mercoledì 30 ottobre 2013

Fiorentina-Napoli: le pagelle

Reina 6,5: due belissime parate su Rossi salvano il risultato.

Maggio 6: partita impeccabile, se non fosse per l'espulsione evitabile.

Fernandez 6; piccola leggerezza in occasione del rigore, per il resto se la cava.

Albiol 6,5: in campo ci sono avversari di tutto rispetto, ma lui non molla mai: ci mette tecnica, esperienza e mestiere, e alla fine limita i danni.

Mesto 6,5: non molla di un centimetro a sinistra, sia su Cuadrado che su Pasqual, tanto che il colombiano viene cambiato di corsia. Da riconfermare assolutamente.

Inler 5,5 soffre la compattezza e la tecnica del centrocampo viola.

Behrami 5,5: Borja Valero e Cuadrado sono clienti troppo rognosi per essere affrontati insieme.

Mertens 6,5: anche se non brilla come nelle ultime due uscite precedenti a questa, trova finalmente il gol.

dal 21' s.t. Insigne 6: stringe i denti insieme ai compagni quando entra.

Pandev 5,5: ce la mette tutta, buon senso di posizione, ma tocca pochi palloni e non incide mai.

dal 35' s.t. Armero s.v.

Callejon 7: il suo gol è un capolavoro autentico, con dedica alla sua compagna e al nascituro. La sua partita è un capolavoro tattico, con azioni difensive, ripartenze offensive, e retroguardia avversaria costretta al fallo sistematico.

Higuain 6,5: non segna, ma serve due assist da campione, per le due segnature azzurre. Sa fare l'esterno se necessario, giocando, come solo lui sa, per la squadra.

dal 17' s.t. Hamsik 5,5: non tocca mai palla, ma entra in un momento delicato del match in cui la Fiorentina fa un vero e proprio assedio.

All.: Benitez 7: la squadra oltre a imporre il proprio gioco, sa anche soffrire, come abbiamo visto oggi al Franchi dove siamo stati anche in dieci per una frazione di gara. Contro la Fiorentina si è visto finalmente quel Napoli cinico che, ad esempio, non abbiamo visto contro il Torino. La strada è quella giusta, ora occorre continuare, sperando anche in qualche aiuto dal mercato di gennaio.

Fiorentina-Napoli 1-2

Fiorentina (3-5-2): Neto, Roncaglia, Savic, Compper,  Pasqual (37' Vargas), Borja Valero, Pizarro, Aquilani (25' st Vecino), Cuadrado, Joaquin (31' st Matos), Rossi. A disp: Munua, Lupatelli, Tomovic, Vecino, Bakic, Olivera, Rebic, Alonso, Wolski, Iakovenko. . All. Montella
Napoli (4-2-3-1): Reina, Maggio, Fernandez, Albiol, Mesto, Inler, Behrami, Mertens (21' st Insigne), Pandev (35' st Armero), Callejon, Higuain (17' st Hamsik). A disp. Rafael, Colombo, Bariti, Uvini, Cannavaro, Dzemaili, Radosevic, Zapata. All. Benitez
Arbitro: Calvarese
Ammoniti: Pandev, Cuadrado, Behrami, Raul Albiol, Borja Valero, Compper
Espulsi: Maggio e Cuadrado per somma di gialli
Reti: 11' Callejon, 28' Rossi su rig., 35' Mertens


Due tiri due gol. Volevamo un Napoli cattivo? Lo abbiamo avuto. Azzurri cinici, bravi a soffrire sotto i colpi di una bella Fiorentina, approfitta anche di qualche piccola svista arbitrale e tiene il passo della Juve, che dilaga contro il Catania.

Due gol, quelli azzurri, che sono due perle. Il primo è un collo destro al volo di Callejon, servito da un assist di Higuain al bacio, di esterno destro. Il secondo ha sempre lo zampino del Pipita, ma questa volta a segnare è Mertens, che finalmente trova il gol tanto atteso e meritato, con un sinistro piazzato che lascia ancora una volta Neto imbambolato.

Il resto è Fiorentina, con un Cuadrado super a mettere in difficoltà prima Maggio, poi Mesto, e poi ancora Maggio, costretto al rosso successivamente. Behrami e Inler soffrono sul colombiano, che a fine gara viene ingiustamente espulso per simulazione, dopo aver  subito fallo in area da Inler. Rossi invece, trova sulla sua strada Reina, che gli nega la gioia della doppietta dopo aver messo a segno un rigore che probabilmente era da ripetere.

Dopo il triplice fischio è il Napoli avanti: Benitez e la sua squadra colgono una vittoria molto importante contro una grande squadra, e adesso possono continuare la corsa in campionato, con un occhio alla Champions.

AUGURI, DIEGO!



Oggi, 30 ottobre, si festeggia come sempre il compleanno del dio del calcio.

Diego Armando Maradona el Pibe de oro, festeggia 53 anni. Il mito vivente, nonostante abbia lasciato Napoli da un bel po' di anni, conserva con la città e con i napoletani un'amore viscerale che si consolida negli anni e che, seppur a distanza, li accomuna in un unico abbraccio che non si dissolve mai. 

Anche se il NApoli di oggi è forte ed ha tutte le carte in regola per darci grandi soddisfazioni, non possiamo non fare i nostri auguri al più grande, perché se è stato un grande calciatore, possa adesso cominciare una nuova vita in maniera definitiva, e cominci finalmente a vincere anche come uomo.

AUGURI DIEGO!

martedì 29 ottobre 2013

Fiorentina-Napoli: che partita!




L'ingrato destino di un calendario pazzo e folto di impegni relega in un quasi anonimo turno infrasettimanale quella che può essere annoverata tra i big match di questo primo quarto di campionato: Fiorentina-Napoli è una signora partita.

Al Franchi domani sera si affronteranno due squadre che fanno del calcio offensivo la propria filosofia, e che stanno ben figurando in questo inizio di campionato.

La formazione di Benitez avrà di fronte la squadra che è riuscita a piegare l'Inter e la Juve, e che sta viaggiando a mille desiderosa di ritagliarsi uno spazio tra le grandi, come prometteva il suo mercato estivo. Se mancherà ancora una vota Mario Gomez, già promesso al Napoli ma poi dirottato su Firenze, c'è Giuseppe rossi, attuale capocannoniere, a provare il gol.

Ma nel frattempo tra le fila azzurre è tornato a segnare Gonzalo Higuain. Seppur su rigore, il Pipita ha segnato dopo un mese e sta ritrovando la lucidità giusta dopo il riacutizzarsi di un vecchio infortunio muscolare.

Il piccolo turn over che Benitez aveva fatto domenica contro il Toro aveva fatto pensare che, nella mente del tecnico spagnolo, questa gara è quella più delicata e da affrontare con maggiore dispendio di energie. Prima di mercoledì prossimo col Marsiglia ci sarà poi il Catania. A conti fatti, non possiamo che dare ragione a Benitez.

