Palermo: Rubinho, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Bresciano, Nocerino, Cavani, Simplicio (15' st Bertolo), Pastore (33' st Tedesco), Miccoli (40' st Budan). A disp. Sirigu, Goian, Succi, Morganella. All. Zenga
Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Maggio (35' st Denis), Gargano, Bogliacino (37' st Cigarini), Hamsik, Datolo (16' st Zuniga), Quagliarella, Lavezzi. A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce, Hoffer. All. Donadoni
Arbitro: Rosetti di Torino
Marcatore: 44' pt Cavani (P), 28' st Hamsik (N), 30' st Miccoli (P)
Note: ammoniti Bogliacino, Kjaer, Cavani, Cannavaro, Balzaretti, Tedesco
Comincia male il campionato azzurro, soprattutto perché è il rammarico a fare da padrone. Manca la cattiveria, e questo si paga, con una sconfitta, immeritata, a beneficio di un Palermo che si è limitato a raccogliere quanto il Napoli ha saputo regalare. Sprechi in attacco, ingenuità in difesa, gli stessi problemi dell’ano scorso, che prima si risolvono e meglio è, se si vuole evitare i finire proprio come l’anno scorso..
Il primo tempo azzurro è da accademia del calcio, con un Lavezzi che sembrava essere tornato quello di inizio anno scorso, abile ispiratore dei compagni, e scatenato sconquassatore di difese avversarie. Poi tre legni (due di Maggio e uno di Campanaro) ed il gol annullato ad Hamsik per fuorigioco passivo,consegnano la gara alla più vecchia delle regole non scritte: gol sbagliato gol subito, e ci pensa una iena come Cavani, che approfitta di un ‘ingenuità di Maggio, seppur caricato dall’avversario.
Nella ripresa il Napoli non si disunisce, e questo è un fatto positivo, e il pareggio giunge ancora con Hamsik, ma dura veramente poco. Poco più di un minuto e un intervento goffo di Zuniga regala un rigore che Miccoli trasforma facilmente. Mangiamoci le mani, e speriamo che ce le mangeremo solo per questa settimana.
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