Siena: Farelli, Pesoli, Contini, Belmonte, Angelo,
D'Agostino, Gazzi, Rossi, Reginaldo (25' st Giorgi), Mannini (17' Brienza),
Bogdani (6' st Larrondo). A disp. Pegolo, Terzi, Vergassola, Gonzalez. All.
Sannino
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (12' st
Lavezzi), Maggio, Gargano, Dzemaili (29' st Inler), Zuniga, Hamsik, Pandev (26'
st Vargas), Cavani. A disp. Rosati, Britos, Fernandez, Dossena. All. Mazzarri
Arbitro: De Marco di Chiavari
Marcatori: 42' pt Reginaldo, 20' st D'Agostino, 41' st
Pesolo (aut.)
Note: ammoniti Pandev, Mannini, Campagnaro
Peccato per i due pali, ma per come ha giocato il Siena, non
ha rubato nulla. Il Napoli si è svegliato tardi, e ora al ritorno dovrà
inseguire, affidandosi sulla spinta del san Paolo al ritorno.
Difesa che balla, che passa a fatica dall’assetto a tre a
quello a quattro, il centrocampo ha solo in Gargano l’elemento di dinamismo ed
efficacia, l’attacco che si affida a Lavezzi, che non è al top.
La squadra, oggi titolare contro le riserve del Siena, è sulle gambe, e al tempo stesso, non
correndo, diventa prevedibile. Il tecnico sta provando a cambiare la fisionomia
della squadra, ma se si corre poco c’è davvero poco da fare.
Il gol raggiunto nel finale grazie ad una autorete tiene
acceso il lumicino di speranza per la qualificazione alla finale, ma il Siena
non è un agnello sacrificale, e dovevamo saperlo, soprattutto alla luce di
quanto accaduto in campionato.
Ancora un flop degli azzurri, continua il momento no, e
tutti speriamo che finisca il prima possibile.
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