sabato 31 ottobre 2009

Le pagelle di Juventus-Napoli

De Sanctis 5,5: para, anche se con qualche titubanza. Sfortunato sul primo gol, dove la palla gli sfugge

Campagnaro 5: non in giornata, si perde Trezeguet che poi segna, spesso impreciso.

13’ s.t. Datolo 7,5: decisivo ai fini del risultato azzurro, per l’assist, per il gol, per aver messo in devastante difficoltà la Juve dal suo ingresso a fine gara.

Cannavaro 6: vince il duello a distanza col fratello. Se la cava, con le buone e con le cattive.

Contini 4: suo l’assist assurdo per il gol di Giovinco. Scomposto, nervoso, il suo gomito ferisce a sangue Camoranesi, costringendolo ad uscire.

Maggio 6: partita di grande sacrificio, per arginare le sfuriate di Grosso.

Gargano 6,5: sente la partita, e vince il duello con Poulsen in mezzo al campo.

Cigarini 6: finalmente tonico presente come lo vogliamo. Sembra che il gol di mercoledì contro il Milan ce lo abbia finalmente restituito.

Hamsik 8: il solito cecchino, freddo, decisivo, e capocannoniere. Riesce a nascondersi per buona parte della gara, per poi emergere e diventare decisivo. Esattamente come fanno i campioni.

Aronica 6,5: preciso sia in fase offensiva che in fase difensiva. In grande spolvero dall’avvento di Mazzarri.

Lavezzi 7: un fulmine: svaria per tutto il campo e mette nei guai la retroguardia juventina, portandosi due o tre difensori appresso e creando spazi. E’ successo esattamente questo in occasione del primo e dell’ultimo gol del Napoli. Esce contrariato, ma è giusto che anche lui tiri il fiato.

42’ s.t. Pazienza s.v.: entra quando c’è da contenere e fare il conto alla rovescia.
Denis 6: tre colpi di testa imprecisi fanno mangiare le mani ai tifosi. Si è dato molto da fare, ora deve solo correggere un po’ la mira.

Dal 24’ s.t. Quagliarella 6: dà il suo apporto, anche se non tira mai a rete.

Mazzarri 7: la sua presenza ha cambiato una squadra, che adesso crede nei propri mezzi, e credere fino alla fine quando va sotto, riuscendo a pareggiare o vincere anche nel finale. Intelligente la mossa tattica di schierare Datolo, che si rivela decisivo.


Juventus-Napoli 2-3

Juventus: Buffon, Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso, Melo, Poulsen (31' st Amauri), Camoranesi (31' pt Thiago), Diego, Giovinco (39' st De Ceglie), Trezeguet. A disp. Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Immobile. All. Ferrara
Napoli: De Sanctis, Campagnaro (13' st Datolo), Cannavaro, Contini, Maggio, Gargano, Cigarini, Hamsik, Aronica, Lavezzi (42' st Pazienza), Denis (24' st Quagliarella). A disp. Iezzo, Grava, Rinaudo, Pazienza, Pià. All. Mazzarri
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatori: 35' pt Trezeguet (J), 10' st Giovinco (J), 14' st Hamsik (N), 19' st Datolo (N), 37' st Hamsik (N)
Note: ammoniti Contini, Campagnaro, Cannavaro, Chiellini. Espulso al 48' st Amauri (J) per gioco scorretto.

Immensi, infiniti, dal cuore grande ora finalmente pari al grande pubblico, che li segue sempre numeroso ed entusiasta, e lo stesso ha fatto a Torino, dove il Napoli ha offerto la miglior partita della propria stagione, con un successo contro l’odiata Juve, che a Torino mancava da ventuno anni. Un Napoli all’altezza della grandi, che mostra ancora una volta voglia di vincere, di reagire, e di farsi rispettare e rinascere anche quando si subisce, e di vincere rimontando, ancora una volta dopo aver subito due reti, esattamente come il Milan.

Bravi tutti, un po’ meno Contini, che ha regalato il secondo gol alla Juve, a dimostrazione che certi errori purtroppo capitano ancora e andrebbero evitati. Soprattutto quelli che ci fanno subire. E’ bello sì recuperare e vincere così, in rimonta, ma imporsi fin dall’inizio sarebbe forse anche più bello.

Mazzarri ha dimostrato di essere un abile motivatore, ma anche molto valido dal punto di vista tattico. Nella ripresa, quando il Napoli subiva la seconda rete, è stato bravo ad inserire Datolo al posto di uno spento Campanaro. All’argentino sono bastati trenta secondi per entrare in partita, fornire l’assist per il primo gol di Hamsik, per poi segnare lui stesso il gol del pareggio. Poi l’implacabile Hamsik, freddo come sempre, ha messo a segno un gran gol, sfruttando un magistrale rimorchio, che ha fatto impazzire tutto l’ambiente Napoli.

