvaguardare gi equilibri Reja gli ha preferito il più difensivista Vitale. 

Non è d escludere, però, che Reja stia pensando sotto sotto a cosa fare in caso di sentenza negativa del Tas, che ormai Mannini attende come una sorta di spada di Damocle, e che presto vedrà il suo ultimo atto. Staremo a vedere se questo schema rimarrà solo una prova in allenamento, oppure se Reja deciderà di dargli fiducia già nella gara di sabato sera. 

Certo è che dipenderà molto dalla reale condizione fisica degli azzurri determinare l’efficacia dello schema. Se non si corre a mille, si rischia, nel migliore dei casi, di pareggiare zero a zero….

lunedì 8 dicembre 2008

E ora? Tridente o non tridente?

Nella domenica in cui De Laurentiis bacchetta i procuratori dei suoi gioiellini, che chiedono ritocchi agli ingaggi e deroghe ai contratti, viene fuori uno spunto tattico su cui Reja potrebbe iniziare a riflettere: il tridente. Il tecnico friulano ricorre alle tre punte solo a partita in corso, e per raddrizzare la partita quando inizia a mettersi su un binario storto . 

Solo domenica contro il Siena il tridente ha avuto successo, e Reja, subito dopo il gol del raddoppio di Denis, lo ha messo nuovamente nel fodero, preoccupandosi di rinforzare la difesa, inserendo il quarto uomo, Aronica. Una scelta troppo frettolosa, considerando che questo strumento può rivelarsi utile non soltanto nei momenti di difficoltà, ma può essere moloto più efficace, se magari lo si prova durante la settimana, e magari contro squadre con determinate caratteristiche. 

Se è vero che Denis e Zalayeta, a prima vista, sembrerebbero due che “rischiano di pestarsi i piedi” è pur vero che, dopo una attenta analisi, i due non sono proprio identici come caratteristiche. Il panterone predilige per lo più lo scambio uno due, è bravo a tener palla ed a far salire la squadra, per poi affidare la sfera alle fasce. Denis, invece, è più uomo d’area di rigore. E’ molto forte di testa, bravo anche di piede, e riesce a farsi rispettare grazie al fisico negli ultimi sedici metri, conservando una certa rapidità d’esecuzione, e seguendo con intelligenza l’azione negli ultimi passaggi. 

Se Lavezzi è ormai insostituibile per il Napoli, anche perché uno come lui nasce ogni tanto, è chiaro che Denis e Zalayeta possono coesistere in un tridente con Lavezzi. Proprio Reja domenica ha detto che Zalayeta è uno che si sacrifica, tornando a coprire: è proprio per questo che, conservando gli equilibri, il 3 – 5 – 2 può trasformarsi senza troppi problemi in un 3 – 4 – 3. Dare più spazio a Zalayeta in veste di suggeritore, sulla linea di Lavezzi, con in quale dialoga egregiamente, e lasciare più avanzato Denis, pronto, magari, a sfruttare di testa o di piede i cross provenienti dalle fasce. Sabato sera al san Paolo c’è il Lecce. E se si provasse il tridente proprio contro i salentini?

Napoli-Siena 2-0

Napoli: Navarro 6, Santacroce 6,5, Cannavaro 6, Contini 6, Maggio 6,5, Blasi 6, Gargano 6 (42' st Pazienza s.v.), Hamsik 6,5, Mannini 6 (16' st Denis 6,5), Lavezzi 6,5, Zalayeta 6 (30' st Aronica 6). All. Reja 6,5
Siena: Curci, Zuniga, Rossettini, Portanova, Del Grosso, Vergassola, Coppola (34' st Frick), Galloppa (31' Jarolim), Kharja (24' st Calaiò), Ghezzal, Maccarone. All. Giampaolo
Arbitro:Damato di Barletta
Marcatori: 17' st Maggio, 27' st Denis

Torna il sereno, ma soprattutto la vittoria in casa Napoli, dopo il novembre nero che ha visto come unico successo quello sulla Sampdoria. Il Napoli di Reja stende il Siena dell’applauditissimo ex Calaiò con una partita a due volti. Nel primo tempo gli azzurri hanno faticato a sfondare la ragnatela del Siena di Giampaolo, che lo scorso anno, sulla panchina del Cagliari, fu corsaro a Fuorigrotta. 

Le fasce, presidiate bene dai toscani, lasciavano solo a Mannini, a sinistra, qualche timido varco, uno dei quali lo ha portato ad un cross al centro, per una conclusione di Maggio deviata sulla traversa. Di tutt’altra consistenza, invece, la ripresa, con il solito Lavezzi e Maggio che iniziava a prendere coraggio sulla destra. Zalayeta, invece, seppur mostra grande buona volontà, sbaglia due ghiotte occasioni, di cui una davvero clamorosa. Al quarto d’ora, poi, la svolta. 

Reja toglie mannini e inserisce Denis. 

Hamsik ha la sinistra libera e può partire, risvegliandosi dal letargo. Così nasce il vantaggio azzurro. Denis spizza di piede, Hamsik scatta sul filo del fuorigioco, serve al centro Maggio: solito piazzamento sul secondo palo, con il sinistro che spinge la palla in rete. Rotto l’incantesimo novembrino, l’ex sampdoriano può solo inchinarsi sotto gli spalti festanti. Dopo dieci minuti ci pensa Denis a chiudere l’incontro, e d a firmare il suo riscatto personale. Gargano a destra per Denis, cross al centro ed il Tanque che insacca di sinistro in scivolata. Napoli ancora quarto: il sogno continua, il sogno ormai è realtà.

venerdì 5 dicembre 2008

La baby gang fa i capricci?

