martedì 30 agosto 2011

Lavezzi il prossimo anno all'Inter

Per i tifosi del Napoli può essere un incubo, ma purtroppo è molto facile che diventi realtà. L’anno prossimo Lavezzi vestirà quasi sicuramente la maglia nerazzurra dell’Inter.

Già quest’anno il Pocho è stato vicino all’Inter, che poi ha preferito Forlan a causa anche della clausola rescissoria dell’argentino azzurro. L’anno prossimo, però, qualcosa può cambiare. De Laurentiis sembra intenzionato a togliere o almeno ad abbassarla, e intanto l’Inter vedrà come andrà questa stagione, e intanto si preparerà a trovare i soldi necessari per investire sul numero ventidue azzurro.
Tappe di avvicinamento all’inevitabile sono innanzitutto il prestito a titolo quasi gratuito di Pandev da parte di Moratti (che contribuirà in buona parte anche all’ingaggio) e l’abbandono da parte della società azzurra della trattativa che avrebbe portato a Napoli Juan, esterno sinistro fratello d’arte, che piace anche all’Inter.

Piccoli scambi di favori, legami che si fanno più stretti, collaborazioni tacite tra Inter e Napoli, il tutto finalizzato a portare Lavezzi a Milano. Se l’Inter lo agogna, De Laurentiis sembra avergli dato già l’ultimatum: quest’anno se non è decisivo, se non segna di più, e se non fa il campione anche fuori dal campo, andrà via da Napoli. E l’Inter è già alla porta.

domenica 28 agosto 2011

Serie A: lo sciopero delle contraddizioni

Sciopero: e la prima di A è saltata. Gioca, invece la B, qualcuno, come Napoli e Palermo, fanno un’amichevole, ma in massima serie niente calcio che conta.

Sciopero: sono proprio una delle categorie privilegiata a incrociare le braccia, anzi le gambe, quelli che hanno di più, e di conseguenza più potere contrattuale.

Scioperano nell’epoca degli scioperi bianchi, dei sindacati divisi, per una serie di motivi tra cui quelli di non voler pagare troppe tasse, nell’epoca in cui si martellano i lavoratori dipendenti da mille euro al mese e i pensionati che vivono per pagare le loro stesse spese mediche che li tengono in vita.

Il calcio sciopera, contraddizione nell’epoca delle contraddizioni, e noi, come tanti drogati dipendenti da questo pallone malato, andiamo in crisi d’astinenza. Stiamo aspettando da tanto di vedere le prodezze dei nostri idoli, dei nuovi arrivati, e di chi invece è restato. Il calcio ci piace, e tanto, ma il comportamento dei suoi attori migliori a volte lascia un po’ a desiderare. Bisognerebbe boicottarli, o almeno tagliare loro un po’ i viveri. Ad esempio, se ieri si gioca Napoli-Palermo e in pay per view si paga nonostante l’ingresso gratuito, e nonostante la beneficienza del ricavata, la partita non andava comprata. Assolutamente no.

Gente apriamo gli occhi, perché questi comportamenti sono la morte del calcio che amiamo. Continuando di questo passo saremo costretti a vedere il calcio amatoriale (nemmeno quello dilettantistico) e rischiamo di perdere l’amore per la nostra maglia azzurra.

sabato 27 agosto 2011

Napoli, Pandev!

Niente Floccari, arriva Pandev. In prestito. A sorpresa giunge all’ombra del Vesuvio l’attaccante che un paio di anni fa scatenò l’inferno peer lasciare la Lazio e arrivare alla corte di Mourinho, per poi sparire, lanno successivo, in un dimenticatoio fatto di un solo gol stagionale.

Il macedone proverà a ripartire da Napoli, per tentare il riscatto di una carriera che lo scorso anno ha vissuto veramente l’atto più buio e difficile.

Noi ci auguriamo che torni ad essere il Pandev dei tempi migliori, quello che faceva gol a raffica, e non venga al Napoli solo per avere una squadra.

Quest’anno c’è bisogno di tutti per far bene, e se Pandev sarà in palla potrebbe essere utile alla causa, magari per far tirare il fiato a Cavani.

giovedì 25 agosto 2011

Napoli, ecco la tua Champions

Bayern Monaco, Manchester City e Villareal. Comincerà con due sfide già avvenute ed una completamente inedita l’avventura in Champions League.