Se si considera che la Juve se la vedrà proprio con il Catania, e la Roma sarà di scena in un testa coda con il Chievo, è proprio il Napoli la squadra tra quelle di testa che è chiamata con maggiore veemenza ad evitare passi falsi.

Occorre giocare questa gara al massimo e portare a casa tre punti su un campo che è da sempre stato difficile per il Napoli, e che quest'anno lo  per qualsiasi squadra. Ma il Napoli è il Napoli, lo abbiamo già detto più volte e li ripetiamo. Rispetto per tutti, ma paura di nessuno: è uno dei motti di Benitez, e noi ci auguriamo che prenda corpo e concretizzazione anche domani sera.

domenica 27 ottobre 2013

Gli è mancato solo il gol




Si è procurato un rigore con uno scatto fulminante. Ha messo nei guai la retroguardia di un Torino che è sembrato subito poca cosa e che ha deluso le aspettative. Ha provato più volte la conclusione a rete, ma a volte gli avversari, a volte il portiere, gli hanno negato la gioia della prima rete in azzurro. In compenso il pubblico, alla sua uscita dal campo, gli ha dedicato una vera e propria ovazione.

Non solo Insigne. C'è anche lui, Dries Mertens, pronto a lottare per un posto da titolare. Il calciatore belga sta crescendo giorno dopo giorno, e sta dimostrando di essere all'altezza della situazione in qualsiasi tipo di gara, e non solo come rincalzo in occasione dei turn over imposti dai numerosi impegni cui deve far fronte il Napoli.

Se ad inizio stagione sembrava un'alternativa ad Insigne, Mertens sta dimostrando di poter giocare insieme al talento azzurro. Ha come lui il tiro dalla distanza, con meno traiettoria ma forse più potente, ha meno dribbling, ma più corsa sulla lunga distanza, e come lui sta sviluppando una intelligenza tattica che lo rende prezioso anche in fase difensiva. Nella gara di oggi contro il Torino abbiamo contato tre palle recuperate al Toro, che hanno permesso al Napoli di ripartire rapidamente in contropiede. A questo si è unito il pressing, che spesso ha mandato in confusione gli avversari.

Il gol manca, è vero, ma continuando così presto arriverà. Contaci, Dries Mertens!

Napoli-Torino 2-0: le pagelle

Reina 6: una sola parata, nel finale ma riesce a tenere inviolata la sua porta. Buona la prova anche nel giocare pala e far ripartire l'azione.

Maggio 6,5: gara difensiva dalle sue parti non si passa. Masiello, ce la mette tutta ma di fronte ad un Maggio così non è giornata.

Albiol 6,5: un baluardo contro l'attacco granata, ma anche un pochino un incubo

Fernandez 6: gara giudiziosa e senza sbavature. Finalmente.

Armero 5,5: gara piuttosto imprecisa, sia in fase difensiva che offensiva. Fortuna che non fa danni.

Inler 6: fa un po' di fatica in copertura, vista l'inferiorità numerica al centro rispetto ali avversari. Ma alla fine prende le misure e se la cava.

Dzemaili 6: non ha fatto rimpiangere Behrami. Interessante passaggio per Insigne che sbaglia clamorosamente.

Mertens 7: ancora una partita da incorniciare.  Corre, scambia palla in velocità con i compagni, tira a rete. Gli manca solo il gol. Più in forma rispetto ad Insigne sta mettendo in difficoltà, in positivo, mister Benitez.

dal 30's.t. Pandev 6: vivace e difficile da contenere nel finale, manca una ghiotta occasione.

Hamsik 6: gode di maggiore spazio e partecipa più attivamente alla manovra rispetto ad altre uscite Si inserisce in un paio di spazi ma non tira mai a rete.

dal 35' s.t. Zapata s.v.

Insigne 5,5: poco lucido, poco ispirato, egoista, sprecone. Merita e necessita di riposo.

Higuain 7: seppur con due rigori trova la sua prima doppietta in Italia e soprattutto il gol dopo l'infortunio.

dal 22' s.t. Callejon 6: ha una bella occasione per segnare. Il suo colpo di carambola viene neutralizzato dal portiere.

All.: Benitez 6,5: la squadra scambia palla velocemente, pressa e riesce ad andare a rete rischiando poco in difesa, tanto da consentire un mini turn over (Behrami e Callejon fuori) in vista di mercoledì. Unico neo: si sbaglia troppo sotto porta. Contro la Fiorentina gli errori possono costare cari.

Napoli-Torino 2-0



Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Inler, Dzemaili; Mertens (30' st Pandev), Hamsik (35' st Zapata), Insigne; Higuain (22' st Callejon). A disposizione: Rafael, Colombo, Uvini, Mesto, Bariti, Behrami, Radosevic. All.: Benitez
Torino (3-5-2): Padelli; Darmian, Glik, Moretti; D'Ambrosio (16' st Maksimovic), Gazzi (1' st Basha), Vives, Bellomo, Masiello; Cerci (1' st Meggiorini), Barreto. A disposizione: Gomis, Berni, Scaglia, Pasquale. All.: Ventura.
Arbitro: De Marco
Ammonito: Fernandez
Espulso: Basha al 41' st.
Reti: 13' Higuain su rig., 30' Higuain su rig

Due rigori, di cui uno molto generoso, riportano il Napoli al successo e Higuain al gol. Al di là dei penalty i primi due della stagione azzurra, la formazione di Rafa Benitez ha meritato nettamente il successo.  

Pressing alto, possesso palla, ali imprendibili, con Mertens su tutti, sono stati gli ingredienti di una bella prova vista al san Paolo. Se poi gli aggiungiamo un Maggio giudizioso tatticamente, un Albiol insuperabile e uno Dzemaili che non ha fatto rimpiangere più di tanto Behrami, tenuto a riposo in vista di mercoledì con la Fiorentina, possiamo dire con certezza di aver visto un bel Napoli.

Unico neo: la cattiveria sotto porta. Tre occasioni limpide e non sfruttate, in altre occasioni possono costare care, come già abbiamo avuto modo di vedere a nostro discapito.

Lunch match in archivio, da vedere sono ora le partite delle altre, in particolare Roma e Juve. Poi mercoledì tutti di nuovo in campo.

giovedì 24 ottobre 2013

CHI AMA NON DIMENTICA



Una frase che non può che far pensare a lui. Il dio del calcio, o il calcio stesso personificato. Diego Armando Maradona. Un nome lungo, da pronunciare tutto d'un fiato, che fa pensare all'uomo più famoso al mondo, che è diventato famoso grazie al pallone, strumento usato per regalare alla città di Napoli la gioia di vincere, e far capire al mondo intero che è stato, è e sarà il più grande calciatore di tutti i tempi.

Chi non conosce Diego Armando Maradona? Praticamente nessuno. Sì, perché lui non è uno qualunque, è uno che oltre al pallone ha fatto parlare e ancora fa parlare di sé. Ha conosciuto la miseria, poi la ricchezza, la droga, i debiti, le malattie, l'amore, l'odio: Maradona nella sua vita racchiude tutto e il contrario di tutto, ed è impossibile non volergli bene, soprattutto se si è napoletani.