Ora occorre continuare così: restare calmi, ricordare che si sa giocare al calcio, essere un gruppo, e non sottovalutare mai nessuno. Se continuiamo così noi tifosi ci divertiremo!

giovedì 29 ottobre 2009

La rivincita di Denis



Un colpo di testa dei suoi ha messo in piedi una partita che sembrava persa. German Gustavo Denis ha segnato ancora nel finale, è riuscito ad essere ancora una volta decisivo dopo essere entrato a partita in corso, a freddo, quando il tempo è poco per fare la differenza. E lui ci riesce. E’ venuto in Italia con il soprannome El Tanque, il carrarmato, e ventisette reti all’attivo nell’ultimo campionato in Argentina, chiuso da capocannoniere. Nemmeno il tempo di fare le vacanze e comincia il campionato italiano, in cui parte nella differenza generale, non segna nemmeno in amichevole, ma è abile uomo assist, chiaro segnale che oltre al fisico c’è di più.

Il campionato si avvia, e vengono i gol, se non proprio a grappoli, ma vengono: sette in campionato, uno in Uefa, al Benefica, due in coppia Italia. Entra a far parte della nazionale di Maradona, ma nel Napoli di fine stagione, che profonda in crisi, vive il dualismo con Zalayeta. A fine stagione il suo addio sembra cosa certa, lo sentenzia anche Pierpaolo Marino, dicendo: “Denis andrà via, e non sarà il solo”.

Ma il Tacque diventa papà per la terza volta, va il visita alla madonna di Pompei, crede in se stesso e nella propria fede, fa le vacanze, fa vita da professionista, si impegna. Il precampionato quest’anno è vissuto da capocannoniere, tanto da indurre la società a tenerlo. Ma Marino prende Hoffer, talento austriaco che vorrebbe giocare in Premier League. Il Tacque gli cede anche il numero nove, prendendo un più modesto diciannove, e parte dalla panchina. Le prime partite della gestione Donadoni vedono l’argentino in campo per pochi minuti. Tutto cambia con Mazzarri. A Firenze entra e fornisce l’assist decisivo per il gol di Maggio che vale tre punti. Poi, contro il Milan, quel colpo di testa che libera una gioia immensa, seppur per un pareggio, ma per quella che in realtà è la vittoria del cuore azzurro, e del cuore argentino, che spesso battono all’unisono.

E adesso il Tanque, che ha più volte dimostrato di essere forte sia di testa di piede, e che può tornare utile alla causa azzurra, potrebbe anche partire titolare. Quagliarella non è al top, e, considerando come sta giocando ora Mazzarri (con le due ali Lavezzi e Hamsik) le caratteristiche di Denis sarebbero davvero l’ideale e potrebbero esaltare questo gioco. E pure con Quagliarella in campo, non si esclude la coesistenza, ma Mazzarri dovrebbe studiare altre mosse per garantire alla squadra l’equilibrio giusto. L’importante è averlo ritrovato, ora deve continuare a fare del suo meglio per farsi trovare pronto e tornare ad essere decisivo. Forza Tanque!

Napoli-Milan 2-2

Napoli: De Sanctis, Grava, Rinaudo, Campagnaro (22' st Datolo), Aronica, Pazienza (18' st Cigarini), Gargano, Maggio, Lavezzi, Hamsik, Quagliarella (26' st Denis). A disp. Iezzo, Cannavaro, Rullo, Pià. All. Mazzarri
Milan: Dida, Abate, Nesta (8' pt Kaladze), Thiago Silva, Zambrotta, Ambrosini, Pirlo, Seedorf, Pato, Inzaghi (28' st Borriello), Ronaldinho (15' st Flamini). A disp. Roma, Antonini, Oddo, Huntelaar. All. Leonardo
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatori: 2' pt Inzaghi M), 5' pt Pato (M), 46' st Cigarini (N), 48' st Denis (N)
Note: ammoniti Pirlo, Campagnaro, Rinaudo, Grava, Aronica. Espulso al 41' st Abate (M) per doppia ammonizione

E’ un Napoli che emoziona. In negativo e in positivo. Il pubblico, che ha reso il san Paolo un uovo, è passato dalla depressione alla follia collettiva, per la gioia di un pareggio colto grazie ad un gol nel finale, ancora una volta, in una zona dove diventa bello acciuffare il risultato, con la consapevolezza che poteva venirne fuori anche un successo.

