giovedì 23 dicembre 2010

Napoli, un grande collettivo

Il 2010 calcistico si è chiuso con un Napoli sugli scudi, che è riuscito ad acchiappare il secondo posto, con un inizio di stagione strepitoso, giusta continuazione della conclusione della stagione scorsa, sempre gestita da Walter Mazzarri, che ha dato la sua identità a questa squadra.

Una squadra che diverte, perché è soprattutto un collettivo. Lavezzi, Cavani e Hamsik, i tre maggiormente dotati di classe, trovano giusta collocazione in una formazione che è un giusto mix anche di portatori d’acqua, e di elementi che garantiscono il giusto equilibrio.

Basti pensare a uno come Pazienza, che da oggetto misterioso è diventato un faro del centrocampo, sempre bravo a contrastare le sortite avversarie. Oppure a Yebda, che era già stato giudicato un bidone, invece è venuto fuori con le sue doti tecniche e la buona visione di gioco. In difesa, poi, i ragazzi di si organizzano, indipendentemente da chi gioca. I titolari quasi fissi sono Cannavaro, Campagnaro e Aronica, ma se pensiamo a Grava, e in particolare al suo salvataggio sulla linea, che domenica ha portato al gol vincente di Cavani, oppure a Santacroce, che quando entra si fa rispettare, ci convinciamo che questa squadra è un bel gruppo e un bel collettivo. Se inizieranno a girare anche le fasce (Maggio e Dossena, come Zuniga e Vitale, non sono ancora al top) potremo vederne delle belle.

Unico neo di questa squadra? La rosa ristretta. Se il Napoli si rinforza in quantità e qualità allora sì che non potrà porsi limiti in campionato. Per adesso noi, comunque, faremmo bene a non guardare la classifica, ma a divertirci giorno per giorno con il nostro Napoli, che ci sta regalando emozioni che non vivevamo da un bel po’.

domenica 19 dicembre 2010

Le pagelle di Napoli-Lecce

De Sanctis 7: una sola parata, ma decisiva, su Piatti che semina il panico ma trova in lui una saracinesca.

Santacroce 6,5: se la cava sia contro Piatti che contro Ofere, due clienti non proprio semplici.

22’ s.t. Dumitru 5,5: sulla fascia sinistra crea problemi a Dossena, è poco concreto. Non riesce ancora a trovare equilibrio né posizione in campo, è ancora un oggetto misterioso.

Cribari 6,5: partita attenta stavolta quella del brasiliano. Addirittura sfiora il gol con un colpo di testa.

Grava 7: duro il confronto con Ofere per quello che oggi è il capitano azzurro, salvifico l’intervento sulla linea nel finale, che salva il risultato.

Maggio 5: partita giocata principalmente sulla difensiva, anche se non ce n’è molto bisogno. Poco propositivo, e non ce n’è motivo.

Gargano 5: c’è poco da pressare, e quando pensa a spingere sbaglia troppo spesso. In settimana si sposa con la sorella di Hamsik, speriamo che metta la testa a posto.

Yebda 6,5: ancora una volta il faro del centrocampo, tiene palla, serve i compagni, detta i tempi: ora gli manca solo il gol.

Dossena 6: nel primo tempo si propone spesso, e mette in difficoltà la retroguardia leccese. Cala alla distanza ed esce.

Dal 35’ s.t. Vitale s.v.

Zuniga 5,5: una bella conclusione dopo uno scambio con Hamsik e nulla più. Inconcludente come spesso gli capita, tiene troppo palla, non si intende con i compagni.

6’ s.t. Sosa 6: qualche scambio interessante con Cavani, anche se tende a rallentare il gioco.

Hamsik 6,5: scambi intelligenti e giocate da fuoriclasse quale è. Velocizza il gioco come gli si chiede spesso e non sempre fa. Forse dovrebbe cercare il tiro più spesso: lo fa in due occasioni, ma non è fortunato.

Cavani 8: vuole il gol e lo trova, con la carbietà di un bomber di razza, un leader se necessario di questa squadra che fa sognare. Ci prova in due o tre occasioni, ma nel finale, ancora nel finale, e più precisamente nel recupero, ancora nel recupero, come mercoledì, trova un gol che è una perla, nato con una potente conclusione di destro che finisce sotto l’incrocio dei pali, ceh il portiere tenta di prendere, ma gli buca le mani. Un gol che vale tre punti, e che consacra il Matador nuovamente capocannoniere del campionato, ma a pari merito con Di Natale. Continua così, Matador, e facci sognare!

All: Mazzarri 7: è sempre più il suo Napoli, che regala ai tifosi quasi un appuntamento fisso, quello con il gol nel finale. La squadra sta crescendo e sta trovando la giusta, mentalità vincente indipendentemente da chi scende in campo. Anche la difesa sta migliorando, ora bisogna lavorare sulla tenuta fisica, visto che si è speso già molto in questa prima parte della stagione.

Napoli-Lecce 1-0

Napoli: De Sanctis, Santacroce (22' st Dumitru), Cribari, Grava, Maggio, Gargano, Yebda, Dossena (35' st Vitale), Zuniga (6' st Sosa), Hamsik, Cavani. A disp. Iezzo, Rullo, Maiello, Blasi. All. Mazzarri
Lecce: Rosati, Gustavo, Donati, Fabiano, Brivio, Grossmuller (31' st Rispoli), Vives (39' st Coppola), Olivera, Mesbah, Piatti (35' st Corvia), Ofere. A disp. Benassi, Sini, Bertolacci, Jeda, Corvia. All. De Canio
Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatore: 48' st Cavani
Note: ammoniti Fabiano, Gargano, Cavani.

Il Napoli ci fa gioire ancora. Le modalità non cambiano. Novantatreesimo minuto, Cavani ancora Matador, e Napoli che saluta il 2010 con un bel secondo posto a pari punti con la Lazio ed a sole tre lunghezze dal Milan. Che Napoli, ragazzi. Una squadra che non molla mai, e che fa gioire i propri tifosi: ora sarà difficile frenare gli entusiasmi, ma adesso è tempo di vacanza, per poi ripartire, nel 2011, subito forte contro Inter e Juventus, due gare decisive per capire il Napoli dove può realmente arrivare.

Una gara difficile quella che avevamo definito l’ultima finale, con un Lecce catenacciaro che offre pochi spazi, sta a guardare il Napoli che porta palla dall’inizio alla fine. Gli azzurri, proprio per l’atteggiamento degli avversari, fanno fatica ad andare a rete, e nel primo tempo sono solo due le occasioni avute dagli azzurri per cercare il vantaggio.

