mercoledì 19 marzo 2014

De Napoli, un operaio per lo scudetto

foto: www.napolitoday.it


Un operaio, un maratoneta, un recordman. Questo era Nando De Napoli da Chiusano san Domenico, provincia di Avellino.

Un operaio, perchè mette al servizio della squadra la sua generosità nel rompere il gioco avversario, e proporre subito l'azione offensiva per i vari gioielli azzurri, Maradona, Giordano, Carnevale, Careca, nelle varie stagioni che si sono avvicendati con la maglia del Napoli, e in concomitanza con la conquista dei principali trofei azzurri.

Un maratoneta, perchè, insieme a un altro lottatore come salvatore Bagni, Nando macinava chilometri a non finire in campo, e correva anche per due, spesso per tre, consentendo così ai campioni dell'attacco di conservare le forze per esploderle tutte al momento del gol.

Un tipo schivo De Napoli, concentrato solo sul gioco duro, sporco, che però ieri, ma anche oggi, è prezioso per i successi di una squadra.

Il suo grande impegno gli regala la nazionale, conquistata già ai tempi dell'Avellino, e continuata con la maglia del Napoli. 

Proprio con la nazionale De Napoli diventa un recordman. E', infatti, ancora oggi il calciatore ad aver vestito più volte la maglia della nazionale e in contemporanea quella del Napoli. 

De Napoli ci ha fatto gioire, ma a volte anche soffrire, come in occasione della finalissima con lo Stoccarda quando, oltre ad una autorete, effettuò un disastroso retropassaggio che consentì ai tedeschi di portarsi su un seppur inutile 3-3.

Dopo l'abbuffata di vittorie dell'era Maradona, De Napoli, in rotta con la società per un infortunio curato male, fu acquistato dal Milan, dove fece in due anni solo nove presenze, e moti malignarono che i rossoneri lo presero solo per toglierlo alla concorrenza di allora, il Napoli ovviamente.

Chiuse la carriera con la Reggiana, ed oggi è praticamente fuori dal mondo del calcio. 

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