A ormai tre settimane dalla fine del campionato, che ha regalato ai tifosi azzurri sorti alterne ed un finale piuttosto deludente, facciamo il bilancio definitivo sulla stagione con il pagellone finale, archiviandola definitivamente e aprendo alla speranza per la stagione a venire che, dati i primi acquisti, pare faccia ben sperare.
Iezzo 6,5: la sua stagione è stata all’altezza della situazione. Con lui tra i pali si è visto il miglior Napoli dell’anno. Sarà stata una coincidenza, ma da quando ha avuto il fastidioso infortunio alla schiena, che gli ha fatto saltare tutto il girne di ritorno, il Napoli è andato il caduta libera. Da confermare sicuramente, anche se è poco ipotizzabile, per l’anno prossimo, che giochi titolare.
Gianello 6: per lui fugaci apparizioni, ma in tutte le competizioni (coppa Uefa compresa). Un ragazzo umile che ha saputo fare panchina e tribuna senza mai storcere il naso.
Navarro 5,5: stagione dal doppio volto per lui. A volte ha fatto cose straordinarie, altre volte ha sbagliato anche l’abc.
Sepe 6: esordio sfortunato a Firenze, ma ha tempo per crescere e provare a inserirsi ancra in prina squadra.
Bucci 6: un a sola presenza, ma una serietà mai in discussione che sarà premiata probabilmente con la nomina a preparatore dei portieri per la prossima stagione.
Cannavaro 4: non è in dubbio il suo attaccamento alla maglia, ma quest’anno ha dimostrato di non meritare quella da titolare. Si spera che dalla prossima stagione torni quello che era nel girone della nazionale.
Santacroce 6: ha messo in luce ancora una volta il su talento cristallino, oltre ai limiti caratteriali che vanno corretti per evitare di rovinarsi la carriera.
Grava 6: ha giocato esclusivamente nel periodo in cui c’era Donadoni, e si è fatto trovare sempre pronto. Sulla via della riconferma.
Contini 6: stagione in cui ha avuto maggiore spazio rispetto alla scorsa stagione. Quasi sempre all’altezza della situazione, anche se in alcune circostanze ha partecipato alla mediocrità generale del suo reparto.
Rinaudo 5: da lui ci si aspettava molto di più. Troppi errori e poca affidabilità.
Aronica 5,5: ha fatto valere la sua esperienza, ma questo non sempre è bastato.
Amodio 6: anche lui ha giocato esclusivamente con Donadoni e se l’è cavata bene. Questo però probabilmente non gli garantirà la riconferma.
Blasi 6,5: uno dei pochi che non ha mollato mai e che ha giocato sempre almeno sulla sufficienza. Ciononostante il Napoli lo ha inspiegabilmente messo sul mercato.
Bogliacino 5,5: stagione caratterizzata in negativo dal fastidioso infortunio. Finale, invece, in crescendo.
Datolo 5: oggetto misterioso, è stato acquistato erroneamente, poiché nelle sue fugaci apparizioni è stato stretto a giocare in uno schema che non si addice alle sue caratteristiche.
Gargano 6,5: questa stagione lo ha consacrato al ruolo di motorino e di volenteroso regista. Un infortunio dovuto alle troppe partite gli ha regalato un riposo forzato. La prossima stagione potrebbe essere il primo vero acquisto.
Hamsik 5,5: nove gol anche quest’anno, ma un campionato a due volti. Il finale da dimenticare, in cui è stato praticamente un fantasma. L’età è dalla sua parte, ma non deve farsi distrarre dalle voci di mercato.
Maggio 6: si è ben inserito nel Napoli, ed ha regalato prove convicenti. L’infortunio grave lo ha sottratto alla causa azzurra, con gravi conseguenze, vedi finale di stagione.
Mannini 6: forse il tira e molla della squalifica Wada gli ha tolto tranquillità, regalando una stagione di alti e bassi. Così forse giustifichiamo anche la cessione in comproprietà alla Sampdoria.
Montervino 6,5: capitano in tutto e per tutto. Non ha mai mollato, mai protestato, ed è stato premiato. Proprio all’ultima di campionato, il suo primo gol in serie A ha coronato la sua stagione di serietà e leadership nello spogliatoio.
Pazienza 5,5: l’impegno non è mancato, ma la personalità sì.
Vitale 5,5: ha i numeri, ma ha bisogno ancora di crescere, come dimostra la sua discontinuità messa in luce in questa stagione.
Denis 6: sufficienza dovuta a 8 reti alla sua prima stagione in Italia che non sono poche, anche se avrebbe potuto fare anche di più. Ha pagato la mancanza di vacanze, essendo passato in Italia direttamente dalla clausura argentina.
Pia’ 6: si è meritato la sufficienza grazie al finale di stagione. Rigenerato da Donadoni, ha messo a segno un filotto di gol, quattro in altrettante gare. Ora, per la prossima stagione, qualora dovesse restare, dovrà fare il possibile per segnare anche gol decisivi.
Russotto 6: ha avuto pochissimo spazio con entrambi i tecnici, ma i numeri mostrati erano all’altezza. Purtroppo tornerà alla base, ed è un vero peccato.
Lavezzi 6: anche se è un leader, il suo apporto non è stato quello sperato, ma a mezzo servizio. Le vicende delle ultime settimane che lo riguardano rischiano di compromettere il bel rapporto con i tifosi.
Zalayeta 5: classe, tecnica ed esperienza, ma anche genio e sregolatezza, oltre che presunzione.
Reja 5,5: ha lasciato un bel ricordo nella tifoseria, e sicuramente quello che ha fatto in tre anni non si dimentica. Ma i suoi limiti nella gestione dello spogliatoio sono rimasti per tutta la durata del suo mandato sulla panchina azzurra.
Donadoni 6: a differenza di Reja ha gestito bene il gruppo, al quale ha imposto subito regole precise. A partire dal prossimo anno anche lui è chiamato alla svolta decisiva.
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