domenica 22 febbraio 2009

Napoli in crisi: di chi è la colpa?

Cosa c’è dietro questo momento del Napoli? Sicuramente una condizione fisica che va pian piano scemando, considerato l’inizio prematuro della stagione, Dall’altro si mette una condizione mentale che incide maggiormente sui giovani.

Un altro problema è riconducibile ad eventuali attriti all’interno della società. Reja boccia Datolo, acquisto di Marino, e tra i due cade il gelo. Il direttore sparisce dalle emittenti televisive, e manda Reja a dire che il momento no del Napoli è colpa sua. Non esiste mai un solo colpevole: è per questo che qualcosa, che ancora non è dato sapere, sta accadendo in società, e si tratta di un qualcosa di poco piacevole per la formazione azzurra.

Le prossime settimane potrebbero portare a sorprese clamorose: l’addio di Reja o quello di Marino, o di entrambi. Qualcosa sicuramente di forte va fatto per scuotere una squadra che da inizio 2009 gira con un ritmo da retrocessione dopo che aveva chiuso il girone d’andata con risultati da Champions.

E’ un vero peccato, piange il cuore ad assistere a partire come quelle del Genoa, dove i tre reparti sbagliano di tutto, anche l’impensabile. I giocatori non sono dei brocchi e l’hanno dimostrato, ma la società e lo staff tecnico devono fare qualcosa affinchè tornino quelli di prima. Che sia il blocco degli stipendi, che sia il cambio della guida tecnica, che sia un ritiro punitivo, o, meglio, una eventuale riappacificazione tra il trittico presidente, direttore, allenatore, se c’è stato litigio.

Il Napoli è un patrimonio della città, ed i tifosi sono un patrimonio della squadra. Si è fatto tanto per portare questa squadra nuovamente in auge, ora bisogna impegnarsi tutti per evitare di perdere quanto fin qui fatto di buono.

lanciamo un sondaggio, per chiedereai lettori del blog a chi, secondo loro, sianoda ricondurre le rincipali responsabilità di questa crisi nera del Napoli, questo barato che i tifosi non meritano, ma che purtroppo sono abituati a vivere da ormai qualche decennio.

12 commenti:

Antonio ha detto...

i tifosi hanno contestato la squadra nel dopo partita..hanno chiesto un incontro con Marino...a proposio..ma il direttore dov'è? E'un po' che non lo si vede...

Simona Fiscale ha detto...

L'allenatore ha sicuramente la sua parte di colpa nella crisi del Napoli, ma come si spiega che le scelte di Reja si sono dimostrate valide fino alla chiusura del campionato d'inverno e poi, come si fosse spezzato un incantesimo, la squadra non ne ha fatta più una giusta da inizio gennaio? Non sarà che i calciatori, avendo una natura decisamente mercenaria, si sono fatti lusingare dalle sirene che arrivano da club disposti a investire molto più del Napoli...non potrebbe essere in atto una "strategia della sconfitta" finalizzata a convincere il Napoli o a ritoccare gli ingaggi o a liberare giocatori smaniosi di offrire ad altri il proprio servizio?? Può dipendere dall'allenatore che la squadra non riesca a creare manovre valide in fase offensiva...ma di chi è la colpa se non inquadrano lo specchio della porta neanche da sottorete o se in difesa i singoli mancano di lucidità in momenti importanti?

Antonio ha detto...

Sicuramente la squadra ha le sue notevoli responsabilità in questa situazione. Dopo la partita, le ultime indiscrezioni parlano di Napoli in ritiro già da stasera e di un vertice ordinato dal direttore Marino, che ha colloquiato con una parte della tifoseria organizzata. Il direttore ha convoato prima Cannavaro e Montervino, i ue "capitani", (uno in campo, uno in panchina) per poi ascoltare le "versioni" di Gargano e Navarro, a rappresentanza degli stranieri...questo è unsegnale molto chiro, che parla diuno spogliatoio spaccato: tutti contro tutt, non si rema più verso la stessa direzione.

Lo strappo non è insanabile, ma oltre ai giocatori dovrà essere la società, ed in primis il direttore Marino, a ricucire questo grave strappo, se non altro per salvaguardare gli investimenti del presidente.

Per ora dormire tutti insieme, lontani dalle famigie, dagli svaghi che spesso sono anche troppi per chi dovrebbe farsi un po' di più il mazzo, potrebbero fare tanto...forse una sola setimana era poco per ritrovarsi..occore un po' più di tempo, ed un po' più di volontà oltre che di palle...

Insomma quelli del Napoli sonchiamati a dmostrare di essere giocatori, ma soprattutto uomini.

Antonio ha detto...

indiscrezioni poi confermate parlano di dimissioni di Reja ritirate dalla società.