Pazienza. Gli errori, soprattutto contro quel diavolo del Milan, si pagano, e se i cinque minuti da pennuti della retroguardia azzurra fossero stati giocati come si deve, forse stavamo raccontando un trionfo, ed il punteggio pieno di mister Mazzarri. Ma va bene così: a squadra c’è, gioca, ha carattere, ci crede fino alla fine. Il centrocampo è ben assortito e le due ali Hamsik e Lavezzi funzionano. La difesa deve ancora correggere le troppe amnesie, anche se il supporto di due esterni difensivi come Grava e Aronica aiutano, anche se non sempre mantengono la posizione.
In attacco Quagliarella non è in condizione, e si vede, e Mazzarri farebbe bene ad approfittare dell’ottimo momento di Denis, che ha segnato un gol pesantissimo con una vera e propria prodezza.

Sabato c’è la Juve: il Napoli deve recuperare presto le energie, portando con sé quelle positive che può regalare una serata come questa. Il tutto restando cauti, e giocando ogni gara come fosse una finale. E’ esattamente quello che vuole Mazzarri.

Le pagelle
De Sanctis 6: incolpevole sulle due reti e quasi del tutto inoperoso.

Grava 6,5: impeccabile. Tiene la posizione e costringe Ronaldinho ad uscire innervosito per non aver mai visto la trequarti azzurra.

Rinaudo 5,5: grave errore in occasione del vantaggio di Indaghi. Si riscatta in parte alla distanza.

Campagnaro 6: indiscusso regista della difesa, preciso e attento, purtroppo gli acciacchi non accennano ad abbandonarlo.

Dal 22’ s.t. Datolo 6: dalla sua tanta buona volontà nella spinta finale, ma nel ruolo di esterno sinistro è pur sempre un adattato.

Aronica 6: errore di posizione sul gol di Pato, il secondo del Milan in appena cinque minuti. Si riscatta alla distanza, con una bella prova sia in copertura che in fase di spinta. Rigenerato dall’avvento di Mazzarri.

Pazienza 6,5: prezioso il suo apporto ad arginare Pirlo e Seedorf, che si arrendono quasi per tutta la gara. Ennesimo calciatore rigenerato.

Dal 18’ s.t. Cigarini 6,5: un gran gol che speriamo gli dia la carica giusta per ritrovare se stesso. Il gioco di Mazzarri può fare a meno di uno come lui, ma se riesce a dare il meglio anche lui potrebbe essere decisivo e dare il suo apporto alla causa.

Gargano 6,5: sta trovando saggezza tattica che, unita alla grande volontà, ne sta facendo un calciatore insostituibile

Maggio 5,5: la sua spinta si spegne dopo poco. Nella ripresa sbaglia un gol già fatto, sull’ennesima papera di Dida.

Lavezzi 6: la retroguardia rossonera lo tiene a bada bene, ma riesce ad andare al tiro in un paio di occasioni, in cui risulta impreciso.

Hamsik 6,5: il ruolo nuovo lo sta restituendo alla causa. Corre, si inserisce, suggerisce, peccato che sotto porta non è abbastanza cattivo.

Quagliarella 5: non è in forma, nonostante si impegni tanto. Lo aspettiamo, quando starà bene, sicuri che potrà fare la differenza.

Dal 26’ s.t. Denis 7: non è la prima volta che entra a freddo ed è decisivo. Merita più spazio, soprattutto ora che quagliarella non è al top.

Mazzarri 6,5: ci ha creduto fino alla fine, ed è stato ancora una volta premiato. Il Napoli ha cuore, ma anche organizzazione. Importanti tatticamente gli esterni con attitudini difensive, ed un centrocampista di contenimento come Pazienza, che è fondamentale soprattutto alla luce dell’addio forzato di Blasi.




lunedì 26 ottobre 2009

E’ già febbre da Napoli – Milan

Trentamila biglietti già venduti al lunedì. Il tutto esaurito per mercoledì sera è una formalità. Napoli – Milan capita con le due squadre in netta ripersa dopo un inizio brutto e zoppicante, per una gara che promette spettacolo, gol e si spera una nuovo successo per il Napoli di Mazzarri.

Il pubblico azzurro ancora una volta ah dimostrato di essere il migliore del mondo, come abbiamo già avuto modo di scrivere qui (http://napolilamiapassione.blogspot.com/2009/10/niente-stadio-firenze-i-tifosi-del.html). Il san Paolo sarà vietato ai tifosi del Milan, ma ce ne sono tanti tra gli abitanti napoletani a tifare rossonero, quindi il calore e l’aria di sfida che fu di scudetto non mancheranno.

