sabato 8 gennaio 2011

Napoli, ora bisogna battere la Juve

La sconfitta con l’Inter, che ha salutato l’arrivo del 2011 calcistico, ha restituito al nuovo anno un Napoli un po’ rilassato, lontano parente di quello visto a dicembre scorso, che è riuscito a inanellare quattro successo consecutivi, meritando l’accesso agli ottavi di finale di Europa League. Una sconfitta come quella di Milano può capitare, come lo stesso tecnico azzurro Mazzarri ha riconosciuto, ma l’importante è archiviarla in fretta e provare a ripartire da subito. La prossima avversaria sarà la Juve, e di certo non è l’avversaria ideale, considerando la sua forza, e tenendo presente anche il livello tecnico dei bianconeri, ora rafforzato anche dall’arrivo a Torino di Luca Toni, dopo l’infortunio di Fabio Quagliarella. Per di più, gli uomini di Del Neri sono reduci anche da un sconfitta, più pesante di quella del Napoli, rimediata contro il Parma giovedì pomeriggio.

Il Napoli quindi è chiamato ad una sfida importante, in cui dovrà essere subito decisivo, e ricordare quanto di buono ha fatto nel mese di dicembre, tanto da assestarsi al terzo posto in classifica. Domenica sera al San Paolo, davanti ad uno stadio ancora una volta pienissimo, Cavani, Lavezzi, Hamsik e gli altri dovranno fare del loro meglio, e evitare di ripetere una sfida come quella con l’Inter, dove gli azzurri si sono visti solo a tratti. Dalla loro avranno l’apporto del pubblico, che vive le sfide con la Juve con una motivazione sempre speciale, considerando i bianconeri come avversari acerrimi.

L’importante, però, è che la rivalità rimanga sportiva. Atteggiamenti e trattamenti come quelli riservati a Quagliarella, ad esempio, fanno parte del calcio malato. Se è vero che pochi riescono ad accettare un trasferimento di quello che poteva diventare la bandiera, presso il club più odiato, seppur ci sia stata una scelta societaria e tecnica (oltre, ovviamente, a quella del calciatore), è pur vero che certi attacchi non dovrebbero proprio esistere. In occasione dell’infortunio del napoletano che, ironia della sorte, si perderà questa gara in cui gli sarebbero piovute bordate di fischi, qualcuno, sia su internet che su altri mezzi di comunicazione, ha veramente esagerato con offese e minacce. Quagliarella è pur sempre un giocatore di proprietà del Napoli e, seppur siamo contenti di Cavani e non condividiamo il fatto che sia ora Quagliarella sia juventino, è sempre esagerato augurarsi o essere contenti che si faccia male, come poi, purtroppo per lui, è successo.

I tifosi pensino solo al Napoli, a chi ora veste la maglia azzurra. Come più spesso abbiamo sottolineato, e come ha dimostrato anche la vicenda Quagliarella, i giocatori passano, ma la maglia resta, e la maglia va sempre onorata, sospinta, incitata, in particolare quando si affronta la Juve.

1 commento:

Antonio Grillo ha detto...

Completamente d'accordo sulla tua anlisi e sulla necessità di un tifo meno becero (vedi caso Quagliarella).
E poi le sconfitte a inizio anno a volte sono di buon augurio.
http://forzanapoli-aquila1769.blogspot.com/2011/01/anche-nellanno-del-primo-scudetto-il.html