Nella ripresa il copione non cambia: il Napoli attacca, con le fasce che però iniziano a mollare, ed il Lecce che alleggerisce tenendo palla e affacciandosi dalle parti di De Sanctis. Proprio nel finale, quando tutti si aspettavano il Napoli, per poco non arriva il gol del Lecce. Grava riesce a salvare proprio sulla linea una conclusione incredibile del Lecce, e dopo due azioni il Napoli fa suo l’incontro. Ancora Cavani mette scompiglio nella difesa del Lecce, supera tre avversari e conclude da fuori area con un destro potente che viene sfiorato dal portiere del Lecce, ma finisce in rete sotto l’incrocio dei pali. E’ il novantatreesimo minuto, e per il Napoli l’ennesimo gol da tre punti che tramortisce l’avversario, e che finisce nella storia di questo campionato straordinario, che i tifosi azzurri sia augurano sia così fino alla fine.

sabato 18 dicembre 2010

Napoli-Lecce: l'ultima finale

Napoli-Lecce saluterà il 2010 calcistico degli azzurri. Se Lavezzi, Pazienza, Campagnaro, Cannavaro e Aronica lo hanno già salutato, tocca a chi resta salutare l’anno nel migliore dei modi: con una vittoria.

Abbiamo definito la gara con i pugliesi l’ultima finale, perché, dopo i successo con Genoa e Steaua, vincere ormai è fondamentale, e non si può dare il successo per scontato contro una squadra che ha perso già tanto, ma che ora si sta riprendendo e può metter in seria difficoltà avversarie più blasonate come, ad esempio, il Napoli. Le assenze rischiano di complicare le cose, perché cambiare assetto non fa bene alla squadra e lo abbiamo visto come la squadra vacilla, soprattutto quando la difesa è inedita.

Solito discorso: chiunque scende in campo deve onorare la maglia, e dopo la finale di Genoa e quella con lo Steaua, adesso che si impara ad affrontare le partite in un certo modo, bisogna fare un altro piccolo sforzo prima di guadagnarsi un meritato riposo e ricaricarsi in vista di gennaio, quando il calendario proporrà subito due supersfide: quella contro l’Inter e quella contro la Juve, che chiuderanno il girone d’andata.

L’ultima finale va affrontata come le prime due, con carattere, senso di superiorità e voglia di non mollare mai. Ma soprattutto occorre vincerla come le altre due: è brutto concludere l’anno senza una vittoria…

Il Napoli acquista Fernandez, ma per l'anno prossimo

De Laurentiis pensa al futuro azzurro, e questo fa ben sperare. Prima di addentrarsi nel mercato di gennaio, la società azzurra si è assicurato quello che forse sostituirà, il prossimo anno, Paolo Cannavaro, che resta sì il capitano, ma probabilmente, se accetterà il prolungamento offerto dalla società, sarà panchinaro e uomo spogliatoio.Federico Fernandez, ventuno anni, in forza all'Estudiantes, preso per tre milioni di euro.

Il Napoli fa sul serio, e ci tiene a consacrarsi tra le grandi anche l’anno prossimo quando, se tutto dovesse andar bene quest’anno, il Napoli dovrà necessariamente tentare l’assalto alla prima posizione.

Arriva un nuovo argentino, che si aggiungerà alla folta colonia già presente a Napoli: un motivo in più per fare spogliatoio e ambientarsi velocemente, per poter dare il meglio di sé e dimostrare anche in Italia le buone doti che ha mostrato in Argentina, tanto da spingere il Napoli ad acquistarlo. Unica nota negativa, Fernandez verrà in Italia senza potersi riposare, poiché la preparazione italiana comincia appena in Argentina si conclude il torneo di clausura. Successe la stessa a cosa a Denis al suo arrivo, e ci auguriamo che il difensore argentino dal fisico possente non ne risenta.

Speriamo adesso che la società decida di operare, come ha promesso, anche qualche ritocco per la stagione in corso, in occasione del mercato di gennaio. Il Napoli è impegnato su tre fronti, prima o poi ci sarà il calo fisiologico, e gli azzurri devono cercare di affrontarlo nel migliore dei modi per limitare i danni.


venerdì 17 dicembre 2010

Napoli, puoi battere il Villareal

L’urna di Nyon ha decretato Villareal. Nella doppia sfida di febbraio il Napoli si giocherà l’accesso agli ottavi di finale con la formazione spagnola, terza in classifica proprio come il Napoli.

Una gara che tutti hanno definito difficile, perché lo è: basti pensare che tra gli spagnoli c’è un campione come Giuseppe Rossi. Difficile sì, ma non impossibile.

Il Napoli è in crescita, sul piano mentale e tattico, e se il fisico regge anche a febbraio ne vedremo delle belle. A febbraio dovrebbe tornare a pieno regime anche il Pocho Lavezzi, che è già partito per l’Argentina sfruttando l’infortunio alla caviglia. Quest’anno gli è andata male, visto che nei due panni precedenti è riuscito a raggiungere prima i suoi cari grazie alla squalifica. L’importante è che al suo ritorno trascini il Napoli come ha fatto finora insieme al Matador Cavani.

giovedì 16 dicembre 2010

Napoli, è ufficiale: sei una grande squadra

Il cuore che hanno dimostrato ieri gli azzurri nella gara vinta in casa contro lo Steaua di Bucarest è solo uno degli esempi di un carattere che hanno solo le grandi squadre. Se non altro, ne è stata la definitiva dimostrazione, la consacrazione ufficiale, che ha messo bene in luce quanto questi ragazzi stanno crescendo sotto la guida tecnica di Walter Mazzarri. Lo stesso tecnico, inoltre, sta notevolmente migliorando dopo l’inizio di stagione che ha visto qualche sbandamento nella gestione dell’organico che si destreggia su due fronti, che presto diventeranno tre.

Solo una grande squadra riesce a subire poco, a contenere l’avversario, chiunque esso sia, a gestire il pallone, a colpire a morte nel momento giusto, senza dare soluzione di continuità. Solo una grande squadra, dal forte carattere, sa risolvere i propri problemi e iniziare a ridurre i propri errori, lo abbiamo visto con la difesa, che sta diventando meno battibile, e speriamo lo rimanga a lungo.

Solo una grande squadra riesce a vincere come sta vincendo il Napoli, sempre nel finale, dominando e gestendo anche il risultato, quando ce n’è bisogno.
Adesso caro Napoli, viene il bello. Devi mantenere tutto questo e insidiare le grandi. Ti ci vuole qualche ritocco, una rosa degna di tal nome, ma il presidente De Laurentiis ha intenzione di farlo, per continuare a gioire, per continuare ad essere una grande squadra.

