domenica 8 febbraio 2009

Palermo-Napoli 2-1

Palermo: Amelia, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Bresciano (39' st Savini), Simplicio (34' st Guana), Cavani, Miccoli (35' st Succi). A disp. Ujkani, Cossentino, Tedesco, Misuraca. All. Ballardini

Napoli: Navarro, Maggio, Cannavaro, Contini, Aronica, Maggio, Blasi, Gargano, Bogliacino (38' st Pià), Hamsik (34' st Pazienza), Lavezzi, Denis (34' st Zalayeta). A disp. Bucci, Santacroce, Rinaudo, Montervino. All. Reja

Arbitro: Saccani di Mantova
Marcatore: 2' pt Migliaccio (P), 14' pt Simplicio (P), 42' pt Hamsik (N)
Note: ammoniti Bresciano, Contini, Lavezzi, Maggio, Miccoli, Nocerino




Disfatta. Ancora una, la quinta del 2009. Il Napoli perde anche a Palermo, e si fa scavalcare anche dal Palermo. Ora anche la zona Uefa è a rischio: inizia a vacillare la panchina di Reja, si inizia a respirare tensione in casa Napoli. Di momenti di tensione il Napoli se ne sono visti tanti, ma stavolta sembra più seria del solito. La notturna stavolta non porta bene agli azzurri, che collezionano l’ennesima disfatta in questo nuovo anno solare.

Nonostante la riconferma del 4-4-2 la formazione azzurra si è lasciata sorprendere con troppa semplicità in difesa in due occasioni ad inizio gara, che hanno portato a due reti del Palermo. Il Napoli ha provato a reagire, ma un po’ i movimenti del nuovo schema che non sono ancora assimilati, un po’ l’inconsistenza in fase di corsa, dovuta probabilmente ad una carenza più mentale che fisica, non hanno prodotto il risultato sperato. Il Napoli è ancora troppo inconsistente sotto porta.

Ci si gode la perla di Hamsik, per il momentaneo due a uno, ma lo slovacco non gira come dovrebbe. Il suo ruolo alle spalle delle punte potrebbe essere la svolta della gara, ma Hamsik è timoroso, rallenta il gioco, non corre. Adesso che la situazione inizia a farsi davvero preoccupante, si spera nel tocco di classe che può dare datolo, ma la squadra deve riaversi e fare quadrato.

Al di là dello schema, occorre ritrovare la fiducia nei propri mezzi per poter giocare come ad inizio campionato. Cambiare modulo non è stato un errore, anche se occorre un po’ di tempo per girare a pieno regime. La condizione fisica non sembra del tutto precaria, è quella mentale che preoccupa. Da questo dipendono gli errori in difesa, e la scarsa applicazione nell’impostazione del gioco.

1 commento:

Antonio ha detto...

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