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foto: goal.com |
Il gol non arriva, le prestazioni
non sempre sono brillanti, anzi discontinue. Il 2014 è iniziato per Lorenzo
Insigne esattamente come si era concluso il 2013.
Un paio di prestazioni da
incorniciare, come quelle contro Roma e Juve in campionato, due in Champions
coronate da gol, entrambe contro il Borussia, ma in campionato nemmeno un gol,
e la percezione di un rendimento altalenante.
Il rendimento opaco di Insigne ha
capovolto le gerarchie che Benitez aveva ad inizio stagione: da titolare
inamovibile, si è visto scavalcare da Mertens, che ad ogni gara disputata fin
qui è risultato puntualmente tra i migliori in campo. Contro la Samp, nella
gara di oggi, si è rivelato addirittura decisivo per la vittoria finale, con
una bella doppietta ed una prestazione nettamente all'altezza della situazione.
Se è vero che la concorrenza sana
fa bene alla squadra, Insigne deve farne un suo motto di qui a fine stagione:
se lui e il procuratore davanti ai microfoni dei giornalisti non fanno altro che
ribadire ciò, specificando che il ragazzo è tranquillo e che il gol prima o poi
arriverà, bisogna tradurlo in azioni concrete sul campo.
Se il tiro a giro non riesce,
meglio sacrificarlo per un passaggio smarcante ad un compagno, se sotto porta è
un periodo in cui si è inefficaci, meglio prediligere la copertura.
Il gol e le belle prestazioni
prima o poi arriveranno, ma nell'attesa bisogna comportarsi sempre da
professionisti, e fare sempre e comunque il bene della squadra.
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