Le pagelle di Napoli-Steaua

De Sanctis 6: una sola parata degna di nota, nella ripresa, quando diventa una saracinesca umana. Il resto è poco o nulla, perché la difesa sta girando.

Campagnaro 6: non corre molti rischi, e se la cava come sa.

Dal 7’ s.t. Sosa 6: scambi interessanti con Cavani e Hamsik. Fa fatica a trovare la giusta posizione in campo. Deve crescere sotto il profilo fisico dopo l’infortunio.

Cannavaro 6,5: bravo nelle chiusure, duro quando c’è da picchiare. Peccato per l’espulsione, tra l’altro giusta.

Aronica 6,5: difende bene e cerca di far ripartire la squadra con qualche lancio lungo.

Maggio 5,5: parte bene in velocità, ma finisce sulla difensiva. Ancora qualche errore nei passaggi e negli scambi con i compagni.

Pazienza 7: un gladiatore: morde le caviglie degli avversari, spinge le azioni di contropiede, in particolare nella ripresa, di sicuro più bella del primo tempo.

Yebda 6: autoritario, ordinato, voglioso di far bene e di diventare un leader di questa squadra. Esce spazientito proprio per questo.

Dal 23’ s.t. Dumitru 5,5: poca disciplina tattica, si pesta i piedi con Cavani.

Vitale 6,5: ottimo primo tempo tutto grinta, velocità e precisione. Ripresa di livello un po’ più basso, ma è un calo giustificato.

Dal 32’ s.t. Dossena 5,5: da un nuovo entrato ci aspettavamo una maggiore spinta.

Zuniga 5,5: grande impegno, ma anche grande imprecisione e poca concretezza.

Hamsik 7: finalmente ci mette del suo in una gara che lo acclamava come traascinatore. Porta palla, serve assist interessanti, guida i tempi offensivi, si arrabbia quando il pubblico, all’intervallo, fischia la squadra, ma poi è il primo a correre sotto la curva e festeggiare con i tifosi. E’ l’Hamsik che vogliamo, sempre più trascinatore.

Cavani 7: il match winner, ancora lui, ancora nei minuti finali, ancora allo Steaua. Un colpo di nuca regala il successo al Napoli, dopo aver colto un palo e fallito altre due occasioni clamorose. Ma questo giocatore è indispensabile non solo per i gol. Fa salire la squadra, scambia con i compagni, ripiega. Vederlo giocare è un piacere. Grande, Matador.

Mazzarri – Frustalupi 7,5: il tecnico è in tribuna, squalificato, ma il suo secondo non lo fa rimpiangere. Sostituzioni coraggiose, alla fine premiate da una squadra che non molla mai. Il grande cuore della squadra è il cuore anche del tecnico, che pian piano sta trovando anche quest’anno la quadratura del cerchio. Ha capito come fare il turn over, sta lavorando sugli automatismi difensivi, sta dando grande carica ad un gruppo che non si pone limiti, ed ha come obiettivo soprattutto quello di divertire il pubblico.

Napoli-Steaua 1-0

Napoli: De Sanctis, Campagnaro (7' st Sosa), Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza, Yebda (23' st Dumitru), Vitale (32' st Dossena), Zuniga, Hamsik, Cavani. A disp. Iezzo, Grava, Santacroce, Blasi, Dossena. All. Mazzarri
Steaua Bucarest: Tatarusanu, Bonfim, Martinovic, Geraldo, Latovlevici, Gardos (20' st Bicfalvi), Szekely (48' st Matei), Gomes, Angelov (44' st Radut), Surdu, Stancu. A disp. Lungu, Emeghara, Abrudan. All. Lacatus
Arbitro: Kralovec (Rep.Ceca)
Marcatore: 47' st Cavani
Note: ammoniti Szekely, Bonfim, Maggio, Surdu. Espulso al 50' st Cannavaro (N) per doppia ammonizione.

Sì Napoli, sì. Grazie! Hai mantenuto la parola, hai messo a tacere i sospetti che ti volevano squadra avida e calcolatrice, disposta a pensare solo al campionato. Invece hai dimostrato di avere un gran cuore, ancora una volta, e di riuscire a vincere la partita del cuore. Un cuore tutto agonismo, che diventa freddo come il freddo di Napoli in questi giorni, quando si tratta di colpire a morte l’avversario. Ultimi giri di lancette, ed ecco il Napoli, ancora una volta, ancora Cavani un colpo di nuca malandrino che ci regala l’Europa all’ultimo respiro. Un film già visto, non un cinepanettone, un film d’autore che ci piace veramente tanto. Non era facile battere lo Steaua ben messo in campo e votato a strappare un pareggio prezioso. Hai saltato spesso il centrocampo, ti mancava il Pocho, tuo uomo migliore, ma ce l’hai fatta, perché hai cuore, caro Napoli.

Non conta chi scende in campo, conta il cuore, lo avevamo chiesto e il Napoli ce l’ha dato. Quindi grazie, Napoli, che accedi al turno successivo di Europa League contro ogni detrattore e ogni sospetto, e forse anche aspettativa: ora rappresenterai l’Italia nell’Europa “povera”, ma sarà la tua presenza a renderla ricca, perché lo scorso anno hai tanto penato per arrivare fin qui, ed ora è giusto che ti godi questo privilegio il più possibile.

Grazie, Napoli, anche per le sofferenze che ci provochi, a noi tutti, chi ti segue dallo stadio, chi dalla tv, chi alla radio, prima ci fai dannare, anche bestemmiare, ma poi nel finale ci fai esplodere, ci fai piangere di gioia, ci fai godere e affrontare meglio quanto di brutto sopportiamo ogni giorno. Ci rendi più amici tra noi e ci fai voler bene, a noi che abbiamo te come passione comune, passione vera, senza violenza, ma solo con la gioia di vederti trionfare.
Ora andiamo avanti e ti chiediamo di farci gioire ancora, perché ti saremo accanto in ogni momento, ma vogliamo sempre vedere mettere in campo tutto il cuore.

Un pensiero va a chi ti ha amato, ma adesso non c’è più: vedere partite come quelle di stasera forse avrebbe fatto piacere anche a qualcuno di loro. Ma forse ti hanno visto, ti hanno sospinto dall’alto, hanno spinto Cavani, che ci crede, e adesso stanno esultando come noi.

