domenica 29 novembre 2009

Le pagelle di Parma-Napoli

De Sanctis 6: bravo in due occasioni, su parate rasoterra. Spiazzato incolpevolmente in occasione del rigore.

Campagnaro 7: dire che è un gigante è veramente dire poco. Marca, anticipa, esce dalla difesa palla al piede,e trova pure il tempo per proporsi in avanti. Speriamo che regga, perché uno così fa davvero comodo alla causa azzurra.

Cannavaro 6: partita senza sbavature, bene in copertura.

Contini 5: peccato, se la stava cavando bene, poi le inutili proteste in occasione del rigore gli fanno terminare la gara in anticipo. Ora sarà squalificato.

Maggio 6: ottima prova a destra, anche se ha giocato prevalentemente in difesa, come vuole anche Lippi, che in nazionale lo vede come un vice Zambrotta. Suo l’assist vincente per la rete di Denis. Quando sta bene così e spinge può essere devastante.

Dal 37’ s.t. Cigarini s.v.

Gargano 6,5: mai domo, mette paura agli avversari, e soprattutto ci crede fino alla fine.

Aronica 6: preciso e impeccabile in fase di contenimento, pericoloso in attacco, peccato per il fallo da rigore e dal gestaccio su Lanzafame (tirata di capelli) che potrebbe costargli la prova televisiva.

Hamsik 6,5: finalmente i piedi gli girano, e tiene per mano la squadra quando attacca per cercare un raddoppio che purtroppo non arriva.

Denis 6,5: ancora un gol importante, a testimonianza che è stato giusto tenerlo. Nel primo tempo fa un importante lavoro di sponde e scambi palla con gli esterni. Da riproporre sicuramente come titolare.

Dal 20’s.t. Bogliacino: in campo dopo il gol qualificazione contro il Cittadella, partecipa come può.

Quagliarella 6: la volontà non gli manca, ma sbaglia ancora troppo, e alla fine conclude stremato e costringe Mazzarri alla sostituzione.

45’ s.t. Grava s.v.

All.: Mazzarri 6: la squadra pare aver trovato una buona quadratura sia in difesa che a centrocampo. Occorre ora capire, una volta e per tutte, quale possa essere il gioco che possa far coesistere Hamsik, Quagliarella e Lavezzi, oppure rinunciare a uno di questi, facendo spazio a Denis.

Parma-Napoli 1-1

Parma: Mirante, Zaccardo, Dellafiore, Panucci, Lucarelli, Castellini (9' st Biabiany), Morrone, Dzemaili, Lunardini (26' st Antonelli), Amoruso, Lanzafame (48' st Paci). A disp. Pavarini, Zenoni, Cordova, Budel. All. Guidolin
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Maggio, Pazienza (37' st Cigarini), Gargano, Aronica, Hamsik, Denis (20' st Bogliacino), Quagliarella (45' st Grava). A disp. Iezzo, Zuniga, Pià, Hoffer. All. Mazzarri
Arbitro: Trefoloni di Siena
Marcatori: 33' pt Denis (N), 41' st Amoruso rig. (P)
Note: ammoniti Cannavaro, Zaccardo, Panucci, Lunardini, Pazienza. Espulso Contini (N) al 40' st per proteste


Quella del Napoli poteva essere la gara perfetta. Invece un fallo da rigore nel finale ha tolto agli azzurri due punti, regalando al Parma un pari immeritato, dopo che la formazione di Mazzarri aveva sovrastato i padroni di casa in ogni parte de campo.

Napoli quasi perfetto in ogni reparto: solido in difesa, dove Campanaro è sempre più un gigante, e a centrocampo, dove è stato bravo a frenare le sortite avversarie ed a ripartire devastante sulle fasce, pur senza pungere a dovere in attacco, dove Denis ha fatto il suo dovere con un bel diagonale di destro, mentre Quagliarella ce la mette tutta ma sbaglia ancora troppo.

