Lavezzi? Fa una vita non da atleta, è probabile che frequenti donne “di malaffare”. Non è una battuta tratta dal film Totò, Peppino e la Malafemmina, ma una dichiarazione del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. E ancora…Lotito? E’ un personaggio, da spiare per qualche mio film. E’ ancora lui, il presidentissimo, che si riferisce al presidente della Lazio parlando della difficile operazione tesa a portare Pandev all’ombra del Vesuvio. Donadoni? Un tipo spigoloso… Sono solo le ultime perle che il presidente del Napoli ha deciso di regalare a microfoni e taccuini, tanto per mettere un po’ di pepe nella speranzosa estate azzurra, e tanto per infiammare qua e là qualche polemica di troppo.
Già durante la stagione De Laurentiis non le ha mai mandate a dire, come negli anni passati, ed i cronisti lo attendono con ansia registrando con minuzia le sue lunghe chiacchierate, pronti a creare il caso o i casi della settimana, per prendere spunto da qualche dichiarazione tutt’altro che diplomatica del presidente, per poi costringerlo a smentire o correggere il tiro.
Fa sicuramente piacere avere un presidente passionale, schietto, e soprattutto motivato a fare grande il Napoli, ma la sua schiettezza, o, se vogliamo, scarsa diplomazia, rischia, almeno in una fase delicata come questa del calciomercato, di creare danno al Napoli.
In questa fase in cui si lavora di fioretto, ma al tempo stesso di escavatrice, ogni mossa va misurata, come le dichiarazioni, e se si pensa alle ultime del presidente azzurro, si vede un Lavezzi sempre più imbronciato, che addirittura medita di mandare in tribunale il suo patron per i danni d’immagine. Sul fronte Lotito, invece, l’affare Pandev pare stia sfumando, tanto da indurre il Napoli a fare un piccolo sondaggio anche sul fiorentino Adrian Mutu, tanto per avere un’alternativa.
Insomma, se da un lato De Laurentiis sta cercando di fare grande il Napoli con i suoi investimenti, deve al contempo cercare di non recargli danno con le sue dichiarazioni. Se ha detto che vuole imporre delle regole al gruppo a partire dal prossimo anno, che sia il primo a dare il buon esempio, ed a misurare le parole almeno in questa fase della stagione, dandosi un codice di auto . regolamentazione di tipo semantico.
Che prenda esempio dal suo direttore generale Marino, che, dopo le critiche giustificate per il mercato dello scorso anno, si sta facendo perdonare allestendo un Napoli di qualità. La sua strategia è sempre sopraffina, e svia abilmente i media concludendo in gran segreto gli affari di cui si parla meno. L’ultimo esempio di maestria del direttore, in termini di tempo, è la smentita secca di qualche ora fa ad un affare che sembra ormai praticamente fatto: quello del portiere De Santis.
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