Sì, perché negli anni tra i napoletani e Maradona è nato, si è instaurato, e poi ulteriormente consolidato un rapporto viscerale: affetto, assimilazione, identificazione, amore incondizionato tra la città e l'uomo calciatore, negli anni, nonostante la lontananza, lo hanno reso un Dio vivente.

Chi ama non dimentica, e Napoli e Maradona non si sono dimenticati, anzi, continuano a mandarsi messaggi d'amore perché tra loro è amore vero, amore che non morirà mai, nato grazie a tanti gol, giocate vincenti che hanno portato Napoli in cima all'Italia e all'Europa, grazie a quel piccolo grande uomo dal sinistro magico.

A lui è dedicata la collana di dvd in edicola con La Gazzetta dello Sport a partire dal 18 ottobre, dal titolo MARADONA “Non sarò mai un uomo comune”. La collana racconta tutta la vita del Pibe de Oro, dagli esordi in Argentina, ai primi anni con il Napoli, allo storico primo scudetto, al trionfo di Messico ’86, con tutti i successi e le cadute del più grande calciatore di tutti i tempi.

Gianni Minà, che per 20 anni ha avuto il privilegio di frequentare Diego Armando Maradona come cronista di calcio, di sport e di eventi sociali, ha scelto per questa collana i filmati, i reportage e gli eventi che meglio raccontano le diverse stagioni della sua vita e della sua carriera senza eguali.

Questo il piano dell'opera:

18 ottobre:               LA VERITÀ DI DIEGO Intervista esclusiva di Gianni Minà, Dubai 2013
28 ottobre:               UNA VITA DA GOL I primi anni in Italia e il trionfo nel Mondiale messicano
4 novembre:            EL PIBE DE ORO e il primo scudetto di Napoli
11 novembre:         NOTTE PER UNO SCUDETTO Con le grandi voci e la musica di una città
18 novembre:         IL NAPOLI DI DIEGO CONQUISTA L’EUROPA
                                      (e cancella la beffa del Milan di Sacchi)
25 novembre:         FESTA PER UN ALTRO SCUDETTO Quello del 1990
2 dicembre:              IL CALCIATORE DEL SECOLO ED IL SUO MONDIALE STREGATO
                                      Italia 90: dalla vittoria sull’Italia alla sconfitta con la Germania
9 dicembre:              COL PIANTO IN GOLA Caduta, riscatto e sfregio ad un campione (USA ‘94)
16 dicembre:           MARADONA C’EST MOI Fra pallone d’oro e Raffaella Carrà
23 dicembre:           “MAESTRO ISPIRATORE DI SOGNI” Bilancio di una vita spericolata

30 dicembre:           “NON SARÒ MAI UN UOMO COMUNE” La seconda vita di un mito



Marsiglia-Napoli: è riscatto per un giocatore azzurro



Quando si vince va sempre tutto bene, anche se sarebbe più giusto vedere il giusto mezzo. Ma i un mondo come il calcio fatto di eccessi  difficile rimanere omogenei, diplomatici e non essere netti. Quindi, dopo Zapata, è tempo di osannare, seppur con le dovute differenze, Federico Fernandez, che da titolare ha finalmente convinto, disputando una partita giudiziosa.

Nemmeno una sbavatura per l'argentino, prontezza nele chiusure e qualche interessante proiezione offensiva, che non ha avuto alcun esito. Fernandez non è male, e va bene per la difesa a quattro, ma è pur vero che la vicinanza ad uno esperto come Abiol gli a permesso di giocare con scioltezza, tranquillità, evitando quegli errori di ingenuità e forse di insicurezza che tante critiche gli hanno fatto piovere addosso.

a speranza di noi tifosi è che Fernandez ritrovi definitivamente lo smalto che lo contraddistingue in nazionale, dove gioca titolare, e che possa dare il suo apporto per la causa azzurra.

mercoledì 23 ottobre 2013

"Non si muove da Napoli"



Prima di Marsiglia aveva giocato un po' di più solo contro il Genoa: il resto, spezzoni di partita. Proprio contro i grifoni, seppur in evidente ritardo di condizione, aveva fatto un gran bel movimento, che aveva propiziato uno dei gol di Pandev. Ma tutti o quasi i critici di Duvan Zapata avevano interpretato quel gesto come quasi fortuito, data la macchinosità del ragazzo, che un fisico da corazziere.

Chissà, magari la metà e più di quei critici, che lo volevano partente già a gennaio, adesso fanno parte della schiera di quelli che lo stanno esaltando, che lo vogliono in coppia con Higuain, lo vogliono titolare, o addirittura protagonista dei prossimi mondiali di calcio. Tutti, o quasi tutti, quelli che lo avevano criticato ancora prima di vederlo giocare, adesso esaltano Duvan Zapata. E' bastato quel suo bel destro di collo interno, che ha regalato al Napoli il successo contro l'Olimpique Marsiglia, a far cambiare i dea a moti e dare consapevolezza sulle enormi potenzialità che ha questo giocatore. entrare a gara in corsa in una competizione europea segnare un gol come quello, incidere sul risultato in positivo, sono doti che denotano anche grande personalità, oltre che doti tecniche e fisiche che possono venir fuori solo in meglio.

Il gol, e le parole di Benitez, abile comunicatore, hanno spazzato via tutti i detrattori e tutte le ipotesi di un possibile addio del colombiano, prematuro, già a gennaio: "Non si muove da Napoli" ha detto il mister, che ha ribadito nuovamente la necessità di lasciar lavorare Zapata, affinchè possa trovare la giusta condizione per dare il meglio, ma probabilmente anche per ricordare ai critici, ora estimatori, che prima di ritornare critici debbano contare almeno fino a dieci, ammesso che lo sappiano fare, ma probabilmente non impareranno mai...

martedì 22 ottobre 2013

Marsiglia-Napoli: le pagelle




Reina 6: nessuna parata difficile, si dispera quando subisce un gol che si poteva evitare

Maggio 6: partita di grande diligenza tattica, solo nel finale cede un po' facilitando gli attacchi avversari.

Albiol 6: dove la corsa manca, risolve con l'esperienza. Non rischia mai.

Fernandez 6: preciso e attento. Stavolta promosso.

Armero 6: costretto sulla difensiva ha nel primo tempo sui piedi l'occasione del vantaggio, incredibilmente vanificata.

Behrami 6,5: sul gol avversario si concede una piccola pausa, ma per tutto il resto della gara è un motorino inesauribile, che lotta su ogni pallone. Prezioso come sempre.

Inler 6: detta i tempi del gioco, ma dovrebbe forzare un po' di più il tiro, oltre che  cambi di campo.

Mertens 7: un assist, un quasi gol ed una gara all'altezza della situazione. Sta crescendo e tornerà molto utile a questa squadra. Insigne è avvisato.

dal 75' Mesto 6: entra quando è il momento di stringere i denti, e lui aiuta la squadra a far sua l'intera posta in palio.

