domenica 24 aprile 2011

Hamsik: “Vogliamo il riscatto”. Marek, lo vogliamo tutti!

Sabato pomeriggio è stato tra i peggiori in campo a detta di tutti. La sua partita contro il Palermo si è risolta in un cross al centro per Cavani, neutralizzato dalla difesa siciliana. Il resto è un irritante vagare per il campo, uno scambiare palla in orizzontale senza mai affondare in colpo negli spazi che comunque il Palermo ha offerto. Risultato: Marek Hamsik è stato sostituito da Mazzarri, come poche volte succede.

Il calciatore slovacco ha una classe immensa, che lo rende capace di risolverti una partita quando meno te l’aspetti, anche se è in standby per una gara intera. Quando però non gira, si vede, perché l’intera squadra arranca, e lui finisce per diventare un peso, esattamente come lo è stato sabato fino alla sostituzione.

Da persona intelligente, leader e uno dei trascinatori del Napoli, Hamsik si è reso perfettamente conto di quanto ha giocato male domenica, e intende riprendersi al più presto insieme alla squadra, a partire da sabato prossimo, quando sarà in programma la sfida gemellaggio con il Genoa.

I liguri non hanno più nulla da chiedere al campionato, ma non avevano pretese nemmeno sabato, quando hanno sconfitto il Lecce, che invece sta lottando per la salvezza. La formazione di Ballardini non regalerà nulla, ed è per questo che servirà il miglior Napoli, e quindi anche il miglior Hamsik.

Lo slovacco è a quota dieci reti in questo campionato: il suo record personale in campionato, ottenuto lo scorso anno, dodici centri, è poco distante e quindi raggiungibile. A quattro gare dalla conclusione del campionato, Hamsik ha il dovere di provare a fare altri gol e di aiutare il Napoli a fare il maggior numero di punti.
Che adesso dalle parole si passi ai fatti, perché due sconfitte consecutive sono francamente già troppe.

sabato 23 aprile 2011

Mazzarri: "Guardo la prestazione". Appunto...

La classica filastrocca dell’allenatore quando si perde è “guardo la prestazione”. Si cerca di giustificare, cioè, la sconfitta con una magra consolazione che potrebbe essere stata la buona partita giocata dalla squadra.

Il Mazzarri del dopo partita di Palermo si serve della stessa filastrocca: “Guardo la prestazione”, ma in questo caso il tecnico azzurro risulta un tantino fuori luogo. Contro il Palermo il Napoli ha giocato bene solo nel primo tempo, mentre nella ripresa, pur avendo avuto il pallino del gioco, non ha creato alcun problema ai rosanero, subendo anche l’assalto in contropiede da parte dei padroni di casa.

Mazzarri farebbe bene ad isolare la squadra da un ambiente in cui se ne sentono veramente di tutti i colori. Il primo candidato all’addio è proprio lui mister Mazzarri, e se così veramente non è, ne dia una dimostrazione concreta, e la smetta di elogiare la squadra per quello che non fa.

Adesso che il campionato si avvia alla fine c’è bisogno di dare tutti il massimo, allenatore compreso.

Le pagelle di Palermo-Napoli

De Sanctis s.v.: nulla da segnalare.

Campagnaro 5,5: impreciso nelle chiusure, inutile o quasi quando avanza

Cribari 5,5: in difficoltà su Hernandez.

Ruiz 6: se la cava, ma talvolta soffre.

Maggio 4: Balzaretti diventa un extraterrestre e lui gli dà il “la”. Commette il fallo da rigore per il vantaggio del Palermo.

1’ s.t. Zuninga 5,5: tanta volontà, ma conclude poco.

Gargano 5: la panchina non gli è bastata: sbaglia l’impossibile.

Pazienza 5: nervoso e poco preciso.

Dal 11’ s.t. Yebda 5,5: cerca di prendere la squadra per mano, ma anche lui conclude poco.

Dossena 4,5: chi l’ha visto?

Mascara 6: si batte per l’orgoglio, contro l’odiato Palermo, ma non basta.

Hamsik 4,5: “ricercato”.

Dal 20’ s.t. Lucarelli 6: premiato l’impegno, non la concretezza.

Cavani 6: segna il rigore dell’ex, ma per il resto ha pochi rifornimenti e non può esprimere tutto il suo potenziale.

Mazzarri 5,5: la squadra era partita bene, mostrando qualche azione interessante in attacco. Poi si è spenta ed è sceso quasi il sipario. Speriamo che non sia sceso il sipario sul suo Napoli, perché le sue dichiarazioni, a volte, sanno di addio.

Palermo-Napoli 2-1

Palermo: Sirigu, Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Bacinovic (34' st Acquah), Nocerino, Pastore, Ilicic (26' st Kasami), Hernandez. A disp. Benussi, Carrozzieri, Garcia, Darnian, Kurtic. All. Rossi
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cribari, Ruiz, Maggio (1' st Zuniga), Gargano, Pazienza (11' st Yebda), Dossena, Mascara, Hamsik (20' st Lucarelli), Cavani. A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce, Sosa. All. Mazzarri
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatore: 3' pt Cavani rig. (N), 38' pt Balzaretti (P), 4t' pt Bovo rig. (P)
Note: ammoniti Cassani, Balzaretti, Pazienza, Nocerino, Mascara

Male. Questo Napoli gioca male e perde malamente. Ed è il sorpasso dell’Inter, che mette la freccia e saluta, relegandoci al terzo posto. Mica da buttare, per carità, ma attenti, ragazzi, la vostra involuzione fa paura.

Gli azzurri sul campo del Palermo hanno regalato un’altra prestazione molto brutta, basata sulla rinuncia al gioco, e offrendo il fianco ad un avversario che ha meritato, ma che si poteva battere.

Spento il centrocampo, mal servito l’attacco, distratta la difesa: la frittata è fatta, e la formazione di Mazzarri sta iniziando a mollare proprio adesso, nel finale, quando invece c’è bisogno dell’apporto di tutti, e che tutti diano il massimo.

Il campionato non è finito, ed è per questo che preoccupa questo rilassamento. Errori come quello che hanno spianato la strada al rigore del Palermo, o vedere gente come Hamsik che vaga per il campo, o Maggio che non ne azzecca una, preoccupano.
Non c’è dubbio, se vuole arrivare a traguardi importanti il Napoli deve decisamente ,e velocemente, darsi una mossa.

mercoledì 20 aprile 2011

Forza Napoli: il campionato non è finito!

La sconfitta con l’Udinese ha abbassato un po’ il morale dell’ambiente azzurro. Chi prima era carico e confidava in obiettivi francamente difficili da raggiungere, adesso si è un po’ spento. La gara di domenica sera ha messo in luce un Napoli spento, vivace solo a tratti, che ha sbagliato un rigore e tutto sommato ha meritato la sconfitta.