Alla fine sembrava che la vittoria andasse in porto seppur con un solo gol di scarto, invece la punizione dagli undici metri dell’ex di turno Amoroso ha spezzato le gambe alla gioia azzurra, per il terzo pareggio consecutivo. Un gol, quello dei padroni di casa, maturato nel finale, come proprio il Napoli si era abituto a fare nelle prime partite della gestione Mazzarri.

Nulla è perduto, nulla è compromesso, la striscia positiva si è allungata, ed ora, anche per mettere a tacere le ingiuste critiche che sicuramente pioveranno, occorre riprendere a vincere, e cominciare a tirar fuori una certa cattiveria offensiva.

Un’ultima cosa: nonostante la prova di Denis all’altezza della situazione, come mostra anche il bel gol, c’è da dire che la mancanza di Lavezzi si è sentita ed uno come lui per la squadra è semplicemente insostituibile.

sabato 28 novembre 2009

Napoli, non spezzare l'incantesimo...anche senza Lavezzi!!

Incantesimo, sì, ma fino a un certo punto. Perché questo Napoli targato Mazzarri le caratteristiche positive le ha tutte, è che le sta mettendo in campo solo da poco. E le ultime due uscite in campionato, piuttosto opache, ma non da buttare, hanno già scatenato alcuni media, di pochissima professionalità e di tanta “tifositudine”, ma della risma incompetente, stanno già etichettando come brocchi la stessa squadra e allenatore che erano dei in terra dopo l’impresa con la Juve.

Bene, il Napoli può vincere e convincere ancora, a cominciare da una sfida particolare come quella di Parma, contro una squadra che tutto sembra tranne la neopromossa che è. Nella rosa di Guidolin i talenti non mancano, ma, guarda caso, proprio contro squadre di questo tipo il Napoli di Mazzarri si esalta e deve continuare a farlo. Anche se Lavezzi domenica mancherà, potrebe essere la volta buona per Fabio Quagliarella. L’attaccante azzurro deve liberarsi di tutti i fantasmi che sono solo nella sua testa e nelle sue gambe. Tecnico e tifosi sono dalla sua parte, ora gli serve solo spingere la palla in rete, e poi tutto andrà bene, con o senza il Pocho, con il quale può essere nient’altro che valore aggiunto.

Forza ragazzi!!

venerdì 27 novembre 2009

Bravo, Napoli 2

Napoli: Iezzo, Grava, Rinaudo (2' st Aronica), Contini, Zuniga, Amodio, Bogliacino (26' st Gargano), Rullo (17' st Hoffer), Pià, Datolo, Denis. A disp. Gianello, Maggio, Hamsik, Lavezzi. All. Mazzarri
Cittadella: Pierobon, Pisani, Manucci, Cherubin, Teoldi, Volpe (23' st Oliveira), Carteri (7' st Dalla Bona), Musso, Bellazzini, De Gasperi, Ardemagni (13' st Curiale). A disp. Villanova, Gorini, Iunco, Marchesan. All. Foscarini
Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatore: 27' pt Bogliacino
Note: ammoniti Carteri, Amodio, Grava, Volpe, Manucci, Contini. Espulso al 36' st Pisani (C) per fallo da ultimo uomo.


Bravo il Napoli 2, che si batte il Cittadella per uno a zero e si regala la Juve. Ancora la signora, stavolta in coppa, per cercare di batterla ancora. Bravo Bogliacino, che si è fatto trovare pronto, e bravi tutti, pronti a non mollare anche se il mister li fa giocare poco. Per ottenere risultati positivi c’è bisogno di tutti, e di non mollare mai, ma soprattutto avere mentalità vincente contro chiunque. Non sottovalutare nessuno, e dare sempre il massimo.

Il campo sorride in coppa, e ora deve tornare a sorridere anche in campionato, dove domenica il Napoli sarà di scena con il Parma. Senza Rinaudo, squalificato per tre giornate per la prova televisiva dopo il siparietto con Cruz, il Napoli dovrà risvegliarsi dal torpore dlle ultime due partite dopo i fasti del quartetto Bologna-Fiorentina-Milan-Juve.