Hamsik 6: parte bene, poi si perde. Partita nel complesso non negativa per il capitano.

dal 83' Insigne s.v.

Callejon 7: partita generosissima dello spagnolo. Segna un gran gol capolavoro di tecnica e intelligenza. Aiuta molto il centrocampo, prende molte botte. In questa squadra è quasi insostituibile.

Higuain 6: sbaglia un gol clamoroso, ma si riscatta in parte con un bell'assist per il gol di Callejon. Ora che ha trovato coraggio deve rimettersi in carreggiata per fare quello per il quale lo abbiamo preso: i gol.

dal 58' Zapata 6,5: segna un gol che è una perla, in barba a chi lo criticava ancora prima di vederlo giocare, e si era basato sugli spezzoni di partita fin qui disputati, nei quali, a mio parere, non aveva demeritato. Un gol che gli darà grande fiducia nei propri mezzi, e noi ci auguriamo che cresca sempre più per il bene del Napoli.

All.: Benitez 6,5: ha saputo rigenerare psicologicamente la squadra, che dopo lo scivolone di Roma ha ripreso a macinare gioco ed a viaggiare, nonostante non sia una fase di grande brillantezza. Ottima la scelta delle ali che aiutano il centrocampo, ma forse è dovrebbe pensare con maggiore convinzione a due esterni difensivi bloccati (Mesto e Maggio).

Olimpique Marsiglia-Napoli 1-2



MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda; Fanni (52' Abdallah), N'Koulou, Diawara, Morel; Romao, Cheyrou; Payet (70' Thauvin), Valbuena, A. Ayew; Gignac (76' J.Ayew). A disposizione: Samba, Mendy, Lemina, Imbula. All. Baup
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Behrami, Inler; Mertens (75' Mesto), Hamsik (83' Insigne), Callejon; Higuain (58' Zapata). A disposizione: Rafael, Cannavaro, Dzemaili, Pandev. All. Benitez
Arbitro: Cakir (Turchia)
Ammoniti: Cheyrou, Payet, J. Ayew
Marcatori: 42' Callejon, 67' Callejon, 85' A. Ayew


Un Napoli concreto, cinico, ma anche bello piega il Marsiglia sul proprio campo. al di là del brivido finale, la formazione azzurra ha dominato nettamente, imponendo il proprio gioco, la propria tecnica, e rimanendo schiavo solo dei suoi errori, in particolare sotto porta, indice di una brillantezza che ancora manca, soprattutto davanti alla porta avversaria.

Soffre poco o nulla il Napoli, sfiora nettamente il gol in due occasioni, con Armero e Higuain, e lo trova nel finale di prima frazione con Callejon, servito alla grande da Higuain.

Nella ripresa a mettere momentaneamente il risultato in ghiaccio è l'uomo che non t'aspetti: Duvan Zapata. Subentrato a Higuain il colombiano ha messo a segno un gol da cineteca, stendendo il portiere avversario grazie ad un destro potente e leggermente a giro. 

La sofferenza finale, evitabile, ma comunque inconsistente, regala un gol a Ayew dedicato ai deboli di cuore.
I Napoli continua la sua marcia in barba alle critiche frettolose, in un girone che resta equilibrato e in cui può succedere di tutto. Il Napoli dalla sua non deve fare altro che continuare a vincere il più possibile.

Marsiglia-Napoli: le probabili formazioni


Gioca Higuain. questa la notizia della vigilia di Marsiglia-Napoli. Gara delicata non perchè non alla portata degli azzurri, ma perchè capita in un momento un po' delicato della formazione azzurra, reduce da una sconfitta contro la Roma in quello che è il primo, ma non ultimo, big match del campionato.

Il Marsigia è fanalino di coda nel girone, e venderà cara la pelle, ma il Napoli può battere chiunque, e questo è il punto di forza della squadra di Benitez: giocare da Napoli.

Questa la probabile e formazione azzurra

NAPOLI (4-2-3-1): 25 Reina; 11 Maggio, 33 Albiol, 21 Fernandez, 27 Armero; 85 Behrami, 88 Inler; 7 Callejon, 17 Hamsik, 14 Mertens; 9 Higuain.

lunedì 21 ottobre 2013

Difesa, una buona soluzione in vista di gennaio


Appurato che la difesa è il reparto dove il Napoli è più debole, più carente e più affaticato sotto il profilo tattico, una buona soluzione potrebbe essere quella già in parte attuata contro la Roma, che va perfezionata per evitare episodi come quelli che hanno regalato la vittoria ai giallorossi.

Con il rientro di Maggio dopo l'infortunio, e la concomitante assenza di Zuniga per almeno un mese, Benitez potrebbe dare spazio a sinistra a Giandomenico Mesto, invece che Pablo Armero. Nel gioco azzurro l'equilibrio è importante, ed è preferibile dare spazio a due esterni difensivi prevalentemente bloccati, invece che affidarsi ad esterni offensivi che attaccano insieme alle ali pestandosi i piedi. E' successo venerdì sera, quando Maggio spesso si trovava in avanti insieme a Callejon, creando confusione e difficoltà nel creare un'azione pulita per l'attacco. Lo stesso nazionale, quindi, è chiamato a giocare come con Prandeli, quando resta pressochè per tutto il match là dietro a contrastare gli avversari, invece che provare gli affondi.

Il tutto contribuisce ad alleggerire Behrami, sul quale spesso grava il peso dell'attacco sulla trequarti, e a volte anche a limite area, quando lo svizzero si trova a seguire l'attaccante di turno nelle sue giocate individuali o negli scambi in velocità, esponendolo anche a pericolosi e sistematici falli. Behrami può così supportare meglio i centrali, che, escluso forse Albiol, hanno le maggiori difficoltà.

Un accorgimento tattico al quale Benitez avrà già pensato, e che consente di ovviare alla presenza di centrali non impeccabili, in vista del mercato di gennaio, che speriamo possa portare acquisti di valore pari a quello dei titolari.

domenica 20 ottobre 2013

Napoli, ecco come si può fare ordine


Ordine, lucidità, grinta. Sono i tre aggettivi che servono al Napoli in un momento non proprio esaltante, alla luce della sconfitta con la Roma, ed alla vigilia di una gara delicatissima come quella con il Marsiglia.
E' bastata una sconfitta in un big match di campionato, seppur fortemente considerato dagli episodi, ed il Napoli è stato messo subito sotto pressione, come succede a questi livelli, e come succede in particolare al Napoli, che ha un seguito di tifo, interesse ed attenzione pari a poche altre squadre al mondo. Intorno alla squadra c'è molta confusione, ed occorre fare subito un o' d'ordine, un po' di chiarezza, individuando quali sono i punti di difficoltà, focalizzarli e fare di tutto per risolverli in tempi brevissimi.

I giocatori, l'allenatore e la dirigenza hanno le spalle larghe sull'argomento, poiché è già successo da inizio campionato, vedi pareggio col Sassuolo e sconfitta con l'Arsenal.