A Pippo






mercoledì 15 dicembre 2010

Napoli-Steaua: le probabili formazioni

E’ scoccato il giorno della verità, tra poco scoccherà anche l’ora decisiva per il Napoli e l’Europa. Conta vincere, solo vincere, e gli azzurri dovranno fare di tutto per riuscirci, per il pubblico e per loro stessi. Senza Lavezzi, infortunato, e Gargano, squalificato, la formazione di Mazzarri è chiamata ad una grande prova di carattere e di forza per dimostrare la loro superiorità ai rumeni, e per poter fare compagnia al Liverpool già qualificato al turno successivo. Queste le probabili formazioni:

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Yebda, Pazienza, Dossena; Sosa, Hamsik; Cavani (a disp. Iezzo, Grava, Cribari, Maiello, Zuñiga, Blasi, Dumitru). All. Mazzarri
STEAUA BUCAREST (4-4-2): Tătăruşanu; Bonfim, Gardoş, Geraldo, Latovlevici; Bicfalvi, Ricardo, Anghelov, Szekely; Stancu, Surdu (a disp. Lungu, Emeghara, Abrudan, Martinovic, Răduţ, Matei, Apostol). All. Lacatus

martedì 14 dicembre 2010

Napoli-Steaua: la partita del cuore

Al cuore non si comanda, è il cuore che comanda. Il cuore dei tifosi del Napoli è azzurro, come la maglietta che indossano i propri beniamini, che devono essere degni di onorarla. Chiunque scenda in campo, deve onorare la maglia: questo si augurano i tifosi, e questo dovranno pensare domani gli undici e più protagonisti. Ancora di più oggi, perché mancherà Lavezzi, l’uomo più rappresentativo, nemmeno convocato, a causa dell’infortunio che ancora non ha smaltito. Saranno della partita, probabilmente, i ragazzi che hanno vinto a Genova, che hanno dimostrato grande cuore, grande carattere, pur non brillando per il solito spettacolo. Lo spettacolo è una componente del Napoli, ma domani sera al San Paolo conta solo vincere: è il successo, infatti, l’unico risultato che consente al Napoli di passare il turno.

Vincere, perché i tifosi vogliono andare avanti nella coppa europea. Vincere, perché è il cuor che conta, e al cuore non si comanda. Il cuore non fa calcoli, non pensa al campionato che incombe e che vuole un Napoli al pieno delle energie per tenere il passo delle grandi. Il cuore non pensa che l’Europa League sia vista dai più come una coppa minore, povera. Il cuore dei tifosi azzurri non pensa che la rosa è ristretta e non può competere su tre fronti. Il cuore azzurro pensa solo a vincere, a dare tutto in campo, ed a fare il possibile e l’impossibile per superare gli avversari, dare tutto, proprio tutto, senza condizioni. E’ questo il Napoli che vogliamo, questo il Napoli che vogliamo acclamare e questo il Napoli al quale non faremo mai mancare il nostro sostegno.
Napoli, va’ in campo e vinci!

domenica 12 dicembre 2010

Calma Napoli, ora c'è lo Steaua

Seconda vittoria consecutiva, gara di sofferenza contro il Genoa, bel gol di Hamsik, prova di maturità senza Lavezzi, alta classifica mantenuta con merito, accoglienza trionfale alla squadra a Capodichino, titoloni sui giornali, paragoni affrettati e a volte prematuri con un Napoli che fu, tanto da provocare orchite per i tifosi scaramantici. Tutto bello, tutto emozionante, tutto incredibile, sicuramente una soddisfazione, ma per arrivare lontano bisogna, come sempre, stare con i piedi per terra.

Il Napoli è in alto, ma il campionato è ancora lungo, e molte saranno le battaglie da dover affrontare, molti i margini di miglioramento, molti gli scontri diretti da cercare di vincere, perché finora su questo punto il Napoli è venuto un po’ meno (vedi Lazio e Milan). Ma soprattutto, non c’è tempo per rilassarsi, perché mercoledì si torna a giocare, e ci sarà la seconda delle tre finali in programma prima della fine del 2010, forse la più importante e sentita, almeno per i tifosi: Napoli-Steaua.

La gara di Europa League, conclusiva per il girone eliminatorio, dà al Napoli la possibilità di giocare per un solo risultato: la vittoria. Solo un successo, infatti, darà alla formazione di Mazzarri la possibilità di accedere alla seconda fase, i sedicesimi, dove si inizia a fare sul serio, e dove il Napoli ha la possibilità di fare ulteriore esperienza internazionale, che può tornare utile in futuro, se il Napoli veramente si candida a restare in Europa a lungo.

La competizione europea è stata finora vista quasi come una distrazione al campionato. Lo testimonia il ruolino di marcia, fatto di una sconfitta e tre pareggi, due dei quali veramente rocamboleschi e assurdi, quasi a voler gettare alle ortiche due gare che si potevano vincere con un po’ di impegno e attenzione. Il destino riserva al Napoli l’ultima occasione, ma starà alla squadra saperla, o meglio volerla cogliere, dimostrando ai tifosi che anche loro credono nella competizione e nel passaggio del turno, e che l’Europa non è vista come una perdita di tempo, soprattutto dopo che si è tento penato per arrivarci.

I tifosi, dal canto loro, hanno fatto come sempre il loro dovere provvedendo a esaurire i biglietti con largo anticipo per tutti gli ordini di posto. La squadra, ora deve fare del suo. I ragazzi stamattina hanno già ripreso gli allenamenti e adesso bisogna remare tutti verso la gara che vale la qualificazione. Mazzarri non ha fatto turn over contro il Genoa, e non deve farne nemmeno contro lo Steaua, considerato anche che contro il Lecce ci saranno quattro indisponibili per squalifica, che potranno tirare il fiato prima degli altri.

Le pagelle di Genoa-Napoli

De Sanctis 6: pochi interventi degni di nota.

Campagnaro 6,5: c’è da fare con Palladino, ma se la cava. Ferma anche Toni quando transita dalle sue parti. Ammonito, salterà l’ultima gara del 2010.

Cannavaro 6,5: ottima prova su Toni, che è un cliente non semplice. Buona prova sia nel gioco aereo, sia in anticipo sul bomber campione del mondo.

Aronica 6: risolve qualche situazione difficile con mestiere.

Maggio 6: nel primo tempo qualche sortita interessante, nella ripresa poi è sulla difensiva. Peccato, poteva fare qualcosa in più.

Gargano 5,5: impreciso, anche se volenteroso. Come al solito, insomma.

Pazienza 6,5: grintoso nei contrasti, uno gli costa una espulsione ingiusta. Ma bravo lo stesso.

Dossena 5: lento, in debito d’ossigeno, non garantisce la protezione giusta alla fascia, né la spinta necessaria quando serve. Speriamo si riprenda presto.