Dal punto di vista tecnico, il Napoli recupererà qualche pezzo in difesa, e recupera il proprio tecnico, che nonostante l’espulsione non sarà squalificato. Al di là di chi gioca, la squadra deve cercare di essere degno del suo pubblico, che, nonostante gli episodi isolati di qualche delinquente (ce ne sono stati altri anche a Firenze, purtroppo) ha pochi emuli al mondo.

domenica 25 ottobre 2009

Fiorentina-Napoli 0-1

Fiorentina: Frey, De Silvestri, Gamberini, Natali (29' st Comotto), Gobbi, Zanetti, Montolivo, Santana (31' pt Jorgensen), Jovetic, Vargas, Mutu (1' st Gilardino). A disp. Avramov, Donadel, Pasqual, Castillo. All. Prandelli
Napoli: De Sanctis, Grava, Rinaudo, Contini, Maggio, Gargano, Pazienza, Aronica, Hamsik, Lavezzi (47' st Datolo), Quagliarella (42' st Denis). A disp. Iezzo, Rullo, Bogliacino, Cigarini, Pià. All. Mazzarri
Arbitro: Morganti di Ascoli
Marcatore: 43' st Maggio
Note: ammoniti Mutu, Grava, Aronica, Contini, Zanetti, Gamberini, Maggio. Al 21' st espulso il tecnico Mazzarri (N) per proteste. Al 35' st Frey ha parato un rigore a Quagliarella.


Una vittoria, la seconda consecutiva, colta ancora una volta nel finale. Col cuore, come piace ai tifosi, in trasferta, finalmente, dopo oltre un anno. Il Napoli vince ancora, risale in classifica, e finalmente mostra gli attributi in campo. Il gioco non è ancor brillante, ma la squadra attacca, si dà da fare, mette in difficoltà avversari di caratura maggiore, e mette in campo tutto quello che c’è da mettere, e dovrebbe essere sempre così.

Gli azzurri ci credono fino alla fine, e anche stavolta Maggio, ancora una volta nel finale, ha trovato il guizzo vincente, un gol di precisione, di freddezza, che vale tre punti, e annulla l’errore di quagliarella dal dischetto, il secondo errore azzurro su penalty, fattore sul quale Mazzarri, espulso, dovrà lavorare già da lunedì. Il tempo stringe, e ora c’è già il Milan, gara difficile ma non impossibile. Il pubblico ha capito che ora è il momento di tornare a sostenere la squadra, e adesso per questo Napoli, se continua a giocare così, nulla è impossibile.



Le pagelle

De Sanctis 6,5: due parate decisive, una su Giardino e una su Vargas salvano il risultato, e una volta tanto lasciano la rete azzurra inviolata.

Grava 6: contiene abbastanza bene le sfuriate di Vargas.

Rinaudo 6: se la cava bene come regista della difesa, anche se qualche volta Giardino, nella ripresa, gli ruba il tempo.

Contini 6: qualche gomito alto di troppo, per il resto non rischia.

Maggio 6,5: match winner, freddo, presente, a destra manda in bestia Vargas, anche se per buona parte della gara lo subisce.

Gargano 5,5: troppo schiacciato sulla difesa dà poco respiro alla manovra offensiva, l’impegno comunque non manca, come sempre.

Pazienza 6: il suo innesto dà equilibrio a centrocampo, e la sua riconferma è d’obbligo, visto che si è deciso di far partire uno come Blasi.

Aronica 6,5: prova molto convincente a sinistra, sia in fase di contenimento che nella fase offensiva. La cura Mazzarri, che già lo aveva avuto alla Reggina, lo sta rigenerando.
Hamsik 6: dà geometrie alla manovra. Nel ruolo di “mezz’ala” a destra ha più libertà di svariare e non si pesta i piedi con Lavezzi.

Lavezzi 6,5: un fulmine, un diavolo, che ispira se stesso e i compagni, peccato per aver sbagliato un gol già fatto, sarebbe stato la ciliegina sull’ennesima prova da incorniciare.

Dal 47’ s.t. Datolo s.v.

Quagliarella 4,5: non è in condizione, e non dovrebbe giocare. Invece si permette di tirare anche un rigore, battendolo proprio male.

Dal 42’ s.t. Denis 6: entra in campo giusto il tempo per regalare a Maggio l’assist per il gol del successo azzurro.