A complicare le cose sono gli infortuni, che in questa fase piovono dal cielo come fosse autunno inoltrato: Maggio, Zuniga, Britos  e Higuain, con quest'ultimo che, clinicamente guarito, con la Roma ha suscitato un vero e proprio caso.

Se per i primi due casi si è dovuto optare per l'operazione chirurgica, nel terzo caso l'intervento pare probabile, mentre per il quarto il caso è per ora una montatura mediatica.

Higuain è un grande campione e vederlo passeggiare per il campo, seppur ne finale di partita, dopo un infortunio muscolare, fa comunque discutere. Bene ha fatto, nella circostanza, Benitez ad accollarsi l'intera colpa di non averlo fatto giocare, per isolare il ragazzo da eventuali ed ingiuste critiche, e permettergli di ritrovare presto la condizione migliore, quella che serve al Napoli per far male a chiunque.
Se gli interventi chirurgici sono una soluzione a terapie conservative che non risolvono, meglio farli adesso che siamo ad inizio stagione.

Al di là degli infortuni, la difesa continua a non dare affidabilità, ed è probabile che a gennaio sarà proprio questo il primo reparto ad essere rinforzato. La gara con la Roma ha messo in evidenza quanto sia importante non prenderle per stare lassù e questo Benitez, seppur "offensivista" convinto, lo sa bene. Appurato che in questa situazione attuale la difesa non è impeccabile, si sa che bisogna intervenire sul mercato: siccome il mercato riprende a gennaio, è giusto dare spazio, nella linea a quattro, almeno ad un esterno con caratteristiche difensive, ed in questo  coerente dare ulteriore fiducia a Mesto, che si sta ben comportando, indipendentemente dalla corsia presidiata.

Altro caso non caso è quello di Hamsik, che spesso scompare nelle partite importanti. Hamsik è un po' giù per l'eliminazione della Slovacchia dai mondiali, e ci metterà un po' di tempo prima di riprendersi totalmente. La posizione che ricopre in campo è quella a lui più gradita. pertanto deve solo prendere ulteriore consapevolezza nei propri mezzi, capire che nel suo ruolo è uno dei più forti al mondo e dare il massimo per il bene del Napoli, squadra che, tra l'altro, ha più volte eletto come quella di tutta la vita (per quanto è possibile nel calcio di oggi).

Rimanere lucidi nonostante queste problematiche e metterci tutta la grinta necessaria è la soluzione per uscirne presto e bene. Il campionato, la stagione, sono lunghi e piangersi addosso adesso non serve assolutamente a niente. Martedì in Francia sarà una battagli, ma il Napoli deve farla sua, perchè può, perchè deve, perchè sa.

venerdì 18 ottobre 2013

Roma-Napoli: le pagelle

Reina 6: stavolta non è riuscito a parare il rigore, ma non possiamo attribuirgli alcuna colpa in questa gara maledetta.

Maggio 6: al rientro ha fatto del suo meglio, ma forse sulla destra si  è un po' pestato i piedi con Callejon.

Albiol 6: nessuna sbavatura e, nonostante la forma non impeccabile, ha controllato piuttosto bene Gervinho.

Britos 6: partito bene, solo in una occasione De Rossi lo anticipa di testa, poi esce per infortunio, l'ennesimo.

dal 45' Cannavaro 3: un minuto di follia, ammonizione, punizione per la Roma e gol in pieno  recupero. Nella ripresa fa fallo da rigore su Borriello, espulso, Napoli in dieci. Vittoria alla Roma. Piove sul bagnato per lui e per il Napoli. Il mese di gennaio è sempre più vicino, così come il calciomercato...

Mesto 6: nella inedita posizione di esterno sinistro tiene come può Gervinho.

Behrami 7: gioca una gara encomiabile: su ogni pallone, non molla di un millimetro. encomiabile, ai limiti della commozione.

Inler 5,5: cerca di mettere ordine come può. Dovrebbe tirare di più dalla distanza.

dal 82' Dzemaili s.v.

Callejon 5,5: fuori dal gioco, va in confusione più vote con Maggio. Ha una bella occasione su suggerimento di Insigne, ma spreca.

Hamsik 5: in queste gare in cui tutti si aspettano il suo ruggito, spesso si spegne. E' successo ancora una volta. Il nostro talento ci lascia spesso senza parole.

Insigne 6,5: ce l'ha messa tutta, ma non è bastato.

Pandev 5,5: pesa sulla sua partita quell'errore da solo contro De Sanctis.

dal 69' Higuain 5,5: troppo poco tempo per poter incidere. Nemmeno un pallone toccato.

All.: Benitez 5,5: Higuain andava schierato prima. La squadra ha pagato solo la scarsa personalità dei giocatori che di solito dovrebbero prendere per mano il resto del gruppo. Ci sono riusciti solo in parte, quando era troppo tardi.

Roma-Napoli 2-0

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (81′ Marquinho), Totti (33′ Borriello), Gervinho (58′ Ljajic). A disp.: Skorupski, Lobont, Torosidis, Burdisso, Romagnoli, Taddei, Bradley, Ricci, Caprari. All.: Garcia.
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos (45′ Cannavaro), Mesto; Behrami, Inler (82′ Dzemaili); Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev (69′ Higuain). A Disp.: Rafael, Armero, Colombo, Fernandez, Radosevic, Zapata, Mertens. All.: Benitez.
Arbitro: Orsato di Schio
Marcatori: 49′ p.t. e 71′ rig.Pjanic (R)
Note: ammoniti: Pjanic, Benatia (R), Pandev, Cannavaro, Inler (N); espulsi: Cannavaro (N)

Peccato. Perdere così brucia davvero tanto, ma vietato abbattersi. Il Napoli coglie tre pali e perde con la Roma grazie a due calci piazzati, propiziati da due errori dell'ex capitano Paolo Cannavaro.

Anche se è ingiusto sparare su chi tanto ha dato alla causa azzurra, è negli errori di Paolo la ricerca dei due gol avversari, ma è anche nel'errore di Pandev da solo contro De Sanctis, e i tre pali, uno di Insigne, uno di Inler e uno di Hamsik.

All'Olimpico, davanti a Diego Armando Maradona sugli spalti, è andata di scena la legge del calcio più vecchia che ci sia. Quando si sbaglia si paga, e il Napoli ha pagato a caro prezzo i suoi errori, sia in attacco che in difesa.

nel complesso si è visto, comunque, un buon Napoli, che ha tenuto testa ad una buona Roma, che ha avuto dalla sua il merito di segnare due gol, ed il Napoli nessuno. Brilla la stella di Pjanic, autore di una doppietta con due calci piazzati, tra cui, il primo, veramente una perla su punizione.

Adesso comincia per il Napoli forse il momento più impegnativo della sua stagione.

Con la Roma sempre più lanciata, a punteggio pieno, in testa alla classifica, che distanzia gli azzurri di ben cinque lunghezze, ed in vista della gara di Champions League in settimana contro il Marsiglia, l'imperativo categorico è di non abbattersi e di rinascere subito dalle nostre ceneri, per evitare di vanificare in maniera irreparabile quanto fin qui di buono è stato fatto, oltre che l'intera stagione.