Hamsik 6,5: trova il colpo di testa vincente con un bel avvitamento che sorprende retroguardia e portiere del Genoa. Cerca di portare per mano la sua squadra, ma cala alla distanza.

Dal 39’ s.t. Sosa s.v.

Zuniga 5,5: ce la mette tutta, ma si perde in attacco, concludendo ben poco. Vice Lavezzi. Diciamo di no…

Dal 19’ s.t. Yebda 6: entra e mette ordine, chili e precisione al centrocampo azzurro, proprio quando sia necessario.

Cavani 5,5: poco servito, troppo lontano dalla porta, non tira mai a rete.

All.: Mazzarri: la squadra ha dimostrato di saper soffrire, e non solo di dominare con il proprio gioco. E’ questo un fattore che avvicina la squadra ad essere un gruppo maturo e degno dell’alta classifica che attualmente ha e che speriamo avrà fino a fine stagione. Sostituire Lavezzi non è facile, ma quella di Zuniga si è rivelata una scelta completamente sbagliata.


sabato 11 dicembre 2010

Genoa-Napoli 0-1

Genoa: Eduardo, Rafinha, Dainelli, Ranocchia, Criscito, Rossi, Milanetto, Veloso (1' st Mesto), Kharja (23' st Destro), Palladino (1' st Rudolf), Toni. A disp. Scarpi, Moretti, Jankovic, Moreno. All. Ballardini
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena, Hamsik (39' st Sosa), Zuniga (19' st Yebda), Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Vitale, Dumitru. All. Mazzarri
Arbitro: Brighi di Cesena
Marcatore: 25' pt Hamsik
Note: ammoniti Campagnaro, Veloso, Zuniga, Cannavaro. Espulso al 40' st Pazienza (N) per doppia ammonizione.

Il Napoli sa soffrire, e sa vincere. Gli azzurri lo hanno dimostrato nella gara contro il Genoa, vinta per una rete a zero grazie ad una bella inzuccata vincente di Hamsik. Gli azzurri hanno vinto sfatando anche il tabù Genoa, contro la quale non si vinceva da un bel po’, in particolare fuori casa.

La seconda vittoria consecutiva dà morale e consapevolezza nei propri mezzi, ma soprattutto dice che gli azzurri, abituati a fare la partita ed attaccare, riescono anche a difendersi in qualche modo, riducendo gli assalti degli avversari, e riescono a fare a meno anche di Lavezzi, anche se il Pocho, dobbiamo dirlo, è praticamente insostituibile, e Zuniga con tutto l’impegno che può metterci non è proprio all’altezza.

Hamsik è stato bravissimo a sbloccare il match nel primo tempo, dopo venticinque minuti di gioco, e gli azzurri sono stati bravi a tenere il vantaggio dopo che, in particolare nella ripresa, il Genoa ha inseguito il pareggio. A cinque minuti dalla fine l’arbitro ci ha messo del suo espellendo Pazienza, tra i migliori, per un intervento giudicato erroneamente falloso. Ma il Napoli c’era, e si vedeva, e alla fine non è crollato, anche se nel secondo tempo non ha mai tirato in porta.

Dalla gara di Genoa il Napoli esce vittorioso, ma anche decimato dalle squalifiche. Mancheranno, nella gara contro il Lecce Pazienza, Aronica e Campagnaro. Ma adesso il prossimo pensiero sarà lo Steaua: vincere ci permetterà di accedere al turno successivo di Europa League. Il Napoli ha il dovere di continuare a vincere, di provare a superare il turno, al di là dei calcoli, per i propri tifosi, per il loro cuore che non li abbandona mai, e che ha già esaurito tutti i biglietti con un bel po’ di giorni d’anticipo.

Genoa-Napoli: le probabili formazioni

E’ una gara da gemellaggio, di festa sugli spalti, ma in campo sarà e dovrà essere battaglia, sempre agonisticamente parlando. Il Napoli è terzo, e ci tiene a rimanere in questa posizione, anche se un occhio sarà sicuramente rivolto alla partita di Europa League di mercoledì, ammesso che gli azzurri e la società vogliano superare il turno. Il Genoa, dal canto suo, cerca il riscatto dopo il cambio di panchina ,e di avvicinarsi al derby della lanterna con la Samp con la carica giusta per cominciare un filotto.

Genova sponda Genoa è per il Napoli campo ostico da un bel po’: se abbiamo sfatato Cagliari dopo molto, ora occorre sfatare anche Genoa. Mancherà Lavezzi, e probabilmente giocherà al suo posto Zuniga, che si gioca una delle ultime carte prima di una bocciatura definitiva. Difesa ancora una volta rivoluzionata,m epr la squalifica di Grava, e Campagnaro che non è al 100% e che se parte titolare, probabilmente non rimarrà in campo fino alla fine. Queste le probabili formazioni che scenderanno in campo stasera alle 20,30 al “Ferraris” di Genova:

GENOA (4-3-1-2): Eduardo; Mesto, Ranocchia, Dainelli, Criscito; Rossi, Milanetto, Rafinha; Kharja; Palladino, Toni. A disposizione: Scarpi, Moretti, Modesto, Veloso, Zuculini, Jankovic, Rudolf. All. Ballardini.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena; Zuniga, Hamsik; Cavani. A disposizione: Iezzo, Campagnaro Cribari, Yebda, Vitale, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri
ARBITRO: Brighi di Cesena (Faverani - Stefani. 4° uomo: Mazzoleni)

giovedì 9 dicembre 2010

Napoli, ora vogliamo il gran finale

Per la gara contro il Palermo, per la prestazione e per come è maturata la vittoria, abbiamo gioito tutti in maniera incredibile. Il Napoli è riuscito a mantenere il terzo posto con una vittoria esaltante.

Ma adesso occorre continuare. Prima di salutare il 2010 calcistico, ci sono altre tre finali da vincere, per mantenere posizione e posto in Europa. Il tutto senza il Pocho, che, a causa della distorsione alla caviglia rimediata nella gara contro il Palermo, salterà di sicuro almeno una di queste tre partite.

La prima, sabato, in notturna, è quella con il Genoa. Non vinciamo in trasferta contro i “gemellati” da una vita, stanno diventando la nostra bestia nera, come è stato il Cagliari, poi sfatato proprio quwst’anno. Sarebbe bello, quindi, sfatare anche il tabù Genoa, ma non sarà facile. La formazione ligure ha cambiato allenatore ed ha una nuova carica, oltre che una rosa di tutto rispetto. Il Napoli invece non ha Lavezzi ed è stanco, perché sta giocando molto. E molto deve ancora giocare, in particolare deve fare ancora tre finali. Quella più importante è senza dubbio quella contro lo Steaua. Il 15 dicembre, infatti, il Napoli si gioca la permanenza in Europa, ma dovrà assolutamente vincere. In quella gara gli azzurri dimostreranno se tengono veramente all’Europa oppure no, e dovranno, se non altro, onorare i tifosi che renderanno il san Paolo scontatamente gremito.