Il mercato fa sognare, con sirene dall’estero (Toni e Dossena) ma anche con spauracchi che fanno tremare i cuori azzurri (Hamsik inseguito da mezza Europa, Manchester e Chelsea su tutti), quello che conta è sempre il campo, è sempre là che si vince, si convince, e ci si merita l’urlo del pubblico.

lunedì 23 novembre 2009

Napoli, niente panico!

Napoli: De Sanctis 6, Campagnaro 7, Cannavaro 6, Rinaudo 6,5, Maggio 6, Gargano 6, Pazienza 6 (24' st Denis 6), Zuniga 5,5 (14' st Datolo 6), Hamsik 5,5, Lavezzi 6, Quagliarella 5,5 (30' st Cigarini 5,5). A disp. Gianello, Contini, Grava, Pià. All. Mazzarri 6
Lazio: Muslera, Cribari (24' st Diakite), Stendardo, Radu, Kolarov, Brocchi, Baronio, Mauri, Zarate, Foggia (12' st Lichtsteiner), Cruz. A disp. Berni, Eliseu, Meghni, Del Nero, Rocchi. All. Ballardini
Arbitro: Saccani di Mantova
Note: ammoniti Pazienza, Mauri, Zarate, Cruz, Stendardo, Cannavaro, Gargano, Radu

Niente panico, ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Il secondo pari consecutivo del Napoli, rimediato in casa contro la Lazio, non è assolutamente da buttare. La formazione di Mazzarri non ha giocato male, anche se in attacco occorre dare una scossa e trovare una soluzione.

La formazione azzurra pare stia trovando la giusta quadratura difensiva, dove Campanaro, quando sta bene, è un vero e proprio baluardo, e gli altri due riescono ad intendersi, di chiunque si tratta. Questa volta è toccato a Cannavaro e Rinaudo, che hanno sbagliato veramente poco, al cospetto di un duo laziale Cruz – Zarate che non è certo rimasto a guardare.

A centrocampo la palla riesce a girare con una certa logica ed ordine, dove Gargano e Pazienza sanno rompere, Hansik, quando si nasconde, e Lavezzi, come sempre, sanno dare imprevedibilità, ed i due esterni, nella circostanza Maggio e Zuniga, sanno coprire quando serve e proporsi, anche se lo hanno fatto di meno questa volta.

Il problema, se proprio di problema si può parlare, resta l’attacco. Quagliarella si dà molto da fare, anche se non è ancora al 100%, ma probabilmente non è adatto a giocare con due uomini alle sue spalle. Lavezzi e Hamsik lo servono poco, e dal canto suo Quagliarella aspetta i compagni in area. Non è un corazziere, e su questo non si discute, probabilmente dovrebbe provare a scambiare di più palla a terra con i compagni, ai uqali la tecnica certo non manca. Come fare? Cercare di arretrare un po’ sulla trequarti ,e cercare di alternarsi con Lavezzi o Hamsik alla conclusione. Sicuramente così verranno i gol, la f fantasia, e ci divertiremo tutti, sia noi che loro.

Giovedì c’è la coppa Italia, con il Cittadella che seppur di una categoria inferiore, è da non sottovalutare, ma da battere. Ora i media non montino subito un caso su questa squadra che è la stessa che ha messo in ginocchio la Juve,e e che ha continuato la striscia positiva che fa sicuramente bene. Piano piano, un tassello alla volta, potremmo raggiungere begli obiettivi.

giovedì 12 novembre 2009

Hamsik, addio ciuffo!!





Lo ha fatto per una giusta causa, la qualificazione mondiale della sua nazionale, la slovacchia. Ora, però, i tifosi azzurri si augurano che il loro idolo non diventi una specie di Sansone moderno.

Marek Hamsik ha detto addio al suo caratteristico ciuffo, la cresta equina che ora ha fatto spazio ad un incredibile cranio rasato. Su internet già sono ovunque le sue foto con il nuovo look, che sicuramente ha lasciato sorpresi i tifosi del Napoli, che in tanti, da quando lo slovacco è al Napoli, lo imitano in quella pettinatura tutta particolare, in particolare i bambini.