Già l'anno scorso, in occasione del pareggio interno con la Lazio, ultima gara del girone d'andata, il tecnico litigò ferocemente con il Presidente, pr poi rassegnare le proprie dimissioni, immediatamente ritrate....dopo quell'episoio il Napoli riprese la sua corsa, fino a concludere l stagione a ridosso dell'Uefa, obiettivo più ch soddisfacente...speriamo che il ricorso "storico" si riveli propizio per la causa azzurra..

assenzio_1982 ha detto...

Un pomeriggio da dimenticare...

Basta. Per l'ennesima volta, per dirla in un modo caro al presidente De Laurentis, è andato in onda un vecchio film già visto, purtroppo, tante e troppe volte nel corso di questa stagione. Una squadra senza idee, senza voglia e senza carattere. Il Genoa è venuto a Napoli per fare una partita d'attesa, ovviamente per sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi abili contropiedisti, e si è dovuta disilludere perchè il Napoli non ha mai creato una occasione da rete degna di questo nome. La gara disputata da alcuni giocatori è stata assolutamente mediocre, a tratti persino irritante. il dato più sconfortante è dato dal numero di occasioni da rete: zero spaccato.

assenzio_1982 ha detto...

Un 2009 da incubo...

Anche la partita col Genoa è andata a farsi benedire. quella che poteva e doveva essere un'occasione di rilancio, si è tramutata nell'ennesima disfatta di questo 2009 maledetto, in cui tardano ad arrivare i tre punti. colpa del tecnico che non sa cambiare le carte in tavola, nè tantomeno gestire un gruppo ( dove per gestione s'intende non solo la chiacchieratissima vita notturna, ma soprattutto l'umore e l'entusiasmo)? colpa di una dirigenza assente nel mercato di gennaio come in conferenza stampa dopo il ko? colpa dei giocatori che non si assumono le proprie responsabilità? il calcio da ed il calcio toglie.solo qualche mese fa si parlava di champion's e si scomodavano illustri paragoni col Napoli che vinceva lo scudetto e, soprattutto, si osannava Lavezzi come il nuovo Maradona ( sbaglio o qualche cronista locale sponsorizzò un ripristino della maglia numero 10???), mentre adesso si teme il tracollo e si guardano più le squadre che stanno dietro di quelle che stanno avanti. nella crisi ci sono tutti dentro e, tutti insieme, devono saperne uscire. basterebbe una vittoria. basterebbero tre punti ottenuti in un modo qualunque per ridare sicurezza a questi giocatori. basterebbe scendere in campo con la convinzione di poter far male. da questa crisi non si esce con la divisione e la spaccatura tra dirigenza ed allenatore. eh si. per chi non se ne fosse accorto, dopo il ko solo il tecnico si è presentato in sala stampa per commentare la partita. accanto a lui non c'erano nè Marino e nè tantomeno il presidente De Laurentis. hanno lasciato solo il tecnico che, fino alla fine, fa l'aziendalista ed il parafulmine prendendosi tutte le colpe del caso. e gli hanno fatto fare anche una figuraccia: da quaglia, mi si passi e scusi l'espressione, Reja passa da vero coglione. prima si presenta in sala stampa e dice che non ci sarà alcun ritiro e, subito dopo, la società comunica il ritiro punitivo ed immediato della squadra. e per quale ragione Marino non ha comunicato la cosa di persona? perchè non ha spiegato insieme al tecnico l'esclusione di Datolo, ennesimo giocatore pagato un'enormità per scaldare la panchina? per non passare per amico e sostenitore di Reja, vi dimostro che ne ho anche per lui...quando ci si dimette, lo si fa sul serio. se all'epoca dell'acquisto di Datolo non ha manifestato la sua perplessità per la bontà dell'operazione, non può lamentarsene oggi a mercato chiuso e nel modo peggiore...facendo rimanere il giocatore seduto in panca ad assistere agli ingressi di Pià e Russotto. è un modo crudele, soprattutto nei confronti del giocatore, per indicare la propria volontà alla dirigenza. anni fa lo fece anche Capello in un Roma - Real Madrid di champion's: mise i nuovi arrivi Cufrè e Dellas, e la partita finì 3-1 per i blancos...anche in quella circostanza il messaggio era piuttosto chiaro, ma era una partita del girone di coppa e l'autore del gesto era un certo Capello. uno con la forza contrattuale. uno che le cose non le mandava di certo a dire. uno che ha vinto tutto anche con scelte impopolari.

mi si consenta un'ultima precisazione. ieri si è affrontato il Genoa. guardando la partita mi è venuto in mente che le perle del Genoa, corrispondenti ai nomi di Diego Milito e Thiago Motta, sono stati pagati decisamente meno di Denis e Datolo. mi è venuto in mente che, mentre Marino sborsava quasi 7 milioni di euro per Rinaudo ( utilizzato a singhiozzo), il Genoa ufficializzava l'acquisto di Biava per soli 2 milioni di euro. mi è venuto in mente che il Genoa, partito senza alcuna velleità di classifica, si trova in piena zona Uefa e può contare su un organico tanto ampio che, se Palladino e Mesto non rendono a dovere, entrano Bosko jankovic e Sculli. quante riflessioni in 90 minuti...troppe, decisamente troppe!

