sabato 20 novembre 2010

Nonostante tutto, Hamsik non si tocca

Ha cominciato il campionato bene, come nei tre anni precedenti, che sono stati sempre un crescendo, di go, di prestazioni, di fantasia, di maturità, nonostante gli alti e bassi che sono tipici di un campione di giovane età. Marek Hamsik, però, quest’anno, sembra avere lo sguardo più triste del solito, e l’espressione più seriosa del normale per chi come lui è nato vecchio, è maturato in fretta, quasi fosse un predestinato emigrante del pallone.

In campo si vede e si sente poco, appare stanco, non ha da un bel po’ i tagli micidiali che regalano tanti gol al Napoli, e sembrano corteggiarlo sul serio le sirene che lo vedevano vestire maglie diverse da quella azzurra fin dal giorno del suo ingaggio. Mai come quest’anno, insomma, sembra vicino l’addio dello slovacco dal Napoli. In particolare Hamsik vorrebbe il Manchester United, squadra che da sempre valorizza i giovani e ne fa elementi su cui puntare, per costruire grandi successi europei e mondiali. Sarebbe l’ambiente ideale per Hamsik, dove crescere, maturare e soprattutto confrontarsi con elementi di pari età che sicuramente già vantano più talent ed esperienza rispetto a lui.

Il Napoli lo ha blindato con un contratto lungo, ma ciò non toglie che il giovane idolo della Slovacchia (gli hanno dedicato anche un libro, e Nedved lo ha incoronato come suo successore) possa fare le valigie e lasciare una Napoli che lo acclama, e che gli perdona le tante prestazioni opache, e le uscite dal campo senza aver dato tutto se stesso, o almeno quello che può dare quando la gamba gira nel modo giusto.
Non c’è dubbio, fa rabbia vederlo al di sotto dlele proprie possibilità, ma fa rabbia anche vederlo corteggiato da altri club, e divenire addiruttra merce di scambio nel mercato bugiardo di questo periodo, che anticipa quello vero di gennaio: si è parlato, addirittura, di uno scambio con Amauri per la Juve…

Non scherziamo, Hamsik non si tocca. Lo slovacco non è al meglio, e adesso meriterebbe solo di starsene un po’ in panchina, o addirittura in tribuna, ma resta un grande e prima o poi verrà di nuovo fuori come ai bei tempi. Lasciamolo in pace, acclamiamolo come sappiamo fare: appena ritroverà la continuità giusta toenrà anche a sorridere, e probabilmente le sirene svaniranno. Dipenderà da noi, ma anche da lui, se vorrà ascoltarle oppure no. Nel frattempo, noi, facciamogli ascoltare il nostro urlo, e facciamogli capire che a uno come lui non possiamo rinunciare: teniamolo bene a mente, Hamsik non si tocca!

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