Lo ha fatto per la sua patria, e questo è veramente un bel gesto, ma ora l’importante è che Hamsik, con la maglia del Napoli, anche senza il ciuffo, trascini la squadra a azzurra a grandi successi, affermandosi sempre più come calciatore dal futuro roseo, che solo egli stesso può rendere ancora più roseo, come può fare per quello del Napoli. E noi tutti, proprio per questo, ci auguriamo che il suo futuro, oltre che roseo, sia per sempre azzurro.

lunedì 9 novembre 2009

Giù le mani da Quagliarella

I giornali di ieri e oggi stanno tutti parlando del “periodo nero” di Quagliarella, che in campo nel Napoli non brilla, sbaglia i rigori e si perde la nazionale. Fa notizia, non c’è dubbio, soprattutto alla luce di una stagione che ora vedrà la sosta e che offrirà ai giornali davvero poco da dire. Ma adesso basta. Non è giusto scagliarsi contro Quagliarella. Non lo si è fatto allo stesso modo, ad esempio, con Amauri, tenendo presente che solo ha ottobre ha rotto un digiuno che durava da febbraio.

Quagliarella emotivamente non è un calciatore come gli altri. Non ci pensa su due volte se deve provare a segnare da metà campo, sorprendendo il portiere, e molte volte ci riesce. Non ci sta con la testa, come ammette egli stesso, ma questo non sempre è un male. Come non è un male che sia tifoso per la squadra nella quale gioca, tanto da star male quando questa non ingrana, o quando a non brillare è il suo attaccante di punta: egli stesso.

Fabio sabato sera, nella gara contro il Catania, si è lasciato andare ad uno sfogo con annessa bestemmia, tutta in napoletano, ma probabilmente è dovuta Alla voglia di essere il protagonista indiscusso, il leader, il trascinatore della squadra del suo cuore, coronando così il sogno di ogni napoletano. In quest’ultimo periodo le cose non stanno andando bene, ma possono andare meglio. Il Quaglia sta lavorando, si sta dando da fare, e sicuramente tornerà a breve quello di prima. Potrebbero aiutarlo due cose: una minore pressione dei media, e qualche piccolo accorgimento tattico da parte di Mazzarri.

Su quest’ultimo punto, possiamo esaminare una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Lavezzi e Quagliarella sono due punte di movimento, questo li porta ad una convivenza non sempre facile, se non con certi movimenti. Allo stato attuale Quagliarella sta giocando da unica punta, con alle spalle Hamsik e Lavezzi. Probabilmente, vista la gara di Catania, Mazzarri dovrebbe letteralmente costringere Lavezzi a giocare più avanzato, sulla linea di Quagliarella, dove i due possono scambiarsi la palla o le posizioni, e poter essere pericolosi allo stesso modo. Il Pocho ama portare palla, ma non è certo egoista, anche se parte da troppo lontano, e questo è uno dei difetti che né Reja né Donadoni sono riusciti a correggere. La speranza è che ci riesca Mazzarri, per il bene suo, di Quagliarella, del Napoli.

Ma nessuno s azzardi a toccare Quagliarella: il periodo nero passerà, e l’asso napoletano darà il suo prezioso contributo per far volare la formazione azzurra.

sabato 7 novembre 2009

Le pagelle di Catania-Napoli

De Sanctis 6,5 : due tre parate importanti, in particolare su Morimoto, che vale quanto un gol.

Grava 5,5: in evidente difficoltà, in particolare su Morimoto e la sua rapidità.

Cannavaro 6: bravo nel gioco aereo, un po’ meno sulle palle basse.

Contini 6: dalle sue parti corre pochi rischi, e si difende.

Maggio 5,5: sterili le sue discese, anche se la volontà non manca.

Gargano s.v.: la sua partita dura poco per un colpo al ginocchio, e la sua assenza si sente eccome per il resto della gara.

23’ p.t. Pazienza 5,5: non è Gargano e si vede.

Cigarini 5,5: più sicuro di sé, ma il suo apporto è ancora sterile.

Dal 27’ s.t. Datolo 5,5: non è quello della magica serata di Torino.