A sentire anche le dichiarazioni di Mazzarri e di parte del gruppo, si ha l’impressione che ci si voglia accontentare di quanto fin qui di buono fatto, e di mollare un po’ la presa, soddisfatti di un campionato che fino ad ora ha superato notevolmente le aspettative.

Sarebbe assurdo, però, mollare la presa proprio ora. In serie A non ci si può accontentare, perché non si corre da soli, ma ci sono una marea di squadra agguerrite e desiderose di arrivare in alto, che non danno certo la possibilità di respirare o fare calcoli e riflessioni a lungo termine.

Il Napoli adesso è secondo, e il Milan capolista dista di sei lunghezze, ma dietro c’è l’Inter, che insegue a due punti, e quindi un pericolo serio.

Adesso che siamo in ballo, dobbiamo continuare a ballare, almeno per altre cinque partite e quindici punti in palio. A bene vede, infatti, nemmeno Inter e Milan se la passano molto bene. Seppur hanno un calendario più agevole rispetto agli azzurri, le due milanesi hanno qualche gatta da pelare.

Il Milan dovrà stare due giornate senza Pato e Ibrahimovic, e dovrà affidarsi a qualcuno die suoi centrocampisti col vizio del gol per poter compensare. L’Inter, dal canto suo, non sta attraversando un buon periodo, ed è davanti ad un vero e proprio bivio dal punto di vista tecnico, nonostante la vittoria in coppa Italia.

Il Napoli è là, e deve rimanerci, cercando di fare del suo meglio in queste cinque partite, per poi vedere solo nel finale dove è riuscito ad arrivare.

Il campionato non è ancora finito. Napoli, per favore, non mollare!

martedì 19 aprile 2011

Mazzarri resta: ripartiamo da lui!

Dopo le voci di qualche settimana fa di Mazzarri alla Juve o alla Roma, in questi giorni, guarda caso, dopo la sconfitta del Napoli con l’Udinese, adesso pare quasi sicura la riconferma del tecnico toscano alla guida del Napoli per almeno altri due anni.

Lo ha detto il presidente, lo confermano i bene informati. Certo, è il minimo confermare un allenatore che è un vincente, che sta regalando alla città una campionato strepitoso insieme alla sua squadra, e che una sconfitta, seppur assurda come quella di domenica, non può assolutamente cancellare.

Con la conferma di Mazzarri, è sicuramente possibile cominciare a costruire anche la quadra per la prossima stagione, e fare una squadra che sia ancora più forte e vincente di quella attuale.

Affidarsi a Mazzarri vuol dire senza dubbio conservare l’intelaiatura attuale, confermando assolutamente i pezzi migliori, e ripartendo da un modulo ben conosciuto e assimilato dai più, da far conoscere ai nuovi arrivati, che devono dare valore aggiunto.

Mazzarri è un grande motivatore e pretende sempre il massimo dalla sua squadra, dal primo all’ultimo calciatore: sono queste doti che possono solo far bene al Napoli, e a tutta la squadra, che così riesce a dare il massimo. Se il Napoli punta veramente in alto deve dare continuità, e la continuità vuol dire soprattutto confermare l’allenatore. Da Mazzarri, infatti, si può ricominciare per puntare ancora più in alto.

lunedì 18 aprile 2011

Mascara, ora batti il Palermo

Contro il Palermo mancherà Lavezzi. Domenica contro l’Udinese il Pocho ha commesso una serie di gesti stupidi che gli sono costati un altrettanto stupida ammonizione. L’argentino avrà l’occasione di riposare un po’ in vista delle ultime quattro partite di campionato.

Il sostituto dovrà essere e probabilmente sarà Peppe Mascara.

Il siciliano azzurro domenica ha messo a segno la sua seconda rete, tra l’altro consecutiva, con la maglia del Napoli, inutile ma dettata dal grande cuore che sta mettendo in campo partita dopo partita, dimostrando grande attaccamento alla sua nuova causa.

Mascara è in gran forma, e il suo stato di grazia può tornare utile al Napoli in occasione della squalifica di Lavezzi, ed in un momento delicato come quello attuale, in cui il Napoli, reduce dalla sconfitta con l’Udinese, deve riprendere il suo cammino vincente, cercare di concludere la stagione nel miglior modo possibile.

Mazzarri per sabato deve puntare su Mascara, considerando anche che, da buon siciliano catanese di Caltagirone, sente come non mai la partita contro il Palermo. E proprio al Palermo ha messo a segno quella che forse è la rete più bella della sua carriera, segnata quasi da metà campo, che portò ad un incredibile quattro a zero per gli etnei.

Un precedente che fa ben sperare, e che ci fa puntare tutto su Mascara, che ce la sta mettendo tutta e merita tutta la nostra stima e la nostra fiducia.

Inler segna al Napoli e non esulta: è già azzurro?

Una partita da incorniciare ed un bel gol segnato con la complicità del centrocampo azzurro. Questa la gara di Inler contro il Napoli. E probabilmente presto sarà il suo Napoli.

Inler, in occasione del gol, non ha esultato, ma si è praticamente fermato per poi farsi sommergere dai suoi compagni di squadra. Un segnale? Ovviamente sì, considerando una serie di fattori.

Inler è un vero e proprio pallino del Napoli da un bel po’ di tempo. La società azzurra sta inseguendo il forte centrocampista da parecchio tempo, perché lo stima, e si era parlato di un suo arrivo a Napoli già ad agosto e poi, successivamente, a gennaio, quando addirittura qualcuno vicino all’ambiente udinese vociferava che avesse preso già casa a Posillipo. Poi non se ne fece più niente, ma probabilmente il discorso era solo rimandato, perché era probabile che sia l’Udinese, sia il calciatore, avevano richiesto un ritocco verso l’alto di ingaggio e cifra di cessione, che probabilmente ci sarà.

Il calciatore udinese, nel dopo partita della gara con il Napoli, ha motivato la mancata esultanza con una forma di rispetto verso gli amici che ha a Napoli. In realtà gli amici di Inler a Napoli potrebbero diventare molti di più, perché è molto probabile che da luglio arrivi a Napoli, ed ha pensato bene di non inimicarsi da subito i suoi potenziali futuri tifosi.

Da come sta giocando in questo campionato, Inler ha le caratteristiche giuste per giocare nel Napoli. E’ bravo in copertura, tiene bene la posizione, ed alterna forza fisica, rapidità di esecuzione ed un tiro che non è male, e che gli ha prodotto finora tre reti in stagione.

Il suo arrivo non potrebbe che far bene al Napoli, ma per sapere se verrà o no a Napoli bisognerà a spettare inizio luglio. Per adesso il centrocampista ha fatto capire che da parte sua l’intenzione c’è.

domenica 17 aprile 2011

Napoli, adesso non abbatterti!