Un girone di ferro, difficile, apparentemente impossibile per il Napoli, ma essendo gli azzurri in quarta fascia era praticamente matematico che dovesse vedersela con avversarie di tutto rispetto, tra le più forti d’Europa e del mondo.

Eccole là quindi: il Bayern Monaco, che rievoca una vecchia sfida di Coppa Uefa quando il Napoli di Maradona li sconfisse acciuffando la finalissima, il Villareal di Giuseppe Rossi, ceh lo scorso anno, in Europa League, ci ha rifilato una immeritata eliminazione, e il Manchester City di Mancini, Balotelli e Aguero, che da qualche anno sta scalando le classifiche Uefa.

Saranno quattro belle sfide andata e ritorno per gli azzurri che saranno tutte da vivere, in particolare quelle al San Paolo, con la soave musichetta della Champions a fare da piacevole sottofondo. Il Napoli dovrà mettercela tutta per poter sperare in un passaggio del turno. Il passaggio è difficile ma non impossibile. Occorre ritrovare la spregiudicatezza dello scorso anno, che, unita alla forza di quest’anno, può regalarci belle soddisfazioni.

Noi, già per il fatto di essere arrivati fin qui, non stiamo più nella pelle.


l calendario (da www.sscnapoli.it):

Prima giornata (14 settembre): Manchester City-Napoli

Seconda giornata (27/28 settembre)

Terza giornata (18/18 ottobre)

Quarta giornata (1/2 novembre)

Quinta giornata (22/23 novembre)

Sesta giornata (6/7 dicembre)

Napoli, prendi Floccari

A Barcellona si è fatto male anche Britos, e la rovesciata spettacolare di Cavani, tradotta in rete, ma con annullamento da parte dell’arbitro, resta l’unico ricordo dell’infausta serata del Camp Nou.

Adesso bisogna pensare al campionato, che salvo lo sciopero dovrebbe presentare la sfida gemellaggio col Genoa, alla Champions League, che per il Napoli potrebbe addirittura ripresentare l’incubo Barcellona, ed il mercato, che fino al 31 agosto offrirà gli ultimi sprazzi.

Proprio su quest’ultimo aspetto, che il Napoli sembra aver definitivamente abbandonato, potrebbe invece prodursi qualche affare che, a prezzo non impossibile, potrebbe puntellare il Napoli dove adesso pare leggermente carente.

Se in difesa Britos sarà rimpiazzato, nei due mesi di assenza, da uno tra Ruiz e Aronica, (anche se si pensa a Mareco del Brescia) e il centrocampo ha valide alternative, è l’attacco a destare qualche preoccupazione. Cavani, Lavezzi, Lucarelli, Hamsik e Mascara sembrano non bastare per tre competizioni, e se si aggiunge pure Zuniga cambia ben poco: occorre insomma un attaccante con le stesse caratteristiche di Cavani, o che almeno provi a rimpiazzarlo in alxcune gare senza farlo rimpiangere troppo, entrambi dalla capitale.

L’identikit porterebbe a due elementi che potrebbero arrivare senza fare troppe follie. Uno di questi è il napoletanissimo Borriello, in rotta con la Roma, ma ha già esordito in Europa League e non potrebbe giocare in Champions. L’altro, pista più percorribile, è Sergio Floccari, che è ai margini della rosa della Lazio, e pare stia cercando altra sistemazione. Proprio Floccari, già pallino qualche anno fa del patron De Laurentiis, potrebbe fare la fortuna del Napoli, risultando un valido rincalzo per far tirare il fiato a Ccavani. Di gol non ne segna tantissimi, ma nella sedici metri sa farsi rispettare, e in più potrebbe avere dalla sua la voglia di rivincita dopo qualche campionato non proprio brillante.