Ultimo atto sarà quello con il Lecce, squadra allo sbando e per questo agguerrita, contro la quale occorre fare assolutamente bottino pieno per non perdere il passo delle grandi.

Insomma, se finora il Napoli ha fatto bene ora deve concludere bene. De Laurentiis ha già fatto la cena di Natale con squadra e staff, ma se l’appetito vien mangiando, ora occorre concludere bene, in bellezza, con il piatto forte: vincere tutte e tre gare che restano nell’anno, e coronare così il gran finale.

lunedì 6 dicembre 2010

Le pagelle di Napoli-Palermo

De Sanctis 6: mette sicurezza al reparto con un paio di parate tranquille.

Grava 6,5: torna sui livelli della scorsa stagione. Preciso, quasi impeccabile su Miccoli, sbaglia veramente poco o nulla.

Cannavaro 6: bravo soprattutto nei ripiegamenti e nelle diagonali.

Aronica 6: rientra dopo quasi un mese e se la cava, con mezzi più o meno leciti, ma gli avversari non passano.

Maggio 6,5: finalmente dinamico grazie anche ad uno statico Balzaretti. Veloce come piace ai suoi tifosi, finalmente decisivo con un gol brutto, ma efficace, strappato con le unghie e con i denti, trascinato lentamente oltre la linea, per tornare a correre in curva. E ora basta critiche e basta musi lunghi: Rientra nei ranghi e facci vincere ancora.

Pazienza 6,5: molto efficace in mezzo al campo, contiene bene Pastore quando passa dalle sue parti.

33’ s.t. Yebda s.v.

Gargano 6: gli tocca Pastore e lo contiene bene. All’ingresso in campo di Yebda pare più sicuro e si propone anche in avanti. La coppia è senza dubbio da riprovare.

Dossena 5,5: in debito d’ossigeno, produce qualche cross interessante, ed un tacco a centro area che per poco non manda in gol Lavezzi.

39’ s.t. Vitale s.v.

Hamsik 6: ben contenuto dagli avversari, ma la voglia non gli manca. Dai suoi piedi passa l’assist per Cavani che porta al gol di Maggio.

Lavezzi 7: dinamico e imprendibile, gli manca solo il gol, lo sfiora in almeno tre occasioni, due nel primo tempo e una nella ripresa. Ottima l’intesa con Cavani: peccato che si fa male, resiste, ma poi deve uscire. Speriamo che la sua caviglia recuperi presto.

Dal 28’ s.t. Dumitru 6: brilla per dinamismo e vivacità. Gli manca ancora la concretezza per far male.

Cavani 7: il Matador sbaglia solo quando si incaponisce nel voler tirare. Per il resto la sua partita è un capolavoro tecnico e tattico. Ripiega come un vero difensore, dialoga alla grande con Lavezzi, fornisce un assist al bacio per il gol di Maggio. E per uno come liui, abituato a segnare, bisogna essere dei grandi per riuscire a passare in quella situazione.

All.: Mazzarri 7: il Napoli è finalmente solido in difesa. Il cuore non lo abbandona mai, e l’ennesima vittoria nel finale accresce sempre più la gioia e l’amore nei confronti di questa squadra. Ora occorre lavorare sulla continuità e sul migliorare l’intesa tra i difensori, trovando l’assetto giusto che deve essere cambiato il meno possibile. A centrocampo da riprovare la coppia Yebda – Gargano.



Napoli-Palermo 1-0

Napoli: De Sanctis, Grava, Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (33' st Yebda), Gargano, Dossena (39' s.t. Vitale), Hamsik, Lavezzi (28' st Dumitru), Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Zuniga. All. Mazzarri
Palermo: Sirigu, Munoz, Goia, Bovo, Cassani, Migliaccio, Nocerino, Balzaretti, Ilic (49' s.t. Pinilla), Pastore, Miccoli (20' st Maccarone). A disp. Benussi, Rigoni, Garcia, Liverani, Kasami. All. Rossi
Marcatore: 49' s.t. Maggio

Arbitro: Morganti di Ascoli
Note: ammoniti Goian, Grava, Cassani, Aronica

I minuti di recupero stavolta sono quattro. Il Napoli è scollato, sembra non farcela. La Juve ieri ha vinto, e pare impadronirsi del terzo posto in totale solitudine. Aleggia lo spettro di Quagliarella, che, autore di una doppietta, aveva sperato che la gara del lunedì finisse in pareggio. Entrambe le squadre sembrano stanche, sfinite, e pare finirà con un pari senza reti che non serve a nessuno. Ma la palla va a Gargano, poi a Hamsik che pesca Cavani solo in area. Il Matador non tira, ma decide di passare, perché vede con la coda dell’occhio Maggio che finalmente si propone. Gli serve palla e Maggio in scivolata colpisce di destro. La palla si avvia lentamente verso la porta, ma non entra, e Maggio ci mette la gamba di richiamo, già in terra, per spingere in rete quella maledetta palla. Novantaquattresimo e dieci secondi: la gioia azzurra può finalmente esplodere: il Napoli ha vinto ancora una volta all’ultimo secondo, come a Cagliari, ma stavolta di fronte c’era il Palermo, e vincere ha ancora più gusto.

E’ il solito cuore Napoli, che viene fuori e ci fa gioire, anche se durante la partita ci fa spesso disperare. Gli uomini di Mazzarri hanno legittimato il successo con una gara in cui hanno imposto la propria superiorità sul piano del gioco, creando un buon numero di occasioni da rete, seppur poche veramente limpide, e sbagliando in alcuni casi in maniera veramente clamorosa. Il Palermo ha girato poco, e la difesa azzurra questa volta si è ben comportata con Miccoli e Pastore.

