domenica 16 marzo 2014

Massimiliano Esposito, cuore e muscoli per la sua Napoli

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Quando si vive lontano dalla propria terra d'origine, ha sempre e comunque il pensiero di riuscire un giorno a tornare.

A Massimiliano Esposito è riuscito di tornare, ma, forse, considerando il suo valore,  è riuscito in un momento in cui questo valore non ha potuto dimostrarlo tutto.

E' approdato al Napoli dopo essersi messo in luce in due ottime stagioni: una in B con il Piacenza e quella successiva in A con la Lazio di Zeman. Esterno destro di velocità, ma anche di muscoli, Esposito approda alla corte di Gigi Simoni. Il Napoli parte molto bene, ed alla fine del girone d'andata chiude al terzo posto in classifica. Un po' le voci di mercato sul tecnico, un po' i dissidi societari, fanno scivolare il Napoli in una classifica sempre più anonima: la finale di coppa Italia, conquistata con tanta fatica, viene persa contro il Vicenza, con in panchina Enzo Montefusco, nel frattempo subentrato a Simoni esonerato.  

Lo stesso Esposito, prima spesso nell'undici titolare, scivola in un anonimato che l'anno dopo lo porta a lasciare il Napoli a metà campionato, per andare in prestito al Verona.

Tornerà nella stagione successiva, in cui il Napoli, nel frattempo retrocesso in serie B, vi resta al termine di un campionato incolore.

Esposito in campo ce la metteva sempre tutta, e non averlo visto trionfare insieme al Napoli è stata davvero un'ingiustizia.

Molti di noi ricordano quel gesto atletico meraviglioso di cui fu autore in una gara amichevole estiva, contro la formazione greca dell'Olimpiakos Pireo.

Esposito segnò una rete magnifica in rovesciata, dopo aver controllato il pallone con un bello stop di testa. Per il pubblico fu delirio, il giusto tributo ad un figlio di Napoli che forse avrebbe meritato di più, e che di sicuro, se avesse militato in una squadra di maggior valore, avrebbe potuto dimostrare appieno tutto il suo potenziale.


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