domenica 15 febbraio 2009

Napoli-Bologna 1-1

Napoli: Navarro, Cannavaro (26' sh Russotto), Rinaudo, Contini, Maggio, Pazienza, Gargano, Datolo, Vitale, Denis, Lavezzi. A disp. Bucci, Santacroce, Montervino, Blasi, Bogliacino, Pià. Allenatore Reja.

Bologna: Antonioli, Zenoni, Britos (44' sh Terzi), Moras, Lanna, Valiani, Mudingayi, Volpi, Mingazzini, Bombardini, Di Vaio (46' sh Marazzina). A disp. Colombo, Belleri, Amoroso, Mutarelli, Coelho. Allenatore Mihajlovic

Arbitro: Banti di Livorno

Reti: 20' fh Maggio (N), 23' fh Di Vaio (B)

Note: ammoniti Pazienza, Zenoni, Valiani


Ancora niente vittoria per un Napoli sprecone, impreciso, a tratti pasticcione, e soprattutto privo del gioco di inizio stagione. Dopo essere passato in vantaggio con una bella azione corale finalizzata dall’ottimo Maggio, il Napoli ha resistito solo tre minuti, per poi regalare al Bologna la rete del pareggio, messa a segno da un falco come di Vaio, capocannoniere del campionato. L’azione del gol è stata viziata da un netto fallo di mano di Volpi, ma anche da un rinvio goffo e improponibile di Rinaudo, e da una parata imprecisa di Navarro, che ha spianato la strada alla deviazione vincente di Di Vaio. Al Napoli è mancato il gioco, e, pur avendo dominato, la lucidità per riuscire a pungere in maniera reale, concreta, tanto da ottenere il successo. Oltre ad una difesa davvero ai minimi storici, il centrocampo ha poche idee, e l’innesto di Datolo, sicuramente volenteroso, non è ancora avvenuto in maniera piena, ma necessita di qualche altra partita. In attacco con Zalayeta che pare solo un problema per lo spogliatoio, tanto che Reja lo ha mandato in tribuna pur avendolo convocato, Lavezzi è poco lucido, Denis non vede la porta, e bisognerebbe far giocare di più Russotto.

E’ tanto che il Napoli non riesce a ritrovare il successo, è praticamente dall’ inizio dell’ anno solare. La situazione non è delle più semplici per una squadra che sembrava quasi voler aspirare alla Champions League. Ora che gli obiettivi si stanno ridimensionando, bisogna almeno fare il possibile per ottenere quelli minimi. Il tecnico, la cui panchina inizia a traballare, deve prendere decisioni sul piano del gioco. Decidere a quale modulo affidarsi, e come far giocare giocatori vecchi e nuovi. Deve decidersi a far giocare i calciatori più in forma, senza preoccuparsi delle gerarchie: lo ha fatto con Zalayeta e Blasi, preferiti da Pazienza e Denis, deve continuare, cercando di trasferire al gruppo la carica necessaria per mettere in gioco tutte le loro qualità, che ci sono, come c’erano ad inizio stagione.

3 commenti:

assenzio_1982 ha detto...

Nuova battuta d'arresto o...?

" Il Napoli impatta in 1-1 con una delle ultime della classe". " il Napoli si sgonfia"." il Napoli non sa più vincere". questi sono solo alcuni dei titoli apparsi sui quotidiani nazionali...ma siamo davvero sicuri che più che 2 punti persi si tratti di un punto guadagnato??? il Bologna di Mihalovich è squadra difficile da battere, e lo dicono i numeri. sotto la gestione dell'ex vice di Mancini i felsinei sono a dir poco rinati e, quella che era una classifica amara, si è mutata in una che fa ben sperare. a mio avviso sono queste le partite più difficili. le squadre che lottano per non retrocedere giocano col sangue agli occhi, e sopperiscono con la quantità laddove mancano di qualità. il Napoli, che tanto scarso non è, deve semplicemente ritrovare l'umiltà dei giorni migliori...a cominciare da quei calciatori che, in un momento delicato come quello attuale, si concedono anche il lusso di rifiutare la panchina. mi riferisco a Zalayeta, reo, a quanto pare, di non aver accettato la scelta di Reja di schierare Denis. fossi Marino farei peggio di Pradè con Panucci...fuori rosa sino a fine stagione per essere rispedito alla mittente Juventus. gente così non ci serve...

Anonimo ha detto...

infatti, ceri giocatori farebbero meglio a misurarsi la...Prima di fare certe richieste o di avanzare capricci di vario tipo, come sta facendo Zalayeta…alla Juve ha sempre fatto il quarto attaccante, ora, pur meritando le panchine perché un po’ non sta bene, un po’ combina poco, ecco che se ne va, si estranea, dimostrando di non voler far parte del gruppo, ma di essere solo un fastidio. Con Denis è proprio tregua armata, soprattutto per colpa dell’uruguagio, che rifiuta anche i saluti del compagno quando esce, o l’incoraggiamento quando è in campo..un giocatore così non ci serve…se continua così meglio che resti fuori rosa a vita..e se ne torni in Uruguay tra i dilettanti…noi abbiamo bisogno dello Zalayeta che fa gol come quelli contro la Roma, e che esalta le doti di Lavezzi come nella gara di due anni fa contro l’Udinese, quando segnò la sua prima doppietta con la maglia azzurra

assenzio_1982 ha detto...

pare che alla base ci sia anche un fastidio al ginocchio, almeno questa è la voce che gira. personalmente credo si tratti di una mossa della società che cerca di insabbiare la cosa, ed in questo almeno evita clamori e discussioni come succede tutt'oggi a Roma per il caso- Panucci. proprio ieri sera, a Controcampo, è giunta una mail per Spalletti da parte di un tifoso giallorosso che chiedeva, vista la sconfitta subita a Bergamo che ha messo in evidenza le difficoltà della retroguardia romanista, di reintegrare il giocatore. non credo che le cose sarebbero migliorate chissà quanto...ma quand'anche si trattasse di un fenomeno che risolve le gare da solo,una società seria deve rimanere salda e non mostrare cedimenti altrimenti i prossimi saranno i vari Aquilani, Perrotta e Pizarro che ne hanno fatte di panchine quest'anno. Zalayeta è un buon giocatore, dotato di una buona tecnica e di un buon gioco aereo, ma non mi pare che sia quello che risolve le partite. quest'anno, complice l'infortunio, ha giocato poco ma senza mai pungere. alla Juve anche Del Piero si accomoda in panca quando non è in condizione, e stiamo parlando del simbolo della juventinità...Zalayeta non è simbolo di nulla a Napoli!