Aronica 5: sbaglia un po’ troppo, e in più Mascara ha troppo spazio

Hamsik 5,5: partecipa poco al gioco, e si lascia imbrigliare dal centrocampo avversario.

Lavezzi 6: si dà molto da fare, anche se ha la pecca di sbagliare grossolanamente una ghiotta occasione in apertura di ripresa, sparando sul portiere avversario.

Quagliarella 5,5: si impegna molto, ma ha poche palle giocabili. Esce inveendo contro il tecnico e forse contro se stesso è la squadra, ma la sua è rabbia agonistica, che può tornare utile alla causa se riuscirà a restare calmo ed aspettare il suo momento.

40’ s.t. Denis s.v.

Mazzarri 5,5: cambia troppo tardi, quando il Napoli è già narcotizzato ad un pari senza reti. La squadra ha girato poco sulle fasce, e continua a sbagliare là dietro, ora anche con le piccole. Occorre continuare a lavorare e migliorarsi.

Catania-Napoli 0-0

Catania: Andujar, Potenza, Terlizzi, Bellusci (41' pt Augustyn), Izco, Biagianti (43' st Pesce), Carboni, Llama (21' st Plasmati), Alvarez, Mascara, Morimoto. A disp. Kosicky, Spolli, Ledesma, Ricchiuti. All. Atzori
Napoli: De Sanctis, Grava, Cannavaro, Contini, Maggio, Gargano (23' pt Pazienza), Cigarini (27' st Datolo), Aronica, Hamsik, Lavezzi, Quagliarella (40' st Denis). A disp. Iezzo, Rinaudo, Zuniga, Pià. All. Mazzarri
Arbitro: Rosetti di Torino
Note: ammoniti Bellusci, Terlizzi, Contini, Aronica, Augustyn

Si può dire che il Napoli abbia superato in parte l’esame di maturità annunciato, quello del Massimino contro il Catania. Dallo scontro di due squadre dal differente bagaglio tecnico e dai differenti obiettivi di classifica è venuta fuori una gara brutta, poco spettacolare, e che ha offerto veramente poco sul piano del gioco, molto su quello degli sbadigli e degli errori, che per poco non hanno condizionato il risultato dall’una e dall’altra parte. Il Napoli non ha avuto la brillantezza delle ultime tre gare in cui ha fatto faville, e si è dovuto accontentare di un pari, che alla fine muove la classifica e allunga la striscia positiva, consentendo di arrivare alla sosta, con la speranza di lavorare, e di non perdere troppi nazionali.

Gli azzurri dovranno lavorare soprattutto sulla difesa, dove continuano a fare troppi errori, e dove per poco non si facevano beffare da Morimoto. Dovrà migliorare l’intesa in attacco, dove Mazzarri deve decidere bene chi e come far giocare, e con quale assortimento. Si è visto un Quagliarella in crescita sotto il profilo fisico, anche se ha avuto davvero poche occasioni per tirare, tanto da liberare, alla sua uscita dal campo a sei minuti dalla fine, tutto il suo sfogo con un labiale tutto napoletano e zeppo di parolacce, a testimoniare sì il suo attaccamento alla causa, ma anche la difficoltà che ha di adattarsi a questo gioco.

I margini di miglioramento ci sono, ora occorre continuare a credere nei propri mezzi, e soprattutto a lavorare sodo.

Napoli, esame di maturità

Lo ha detto anche Mazzarri, ma è semplice intenderlo, non c’è bisogno di masticare necessariamente calcio. 

Dopo quattro prove convincenti, tre delle quali contro tre formazioni di vertice, il Napoli ora dovrà confrontarsi con formazioni che sulla carta offrono pronostici più abbordabili, ma che di fatto costituiscono rocche inespugnabili, forche caudine con l’insidia nascosta dietro l’angolo sempre pronta ad un agguanto inatteso. 

Questo il Catania di attori, formazione che finora ha raccolto poco, ma che in casa soprattutto, può creare qualche problema agli azzurri. Gli elementi validi non mancano, in particolare a centrocampo, dove Mascara e Del vecchio sono sicuramente elementi pronti a giocare un ruolo da protagonisti, e in attacco Morimoto è davvero una brutta gatta da pelare per la difesa azzurra.

