martedì 12 novembre 2013

Benitez: 4-3-1-2

Non solo cuore, ma anche cervello. E' questo il calcio moderno. Tanta lavagnetta, oltre che grinta da mettere in campo, per dare il massimo indipendentemente dall'avversario.

il colmo dei colmi è che un amante della tattica e del pallone già dai primi giorni di ritiro come Rafa Benitez, domenica sera a Torino si è fatto imbrigliare da un italiano che tanto italiano non è: Antonio Conte. 

Con il suo 3-5-2, Conte ha saputo rivoluzionare la squadra, che nella gara precedente era schierata con una difesa a 4, per avere la meglio sul Napoli e bloccargli principalmente centrocampo e trequarti.

Gente come Pirlo, Pogba, Asamoah, Vidal e Isla ha letteralmente rubato il centrocampo a Inler e Behrami, che da soli non sono riusciti a fare il filtro necessario. Lo stesso Hamsik, costretto sulla loro linea, non si è soffermato a dovere sulla copertura, puntando principalmente alla fase offensiva.

Sono queste riflessioni che possono indurre Benitez a non considerare sempre e comunque il suo gioco come sacro e inviolabile, ed a considerare un piccolo cambio tattico in funzione di qualche squadra non come un compromesso, ma come un utile accorgimento tattico.

I nodi principali da sciogliere sono due: la posizione di Maggio e Callejon e quella di Hamsik.

Se i due a sinistra (Armero con Insigne o Mertens) si scambiano spesso e volentieri il pallone per l'azione offensiva, il dialogo è più difficoltoso a destra, dove Maggio e Callejon spesso, quasi sempre, si pestano i piedi. 

Per quanto riguarda invece Hamsik, si trova stretto nel triangolo che ha in Higuain la punta, e spesso è costretto sulla linea dei centrocampisti, dove oltre a non far male è più facile da bloccare, e spesso viene relegato alla fase difensiva.

Per ovviare a questi problemi, Benitez potrebbe pensare, in alcune gare, in particolare quelle in trasferta o contro squadre con un centrocampo più folto, ad un modulo diverso da quello attuale, ad esempio il 4-3-1-2.

Si tratta pur sempre di un modulo offensivo, che non snaturerebbe l'indole d'attacco della formazione napoletana, ma garantirebbe un maggiore equilibrio a centrocampo, ed un certo raccordo tra i reparti, e magari anche più organizzazione difensiva.

Sì, perchè lasciata intatta la difesa, con i due terzini/esterni che rimarrebbero bloccati a turno, a centrocampo, con un uomo in più (che potrebbe essere Dzemaili da affiancare a Inler e Behrami) ci sarebbe maggiore filtro in fase difensiva, e una maggiore varietà di soluzioni in quella offensiva, senza gravare solo ed esclusivamente sulle fasce, soprattutto se gli avversari, che ci hanno già studiato, prenderebbero subito le contromosse.

Sulla trequarti Hamsik potrebbe muoversi liberamente, sia in attacco che in difesa, giocando come a lui piace e come gioca con la Slovacchia, dove segna molto gol, mentre in attacco uno tra Callejon, Insigne o Mertens andrebbe a fare da spalla ad Higuain favorendo una maggiore imprevedibilità, oltre a liberare le fasce.
Ripeto, sarebbe una soluzione alternativa da adottare in alcune circostanze, alla quale Benitez potrebbe pensare anche in ottica di turn over.

Proprio perché noi italiani siamo un popolo di allenatori, come si può anche leggere qui, Benitez potrebbe provare a darci ascolto, per il bene del nostro Napoli.

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