Nonostante i proclami societari parlano di mercato chiuso, è chiaro che il Napoli sta vagliando qualche ultimo ritocco prima della fine del mercato. Uno di questi potrebbe essere propria Sergio Floccari. E se non se ne sta parlando, forse è anche più probabile che la cosa si realizzi.

lunedì 22 agosto 2011

Barcellona-Napoli: 5-0

Cinque schiaffi, come cinque dita che restano e resteranno a lungo nel cuore e nella mente di un Napoli ferito. E va bene così. Sì, perché una batosta come quella del Camp Nou, contro la squadra più forte al mondo, farà capire al Napoli che deve restare umile, che ha ancora molto da lavorare per diventare grande, che sta crescendo ma di strada da fare ne rimane ancora tanta.

Cinque sberle, un torello lungo novanta minuti ad inseguire un pallone mai toccato: anche sentirsi sparring partner fa crescere, fa capire che nessuno ti regala niente, nemmeno nelle amichevoli, e fa inevitabilmente crescere. Certe gare o bruciano o rafforzano, e probabilmente il Napoli ne uscirà rafforzato. Giusto quindi accettare questi inviti, seppur il risultato così pesante era difficile da pronosticare.

Se il Napoli ha scelto di tornare grande, deve passare anche per queste disfatte incredibili. Quando torneremo in campo per la Champions forse ne faremo tesoro, come faremo tesoro di una condizione atletica che sarà sicuramente migliore di adesso: vedere i calciatori appesantiti di questi tempi sembrerà strano, ma è una consolazione, significa che la preparazione sta funzionando a dovere. E speriamo che duri per tutta la stagione. Perdere adesso, anche se così pesantemente, conta in maniera relativa ai fini del risultato, ma devono contare sotto il profilo morale: i segni delle cinque sberle è giusto che restino e che facciano riflettere.

Resta, come nota positiva, un gran gol in rovesciata del Matador Cavani, annullato, purtroppo, ingiustamente. Il Matador ha dimostrato che segnare in rovesciata al centro dell'area di rigore della squadra più forte al mondo è per lui possibile. e noi ce lo godiamo.

Ora si pensi al Genoa, e a partire bene in campionato: questo davvero può esserci utile

domenica 21 agosto 2011

Barcellona-Napoli: un partitone

Sarà un’amichevole, per adesso, un assaggio di grande calcio per il Napoli, ma che gara. Un partitone: questo sarà Barcellona-Napoli, in programma domani per il trofeo Gamper.

Per adesso un’amichevole, poi chissà: giovedì l’urna del sorteggio Champions potrebbe riproporre la sfida, e per il Napoli sarebbe uno scoglio, ma anche un onore. Per adesso, quindi, prendiamo solo gli onori di una amichevole che ha troppo fascino per essere considerata solo una sgambata. Camp Nou, ore 20,30, lunedì sera. La maglia azzurra si incrocia con quella blaugrana, saranno scintille, ma anche l’ennesimo tassello ad un processo di crescita che per il Napoli continua e deve continuare sempre, senza mai arrestarsi.

Di fronte Cavani, Lavezzi e Hamsik con Leo Messi, Iniesta e Fabregas. I campioni d’Europa sono già a mille e hanno già festeggiato il primo trofeo stagionale, affossando il Reral Madrid. Il Napoli dal canto suo si è rinforzato, e aspira a giocare un ruolo da protagonista sia in campionato che in coppa. Domani serà la formazione di Mazzarri avrà la possibilità di testare in parte le sue capacità contro una grandissima, e capire a che punto è la sua crescita sia fisica sia come squadra.
Probabilmente ci saranno tutti i big, dall’una e dall’altra parte. Sarà un partitone da godere, nell’attesa che sia soltanto una delle tante partitone di quest’anno.

venerdì 5 agosto 2011

De Sanctis e Maggio: bravi. De Laurentiis: un po’ meno…

La prima amichevole del san Paolo, quella contro il Penarol, ha offerto un pareggio con una rete per parte. Per il Napoli ha segnato Hamsik. La serata, molto attesa dai tifosi sempre più encomiabili, è stata salutata da quasi trentamila anime, quasi si trattasse già di una gara che conta. Ma siamo a Napoli, nella città del tifo migliore del mondo, e queste cose dobbiamo aspettarcele.

Da corollario a questa gara hanno fatto due vicende, una bella, una meno bella.
La prima riguarda Maggio e De Sanctis, che sono stati convocati in nazionale da Cresare Prandelli. Se Maggio è nel giro da un po’ anche con Prandelli, è una bella notizia il ritorno di De Sanctis, che un po’ dci aveva perso la speranza per l’età non più giovanissima, ma che vista la scorsa stagione ha meritato eccome questa chiamata. Starà a lui ora mettere in difficoltà il commissario tecnico e farsi convocare ancora.

