domenica 19 aprile 2009

Cagliari-Napoli 2-0

Cagliari: Marchetti, Matheu, Astori, Bianco, Pisano, Fini (29' st Biondini), Parola, Lazzari, Cossu, Jeda, Matri (36' st Acquafresca). A disp. Lupatelli, Di Laura, Ragatzu, Mancosu, Sivakov. All. Allegri

Napoli: Bucci, Santacroce, Cannavaro (39' st Denis), Contini, Mannini, Blasi, Pazienza (15' st Datolo), Hamsik, Vitale (29' st Russotto), Zalayeta, Lavezzi. A disp. Gianello, Grava, Bogliacino, Pià. All. Donadoni

Arbitro: Celi di Campobasso
Marcatore: 4' pt Jeda, 47' st Lazzari
Note: ammoniti Parola, Cossu, Cannavaro


E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. E< questo Napoli ne è la dimostrazione. Si va alla ricerca della vittoria, a parole, ogni settimana si parla come di quella propizia, sempre a parole. Pi si va in campo e non si ha la forza di contrastare gli avversari. Perdere come ha perso il Napoli sul campo del Cagliari, è chiaro segnale che la squadra non c’è più: nella testa, nel fisico, nell’orgoglio.

Le dichiarazioni della società azzurra, e del presidente de Laurentiis in primis, stanno facendo il resto con dichiarazioni rinunciatarie, volte a guardare già da ora alla prossima stagione, definita quella di un nuovo ciclo e di una ricostruzione definitiva.

Una miscela esplosiva, che ci restituisce un Napoli lontano quasi definitivamente dalla zona Uefa, e a rischio di rimanere coinvolto in una lotta per la retrocessione dal quale non è esente ancora a detta della matematica.

Che il Napoli non sia sceso in campo con la voglia di vincere lo dimostra il gol subito da Jeda dopo soli cinque minuti di gioco. Difesa completamente ferma su un cross la centro, l’esile calciatore cagliaritano che forza un po’ Vitale, lo sbilancia, e segna di testa, pur non essendo un corazziere.

Il resto della gara del Napoli è tutto un provarci senza nemmeno troppa voglia. Nel primo tempo la difesa scavalca sistematicamente il centrocampo, gli attaccanti talvolta arretrano a cercare palla, e non si tira mai in porta. La solita storia, i soliti segnali di quando la squadra non c’è.

Leggermente più brillante il secondo tempo, con qualche geometria in più, qualche guizzo più veloce grazie al solito Lavezzi, ma una grave preoccupante, quasi incredibile sterilità offensiva. Il Napoli non tira in porta quasi mai, se si esclude una conclusione nel finale di Lavezzi, parata alla grande dal portiere cagliaritano Marchetti, sulla cui conseguente azione il Cagliari ha poi messo al sicuro il risultato, siglando il raddoppio.

In vista della gara dell’Inter, al quale il pubblico del Napoli ha già risposto in massa, è normale che ci debbano tremare “le vene e i polsi”.

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