Con un Napoli che, seppur in una piccola crisi di risultati, è pur sempre la quarta forza del campionato, ecco che arrivano i primi capricci della baby gang, con le conseguenti richieste di aumento dell’ingaggio. Inizia quindi a vacillare il risaputo “tetto” agli ingaggi imposto dalla società azzurra e dal duo Marino – De Laurentiis: un tetto che rischia di crollare sulla testa della dirigenza, iniziando a creare una serie di problemi a raffica, con conseguente pericolo di compromettere l’intera stagione, finora straordinaria.

Attraverso i loro procuratori Lavezzi, Gargano, Hamsik e Denis hanno chiesto aumenti alle proprie retribuzioni. Al contempo, come riescono a fare solo i migliori, ecco che si mettono in atto sirene finte o reali, che attraverso i giornali parlano di Inghilterra e Real per Lavezzi e Denis, Inter o Juve per Hamsik, non meglio precisate squadre estere anche per Gargano.

Una situazione ceh può presentare due insidie per la società: da un lato il rischio di perdere realmente i propri gioielli, che, seppur annunciano Napoli a vita, potrebbero essere facilmente attratti da lauti ingaggi e dalla possibilità di passerelle internazionali già affermate e concrete, anziché tentare la più faticosa strada dell’Europa che ha deciso di percorrere la squadra di De Laurentiis.

D’altro canto, un ritocco degli ingaggi dei giovani leoni azzurri adesso,m in questa fase del campionato, rischierebbe di far innescare un effetot domino, che creerebbe gelosie, attriti e lamentele nel resto del gruppo. Nessuno ha mai negato l’importanza che hanno le seconde linee ed i giocatori che fanno il lavoro sporco e difficilmente guadagnano le luci della ribalta. Seppur non sono uomini da prima pagina, i vari Iezzo, Contini, Blasi, Mannini, Maggio stanno portando avanti una stagione più che dignitosa, che può avere anche ulteriori margini di miglioramento. E’ per questo che, dando adito a ritocchi indiscriminati, Marino si troverebbe con problemi seri, violando tra l’altro la mission imposta dal Presidente praticamente da sempre. Il club deve crescere e sta crescendo, ma è pur vero che per crescere c’è bisogno di investimenti, anche sugli ingaggi. Marino ha una gatta da pelare tra le più difficili della sua carriera. Come ne verrà fuori? Di sicuro ne va il destino della stagione azzurra.

lunedì 1 dicembre 2008

Inter-Napoli 2-1

Il Napoli perde con l’Inter pur uscendo a testa alta dalla Scala del calcio. A san Siro gli azzurri si arrendono per due reti a uno contro i campioni d’Italia di Mourinho, sempre più lanciato verso la vetta della classifica, ora a sei punti dalla seconda, il Milan. Il Napoli resta quarto, anche se sta accusando una piccola crisi di risultati, con un solo punto nelle ultime tre partite. 

Gli azzurri sono scesi in campo con una formazione a sorpresa: Rinaudo al posto di santacroce, che va a prendere Ibrahimovic, mentre a centrocampo Pazienza preferito a Blasi. Due scelte a sorpresa di Reja che si sono rivelate non proprio azzeccate: basti pensare che sia Santacroce che Blasi sentono gare come queste più di molti altri, ed in campo, se rischiano qualche cartellino di troppo, di certo non risparmiano le energie, e lo hanno anche già dimostrato.

L’Inter ha avuto la bravura di partire forte e tramortire un Napoli con due gol a breve distanza l’uno dall’altro. Entrambi molto belli i gol dei nerazzurri, in particolare quello di Muntari, bravo a correggere di tacco un tiro sporco dell’ottimo Maicon. Una autentica, perla, seppur inutile ai fini del risultato, anche il gol messo a segno da Lavezzi. Bravo il Pocho a bersi Samuel sulla trequarti, ad accentrarsi e scambiare pala con Zalayeta. Ottimo il tacco del panterone a smarcare proprio il Pocho, che ha messo a sedere Cesar con un cucchiaio insaccatosi a fil di palo.


Dopo il gol il Napoli ha iniziato a crederci, mentre l’Inter ha messo i remi in barca. La spinta azzurra ha prodotto poco sotto porta, e l’Inter si è limitata a controllare, dimostrando di avere un temperamento da squadra da scudetto. Bel controllato, nel complesso, Ibrahimovic, che però si è reso pericoloso con una conclusione che ha costretto Iezzo agli straordinari. Da segnalare un fallo su Lavezzi al limite dell’area, costato inspiegabilmente l’ammonizione al Pocho.

Inter-Napoli 2-1

Reti: 16’ p.t. Cordoba; 24’ p.t. Muntari; 36’ p.t. Lavezzi.

Napoli: Iezzo 6, Rinaudo 6, Aronica 6, Cannavaro 5,5; Mannini5,5, Pazienza 5,5 (39’ s.t. Bogliacino s.v.), Gargano 6, Hamsik 5 (21’ s.t. Blasi 6), Maggio 5 ( 34’ s.t. Denis s.v.); Zalayeta 6, Lavezzi 7. All: Reja 5,5