Antonio ha detto...

effettivamente, a vedere come stanno giocand in questo periodo i giocatori del Napoli acquistati da Marino quest'anno, pare che Marino stia perdendo qualche colpo....mi auguro davvero di essere smentito

assenzio_1982 ha detto...

Ed ora...???

Carissimi affezionati e tifosi del Napoli, domenica abbiamo assistito, nostro malgrado, all'ennesima sconfitta del Napoli. anche la roccaforte del S.Paolo è diventata espugnabile. ma cioò che più preoccupa, molto più del risultato direi, è la totale assenza di gioco e di idee in mezzo al campo. più volte abbiamo parlato dei problemi legati alla condizione fisica della squadra, o del fatto che il Napoli non possiede ricambi all'altezza dei titolari. tempo fa scrissi che già nel periodo d'oro della squadra, si cominciava ad intgravedere qualcosa che non andava. beh, credo che oggi i problemi siano altri e ben più gravi: esiste, di fatto, un distacco tra società e tecnico. la prima non accetta critiche sul mancato arrivo di un centrocampista e di una punta di peso, ed il secondo lavora con ciò che ha a disposizione.

L'acquisto di Datolo è stato accolto in maniera gioiosa qualche settimana fa, e solo adesso ci si domanda della reale bontà dell'operazione. a che serve un giocatore che il mister non vuole o che, in ogni caso, non reputa all'altezza della situazione? Reja aveva chiesto un giocatore per ruolo, e si è ritrovato con un portiere quarantenne ed un giovane argentino il cui gioco mal si sposa con quello attuale. non è la prima volta che il tecnico, aziendalista sino alla fine cmq, prende le distanze dalle scelte societarie. la storia di Datolo somiglia molto a quella di Rullo: entrambi gettati nella mischia, ed entrambi inesorabilmente bocciati già alla seconda uscita.

Sabato c'è la delicatissima trasferta di Torino con la Juve di Ranieri, una gara che, fino ad un paio di mesi fa, sarebbe stata aperta ad ogni sorta di risultato e pronostico. adesso, ahimè, ci sembra che la squadra si stia dirigendo verso il boia. eppure qualcosa di buono era stato fatto nel match di coppa Italia proprio contro i bianconeri.

il cambio di modulo? storia vecchia. e forse in questo momento tanto delicato, è anche meglio. qui regna sovrana la confusione, ed a questo punto è meglio non creare altri grattacapi a questi giocatori che già hanno dimenticato come si fa il 3-5-2.

mi permetto di fare un pronostico per quanto riguarda i prossimi impegni del Napoli: io credo che il Napoli raccoglierà molto poco. penso che nelle prossime quattro partite gli azzurri riusciranno a conquistare soltanto 2 punti. la mia domanda è: se così dovesse essere, che fine farà Reja? uno che ha dato le dimissioni, sta già con la valigia in mano, no???

Antonio ha detto...

davide,

sono d'accordo con te sulla similitudine tra datolo e rullo, spero solo che l'argentino riesca a fare leggermente meglio, altrimet sono dolori..soprattutto per lui..con tutto il rispetto finire alla tiestina non è stato un salto di qualità per rulo, tra l'altro originario di Casoria...

sul tecnico non scommetteri al 100% che va via in caso di perdurare di situazione negativa....de laurentiis ha sepre detto di non avermai licenziato nessuno..il tecnico andrà via a fine stagione, o al massimo si dimetterà, ma in caso di molte sconfitte consecutive, che noi tutti tifosi del Napoli scongiuriamo..

la partita con la Juve non è quella ideale per rinascere, ma da sempre porta motivazioni inattese per chi veste la malia azzurra..ho visto cadaveri come Cannavaro ritrovare la vita come Lazzaro al cospetto dlle malie bianconere..noi tifosi del Napoli speriamo che sia così....

assenzio_1982 ha detto...