Perdere come contro l’Udinese ci può stare. Il Napoli ha avuto una partita storta sotto tutti i punti di vista: lo si è visto per le occasioni sbagliate, e soprattutto per il calcio di rigore che ha fallito il Matador. L’Udinese si è chiusa bene e poi aperta al momento giusto, riuscendo ad ovviare alle assenza dei suoi due pezzi migliori: DI Natale e Sanchez.

A friulani è andata bene, al Napoli invece tutto male, anche se gli azzurri, nella ripresa, si sono praticamente fermati, demoralizzati, hanno creduto veramente poco nella vittoria, e nel finale almeno un pareggio potevamo anche strapparlo, perché questa squadra non molla mai.

Il Milan, però, ora è a sei punti e l’Inter segue a due punti.

Adesso la cosa importante è archiviare questa partita e pensare subito alla prossima, quella con il Palermo, perché la stagione non è finita.

Mancano cinque partite e quindici punti in palio: può succedere ancora di tutto, ed il Napoli, esattamente come prima, ha l’obbligo, il dovere, di fare del suo meglio per concludere più in alto possibile.

A Palermo mancheranno Lavezzi e Cannavaro per squalifica. Non importa: il Napoli deve tornare il sé e riprendere il suo cammino. A Palermo i tifosi ci saranno, ed è chiamata ad esserci anche la squadra.
Forza ragazzi, non mollate mai!

Le pagelle di Napoli-Udinese

De Sanctis 6,5: due strepitose parate su Denis, nulla da fare, invece, sui due gol.

Campagnaro 5,5: se la cava in difesa, ma quando avanza non ha mai il cross giusto.

Cannavaro 5,5: nella circostanza del secondo gol è totalmente fuori posizione. Per ilresto poche sbavature, tranne un liscio da evitare, ma è nelle sue corde.

Ruiz 5,5: qualche problema nel tenere la posizione.

Maggio 5: sempre sulla difensiva, male. Traversa su colpo di testa.

Yebda 5,5: lento, macchinoso, perde la sfida con Inler.

Dal 22’ s.t. Mascara 6,5: tanto cuore da fargli segnare il gol dell’onore, inutile, purtroppo.

Pazienza 4,5: troppi spazi lasciati agli avversari a centrocampo, in particolare in occasione del gol che segna Inler

Dal 18’ s.t. Gargano 6: ce la mette tutta, ma non basta.

Dossena 5: l’inizio fa ben sperare, ma conclude veramente poco.

Dal 30’ s.t. Lucarelli 6: premiato l’impegno.

Hamsik 5: timoroso, come quando gioca male. Come oggi, ad esempio.

Lavezzi 5: sfiora il gol nel primo tempo, ma è nervoso, e si vede. Ammonito, ancora una volta prima delle “feste” salterà la prossima partita.

Cavani 4: non è la sua giornata. Sbaglia due gol clamorosi, sbaglia il rigore, e liscia completamente in occasione del gol di Mascara. Peggio di così…

All.: Mazzarri 5,5: la squadra ha sbagliato l’impossibile, ma non è solo colpa sua: ha provato a scuoterla con gli attaccanti, ma si gioca anche con un centrocampo assortito. La squadra è comunque da elogiare, come hanno fatto i tifosi, e deve fare di tutto per rimettersi presto in sesto perché la stagione non è finita.

Napoli - Udinese 1-2

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Ruiz, Maggio, Yebda (22' st Mascara), Pazienza (18' st Gargano), Dossena (30' st Lucarelli), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce, Zuniga. All. Mazzarri
Udinese: Handanovic, Benatia, Zapata, Domizzi, Pasquale (32' st Coda), Isla (36' pt Cuadrado), Pinzi, Inler, Asamoah, Armero (48' st Angella), Denis. A disp. Belardi, Battocchio, Vydra, Corradi. All. Guidolin
Arbitro: Tagliavento di Terni
Marcatori: 10' st Inler, 17' st Denis
Note: espulso Domizzi al 42' st per doppia ammonizione. Ammoniti Asamoah, Pazienza, Lavezzi, Handanovic, Cannavaro. Al 44' st Handanovic ha parato un rigore a Cavani.

Un brutto Napoli sbaglia e paga il colpo. Perde con l’Udinese, perché ha sottovalutato i friulani come non doveva fare e come invece ha fatto, ed è andata male.

Al San Paolo si è visto un brutto Napoli, che ha offerto qualche bella giocata nel primo tempo, ma per il resto ha tenuto uno sterile possesso di palla, che si è tradotto in ben poco. L’Udinese dal canto suo ha giocato bene, con buona copertura, ed è riuscito ad approfittare dei pochi spazi offerti dal Napoli per segnare i suoi due gol: prima con Inler, prossimo calciatore del Napoli, che non ha esultato, poi con Denis, ex azzurro, che nemmeno ha esultato.

Brutto, brutto Napoli, che nel finale prende una traversa con Maggio, sbaglia anche un rigore con un assurdo Cavani, e che trova il gol proprio nel finale con Mascara. Ma è solo il gol dell’onore, che il Napoli salva, ma questa squadra non ha meritato di vincere, anzi si è meritato lo schiaffo dell’Udinese che ora si spera regali nuovamente la giusta umiltà.

Nel frattempo il Milan, a sei punti, vola verso lo scudetto.

sabato 16 aprile 2011

Napoli-Udinese: le probabili formazioni

Attento Napoli: l’Udinese è ferita, ma non è morta. Il sogno azzurro può continuare, ma è sempre più vietato sbagliare, e l’impegno da mettere in campo à sempre maggiore, partita dopo partita.

Sono questi gli ingredienti di una Napoli – Udinese, notturna che vedrà fronteggiarsi senza dubbio le squadre che stanno offrendo il più bel calcio in questo equilibratissimo campionato. La formnazione di Guidolin sarà quasi sicuramente orfana dei suoi due pezzi migliroi, Di Natale e Sanchez, ma schiererà un probabilmente un ex con il dentino un po’ avvelenato: German Denis. Non c’è da stare tranquilli, insomma, per gli azzurri, che vogliono continuare nella marcia di vertice, e per questo devono continuare a vincere.