Il Napoli continua la sua corsa, è ancora terzo, e ora deve continuare, provando a migliorare dove ancora difetta, nella speranza che resti a lungo tra le grandi, perché grande lo può ancora diventare.

domenica 5 dicembre 2010

Napoli-Palermo: le probabili formazioni

A quanto pare non ci sarà turn over, nonostante la partita di coppa Italia che in settimana vedrà impegnato il Napoli di Mazzarri. La partita contro il Palermo è troppo importante, anche se un po’ tutti i protagonisti fanno finta di niente. Vincere questa gara farà capire chi delle due può superare l’altra, anche se le due squadre sono simili sotto tutti i punti di vista e si equivalgono in molti aspetti. Vincerà chi darà più spettacolo e soprattutto cgi riuscirà a sbagliare di meno. Sul fronte formazione, Mazzarri darà spazio ai titolari, approfittando che finalmente si è registrato qualche recupero dei vari acciaccati. Queste dunque le probabili formazioni che scenderanno in campo domani sera:

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Grava, Cribari, Zuniga, Vitale, Yebda, Dumitru. All. Mazzarri
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Nocerino; Ilicic, Pastore; Miccoli. A disposizione: Benussi, Garcia, Goian, Kasami, Rigoni, Pinilla, Maccarone. All. Rossi.

Napoli-Palermo sarà una grande partita

Non dirà chi delle due si piazzerà prima dell’altra, ma Napoli-Palermo sarà una grande partita. Noi, almeno, ce lo auguriamo. E, soprattutto, ci auguriamo che a vincere sia il Napoli. Per mantenere il terzo posto, per capire che ci siamo anche noi nella lotta per i piani alti, per dimostrare che la squadra è giovane, sbaglia molto, ma sa anche maturare e far sul serio quando serve. Vogliamo una vittoria insomma, pur sapendo che non sarà certo facile riuscire a conquistare un successo contro gli uomini di Delio Rossi.

Tanti i nodi di questa gara: Aronica è palermitano di militanza e di nascita, Nocerino è napoletano ma solo di nascita. Altro ex è Blasi, ma chissà se stavolta giocherà. Le tre stelle del Palermo Ilicic, Pastore e Miccoli verranno a creare problemi al trio azzurro Hamsik, Lavezzi, Cavani. I due tecnici si somigliano, invece, per la visione offensiva del calcio: basti pensare che rossi, ad inizio carriera, era uno tra i più assidui seguaci di Arrigo Sacchi.

Palermo e Napoli si somigliano abbastanza, come città e anche come squadre. Per il gioco, per il numero di talenti che hanno, e per la voglia di recitare un ruolo di outsider se una o più delle grandi molleranno. Il gioco di Rossi è piuttosto offensivo, anche se a centrocampo e in difesa ha elementi di tutto rispetto. Il Napoli ha forse l’attacco più veloce del campionato, ma gli manca qualcosa sulle fasce, che non stanno proprio girando, e in difesa, dove più che il singolo è il collettivo a difettare in automatismi, movimenti, sicurezza. Come si è visto anche giovedì contro l’Utrecht, però, il Napoli riesce a rimediare ai propri errori con un attacco che non teme nessuno, forse solo se stesso, considerati gli errori che riesce a commettere. Ma il processo di crescita consente di andare cauti, non dà la possibilità di fare pronostici, ed apre qualsiasi gara sempre a tutti e tre i risultati. E’ per questo che il Napoli deve stare attento, e fare sempre del suo meglio, così come i tifosi devono fare sempre il proprio dovere, incitando la squadra per non farle perdere la fiducia di cui ha bisogno.

Nella gara di questo lunedì di calcio, che si ripete dopo Napoli-Milan, sperando che sia più fortunato, c’è grande attesa sui due argentini Pastore e Lavezzi, diversi sì, ma con tanti punti in comune, tra cui la classe sopraffina, oltre alla nazionalità. Chi sarà più di tutti sotto i riflettori è però Edinson Cavani. Il goleador azzurro era l’idolo della tifoseria palermitana, ora è quello della tifoseria azzurra. In Sicilia non lo hanno dimenticato, anche se lui è andato via perché cercava nuovi stimoli. Sarà una gara particolare per lui, sperando che metta a segno anche un bel gol dell’ex. Con o senza esultanza, ci interessa poco.

sabato 4 dicembre 2010

Napoli, perché ti complichi sempre la vita?

Sarà perché sono giovani, sarà perché hanno ancora molto da imparare, a livello internazionale e non, sarà perché a questa squadra manca qualcosa. Una cosa è certa: non c’è una partita senza che il Napoli non si complichi la vita, faccia aumentare i battiti cardiaci dei propri tifosi, metta a rischio vantaggi anche con più reti di scarto, e spesso subisca reti e azioni offensive incredibili, causati da vere e proprie frittate che non si vedono nemmeno tra i dilettanti.

La squadra è giovane, è vero, e per questo, presa dall’entusiasmo, dall’emozioni e da un’emotività mal controllata soprattutto in gare importanti come i palcoscenici europei, consente di fare del proprio meglio, e soprattutto del proprio peggio: le gare con Steaua, Liverpool e quest’ultima con l’Utrecht ne sono una controprova. In tutti e tre i casi, infatti, il Napoli si è complicato gravemente la vita, finendo per rovinare quasi totalmente quanto di buono aveva fatto durante la gara.

Ecco che, per questo motivo, gli azzurri, seppur unica squadra italiana ad essere rimasta in corsa in Europa League, si ritrova ad inseguire, è terza, e dovrà vincere nell’ultima gara sullo Steaua se vuole accedere al turno successivo.
Se vuole, appunto. I tifosi non hanno dubbi, ma la squadra (e quindi anche allenatore e società) danno l’impressione di pensarla diversamente: la coppa è un peso, toglie energie al campionato, le solite storie, insomma, testimoniate anche dal ritorno del turn over, che ha messo nella mischia due come Cribari e Vitale, che giocano poco e che hanno inevitabilmente sentito freddo e pressione in una gara così importante come quella giocata giovedì in Olanda.

Non sappiamo dire se il Napoli passerà o no il turno, ma quello che ci auguriamo è che la squadra si serva di queste gare almeno per accumulare esperienza, per abituarsi a certi palcoscenici e soprattutot ad acquisire quella bravura nello gestire le situazioni, senza complicarsi troppo la vita.


giovedì 2 dicembre 2010

Le pagelle di Utrecht-Napoli

De Sanctis 6,5: partita dai due volti: prima confeziona la frittata con Cribari in occasione del primo gol, poi compie tre parate strepitose, che valgono un gol ciascuna. Qualche sbavatura, come un rilancio ceh finisce su un avversario.

Grava 6: preciso nei disimpegni, riesce a contenere anche il folletto Mertens.
Dal 19’ s.t. Maggio 5,5: non entra in partita, sta sulla linea dei difensori ma non riesce a garantire la giusta copertura.

Cribari 3,5: partita da dimenticare è dire veramente poco. In occasione del primo gol evita addirittura di prendere la palla, sorprendendo De Sanctis in uscita, che subisce il primo gol. In occasione del terzo, poi, si perde completamente Demouge che segna di testa indisturbato. Nel finale, quando poteva riscattare la sua gara disgraziata, colpisce un pallo con un colpo di testa da due passi a colpo sicuro. Da non credere.