E’ per questo che occorre una prova di orgoglio, di superiorità, ma non di superficialità. Guai a sottovalutare il Catania. Il Napoli ha i mezzi per superare i siciliani, ma deve lottare fino alla fine come se gli avversari che avranno di fronte fossero i primi della classe.

lunedì 2 novembre 2009

Tutti pazzi per Mazzarri

Dieci punti in quattro partite: un pareggio e tre vittorie. E che vittorie. Strappate col cuore, in rimonta, mostrando bel gioco. Questo l’approccio di Walter Mazzarri al Napoli, che ha portato l’ambiente dalla depressione di inizio stagione ad un’esaltazione che ora diventa quasi difficile da contenere. La piazza ora è tutta per lui (anche i lettori di questo blog, come dimostra il sondaggio) e lo sta portando assurgendo a principale artefice di questo periodo favoloso, che tutti si augurano duri il più possibile. I media sono tutti per lui, ma il tecnico toscano resta con i piedi per terra, quasi a voler dare il buon esempio ad un gruppo che non deve dimenticare che il campionato è ancora aperto. E’ un sergente di ferro, ma anche un padre comprensivo, come dimostra la gestione del “caso Lavezzi” quando il Pocho ha avuto problemi con il suo passaporto. Ma cosa sta facendo Mazzarri per rendere il Napoli così vincente e convincente?

Innanzitutto il tecnico ha caricato l’ambiente dal punto di vista emotivo e morale. La squadra, seppur dalle dichiarazioni di facciata lasciavano trasparire il contrario, erano contro Donadoni. Non ne condividevano i metodi, l’approccio alla gara, e la sua esplicita volontà di favorire i calciatori che lui stesso aveva chiesto alla società.

Mazzarri sin dalle prime battute del primo allenamento ha fatto vedere al gruppo di che pasta è fatto. Subito a gridare, a dare la carica, a scuotere a gesti e parole una squadra che si stava involgendo soltanto gettandosi addosso la sua stessa depressione. Ed ecco che la prima partita, quella col Bologna, dà subito i suoi frutti, con il Napoli che inizia a credere nei propri mezzi, e vince rimontando grazie ad un gol nel finale. Stessa cosa accade a Firenze, accade col Milan, e accade nel trionfo con la Juve, dove rimonta due gol e segna il terzo della vittoria.

Altra svolta è avvenuta dal punto di vista tattico. Seppur ha lasciato inalternato lo schema difensivo a tre in difesa, Mazzarri ha attuato alcuni accorgimenti tattici che rendono il Napoli leggermente più coperto nella fase difensiva (anche se persistono svarioni) e più pericolosi e imprevedibili quando invece attacca. Ha dato spazio ad almeno un esterno con attitudini difensive, come Aronica, che garantisce, nei momenti in cui la squadra subisce, una giusta copertura e supporto ai tre centrali.

A centrocampo, invece, sta dando spazio a due mediani per l’interdizione, come Gargano, sempre più insostituibile, e Pazienza, anche se, viste le ultime prestazioni, sta tornando in auge anche Cigarini, che sta ritrovando la condizione giusta sotto il profilo sia fisico che mentale. Questo consente a Lavezzi e Hamsik di dedicarsi principalmente alla fase offensiva, mettendo in campo tutto il loro estro. Questo schema consente all’unica punta di poter essere servito con maggiore frequenza, e cambiare di posizione in attacco, oltre a sfruttare gli scambi con chi proviene dalle fasce. Che sia Quagliarella o Denis, questo gioco si adatta facilmente alle rispettive caratteristiche, e consente una maggiore pericolosità. Pericolosità che si è vista in queste prime quattro partite, e che speriamo di poter vedere anche nelle prossime gare.

I tifosi del Napoli vogliono divertirsi e vedere una squadra vincente. Mazzarri sembra l’uomo giusto, ora lui e la squadra devono continuare su questa strada. A cominciare dalla gara con il Catania, dove sembra palese che non è consentito abbassare la guardia.