Proprio quando doveva suonar la definitiva riscossa azzurra, il Pocho si ferma. Per lui infortunio muscolare rimediato in un allenamento svolto con la Nazionale argentina, con la quale, pur essendo stato convocato, non ha avuto la gioia di giocare.
Il Pocho si cura in Argentina, come già fece l’anno scorso ed ha fatto quest’anno, senza rendersi conto che, così facendo, avvolge il suo infortunio in un alone di mistero, che fa pensare il peggio ai tifosi. Il sito ufficiale della società nemmeno si sbilancia sull’entità, e si limita a dire che Lavezzi non scenderà in campo in occasione di Sampdoria – Napoli. All’andata Lavezzi fu decisivo, e spianò la strada alla vittoria del Napoli per due a zero, con reti di Mannini e Zalayeta, che per adesso rimane fermo a quota due.
Per rivedere il Pocho bisognerà aspettare, quindi, nonostante Donadoni lo abbia eletto, insieme ad Hamsik, come uno dei giocaotri chiamati a fare la differenza.
Per la sostituzione del Pocho adesso se ne saprà di più dalla partitella di domani, quando Donadoni mischierà un po’ le carte e proverà la soluzione ottimale. Dal nostro sondaggio, da poco concluso, è emerso che i lettori del blog preferiscono, come spalla del Pocho, uno tra Zalayeta e Denis. Proprio quest’ultimo potrebbe ritrovare, dopo oltre un mese, una maglia da titolare. Dopo le critiche che gli sono piovute addosso per la lunga lontananza dal gol (la sua ultima marcatura risale al dicembre 2008), il Tanque ha ricevuto l’investitura del presidente De Laurentiis (che ha detto un no definitivo a Fabio Cannavaro), che si è detto fiducioso su un rilancio dell’attaccante argentino, costato un bel po’ di soldi, e giunto in Italia con una sfilza di reti messe a segno tra Apertura e Clausura. Non si esclude una coppia di corazzieri, Panterone e Tanque, per provare a scardinare la difesa blucerchiata.
Il Tanque non è uno sprovveduto, ha messo a segno sette reti ed una tripletta da quando è in Italia. Certo ha attraversato un periodo veramente difficile, in cui non ha inciso praticamente mai nel gioco degli azzurri, meritando una lunga panchina. Adesso, dopo questo stop, potrebbe avere avuto il tempo per ritrovare se stesso. Noi ce lo auguriamo, ed è per questo che non lo fischiamo. Non fischiamo nemmeno Santacroce, dopo l’episodio che lo ha visto protagonista in settimana: ritiro della patente per guida in stato d’ebbrezza. Alla sua età è facile sbagliare, ma è importante riflettere sugli errori, per assecondare quello che la natura gli ha dato: il talento per diventare grande.
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