Per la formazione azzurra, rientra Cavani dopo la squalifica. I dubbi di Mazzarri sono legati al centrocampo, dove sono in ballottaggio Pazienza, in evidente difficoltà fisica, e Gargano, che invece sta recuperando.
Queste le probabili formazioni:


NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Ruiz; Maggio, Pazienza, Yebda, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Aronica, Santacroce, Gargano, Zuniga, Mascara, Lucarelli. All. Mazzarri.
UDINESE (4-5-1): Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi, Pasquale; Isla, Inler, Pinzi, Asamoah, Armero; Denis. A disposizione: Belardi, Coda, Battocchio, Cuadrado, Beleck, Vydra, Corradi. All. Guidolin.

venerdì 15 aprile 2011

Napoli, attento... ai campioni

I campioni sono loro: indossano le maglie bianconere a strisce, e animano la tranquilla provincia friulana con le loro gesta. L’Udinese è il miracolo sportivo del calcio che “non conta”, nel senso non offensivo del termine, ci mancherebbe. E’ un calcio che non gode della ribalta principale, ma che spesso subisce anche torti grandi quanto una casa, ma continua a lavorare in silenzio, consapevole di aver fatto già un grande miracolo. I campioni sono i giocatori dell’Udinese, prossimo avversario del Napoli. Quell’Udinese che a quattro gare dall’avvio di campionato erano a zero punti, e ora sono a ridosso della Champions League, quell’Udinese che hanno segnato sette gol sette al Palermo in una sola partita, e che hanno tra le loro fila il calciatore che ha segnato di più in campionato, Antonio Di Natale.

Proprio quest’ultimo, insieme a Sanchez, probabilmente non sarà della partita. Entrambi i due ragazzi terribili saranno bloccati da un infortunio. Questo, però, non deve far dormire al Napoli sonni tranquilli: sarebbe un errore, forse il più grave. In campo, del resto, ci sarà probabilmente Denis, l’ex di turno, al quale non dispiacerebbe mettere il suo ex Napoli nei guai.

Nella serata affollata che si prospetta al san Paolo, ci vorrà un Napoli degno dei campioni, perché i campioni sono loro, l’Udinese, una squadra che è una sorpresa, e che continua a sfornare campioncini semi – sconosciuti, e li fa diventare grandi, li rivende, ed è sempre in attivo, ricominciando poi da zero. A questo si ispirava il primo Napoli della massima serie dopo il fallimento. Il Napoli ora è però sul trampolino di lancio, ed è il momento di tuffarsi senza sbagliare, se si vuole arrivare a traguardi importanti.

lunedì 11 aprile 2011

Napoli, stai diventando una grande squadra

La vittoria del Napoli sul Bologna di domenica è passata quasi inosservata, al cospetto di un Milan che ormai è proiettato verso lo scudetto, e ha deciso di non sbagliare un colpo. In più ci si è messo Ibrahimovic, con i suoi malcelati eccessi a catalizzare su di sé l’attenzione, peraltro non per gesta prettamente sportive.

Ma a ben vedere la gara vinta dal Napoli domenica in trasferta, in un campo quasi tutto azzurro, ha un’importanza fondamentale, anche se non ha regalato le emozioni che, ad esempio, ha regalato la gara vinta l’altra domenica contro la Lazio.

Il Napoli ha stupito per come ha gestito il risultato senza subire mai. E’ vero che il Bologna è parso in parte già appagato da un salvezza ormai in saccoccia, ma è pur vero che gli azzurri hanno offerto una gara giudiziosa in tutti i reparti, dimostrandosi squadra quadrata a centrocampo, dove ha svettato nuovamente Yebda, e in difesa, dove il trittico composto da Cannavaro, Ruiz e Campagnaro ha retto bene, insieme a De Sanctis, autore di due belle parate. In più i ragazzi di Mazzarri sono riusciti a fare a meno di uno come Cavani, mandando in gol un sorprendente Mascara e Hamsik, che ha realizzato un rigore propiziato dal solito Lavezzi, che ha messo il suo zampino anche sul primo gol.

Il Milan vola, e probabilmente non riusciremo a raggiungerlo mai, ma per come questa squadra cresce partita dopo partita, i tifosi devono essere orgogliosi. Come la squadra deve essere, a sua volta, orgogliosa dei tifosi, che a Bologna hanno regalato l’ennesimo esempio della loro superiorità quanto a calore e attaccamento alla maglia.

domenica 10 aprile 2011

Le pagelle di Bologna-Napoli

De Sanctis 6,5: due parate su due conclusioni difficili, che valgono oro e mantengono un risultato meritato.

Campagnaro 6: controlla Di Vaio e non rischia quasi mai.

Cannavaro 6: attento e deciso quando c’è da spazzar via la palla.

Ruiz 6: qualche piccolo patema d’animo risolto come gli altri con decisione.

Maggio 7: un treno la cui corsa viene interrotta dai falli degli avversari. Ma è devastante lo stesso, come in occasione del primo gol. Nella ripresa è costretto sulla difensiva, ma fa la differenza anche là.

Pazienza 6: in sofferenza su Mudingayi nel primo tempo, nella ripresa prende le misure e torna lui.

Yebda 6,5: difende e porta anche palla, con qualche gesto tecnico apprezzabile, in cui deve credere di più.

Dossena 6: primo tempo di grande quantità, ripresa di contenimento.

Mascara 7: trova un gol meritato, di opportunismo, a coronamento di una partita giocata bene, e forse finita presto.

dal 15’ s.t. Zuniga 6: entra e dà il suo contributo per mettere in cassaforte il risultato.

Hamsik 6,5: segna il rigore della sicurezza, nella ripresa sfrutta gli spazi giusti per sfiorare il raddoppio personale.

Dal 32’ s.t. Gargano 6: entra e aiuta a contenere gli spenti avversari.

Lavezzi 6,5: bello il tacco che spiana la strada al primo gol, seppur condito da un errore del portiere bolognese Viviano. Assurdo l’errore sotto porta che costringe al suo atterramento Viviano, Ma da qui scaturisce il rigore del due a zero. Yebda poi gli frana addosso e rallenta, per il dolore al ginocchio.

Dal 42’ s.t. Lucarelli s.v.

Mazzarri 6,5: indovinata la scelta di schierare Mascara da titolare. La squadra ha sofferto veramente poco, segno che sta diventando pian piano una grande.

Bologna-Napoli 0-2

Bologna: Viviano, Moras, Portanova, Cherubin, Buscè, Perez, Mudingayi, Morleo (12' st Rubin), Ekdal (1' st Meggiorini), Paponi (32' st Della Rocca), Di Vaio. A disp. Lupatelli, Britos, Mutarelli, Ramirez. All. Malesani
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Ruiz, Maggio, Pazienza, Yebda, Dossena, Mascara (15' st Zuniga), Hamsik (32' st Gargano), Lavezzi (42' st Lucarelli). A disp. Iezzo, Santacroce, Aronica, Sosa. All. Mazzarri
Arbitro: Orsato di Schio
Marcatore: 30' pt Mascara, 47' pt Hamsik
Note: ammoniti Morleo, Campagnaro, Ruiz, Mascara, Ekdal, Lavezzi, Viviano, Perez

E il Napoli va. Vince ancora, continua nel suo cammino stupendo, e aggancia momentaneamente il Milan in testa alla classifica.

Contro il Bologna gli azzurri non rischiano mai, amministrano l’incontro e portano a casa l’intera posta in palio. Segna Mascara, gol meritatissimo il suo, come meritata è stata la maglia da titolare per sostituire Cavani. Poi ci pensa Hamsi, rigorista sostituto, a fissare il risultato sul due a zero.