Roma-Napoli: le probabili formazioni


Tutto è quasi pronto: i tifosi sono arrivati allo stadio con ampio anticipo. Ora si aspettano solo i protagonisti. I ventidue e più primi e secondi della classe, che si affronteranno per contendersi il provvisorio primato. Derby del sud che torna di vertice dopo tanti anni, e che presenta la Roma favorita, un Napoli in parte incerottato, e nel complesso una gara  che è aperta a tutti e tre i risultati.

Queste le probabili formazioni:

ROMA (4-3-3) - De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Strootman, De Rossi, Pjanic; Florenzi, Gervinho, Totti. A disposizione: Skorupski, Lobont, Torosidis, Burdisso, Romagnoli, Jedavaj, Marquinho, Taddei, Bradley, Caprari, Ljajic, Borriello. All. Garcia

NAPOLI (4-2-3-1) - Reina; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain. A disposizione: Rafael, Colombo, Uvini, Mesto, Fernandez, Cannavaro, Radosevic, Dzemaili, Bariti, Mertens, Pandev, Zapata. All. Benitez

Roma-Napoli: un bel derby made in Sud

Prima lo era anche sugli spalti, adesso lo è solo per la geografia. Roma e Napoli si affrontano per quello che è ancora il derby del sud da prime della classe. Primi i giallorossi a punteggio pieno, secondi gli azzurri, che inseguono a due lunghezze di distanza.

Era un po' che non succedeva, che le due squadre si affrontassero per una gara di vertice, e adesso è giunto quel momento. Il Napoli è costruito per vincere ed è da molti considerato tra i club favoriti per arrivare fino in fondo in campionato. La Roma  è partita in sordina, contestata dal suo pubblico, ma poi ha sorpreso con un filotto di vittorie strepitoso ed un gioco belo e vincente, con difesa e centrocampo solidi, attacco micidiale, con il solito Totti che è solo una della frecce nell'arco del tecnico francese Garcia,  vedi Gervinho e Florenzi.
Gli azzurri si presentano a questa partita in una forma non proprio smagliante. Ci sono, infatti, ancora vari infortunati e acciaccati: Zuniga non è stato convocato, Maggio  reduce da un'operazione, Higuain e Albiol probabilmente non reggeranno l'intera partita. Il tutto senza considerare che Armero, Inler, Behrami e Insigne hanno giocato in nazionale.

Il Napoli però è forte, e non  abituato a partire sfavorito nè sconfitto. Anzi, Benitez dice sempre di avere rispetto per tutti gli avversari, ma non avere mai paura di nessuno E' per questo che una vittoria è difficile, ma non impossibile.

Siccome siamo appena all'inizio della stagione, ed il Napoli, a differenza della Roma, ha anche la Champions a cui pensare, qualsiasi risultato dovesse maturare, non sarà decisivo per il discorso finale sul campionato.
Resta il fatto che, al di là di un prevedibile pareggio, che è spesso il risultato quasi scontato in gare così attese, in cui a trionfare sono spesso i nervi, in caso di vittoria della Roma, i giallorossi metterebbero gli azzurri a cinque lunghezze di distanza, mentre in caso di vittoria del Napoli, ci sarebbe un sorpasso al vertice, con gli azzurri che potrebbero godersi il primato per un giorno, aspettando la sfida tra Juve e Fiorentina....

lunedì 14 ottobre 2013

Albiol, Behrami, Higuain: gli insostituibili

In ordine rigorosamente alfabetico, ma anche di posizione ricoperta in mezzo al campo, sono tre giocatori che da inizio stagione, hanno giocato tanto, e Benitez i ha tenuti fuori solo quando qualche piccolo infortunio ha avuto la meglio.

Ad oggi la loro bravura, il loro senso tattico, le loro caratteristiche non hanno trovato degni sostituti nella pur valida rosa azzurra.

Albiol, Behrami e Higuain non hanno cloni nel Napoli, e la società farebbe bene, per gennaio, a trovarli, se vuole continuare la corsa ad alti livelli, e tenendo presente che, seppur dei grandi giocatori, questi tre elementi non sono macchine.

Raul Albiol è un difensore dai piedi buoni, tanto che spesso è stato impiegato, in passato, anche a centrocampo. Si differenzia per la sua stazza ed è bravo nel gioco aereo, oltre che a giocare la palla e a far partire l'azione dalle retrovie. Accanto a lui lo stesso Britos ha dimostrato di sentirsi più a suo agio, poichè riesce a gestire la retroguardia con una sicurezza che solo i grandi sanno avere. Nel reparto che del Napoli più langue, lo spagnolo campione del mondo e d'Europa è il più forte in assoluto.

Valon Behrami ha mostrato quanto vale già lo scorso anno. Ha offerto un campionato ad altissimi livelli,  correndo e inseguendo ogni pallone, tanto che spesso gli costava qualche cartellino di troppo. Quest'anno ha imparato a controllarsi, e si sta gestendo anche sotto quel punto di vista, considerando che se manca per Benitez e il Napoli sono guai. Il suo sostituto naturale, ma in prospettiva, è il serbo Radosevic. Al suo posto ha giocato anche il compagno di nazionale Dzemaili, che ha caratteristiche completamente diverse rispetto a lui.

Gonzalo Higuain è l'erede di Cavani nel cuore dei tifosi azzurri. In questo avvio di stagione non ha segnato tantissimo (in campionato tre gol in sei partite, in Champions una partita un gol), ma si è fatto comunque rispettare, ed ha mostrato di essere in possesso di numeri tecnici e tattici che sicuramente non fanno rimpiangere il Matador. Riesce a far salire la squadra e a scambiare la palla in velocità con le ali, mandandole a rete se necessario, come è già successo più volte con Callejon. E' bravo, inoltre, nello scatto breve, grazie al quale spesso riesce a rubare il tempo ai difensori, anche quelli che sembrano in netto vantaggio. Al suo posto ha giocato Pandev, che ha mostrato alti e bassi, e Duvan Zapata che, seppur ancora in ritardo di condizione, ha caratteristiche completamente diverse.

Ci godiamo questi tre insostituibili, con un occhio al mercato, sperando che a gennaio porti almeno altri tre giocatori alla loro altezza, per il bene de Napoli.

giovedì 10 ottobre 2013

Quel mago di Rafa Benitez

"Sin prisa però sin pausa"  la massima che si è diffusa da quando Rafa Benitez è ala guida del Napoli. Senza fretta, ma senza pausa, è il motto della filosofia di gioco del tecnico spagnolo.

Passaggi veloci, gioco offensivo, difesa a quattro con un esterno alla volta che sale, due mediani che aiutano la difesa, uno dei quali costruisce anche il gioco, poi tre trequartisti, due dei quali fungono da ali, si accentrano come in un calcio d'altri tempi, e la punta centrale che non bada solo all'area di rigore, ma scambia palla e fa salire la squadra, con sponde e giocate in velocità.

