Quella che sta volgendo al termine è stata una settimana di riflessione per il Napoli, che ha approfittato della sosta per la doppia sfida della nazionale per fare un po’ i conti sotto ogni punto di vista. Il buon pareggio ottenuto nella gara interna con il Milan, che in realtà doveva essere una vittoria se non fosse stato per l’arbitro, ha consegnato a Donadoni una formazione in crescita, che ha preso nuovamente coscienza delle propriee capacità, e che ha tutte le carte in regola per affrontare ccon l’atteggiamento giusto l’ultima parte della stagione, e provare un assalto finale alla zona Uefa ed al miglioramento dell’ottavo posto, obiettivo stagionale.
Donadoni sta avendo un po’ più di tempo per valutare la rosa a propria disposizione, sia per questa stagione, che per la prossima. Il tecnico sembra interessato a dare spazio anche a chi ha trovato meno spazio, o è stato completamente ignorato da Reja. Dopo la fiducia a grava dal primo minuto domenica scorsa contro il Milan, nella gara di domenica prossima contro la Sampdoria potrebbe toccare addirittura Nicolas Amodio, che potrebbe beneficiare dell’assenza per squalifica di Emanuele Blasi.
Le valutazioni del tecnico azzurro più a lungo termine, riguarda invece il progetto di cui è entrato a far parte subentrando a Reja, e che deve portarlo a decidere quali elementi confermare e su quali reparti chiedere rinforzi alla società.
I punti di forza e quelli di debolezza del Napoli sono sotto gli occhi di tutti: squadra giovane, che predilige il contropiede e la corsa, ma che fa fatica ad impostare il gioco, ed a volte a mettere la palla in rete. Da ciò si deduce che, data per scontata la conferma del Pocho Lavezzi, e quella di Hamsik nonostante la pressione incessante della Juventus, bisognerà puntare su un giocatore di centrocampo bravo a fare gioco, e su un attaccante d’area di rigore spietato sotto porta, e con una media gol di tutto rispetto. Per fare il salto di qualità non basta giocare solo n contropiede, aspettando l’errore dell’avversario, ma imporre il proprio gioco, al cospetto di squadre che sbagliano sempre meno.
I nomi che già circolano sono tanti. Lasciando perdere il tormentone Cannavaro, in rotta, ma neanche troppo, con il Real Madrid, la voce più insistente è quella sull’attaccante Marco Borriello, che pure piace a Donadoni, ma che pare di difficile realizzazione se non con un ricco tornaconto di soldi e calciatori per il Milan, alla ricerca di elementi che diano nuova linfa atletica e svecchiamento. Si parla, inoltre anche dell’attaccante atalantino Floccari, e dell’argentino dell’atletico Madrid Banega, compagno di nazionale di Lavezzi, ennesimo argentino voglioso di ripercorrere le orme di Diego.
I nomi sono veramente tanti, sia perché ai giornalisti piace infiammare un piazza come Napoli, sia perché a molti giocatori piacerebbe vestire la maglia azzurra, che di certo non è per tutti. Certo è che la società deve muoversi con un certo anticipo per poter finalmente rinforzare l’organico, e cercare di ridurre al minimo il margine d’errore.
Anche se è prematuro, possiamo divertirci a stilare la nostra formazione ideale, e provare a dire chi vorremmo confermare e chi spedire verso altri lidi.
Per quanto mi riguarda, confermerei subito: Navarro, Santacroce, Gargano, Blasi, Maggio, Lavezzi, Denis, Mannini. Gli altri, aspetto divederli all’opera nell’ultimo scorcio di stagione per vedere se saranno degni.
Come rinforzi, ne auspico almeno uno per reparto. In difesa mi piacerebbe il napoletano Bocchetti del Genoa, anche se non disdegnerei di rivedere in azzurro Garics. A centrocampo ci vuole uno alla Pirlo ed un interditore, ed in questo potrei vedere capace uno tra Italiano del Chievo, Brighi della Roma, Caserta del Lecce, o Marchisio, ammesso che la Juve ce la dia (probabilmente chiederà Hamsik in cambio).
In attacco ben venga Marco Borriello, ha le caratteristiche giuste per fare coppia con Lavezzi.
Questa, quindi, allo stato attuale, la formazione “ideale”, ma non irrealizzabile, che vorrei vedere per il Napoli il prossimo anno.
Navarro in porta, difesa con Ferrari, Santacroce, Contini (Garics), centrocampo con Blasi (Brighi), Marchisio, Gargano, Mannini, Hamsik, in attacco Lavezzi e Borriello. Starà a Donadoni, poi, decidere il modulo giusto, anche se, a ben vedere, pare quasi sicuro che opterà per il 4-3-1-2.
1 commento:
io ribadisco per l'ennesima volta che è arrivato il momento di far crescere questa bella gioventù accanto a dei giocatori già affermati nel nostro campionato, così come in campo internazionale. gente del calibro di Pizarro, Iaquinta o Quagliarella farebbe al caso del Napoli. oltretutto Marino li conosce bene ed anche Donadoni ha avuto l'opportunità di guardarli da vicino.
faccio una considerazione su alcuni dei nomi che sono stati fatti: Banega non credo che sia un claciatore da Napoli nè da campionato italiano. è un giovane che, approdato al Valencia mi pare, è stato subito girato all'Atletico Madrid. non è stato ritenuto pronto per il campionato spagnolo ed in particolare per una big della Liga, e non vedo come possa aiutare il Napoli. Borriello mi piace molto ma bisogna capire l'entità del suo infortunio e quale sarà il futuro di Ancelotti che lo stima tantissimo. se Carletto rimane al Milan, difficilmente Borriello lascierà Milanello...si è parlato anche di Di Natale e Quagliarella. sul primo esprimo tutte le mie riserve: si tratta di un giocatore molto tecnico che, tuttavia, è già avanti con gli anni. ad Udine gli è stata costruita una squadra attorno, a Napoli non può e non deve essere così. per quanto riguarda Quagliarella, il cui unico handicap è una certa discontinuità da quando veste la maglia bianconera, credo che il discorso sia del tutto diverso dato che si tratta di un giocatore molto duttile tatticamente ed ancora in età accettabile.
concludo con una considerazione su Cannavaro. del pallone d'oro partenopeo se ne è parlato tantissimo. è sicuramente un giocatore che, nonostante l'età, si trova ancora in una buona condizione fisica...ma siamo sicuri che serva davvero al Napoli? parliamo di un calciatore che compirà, credo, 36 anni l'anno venturo. se arriva, scusate la franchezza, è arrivato troppo tardi...
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