La nota negativa è costituita ancora una volta dalle dichiarazioni fuori dalle righe del presidente de Laurentiis. Il patron cerca di rompere gli schemi, combattere le forti lobbies che ruotano intorno al calcio, ma a volte sgarra di brutto, quasi offende, esagera, è fuori luogo. Stavolta è toccato a Lavezzi, da sempre croce e delizia del patron. Da quando Pierpaolo Marino lo portò a Napoli, l’argentino ha fatto parlare spesso il presidente, sia in maniera positiva che con tono negativo.

Stavolta il patron ha parlato addirittura di “lavaggio del cervello” da fare a Lavezzi affinchè eviti gli errori degli anni passati, che hanno portato ad addìì inaspettati dal ritiro, ad espulsioni evitabili ecc. Si è inoltre opposto alla proposta di Mazzarri (tra l’altro discutibile) di far allenare il Pocho in un ritiroo in Sardegna, e addirittura, eligiando Lavezzi per la forma fisica, pare abbia detto “sono contento che quest’anno non sia andato a donne”. Sono affermazioni che si commentano da sole. De Laurentiis è il proprietario del Napoli, e può mettere bocca su tutto, ci mancherebbe, ma certe affermazioni lasciano davvero perplessi e ci fanno domandare se davvero fanno bene al Napoli.

Che Lavezzi debba entrare nei ranghi è sicuro, solo così può migliorarsi come giocatore e come uomo e fare il salto di qualità, ma se il patron continua così ci viene facile pensare che stia facendo il possibile per mettere l’argentino il lista di sbarco, cosa che adesso il Napoli non può permettersi. Il Pocho, non dimentichiamolo, è uno degli elementi indispensabili della rosa azzurra.

lunedì 1 agosto 2011

BUON COMPLEANNO, NAPOLI!

Ottantacinque anni, e non sentirli, anzi. Ottantacinque anni per i quali sono passati gioie e dolori, due scudetti, un fallimento, la B, la coppa Uefa, le coppe Italia e la C, il più forte giocatore del mondo di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, genio e sregolatezza esattamente come la città, tanti giocatori che hanno lasciato il segno, altri che sono venuti semplicemente a svernare. Un record di presenze con questa maglia, azzurra, che adoriamo, quello di Peppe Bruscolotti, non ancora superato, che fa di lui la vera bandiera azzurra, un’icona per chi ama questa maglia. E un record di gol, quello di Attila Sallustro, indimenticata stella di un calcio d’altri tempi, dove l’amore per lo sport era praticamente tutto. Sono queste due le colonne da superare per i posteri che vestiranno la maglia azzurra, e proveranno ad onorarla.

Ottantacinque anni è un bel traguardo, non come i cento, ma gli si avvicina. Il Napoli si affaccia a questo traguardo vivendo una nuova primavera. La squadra è reduce da un terzo posto la scorsa stagione, culminato con la qualificazione storica alla Champions League, e si è nuovamente rinforzata per provare a mantenere questo livello, e se possibile a far meglio.

Non è bello fare proclami, né promettere traguardi, ma l’impegno, quello, non deve mancare, e gli anniversari servono anche a questo: ricordare dove ci si trova, qual è il proprio passato e come si deve impostare il futuro.

Tra quindici anni saranno cento, e entro quella data tutti noi tifosi vorremmo un Napoli nuovamente vincente, in Italia, in Europa, nel mondo. Un Napoli, insomma, sullo stesso livello dei propri tifosi, che neel mondo sono tanti, ma che a calore, attaccamento e supporto non hanno eguali.

In maniera beneaugurante pubblichiamo la foto di un Napoli che ci è rimasto nel cuore, e che è stato sicuramente uno dei più forti, con la speranza che presto si riesca ad eguagliarlo e superarlo: il Napoli 86-87, quello del primo scudetto.
Parlare della squadra amata è sempre difficile e spesso banale, quindi tutto quello che ci resta da dire è: AUGURI GRANDE NAPOLI!