Nella ripresa il Napoli amministra, e subisce il ritorno dei padroni di casa solo in due occasioni, ma i padroni di casa si trovano di fronte un ottimo De Sanctis, che sventa le minacce.

I bolognesi oggi sono stati padroni di casa fino ad un certo punto, perché al Dall’Ara c’erano circa ventimila tifosi del Napoli, la maggioranza, con i calciatori che si sono sentiti a casa e non hanno potuto fare altro che beneficiarne.

Il sogno continua, ma soprattutto la convinzione che questa sta diventando una grande squadra, e la sua crescita si rivelerà utile per il futuro, che per il Napoli deve essere sempre più roseo ogni giorno che passa.


Bologna-Napoli: le probabili formazioni

Sarà probabilmente Zuniga a prendere il posto di Cavani tra i titolari del Napoli per la gara di oggi pomeriggio contro il Bologna al Dall’Ara. Tra i titolari, appunto, perché come ruolo sarà quasi sicuramente Lavezzi ad agire da punta centrale, avvalendosi del supporto di Hamsik e, appunto, del colombiano Zuniga, che così torna titolare dopo qualche giornata di assenza. Per il resto tutto o quasi confermato rispetto alla gara di domenica scorsa vinta dagli azzurri contro la Lazio.

Oggi il Napoli è chiamato ad una gara che richiede ancora maggiore impegno rispetto a quella di domenica scorsa. Perché bisogna innanzitutto fare in modo di non sottovalutare il Bologna, perché non ci sarà Cavani, attualmente vera e propria macchina da gol, e perché pian piano che si avvicina la fine del campionato, le cose si fanno sempre più difficili e per riuscire a mantenere il passo delle più grandi bisogna migliorarsi sempre più.

Il Napoli c’è ed è una bella squadra, ora il resto deve dirlo il campo, e in particolare quei ragazzi con le maglie azzurre che ci fanno tanto gioire.

Queste le probabili formazioni che scenderanno in campo oggi pomeriggio:

BOLOGNA: Viviano, Moras, Portanova, Britos, Rubin (MOrleo), Perez, Mudingayi, Della Rocca, Ekdal, Ramierez, Di Vaio.
NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Ruiz, Maggio, Yebda, Pazienza, Dossena, Hamsik, Zuniga, Lavezzi.

sabato 9 aprile 2011

Dai, Napoli: continua a stupire!

Adesso Bologna, trasferta insidiosa e poco vincente nella storia del Napoli. Ciononostante la formazione di Mazzarri è chiamata a continuare, provarci, stupire ancora, mantenere il passo delle grandi, e soprattutto della capolista, il Milan, che dista di tre lunghezze.

A Bologna i tifosi azzurri saranno in quindicimila, una cifra incredibile, che quasi spaventa, considerando che si tratta della capienza massima, in alcuni casi, di uno o più stadi di squadre che militano anche in serie A. Bene, se il Napoli lotta per il vertice, è consapevole che il suo pubblico è già il numero uno , e continua a dimostrarlo, facendo sentire la squadra a casa anche quando gioca in trasferta.
Adesso, però, la squadra deve metterci del suo. E senza Cavani sarà tutto più difficile. Mancherà, infatti, il capocannoniere, uno che quando sta bene la butta dentro anche tre volte in una partita e porta a casa un sacco di palloni, tanto che non sa più dove metterli.

Per sostituire il Matador ci sarà titolare uno tra Zuniga, Mascara o Lucarelli, ma non importa: contro il Bologna occorre una gara di superiorità, ma senza sentirsi superiori, altrimenti sarà la fine. Il Bologna è appagato in parte perché è ad un passo dalla salvezza, ma al tempo stesso non ne ha ancora la certezza matematica. Per questo bisogna stare attenti ad una squadra che, tra le mura amiche si esalta, ed ha un Di Vaio che non ha segnato quanto Cavani, ma che è abituato a farlo con altrettante regolarità.

Vincere per continuare a gioire, vincere perché è bello vedere i tifosi in visibilio, una città che è già tinta di azzurro comunque vada, e una voglia di vincere che era sopita, e che finalmente sta tornando, e che fa ben sperare per il futuro. Vincere anche perché sotto sotto è bello mettere paura alle grandi, e suscitare invidia, e vedere il tecnico Mazzarri che ha un cuore grande essere dipinto come un antipatico, da quella che non è altro che la voce dell’invidia.

Non ti fermare Napoli, continua a stupire!

mercoledì 6 aprile 2011

Chi giocherà al posto di Cavani?

Domenica contro il Bologna Edinson Cavani non sarà della partita, perché bloccato dal giudice sportivo. Al Napoli mancherà il giocatore più forte sotto porta e non solo, e contro una squadra come il Bologna, arcigna, che deve ancora racimolare gli ultimi punti per la salvezza. Il co – capocannoniere del campionato di serie A si riposerà per cercare di tornare pronto per la super sfida con l’Udinese, intanto, per mister Mazzarri, si propone il problema, non proprio semplice, di sostituire il qualche modo il Matador.

Gli attaccanti, o meglio, i calciatori offensivi del Napoli non sono poi tanti: Lucarelli, Sosa, Mascara, Zuniga, Dumitru. Se si esclude quest’ultimo, ormai parte integrante della squadra Primavera, il cerchio si restringe.

Il calciatore che per caratteristiche fisiche e modo di giocare più ha in comune con il Matador è Cristiano Lucarelli. L’ex livornese è il classico attaccante boa, centravanti d’altri tempi che catalizza palle alte oltre che marcature degli avversari. Cacvani, attaccante moderno, svolge questo ruolo solo in parte, e spesso si scambia posizione con Lavezzi e Hamsik per finire, talvolta, sulla fascia o addirittura in ripiegamento difensivo. L’impiego di Lucarelli significa avere un giocatore fisso in avanti, e di conseguenza, per avere maggiore equilibrio, Mazzarri quasi sicuramente, almeno all’inizio, dovrà sacrificare uno tra Lavezzi e Hamsik.

Se invece a giocare dovesse essere proprio Zuniga, il problema dell’equilibrio sarebbe in parte risolto: il colombiano, ancora non al top dopo il colpo rimediato con la nazionale, ha nelle sue corde la fase difensiva, e lo ha dimostrato anche in uno scorcio di questa stagione. Il suo impiego consentirebbe maggiore spazio d’azione a Lavezzi e Hamsik, che possono dare libero sfogo alle loro folate.

Non è da escludere, però, l’inserimento dal primo minuto di Mascara. Il calciatore siciliano ex Catania domenica ha dato una grossa mano alla squadra per arrivare al successo contro la Lazio. E’ anche lui un calciatore molto dinamico, dalle caratteristiche molti simili a quelle di Lavezzi, e se dovesse giocare lui toccherà al Pocho fungere da punta centrale, posizione che l’argentino riesce a sfruttare pe aprire spazi ai compagni, ma che non gli consente le solite giocate di cui è capace quando è in forma.