Mazzarri 6,5: il Napoli è rigenerato, corre, crede fino alla fine nella vittoria ed è a punteggio pieno nella gestione di questo nuovo tecnico. Bisogna ora dare continuità ai risultati e maggiore fluidità al gioco, oltre. L’espulsione è eccessiva.



giovedì 22 ottobre 2009

Niente stadio a Firenze? I tifosi del Napoli restano i migliori

Ci risiamo: ci impediscono di andare allo stadio in trasferta per seguire la nostra squadra del cuore. Il prefetto di Firenze definisce la gara tra Fiorentina e Napoli ad alta criticità. Incidono gli episodi di domenica col Bologna (petardi e scontri di una solita minoranza infangante), fatto è che per i tifosi azzurri ritorna l’incubo della scorsa stagione, in cui il Napoli ha fatto a meno praticamente sempre dei propri tifosi, e questo, a lungo andare, ha condizionato anche la stagione del Napoli, che ha vinto praticamente una sola volta in trasferta. Adesso che si insegue un successo esterno che manca davvero da troppo tempo, ecco la decisione de prefetto, che chiude la curva ospite.

E’ una legge, e non si discute, va rispettata, ma come al solito tutta la tifoseria azzurra deve pagare per pochi delinquenti. Ci vorrà tempo per fare in modo che tutti nella nostra città abbiano senso civico, veramente tanto, ma quello che la parte buona di noi tifosi può fare è far sentire sempre il proprio apporto alla nostra squadra.

Ricordiamoci sempre che siamo il pubblico migliore del mondo, lo dicono tifosi, giocatori e addetti ai lavori, questa deve essere la molla che ci dovrà rendere ancora più grandi, tifando sempre più forte e civilmente per il nostro Napoli. Isoliamo chi non la pensa così! Siamo stufi di multe, squalifiche Daspo e altro. Sulla tessera del tifoso meglio non parlare, ma solo mantenendo tutti una condotta esemplare potremmo far capire a chi decide che certe “schedature” sono inutili.

domenica 18 ottobre 2009

Napoli-Bologna 2-1

Napoli: De Sanctis, Campagnaro (33' st Pià), Cannavaro, Contini, Maggio, Hamsik, Gargano, Datolo (1' st Pazienza), Aronica, Lavezzi (48' st Rinaudo), Quagliarella. A disp. Iezzo, Grava, Cigarini, Denis. All. Mazzarri

Bologna: Viviano, Zenoni, Portanova, Britos, Lanna, Guana, Mingazzini (22' st Mudingayi), Valiani (48' st Osvaldo), Zalayeta, Adailton(10' st Tedesco), Di Vaio. A disp. Colombo, Moras, Vigiani, Jimenez. All. Papadopulo

Arbitro: De Marco di Chiavari

Marcatori: 15' pt Adailton (B), 27' st Quagliarella (N), 46' st Maggio (N)

Note: ammoniti Valiani, Contini, Mudingayi, Britos, Cannavaro

Un Napoli che mette in campo, se non il gioco, almeno il cuore, che gli consente di raddrizzare una partita che perdeva, e vincerla proprio nel finale, in recupero. E’ bello vincere anche così, perché è giusto crederci fino alla fine, e giusto lanciare ai tifosi il messaggio che la squadra c’è, e che la stagione, ancora all’inizio, non è compromessa. Dipenderà dalla voglia di tutti di emergere, di fare il proprio dovere, e di dare semplicemente il massimo.

Le pagelle.

De Sanctis 6: parata spettacolare nella ripresa su Di Vaio. Discutibile la sua gestione delle uscite.

Campagnaro 6,5: si riprende il posto in difesa, e il suo ritorno si vede. Non butta mai il pallo,e e c’è quando si tratta si risolvere situazioni ingarbugliate.

Dal 33’ s.t. Pià s.v.

Cannavaro 6: in difficoltà contro il bestione Zalayeta, ma in compenso non rischia poi tanto.

Contini 6: corre pochi pericoli dalle sue parti, si difende.

Maggio 7: partita fatta di scatti brucianti a destra, spina nel fianco della difesa avversari. Il gol che vale i tre punti, è il giusto coronamento ad una grande prova.

Hamsik 5,5: sia a destra che a sinistra è molto marcato, e non sempre riesce ad eludere la marcatura avversaria, esercitata a tutto campo.

Gargano 6: abbastanza ordinato. Suo il fallo che porta al gol su punizione di Adailton, ma non ha particolari colpe.

Datolo 5,5: gioca da interno destro, bene in attacco, maluccio in difesa.

Dal 1’s.t. Pazienza 6: dà un po’ di sostanza al centrocampo.

Aronica 6: avanza poco, resta quasi sempre sulla linea dei difensori, ma alla fine la sua presenza serve.

Lavezzi 6,5: scende dall’aereo e trascina la squadra. Suo l’assist per il gol vittoria di Maggio

48’ s.t. Rinaudo s.v.

