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foto: notix.it |
La tuta nera, ma non solo. Disegnata da lui, tra l'altro. Le
movenze plastiche nel parare, la voglia di difendere la sua porta in tutti i modi. Giuseppe
Taglialatela, per gli amici Pino, per i tifosi è Batman. Ancora oggi, quando lo
vediamo spesso ospite di trasmissioni sul Napoli.
L'uomo pipistrello, estremo
difensore azzurro pronto a volare in tutti gli angoli della porta per
difenderla, per lasciarla inviolata, anche dai calci di rigore. In carriera ne
ha parati ben undici, una cifra incredibile, se si considera che contro gliene
hanno tirati 27.
Taglialatela cresce nel Napoli
dello scudetto, quello che ha in rosa portieri del calibro di Garella, Di
Fusco, e successivamente Giuliano Giuliani. Il portiere originario di Ischia
assapora la prima squadra soltanto nel 1990, dove è il secondo di un altro
grande, Giovanni Galli, dopo essersi formato nelle esperienze di Palermo e
Avellino.
Diventa titolare inamovibile
della formazione azzurra a partire dal 1993. Non sono anni esaltanti per il
Napoli, in tutto la formazione azzurra colleziona soltanto una qualificazione
Uefa, ma Taglialatela, vuoi per le difese non proprio impeccabili, vuoi per il
suo valore, si mette in luce come uno dei migliori portieri d'Italia arrivando
anche a ridosso della nazionale, ma senza mai poter vestire la maglia azzurra
dell'Italia. L'Italia è allenata da Sacchi, cultore della zona, a quei tempi
ancora non diffusissima, mentre Taglialatela gioca in una squadra che ha un
modulo a uomo da sempre, e questo, probabilmente gli sbarra la strada. Non
possiamo dimenticare alcune gare, due in particolare, entrambe contro il Milan,
in cui Pino si è reso protagonista di gare incredibili, in cui la sua porta è
rimasta inviolata nonostante veri e propri tiri al bersaglio.
Sono anni bui in cui Batman è
l'unico baluardo, e la sua esperienza con il Napoli termina tra le polemiche
con la retrocessione in B della stagione 1999-2000, dove viene messo anche
fuori rosa.
Pino si riscatta in parte con la
Fiorentina, con la quale esordisce in Champions League e conquista anche una
coppa Italia.
Ma il suo amore resta sempre il
Napoli, e per i tifosi anche lui, pur avendo appeso le scarpe al chiodo, resta
un grande idolo.
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