Un po’ meno favorito rispetto agli altri è invece il Principito Sosa. L’argentino è ai margini della squadra, perché finora non ha saputo dimostrare il suo valore. Ma non è detto, nel finale c’è spazio per tutti e uno come lui può dare il suo contributo, magari sfruttando proprio partite sulla carta più agevoli come quella contro il Bologna. Mazzarri lo vede come vice – Hamsik, ma non si esclude una sua coesistenza con lo slovacco.

Chiunque entrerà in campo dovrà dare il massimo: questo è ovvio, ma è meglio ribadirlo. Per vincere bisogna dare il massimo contro chiunque e non sottovalutare nessuno. A questi livelli anche il Bologna, se sottovalutato, può far male.

martedì 5 aprile 2011

Aronica, Lucarelli, Gargano: non mollate, per vincere c’è bisogno anche di voi

I lati oscuri di un azzurro sempre più carico, come il cielo di una domenica di inizio aprile, che ha fatto gioire i più in modo sano, pieno, qualcuno anche ai limiti dell’infarto, possono fare la gioia della maglia azzurra. Questo Napoli è così: lo specchio di Napoli e di tutte le sue contraddizioni, tanto da subire come una squadra di polli, per poi trionfare come un gruppo di falchi.

I lati oscuri di questo azzurro sono loro: Aronica, Lucarelli e Gargano. Tre giocatori, uno per reparto, che non stanno vivendo un bel momento, ma che hanno ancora tempo per ritagliarsi il loro spazio decisivo in questo scorcio di stagione in cui c’è bisogno di tutti.

Salvatore Aronica domenica l’ha fatta grossa. Ha spedito con il suo tragico sinistro il pallone nella sua stessa porta, portando la Lazio nuovamente in vantaggio, risultato poi fortunatamente ribaltato in favore del Napoli. Un gesto poco atletico e molto dannoso, cui il Napoli è riuscito a dare rimedio. Il calciatore siciliano non è tranquillo, perché su di lui incombe l’emergente Ruiz, che tutto sommato, nella sue due uscite, si è ben comportato. Ma Aronica deve stare tranquillo: i veri tifosi non hanno dimenticato le battaglie che ci ha regalato, e le tante vittorie che siamo riusciti ad ottenere anche grazie a lui, alla sua esperienza, alla sua caparbietà difensiva e a tutte le sue doti di cui il Napoli potrebbe aver bisogno in questo finale di stagione che vede gli azzurri grandi protagonisti.

Cristiano Lucarelli è stato un buon attaccante, ed ha provato anche l’emozione della maglia della nazionale. Livornese d.o.c., un po’ come Walter Mazzarri, è giunto a Napoli su suggerimento del tecnico azzurro, nel finale di carriera, per fare spogliatoio e provare a far gol a partita in corso, come succedeva all’ultimo indimenticato Pampa Sosa. Un brutto infortunio lo ha bloccato per buona parte della stagione. Lucarelli si è messo sotto, nonostante la pancetta che incombe, ed ha recuperato a tempo di record. Mazzarri non lo vede pronto, ma lui c’è, e nel finale può fare la differenza: dipenderà solo ed esclusivamente da lui.

Walter Aleandro Gargano è stato, nelle ultime settimane, uno dei pomi della discordia in questo Napoli che va a mille. Polemiche messe a tacere abilmente dalla società, con l’aiuto di una stampa che è favorevole al Napoli e si vede, ma che in altri contesti, se le cose fossero andate male, sarebbero esplose come una bomba su questa squadra. Il piccolo uruguaiano ha giocato tanto, troppo, e ad un certo punto anche lui ha cominciato a non girare più: troppi passaggi sbagliati, troppe corse inutili per il campo, qualche sostituzione digerita male, qualche battibecco con i tifosi, e poi la fuga dal ritiro. Domenica contro la Lazio anche c’è stato uno scampolo di partita dopo un po’ di riposo forzato, almeno dal Napoli. Adesso può ritrovare finalmente se stesso e tornare quello di prima. Le sue strepitose doti atletiche possono essere un grande aiuto per la difesa, che nelle ultime due gare ha subito ben quattro reti. Alternare o associare Gargano a Yebda può essere il giusto mix per un centrocampo solido, giusta protezione per la difesa.

Tre giocatori che sono patrimonio del Napoli, tre elementi che possono dare il loro contributo, e guadagnare la stima dei tifosi ora concentrata tutta su pochi, in particolare Cavani e Lavezzi. Per vincere c’è bisogno anche delle seconde linee, o, come si diceva un tempo, dei “portatori d’acqua”. Aronica, Lucarelli e Gargano sono avvisati. Possono fare anche loro la differenza, dipenderà solo ed esclusivamente da loro stessi.

lunedì 4 aprile 2011

Ma il Napoli resta Lavezzi - dipendente

Con la Lazio è stata una partita dalle mille emozioni, con rimonte e contro rimonte, ma soprattutto un grande Cavani. Il Napoli ha vinto e siamo tutti contenti, ma la squadra, lo abbiamo già detto, non ha brillato. Non ha giocato bene in difesa, dove ha fatto troppi errori, ha concesso troppo a centrocampo, dove la Lazio ha fatto un po’ da padrona. Ma soprattutto la manovra azzurra è stata involuta perché non ha girato Lavezzi. Lo pensa anche chi legge il nostro blog (nove su dieci sono convinti che il Napoli sia Lavezzi – dipendente).

Il Pocho è imprendibile, e quando non corre come sa, o quando gli manca la giusta fantasia per far male, si vede subito. E ieri abbiamo visto un primo tempo pieno di volontà offensiva, ma anche di scarsa concretezza. Il Pocho ci ha provato un po’ ma non gli riusciva la giocata giusta.

Nella ripresa, poi, Lavezzi si è totalmente spento, servendo, però, un paio di calci piazzati vincenti. Con l’ingresso in campo di Lucarelli e Mascara, lo spazio del Pocho è venuto a diminuire e di conseguenza la sua incisività. Ce l’abbiamo fatta, ma ha prevalso il cuore sugli errori laziali, ma dobbiamo renderci conto che senza Lavezzi è un altro Napoli, che fa più fatica, e per questo finale di stagione abbiamo bisogno di un Pocho a mille per poter fare ancora bene.

Cavani, il trionfo dell'atleta di Dio

Ora li chiamano così, atleti di Dio, e Cavani è uno di loro. Sul Matador e la sua fede è uscito anche un libro. Il Matador lo è solo in campo, lui è l’uomo nuovo, e per Napoli è adesso è quasi un Dio, per quello che sta facendo in campo, anche se per lui di Dio ce n’è uno solo.

