Le lacrime napoletane di Fabio Quagliarella sono le lacrime di tutti noi italiani, napoletani, esterrefatti per una nazionale che non è stata all’altezza di quella di quattro anni fa, risultando addirittura agli antipodi, collezionando il peggior risultato di sempre, e meritandosi vacanze anticipate, e processi ora inesorabili ma giusti.
Quagliarella è stato il migliore, ed è il colmo per chi ha giocato meno di tutti (certo non per colpa sua). Sebbene non abbiamo mai risparmiato, durante la stagione le critiche a Fabio, perché le merita, ora mettiamo in luce tutto quello che di buono ha fatto. Ha segnato, altri due gli sono stati annullati, ed in generale è stato l’unico a tenere alto il vessillo azzurro, l’unico ad avere fame, ad avere voglia di fare qualcosa, a sentire la partita, a sentire sua la maglia, a voler lottare per un traguardo sportivo che seppur sportivo ha la sua importanza.
Fabio ha sognato questo mondiale da quanto era bambino, ed ha bagnato l’esordio con un gol, ma non è bastato. In quella situazione chiunque di noi avrebbe pianto: uno contro undici è troppo difficile, e Fabio contro la Slovacchia stava quasi quasi in quelle condizioni. Se il campo ha dato torto a Fabio, l’onore è tutto suo: da questa partita, o meglio, da questo spezzone di gara, Quagliarella può uscirne maturato, come calciatore e come uomo, per essere trascinatore ancora per la Nazionale e anche per il suo Napoli, che ancora si aspetta tanto da lui.
Fabio, riprenditi e continua a sognare e… segnare!
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