Quella con il Milan, considerando il momento attuale di entrambe le squadre, è proprio un’impresa impossibile. Ma mai dire mai, il calcio lo impone.
Il Napoli viene da due sconfitte consecutive, e da un ruolino in piena media retrocessione, mentre il Milan, se si esclude la parentesi Champions, sta facendo di tutto per mettere paura all’Inter, tanto da portarsi ad una sola lunghezza. E’ facile immaginare come gli uomini di Leonardo ci tengano a fare risultato nella partita contro il Napoli.In più si aggiunge che san Siro è un campo difficile, quasi impossibile, e che agli azzurri capitò di vincere l’ultima volta solo quando tra le loro fila c’era il migliore di tutti, Diego Armando Maradona.
Ma mai dire mai, appunto, dicevamo poco sopra. Il Napoli, almeno a parole, dice che si sta riprendendo, ed ha voglia di risorgere dopo le sconfitte per agguantare almeno l’Europa League, che pure non sarebbe un traguardo da buttare. Mai dire mai, perché il Napoli, durante la gestione Mazzarri ha dimostrato di saperci fare, inanellando una serie di risultati utili consecutivi di tutto rispetto, e mostrando un gran bel gioco.
Certo, negli ultimi tempi gli azzurri stanno mostrando gravi lacune nel gioco offensivo, che, aggiungendosi alle defezioni in una difesa ormai collaudata, ha fatto nascere una miscela esplosiva e nociva che è costata due stop consecutivi, tra l’altro clamorosi.
Mai dire mai, anche perché è Primavera, e in Primavera si decide tutto, e il Napoli vuole esserci.
In campo, probabilmente, ci sarà nuovamente Fabio Quagliarella, l’attaccante più bistrattato, tra l’altro giustamente. Le sue doti non sono in discussione, occorre solo che inizi a segnare con maggiore continuità, e sarebbe l’ideale iniziare in una gara come quella contro il Milan.
Cosa importante: vogliamo gol utili, e ci rivolgiamo allo stesso Lavezzi, che, suo malgrado, pur essendo il trascinatore, ha segnato finora sempre gol poco decisivi. La speranza è che le reti azzurre siano tutte decisive. Che il Napoli faccia come ha chiesto Mazzarri: in caso di gol, non esultare, ma fare attenzione per tutta la gara, per poi esultare alla fine.
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