La sconfitta di Cagliari ha messo in luce tutti i mali irreversibili del Napoli di questa stagione, che a questo punto a sei gare dal termine, non può fare altro che limitare i danni, e cercare di capire chi dei calciatori può meritare la riconferma anche per l’anno prossimo. Dopo cinque partite l’ “effetto novità” legato all’arrivo di Donadoni al posto di Reja, si è ben presto esaurito, ed il tecnico, fino a sabato “mister X” si è visto togliere l’etichetta da una sconfitta, il peggio che gli potesse capitare.
Il tecnico bergamasco non ha ancora vinto. Pur essendo un buon tecnico, intelligente e attento alle esigenze di tutto il gruppo, non è un buon motivatore, e non sa usare “bastone e carota” con chi poco si impegna e si sente già titolare. Alcuni elementi della rosa azzurra meriterebbero una lezione di vita più che di calcio, ed il tecnico ha ancora sei giornate per iniziare a dispensarne verso chi di loro mostra di averne bisogno. Basti pensare che il Cagliari, seppur in piena emergenza, ha avuto più voglia di vincere del Napoli. Segnare a freddo, amministrare senza troppa fatica il vantaggio per poi chiudere l’incontro nel finale, è atteggiamento di squadra che sa quello che vuole. E’ il Cagliari, non il Napoli. Gli azzurri corrono poco non perché sono stanchi, ma perché non hanno voglia di lottare e di vincere. Un po’ perché distratti dalle sirene di mercato, un po’ per protestare contro il tetto di ingaggi della società, un po’ perché i tanti stranieri hanno creato disomogeneità nello spogliatoio.
Comunque il tifo napoletano non può accontentarsi di un secondo tempo in cui il Napoli, seppur ha costruito di più del Cagliari (ed è anche normale, visto che doveva provare a recuperare) ha tirato pochissime volte in porta, trovando, tra l’altro un Marchetti in forma strepitosa. Non può bastare questo al tifo azzurro, che dà tanto senza ricevere nemmeno la metà in cambio.
I tifosi azzurri, nonostante il Napoli pessimo di questi ultimi tempi, continuano a far sentire il proprio sostegno. Per la gara prossima, contro l’Inter, in programma domenica sera, sono stati già venduti diciottomila biglietti. Nella peggiore delle ipotesi, quindi, vedremo al campo di Fuorigrotta circa cinquantamila persone. In occasione di quella gara occorre mettere in atto una protesta civile. I tifosi devono far sentire la loro indignazione per quello che sta facendo (o meglio non sta facendo) la squadra. In occasione di una gara così sentita probabilmente i calciatori potrebbero rendersi conto di quanto ci stanno deludendo, e magari proveranno ad onorare una maglia azzurra che, lo ripetiamo, non è per tutti, ma solo per chi veramente merita. Perdere ci può stare, ma quando si gioca ad armi pari…
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