Cavani ha già messo a segno venticinque reti, nella storia azzurra annichilendo una colonna come Vojak, capace di mettere a segno ventidue reti in una sola stagione, in un calcio con poche partite e pochi gol, con il 4-4-2 che fa da padrone, squadre chiuse, meline, retropassaggi al portiere che può ancora bloccare la sfera.
Edinson Cavani è l’uomo nuovo del calcio napoletano, italiano, mondiale, per quello che fa in campo, ma anche per quello che riesce a fare fuori dal campo. In campo incanta con le sue giocate, con il suo opportunismo, con la sua voglia di far gol che rende incredibilmente belle, efficaci le sue giocate, per una caterva di reti segnate l’una sull’altra, gol a grappoli, a terzetti, palloni e torte portati a casa per festeggiare.

Fuori dal campo incanta per la sua serietà, l’amore per la famiglia, che da poco ha un nuovo ospite, per la sua attenzione all’alimentazione e alla vita da atleta ed alla sua religiosità. Giusto il tempo di godersi l’ennesima tripletta, l’ennesimo successo regalato alla gente di Napoli, per volare a Roma, città della squadra di cui poche ore prima era stato carnefice (e, diciamolo, rischiando anche un po’) per cercare un po’ di relax, (o forse una delle tante chiese capitoline in cui pregare), un po’ di normalità, in giro con moglie e bimbo, per negozi, a fare shopping, forse l’unica cosa che lo rende un po’ meno normale di un ventiquattrenne comune.

Cavani è portatore di messaggi positivi sia in campo che fuori, e rappresenta un atleta moderno anche per questo. Non bisogna necessariamente avere dei comportamenti ribelli, menefreghisti e fuori dalle righe per essere dei grandi: l’importante è che in campo ce la si mette tutta, e si faccia il possibile per far gioire i propri tifosi, che sperano che il Matador ci riesca il più possibile.

domenica 3 aprile 2011

Napoli, continua a sognare, ma...

Il tre aprile duemilaundici è una data che probabilmente resterà nella storia del Napoli. Gli azzurri sono tornati molto in alto in classifica, secondi a tre punti dalla capolista, sono riusciti in una rimonta incredibile, seppur favorita da eventi propizi, ed il proprio bomber Edinson Cavani, ha battuto un record che durava da decenni, ed ora è il giocatore che ha segnato più gol in una sola stagione con la maglia azzurra.

A Napoli siamo facili a entusiasmi, ma questa squadra ci sta mettendo del suo, perché ha cuore, vince, diverte, fa soffrire: è la squadra che Napoli merita, cucita su misura su questa città, le sue contraddizioni e la sua indole. Una squadra che fa sognare, insomma, anche se tutti preferiscono non pronunciare quella parola che inizia con la S, perché questa città è anche molto scaramantica.

A sette gare dalla fine, il Napoli, lo abbiamo già detto, ha il dovere di crederci, di provarci, o comunque di fare il meglio possibile. Considerato il Napoli visto contro la Lazio, vincente ma anche poco brillante, ci sentiamo di porre l’attenzione sugli aspetti che meritano attenzione di qui alla fine della stagione.

Finito l’esodo per le nazionali e gli impegni aggiuntivi per le coppe, Mazzarri può lavorare con la squadra al completo. Occorre sistemare innanzitutto la difesa, che oggi ha fatto veramente acqua, in particolare per le corsie centrali. Aronica preferito a Ruiz è stata una scelta sbagliata, con lo spagnolo in netta crescita, che sta imparando anche il calcio italiano e si candida ad un buon finale di torneo. Campagnaro è stato inserito forse con troppa fretta dopo l’infortunio, invece di far spazio nuovamente a Santacroce, che si era ben comportato.

A centrocampo, considerando il quarto d’ora giocato, Gargano sembra abbia recuperato una discreta condizione fisica, e va messo in ballottaggio con Pazienza, ora chiamato anche lui a tirare il fiato dopo una bella stagione quasi senza risparmio.

La palla passa ora a Mazzarri, che deve lavorare su questi aspetti per restituire, già da domenica prossima, un Napoli all’altezza della situazione. Il Napoli può e deve sognare, ma anche lavorare tanto per migliorare. Comunque vada, bisogna essere contenti, e lo si sarà ancora di più se la squadra avrà fatto del suo meglio, in modo da sentirsi con la coscienza a posto, in modo da far essere i tifosi ancora più orgogliosi.

Le pagelle di Napoli-Lazio

De Sanctis 6: non appare sicurissimo, come si vede in occasione di una uscita compiuta su un velenoso cross laziale. Sui tre gol, anzi suoi quattro compreso quello fantasma di Brocchi, non sembra piazzato ottimamente, ma comunque incolpevole.

Campagnaro 5: non è quello dei tempi migliori forse a causa dei postumi di un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per qualche settimana. Un paio di errori che potevano costare cari al Napoli, come nel primo tempo un disimpegno errato che lancia Mauri, e nella ripresa, dove ha molte responsabilità sul gol di Dias.

Cannavaro 5: il gol di Mauri è realizzato in una solitudine sconvolgente. Passano pochi minuti e il capitano della Lazio sfiora il gol in fotocopia. Il centro ha un buco, e colpa è in buona parte del capitano azzurro.

Aronica 5: non si sottrae dal disastro della difesa con una autorete da vero campione. Sinistro da due passi a trafiggere il proprio portiere. Da dimenticare, e in fretta pure.

Maggio 6. Attacca a corrente alternata, anche perché subisce la pressione di Sculli, che spesso lo costringe sulla difensiva.

Pazienza 5,5: il centrocampo è un po’ sguarnito, anche perché non riesce a fare il filtro che di solito gli riesce bene. Prova qualche verticalizzazione, ma con scarso successo.

Dal 13’ s.t. Mascara 6,5: regala velocità alla manovra e aiuta il Napoli a raggiungere un successo insperato. Muslera gli nega la gioia del gol con una prodezza.

Yebda 5,5: poco preciso e partecipe al gioco, e si vede: la Lazio ha spesso praterie sconfinate, in particolare nel secondo tempo.
Dal 41’ s.t. Lucarelli s.v.

Dossena 6,5: trova un gol insperato, con un bel colpo di testa. Il gol è il giusto premio per l’impegno che sta mettendo in campo da un bel po’, e che ha messo in campo anche oggi, anche se non ha avuto la concretezza dei tempi migliori.

Dal 32’ s.t. Gargano s.v.: uno spezzone id partita, che, sinceramente, ha fatto ben sperare.

Hamsik 5,5: cerca di prendere per mano la squadra nel primo tempo, ma sbatte contro il ben schierato centrocampo laziale.

Lavezzi 5: nel primo tempo le prova tutte, ma senza esito. Nella ripresa scompare. Quando lui non gira il Napoli ne risente, ed oggi, infatti, è stato salvato solo dalla fame di gol di Edinson Cavani.