Caro Antonio, la storia di questo nuovo Napoli targato De Laurentis è piuttosto recente. ti ricordo che in serie C, più o meno come era capitato a Cagliari, Reja subentrò a Ventura. quindi un licenziamento c'è stato...non metterei la mano sul fuoco circa l'impossibilità di un avvicendamento sulla panca azzurra. personalmente non ho mai creduto ai maghi del pallone ed alla bontà di certi licenziamenti a stagione in corso ma, statistiche alla mano, tutte le squadre che decidono di cambiare allenatore ottengono quanto meno una scossa. se lo stato confusionale dovesse perdurare, credo sia necessario dare un segnale forte alla squadra. un segnale che può consistere o nel licenziamento ( o nell'accogliere le dimissioni) di Reja, oppure nel confermare il mister anche nella prossima stagione. ma la seconda ipotesi è ancora più remota della prima se riteniamo fondate le voci sulla fine del ciclo tecnico di Reja a Napoli.

Faccio una precisazione: secondo me la partita con la Juventus può essere un'ottima occasione per uscire dalla crisi. non mi aspetto certamente che il Napoli faccia risultato a Torino ma, se andasse come l'anno scorso e cioè con una scnfitta arrivata per sfortuna nei minuti finali, sarebbe cmq incoraggiante. anche il Chievo o la Lazio hanno offerto buone prestazioni senza fare punti prima di giungere alla prima vittoria. a volte è una questione di sfortuna...quel che non si deve più vedere, tuttavia, è una squadra svogliata e superficiale negli appoggi più elementari.

Altra precisazione: il curriculum vitae di Rullo ci dice che, tralasciando l'eccezionale stagione con la maglia del Lecce nella massima serie culminata con uno splendido goal a S.Siro contro il Milan, questo giocatore ha raggiunto l'apice della sua carriera indossando la maglia azzurra. probabilmente Treviso costituisce il ritorno alla dimensione normale di un giocatore normale. punto e basta. Datolo, sebbene giovanissimo, ha un passato decisamente più ricco alle spalle. non credo che i destini saranno simili...ma di certo con Reja in panca l'argentino dovrà sforzarsi di fare l'impossibili in allenamento per conquistare una maglia da titolare.

Antonio ha detto...

circa l'avvicendamento Reja - Ventura io ricordo dversamente: De laurentiis attraverso Marino convinse Ventura a farsi da parte, pur lasciandolo all'interno dello staff....ci fu infatti un conferenz stampadi Venturaal san Polo, con alle spalle ancora loghi e sponsor del Napoli, mentre a Castelvolturno preentavao Reja...diciamo che sulla carta cambia ben poco, ma a noi napoletani, almeno ad una parte di noi, fa sempre bene una lezione di stile.

assenzio_1982 ha detto...

Voglio essere decisamente pignolo: con Ventura in panchina il Napoli stava dando l'addio al sogno di tornare subito in serie B. la goccia che fece traboccare il vaso fu il pesante ko subito a Foggia. De Laurentis e Marino, grati a Ventura per aver accettato la sfida di inizio stagione, trovarono un modo elegante per favorire l'avvicendamento auspicato da tutta la tifoseria.

sulla tua riflessione circa il fatto che la maglia bianconera rianima i cadaveri, rilancio con una provocazione che non puoi non condividere. che certe gare abbiano di per sè un certo fascino è innegabile, e tuttavia mi domando: ma se il Napoli sentisse di più le partite con le squadre alla propria portata, dove riuscirebbe ad arrivare? vedi, caro Antonio, e te lo dice uno che, come ben sai, subisce il fascino della Vecchia Signora, per diventare grandi bisogna acquisire la mentalità delle grandi. le big del nostro campionato sanno bene che è inutile vincere gli scontri diretti se poi cadi con le piccole ( il Milan lo sa meglio delle altre). per raggiungere grandi obiettivi bisogna avere la mentalità vincente su campi come quello di Lecce, di Torino (sponda granata) e di Verona. e da questo punto di vista deve crescere anche la tifoseria...mi ricordo 1 dichiarazione fatta da Maradona all'indomani di un pareggio, contestatissimo dalla tifoseria, sul campo dell'Ascoli. disse: dopo la vittoria dello scudetto i tifosi vogliono che vinciamo almeno per 5 a 0 contro l'Ascoli. fino a 2 anni fa si accontentavano di vincere contro la Juventus...per molti anni lo scudetto del Napoli è stato quello di battere Juventus ed Inter. questa non è mentalità da grande squadra...

concludo con una riflessione circa il modulo da adottare: hai perfettamente ragione quando sostieni che il Napoli, almeno in questo momento tanto delicato, deve andare avanti con il 3-5-2, e cioè con un modulo già collaudato negli anni. e tuttavia credo che nel calcio moderno le squadre debbano essere necessariamente camaleontiche, adattandosi alle caratteristiche dell'avversario. io affronterei la Juventus con il 4-4-2 e, stavolta, me la giocherei davvero per fare il punto. lo stesso farei nella gara casalinga contro la Lazio, specialmente se Delio Rossi decide di mettere in campo il tridente.