Sintetizzare il gioco di Benitez in così poche righe può sembrare riduttivo, ma è un calcio propositivo, che guarda al passato, ma che  anche innovativo, e che caratterizza molte squadre del campionato spagnolo, noto per il suo spettacolo e per i molti gol.

Benitez ha dimostrato di saper adattare questo calcio al campionato italiano, rendendo i movimenti non troppo radicali, e accorciando la squadra per farla ripartire in contropiede quando possibile (vedi gara con il Livorno).

Ma Benitez non è un mago solo sul campo e davanti alla lavagna. Benitez riesce a far breccia nelle teste dei calciatori. E' l'antitesi del sergente di ferro, e per questo non ha funzionato a Milano con l'Inter, dove ha sostituito un dittatore seppur carismatico, come Mourinho. Benitez è il tipo che prima di una partita importante ride e scherza con i suoi giocatori per fargli scaricare la tensione, distribuisce buffetti paterni per cercare un dialogo, un contatto, e instaurare un rapporto con i suoi calciatori. E' il tipo che non ha paura a concedere tre giorni di riposo consecutivi dopo una gara importante, o a far dormire qualche volta i calciatori a casa propria invece che in ritiro, se vede che la cosa può essere utile per distendere i nervi.

Benitez è un allenatore moderno, ed è anche un grande comunicatore: basta vedere il suo sito e l'uso appropriato e approfondito dei social network, che gli hanno permesso di approcciare nel migliore dei modi con la città, ma soprattutto con i tifosi. E' un allenatore che studia da manager, e che in futuro potrebbe tranquillamente ricoprire, qualora De Laurentiis decidesse di creare un assetto societario di respiro ulteriormente europeo.

Al tempo stesso Benitez è un uomo società, con le sue dichiarazioni mai fuori dalle righe, e sempre completamente allineate a quelle del presidente e del direttore sportivo.

Sono tutti questi gli ingredienti che fanno di Benitez un vero e proprio mago nel suo lavoro, e che portano molti tifosi a riporre tanta fiducia in lui prima che nella squadra.

lunedì 7 ottobre 2013

Cannavaro: caso o patrimonio del Napoli?

Domenica in campo contro il Livorno il Napoli è sceso in campo con una formazione parzialmente rimaneggiata. Fuori alcuni titolarissimi per infortunio (Higuain, Albiol, Zuniga, Maggio) hanno giocato Mesto, Armero, Mertens e Fernandez. 

Tra i vari rincalzi, proprio i difensore argentino (che tra l'altro si è ben comportato) è stata la sorpresa, poichè praticamente tutti si aspettavano l'ingresso dal primo minuto di capitan Paolo Cannavaro.

Il fratello d'arte sta diventando sempre più n caso in questo Napoli targato Benitez, dove non recita più quel ruolo di protagonista e titolare indiscusso che aveva nelle precedenti gestioni.

Come mai? 

I motivi sono da ricercarsi innanzitutto in un livello tecnico che si è notevolmente alzato con l'arrivo di Raul Albiol all'ombra del Vesuvio. 

In secondo luogo, Cannavaro paga il dover giocare nella difesa a quattro che, seppur sperimentata in giovane età, lo trova leggermente arrugginito rispetto ad alcuni compagni di reparto. Sotto questo aspetto Britos, pur trovandosi nela sua stessa condizione, è avvantaggiato per essere un calciatore che gioca la palla prevalentemente con il piede sinistro, ed è praticamente l'unico tra i centrali. 

Tenuto conto di ciò, non possiamo trascurare la presunta clausola contrattuale legata al minimo di 25 presenze, che farebbe lievitare lo stipendio del capitano.

Ultima motivazione, quella che stupisce più di tutte, è che Cannavaro non piace a Benitez da punto di vista tecnico tattico, ma anche sotto il profilo caratteriale. Se un po' è stato penalizzato dalla brutta gara contro il Sassuolo, che gli ha fatto piovere addosso critiche sul tecnico e sul personale, Paolo sta pagando caro anche l'atteggiamento del suo procuratore, Fedele, che sia in tv sia sugli organi di stampa, di cui gode un puntuale e costante appoggio, sta facendo una velata campagna mediatica contro Benitez e i suoi metodi, questo sta facendo indispettire il tecnico, ma soprattutto il presidente, che ha già dimostrato in passato di non sopportare procuratori troppo esuberanti e pretenziosi, vedi Mazzoni, procuratore di Lavezzi, Chavez e Campagnaro, tutti poi ceduti.

Insomma la questione Cannavaro sembra si stia avviando in un vicolo cieco, seppur Benitez minimizza dicendo che durante la lunga stagione ci sarà bisogno di tutti.

La sola cosa che Cannavaro può fare è continuare a impegnarsi giorno dopo giorno, per poi rispondere sul campo e con i fatti alle critiche e a tutti, lasciando al suo procuratore i compiti di scrivania.

Da caso il capitano può tornare a essere patrimonio della squadra, dipenderà solo da lui.

domenica 6 ottobre 2013

Napoli-Livorno: le pagelle

Reina 6: una sola parata, se così la si può definire. Poco o niente da segnalare in questo pomeriggio in cui forse ha rimpianto il sole.

Mesto 6: attento sulla destra a nono scoprirsi troppo, corre pochi pericoli.

Fernandez 6: sicuro di sa a fronte di un attacco livornese che prova poco le strade centrali. Qualche chiusura pulita gli regala applausi e morale.

Britos 6: deve fare veramente poco a fronte di avversari che gli girano quasi sempre al largo.

Armero 6,5: costretto spesso sulla difensiva da Duncan e Greco, si chiude molto bene. Nela ripresa supporta la corsia centrale nella fase offensiva, e riesce anche ad arrivare in zona gol.

Inler 7: una bordata di sinistro regala il secondo gol azzurro con complice il portiere. Le cellule grigie e le geometrie al servizio della squadra, grazie anche a molti spazi concessi dagli avversari.

Behrami 6,5: la sua preziosa mano alla difesa è un capolavoro tattico. Non molla di un centimetro e risulta sempre più indispensabile alla causa, in attesa che Radosevic sia pronto per fargli da riserva.

Callejon 6,5: nell’inedito ruolo di prima punta riesce a trovare un bel gol nell’unica occasione che gli capita. Un cobra.

Dal 68’ Insigne 6: regala vivacità sulla sinistra e dialoga bene con il suo alter ego Mertens.

Hamsik 6,5: bravo nel rimorchio che regala il quarto gol azzurro. Marcato, si muove poco e si vede anche meno.

Dal 84’ s.t. Bariti s.v.: esordio in serie A, dai primi passi mossi in massima serie si vede che può diventare uno veramente bravo.

Mertens 7: favoloso assist in contropiede per il gol di Pandev, rete sfiorata su punizione. Una infinità di passaggi smarcanti, tanta velocità e sacrificio in difesa. Questo è un titolare a tutti li effetti, appena troverà il gol per Benitez sarà difficile preferirgli Insigne senza esitare.