Campagnaro 6,5: il migliore della difesa, non sbaglia nessun intervento: né di piede, né di testa.

Dal 38’ s.t. Cannavaro s.v.

Zuniga 4,5: è un giocatore regalato agli avversari: non copre, attacca male, sbagliando i tempi, dialoga poco con i compagni. Male.

41’ s.t. Dumitru s.v.

Gargano 6: ancora qualche errore, ma anche tanta voglia di non perdere.

Yebda 7: il centrocampo azzurro ha trovato il suo punto di riferimento. Detta i tempi, ruba palla, sbaglia poco. Ora gli manca solo il gol, che cerca in un paio di occasioni, ma non trova.

Vitale 6: parte male, causando anche il rigore, ma poi cresce, e nella ripresa diventa quasi una spina nel fianco per la difesa avversaria.

Hamsik 6: piuttosto dinamico, anche se ce lo aspettiamo molto più concreto.

Lavezzi 6: nel primo tempo si vede poco, poi si scalda e comincia a fare del suo meglio, procurandosi anche il rigore trasformato da Cavani.

Cavani 8,5: è il trascinatore azzurro oggi. Dopo cinque minuti segna un gol che è una perla, poi ci crede e segna altri due gol che suggellano il pareggio finale. E’ incontenibile per la difesa avversaria, tanto da sfiorare altre tre volte la rete, e come al solito aiuta i compagni anche in difesa. Insostituibile.

All.: Mazzarri 5,5: cade nuovamente nella tentazione del turn over, e in difesa è frittata: in particolare Cribari non regge l’incontro, Grava non è al top ma se la cava. La squadra soffre il freddo e arranca, poi si riprende. Esce ancora una volta per espulsione.

Utrecht-Napoli 3-3

Utrecht: Vorm, Cornelisse, Schut, Wuytens, Nesu, Duplan (39' st De Kogel), Silberbauer (19' st Nijholt), Lensky (8' st Maguire), Mertens, van Wolfswinkel, Demouge. A disp. Sinouh, Keller, van der Mareel, Oer. All. du Chatinier

Napoli: De Sanctis, Grava (19' st Maggio), Cribari, Campagnaro (38' st Cannavaro), Zuniga (41' st Dumitru), Gargano, Yebda, Vitale, Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Dossena, Maiello. All. Mazzarri
Arbitro: Iturralde Gonzalez

Marcatori: 5' pt Cavani (N), 6' pt van Wolfswinkel (U), 28' pt van Wolfswinkel, 35' pt Demouge (U), 42' pt Cavani (N), 25' st Cavani rig. (N)

Note: ammoniti Campagnaro, Hamsik, van Wolfswinkel, De Sanctis, Demouge, Zuniga, Lavezzi, Yebda, Nihjot. Espulso Mazzarri tra il primo e secondo tempo.

Utrecht tre – Cavani tre. Il Matador tiene vive le speranze azzurre con una tripletta strepitosa. MA è un Napoli che fa impazzire, nel bene e nel male: continua a subire gol assurdi, poi recupera e appena sembra voler fare un boccone della partita, cede. Nota positiva è che gli azzurri sono ancora in corsa per la qualificazione, ma dovranno assolutamente battere lo Steaua, il 16 al San Paolo nell’ultima gara del girone eliminatorio, per poter accedere alla fase successiva. Una cosa è certa: giocare ancora come oggi contro l’Utrecht (partita simile nel gioco e nel risultato a quella con lo Steaua) potrebbe rivelarsi decisivo, ma in negativo.

Il Napoli era partito alla grande, con una vera e propria perla di Cavani, ma giusto un minuto e De Sanctis e Cribarim peggiore in campo, confezionano un pasticcio incredibile. Per la seconda scoppola ci pensa Vitale a provocare un rigore nettissimo, poi ancora Dumitru spiana la strada alla terza rete. Il Napoli insiste con il solo Cavani, che è incontenibile e la tripletta finale sembra quasi poco. Il gol della vittoria sembra, infatti, alla portata, ma Cribari, ancora lui, sugella la sua partita da dimenticare co un colpo di testa a botta sicura che si va a stampare direttamente sul palo.

Se ne riparla tra due settimane a Napoli, tra il pubblico amico. Per il Napoli ancora un appello, ma al tempo stesso un monito: se in difesa continui con questi black out, non vai da nessuna parte.

Napoli, per favore: non farti eliminare!

Sono crollate Samp e Juve, chi l’avrebbe mai detto. Ora tocca a Palermo e Napoli onorare l’Italia in Europa League, prima di scontrarsi, poi, in campionato, domenica sera nel posticipo. Il Napoli è al momento della verità, in cui si capirà il suo reale rapporto con questa coppa tanto rincorsa, e adesso quasi vista come una fastidiosa distrazione dal campionato.

No, Napoli, per favore, non fare questo torto ai tuoi tifosi. I tifosi che credono in te e che tanto hanno atteso che quella maglia azzurra, che loro tanto amano, varcasse la soglia dell’Europa, e ci rimanesse il più a lungo possibile. I tifosi che hanno riempito lo stadio in occasione della gara con l’Utrecht e quella con il Liverpool. I tifosi che sicuro riempiranno lo stadio ancora una volta contro lo Steaua, se voi ragazzi riuscirete a superare l’Utrecht sul proprio campo. Non farti eliminare, Napoli.

Le dichiarazioni della vigilia parlano di un Napoli carico, che sente la partita, che vuole arrivare “il più lontano possibile”. Le stesse dichiarazioni erano state rese anche alla vigilia di Liverpool-Napoli, poi sappiamo com’è andata a finire. I tifosi vogliono i fatti, ed il Napoli contro l’Utrecht deve vincere e convincere. Difficilmente ci accontenteremo di una buona prestazione, se non supportata da una vittoria, o almeno da un bel pareggio che può mettere un’ipoteca sulla qualificazione, considerando anche l’esito dell’altra partita del girone. Vogliamo un grande Napoli che non faccia calcoli, che dia il tutto per tutto e che superi questo turno. Fermarsi al primo turno è veramente troppo poco, vogliamo almeno passare la fase a gironi. Quindi, ragazzi, chiunque di voi scenda in campo, acciaccato o no, reduce da “notti brave” o no, dimostri di credere nella qualificazione coi fatti e non a parole, e soprattutto di voler bene a questa maglia azzurra. In questo caso i tifosi saranno pronti a fare di ognuno di voi il proprio idolo.