Cavani 9: e siamo alla terza tripletta. Stavolta, però, il Matador ci ha proprio salvati. Perché stato lui a fare la differenza, considerando come ha giocato la squadra. Un campione che è nella storia del Napoli, come maggior cannoniere di tutti i tempi intendendo i gol in una singola stagione. Tre gol tutti diversi e tutti importanti: il colpo di testa fortemente voluto, il rigore indice di una freddezza incredibile, e il pallonetto, classe pura che sta diventando il suo marchio di fabbrica, un colpo da brevettare. Una tripletta che lancia il Napoli e che riapre per lui la corsa per la classifica cannonieri. Domenica prossima, però, dovremo fare a meno di lui, perché era diffidato e ammonito per un battibecco inutile, sarà squalificato.

All: Mazzarri 6,5: la difesa e il centrocampo oggi hanno offerto una delle peggiori prove della stagione. Il tecnico lo ha capito e prima ha messo fuori quasi l'intero centrocampo facendo giocare in attacco insieme Hamsik, Cavani, Lucarelli, Mascara e Lavezzi, poi, a fine gara, ha dichiarato che è necessario archiviare in fretta questa vittoria. La squadra del suo collega Reja, accolto al Napoli con gran calore, è risultata messa meglio in campo, e galoppava facilmente per le praterie messe a disposizione soprattutto nella ripresa da un centrocampo e una difesa spesso sguarniti, spaesati, disorganizzati. Il Napoli ha vinto con il cuore e con Cavani, capitalizzando tre occasioni su altrettanti calci piazzati. In questo finale, insomma, c’è tanto da lavorare, e soprattutto non bisogna mollare.

Napoli-Lazio 4-3

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (13' st Mascara), Yebda (41' st Lucarelli), Dossena (32' st Gargano), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Ruiz, Sosa. All. Mazzarri
Lazio: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido, Brocchi, Bresciano (38' st Stendardo), Gonzalez, Mauri, Sculli, Zarate (39' st Floccari). A disp. Berni, Scaloni, Hernanes, Foggia, Kozak. All. Reja
Arbitro: Banti di Livorno
Marcatore: 29' pt Mauri (L), 12' st Dias (L), 15' st Dossena (N), 17' st Cavani (N), 23' st Aronica aut. (Lazio), 37' st Cavani rig. (N), 43' st Cavani (N)
Note: ammoniti Dias, Dossena, Campagnaro. Espulso al 35' st Biava (L) per fallo da ultimo uomo ed al 44' st il tecnico laziale Reja.

Caro Napoli, questo è un anno buono. Perché quando si vincono partite come quella di oggi, vuol dire che ci sono tutti i presupposti per terminare un campionato con un bel piazzamento. Il Napoli gioca male, ma ha cuore e vince, grazie anche a qualche aiuto arbitrale, che finora, in verità, era mancato. A vincere è stato il cuore del Matador Cavani, alla terza tripletta ed alla voglia di tutti di portare il cuore oltre l’ostacolo nonostante la brillantezza manchi, perché la posta in palio è troppo alta, e i ragazzi hanno l’obbligo verso i tifosi e verso l’allenatore di fare del loro meglio per poi tirare le somme alla fine.

Già dai primi minuti il Napoli prova a gestire la gara, ma si vede che incide poco e non riesce ad attaccare. La Lazio infatti sorprende. Colpo di carambola di Mauri, lasciato incredibilmente solo, che segna un gol inatteso, che taglia le gambe al Napoli.

Stesso discorso nella ripresa, e la Lazio ne approfitta ancora. Stavolta è il turno di Dias, che segna grazie ad un calcio piazzato. Sembra finita, ma è adesso, come spesso succede, che si rialza il Napoli. Calcio piazzato di Lavezzi e gol di Dossena, inatteso, che sbuca dalle retrovie e segna di testa. Il Napoli torna a crederci. E fa bene, perché arriva il pareggio. Ancora un calcio piazzato, ancora Lavezzi, Maggio tiene palla in campo e mette al centro per Cavani che segna il gol di un pari incredibile.

I calci piazzati aiutano un Napoli che non brilla, ma la Lazio c’è, e si sente. Brocchi si vede negare un netto gol fantasma, ma passano pochi rintocchi di lancetta e la Lazio passa di nuovo. Segna Aronica, ma nella porta sbagliata, la sua. Con una autorete incredibile.

Il Napoli non si abbatte, attacca, a testa bassa, e riesce ad arrivare nuovamente in porta. Con un rigore, netto, che Cavani riesce a trasformare con una freddezza incredibile, spiazzando il suo amico Muslera. Il Napoli pareggia ancora. Il fallo su Cavani riduce la Lazio in dieci per espulsione di Biava.

Si entra così in zona Napoli, e gli azzurri si fanno trovare pronti. Anzi, si fa trovare pronto Cavani, che sfrutta alla grande un suggerimento di Mascara per segnare un altro gol spettacolare, dei suoi. E’ un gol fotocopia rispetto a quello segnato due domeniche fa contro il Cagliari. Su Muslera in uscita, il Matador realizza un pallonetto che il portiere riesce solo a pizzare, ma la alla termina mestamente in rete.

E’ delirio, in campo, fuori, nella testa e nel cuore di tutti gli azzurri. Il cielo è azzurro, il Napoli ha vinto, Reja, indimenticato tecnico, viene espulso. Ma è tempo di gioire, in maniera sfrenata, perché questo Napoli è veramente incredibile. Rischiamo l’infarto, ma siamo orgogliosi di questa squadra che quest’anno è veramente grande.


sabato 2 aprile 2011

Napoli-Lazio: le probabili formazioni

Luci a san Siro, sole al san Paolo. O meglio, mezzogiorno di fuoco. Il Napoli gioca alla mezza già conscio del risultato del derby milanese tra le prime due della classe. Un vantaggio? Dipende dal Napoli, che deve fare la propria partita cercando di portare a casa l’intera posta in palio. Di fronte i ragazzi di Mazzarri avranno una squadra ostica, che intende uscire da un periodo poo favorevole, magari con un successo scaccia crisi. Cosa questa da evitare per gli azzurri, che hanno il dovere di fare il possibile per raccogliere il maggior numero di punti per poi poter tirare le somme alla fine. Queste che mancano sono otto gare da giocare al massimo, dando tutto quello che c’è da dare senza risparmi.

Questa le probabili formazioni che scenderanno in campo domani mattina.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Yebda, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani
A disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Gargano, Sosa, Mascara, Lucarelli. All. Mazzarri
LAZIO (4-1-4-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido; Brocchi; Gonzalez, Hernanes, Mauri, Sculli; Zarate. A disposizione: Berni, Scaloni, Stendardo, Bresciano, Foggia, Floccari, Kozak. All. Reja
ARBITRO: Banti di Livorno (Cariolato-Maggiani);