Pandev 7,5: quando è in forma è incontenibile. Come oggi. Segna un gran bel gol di sinistro in contropiede, diagonale meraviglioso. Sfiora poco dopo la doppietta, ma il suo destro non è impeccabile come spesso gli succede. E’ suo l’assist per il gol di Callejon. Un giocatore che può tornare utile nel corso della stagione.
Da 76’ Duvan 6: gli manca la condizione, ma questo giocatore non merita le critiche preventive che gli sono piovute addosso senza nemmeno averlo visto giocare.

All.. Benitez 6,5: a squadra ha girato anche senza alcuni titolarissimi. Ha saputo ovviare all’assenza di Higuain con un Callejon più avanzato certo, ma attento in fase difensiva e con gli altri che hanno saputo trasformare l’azione da difensiva in offensiva. Il contropiede non è un tabù, vedi gol del vantaggio.

Napoli-Livorno 4-0

Napoli: Reina, Mesto, Fernandez, Britos, Armero, Inler, Behrami, Callejon (68' Insigne), Hamsik (84' Bariti), Mertens, Pandev (76' Duvan). A disp. Rafael, Colombo, Cannavaro, Uvini, Dzemaili. All.Rafa Benitez

Livorno: Bardi, Coda, Rinaudo, Ceccherini, Schiattarella, Luci (66' Siligardi), Mbaye, Duncan, Emeghara (70' Belingheri), Greco (53' Piccini), Paulinho. All. Davide Nicola

Arbitro: Bergonzi di Genova
Marcatori: 3' G. Pandev, 26' G. Inler, 54' J. Callejon, 83' M. Hamsik
Note: ammoniti Luci e Rinaudo. Prima del match osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Gaetano Musella e per la tragedia di Lampedusa

Non c'è storia allo stadio san Paolo. Il Napoli è troppo forte e lo dimostra, segnando al Livorno ben quattro reti. Un passivo che pesa sul un Livorno che si difende, ma non fa catenaccio. E' un passivo che ha messo in luce i veri valori della partita. Il Napoli è sempre là, e, seppur strategicamente orfano di Higuain, Albiol, Maggio e Zuniga, è riuscito a far sua la gara grazie ai colpi da maestro dei vari Pandev, Inler, Calejon e Hamsik.

Non c'è storia, anzi c'è divertimento per la formazione azzurra, che ha saputo combinare in maniera magistrale possesso palla e contropiede, con i vari interpreti pronti al sacrificio, alcuni dei quali anche in ruoli a loro non congeniali (vedi Callejon punta centrale), altri (vedi Hamsik) braccati per tutto il match dagli avversari.

E’ pur vero che si tratta del Livorno, ma questo Napoli se la cava anche senza tutti i suoi titolarissimi.
Adesso c’è la pausa, necessaria per recuperare tutti nel migliore dei modi, poi ci sarà la Roma (se si giocherà regolarmente lo sapremo domani) ed è quella una sfida che, seppur all’ottava, ha già un fascino di un grande big match campionato.


sabato 5 ottobre 2013

Napoli alla rincorsa della vetta

Basta una sconfitta, così come è stato un scialbo pari con il Sassuolo, e il Napoli finisce sotto l'occhio del clone. Notizie vere o presunte, detrattori che scendono improvvisamente dal carro, giornalisti che si trasformano in allenatori o in paparazzi: questo è l'ambiente Napoli, lo conosciamo fin troppo bene.

Alla vigilia della gara con il Livorno, a tenere banco sono le critiche al mercato azzurro, reo di non aver proposto valide alternative a quelli che guarda caso saranno i grandi assenti di domenica pomeriggio: Higuain, Albiol, Zuniga. 

I tre calciatori sono infortunati e non si capisce chi possa rimpiazzarli a dovere, considerato anche che Rafa Benitez non è solito dare punti di riferimento sulla formazione alla vigilia di ogni gara. Le assenze, appunto, e gli infortuni: al centro del mini processo di questo inizio di stagione è anche la preparazione del Napoli, che ha già mietuto quattro vittime, se si aggiunge Maggio, operato al menisco. 

Volendo essere semplicemente positivi, e leggere alcune questioni con un occhio particolare al bicchiere mezzo, pieno, e scegliendo di andare controcorrente, io leggo la situazione attuale in maniera diametralmente opposta.

Innanzitutto il Napoli non è Higuain dipendente, come qualcuno ha detto dopo la sconfitta con l'Arsenal. Al tempo stesso dico che Zapata non è un bidone, ma una volta trovata la condizione sarà secondo me difficile da contenere per le difese avversarie. rinforzare la squadra non fa mai male, ma questi calciatori non sono diventati dei brocchi e la rosa allo stato attuale è già e comunque di tutto rispetto.

Per quanto riguarda gli infortuni, sono cose che possono capitare, e finora, fortunatamente, nessuno di questi è grave. In più io mi sento di vedere nella scelta di non convocare questi tre giocatori, la furbizia di non farli andare con le rispettive nazionali. Schierarli in campo e forzando, il Napoli avrebbe ammesso il loro buono stato di salute e la possibilità di arruolarli con le nazionali per la sosta di domenica prossima, costringendoli ad altre trasferte che adesso, visto che molti verdetti in chiave mondiale sono già scritti, sarebbe stata praticamente inutile. 

Il Napoli gioca per la prima volta di pomeriggio in questo campionato, affronterà una squadra rognosa, ma alla sua portata, e avrà la possibilità di agguantare nuovamente il primo posto. In solitudine, perché no. In concomitanza con la sfida del san Paolo, infatti, la Juve ospiterà il Milan, e la capolista Roma se la vedrà con l'Inter. 

Una grande occasione, per il Napoli, di arrivare al primo posto, sperando in po' di fortuna.

Aiutati che il ciel ti aiuta, dice il proverbio: quindi, pensiamo positivo!

martedì 1 ottobre 2013

Arsenal-Napoli 2-0

Napoli: Reina, Mesto, Albiol (83' Fernandez), Britos, Zuniga, Inler, Behrami, Callejon (77' Duvan), Hamsik, Insigne, Pandev (61' Mertens). A disp.Rafael, Cannavaro, Armero, Dzemaili. All.Rafa Benitez

Arsenal F.C.: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Arteta, Flamini, Rosicky (63' Wilshere), Ramsey (87' Monreal), Ozil, Giroud. All. Arsène Wenger

Arbitro: Mazic (Serbia)
Marcatori: 8' Ozil, 15' Giroud
Note: nessun ammonito.

Il Napoli cade a Londra. Troppo forte l'Arsenal, troppo deboli gli azzurri in difesa. Pesano le assenze di Higuain e Maggio ma pesa soprattutto, sull'economia del risultato, il non aver giocato da Napoli, l'essersi fatti imbrigliare tatticamente e psicologicamente dall'Arsenal, che ha colpito a freddo due volte nei primi quindici minuti.
Il Napoli ha sbagliato a disunirsi, cercando l'azione personale, e facendo girare troppo poco la palla.
Poco male: il girone è ancora aperto e nulla è compromesso. Sperando che dagli errori si cresca.