Quagliarella 6: la rete raddrizza in parte una gara sotto tono, poco lucida, forse condizionata dalla gara infrasettimanale con la nazionale.

Mazzarri 6,5: buona la prima. La squadra ha carattere, e lo dimostra il successo agguantato proprio nel finale. Far giocare titolare Lavezzi dopo la questione passaporto non è un buon messaggio al gruppo, ma alla fine il tecnico toscano ha avuto ragione. La squadra sembra più quadrata, ma in fase offensiva c’è ancora poco ordine e occorre fare chiarezza nelle fasi in cui si crea grossa confusione.




venerdì 16 ottobre 2009

Scandalo... passaporti

Prima datolo, ora Lavezzi. A Napoli scoppia uno “scandalo passaporti” tutto particolare, fatto in casa, e fatto di smarrimenti di passaporti quando si torna dalle trasferte con le nazionali.

Nella precedente sosta toccò a datolo smarrire il passaporto e rientrare in Italia con un giorno di ritardo, giocandosi il ruolo da titolare. Ora tocca a Lavezzi, che rientrerà in Italia solo il sabato prima della gara, costringendo il nuovo tecnico azzurro Mazzarri a farlo partire dalla panchina, se non a relegarlo addirittura in tribuna.

Dietro lo “scandalo” che coinvolge gli argentini c’è l’ira funesta di De Laurentiis, giustificata, perché paga i propri calciatori che non si allenano, e questo non va mai bene. I procuratori gettano acqua sul fuoco, ma sotto sotto a pensar male quasi sempre si indovina. E se il Pocho avesse voluto concedersi un altro po’ di riposo con la famiglia, inscenando questo smarrimento? Chissà…
La speranza è che gli argentini, che tanto i napoletani collegano a Maradona, non spezzino il cuore ai tifosi del Napoli. Che facciano sempre il proprio dovere e ci facciano gioire.

Domenica contro il Bologna bisogna ricominciare a vincere!

sabato 10 ottobre 2009

Come giocherà Mazzarri?

L’arrivo del nuovo tecnico Mazzarri pone nel Napoli la domanda sulle novità tattiche eventuali che il tecnico vorrà apporre alla squadra. Se sul campo d’allenamento, in questi primi giorni, sembra che la musica sia già cambiata,considerate le urla continue che si sentono sia come ammonizione che come carica, cosa che con Donadoni erano un lontano ricordo, qualcosa potrebbe cambiare anche sul campo di gioco.

Mazzarri ha annunciato i suoi colloqui con ogni singolo calciatore, ma ha già chiarito che vorrà solo capirne le caratteristiche, non assecondare le loro volontà: del resto sarebbe impossibile, essendo la rosa composta da venticinque persone.

In attesa di avere con sé tutti i nazionali, e approfittando della sosta per lavorare con quelli che ha, Mazzarri pare orientato a voler confermare la difesa a 3, sulla quale ha molto lavorato nelle sue prime sedute a Castelvolturno. Quello di cui il tecnico si è reso conto è che per varare questa linea difensiva il Napoli necessita di equilibri che finora non ha avuto appieno, ed è per questo che, accanto alla linea bloccata, assocerà quasi sicuramente due esterni di centrocampo, o almeno uno, dalle caratteristiche difensive.

E’ così che torna in auge la candidatura a titolare di Salvatore Aronica, che Mazzarri ha già allenato ai tempi della Reggina, e che fornisce qualche garanzia in più in fase difensiva rispetto a Datolo, che nel ruolo di esterno sinistro è pur sempre un adattato.

Per quanto riguarda i tre fissi, è probabile che Mazzarri dia spazio a Campanaro come centrale. Anche questo è un calciatore conosciuto al tecnico toscano, e le sue doti di palleggio, oltre che di marcatura sono stati visibili sin dalle prime partite, nonostante l’argentino si sia poi fermato per infortunio. Probabile, più che lo spostamento, addirittura l’esclusione di Paolo Cannavaro, per la gioia di buona parte della tifoseria azzurra, almeno quella che di calcio ne capisce un po’. Il fratello d’arte continua ad essere un disastro, sia al centro che a destra, e probabilmente lavorare nell’ombra senza sentirsi titolare inamovibile potrebbe fargli bene. Gli altri due difensori titolari dovrebbero essere Contini e Santacroce. Il primo sta meritando il posto per la sua concretezza in fase di copertura, mentre il secondo, nelle sue fugaci apparizioni di inizio stagione, ha messo in luce il suo talento, seppur ancora grezzo e condizionato da un carattere immaturo, che da un momento all’altro, se non limato, potrebbe rovinarlo definitivamente. Ma Mazzarri ha avuto Cassano, e sull’aspetto del carattere di Santacroce si può stare tranquilli. Il ragazzo difficilmente farà altre “sparate” in allenamento o in campo.

