Cagliari domenica, poi partitissima con l’Inter, a seguire Siena, Lecce, Torino, Catania e Chievo. Questo il calendario del Napoli di qui a fine campionato. Un passo accidentato per tentare l’ultimo, difficile assalto all’Europa, cercando di raddrizzare un campionato che, partito alla grande, ha vissuto una fase centrale a dir poco sconcertante. Che continua, seppur in parte, con il digiuno dal successo che manca da tempo immemore, ed un 2009 che ha regalato un solo sorriso pieno. L’avvento di Donadoni lo vede ancora imbattuto, ma anche mai vincente. Quattro pareggi che gli hanno affibbiato l’etichetta di mister X, e che muovono poco la classifica. Considerando il destino toccato a Mihajlovic a Bologna, anche lui affetto da “pareggite” e ora sostituito da Papadopulo, accanto agli scongiuri c’è da invertire la tendenza in maniera definitiva.
Ventuno i punti in palio, con la quota di sessanta punti che, in caso di punteggio pieno (difficile ma non impossibile) darebbe agli azzurri un lasciapassare sicuro per l’Europa. Tornare al successo non è facile, ma è doveroso. Le avversarie sono tutte agguerrite, tutte ancora in corsa per qualcosa di importante, ancora nessuna pienamente impiegata nel limbo, come, paradossalmente, naviga attualmente il Napoli: fuori dall’Europa, fuori dalla lotta per la retrocessione.
Il Napoli potrebbe cominciare da domenica, contro il Cagliari, approfittando che la squadra sarda avrà almeno quattro assenti, a causa della pensante mano del giudice sportivo abbattutasi sulla formazione di Allegri, tra l’altro ex azzurro del disastroso Napoli di Galeone, anno 1999. Vincere non sarà facile, considerando la piccola involuzione nel gioco cui è andato incontro il Napoli domenica contro l’Atalanta, e considerando che la formazione cagliaritana, dopo un inizi condizionato d a sole sconfitte, ha preso confidenza con la vittoria e con il bel gioco, inserendosi tra le candidate ad un piazzamento Uefa, proprio come il Napoli. Un vero e proprio scontro diretto, che il Napoli è chiamato a far suo, inseguendo così il primo successo esterno dell’anno, e del girone di ritorno, oltre che il secondo in assoluto fuori casa.
Mentre De Laurentiis prima boccia, poi assolve l’operato di Marino, e le voci di mercato iniziano a farsi strada, c’è il rischio che in casa Napoli nessuno più pensi alla stagione in corso, considerandola già da buttare. Sarebbe questo l’errore più grave, considerato che è proprio questo il periodo decisivo per addii e riconferme. Tutti sotto esame, o, almeno, chiamati ad una prova d’orgoglio per dimostrare di valere la maglia azzurra, e meritare di vestirla ancora anche l’anno prossimo.
Partita che pare proibitiva già da subito è quella con l’Inter. I campioni d’Italia in carica sono sempre più lanciati alla conquista di un altro scudetto, considerato l’enorme distacco che hanno sulla Juve, prima inseguitrice. Ma mai dire mai. L’anno scorso una perla di Zalayeta regalò al Napoli una gran bella soddisfazione proprio sui nerazzurri.
La gara che sulla carta sembra la più agevole è quella con il Siena. I toscani manca poco per raggiungere la salvezza, ed è auspicabile che riescano nell’intento con il supporto della matematica. Questo potrebbe far adagiare la formazione di Giampaolo, spianando la strada ad un successo degli azzurri, sicuramente più motivati. Ma, anche in questo caso, non è possibile prevedere con sicurezza cosa possa succedere. Inutile parlare delle gare con Lecce, Catania, Torino e Chievo. Sol i pugliesi sembrano quasi del tutto condannati alla serie cadetta, mentre piemontesi e siciliani lotteranno fino alla fine per salvarsi, e contro il Napoli venderanno cara la pelle. I veneti in particolare si stanno rivelando una vera e propria sorpresa, e considerando anche l’inattesa batosta subita dagli azzurri all’andata, c’è davvero da stare attenti.
Cosa fare per riuscire in questo intento sulla carta quasi impossibile? Pensare ad inizio campionato, ed alla gara con il Milan, dove al Napoli è mancato solo il successo( ma sappiamo perché). Dopo tutto il grigio di metà stagione, non è difficile ipotizzare un gran finale. Noi siamo qui, pronti a fare i dodicesimi, allo stadio, davanti alla tv o solo col pensiero…
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