Sta scendendo in campo insieme alla squadra per capire. Vuole capire come amministrano i suoi beni, il suo capitale Napoli, nel quale ha investito molto, e non sta avendo il tornaconto sperato. Aurelio De Laurentiis ama vedere tutto in prima persona, partecipare, rilasciare dichiarazioni forti, a volte sui massimi sistemi. Insomma, il presidente è uno a cui piace parlare, ma anche fare molti fatti. Dell’immediato dopo gara di Napoli - Atalanta le sue dichiarazioni forti, che lasciano il segno.
Non è mai banale, anzi fa parlare a lungo di sé, come oggi. In un sol colpo boccia Marino, assolve Donadoni, e parla di mercato. Adesso ci vuole un regista, se ne è accorto anche lui. Il su tono caustico, nonostante le smentite, è rivolto contro Pierpaolo Marino. Le dichiarazioni del presidente parlano della necessità di un regista per la squadra, non acquistato nonostante egli stesso lo avesse fatto notare. Ed è risaputo che gli acquisti li cura Pierpaolo Marino. De Laurentiis parla poi della decisione sbagliata di fare l’Intertoto, nonostante egli stesso avesse detto che non andava fatto. Un presidente a tutto tondo, insomma, che inizi s parlare di argomenti che non lo vedono protagonista in prima persona, ma ai quali può opporsi, essendo egli il capo, e colui che investe in tali progetti. In quanto tale, egli può permettersi di criticare i suoi collaboratori, ma forse sarebbe meglio intervenire nel momento giusto, quando sono ancora possibili ripensamenti.
Dichiarazioni su cui riflettere. Il presidente inizia a lavarsi le mani di tutto ciò che è avvenuto di negativo in questa stagione addossando le colpe, ovviamente non in maniera diretta, ma velata, a Pierpaolo Marino. D’altro canto, de Laurentiis si sta autonominando plenipotenziario, quasi a voler accantonare Marino, o almeno limitarne i poteri e l’influenza. Se Marino è confermato a parole, non si sa se con i fatti questo accadrà, ed a fine stagione, a seconda del piazzamento finale della squadra, potrebbe accadere qualcosa di non programmato.
Fa riflettere, però, che il presidente si lavi le mani in maniera così sbrigativa su decisioni che valgono l’esito di una stagione, e che proprio lui, in prima persona, mettendo la propria faccia, pubblicizzava. Difficile dimenticare che il presidente, nel finale della stagione passata, aveva deciso di precettare, per l’Intertoto, i calciatori che sarebbero tornati dai prestiti. Insomma non può, proprio adesso, far finta di nulla, ed a poco servono le smentite sul sito ufficiale: de Laurentiis vuol fare fuori Marino, e lo farà se il Napoli non arriva in Europa.
1 commento:
Carissimi, questa settimana preferisco evitare di commentare le prestazioni dei singoli. già ho scelto questa linea di condotta in occasione di Juventus-Napoli ma, se allora fu scelta di cuore, oggi è una scelta di decenza. il Napoli visto in campo contro l'Atalanta è parso povero di idee e di cattiveria agonistica, non ha corso troppi rischi ma non si è mai seriamente proposto dalle parti di Consigli. sembrava come se la squadra fosse partita con l'idea di conquistare un punticino, e l'obiettivo è stato raggiunto. ecco. l'unico lato positivo della sporca faccenda di domenica è stato il risultato, ovvero un altro punticino che consente alla squadra di respirare e di guardare con un pizzico di superiorità quelle che stanno sotto. no, oggi la mia attenzione è tutta rivolta al futuro di questa strada e, nel cercare le argomentazioni giuste, guardo al comportamento del presidente De Laurentis.
"Papà", come simpaticamente è stato chiamato De Laurentis ai tempi della serie B, si è stufato di Marino. il patron è sceso in campo scavalcando l'autorità del direttore sportivo ed ha messo bocca anche sul mercato. la frase più sibillina è stata " a fine anno Donadoni ci indicherà, e noi agiremo in base alle sue indicazioni", come a dire che le dritte argentine di Marino non sono più gradite in quel di Castelvolturno. guardando la partita di Datolo, come dargli torto? qualche maligno sostiene che quella tra Marino e Chisterpiller sia più di una collaborazione. gira voce che su ogni sudamericano acquistato dal Napoli a suon di miliardi, sia pronta una cospicua percentuale in favore del d.g. irpino. chiaramente situazioni come quella del Napoli si prestano ad operazioni di sciacallaggio mediatico e, forse forse, qualcuno di quei "sapientoni", si sta togliendo qualche sassolino dalla scarpa.
personalmente credo che il ciclo di Marino a Napoli, rinnovo o non rinnovo, sia concluso. ciò che più ha deluso De Laurentis e che lo ha spinto a scendere in campo in prima persona, infatti, sono stati gli innumerevoli acquisti fatti dal direttore sportivo. anche negli anni passati il patron aveva espresso più di una perplessità per la bontà di qualche acquisto. mi sembra ieri quando disse: abbiamo preso Rullo per avere un esterno, ed ogni domenica me lo ritrovo accanto in tribuna a guardare la partita", o ancora quando, commentando i grandi passi avanti della società, disse: "in serie B abbiamo creato l'ssatura della squadra, abbiamo preso tanti giocatori bravi...li abbiamo pagati di più rispetto al valore ed alla categoria, ma ne è valsa la pena". come per dire" caro Marino, prima avevi il conforto dei risultati...adesso...e sono certo che a fine anno arriverà la sorpresa e, così come ha fatto quando ha preso Donadoni, De Laurentis stia lavorando in gran segreto per prendere anche un altro direttore sportivo.
ma può anche darsi che "papà" perdoni e riaccolga nell'ovile la pecorella smarrita, a patto, comunque, che questi dimostri di voler riparare agli errori fatti. la priorità, e credo che Donadoni sia d'accordo, è quella di sfoltire la rosa. attualmente il Napoli ha 33 giocatori sul libro paga. troppi. e soprattutto non all'altezza della situazione.
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