Per quanto riguarda il centrocampo, occorrono due uomini che sappiano rompere il gioco avversario. Il centrocampo azzurro è leggerino e questo è un problema che va risolto. Se Palombo, che conosce Mazzarri avendolo avuto fino all’anno scorso alla Sampdoria, ha parlato addirittura di un rombo di centrocampo, è più verosimile che il tecnico adotti una linea a quattro. Non si esclude la rivalutazione di Pazienza accanto a Gargano. Se il calciatore pugliese non è amato, è sicuramente uno tra quelli che sa interdire il gioco, ed è forse l’unico insieme a Gargano, dopo la partenza di Blasi. In questo punto, come sull’esterno di sinistra, bisogna ricorrere al mercato, ma se ne parlerà a gennaio, ed il presidente non sembra volersi tirare indietro, come dimostra di fare sempre, per la fortuna del tifo azzurro. Oltre a Gargano e Pazienza spazio a Aronica, come accennato, ed a Maggio, che ha vissuto proprio con Mazzarri il più bel periodo della sua carriera, alla Sampdoria.

Un po’ più avanzato Lavezzi e Hamsik, che sono abituati a svariare, a scambiare palla negli spazi stretti,e ad inserirsi sotto rete, quindi hanno bisogno di stare larghi per poi accentrarsi. Queste posizioni potrebbero favorire, in avanti, anche il gioco di Quagliarella, che può assecondare meglio i movimenti degli esterni, facendosi trovare in zona gol con maggiore efficacia. Questo tipo di gioco può dar spazio anche alle altre punte, come Denis e Hoffer, che finora hanno raccolto le briciole.

Questi i punti di partenza, che di qui alla prossima settimana, quando il Napoli di Mazzarri esordirà al san Paolo contro il Bologna, potrebbero cambiare. Al di là del modulo, come lo stesso Mazzarri ha riconosciuto, occorre una squadra con l’anima, che sudi la maglia. Sotto il profilo degli obiettivi, seppur il presidente ha ripreso a parlare d’Europa, la squadra non deve porsi obiettivi, ma pensare a giocare, ad avere un’identità ,ed a puntare sempre al risultato pieno, vincere, tirando fuori quegli attributi già citati che finora, da inizio campionato, e per buona parte di quello passato, non si sono visti.

martedì 6 ottobre 2009

NAPOLI. LA BUFERA CONTINUA

Continua la bufera nel Napoli, e de Laurentiis come un abile timoniere asseconda la barca Napoli, cercando di non farla affondare, ma fare in modo che proprio questa turbolenza dia alla squadra, sicuramente non da buttare, la spinta per rendere quanto realmente dovrebbe.

Dopo l’addio di Marino, un altro addio annunciato: quello del tecnico Roberto Donadoni. Il tecnico lascia senza aver dato impronta alla squadra, pur avendoci provato, e avendo il merito, a fine stagione, di aver rivalutato alcuni calciatori dandogli fiducia. Donadoni è un’ottima persona, lo si vede lontano un miglio, e di questo il presidente si è accorto e lo ha congedato a dovere, ma purtroppo questo nel calcio non basta, anzi…

Il tecnico paga il non aver trasmesso alla squadra la grinta giusta, grinta che non ha e che non ha mai avuto nemmeno da calciatore, quando era sì bravo, ma silenzioso, e porta con sé la macchia di un rigore fallito a Italia ’90 contro l’Argentina.

Partito, con sostituzione di Reja, con il modulo del suo predecessore, per non voler stravolgere una squadra già sull’orlo dello sbando, nella nuova stagione è ripartito dallo stesso modulo, ha chiesto determinati giocatori che gli sono stati dati da Marino (che non lo ha mai amato) ma si sono create situazioni strane di doppioni in certi ruoli, e mancanze gravi in altre. La situazione, in pratica, in cui il Napoli versa attualmente.

Questo Napoli troverà Walter Mazzarri, nuovo tecnico del Napoli, ufficializzato oggi da De Laurentiis, in attesa di ufficializzare anche direttore generale e direttore sportivo, concludendo la rivoluzione azzurra che ha messo in atto in coincidenza con quello che definisce nuovo quinquennio.

