domenica 6 marzo 2011

Le pagelle di Napoli-Brescia

De Sanctis 6,5: uscite sicure e alcune parate, in particolare quella nel finale su Caracciolo, che salvano il Napoli da una figuraccia e da ulteriori guai in classifica.

Campagnaro 6,5: canta e porta la croce: in difesa è una diga, a centrocampo se la cava meglio dei titolari del ruolo.

Cannavaro 6,5: Caracciolo ha solo qualche guizzo, per il resto c’è lui, e non si passa.

Aronica 5,5: se la cava, ma come spesso succede, con mezzi ai limiti del regolamento.

Dal 38’ s.t. Yebda s.v.

Maggio 5,5: parte bene, finisce male: inconcludente.

Gargano 4: sempre peggio. Nel finale perde un pallone che poteva costare il risultato. Per il suo bene e per quello della squadra, per favore, Mazzarri, tienilo per un po’ fuori.

Pazienza 6: risolve qualche matassa, ma il Brescia al centro è poca cosa, e potrebbe dare di più alla spinta, cosa che fa solo in parte.

Dal 29’ s.t. Lucarelli 6: si batte e sfiora il gol in due occasioni, ma gli manca ancora il guizzo.

Dossena 5,5: a mezzo servizio, come i suoi cross, e come la sua spinta.

Dal 14’ s.t. Mascara 5,5: dà e riceve botte, ma di giocare a calcio non se ne parla neanche stavolta.

Hamsik 6,5: nel primo tempo è un fulmine, sembra voler battere da solo la sua ex squadra, ma poi rallenta, nella ripresa, anche perché lo servono poco.

Zuniga 6: sta crescendo giorno dopo giorno, ma non ha ancora la maturità necessaria per trascinare il Napoli in partite come questa.

Cavani 5,5: un paio di belle giocate nel primo tempo, poi risulta spesso fuori posizione, quando gli servono il pallone.

All.: Mazzarri 5: aveva detto che non si sarebbe più occupato degli arbitri, ma lala fine esce espulso per proteste dopo una errata decisione arbitrale. Dice che il Napoli deve pensare ad una partita alla volta, ma poi dice che per lo scudetto può succedere di tutto. Proprio adesso che la stagione è nel momento decisivo, in cui si assegnano i verdetti, deve fare in modo di portare la squadra alla mentalità che aveva prima. Ci vuole umiltà in campo, oltre ad una freschezza atletica che può recuperare con il lavoro e con la gestione del gruppo, cominciando dal far giocare meno chi è più stanco. Noi gli suggeriamo due nomi: Cavani e Gargano.

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