Un nuovo tecnico, quindi, sicuramente più vulcanico e capace di motivare il gruppo rispetto a Donadoni, e che già conosce l’ambiente avendo fatto il secondo a Ulivieri. Di sicuro, qualunque sia il suo modulo, ha bisogno di nuovi calciatori che vadano a completare le falle. La rivoluzione non finirà questo fine settimana, ma dovrà cominciare a gennaio. Anche se sarà un mercato di riparazione, il Napoli dovrà cercare di riparare il più possibile le proprie carenze di organico. Nel frattempo, potrà compensare con quello che fino ad ora è mancato: le palle.

domenica 4 ottobre 2009

Roma-Napoli 2-1

Roma: Julio Sergio (22' pt Lobont), Motta (10' pt Cassetti), Burdisso, Andreolli, Riise, De Rossi, Pizarro, Cerci (1' st Faty), Perrotta, Vucinic, Totti. A disp. Tonetto, Greco, Guberti, Okaka. All. Ranieri
Napoli: De Sanctis, Cannavaro (23' st Hoffer), Rinaudo, Contini, Maggio, Gargano, Cigarini (44' st Denis), Hamsik, Datolo (37' st Zuniga), Lavezzi, Quagliarella. A disp. Iezzo, Aronica, Pazienza, Bogliacin. All. Donadoni
Arbitro: Banti di Livorno
Marcatore: 25' pt Lavezzi (N), 37' pt Totti (R), 18' st Totti (R)
Note: ammoniti Cannavaro, Vucinic, Perrotta, Rinaudo

Le solite cose: Napoli non bello, ma almeno squadra per un tempo, poi alla prima difficoltà diventa una squadra di dilettanti. Non basta la bufera di domenica che ha visto l’addio di Marino nonostante la vittoria. La bufera continuerà, e probabilmente stavolta porterà via Donadoni. Si salva solo La vezzi, ancora una volta in gol, ma questa squadra è priva di costrutto, di mordente, di… palle. Di fronte ha avuto una Roma che non ha fatto nulla di speciale per portare a casa bottino pieno. Ci si mette il modulo che non si addice a questa rosa, con il tecnico che ci mette del suo sbagliando le sostituzioni oltre che l’approccio alla gara da trasferire alla squadra.
Così non si va da nessuna parte, la rosa c’è ma la squadra non gioca. I giocatori ai microfoni dei giornalisti dicono che sono con il tecnico, ma sul campo non lo dimostrano. E’ tempo, quindi, ricambiare, ma fissando regole precise: chi sbaglia paga (sia gli allenatori che i giocatori) e vanno presi provvedimenti drastici, come potrebbe essere il blocco degli stipendi, superato ma non proibitivo. Se necessario, andrebbe fatto anche questo.

Le pagelle
De Sanctis 6 : finalmente un’uscita vale una bella parata. Poche colpe sui due gol.

Cannavaro 5: gioca a destra, ma la musica non cambia. Da un suo solito intervento da dilettante propizia il primo gol della Roma. Donadoni lo toglie per mettere una punta, e la sostituzione sa di bocciatura. Speriamo…

Dal 23’ s.t. Hoffer 5: ghiotta occasione, che spreca colpendo con una spalla. Che resti a Napoli, o torni in Austria cambia ben poco.

Rinaudo 6: se la cava da centrale, anche se spesso ci mette il gomito. Ha smesso di piangere e le cose vanno meglio. Ora deve cercaredi non far piangere i tifosi azzurri.

Contini 5,5: tutto bene, tranne quando si perde Totti, che segna il secondo gol.

Maggio 5,5: primo tempo che lascia ben sperare, con grande incisività sulla fascia. La ripresa è un naufragio insieme al resto della barca.

Gargano 6: come al solito, ce la mette tutta, ma a conti fatti il suo apporto non vale le energie spese.

Cigarini 4: deve ricordarsi di essere un giocatore

44’s.t. Denis s.v.: non ha colpe se il tecnico si ricorda di lui solo agli sgoccioli del match.

Hamsik 6: un gran primo tempo, dove mette paura a cassetti sulla destra. Nella ripresa, invece, gioca a nascondino, come fa quando ha paura o non è in condizione.

Datolo 5,5: grande impegno ma nulla o quasi di buono.

Dal 37’ s.t. Zuniga s.v.

Lavezzi 6,5: bel gol con complice il portiere avversario, prova di grande generosità, ma non basta.

Quagliarella 5: non era in condizione di giocare.

All. Donadoni 4: sulla via dell’addio. Sbaglia le sostituzioni, sbaglia il modulo, sbaglia l’approccio. Non è l’unico colpevole di questa situazione, ma da lui in questa nuova stagione si aspettava il valore aggiunto da dare alla squadra, cosa che non c’è stata.